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Comunicati stampa

Marco_Filippeschi_Nicoletta_De_FrancescoUn 11.11.11 fatto di bit ha tenuto oggi a battesimo il convegno organizzato nell'ambito delle iniziative "La CEP prima della CEP: storia dell'informatica". I lavori alla Limonaia sono cominciati con i saluti del prorettore vicario Nicoletta De Francesco e del Sindaco di Pisa Marco Filippeschi. Quindi 11 minuti e 11 secondi dopo le 11 il simulatore della Macchina Ridotta, uno dei prototipi della Calcolatrice Elettronica Pisana ricostruiti per l'occasione, ha completato un breve conto alla rovescia e ha riprodotto in sistema binario data e ora esatte. Il risultato è stato un 11011 11011 11011 fatto di spie luminose, dove 1 sta per accesa e 0 per spenta. Un gioco che però ha richiesto una vera e propria programmazione. I vecchi calcolatori infatti non avevano orologio interno come quelli di oggi, ma potevano essere programmati per fare da timer. 

Il convegno prosegue anche sabato 12 novembre, sempre alla Limonaia. In questa due giorni i temi principali affrontati saranno tre: la storia dell'informatica pisana e italiana con la partecipazione di diversi protagonisti del tempo, le ricadute dell'esperienza CEP come opportunità per Pisa e per il suo territorio e la conservazione e la ricostruzione delle macchine del passato a scopo didattico e divulgativo. 

Domenica 13 novembre alle 10,30, al Museo degli strumenti per il calcolo, si inaugura invece la mostra sulla storia dell'informatica e della CEP. Aperta fino alla fine di marzo 2012, proporrà al pubblico un viaggio all'insegna dell'archeologia informatica per apprezzare e comprendere le tecnologie hardware e software di oggi.

Leggi l'articolo di presentazione dell'iniziativa "La CEP prima della CEP: storia dell'informatica"

 

Ne hanno parlato:

PisaInformaFlash.it 

dipartimento ChimicaSorgerà nel cuore della "cittadella della ricerca", accanto al CNR, la nuova sede del dipartimento di Chimica e chimica industriale dell'Università di Pisa, con annessi il centro bibliotecario e un nuovo polo didattico d'Ateneo. Nell'area di San Cataldo prospiciente alla residenza universitaria dei Praticelli sono appena iniziati i lavori preliminari alla realizzazione del nuovo complesso - la cui ultimazione è prevista entro la fine del 2013 - che ospiterà 12 aule, 58 laboratori didattici e di ricerca, una biblioteca con 66 postazioni di lettura, un'aula magna per 150 persone e 66 studi.

L'attuale sede del dipartimento si trova, dal 1941, in via Risorgimento, in un edificio d'epoca più volte rimaneggiato nel corso del tempo. Le necessità di adeguamento normativo della sede attuale, unite alle nuove esigenze legate allo sviluppo delle attività di ricerca e di didattica, hanno spinto l'Ateneo a studiare una soluzione alternativa più funzionale, mentre la destinazione futura dell'attuale sede è oggetto di un'importante riflessione nell'ambito dell'attuale fase di ottimizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare dell'Ateneo. L'intero progetto - uno dei più consistenti nella politica edilizia degli ultimi anni - comporterà un investimento complessivo di 21.300.000 euro.

dipartimento Chimica 2L'area su cui sorgerà il nuovo complesso è di circa 21.800 mq, per una superficie utile complessiva di circa 10.500 mq, e comprende le aree destinate a verde, a parcheggio (circa 100 posti auto) e a espansioni future. Il progetto prevede la realizzazione di un edificio compatto e dalle linee semplici, capace di essere "riconoscibile" ed efficiente anche da un punto di vista energetico, grazie a soluzioni innovative. L'intero complesso sarà inoltre circondato da una grande area verde alberata, attrezzata principalmente per le esigenze studentesche e coperta da rete wi-fi.

Il progetto prevede la realizzazione di due corpi di fabbrica: quello principale che ospiterà tutte le funzioni del dipartimento, della biblioteca e del polo didattico di Ateneo, con i relativi servizi e i locali destinati a spazio studenti e ristoro, e quello secondario destinato ai locali tecnici.

planimetria Dipartimento ChimicaL'edificio principale, distribuito intorno a due corti, avrà una pianta quadrangolare e sarà caratterizzato da finestre a nastro che correranno lungo le facciate. Il complesso si svilupperà su quattro livelli: a piano terra saranno ospitate le aule e parte dei laboratori, la biblioteca, un bar ristoro e gli spazi per gli studenti; il primo piano sarà destinato ai laboratori didattici e al dipartimento; il secondo accoglierà altri laboratori didattici, di ricerca e studi; l'ultimo piano sarà infine riservato agli impianti tecnici.

