L’Università di Pisa istituisce una borsa di dottorato intitolata a Giulio Regeni
L’Università di Pisa istituisce una borsa di dottorato in Scienze politiche intitolata a Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano dell’Università di Cambridge, torturato e ucciso al Cairo il 25 gennaio 2016. L’Ateneo pisano ha recepito l’invito della CRUI che, lo scorso gennaio, accogliendo la richiesta di numerose organizzazioni di dottorandi, ha avanzato la proposta di destinare in tutte le università italiane una borsa di dottorato alla memoria di Giulio Regeni, per ricordarne e commemorarne l’impegno, a costo della sua stessa vita, per la libertà della ricerca.
L’iniziativa è stata presentata in rettorato mercoledì 11 luglio dal rettore Paolo Mancarella, dalla prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco, presidente della Fondazione premi, borse di studio e provvidenze dell’Università di Pisa che ha finanziato la borsa, dalla professoressa Marcella Aglietti, delegata per il dottorato di ricerca, e dalla professoressa Elena Dundovich, coordinatrice del dottorato di ricerca in Scienze Politiche.
«Da subito ho ritenuto l’iniziativa della CRUI importante e degna di essere recepita – ha commentato il rettore Paolo Mancarella – Ho proposto di istituire anche a Pisa una “borsa di dottorato Giulio Regeni”, così come avevano già fatto molti altri atenei italiani (solo per ricordarne alcuni Bologna, Milano Statale, Napoli Federico II) e proprio in analogia con quanto fatto altrove, ho suggerito che la borsa fosse dedicata ai temi dei quali Regeni si occupava, e quindi di bandire un progetto di ricerca a tematica vincolata, a carattere internazionale e interdisciplinare di area politico-sociale, da assegnare al dottorato di Scienze politiche. La particolarità di Pisa è che la borsa istituita è totalmente nuova e va ad aggiungersi alle altre già attive al dipartimento».
La borsa di dottorato “Giulio Regeni”, il cui oggetto è “Attori e dinamiche nazionali e internazionali nei cambiamenti di regime politico in un mondo globalizzato”, è rivolta a progetti di ricerca dedicati all’approfondimento del complicato intreccio tra istituzioni nazionali e internazionali, nonché tra soggetti politici e religiosi, al fine di giungere a una migliore comprensione della trasformazione dei sistemi politico-istituzionali. L’ambito geopolitico di ricerca potrà riguardare il Medio Oriente e il Nord Africa così come altre aree interessate da questo tipo di fenomeni.
«Dal punto di vista scientifico la borsa di studio intitolata a Giulio Regeni si inserisce in maniera armonica nel contesto degli studi e delle ricerche scientifiche condotti dal dottorato di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, caratterizzato da un taglio multidisciplinare che incentiva la ricerca nel campo delle discipline attinenti alla sociologia, alla storia e alla cultura politica», ha aggiunto la professoressa Elena Dundovich.
«L’auspicio è che la borsa “Giulio Regeni” possa essere assegnata ogni anno a un settore disciplinare diverso – conclude la professoressa Marcella Aglietti – Il miglior modo di ricordare Giulio Regeni è incentivare i nostri giovani nello studio di tematiche affini ai suoi ambiti di interesse. Per questo la borsa sarà destinata a progetti di dottorato dedicati alla ricerca in ambito di cooperazione e sviluppo in Paesi extraeuropei, di diritti umani, di risoluzione dei conflitti».
Il bando per presentare il proprio progetto di ricerca è disponibile sul portale dei dottorati di ricerca http://dottorato.unipi.it. La scadenza è il 25 luglio.
Nella foto, da sinistra: Elena Dundovich, Paolo Mancarella, Marcella Aglietti e Nicoletta De Francesco.
Avviso di fabbisogno interno nell’ambito della “Medicina interna e di urgenza degli equidi"
Avviso di fabbisogno interno per l' attività di ricerca nell’ambito del progetto “Analisi teorica e sperimentale della risposta meccanica di edifici in muratura”
Indagine sulle mense universitarie toscane - chiude alle 18 dell'11/7
A partire dall’anno accademico 2018/19 le Università toscane, in collaborazione con la Regione e con il DSU Toscana, si doteranno di una Carta Regionale dello Studente Universitario che consentirà ad ogni studente di accedere ai servizi delle Università toscane e del DSU Toscana.
Nell’ambito di questa iniziativa è in fase di realizzazione un’indagine sulle mense universitarie, finalizzata a migliorare il servizio reso agli studenti e mirata ad individuare gli interventi necessari a tale scopo.
È possibile compilare il questionario, seguendo le istruzioni inviate via e-mail a tutti gli studenti, fino alle 18 dell'11 luglio 2018.
Tutti coloro che lo compileranno riceveranno gratuitamente a casa la Carta Regionale dello Studente Universitario e potranno usufruire gratuitamente di 5 pasti completi presso le mense DSU. Inoltre i borsisti DSU potranno soggiornare per almeno una notte, in una sede diversa da quella di studio, presso le residenze universitarie della Toscana.
