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Comunicati stampa

“Question time” aperto al pubblico per Enrico Letta e Giuseppe Conte il 16 giugno alle 17 al Polo Piagge dell’Università di Pisa (Via Giacomo Matteotti, 11). I due leader animeranno insieme ad altri politici, in presenza o distanza, uno degli appuntamenti del XIV Convegno Internazionale della Società Europea di Economia Ecologica (ESEE) che si svolge a Pisa dal 14 al 17 giugno. La tre giorni di lavori, che si svolgerà in lingua inglese, porterà in città oltre 500 studiosi da tutto il mondo per parlare del ruolo della politica, della scienza e della società civile per sfuggire agli attuali percorsi di sviluppo insostenibile.

A chiusura dell’evento, la serata di venerdì 17 giugno sarà dedicata ai “Giochi per la sostenibilità” per grandi e piccoli, anche in italiano, presso la Stazione Leopolda di Pisa (Piazza Guerrazzi, 11).

Il Convegno, aperto al pubblico previa registrazione, ha il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, della Regione Toscana e del Comune di Pisa, nonché dell’Università di Pisa. Per informazioni: https://www.unipi.it/index.php/unipieventi/event/6182-will-achilles-catch-up-with-the-tortoise

Un parterre d’eccezione pubblico-privato che conta complessivamente cinquanta attori distribuiti su tutto il territorio nazionale. Un investimento di 394 M€ per i primi 3 anni (2023-2025). 696 ricercatori dedicati e 574 quelli neoassunti. Sono questi i numeri che indicano la portata del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, un progetto che nasce con l’ambizione di essere uno strumento reale per la crescita e lo sviluppo del settore della mobilità.

Il Centro nasce con una chiara missione: accompagnare la transizione green e digitale in una ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese.

Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile è infatti una risposta concreta ai bisogni di crescita di un settore chiave per l’economia che da solo si stima raggiungerà un valore complessivo di 220 miliari di euro nel 2030, assorbendo il 12% della forza lavoro. In questo contesto, si inseriscono le istituzioni comunitarie che spingono per il raggiungimento di una nuova mobilità sostenibile secondo le indicazioni del Green New Deal.

Sempre più rilevanti sono i temi legati alla decarbonizzazione, alla decongestione stradale, alla mobilità smart, alla sicurezza dei veicoli e delle infrastrutture, all’accessibilità, all’inserimento nel mercato di nuove professionalità e competenze. Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile risponde a queste esigenze supportando e stimolando la domanda e l’offerta di ricerca, innovazione tecnologica, formazione e competenze.

Saranno cinque i vettori del progetto, ovvero le aree e gli ambiti tecnologici di maggiore interesse: mobilità aerea; veicoli stradali sostenibili; trasporto su acqua; trasporto ferroviario; veicoli leggeri e mobilità attiva. Il Centro Nazionale si occuperà di rendere il sistema della mobilità più “green” nel suo complesso e più “digitale” nella sua gestione, attraverso soluzioni leggere e sistemi di propulsione elettrica e a idrogeno; sistemi digitali di riduzione degli incidenti; soluzioni più efficaci per il traporto pubblico; un nuovo modello di mobilità accessibile e inclusiva.

Il Centro sarà strutturato secondo l’impostazione Hub&Spoke, ovvero con un punto centrale a Milano e 14 nodi distribuiti in modo capillare da Nord a Sud, a garanzia di quel riequilibro territoriale alla base delle iniziative indicate dal PNRR e grande obiettivo di modernizzazione del Paese.

"L'Università di Pisa rappresenta da tempo un’eccellenza internazionale nella ricerca multidisciplinare sui temi della mobilità sostenibile ed eco-compatibile – commenta il professor Andrea Caiti, coordinatore del Centro per l’Università di Pisa e direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – La partecipazione come ente di ricerca promotore nell'appena costituito Centro Nazionale di Mobilità Sostenibile è da un lato una conferma della rilevanza del nostro Ateneo nel settore, e dall'altro una nuova straordinaria possibilità di crescita scientifica anche per i numerosi giovani ricercatori e dottorandi previsti nel progetto".

