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Comunicati stampa

Venerdì 23 settembre alle 11, nel Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Lungarno Galileo Galilei, 9) si inaugura la mostra “Gli anni ’80 in 80 scatti”, una raccolta di 20 stampe fotografiche realizzate dall’artista e sinologo Andrea Cavazzuti, oltre a 60 fotografie digitalizzate (diapositive) rintracciate negli album delle famiglie emigrate dalla Cina in Italia negli anni ’80. Nata da un’idea dell’associazione EOE (EstOvestEst), la mostra è patrocinata dal Comune di Pisa e dall’Istituto Confucio di Pisa, partner principale di EOE, con il supporto anche di IMAGO e ACSI. Intervengono all'inaugurazione, Paolo Pesciatini, assessore al turismo e commercio Comune di Pisa, Alessandro Tosi, direttore del Museo della Grafica, Wang Yunlin, direttrice dell'Istituto Confucio Pisa, Elisa Debernardi, presidente associazione EOE, Cristian Biasci, vicepresidente associazione EOE.

 

L’esposizione sarà aperta al pubblico da venerdì 23 settembre a lunedì 10 ottobre 2022, visitabile tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 19:00 escluso il lunedì.

In occasione della mostra, venerdì 30 settembre è previsto un dibattito per raccontare la Cina di quegli anni e il modo in cui iniziavano ad affacciarsi al contesto italiano le prime famiglie cinesi, il loro processo di integrazione e le prime relazioni. Oltre all’artista Andrea Cavazzuti, all’incontro parteciperanno Barbara Pasquale, documentarista e video editor; Carlo Laurenti, scrittore e traduttore; Zhi An, professore e scrittore collegato direttamente dalla Cina via streaming.

SULLA MOSTRA

La raffinata ricerca di Andrea Cavazzuti che si presenta con stampe in bianco e nero di fotografie realizzate in quegli anni, contrasta con le foto proposte in video, riprese dagli album di famiglia, foto a colori che mantengono il sapore delle stampe comuni che ognuno di noi conserva tra i propri ricordi, e costituiscono uno spunto di riflessione su un periodo della nostra storia recente che, se ben vista con sguardi molto diversi, sottolinea una lontananza che oggi appare quasi dimenticata. Così spiega il suo rapporto con la Cina il fotografo Andrea Cavazzuti in un’intervista di Olivo Barbieri “…allenato com’ero a cercare oltre gli stereotipi anche in patria, fotografavo una Cina non vista e, quel che è peggio, nemmeno immaginata, quindi invisibile. Le cose già viste soddisfano, consolano, hanno a che fare con la memoria, mentre il non visto è secco, scostante, refrattario, a volte antipatico. La Cina mi si presentava come uno straordinario bazar di oggetti, scene e comportamenti non omologati tra i nostri cliché culturali. Per me era irresistibile: gli oggetti in vista, la totale mancanza di privacy, le attività umane messe in scena su un palcoscenico sempre aperto, il paradiso del fotografo”. E conclude “Non è possibile immaginare cosa sarà la Cina domani senza considerare cosa sia stata fino a ieri. E’ l’ultima frontiera di espansione della civiltà globale per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi. È l’ultimo e definitivo confronto di civiltà. Dopo la Cina, saremo al bivio. Mi illudo e spero, con questa mia scelta di vita, di aver dato a me stesso e ai miei figli almeno la possibilità, una volta giunti al bivio, di saper leggere i segnali stradali”.

CENNI BIOGRAFICI SU ANDREA CAVAZZUTI

Andrea Cavazzuti (Milano, 1959) è artista, fotografo, video e film maker e sinologo. Laureato in lingua e letteratura cinese presso Ca’ Foscari di Venezia. Nei primi anni ottanta si reca in Cina a Nanchino nel 1981 e poi a Shanghai nel 1982 per studiare per due anni alla Fudan University, esperienza che stabilì il suo legame indissolubile con la Cina. Inizia a fotografare negli anni settanta. Negli anni novanta si dedica a video e film. Il suo lavoro tratta diversi aspetti dell’arte e della società. Ha realizzato e partecipato a numerose produzioni, sia televisive che cinematografiche, poi distribuite da RAI, ARTÈ, SRF, ABC e Sky TV, nonché proiettate in cinema e istituzioni culturali internazionali. Il suo lavoro è stato esposto in Musei quali, Triennale di Milano, Italia; Guangdong Museum of Art, Guangzhou, Cina; Museo Marco, Vigo, Spagna; Working People’s Cultural Palace, Pechino e Changjiang Museum, Taiyuan, Cina; MAXXI, Roma, Italia; Carnegie Hall, New York, Stati Uniti; Museo Ferroviario di Pietrarsa, Napoli, Italia.

