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Comunicati stampa

Sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “Lancet Oncology” i risultati di un trial multicentrico nazionale – denominato AtezoTRIBE – condotto dall’Oncologia pisana.

“Lo studio AtezoTRIBE vanta il primato di essere il primo studio clinico che ha dimostrato l’efficacia di una combinazione farmacologica innovativa contenente un immunoterapico nei pazienti affetti da tumore del colon-retto identificando un possibile biomarcatore capace di indicare i pazienti che possono effettivamente beneficiarne” – spiega Chiara Cremolini, professoressa associata di Oncologia Medica dell’Università di Pisa, ideatrice e coordinatrice della sperimentazione, e presidente della Fondazione GONO, ente no-profit che ha promosso il trial clinico.

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Nella foto il team di ricerca, da sinistra: la dott.ssa Alessandra Boccaccino, la professoressa Chiara Cremolini e la dott.ssa Carlotta Antoniotti.


“Prima dello studio AtezoTRIBE numerose esperienze cliniche hanno purtroppo deluso le aspettative di ottenere da combinazioni farmacologiche contenenti immunoterapici un beneficio clinico nei tumori del colon-retto che presentano una caratteristica molecolare nota come stabilità dei microsatelliti, e che purtroppo sono la stragrande maggioranza (circa 95%) dei casi” – commenta la dott.ssa Carlotta Antoniotti, prima autrice della pubblicazione e ricercatrice in Oncologia Medica presso l’Università di Pisa.

L’ipotesi biologica testata dallo studio AtezoTRIBE è che una combinazione di farmaci, FOLFOXIRI e bevacizumab, ad oggi possibile trattamento standard per questa patologia, possa rendere i tumori con stabilità dei microsatelliti pronti a reagire all’azione di uno specifico agente immunoterapico, atezolizumab. Grazie alla collaborazione di 22 centri oncologici italiani, di cui l’U.O. Oncologia 2 Universitaria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana diretta dal professor Gianluca Masi era capofila, lo studio ha incluso oltre 200 pazienti con tumore del colon-retto in stadio avanzato, assegnati casualmente a due bracci di trattamento: da una parte il trattamento di controllo, FOLFOXIRI e bevacizumab, e dall’altro il trattamento sperimentale, FOLFOXIRI, bevacizumab e atezolizumab. L’aggiunta dell’immunoterapico atezolizumab si è dimostrata capace di migliorare le aspettative di pazienti affetti da questa neoplasia a fronte di un profilo di effetti avversi facilmente gestibile e clinicamente accettabile.

Grazie a una collaborazione tra l’Oncologia di Pisa, il Laboratorio di Patologia Molecolare diretto dalla professoressa Gabriella Fontanini, ordinario di anatomia patologica, e un gruppo francese coordinato dal professor Jerome Galon, è stato possibile sviluppare un nuovo biomarcatore tumorale, denominato Immunoscore IC. Si tratta di un parametro, testato sui campioni tumorali dei pazienti inclusi nello studio, che stima quanto a livello tumorale il sistema immunitario sia pronto a reagire contro le cellule neoplastiche. I pazienti il cui tumore ha un “alto” Immunoscore IC sono risultati quelli che derivano un più ampio e duraturo beneficio dalla strategia sperimentale dello studio, anche fra quelli che hanno neoplasia con stabilità dei microsatelliti. Tali analisi traslazionali sono state condotte anche grazie ad un finanziamento ottenuto dalla Regione Toscana nell’ambito del Bando Ricerca Salute 2018.

“Sebbene questi risultati non possano essere integrati immediatamente nella pratica clinica, in quanto derivati da uno studio di fase II” – puntualizza la dott.ssa Antoniotti – “sono certamente un promettente punto di partenza per sviluppare ulteriormente questa combinazione e, soprattutto, riaccendono le speranze della comunità scientifica di allargare l’orizzonte dell’immunoterapia ai pazienti affetti da tumore del colon-retto e di contribuire alla personalizzazione delle cure”.