I soggetti coinvolti sono:

Enti di ricerca promotori

Politecnico di Milano, Cnr, Politecnico di Torino, Politecnico di Bari, Università di Bergamo, Università di Parma, Università di Torino, Università di Palermo, Università di Bologna, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Cagliari, Università di Roma La Sapienza, Università Federico II di Napoli, Università di Salerno, Università Napoli Parthenope, Università del Salento, Università di Padova, Università di Pisa.

Enti di ricerca aderenti

Università Bicocca, Università di Brescia, Università di Cassino e del Lazio Mediorientale, Università di Firenze, Università di Genova, Università di Reggio Calabria, Università politecnica delle Marche.

Fondatori

Autostrade, Eni, Ferrari, Fincantieri, Fs, Leonardo, Angel company, Pirelli, Almaviva, Iveco group, Unipol, Fnm, Poste, Snam, A2A, Intesa Sanpaolo.

Partecipanti

Brembo, Hitachi, Avio aero, Teoresi Group, Accenture, Thales, Stellantis – crf, Atos

Materiali sostenibili ricavati a partire da scarti agro-alimentari, da cui vengono estratte le molecole essenziali per la produzione di rivestimenti per substrati di carta-cartone e plastica, in particolare usando gli scarti di frutta, crostacei e legumi. Questo era l’obiettivo, raggiunto, del progetto europeo ECOFUNCO, coordinato dall'unità di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa (DICI) che fa parte del Consorzio Interuniversitario di Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM). I 17 partners europei, sia di ricerca sia industriali, si riuniranno a Pisa il 17 e 18 giugno per la prima conferenza internazionale di Chimica Verde e imballaggi sostenibili, durante la quale verranno presentati i risultati del progetto.

“Le ricadute sono evidenti - commenta Patrizia Cinelli, docente di Fondamenti chimici delle tecnologie al DICI e coordinatrice di ECOFUNCO - se pensiamo che quasi il 60% della plastica non riciclabile viene da imballaggi alimentari. Le difficoltà nel riciclo dei packaging per alimenti, dei contenitori e posate monouso e dei prodotti per la cura della persona derivano sia dall’uso di materiali non sostenibili sia dalla composizione, un multistrato di materiali diversi, molto difficili da separare quando vanno differenziati. ECOFUNCO ha messo a punto gli strumenti per una economia circolare nel campo dei monouso perché dà nuova vita agli scarti agro-alimentari, ora usati per produrre materiali sostenibili che possono sostituire le confezioni di plastica non biodegradabile, difficilmente riciclabili. Per esempio, dalla buccia del pomodoro e dal melone si estrae la cutina, le proteine da scarti dei legumi, e chitina e chitosano dall’esoscheletro dei crostacei”.

 La sostituzione della plastica convenzionale con un materiale sostenibile e compostabile assume una grande importanza nel settore agroalimentare, dove il 70% della plastica adoperata non viene riciclata, ma è dispersa nel suolo e nel mare o bruciata nei termovalorizzatori, con danni immensi all’ambiente.

“Al Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale – prosegue Cinelli – abbiamo attivato diversi progetti per evitare un futuro in cui il nostro ambiente sarà sommerso dalla plastica, sia studiando tecniche di smaltimento e biodegradazione dei rifiuti plastici più efficienti ed efficaci, che consentano la riduzione della quantità di materiale disperso nell’ambiente, sia, come nel caso di ECOFUNCO, lavorando per la sostituzione degli imballaggi con confezioni biodegradabili con le medesime prestazioni”.

Queste soluzioni sono ora possibili grazie alla ricerca. Dopo la conferenza “Green chemistry and sustainable coatings” (chimica verde e imballaggi sostenibili) si apre una nuova fase, il cui scopo, grazie alla collaborazione con partner industriali, sarà progettare la produzione su vasta scala del packaging alternativo.