Al fine del contenimento dell'impatto ambientale, sono previste soluzioni innovative, come l'utilizzo di materiali eco-compatibili, l'installazione di un impianto di pannelli solari da collocare sul tetto dell'edificio, sistemi integrati di produzione e accumulo dell'acqua calda sanitaria e un pozzo artesiano, che alimenterà la vasca dell'impianto antincendio e garantirà la fornitura d'acqua, opportunamente filtrata e addolcita, ai laboratori e ai servizi igienici. Un sistema di accumulo e pompaggio consentirà, inoltre, di utilizzare l'acqua piovana per l'irrigazione delle aree a verde.


Ne hanno parlato:

Tirreno Pisa
IlTirreno.it 
PisaNotizie.it
InToscana.it

 

L'Università di Pisa entra a far parte di IDEM (Infrastruttura di autorizzazione e autenticazione della rete GARR), la federazione che ha come obiettivo la creazione e il supporto di un framework, comune agli enti di formazione e di ricerca italiani, per la gestione condivisa degli accessi alle risorse on-line. Alla federazione appartengono già altri 22 atenei italiani oltre al CNR, ISTAT, CINECA, CILEA e CASPUR.

L'adesione a IDEM rappresenta un importante segnale di apertura, sviluppo e internazionalizzazione della rete informatica interna e riconosce all'Ateneo pisano un ruolo di eccellenza nell'ambito della rete della Ricerca Italiana (GARR). Gli utenti della rete dell'Università di Pisa (docenti, studenti, personale tecnico/amministrativo) potranno utilizzare le proprie credenziali anche negli altri atenei federati e, allo stesso tempo, gli utenti degli altri atenei potranno collegarsi alla rete pisana con le credenziali fornite dalla propria istituzione.

Inoltre, in futuro sarà possibile accedere ad alcune risorse on-line dell'Ateneo (quali riviste elettroniche e banche dati) da qualsiasi parte del mondo, semplicemente indicando di appartenere all'Università di Pisa e inserendo le proprie credenziali di ateneo.

Mercoledì, 09 Novembre 2011 11:54

La rinascita della Certosa di Calci

Al via la rinascita e il recupero della Certosa di Calci. Martedì 8 novembre è stato firmato un protocollo d'intesa fra Comune di Calci, Università di Pisa, Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etno-antropologici per le province di Pisa e Livorno e Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa. Contestualmente il prorettore vicario Nicoletta De Francesco ha annunciato un investimento di 300 mila euro da parte dell'Ateneo per il rifacimento del tetto della sezione di mineralogia del Museo di Storia Naturale e del Territorio che si trova alla Certosa. I lavori cominceranno nel 2012 e una volta ultimati sarà possibile riaprire al pubblico questa ala del museo chiusa da un anno.

"Il protocollo d'intesa – ha detto Nicoletta De Francesco – e lo stanziamento di 300 mila euro sono certamente un passo avanti per il recupero di un gioiello del nostro territorio". I punti cardine del protocollo sono quattro: la costituzione di un tavolo permanente di lavoro composto da tutti i soggetti coinvolti, l'impegno a redigere uno studio di fattibilità per rendere maggiormente fruibile l'intero complesso, la volontà condivisa di mettere in sinergia le risorse e la ricerca di nuove partnership.

"Intanto il Comune – ha sottolineato il sindaco di Calci Bruno Possenti – sta già eseguendo i lavori per la riqualificazione di tutta la zona antistante la Certosa". Il completamento delle opere è previsto per il 2012 e l'investimento complessivo è di quasi un milione di euro. Fra gli interventi programmati ci sono la nuova illuminazione e la pavimentazione della strada di accesso e dei percorsi laterali.

"Il protocollo appena firmato – ha detto il soprintendente Agostino Bureca – è la naturale prosecuzione dell'accordo siglato con l'Ateneo a luglio scorso che per la prima volta ha definito gli ambiti specifici e di cooperazione, all'interno della Certosa, fra il Museo Storico Artistico Nazionale, in consegna alla Soprintendenza, e il Museo di Storia Naturale e del Territorio dell'Università".