Il corso di laurea in Ingegneria per il Design industriale attivato tre anni fa all’Università di Pisa ha la sua prima brillante laureata. Mercoledì 21 settembre ha infatti conseguito il titolo Diana Vergari, originaria di Grosseto, che ha discusso una tesi intitolata “Strategie di ecodesign nell’innovazione di prodotto: un esempio applicativo nel settore della calzatura”, con relatori il dott. Francesco Tamburrino dell’Università di Pisa e gli ingegneri Elisabetta Abbate e Carlo Brondi del CNR Milano. La commissione di laurea è stata presieduta dal rettore Paolo Mancarella.

Nella sua tesi la neodottoressa Diana Vergari ha studiato la progettazione ecologica (o ecodesign) di una calzatura sportiva tramite un’analisi comparativa di più soluzioni progettuali alternative. In particolare, si è valutato l’impatto ambientale delle parti costituenti la scarpa in relazione a una calzatura tradizionale di riferimento. La tesi è stata svolta in collaborazione con l'istituto STIIMA (Istituto di Sistemi e Tecnologie Industriali Intelligenti per il Manifatturiero Avanzato) del CNR di Milano.

Il corso di laurea in Ingegneria per il Design industriale si propone di formare figure professionali in grado di gestire autonomamente il processo di sviluppo di prodotti industriali, dalla fase concettuale e di ideazione alle fasi di progettazione, test, produzione e post-produzione, e caratterizzate dalla capacità di relazionarsi con molteplici esperti in diverse aree, e di affrontare la crescente complessità di sistemi e prodotti attuali e futuri. Si tratta pertanto di un percorso multidisciplinare articolato, che risponde a una domanda di formazione trasversale, espressa dall'industria dei beni di consumo e dei beni durevoli, dagli studi e dalle società di progettazione, nonché dai diversi settori della commercializzazione e distribuzione.

 

Nella foto, da sinistra: il professor Marco Giorgio Bevilacqua (membro commissione e vicepresidente del corso di studi), il professor Sandro Barone (membro commissione), la neodottoressa Diana Vergari, la professoressa Maria Vittoria Salvetti (direttrice del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale), Paolo Maria Mancarella (Rettore e Presidente commissione), il professor Rocco Rizzo (direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni), il professor Armando Viviano Razionale (segretario commissione e presidente del corso di studi), il professor Alessandro Paoli (membro commissione), il dott. Francesco Tamburrino (membro commissione).

Il corso di laurea in Ingegneria per il Design industriale attivato tre anni fa all’Università di Pisa ha la sua prima brillante laureata. Mercoledì 21 settembre ha infatti conseguito il titolo Diana Vergari, originaria di Grosseto, che ha discusso una tesi intitolata “Strategie di ecodesign nell’innovazione di prodotto: un esempio applicativo nel settore della calzatura”, con relatori il dott. Francesco Tamburrino dell’Università di Pisa e gli ingegneri Elisabetta Abbate e Carlo Brondi del CNR Milano. La commissione di laurea è stata presieduta dal rettore Paolo Mancarella.

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Nella sua tesi la neodottoressa Diana Vergari ha studiato la progettazione ecologica (o ecodesign) di una calzatura sportiva tramite un’analisi comparativa di più soluzioni progettuali alternative. In particolare, si è valutato l’impatto ambientale delle parti costituenti la scarpa in relazione a una calzatura tradizionale di riferimento. La tesi è stata svolta in collaborazione con l'istituto STIIMA (Istituto di Sistemi e Tecnologie Industriali Intelligenti per il Manifatturiero Avanzato) del CNR di Milano.

Il corso di laurea in Ingegneria per il Design industriale si propone di formare figure professionali in grado di gestire autonomamente il processo di sviluppo di prodotti industriali, dalla fase concettuale e di ideazione alle fasi di progettazione, test, produzione e post-produzione, e caratterizzate dalla capacità di relazionarsi con molteplici esperti in diverse aree, e di affrontare la crescente complessità di sistemi e prodotti attuali e futuri. Si tratta pertanto di un percorso multidisciplinare articolato, che risponde a una domanda di formazione trasversale, espressa dall'industria dei beni di consumo e dei beni durevoli, dagli studi e dalle società di progettazione, nonché dai diversi settori della commercializzazione e distribuzione.