La serie dei successi dello studio AtezoTRIBE è lunga. I risultati di ulteriori analisi condotte sui campioni tumorali dei pazienti arruolati sono stati selezionati tra le migliori ricerche in ambito oncologico dalla American Society of Clinical Oncology (ASCO). Al prossimo congresso della società scientifica americana, che si svolgerà a Chicago dal 3 al 7 giugno, la dott.ssa Alessandra Boccaccino, medico specializzando della scuola di specializzazione di Oncologia medica diretta dalla professoressa Cremolini, sarà premiata con il "Conquer Cancer Foundation ASCO Merit Award” – riconoscimento di cui giovani ricercatori vengono insigniti in ragione dell'alto valore scientifico dei loro contributi.

L’Innovation Radar, iniziativa lanciata dalla Commissione europea per individuare e valorizzare le innovazioni e gli innovatori ad alto potenziale, ha assegnato il titolo di “Key Innovators” all’Università di Pisa e alla Fundacion Para La Investigacion Del Hospital Universitario La Fe de la Comunidad Valenciana, in quanto partner del progetto di ricerca europeo PRIMAGE condotto al Dipartimento di Ricerca traslazionale e nuove tecnologie in medicina e chirurgia e all’ImagingLab diretto dal professor Emanuele Neri, ordinario di Radiologia dell’Ateneo pisano.

Con più di 16 partner europei, PRIMAGE è uno dei più ambiziosi progetti di ricerca nel campo dell’imaging e dell’intelligenza artificiale con focus sui tumori in età pediatrica. Il progetto è stato selezionato nell’ambito della tematica di innovazione “Computational tools for the processing and analysis of imaging data”.

Il progetto PRIMAGE propone una piattaforma open e cloud-based per supportare il processo decisionale nella gestione clinica di due rare neoplasie pediatriche, utilizzando nuovi biomarcatori di imaging. Il primo tumore è il neuroblastoma (NB), che è il più frequente tumore solido nell’età pediatrica, e il secondo è il glioma pontino intrinseco diffuso (DIPG), principale causa di morte per tumori cerebrali nei bambini.

Questo importante riconoscimento è stato aggiudicato da esperti indipendenti coinvolti nella revisione dei progetti nell'ambito di Horizon Europe, Horizon 2020, Programma LIFE, e altri, con l'obiettivo di rendere visibili e accessibili al pubblico le informazioni sulle innovazioni sostenute dalla Commissione Europea attraverso la piattaforma Innovation Radar della Commissione Europea. Maggiori informazioni a questo link.

Il professore Adriano Fabris dell’Università di Pisa ha ricevuto dal Presidente della Repubblica una medaglia per le attività svolte dalla Società Italiana di Filosofia Morale che ha diretto dal 2019 al 2022.

La consegna è avvenuta in occasione del convegno "Etica, conoscenza, spazio pubblico" che si è svolto a chiusura del suo mandato all’Università di Roma 3 il 27 e 28 maggio scorsi. L’evento ha visto la partecipazione di Carlo Bartoli (Presidente Ordine Nazionale dei Giornalisti), Elena Cattaneo (Università di Milano, Senatrice a vita), Benedetta Giovanola (Università di Macerata) e Tommaso Piazza (Università di Pavia).

La medaglia del Presidente della Repubblica premia il lavoro svolto dalla Società in questi anni nonostante la difficile situazione pandemica. La Società ha infatti continuato a promuovere la presenza della filosofia morale nel dibattito pubblico attraverso numerosi convegni, un blog dedicato ai problemi più attuali e urgenti e una nuova rivista “Filosofia morale” / “Moral Philosophy” appena inaugurata.

Adriano Fabris, ordinario di Filosofia Morale del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, è attualmente direttore del C.I.Co. (Centro Interdisciplinare di ricerche e di servizi sulla Comunicazione) dell'Ateneo pisano e coordina un gruppo del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca che si occupa di educazione alla cittadinanza digitale.

 

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Il professore Adriano Fabris dell’Università di Pisa ha ricevuto dal Presidente della Repubblica una medaglia per le attività svolte dalla Società Italiana di Filosofia Morale che ha diretto dal 2019 al 2022.