"La Fondazione – ha quindi concluso il suo presidente Cosimo Bracci Torsi – si colloca in questo contesto come soggetto esterno, non coinvolto direttamente nella gestione del complesso monumentale, anche se da molti anni siamo interessati al recupero di questo eccezionale patrimonio artistico sul quale ad oggi abbiamo investito circa 1 milione e mezzo di euro".

Venerdì 11 novembre, in occasione del centenario della nascita di Leonetto Amadei, Saulle Panizza, docente del dipartimento di Istituzioni, impresa e mercato dell'Ateneo pisano, coordinerà una giornata di studio dedicata al giurista e deputato socialista laureatosi all'Università di Pisa, che nel 1946 entrò a far parte dell'Assemblea Costituente contribuendo in modo particolare all'elaborazione della prima parte della Costituzione della Repubblica Italiana.

L'iniziativa, intitolata "Il contributo di Leonetto Amadei alla nascita e allo sviluppo dell'Italia democratica", si terrà a Pietrasanta nel Chiostro di Sant'Agostino a partire dalle ore 15. Vari studiosi terranno interventi che, oltre a tracciare il profilo umano della personalità, illustreranno i diversi versanti su cui si è incentrata l'attività dell'onorevole Amadei, dal politico al giurista, dalla partecipazione all'Assemblea costituente alla presidenza della Corte costituzionale.

La giornata di studi, che ha ottenuto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, fa parte delle celebrazioni dedicate al giurista organizzate dal Comune di Pietrasanta, il Comune di Seravezza, in collaborazione con il Circolo Culturale "Fratelli Rosselli" di Pietrasanta, con la Fondazione "Leonetto Amadei" e con l'Università di Pisa, comprendenti lo scoprimento di una targa presso la casa natale a Seravezza.

idemL'Università di Pisa entra a far parte di IDEM (Infrastruttura di autorizzazione e autenticazione della rete GARR), la federazione che ha come obiettivo la creazione e il supporto di un framework, comune agli enti di formazione e di ricerca italiani, per la gestione condivisa degli accessi alle risorse on-line. Alla federazione appartengono già altri 22 atenei italiani oltre al CNR, ISTAT, CINECA, CILEA e CASPUR.

L'adesione a IDEM rappresenta un importante segnale di apertura, sviluppo e internazionalizzazione della rete informatica interna e riconosce all'Ateneo pisano un ruolo di eccellenza nell'ambito della rete della Ricerca Italiana (GARR). Gli utenti della rete dell'Università di Pisa (docenti, studenti, personale tecnico-amministrativo) potranno utilizzare le proprie credenziali anche negli altri atenei federati e, allo stesso tempo, gli utenti degli altri atenei potranno collegarsi alla rete pisana con le credenziali fornite dalla propria istituzione. Inoltre, sarà in futuro possibile accedere ad alcune risorse on-line dell'Ateneo (quali riviste elettroniche e banche dati) da qualsiasi parte del mondo, semplicemente indicando di appartenere all'Università di Pisa e inserendo le proprie credenziali di ateneo.

Il processo di adesione alla federazione IDEM ha comportato un aggiornamento del sistema di creazione/gestione/scadenza/revoca delle credenziali di ateneo per rispondere ai livelli qualitativi richiesti dalla federazione. Tale revisione ha tenuto conto anche di tutte le nuove esigenze, tecniche e legali, sorte in questi ultimi mesi ed è stata concordata con i competenti organi di Ateneo. Un doveroso ringraziamento va all'unità servizi rete (Luca Francesconi, Giovanni Cecchi, Samuele Tognini) che ha permesso questo passaggio.

Ne hanno parlato:

Tirreno Pisa
InToscana.it

PisaInformaFlash.it 
PianetaUniversitario.com
 

Martedì, 08 Novembre 2011 15:39

La rinascita della Certosa di Calci

firma_protocolloAl via la rinascita e il recupero della Certosa di Calci. Martedì 8 novembre è stato firmato un protocollo d'intesa fra Comune di Calci, Università di Pisa, Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etno-antropologici per le province di Pisa e Livorno e Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa. Contestualmente il prorettore vicario Nicoletta De Francesco ha annunciato un investimento di 300 mila euro da parte dell'Ateneo per il rifacimento del tetto della sezione di mineralogia del Museo di Storia Naturale e del Territorio che si trova alla Certosa. I lavori cominceranno nel 2012 e una volta ultimati sarà possibile riaprire al pubblico questa ala del museo chiusa da un anno.

