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Si terrà lunedì 9 luglio, alle ore 12 nella Sala dei Mappamondi del Rettorato, la presentazione del premio di ricerca realizzato in collaborazione tra Università di Pisa e Agenzia Generale UnipolSAI divisione SAI di Pisa, finalizzato a documentare la presenza del famoso compositore Franz Liszt a Pisa nella prima metà dell'Ottocento.
La ricerca ha fatto emergere che il musicista ungherese, nel suo soggiorno pisano, ha avuto occasione di ammirare al Camposanto Monumentale il celebre affresco di Buffalmacco, da poco restaurato, che ha ispirato la composizione "Toten Tanz". È stata inoltre scoperta l'esistenza di uno strumento, custodito in un'abitazione privata, sul quale è documentato aver suonato Liszt.
Alla presentazione interverranno, per l'Ateneo, il rettore Paolo Mancarella, il direttore generale Riccardo Grasso, i professori Maria Antonella Galanti e Alessandro Cecchi; per l'Agenzia Generale UnipolSAI, i dottori Giorgio Chiarini, Fabrizio Cusin, Dario Santi e Maurizio Sbrana.
Saranno inoltre presenti Carlo Cardella, proprietario del fortepiano su cui ha suonato Liszt, la professoressa Gabriella Garzella, in rappresentanza dell’Opera della Primaziale Pisana, e la professoressa Maria Teresa Storino, vincitrice del premio di ricerca intitolato a Liszt.

Una ricerca dell’Università di Pisa ha rivelato per la prima volta il meccanismo che favorisce la diffusione di una delle specie aliene più presenti nel Mediterraneo, Caulerpa cylindracea. Il segreto sta infatti nella capacità di questa macroalga verde di origine Indo-Pacifica, tipica delle zone tropicali, di modificare i fondali che colonizza in modo da garantirsi un vantaggio competitivo rispetto alle specie native. La scoperta arriva da uno studio pubblicato sul Journal of Ecology, la rivista della British Ecological Society, e condotto dai ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Ateneo pisano in collaborazione con i colleghi australiani della University of New South Wales e del Sydney Institute of Marine Science, insieme agli italiani delle Università di Cagliari e Politecnica delle Marche e della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.

“La diffusione di alghe invasive rappresenta un’importante minaccia per la biodiversità marina – spiega il professore Fabio Bulleri dell’Università di Pisa – e se sulla terraferma le interazioni tra suolo e piante sono ben documentate ed ampiamente riconosciute tra i processi che regolano l’insediamento di specie non native, questa è la prima volta che il fenomeno viene osservato in un ambiente marino”.

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Caulerpa cylindracea (crediti foto: Stefano Guerrieri)


La sperimentazione è stata condotta a Capraia, un'isola inserita nella rete del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e caratterizzata da condizioni ambientali incontaminate. Qui, sui fondali sabbiosi, i ricercatori hanno potuto osservare la “lotta” fra la specie aliena Caulerpa e la pianta nativa Posidonia (Posidonia oceanica), presente in rigogliose praterie che in virtù della trasparenza dell'acqua possono estendersi fino a profondità di oltre 30 metri.

Dallo studio è emerso che le due specie influenzano i fondali in modo diverso: nel caso della Caulerpa i sedimenti sono caratterizzati da comunità microbiche e processi metabolici che riflettono condizioni anaerobiche, mentre nel caso della Posidonia riflettono condizioni aerobiche. I ricercatori hanno inoltre dimostrato che la capacità di insediamento della Caulerpa è più elevata nelle aree che ha precedentemente colonizzato. La macroalga sarebbe infatti capace di modificare le caratteristiche dei sedimenti, in termini di comunità microbica, quantità e qualità della materia organica, in modo da rendere i fondali più favorevoli alla propria diffusione e impedendo contemporaneamente l’avanzata delle specie native.

“I risultati dello studio– conclude Fabio Bulleri - incrementano la nostra comprensione dei meccanismi che regolano l’insediamento di specie aliene in ambiente marino e contribuiscono quindi ad aumentare la nostra capacità di far fronte al problema delle invasioni biologiche e, quindi, di conservazione della biodiversità marina”.

Una ricerca dell’Università di Pisa ha rivelato per la prima volta il meccanismo che favorisce la diffusione di una delle specie aliene più presenti nel Mediterraneo, Caulerpa cylindracea. Il segreto sta infatti nella capacità di questa macroalga verde di origine Indo-Pacifica, tipica delle zone tropicali, di modificare i fondali che colonizza in modo da garantirsi un vantaggio competitivo rispetto alle specie native. La scoperta arriva da uno studio pubblicato sul Journal of Ecology, la rivista della British Ecological Society, e condotto dai ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Ateneo pisano in collaborazione con i colleghi australiani della University of New South Wales e del Sydney Institute of Marine Science, insieme agli italiani delle Università di Cagliari e Politecnica delle Marche e della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.
“La diffusione di alghe invasive rappresenta un’importante minaccia per la biodiversità marina – spiega il professore Fabio Bulleri dell’Università di Pisa – e se sulla terraferma le interazioni tra suolo e piante sono ben documentate ed ampiamente riconosciute tra i processi che regolano l’insediamento di specie non native, questa è la prima volta che il fenomeno viene osservato in un ambiente marino”.
La sperimentazione è stata condotta a Capraia, un'isola inserita nella rete del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e caratterizzata da condizioni ambientali incontaminate. Qui, sui fondali sabbiosi, i ricercatori hanno potuto osservare la “lotta” fra la specie aliena Caulerpa e la pianta nativa Posidonia (Posidonia oceanica), presente in rigogliose praterie che in virtù della trasparenza dell'acqua possono estendersi fino a profondità di oltre 30 metri.
Dallo studio è emerso che le due specie influenzano i fondali in modo diverso: nel caso della Caulerpa i sedimenti sono caratterizzati da comunità microbiche e processi metabolici che riflettono condizioni anaerobiche, mentre nel caso della Posidonia riflettono condizioni aerobiche. I ricercatori hanno inoltre dimostrato che la capacità di insediamento della Caulerpa è più elevata nelle aree che ha precedentemente colonizzato. La macroalga sarebbe infatti capace di modificare le caratteristiche dei sedimenti, in termini di comunità microbica, quantità e qualità della materia organica, in modo da rendere i fondali più favorevoli alla propria diffusione e impedendo contemporaneamente l’avanzata delle specie native.
“I risultati dello studio– conclude Fabio Bulleri - incrementano la nostra comprensione dei meccanismi che regolano l’insediamento di specie aliene in ambiente marino e contribuiscono quindi ad aumentare la nostra capacità di far fronte al problema delle invasioni biologiche e, quindi, di conservazione della biodiversità marina”.