La consegna è avvenuta in occasione del convegno "Etica, conoscenza, spazio pubblico" che si è svolto a chiusura del suo mandato all’Università di Roma 3 il 27 e 28 maggio scorsi. L’evento ha visto la partecipazione di Carlo Bartoli (Presidente Ordine Nazionale dei Giornalisti), Elena Cattaneo (Università di Milano, Senatrice a vita), Benedetta Giovanola (Università di Macerata) e Tommaso Piazza (Università di Pavia).

La medaglia del Presidente della Repubblica premia il lavoro svolto dalla Società in questi anni nonostante la difficile situazione pandemica. La Società ha infatti continuato a promuovere la presenza della filosofia morale nel dibattito pubblico attraverso numerosi convegni, un blog dedicato ai problemi più attuali e urgenti e una nuova rivista “Filosofia morale” / “Moral Philosophy” appena inaugurata.

Adriano Fabris, ordinario di Filosofia Morale del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, è attualmente direttore del C.I.Co. (Centro Interdisciplinare di ricerche e di servizi sulla Comunicazione) dell'Ateneo pisano e coordina un gruppo del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca che si occupa di educazione alla cittadinanza digitale.

E’ in programma dal 2 al 5 giugno la XVII edizione del Festival dell’Economia di Trento, organizzata dal Gruppo 24 ORE insieme a Trentino Marketing per conto della Provincia Autonoma di Trento e con il contributo del Comune di Trento e dell’Università di Trento. Prenderanno parte all’evento, al quale hanno aderito oltre 40 università italiane e straniere, 8 Premi Nobel, oltre 75 relatori provenienti dal mondo accademico, 20 tra i più importanti economisti internazionali e nazionali, 26 rappresentanti delle più importanti istituzioni europee e nazionali, 36 relatori internazionali, oltre 30 tra manager e imprenditori di alcune delle maggiori imprese italiane e multinazionali, 11 Ministri.

Tema dell’edizione 2022 del Festival dell’Economia di Trento è “Dopo la pandemia, tra Ordine e Disordine”: un invito ad analizzare gli effetti sociali, economici e politici che la pandemia e ora anche la guerra in Ucraina hanno prodotto, stanno producendo e produrranno: dagli impatti sulla geopolitica internazionale a quelli sull’economia reale, fino al tramonto delle ideologie politiche.

Uno degli elementi più innovativi della diciassettesima edizione del Festival è costituito dal “Fuori Festival 2022”, una vera e propria kermesse con un palinsesto parallelo innovativo e dinamico. Al centro i giovani, con l’obiettivo di ispirare il loro percorso verso il futuro attraverso nuovi linguaggi e nuove forme di comunicazione. Il tutto si articolerà attraverso attività educational e culturali, concorsi di idee e momenti di confronto con storyteller, creator e opinion leader “visionari”. Tra questi Luca Casadei, Co founder di Defhouse, che spiegherà il fenomeno della prima concept house dedicata alla crescita del talento digitale con i suoi creator cresciuti all’interno, e Lev Manovich, esperto di cultura digitale e docente del Computer Science Program al City University di New York.

Per gli studenti universitari interessati a incontrare a Trento i Premi Nobel e i tanti economisti italiani e stranieri che saranno presenti al Festival Trentino Marketing, con il supporto di Apt di Trento, ha messo a punto un’agevolazione a loro dedicata: chi verrà a Trento usufruendo della promozione “Speciale Eventi”  di Trenitalia, vettore ufficiale del Festival, grazie alla quale sarà possibile raggiungere il Festival e rientrare a casa con Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca con sconti dal 20% al 50% rispetto al biglietto Base, riceverà in omaggio la “Trentino Guest Card” che include il pernottamento a partire da 35,00 euro a persona in camera doppia con prima colazione, la visita gratuita o con tariffa scontata di musei e castelli del Trentino e, soprattutto, la possibilità di usufruire a titolo gratuito dei mezzi pubblici locali.