"Il protocollo d'intesa – ha detto Nicoletta De Francesco – e lo stanziamento di 300 mila euro sono certamente un passo avanti per il recupero di un gioiello del nostro territorio". I punti cardine del protocollo sono quattro: la costituzione di un tavolo permanente di lavoro composto da tutti i soggetti coinvolti, l'impegno a redigere uno studio di fattibilità per rendere maggiormente fruibile l'intero complesso, la volontà condivisa di mettere in sinergia le risorse e la ricerca di nuove partnership.

"Intanto il Comune – ha sottolineato il sindaco di Calci Bruno Possenti – sta già eseguendo i lavori per la riqualificazione di tutta la zona antistante la Certosa". Il completamento delle opere è previsto per il 2012 e l'investimento complessivo è di quasi un milione di euro. Fra gli interventi programmati ci sono la nuova illuminazione e la pavimentazione della strada di accesso e dei percorsi laterali.

"Il protocollo appena firmato – ha detto il soprintendente Agostino Bureca – è la naturale prosecuzione dell'accordo siglato con l'Ateneo a luglio scorso che per la prima volta ha definito gli ambiti specifici e di cooperazione, all'interno della Certosa, fra il Museo Storico Artistico Nazionale, in consegna alla Soprintendenza, e il Museo di Storia Naturale e del Territorio dell'Università".

"La Fondazione – ha quindi concluso il suo presidente Cosimo Bracci Torsi – si colloca in questo contesto come soggetto esterno, non coinvolto direttamente nella gestione del complesso monumentale, anche se da molti anni siamo interessati al recupero di questo eccezionale patrimonio artistico sul quale ad oggi abbiamo investito circa 1 milione e mezzo di euro".

 

Ne hanno parlato:

Il Tirreno - Pisa

La Nazione - Pisa

Pisainformaflash

PisaToday

Pisanotizie

Gonews

L'E-team campione non solo su pista: la squadra corse dell'Università di Pisa si è aggiudicata il primo premio nel "Media-Award 2011 - Formula Student Germany" grazie a un video promozionale realizzato da Filippo Cappellini e Timoteo Fontanella, studenti del corso in Discipline dello spettacolo e della comunicazione della facoltà di Lettere e filosofia. Gli organizzatori della competizione tedesca, che ogni anno si tiene a Hockenheim, avevano indetto un concorso per premiare le competenze comunicative delle squadre, chiedendo di realizzare un video di 30 secondi che promuovesse l'iniziativa. Il video presentato dagli studenti pisani è risultato vincitore per "la qualità delle immagini, unite alla musica, che colgono in pieno lo spirito della manifestazione" e sarà utilizzato in ambito internazionale come promo della Formula Student Germany. Grazie a questo riconoscimento, l'E-Team ha ottenuto un posto di diritto alla gara 2012 (solitamente 80 posti e 300 domande). Il video è pubblicato sul canale YouTube dell'Università di Pisa e sul sito ufficiale della Formula Student Germany.

Ricerca tecnologica, lavoro di gruppo e competenze multidisciplinari sono le parole d'ordine dell'E-Team, la squadra corse dell'Università di Pisa che da diversi anni partecipa alle competizioni internazionali della Formula SAE italiana e della Formula Student tedesca. Il progetto dell'E-Team (http://www.eteamsquadracorse.it) è nato nel 2008. Nel corso degli anni, agli elementi provenienti da Ingegneria si sono aggiunti studenti delle facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere, Lingue e Scienze politiche, le cui competenze sono fondamentali perché, ai fini delle gare, la squadra non è chiamata solo a progettare e costruire la vettura, ma anche ad affrontare i problemi legati alla ricerca e gestione delle risorse economiche, al marketing, alle pubbliche relazioni e alla comunicazione.

Anche quest'anno la monoposto dell'Università di Pisa ha preso parte alle competizioni principali riservate agli studenti, partecipando alla gara di Hockenheim ad agosto e a quella della Formula SAE Italy a Varano de' Melegari, ottenendo risultati positivi nelle prove statiche e dinamiche. I ragazzi dell'E-team, guidati dal capitano Andrea Mascellani, sono già al lavoro per costruire la vettura che correrà nella prossima stagione.