 

Nella foto, da sinistra: il professor Marco Giorgio Bevilacqua (membro commissione e vicepresidente del corso di studi), il professor Sandro Barone (membro commissione), la neodottoressa Diana Vergari, la professoressa Maria Vittoria Salvetti (direttrice del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale), Paolo Maria Mancarella (Rettore e Presidente commissione), il professor Rocco Rizzo (direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni), il professor Armando Viviano Razionale (segretario commissione e presidente del corso di studi), il professor Alessandro Paoli (membro commissione), il dott. Francesco Tamburrino (membro commissione).

Venerdì 23 settembre alle 11, nel Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Lungarno Galileo Galilei, 9) si inaugura la mostra “Gli anni ’80 in 80 scatti”, una raccolta di 20 stampe fotografiche realizzate dall’artista e sinologo Andrea Cavazzuti, oltre a 60 fotografie digitalizzate (diapositive) rintracciate negli album delle famiglie emigrate dalla Cina in Italia negli anni ’80. Nata da un’idea dell’associazione EOE (EstOvestEst), la mostra è patrocinata dal Comune di Pisa e dall’Istituto Confucio di Pisa, partner principale di EOE, con il supporto anche di IMAGO e ACSI. Intervengono all'inaugurazione, Paolo Pesciatini, assessore al turismo e commercio Comune di Pisa, Alessandro Tosi, direttore del Museo della Grafica, Wang Yunlin, direttrice dell'Istituto Confucio Pisa, Elisa Debernardi, presidente associazione EOE, Cristian Biasci, vicepresidente associazione EOE.

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L’esposizione sarà aperta al pubblico da venerdì 23 settembre a lunedì 10 ottobre 2022, visitabile tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 19:00 escluso il lunedì.

In occasione della mostra, venerdì 30 settembre è previsto un dibattito per raccontare la Cina di quegli anni e il modo in cui iniziavano ad affacciarsi al contesto italiano le prime famiglie cinesi, il loro processo di integrazione e le prime relazioni. Oltre all’artista Andrea Cavazzuti, all’incontro parteciperanno Barbara Pasquale, documentarista e video editor; Carlo Laurenti, scrittore e traduttore; Zhi An, professore e scrittore collegato direttamente dalla Cina via streaming.

SULLA MOSTRA

La raffinata ricerca di Andrea Cavazzuti che si presenta con stampe in bianco e nero di fotografie realizzate in quegli anni, contrasta con le foto proposte in video, riprese dagli album di famiglia, foto a colori che mantengono il sapore delle stampe comuni che ognuno di noi conserva tra i propri ricordi, e costituiscono uno spunto di riflessione su un periodo della nostra storia recente che, se ben vista con sguardi molto diversi, sottolinea una lontananza che oggi appare quasi dimenticata. Così spiega il suo rapporto con la Cina il fotografo Andrea Cavazzuti in un’intervista di Olivo Barbieri “…allenato com’ero a cercare oltre gli stereotipi anche in patria, fotografavo una Cina non vista e, quel che è peggio, nemmeno immaginata, quindi invisibile. Le cose già viste soddisfano, consolano, hanno a che fare con la memoria, mentre il non visto è secco, scostante, refrattario, a volte antipatico. La Cina mi si presentava come uno straordinario bazar di oggetti, scene e comportamenti non omologati tra i nostri cliché culturali. Per me era irresistibile: gli oggetti in vista, la totale mancanza di privacy, le attività umane messe in scena su un palcoscenico sempre aperto, il paradiso del fotografo”. E conclude “Non è possibile immaginare cosa sarà la Cina domani senza considerare cosa sia stata fino a ieri. E’ l’ultima frontiera di espansione della civiltà globale per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi. È l’ultimo e definitivo confronto di civiltà. Dopo la Cina, saremo al bivio. Mi illudo e spero, con questa mia scelta di vita, di aver dato a me stesso e ai miei figli almeno la possibilità, una volta giunti al bivio, di saper leggere i segnali stradali”.