Per usufruire dell’offerta di Trenitalia dedicata al Festival dell’Economia di Trento, basterà selezionare la “Speciale Eventi” in fase di acquisto e utilizzare il codice “FESTIVALECONOMIA” per i viaggi con destinazione Trento o Verona da effettuarsi nel periodo tra il 31 maggio e il 5 giugno 2022 e i viaggi in partenza da Trento o Verona da effettuarsi nel periodo tra il 2 e il 7 giugno 2022.

Per usufruire dell’offerta soggiorno basterà esibire il biglietto del treno e prenotare il pernottamento contattando l’APT Trento Monte Bondone allo 0461 216000 o via e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e poi ritirare la Trentino Guest card all’Ufficio Informazioni di APT Trento Monte Bondone in Piazza Dante, 24 a due passi dalla stazione ferroviaria.

emanuele neriL’Innovation Radar, iniziativa lanciata dalla Commissione europea per individuare e valorizzare le innovazioni e gli innovatori ad alto potenziale, ha assegnato il titolo di “Key Innovators” all’Università di Pisa e alla Fundacion Para La Investigacion Del Hospital Universitario La Fe de la Comunidad Valenciana, in quanto partner del progetto di ricerca europeo PRIMAGE condotto al Dipartimento di Ricerca traslazionale e nuove tecnologie in medicina e chirurgia e all’ImagingLab diretto dal professor Emanuele Neri, ordinario di Radiologia dell’Ateneo pisano.

Con più di 16 partner europei, PRIMAGE è uno dei più ambiziosi progetti di ricerca nel campo dell’imaging e dell’intelligenza artificiale con focus sui tumori in età pediatrica. Il progetto è stato selezionato nell’ambito della tematica di innovazione “Computational tools for the processing and analysis of imaging data”.

Il progetto PRIMAGE propone una piattaforma open e cloud-based per supportare il processo decisionale nella gestione clinica di due rare neoplasie pediatriche, utilizzando nuovi biomarcatori di imaging. Il primo tumore è il neuroblastoma (NB), che è il più frequente tumore solido nell’età pediatrica, e il secondo è il glioma pontino intrinseco diffuso (DIPG), principale causa di morte per tumori cerebrali nei bambini.

Questo importante riconoscimento è stato aggiudicato da esperti indipendenti coinvolti nella revisione dei progetti nell'ambito di Horizon Europe, Horizon 2020, Programma LIFE, e altri, con l'obiettivo di rendere visibili e accessibili al pubblico le informazioni sulle innovazioni sostenute dalla Commissione Europea attraverso la piattaforma Innovation Radar della Commissione Europea. Maggiori informazioni a questo link.

ìLunedì 30 maggio, una delegazione di studentesse e studenti del Liceo Artistico “Nervi-Severini” di Ravenna, accompagnate dai propri docenti, dal presidente della Fondazione Ravenna Risorgimento, Eugenio Fusignani, vicesindaco di Ravenna, e dai rappresentanti dell'Associazione Nazionale Volontari e Reduci Garibaldini e dell'Associazione Mazziniana Italiana, ha visitato la Domus Mazziniana per donare un mosaico con il ritratto di Giuseppe Mazzini. L’opera è stata realizzata nell’ambito di un progetto multidisciplinare promosso dal Liceo Artistico, diretto dal professor Gianluca Dradi, e dalla Fondazione Ravenna Risorgimento con il patrocinio del Comitato Nazionale per il 150° della morte di Giuseppe Mazzini e ha visto coinvolti le docenti Romina Martinelli, Elisa Simoni, Marzia Lobietti.

Il mosaico, di scuola ravennate, è stato realizzato dalle allieve e dagli allievi della classe 5E indirizzo Arti figurative Pittura/Mosaico con la guida della professoressa Elena Pagani e l’assistenza tecnica di Paola Nappini, su progetto di Isabella Merendi risultata vincitrice del concorso organizzato dal Comune di Ravenna, cui hanno partecipato anche gli studenti e le studentesse Aceti Sara, Albicini Chiara, Bubacco Vittoria, Bubbani Chiara, Foschi Rachele, Greco Lucia, Ingoli Giulia, Landriscina Alice, Majnishta Grejsi, Merendi Isabella, Meucci Sara, Minardo Sabrina, Orecchini Christopher, Rivalta Giacomo, Sansavini Francesca, Sferruzzi Manila, Sintoni Giulia, Tassinari Lisa, Zangheri Teresa.