Per maggiori informazioni sull’indagine e sulle modalità di fruizione delle offerte: https://www.dsu.toscana.it/2018/06/28/costumer-satisfaction-mense-dsu-toscana/
Avviso di fabbisogno interno per il progetto: "Nuove prospettive su governance, audit, risk e performance management"
Iscrizione a corsi singoli di insegnamento - scad. 7/9
La rivista "Egitto e Vicino Oriente" ha festeggiato i primi quarant'anni
Ha festeggiato i suoi primi 40 anni la rivista "Egitto e Vicino Oriente", fondata nel 1978 e da allora diretta da Edda Bresciani, Professore Emerito dell'Università di Pisa. In questa occasione la rivista, che è edita dalla Pisa University Press, si presenta con un inedito disegno di copertina color oro.
La ricorrenza è stata celebrata martedì 10 luglio, a Palazzo alla Giornata, nell'ambito di una cerimonia organizzata dalla Pisa University Press, alla quale sono intervenuti il rettore Paolo Mancarella, la prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco, il direttore generale, Riccardo Grasso, il direttore del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, Pierluigi Barrotta, le professoresse Alessandra Avanzini e Marilina Betrò, il professor Gianluca Miniaci, il ricercatore Paolo Marini e altri giovani docenti, oltre all'amministratore unico della casa editrice dell'Ateneo, Claudia Napolitano. Era presente la professoressa Edda Bresciani, alla quale sono legate molte delle fortune degli studi egittologici pisani, che costituiscono uno dei settori di maggior prestigio dell'Ateneo.
"Ero già Ordinaria da dieci anni - ha ricordato la professoressa Edda Bresciani - quando decisi, con un certo coraggio, di fondare una rivista egittologica pisana: il nome 'Egitto e Vicino Oriente' mi sembrò efficace; il disegno sulla copertina, bi-diviso, mostrava le due anime delle nostre ricerche nell’ambito del dipartimento. Tolsi il disegno da una tavola dei 'Monumenti' di Ippolito Rosellini, il fondatore dell’Egittologia pisana, anzi italiana, anzi mondiale, che per primo nel 1826 insegnò Egittologia a Pisa. Fondai la rivista registrandola a mio nome, ma con l’intenzione di non conservarla tale. Infatti mi consultai con il rettore del tempo, il professor Ranieri Favilli, e cedetti contrattualmente la rivista per la cifra simbolica di una lira, stabilendone la direzione a me stessa a vita. Così nel 1978 uscì il primo numero".
"La rivista - ha sottolineato il rettore Paolo Mancarella - è nata con l'obiettivo di diffondere i risultati scientifici raggiunti nell'allora Istituto 'Ippolito Rosellini', poi Dipartimento di Scienze storiche del mondo antico, al cui interno la tradizione di studi egittologici veniva progressivamente affiancata dalle discipline orientalistiche, archeologiche e filologiche. Sin dagli inizi, dunque, la rivista si è caratterizzata per la pluralità d'interessi, oltre che per l’apertura ai giovani ricercatori e agli studiosi di altre università, con una significativa presenza di autori stranieri. Ben presto è diventata voce autorevole e accreditata sia a livello nazionale che internazionale, e oggi la sua raccolta è custodita in molte biblioteche universitarie di tutta Italia”.
La rivista 'Egitto e Vicino Oriente' ha festeggiato i primi quarant'anni
Ha festeggiato i suoi primi 40 anni la rivista "Egitto e Vicino Oriente", fondata nel 1978 e da allora diretta da Edda Bresciani, Professore Emerito dell'Università di Pisa. In questa occasione la rivista, che è edita dalla Pisa University Press, si presenta con un inedito disegno di copertina color oro.
La ricorrenza è stata celebrata martedì 10 luglio, a Palazzo alla Giornata, nell'ambito di una cerimonia organizzata dalla Pisa University Press, alla quale sono intervenuti il rettore Paolo Mancarella, la prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco, il direttore generale, Riccardo Grasso, il direttore del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, Pierluigi Barrotta, le professoresse Alessandra Avanzini e Marilina Betrò, il professor Gianluca Miniaci, il ricercatore Paolo Marini e altri giovani docenti, oltre all'amministratore unico della casa editrice dell'Ateneo, Claudia Napolitano. Era presente la professoressa Edda Bresciani, alla quale sono legate molte delle fortune degli studi egittologici pisani, che costituiscono uno dei settori di maggior prestigio dell'Ateneo.