CENNI BIOGRAFICI SU ANDREA CAVAZZUTI

Andrea Cavazzuti (Milano, 1959) è artista, fotografo, video e film maker e sinologo. Laureato in lingua e letteratura cinese presso Ca’ Foscari di Venezia. Nei primi anni ottanta si reca in Cina a Nanchino nel 1981 e poi a Shanghai nel 1982 per studiare per due anni alla Fudan University, esperienza che stabilì il suo legame indissolubile con la Cina. Inizia a fotografare negli anni settanta. Negli anni novanta si dedica a video e film. Il suo lavoro tratta diversi aspetti dell’arte e della società. Ha realizzato e partecipato a numerose produzioni, sia televisive che cinematografiche, poi distribuite da RAI, ARTÈ, SRF, ABC e Sky TV, nonché proiettate in cinema e istituzioni culturali internazionali. Il suo lavoro è stato esposto in Musei quali, Triennale di Milano, Italia; Guangdong Museum of Art, Guangzhou, Cina; Museo Marco, Vigo, Spagna; Working People’s Cultural Palace, Pechino e Changjiang Museum, Taiyuan, Cina; MAXXI, Roma, Italia; Carnegie Hall, New York, Stati Uniti; Museo Ferroviario di Pietrarsa, Napoli, Italia.

Il professor Riccardo Zucchi, ordinario di Biochimica e presidente della Scuola di Medicina, è stato eletto rettore dell'Università di Pisa per il sessennio 2022-2028.

Nel secondo turno di votazioni ha ottenuto 1.092 voti contro i 472 voti del professor Michele Marroni (29 le schede bianche). In questa tornata era richiesta la maggioranza dei voti equivalenti espressi, che sono stati 1594, e quindi 798. Il professor Zucchi entrerà in carica il 1° novembre 2022.

Di seguito il primo messaggio del professor Zucchi come rettore neo eletto:

"Ringrazio tutti coloro che hanno voluto manifestarmi il loro sostegno, in virtù del quale mi accingo ad assumere la carica di rettore, alla quale guardo con trepidazione, ma anche con la volontà di fare di tutto per essere all’altezza della fiducia che mi è stata concessa.

L’università di Pisa è chiamata a un salto di qualità, indispensabile per far fronte alle sfide vecchie e nuove che ci attendono. È necessario uno sforzo congiunto per elaborare un progetto condiviso, che coinvolga tutte le componenti del nostro ateneo – docenti, personale tecnico-amministrativo-bibliotecario, studentesse e studenti – al fine di aumentare la nostra capacità di attrarre studenti, ricercatori e finanziamenti. Dobbiamo operare affinché tutti si sentano parte di una comunità inclusiva, che non lascia indietro nessuno, e si rapporta fattivamente con la città e le altre istituzioni universitarie e di ricerca presenti sul territorio. Il “sistema Pisa” ha le potenzialità per porsi ai vertici nazionali nei settori della formazione e della ricerca, e di fare da volano per lo sviluppo economico-sociale di tutta l’area della Toscana costiera. L’università di Pisa, per la sua storia e per le sue dimensioni, ha la grande responsabilità di farsi promotrice della crescita e della piena integrazione di questo sistema.

Il rettore e la sua squadra di governo non possono però conseguire questi obiettivi da soli. Il loro primo compito è fungere da catalizzatori per far emergere le competenze, le energie e le capacità propositive di cui il nostro mondo accademico dispone e di aggregarle in una attività coerente. C’è bisogno di impegno ed entusiasmo da parte di tutti, come c’è bisogno di una grande capacità di ascolto e di un disinteressato spirito di servizio da parte di chi assumerà il governo dell’ateneo.

Giunto al termine di questa lunga campagna elettorale, desidero ringraziare il Prof. Michele Marroni per il confronto elettorale leale e costruttivo. Lo sviluppo della nostra università ha ovviamente bisogno anche del contributo suo e di tutti coloro che lo hanno sostenuto, che sono certo non mancherà. Ringrazio naturalmente il Prof. Giuseppe Iannaccone, che come ho già dichiarato assumerà la carica di prorettore vicario e con il quale condividerò la gestione dell'ateneo. Ringrazio anche il rettore in carica, Prof. Paolo Mancarella, per aver retto l’ateneo con grande impegno e dedizione in questi anni resi particolarmente difficili e talora drammatici dall’emergenza pandemica, e conto anche sul supporto della sua esperienza, così come dell’aiuto di tutti coloro che con diversi ruoli fanno parte della nostra grande istituzione".   

Riccardo Zucchi

 

Biografia

Nato a Castelnuovo Garfagnana (LU) 64 anni fa, coniugato con quattro figli, il professor Riccardo Zucchi si è laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e lode nel 1982 all’Università di Pisa e ha conseguito il Diploma di perfezionamento alla Scuola Superiore Sant'Anna nel 1985.