Ad accogliere gli studenti l’assessore alla cultura del Comune di Pisa, Pierpaolo Magnani, il Segretario Generale della Domus Mazziniana, Riccardo Grasso, il presidente nazionale dell’Associazione Mazziniana Italiana Michele Finelli.

"La scelta di ricordare Mazzini attraverso un ritratto musivo - ha ricordato il presidente della Fondazione Ravenna Risorgimento - è nato come una scelta naturale per sottolineare il legame strettissimo della città romagnola, nota nel mondo per i propri mosaici patrimonio dell’Umanità, con la tradizione risorgimentale democratica e repubblicana incarnata da Mazzini". "L’antica arte del mosaico rievoca visivamente il valore universale del messaggio mazziniano", ha ribadito Michele Finelli. Le studentesse e gli studenti hanno da parte loro evidenziato come la sfida di rappresentare Mazzini abbia rappresentanto un’occasione per riscoprire – o per molti scoprire – una personalità ricca e articolata, ben oltre il ‘santino’ dei libri di testo. L’assessore Magnani ha portato il ringraziamento dell’intera comunità cittadina e espresso la sua soddisfazione per la ritrovata centralità della Domus Mazziniana, evidenziata anche dalle numerose iniziative di questi giorni e l’importanza di una stretta sinergia tra mondo della scuola e istituzioni culturali per la formazione delle nuove cittadine e cittadini.

Ha portato infine il saluto del presidente della Domus Mazziniana, Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa, il direttore scientifico della Domus, Pietro Finelli, che ha voluto concludere la cerimonia ricordando come per Mazzini “l’educazione è il pane dell’anima”.

Dopo la consegna del mosaico che sarà esposto al pubblico per tutto il mese di giugno nella ‘sala del Giuramento’, prima di essere collocato nelle collezioni permanenti, si è svolta una visita guidata del museo.

Mosaico Mazzini webLunedì 30 maggio, una delegazione di studentesse e studenti del Liceo Artistico “Nervi-Severini” di Ravenna, accompagnate dai propri docenti, dal presidente della Fondazione Ravenna Risorgimento, Eugenio Fusignani, vicesindaco di Ravenna, e dai rappresentanti dell'Associazione Nazionale Volontari e Reduci Garibaldini e dell'Associazione Mazziniana Italiana, ha visitato la Domus Mazziniana per donare un mosaico con il ritratto di Giuseppe Mazzini. L’opera è stata realizzata nell’ambito di un progetto multidisciplinare promosso dal Liceo Artistico, diretto dal professor Gianluca Dradi, e dalla Fondazione Ravenna Risorgimento con il patrocinio del Comitato Nazionale per il 150° della morte di Giuseppe Mazzini e ha visto coinvolti le docenti Romina Martinelli, Elisa Simoni, Marzia Lobietti.

Il mosaico, di scuola ravennate, è stato realizzato dalle allieve e dagli allievi della classe 5E indirizzo Arti figurative Pittura/Mosaico con la guida della professoressa Elena Pagani e l’assistenza tecnica di Paola Nappini, su progetto di Isabella Merendi risultata vincitrice del concorso organizzato dal Comune di Ravenna, cui hanno partecipato anche gli studenti e le studentesse Aceti Sara, Albicini Chiara, Bubacco Vittoria, Bubbani Chiara, Foschi Rachele, Greco Lucia, Ingoli Giulia, Landriscina Alice, Majnishta Grejsi, Merendi Isabella, Meucci Sara, Minardo Sabrina, Orecchini Christopher, Rivalta Giacomo, Sansavini Francesca, Sferruzzi Manila, Sintoni Giulia, Tassinari Lisa, Zangheri Teresa.

Ad accogliere gli studenti l’assessore alla cultura del Comune di Pisa, Pierpaolo Magnani, il Segretario Generale della Domus Mazziniana, Riccardo Grasso, il presidente nazionale dell’Associazione Mazziniana Italiana Michele Finelli.