Materiali sostenibili ricavati a partire da scarti agro-alimentari, da cui vengono estratte le molecole essenziali per la produzione di rivestimenti per substrati di carta-cartone e plastica, in particolare usando gli scarti di frutta, crostacei e legumi. Questo era l’obiettivo, raggiunto, del progetto europeo ECOFUNCO, coordinato dall'unità di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa (DICI) che fa parte del Consorzio Interuniversitario di Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM). I 17 partners europei, sia di ricerca sia industriali, si riuniranno a Pisa il 17 e 18 giugno per la prima conferenza internazionale di Chimica Verde e imballaggi sostenibili, durante la quale verranno presentati i risultati del progetto.

vaschette ecofunco

“Le ricadute sono evidenti - commenta Patrizia Cinelli, docente di Fondamenti chimici delle tecnologie al DICI e coordinatrice di ECOFUNCO - se pensiamo che quasi il 60% della plastica non riciclabile viene da imballaggi alimentari. Le difficoltà nel riciclo dei packaging per alimenti, dei contenitori e posate monouso e dei prodotti per la cura della persona derivano sia dall’uso di materiali non sostenibili sia dalla composizione, un multistrato di materiali diversi, molto difficili da separare quando vanno differenziati. ECOFUNCO ha messo a punto gli strumenti per una economia circolare nel campo dei monouso perché dà nuova vita agli scarti agro-alimentari, ora usati per produrre materiali sostenibili che possono sostituire le confezioni di plastica non biodegradabile, difficilmente riciclabili. Per esempio, dalla buccia del pomodoro e dal melone si estrae la cutina, le proteine da scarti dei legumi, e chitina e chitosano dall’esoscheletro dei crostacei”.

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 La sostituzione della plastica convenzionale con un materiale sostenibile e compostabile assume una grande importanza nel settore agroalimentare, dove il 70% della plastica adoperata non viene riciclata, ma è dispersa nel suolo e nel mare o bruciata nei termovalorizzatori, con danni immensi all’ambiente.

“Al Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale – prosegue Cinelli – abbiamo attivato diversi progetti per evitare un futuro in cui il nostro ambiente sarà sommerso dalla plastica, sia studiando tecniche di smaltimento e biodegradazione dei rifiuti plastici più efficienti ed efficaci, che consentano la riduzione della quantità di materiale disperso nell’ambiente, sia, come nel caso di ECOFUNCO, lavorando per la sostituzione degli imballaggi con confezioni biodegradabili con le medesime prestazioni”.

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Queste soluzioni sono ora possibili grazie alla ricerca. Dopo la conferenza “Green chemistry and sustainable coatings” (chimica verde e imballaggi sostenibili) si apre una nuova fase, il cui scopo, grazie alla collaborazione con partner industriali, sarà progettare la produzione su vasta scala del packaging alternativo.


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Un parterre d’eccezione pubblico-privato che conta complessivamente cinquanta attori distribuiti su tutto il territorio nazionale. Un investimento di 394 milioni di euro per i primi 3 anni (2023-2025). 696 ricercatori dedicati e 574 quelli neoassunti. Sono questi i numeri che indicano la portata del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, un progetto che nasce con l’ambizione di essere uno strumento reale per la crescita e lo sviluppo del settore della mobilità. Il Centro nasce con una chiara missione: accompagnare la transizione green e digitale in una ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese.

mobilità_sostenibile.png

Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile è infatti una risposta concreta ai bisogni di crescita di un settore chiave per l’economia che da solo si stima raggiungerà un valore complessivo di 220 miliari di euro nel 2030, assorbendo il 12% della forza lavoro. In questo contesto, si inseriscono le istituzioni comunitarie che spingono per il raggiungimento di una nuova mobilità sostenibile secondo le indicazioni del Green New Deal.

Sempre più rilevanti sono i temi legati alla decarbonizzazione, alla decongestione stradale, alla mobilità autonoma connessa e smart, alla sicurezza dei veicoli e delle infrastrutture, all’accessibilità, all’inserimento nel mercato di nuove professionalità e competenze. Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile risponde a queste esigenze supportando e stimolando la domanda e l’offerta di ricerca, innovazione tecnologica, formazione e competenze.