Martedì 8 novembre 2011, alle ore 18, al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, Lucia Tongiorgi Tomasi, delegata del rettore alla cultura, Antonella Galanti, prorettore per i rapporti col territorio dell'Università di Pisa, e Silvia Panichi, assessore alla cultura del Comune di Pisa, presentano il volume di Francesca Romana Dragone "Eclectica. Art and Fairytales / Arte e Favole" (Entasis Press, Washington Dc).

Le tre favole raccolte nel volume sono tratte dalla ricca tradizione di racconti popolari italiani e riecheggiano il lavoro di Italo Calvino, impiegando i personaggi di re e regine, animali parlanti, streghe e esseri magici in storie che divertono e sorprendono per i loro intrecci, colpi di scena e sorprese. Francesca Romana Dragone utilizza nel volume i suoi disegni, i suoi dipinti e collage di foto ispirati al mondo botanico.

Rivivere i problemi, le scelte e le emozioni di chi, negli anni Cinquanta, apriva la strada all'informatica italiana, raccontarne le storie umane e le sfide tecnologiche usando le ricostruzioni dei prototipi che portarono alla realizzazione della Calcolatrice Elettronica Pisana.

Il dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa ha promosso da alcuni anni un progetto scientifico e didattico - "Hackerando la Macchina Ridotta" (HMR), a cura di Fabio Gadducci e Giovanni A. Cignoni - che rappresenta il primo caso in Italia di archeologia sperimentale applicata all'informatica.

A cinquanta anni esatti dall'inaugurazione della CEP da parte del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, le storie e le tecnologie riscoperte da HMR saranno proposte al grande pubblico in una mostra realizzata grazie al contributo delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Pisa e Cassa di Risparmio di Lucca.

Le celebrazioni si avvalgono della collaborazione di numerosi partner: il Comune di Pisa, l'Istituto nazionale di fisica nucleare, l'Istituto di informatica e telematica e l'Istituto di scienza e tecnologie
 dell'informazione - i due istituti del CNR che hanno dato un apporto scientifico e di ricerca fondamentali per la nascita e lo sviluppo dell'informatica pisana -, i dipartimenti di Fisica e di Ingegneria dell'informazione, la Fondazione "Galilei" di Pisa, la Fondazione "Museo del Computer" di Novara, l'associazione "La Limonaia", la Confederazione nazionale dell'artigianato.

Le iniziative, intitolate "La CEP prima della CEP: storia dell'informatica", sono state presentate venerdì 4 novembre al rettorato dal prorettore vicario Nicoletta De Francesco, dal sindaco Marco Filippeschi, dal consigliere della Fondazione CariPi, Maurizio Sbrana, dal direttore dell'INFN, Giovanni Batignani, dal direttore ISTI del CNR, Claudio Montani, e dal direttore del dipartimento di Informatica, Franco Turini. Nell'occasione erano inoltre presenti i rappresentanti degli enti che hanno dato un contributo al programma delle celebrazioni.

Le iniziative

Domenica 13 novembre, al Museo degli strumenti per il calcolo, si inaugurerà la mostra, che rimarrà aperta fino alla fine di marzo 2012 e proporrà al pubblico il fascino delle macchine di ieri come strumento divulgativo per apprezzare e comprendere le tecnologie hardware e software di oggi. Fino a giugno saranno inoltre offerti alle scuole medie e superiori laboratori didattici basati sulle ricostruzioni delle macchine storiche, che spiegheranno i principî e i meccanismi con cui funzionano tutti i calcolatori, compresi quelli moderni. Il cinquantenario della CEP sarà ricordato anche da un annullo filatelico che sarà apposto in occasione dell'inaugurazione della mostra.

L'11 e 12 novembre, nella sede della Limonaia, la mostra sarà preceduta da un convegno scientifico focalizzato su tre temi principali: la storia dell'informatica pisana e italiana con la partecipazione di diversi protagonisti del tempo, le ricadute dell'esperienza CEP come opportunità per Pisa e per il suo territorio, la conservazione e la ricostruzione delle macchine del passato e il loro uso come strumenti didattici e divulgativi.

Fino a giugno 2012, un calendario di eventi manterrà vivo l'interesse proponendo l'informatica come aspetto caratterizzante della città. Saranno organizzati seminari di approfondimento, incontri con i protagonisti, tavole rotonde e visite ai centri di ricerca.

Il progetto HMR

Il progetto HMR è dedicato al recupero della storia e della tecnologia dei primi calcolatori costruiti in Italia ed è attivo dal 2006 al dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa.