"La scelta di ricordare Mazzini attraverso un ritratto musivo - ha ricordato il presidente della Fondazione Ravenna Risorgimento - è nato come una scelta naturale per sottolineare il legame strettissimo della città romagnola, nota nel mondo per i propri mosaici patrimonio dell’Umanità, con la tradizione risorgimentale democratica e repubblicana incarnata da Mazzini". "L’antica arte del mosaico rievoca visivamente il valore universale del messaggio mazziniano", ha ribadito Michele Finelli. Le studentesse e gli studenti hanno da parte loro evidenziato come la sfida di rappresentare Mazzini abbia rappresentanto un’occasione per riscoprire – o per molti scoprire – una personalità ricca e articolata, ben oltre il ‘santino’ dei libri di testo. L’assessore Magnani ha portato il ringraziamento dell’intera comunità cittadina e espresso la sua soddisfazione per la ritrovata centralità della Domus Mazziniana, evidenziata anche dalle numerose iniziative di questi giorni e l’importanza di una stretta sinergia tra mondo della scuola e istituzioni culturali per la formazione delle nuove cittadine e cittadini.

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Ha portato infine il saluto del presidente della Domus Mazziniana, Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa, il direttore scientifico della Domus, Pietro Finelli, che ha voluto concludere la cerimonia ricordando come per Mazzini “l’educazione è il pane dell’anima”.

Dopo la consegna del mosaico che sarà esposto al pubblico per tutto il mese di giugno nella ‘sala del Giuramento’, prima di essere collocato nelle collezioni permanenti, si è svolta una visita guidata del museo.

“Le collezioni museali non sono soltanto custodi del nostro passato, ma sono anche fucine di idee per le ricerche del futuro”. Questa affermazione trova una sua espressione nel video “Lo zolfo dei Monti Livornesi. Storia di un enigma mineralogico”, realizzato dal Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra e il Polo Multimediale del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC). Partendo da un insolito esemplare di zolfo conservato nelle collezioni mineralogiche dell’Ateneo pisano e proveniente dai Monti Livornesi, i ricercatori hanno effettuato una serie di indagini di carattere storico e geologico per cercare di comprenderne la reale provenienza.

 

In questo studio essi hanno collaborato con esperti naturalisti e collezionisti di minerali attivi sul territorio. Dalle pagine ingiallite dei lavori del geologo Igino Cocchi, ai resti di una collina che non esiste più, attraverso il materiale da costruzione dell’Acquedotto Lorenese che serviva la città di Livorno, i ricercatori hanno dovuto mettere assieme le disordinate tessere di un puzzle che le vicende geologiche ed umane avevano contribuito a confondere. Dalla speranza di aver trovato le tessere giuste, allo sconforto di non averle collocate correttamente, sino alla idea rivelatrice che porta all’eccitazione della scoperta, il video ripercorre le vicende che hanno condotto ad individuare una nuova ed interessante località mineralogica ricca di campioni di zolfo ma che apre una nuova serie di problematiche geologiche che dovranno essere oggetto di future ricerche scientifiche.

Il video è stato realizzato nell’ambito della iniziativa nazionale “Lo zolfo in Italia”, promossa dalla Commissione Musei della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, in occasione dell’Anno della Mineralogia 2022 proclamato dalla International Mineralogical Association. Esso quindi fa parte di una delle iniziative rivolte alla Terza Missione organizzate dal Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra. La realizzazione del video si è avvalsa delle competenze professionali del personale del CIDIC, che ne ha curato la regia, le riprese e il montaggio. Si tratta della seconda "fruttuosa" collaborazione tra i due centri di Ateneo. L’anteprima del video “Lo zolfo dei Monti Livornesi. Storia di un enigma mineralogica” è stata proiettata in occasione del convegno “Mineralogia della Toscana: 150 anni dopo” che si è svolto presso la sede del Museo di Storia Naturale sabato 21 maggio. Oltre che sulla pagina Youtube del Museo di Storia Naturale, il video sarà anche visibile durante la mostra temporanea “Lo zolfo in Italia” che si terrà dal 6 giugno al 2 ottobre 2022.