Martedì 10 luglio, alle ore 17, presso la Gipsoteca di Arte Antica dell'Università di Pisa in Piazza San Paolo all’Orto, si inaugura il CrossLab “IT & Society” con un dialogo che avrà come protagonista Juan Carlos De Martin, direttore del Centro Nexa su Internet e Società del Politecnico di Torino ed editorialista di Repubblica. A discutere con lui di “Fake news, democrazia e università al tempo di Internet” ci sarà il professor Giuseppe Iannaccone. L’incontro sarà aperto dai saluti della prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco e del direttore del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Giuseppe Anastasi.
In un'epoca di grandi avanzamenti tecnici è necessaria una riflessione globale in grado di costruire un quadro ampio dei fenomeni in atto. Per questo il laboratorio IT & Society va ad affiancarsi ai cinque CrossLab orientati a Industria 4.0 con l'intento di studiare l'impatto delle nuove tecnologie sulla società su aspetti fondamentali quali l'economia, i diritti, la cultura, la comunicazione, il lavoro, l'istruzione. Di volta in volta, una serie di "Dialoghi", aperti alla cittadinanza, cercheranno di proporre riflessioni di scenario su vari temi connessi alla tecnologia.

Il Master Marketing Management dell’Università di Pisa ha siglato una partnership con Apparound, azienda pisana che opera nei processi di digitalizzazione delle vendite. La collaborazione con Apparound rappresenta un’importante opportunità di collegamento tra l’alta formazione e il mondo del lavoro, attraverso cui gli allievi del master potranno avvicinarsi alla conoscenza delle dinamiche aziendali che movimentano una realtà moderna e innovativa come l’azienda pisana.

 

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Il management di Appround


Apparound, azienda moderna ed innovativa, sarà dunque sponsor del Marketing Game, una competizione di marketing che si svolge il 6 e 7 luglio e che consiste in una simulazione durante la quale gli allievi del master - in un clima di sana e sportiva rivalità - si sfidano sfruttando al massimo le conoscenze e competenze acquisite durante l’intero percorso didattico. Il Marketing Game rappresenta la tappa finale del percorso formativo in marketing dell’ateneo pisano, che si avvia verso la sua XII edizione a cui sarà possibile iscriversi a partire dai prossimi giorni.

Apparound è solo l'ultima in ordine temporale di una serie di iniziative che hanno visto il Master in Marketing Management protagonista nel creare rapporti e valore con prestigiose aziende del territorio toscano e non, come Barilla, Sammontana, Decathlon, UniCoop Firenze, con eventi del settore come il Web Marketing Festival di Rimini e con associazioni di marketing, tra cui la prestigiosa Società Italiana di Marketing (SIMKtg).

 

 Nel video la scorsa edizione del Marketing Game

Il Master Marketing Management dell’Università di Pisa ha siglato una partnership con Apparound, azienda pisana che opera nei processi di digitalizzazione delle vendite. La collaborazione con Apparound rappresenta un’importante opportunità di collegamento tra l’alta formazione e il mondo del lavoro, attraverso cui gli allievi del master potranno avvicinarsi alla conoscenza delle dinamiche aziendali che movimentano una realtà moderna e innovativa come l’azienda pisana.
Apparound, azienda moderna ed innovativa, sarà dunque sponsor del Marketing Game, una competizione di marketing che si svolge il 6 e 7 luglio e che consiste in una simulazione durante la quale gli allievi del master - in un clima di sana e sportiva rivalità - si sfidano sfruttando al massimo le conoscenze e competenze acquisite durante l’intero percorso didattico. Il Marketing Game rappresenta la tappa finale del percorso formativo in marketing dell’ateneo pisano, che si avvia verso la sua XII edizione a cui sarà possibile iscriversi a partire dai prossimi giorni.
Apparound è solo l'ultima in ordine temporale di una serie di iniziative che hanno visto il Master in Marketing Management protagonista nel creare rapporti e valore con prestigiose aziende del territorio toscano e non, come Barilla, Sammontana, Decathlon, UniCoop Firenze, con eventi del settore come il Web Marketing Festival di Rimini e con associazioni di marketing, tra cui la prestigiosa Società Italiana di Marketing (SIMKtg).

 

 

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