"Ero già Ordinaria da dieci anni - ha ricordato la professoressa Edda Bresciani - quando decisi, con un certo coraggio, di fondare una rivista egittologica pisana: il nome 'Egitto e Vicino Oriente' mi sembrò efficace; il disegno sulla copertina, bi-diviso, mostrava le due anime delle nostre ricerche nell’ambito del dipartimento. Tolsi il disegno da una tavola dei 'Monumenti' di Ippolito Rosellini, il fondatore dell’Egittologia pisana, anzi italiana, anzi mondiale, che per primo nel 1826 insegnò Egittologia a Pisa. Fondai la rivista registrandola a mio nome, ma con l’intenzione di non conservarla tale. Infatti mi consultai con il rettore del tempo, il professor Ranieri Favilli, e cedetti contrattualmente la rivista per la cifra simbolica di una lira, stabilendone la direzione a me stessa a vita. Così nel 1978 uscì il primo numero".
"La rivista - ha sottolineato il rettore Paolo Mancarella - è nata con l'obiettivo di diffondere i risultati scientifici raggiunti nell'allora Istituto 'Ippolito Rosellini', poi Dipartimento di Scienze storiche del mondo antico, al cui interno la tradizione di studi egittologici veniva progressivamente affiancata dalle discipline orientalistiche, archeologiche e filologiche. Sin dagli inizi, dunque, la rivista si è caratterizzata per la pluralità d'interessi, oltre che per l’apertura ai giovani ricercatori e agli studiosi di altre università, con una significativa presenza di autori stranieri. Ben presto è diventata voce autorevole e accreditata sia a livello nazionale che internazionale, e oggi la sua raccolta è custodita in molte biblioteche universitarie di tutta Italia".
Giovanni Vozzi dell’Università di Pisa eletto tesoriere dell’International Society for Biofabrication
Il professore Giovanni Vozzi dell’Università di Pisa è stato eletto di tesoriere dell’International Society for Biofabrication (ISBF), un’organizzazione scientifica senza scopo di lucra fondata nel 2010 che promuove a livello di ricerca, sviluppo e formazione l’innovazione nel settore della biofabbricazione. L’annuncio è stato dato venerdì 6 luglio: Giovanni Vozzi entrerà in carica il 1 gennaio 2019 ed il suo mandato durerà di tre anni. Il suo incarico prevede il controllo e la gestione della situazione finanziaria della ISBF, comprese la preparazione e presentazione della relazione finanziaria annuale, la valutazione delle sponsorizzazioni e l’organizzazione di eventi scientifici e di cooperazione internazionale.
“Sono molto contento dell’incarico ottenuto – ha dichiarato Giovanni Vozzi – è un importante riconoscimento che non riguarda solamente me, che sono stato tra i soci fondatori della ISBF, ma tutta l’Università di Pisa che è stata la prima in Italia fare ricerca nell’ambito della biofabbricazione”.
Giovanni Vozzi è professore associato in Bioingegneria del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione ed al Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa. E’ autore di più di 130 pubblicazioni su riviste internazionali e di numerosi brevetti. I suoi interessi di ricerca spaziano dallo sviluppo di nuove tecnologie di micro- e nano-fabbricazione alla loro applicazione all’ingegneria biomedica.
Insieme a Giovanni Vozzi entreranno come nuovi membri nel consiglio di amministrazione della ISBF anche i professori Tim Woodfield dell’Università di Otago in Nuova Zelanda come presidente, e Marcy Zenobi-Wong dell’ETH di Zurigo come segretario generale.
Giovanni Vozzi nuovo tesoriere dell’International Society for Biofabrication
Il professore Giovanni Vozzi dell’Università di Pisa è stato eletto di tesoriere dell’International Society for Biofabrication (ISBF), un’organizzazione scientifica senza scopo di lucra fondata nel 2010 che promuove a livello di ricerca, sviluppo e formazione l’innovazione nel settore della biofabbricazione. L’annuncio è stato dato venerdì 6 luglio: Giovanni Vozzi entrerà in carica il 1 gennaio 2019 ed il suo mandato durerà di tre anni. Il suo incarico prevede il controllo e la gestione della situazione finanziaria della ISBF, comprese la preparazione e presentazione della relazione finanziaria annuale, la valutazione delle sponsorizzazioni e l’organizzazione di eventi scientifici e di cooperazione internazionale.
Il professore Giovanni Vozzi
“Sono molto contento dell’incarico ottenuto – ha dichiarato Giovanni Vozzi – è un importante riconoscimento che non riguarda solamente me, che sono stato tra i soci fondatori della ISBF, ma tutta l’Università di Pisa che è stata la prima in Italia fare ricerca nell’ambito della biofabbricazione”.
Giovanni Vozzi è professore associato in Bioingegneria del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione ed al Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa. E’ autore di più di 130 pubblicazioni su riviste internazionali e di numerosi brevetti. I suoi interessi di ricerca spaziano dallo sviluppo di nuove tecnologie di micro- e nano-fabbricazione alla loro applicazione all’ingegneria biomedica.
Insieme a Giovanni Vozzi entreranno come nuovi membri nel consiglio di amministrazione della ISBF anche i professori Tim Woodfield dell’Università di Otago in Nuova Zelanda come presidente, e Marcy Zenobi-Wong dell’ETH di Zurigo come segretario generale.