Lo zolfo dei Monti Livornesi – Storia di un enigma mineralogico

(video documentario di 8'03’’).

Idea e progettazione: Daniela Mauro, Cristian Biagioni

Sceneggiatura: Daniela Mauro, Cristian Biagioni

Regia: Alessio Sbrana

Riprese drone: GCAVCOM

Interpreti in ordine di apparizione: Daniela Mauro, Franco Sammartino, Riccardo Torri, Massimo D’Orazio, Cristian Biagioni

Ringraziamenti: Azienda Agricola Biologica Cordecimo 2, di Vitale Fabrizio e Carlotta Miniati; Patrizia Gargani, proprietaria dei terreni dove si apre la Buca delle Fate.

È stata istituita all’Università di Pisa la cattedra dell’Unesco in “Sustainable Energy Communities” (https://unescochair.unipi.it/), che contribuirà alla missione dell’Agenzia delle Nazioni Unite di diffusione di programmi di sviluppo sostenibile attraverso la promozione dell'uso e della produzione di energia sostenibile. Prima a Pisa e tra le poche in Toscana, si distingue per il profilo internazionale e per la multidisciplinarietà, con il coinvolgimento dei dipartimenti dell’area di Ingegneria, di Informatica, di Giurisprudenza, di Chimica e Chimica industriale, di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, di Scienze politiche e di Economia e management. Partner dell’iniziativa sono l’ENI e la Electricite de France (EDF), il CNR e il CNR francese, più di trenta università di tutto il mondo e le istituzioni pisane e toscane.

La cattedra è stata presentata lunedì 30 maggio, nella Sala dei Mappamondi del rettorato dell’Università di Pisa, dal rettore Paolo Maria Mancarella e dal prorettore per la Ricerca applicata e il Trasferimento tecnologico, Marco Raugi, che è docente di Elettrotecnica e titolare della cattedra Unesco. 

Il progetto elaborato dall’Ateneo pisano si propone di sviluppare uno strumento che è diventato particolarmente attuale anche in termini di autosufficienza e sicurezza energetica oltre che di contribuire al programma dell'UNESCO mirato a risolvere le esigenze prioritarie dell’Africa, attraverso il coinvolgimento di partner africani nella progettazione di strutture energetiche sostenibili specificamente basate sulle caratteristiche dei loro paesi. L’obiettivo finale è quello di definire principi e strumenti tecnici di progettazione per la simulazione e la definizione di comunità energetiche completamente autonome attraverso metodi innovativi per l'integrazione di sistemi elettrici e termici, alimentati solo da fonti rinnovabili prodotte localmente. In questo senso è necessario prefigurare un caso di studio del tutto innovativo, ribaltando l'attuale paradigma in cui le risorse energetiche si adattano alle richieste e ai bisogni degli utenti ed esaminando invece una nuova prospettiva in cui sono i fabbisogni energetici degli utenti ad adeguarsi alle risorse energetiche disponibili, sia in termini di consumi complessivi che di distribuzione oraria.

“L'accordo firmato da Università di Pisa e UNESCO per la creazione di una Cattedra sulle ‘Comunità energetiche sostenibili’ è la nostra risposta alla necessità di un'accelerazione nella transizione energetica, resa ancor più urgente dall'attuale conflitto ucraino - ha commentato il Rettore Paolo Mancarella - Un gesto che ci fa compiere un significativo salto di qualità nel nostro impegno a favore dello sviluppo sostenibile, oltre che un importante riconoscimento da parte della comunità internazionale. Tanto che la nostra candidatura è stata accompagnata da ben 40 lettere di endorsement da parte di prestigiose istituzioni, università e imprese”.

“Le comunità energetiche – ha precisato il professor Marco Raugi - possono diventare, attraverso il focus sull’energia, uno strumento abilitante per sviluppare un nuovo modello di società legato al reperimento delle risorse ai territori di riferimento. Per comunicare e informare questo cambiamento paradigmatico la cattedra Unesco prevede perciò, oltre alle attività di ricerca, anche attività rivolte alla società civile e ai giovani come eventi aperti alla cittadinanza, summer school, master e conferenze”.

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