Saranno cinque i vettori del progetto, ovvero le aree e gli ambiti tecnologici di maggiore interesse: mobilità aerea; veicoli stradali sostenibili; trasporto su acqua; trasporto ferroviario; veicoli leggeri e mobilità attiva. Il Centro Nazionale si occuperà di rendere il sistema della mobilità più “green” nel suo complesso e più “digitale” nella sua gestione, attraverso soluzioni leggere e sistemi di propulsione elettrica e a idrogeno; sistemi digitali di riduzione degli incidenti; soluzioni più efficaci per il traporto pubblico; un nuovo modello di mobilità accessibile e inclusiva.

Il Centro sarà strutturato secondo l’impostazione Hub&Spoke, ovvero con un punto centrale a Milano e 14 nodi distribuiti in modo capillare da Nord a Sud, a garanzia di quel riequilibro territoriale alla base delle iniziative indicate dal PNRR e grande obiettivo di modernizzazione del Paese.

"L'Università di Pisa rappresenta da tempo un’eccellenza internazionale nella ricerca multidisciplinare sui temi della mobilità sostenibile ed eco-compatibile – commenta il professor Andrea Caiti, coordinatore del Centro per l’Università di Pisa e direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – La partecipazione come ente di ricerca promotore nell'appena costituito Centro Nazionale di Mobilità Sostenibile è da un lato una conferma della rilevanza del nostro Ateneo nel settore, e dall'altro una nuova straordinaria possibilità di crescita scientifica anche per i numerosi giovani ricercatori e dottorandi previsti nel progetto".

I soggetti coinvolti sono:

Enti di ricerca promotori
Politecnico di Milano, Cnr, Politecnico di Torino, Politecnico di Bari, Università di Bergamo, Università di Parma, Università di Torino, Università di Palermo, Università di Bologna, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Cagliari, Università di Roma La Sapienza, Università Federico II di Napoli, Università di Salerno, Università Napoli Parthenope, Università del Salento, Università di Padova, Università di Pisa.

Enti di ricerca aderenti
Università Bicocca, Università di Brescia, Università di Cassino e del Lazio Mediorientale, Università di Firenze, Università di Genova, Università di Reggio Calabria, Università politecnica delle Marche.

Fondatori
Autostrade, Eni, Ferrari, Fincantieri, Fs, Leonardo, Angel company, Pirelli, Almaviva, Iveco group, Unipol, Fnm, Poste, Snam, A2A, Intesa Sanpaolo.

Partecipanti
Brembo, Hitachi, Avio aero, Teoresi Group, Accenture, Thales, Stellantis – crf, Atos

Martedì, 14 Giugno 2022 08:28

Tower Festival 2022

Sabato 18 e domenica 19 giugno avrà luogo a Pisa il Tower Festival 2022, la IX edizione del più grande evento sportivo della provincia di Pisa organizzato dal Centro universitario sportivo pisano (Cus Pisa).

Presso la cittadella sportiva di via Chiarug avranno luogo tornei sportivi durante il giorno, con sette discipline diverse (green-volley, hockey, calcio a 5, tennis, beach- tennis, ultimate frisbee e street-basket) e decine di competizioni.
Durante la notte street-food, dj-set e artisti contribuiranno all'intrattenimento.

Durante il festival sarà inoltre possibile campeggiare grazie ad un’area camping attrezzata negli spazi all'aperto degli impianti sportivi.

Per partecipare ai tornei è possibile iscriversi ad una o a più competizioni compilando e consegnando l’apposito modulo di iscrizione disponibile sul sito web del Cus Pisa o presso la segreteria del Cus Pisa in via Chiarugi, 5.

Martedì, 14 Giugno 2022 08:27

Tower Festival 2022

Sabato 18 e domenica 19 giugno avrà luogo a Pisa il Tower Festival 2022, la IX edizione del più grande evento sportivo della provincia di Pisa organizzato dal Centro universitario sportivo pisano (Cus Pisa).