Nel 1989 è diventato ricercatore universitario alla Scuola Sant'Anna, nel 2000 professore associato e nel 2004 professore ordinario nel settore scientifico disciplinare BIO/10 (Biochimica) nella Facoltà di Medicina e Chirurgia e quindi nel Dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’Area critica dell’Università di Pisa.

Il professor Zucchi ha ricoperto varie cariche accademiche all’Università di Pisa: tra 2000 e 2004 è stato membro della commissione scientifica dell’area biologica; tra 2005 e 2006 vice-preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia; dal 2006 al 2014 presidente del corso di laurea in Medicina e Chirurgia e dal 2006 al 2012 direttore del Centro interdipartimentale di ricerca di genetica molecolare e clinica.
Membro del Senato Accademico tra il 2012 e il 2015, è stato direttore del Dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’Area critica dal 2015 al 2019, e da allora presidente della Scuola interdipartimentale di Medicina.

Per quanto riguarda l’attività didattica, il professor Zucchi è stato ininterrottamente titolare dell’insegnamento di Biochimica nel corso di laurea in Medicina e Chirurgia e in altri corsi di studio dell’area medica (infermieristica, infermieristica pediatrica, ostetricia, scienze motorie), oltre che in numerose scuole di specializzazione dell’area sanitaria e in master dell’area medica.

I principali campi di ricerca del professor Zucchi fanno riferimento al metabolismo energetico e metabolismo purinico del miocardio; ai recettori purinergici cardiaci e ruolo fisiologico e fisiopatologico dell’adenosina; alla omeostasi del calcio nel miocardio; alle caratteristiche biochimiche ed espressione dei TAAR (trace amine-associated receptors); al ruolo della 3-iodotironamina come messaggero chimico; allo sviluppo e caratterizzazione di analoghi degli ormoni tiroidei.
Altri lavori sono volti alla identificazione di fattori endogeni uabaino-simili, allo studio di analoghi della 1a,25-diidrossi-vitaminaD3, all’analisi dell’espressione del gene per la grelina in tessuti diversi, e allo studio degli effetti molecolari di ACE-inibitori nel cuore ischemico. 

Il professor Zucchi è membro di numerose società scientifiche, fra cui Società italiana di Biochimica e biologia molecolare, Società italiana per la ricerca cardiovascolare, Federation of european biochemical societies, International society for heart research, European society of cardiology, European Thyroid association, American thyroid association. È stato responsabile di progetti di ricerca finanziati dal Ministro dell’Università (PRIN, anche come coordinatore nazionale), dall’Università di Pisa e da enti privati (CariLU).

Frutto dell’attività scientifica di Riccardo Zucchi sono più di 150 lavori in extenso su riviste internazionali soggette a peer review, oltre a diversi capitoli di libro. Il numero di citazioni ricevute è superiore a 4000 con H-index pari a 34.

Il sito da candidato rettore; il programma da candidato rettore

Una due giorni di convegno per discutere delle carriere femminili e dei diritti delle donne nell’accesso alla giustizia, con ospiti di grande rilievo istituzionale tra cui Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, Raffaele Sabato, giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo, Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. Con il titolo “Access to Justice: A Gender Perspective”, si terrà a Pisa il 23 e 24 settembre il convegno conclusivo del modulo Jean Monnet “European Law and Gender”, ELaN, un progetto coordinato negli ultimi tre anni dalla professoressa Elettra Stradella, docente di diritto comparato del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa.

La ricchezza dei risultati raggiunti dal progetto, ha condotto la coordinatrice a proporre una Cattedra Jean Monnet, finalizzata a far crescere la didattica, la formazione e la ricerca nell’Università di Pisa sui diritti delle donne e l’eguaglianza di genere, ed è così risultata vincitrice di un finanziamento triennale (2022/2025) per EUWONDER, che partirà nelle settimane immediatamente successive alla conferenza, e contribuirà peraltro all’implementazione nell’Ateneo pisano di alcune delle misure previste dal Gender Equality Plan.

Il tema della conferenza, Access to Justice: A Gender Perspective, si svilupperà in una prima giornata di lavori dedicata a quattro profili individuati come centrali: il rapporto tra multiculturalismo e diritti delle donne nell’accesso alla giustizia, i percorsi di autodeterminazione di genere e di superamento del binarismo di genere e l’accesso alla giustizia, le problematiche relative all’accesso alla giustizia nei fenomeni di violenza di genere, il rilievo del genere nelle relazioni familiari e il suo impatto nell’accesso alla giustizia.