HMR affronta la ricerca storica approfondendone anche gli aspetti tecnologici, indispensabili sia per comprendere in pieno i fatti e le loro dinamiche, sia per poter ricostruire a scopo divulgativo e didattico le macchine del passato.

HMR è un esempio, unico nel nostro paese, di archeologia sperimentale dell'informatica. Sebbene non siano trascorsi molti anni, gran parte della documentazione è spesso andata perduta: per comprendere e ricostruire una macchina storica occorre colmare le lacune, mettersi nei panni dei protagonisti, formulare ipotesi e verificarle tramite esperimenti.

Una sfida affascinante e ricca di spunti e riflessioni per la ricerca attuale, ma che richiede quel mix di abili competenze e curiosa dedizione che caratterizza la filosofia "hacker" nata intorno agli anni Sessanta nei laboratori informatici del Massachusetts Institute of Technology.

L'uso delle ricostruzioni in mostre e laboratori permette di presentare in modo interattivo i misteri dei calcolatori, sfruttando la semplicità e il fascino delle macchine del passato e favorendo l'avvicinamento dei ragazzi al mondo dell'informatica e, in generale, allo studio delle scienze e delle tecnologie.

Le ricostruzioni

Le ricostruzioni realizzate da HMR riguardano le prime macchine del progetto CEP, interessanti sia per il loro primato cronologico, sia per le loro caratteristiche all'epoca allo stato dell'arte.

Sono state ricostruite in maniera virtuale, cioè come simulatori, la Macchina Ridotta del '56, il primo progetto che rimase solo sulla carta, e la Macchina Ridotta del '57, più complessa, che fu effettivamente realizzata e usata nel 1958 per diverse applicazioni scientifiche.

È stato ricostruito in replica hardware l'addizionatore a 6 bit del 1956, uno dei primi studi di fattibilità del progetto CEP. Alla ricostruzione hanno fattivamente collaborato la Fondazione "Museo del computer" di Novara e le officine della sezione di Pisa dell'INFN e del dipartimento di Fisica. La replica sarà esposta alla mostra e messa in funzione durante le visite guidate. Una versione componibile dell'addizionatore, realizzata con componenti elettronici moderni e sicuri, sarà utilizzata nei laboratori didattici e in seguito sarà resa disponibile come kit di montaggio.

Cenni storici sulla MR e sulla CEP

I primi calcolatori elettronici moderni risalgono alla fine degli anni Quaranta, frutto della ricerca inglese e statunitense. In Italia solo nel 1954 furono acquistati i primi due calcolatori di produzione estera: a Milano dal Politecnico e a Roma dall'Istituto nazionale per le applicazioni del calcolo. Lo stesso anno, a Pisa, iniziò l'impresa di progettare e costruire una macchina calcolatrice. La sfida fu il risultato della volontà dell'Università di Pisa, del sostanzioso contributo degli enti locali di Pisa, Livorno e Lucca e di un prezioso intervento di Enrico Fermi.

Il primo importante risultato si ebbe nel 1957 con la Macchina Ridotta (la CEP prima della CEP). Con la realizzazione della MR e il suo immediato uso per applicazioni scientifiche, il progetto dimostrò la capacità della ricerca italiana di recuperare il tempo perduto e di mettersi al passo con i più avanzati progetti esteri. La partecipazione dell'Olivetti al progetto CEP e la sua capacità di proporre nel 1959 l'Elea 9003, un prodotto commerciale competitivo sul mercato internazionale, testimoniavano un mondo industriale attento e intraprendente.

Nel 1961 fu completata la CEP: negli anni seguenti fu il laboratorio dove si formarono i ricercatori dei primi istituti del CNR dedicati al nuovo mondo dell'informatica e i futuri docenti del corso di laurea in Scienze dell'informazione, primo in Italia nel 1969. L'Università di Pisa continua a giocare un ruolo da protagonista tramite i dipartimenti, sia di Scienze che di Ingegneria, che conducono progetti di ricerca altamente innovativi, multidisciplinari, di elevata qualità scientifica e di portata internazionale in tutti i settori ICT.

Per approfondire

I referenti per le iniziative sono Fabio Gadducci e Giovanni A. Cignoni, del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa.

Tutte le informazioni relative alle iniziative per CEP50 e al progetto HMR sono sulle seguenti pagine web:

www.di.unipi.it/HMR

www.di.unipi.it/CEP50

www.di.unipi.it/storia

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