Presso la cittadella sportiva di via Chiarug avranno luogo tornei sportivi durante il giorno, con sette discipline diverse (green-volley, hockey, calcio a 5, tennis, beach- tennis, ultimate frisbee e street-basket) e decine di competizioni.
Durante la notte street-food, dj-set e artisti contribuiranno all'intrattenimento.

Durante il festival sarà inoltre possibile campeggiare grazie ad un’area camping attrezzata negli spazi all'aperto degli impianti sportivi.

Per partecipare ai tornei è possibile iscriversi ad una o a più competizioni compilando e consegnando l’apposito modulo di iscrizione disponibile sul sito web del Cus Pisa o presso la segreteria del Cus Pisa in via Chiarugi, 5.

Oltre alla tradizionale, ricca, offerta bandita dall'Ateneo, pari anche quest'anno a oltre 100 borse, saranno disponibili ulteriori borse di dottorato finanziate nell'ambito del PNRR da parte dell’Unione europea e dall'iniziativa NextGenerationEU. Si tratta di circa 120 progetti dottorali innovativi, con almeno un semestre da condurre presso università internazionali, attivati nell'ambito dei 25 corsi di dottorato dell’Ateneo, più altri 11 corsi in convenzione con sede in altre università, o nei nuovi Dottorati di interesse nazionale appositamente istituiti e a cui UniPi partecipa anche con propri specifici curricula, come “Cybersecurity”; “Neuroscienze”, "Scienze del patrimonio”, che coniuga le expertise di archeologi, storici dell'arte e chimici; "Robotica e Macchine intelligenti", "Scienze e tecnologie per lo Spazio", "Learning Sciences", "Blockchain", "Studi religiosi", rivolto alla costruzione di un modello di "vivere nel pluralismo e nella sicurezza grazie al sapere".

Di queste oltre 120 borse aggiuntive, una metà, finanziate dal DM 351/2022, riguarderanno temi a forte vocazione scientifico-tecnologica, orientate - tra l'altro - agli ambiti delle transizioni digitali e ambientali, dell'innovazione per la Pubblica amministrazione e per il patrimonio culturale. Altrettante, più orientate alla ricerca applicata e con l'obiettivo di potenziare competenze di alto profilo in ambito industriale, vedranno il contributo e il coinvolgimento diretto delle imprese nel percorso formativo, anche tramite un periodo che i dottorandi potranno trascorrere in azienda di almeno un semestre, creando i presupposti per una loro collocazione futura di alta specializzazione.

"Si tratta di una vera rivoluzione cui il nostro Ateneo ha risposto con prontezza, - dichiara la delegata ai dottorati di ricerca, professoressa Marcella Aglietti - dimostrando di saper cogliere l'opportunità apertasi con questi finanziamenti straordinari, compito non certo facile dati i tempi brevissimi concessi, per potenziare la già ampia offerta di formazione dottorale che ci caratterizza con nuovi progetti di ricerca all'insegna dell'innovazione e dello sviluppo tecnologico, ideando inediti percorsi specificamente dedicati ai settori di sviluppo più avanzati e costruendo promettenti collaborazioni tra Università e imprese. L’interdisciplinarietà, la ricerca d’avanguardia, ma anche le competenze e la qualità delle network nazionale e internazionale dei docenti dell’Università di Pisa, così come l’impegno profuso dalla governance e dalla amministrazione per raggiungere questo ambizioso traguardo, dimostrano la vitalità di questa comunità scientifica, così come la passione rivolta per il trasferimento dei saperi alla società e ai ricercatori del domani, all’insegna di un impegno civile che non deve mai venir meno. E a questo proposito ci fa piacere ricordare anche l’assegnazione della borsa alla memoria di Giulio Regeni destinata quest’anno a un progetto dedicato al costituzionalismo di genere trasformativo, per la costruzione di un nuovo modello di “caring citizenship” che si svolgerà tra Pisa, la Spagna, la Colombia e la Polonia".

Il bando per fare domanda sarà disponibile a partire dall’8 luglio, a questo link, e ulteriori borse potranno essere messe a bando anche in seguito.

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