Il secondo giorno, dopo i saluti del rettore Paolo Mancarella, si terrà una tavola rotonda di carattere istituzionale che vedrà la partecipazione di Simona Lanzoni, vicepresidente del GREVIO, Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, Raffaele Sabato, giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo, e Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere.

I lavori potranno essere seguiti in presenza (nella Gipsoteca di Arte antica il 23 settembre e nell’aula magna nuova della Sapienza il 24 settembre), oppure da remoto attraverso i link indicati pubblicati sul sito.

Il progetto ELaN è stato realizzato attraverso attività didattiche rivolte agli studenti dei corsi di laurea in Giurisprudenza e Scienze per la pace, un workshop internazionale animato da giovani ricercatori e ricercatrici di numerosi Paesi europei, una conferenza italo-turca nel decennale della Convenzione di Istanbul sulla violenza domestica e la violenza contro le donne, pubblicazioni scientifiche (tra cui il volume edito dalla Pisa University Press “Gender Based Approaches to the Law and Juris Dictio in Europe”), la pubblicazione del primo manuale in Italia di Diritto e genere nella prospettiva europea (Editoriale Scientifica, 2021), moot court con la partecipazione di professionisti/e e magistrati/e, corsi di formazione per avvocati/e che hanno visto la partecipazione di centinaia di persone provenienti da tutta l’Italia. Il progetto, attraversato dalla pandemia di Covid-19, ha inoltre promosso una riflessione attenta e interdisciplinare sulle sue conseguenze “di genere”, attivando, proprio nel 2020, un blog, sul sito https://elan.jus.unipi.it.

 

La storia vista attraverso un personaggio carico, ancora oggi, in particolare per i giovani, di significato come Giacomo Matteotti. I temi della pace, occasione anche per ‘celebrare’ i 20 anni del Centro interdisciplinare di Scienze della Pace dell’Università di Pisa.

Il Pisa Book Festival, rassegna che festeggia anch’essa la ventesima edizione, ospiterà due conversazioni ‘firmate’ Pisa University Press.

Giovedì 29 settembre, alle 17, al Museo delle Navi Antiche-Book Club, in occasione dell’incontro Matteotti si racconta. La famiglia, gli studi, la politica sarà presentata l’opera in 5 tomi (disponibili in forma gratuita in modalità Open Access al link) frutto del progetto L’idea che non muore: Giacomo Matteotti realizzato dall’Università di Pisa all’interno del Bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri che prevede la realizzazione di iniziative didattiche e formative sviluppate anche attraverso linguaggi creativi (incluse le nuove tecnologie) per l’approfondimento e la divulgazione della figura, dell’opera e degli scritti di Giacomo Matteotti.

L'incontro, alla presenza dei curatori del cofanetto Stefano Caretti e Jaka Makuc, sarà preceduto dai saluti di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, e Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio Regionale della Toscana.

Modera la giornalista Gianna Fregonara.

Il libro “Matteotti si racconta. La vita, gli studi, la politica”

Un viaggio alla scoperta delle principali tappe del percorso umano e intellettuale del deputato socialista, visto non più solo come vittima e martire del Fascismo. Un viaggio che si compie attraverso la voce stessa di Matteotti, in un continuo scambio tra il Giacomo intimo (compresi gli scambi con l’amatissima moglie Velia Titta o con l’amico Filippo Turati) e i temi dell’azione politica. Ogni volume tematico è, infatti, una raccolta di testi matteottiani, contestualizzati e selezionati.

Stefano Caretti, ordinario di Storia contemporanea ed autore di numerosi saggi sulla storia del socialismo, ha pubblicato le Opere di Giacomo Matteotti in 13 volumi (Pisa, Nistri-Lischi e poi Pisa University Press, 1983-2020). È presidente del Centro studi e documentazione "Sandro Pertini".

Jaka Macuk, dottorando all’Università di Bologna, ha compiuto i suoi studi in Italia e all’estero su temi di filosofia teoretica e di filosofia della storia, ottenendo numerosi riconoscimenti. Si è interessato alla figura di Giacomo Matteotti attraverso articoli, convegni e conferenze in vari Istituti scolastici.

Venerdì 30 settembre, alle 16, al Museo delle Navi Antiche – Book Club, si svolgerà il secondo incontro: “No bomba. Facciamo la pace”. Una conversazione con i professori Enza Pellecchia e Pierluigi Consorti per ripercorrere, collegandosi al contesto internazionale attuale, i primi vent’anni del Centro Interdisciplinare ‘Scienze per la Pace’ di Pisa (1998-2021), al centro anche del volume appena uscito per Pisa University Press intitolato “Università e Pace” (a cura di Filippo Espinoza). Modera l’incontro il giornalista Francesco Paletti.

È la storia di un progetto pionieristico: a metà degli anni Novanta un gruppo di docenti dell’Università di Pisa ha iniziato a interrogarsi sul contributo che le discipline accademiche possono dare alla costruzione della “pace positiva”, mettendo a frutto le riflessioni sulla trasformazione nonviolenta dei conflitti proprie dei Peace Studies anglosassoni. Così è nato il Cisp, contaminazione virtuosa da cui sono nati prima i Corsi di laurea in Scienze per la pace, poi la Rete delle Università italiane per la Pace.

Pierluigi Consorti, direttore del Centro di ateneo “Scienze per la pace”, insegna Diritto ecclesiastico, Diritto interculturale e Diritto comparato delle religioni nel Dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Pisa. Ha diretto il Master universitario in “Gestione dei conflitti interculturali ed interreligiosi” ed ora dirige il Master interuniversitario in “Gestione dei conflitti e mediazione”.

Enza Pellecchia è Professore Ordinario di Diritto Privato del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa. Dirige il CISP-Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace dell’Università di Pisa. Si occupa di diritti della persona, di soggetti deboli e di disarmo.

 

Info : https://www.pisauniversitypress.it/

La storia vista attraverso un personaggio carico, ancora oggi, in particolare per i giovani, di significato come Giacomo Matteotti. I temi della pace, occasione anche per ‘celebrare’ i 20 anni del Centro interdisciplinare di Scienze della Pace dell’Università di Pisa.

Il Pisa Book Festival, rassegna che festeggia anch’essa la ventesima edizione, ospiterà due conversazioni ‘firmate’ Pisa University Press.

 

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Giovedì 29 settembre, alle 17, al Museo delle Navi Antiche-Book Club, in occasione dell’incontro Matteotti si racconta. La famiglia, gli studi, la politica sarà presentata l’opera in 5 tomi (disponibili in forma gratuita in modalità Open Access al link) frutto del progetto L’idea che non muore: Giacomo Matteotti realizzato dall’Università di Pisa all’interno del Bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri che prevede la realizzazione di iniziative didattiche e formative sviluppate anche attraverso linguaggi creativi (incluse le nuove tecnologie) per l’approfondimento e la divulgazione della figura, dell’opera e degli scritti di Giacomo Matteotti.

L'incontro, alla presenza dei curatori del cofanetto Stefano Caretti e Jaka Makuc, sarà preceduto dai saluti di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, e Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio Regionale della Toscana.

Modera la giornalista Gianna Fregonara.

Il libro “Matteotti si racconta. La vita, gli studi, la politica”

Un viaggio alla scoperta delle principali tappe del percorso umano e intellettuale del deputato socialista, visto non più solo come vittima e martire del Fascismo. Un viaggio che si compie attraverso la voce stessa di Matteotti, in un continuo scambio tra il Giacomo intimo (compresi gli scambi con l’amatissima moglie Velia Titta o con l’amico Filippo Turati) e i temi dell’azione politica. Ogni volume tematico è, infatti, una raccolta di testi matteottiani, contestualizzati e selezionati.

Stefano Caretti, ordinario di Storia contemporanea ed autore di numerosi saggi sulla storia del socialismo, ha pubblicato le Opere di Giacomo Matteotti in 13 volumi (Pisa, Nistri-Lischi e poi Pisa University Press, 1983-2020). È presidente del Centro studi e documentazione "Sandro Pertini".

Jaka Macuk, dottorando all’Università di Bologna, ha compiuto i suoi studi in Italia e all’estero su temi di filosofia teoretica e di filosofia della storia, ottenendo numerosi riconoscimenti. Si è interessato alla figura di Giacomo Matteotti attraverso articoli, convegni e conferenze in vari Istituti scolastici.

Venerdì 30 settembre, alle 16, al Museo delle Navi Antiche – Book Club, si svolgerà il secondo incontro: “No bomba. Facciamo la pace”. Una conversazione con i professori Enza Pellecchia e Pierluigi Consorti per ripercorrere, collegandosi al contesto internazionale attuale, i primi vent’anni del Centro Interdisciplinare ‘Scienze per la Pace’ di Pisa (1998-2021), al centro anche del volume appena uscito per Pisa University Press intitolato “Università e Pace” (a cura di Filippo Espinoza). Modera l’incontro il giornalista Francesco Paletti.

È la storia di un progetto pionieristico: a metà degli anni Novanta un gruppo di docenti dell’Università di Pisa ha iniziato a interrogarsi sul contributo che le discipline accademiche possono dare alla costruzione della “pace positiva”, mettendo a frutto le riflessioni sulla trasformazione nonviolenta dei conflitti proprie dei Peace Studies anglosassoni. Così è nato il Cisp, contaminazione virtuosa da cui sono nati prima i Corsi di laurea in Scienze per la pace, poi la Rete delle Università italiane per la Pace.

Pierluigi Consorti, direttore del Centro di ateneo “Scienze per la pace”, insegna Diritto ecclesiastico, Diritto interculturale e Diritto comparato delle religioni nel Dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Pisa. Ha diretto il Master universitario in “Gestione dei conflitti interculturali ed interreligiosi” ed ora dirige il Master interuniversitario in “Gestione dei conflitti e mediazione”.

Enza Pellecchia è Professore Ordinario di Diritto Privato del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa. Dirige il CISP-Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace dell’Università di Pisa. Si occupa di diritti della persona, di soggetti deboli e di disarmo.

 

Info : https://www.pisauniversitypress.it/

Si svolge da lunedì 3 a giovedì 6 ottobre 2022 il secondo turno di votazione per le elezioni del Rettore per il sessennio accademico 2022/2028.

Il professor Iannaccone ha ritirato la propria candidatura, per cui sarà possibile votare solo per il professor Marroni o per il professor Zucchi.

Si potrà votare dalle ore 9.00 alle ore 18.00 il 3, 4 e 5 ottobre, e dalle ore 9.00 alle ore 13.00 il 6 ottobre secondo una delle seguenti modalità:

  • da remoto, mediante autenticazione con SPID, a questo link
      
  • mediante autenticazione con apposite credenziali rilasciate dalla Commissione di seggio, presso le postazioni disponibili a Palazzo Vitelli, Sala Formazione, piano terra, Lungarno Pacinotti, 44.

Leggi i dati sull'affluenza e tutti gli aggiornamenti

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Si è tenuto da martedì 20 a venerdì 23 settembre il primo turno di votazione per l’elezione del Rettore per il sessennio accademico 2022/2028. Il quorum di validità del primo turno era di 392 voti ed è stato raggiunto. La maggioranza richiesta per essere eletti era di 981 voti, che non è stata raggiunta da nessuno dei candidati.

I candidati hanno riportato i seguenti voti:

- Riccardo Zucchi, 683

- Michele Marroni, 497

- Giuseppe Iannaccone, 439

Schede bianche: 30

Sarà dunque necessario procedere al secondo turno di elezioni, che si svolgerà dal 3 al 6 ottobre.

Dal 12 al 18 settembre il Polo Piagge dell’Università di Pisa ha ospitato quarantadue studenti provenienti da vari paesi di Europa, Asia, Africa e America arrivati in città per partecipare alla Summer School del programma Erasmus Mundus Joint Master BIOPHAM.

Gli studenti hanno seguito seminari e lezioni tenuti da docenti ed esperti internazionali su temi quali i materiali innovativi in ambito farmaceutico, cosmetico, biomedico e dell’industria alimentare. Nel corso del loro soggiorno hanno inoltre visitato vari laboratori dipartimentali dell’Ateneo, del CISUP (Centro per l’Integrazione della Strumentazione dell’Università di Pisa) e dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR.

BIOPHAM è un programma di laurea magistrale interamente in lingua inglese realizzato da un consorzio internazionale formato dall'Università di Lille (Francia, coordinatore), dall'Università di Pisa (Italia), dal Politecnico di Catalunya (Spagna) e l'Università della Slesia a Katowice (Polonia). Le iscrizioni per nuovo l’anno accademico 2023/2024 sono aperte da novembre 2022 a febbraio 2023.

Il programma si rivolge principalmente a studenti con una laurea triennale in Scienza e Ingegneria dei Materiali, Fisica e/o Chimica e mira a soddisfare una domanda internazionale di laureati qualificati con formazione di alto livello in scienze dei materiali e sue applicazioni ai materiali farmaceutici e biofarmaceutici.

Gli studenti del Master BIOPHAM hanno l’opportunità di essere coinvolti in una rete molto ampia di grandi aziende farmaceutiche (Servier, AstraZeneca, Sanofi, Roquette, Eurofins Amatsigroup, Cubic Pharmaceuticals), piccole imprese innovative e startup (Linari Engineering s.r.l., MyBiotech GmbH, Prolabin & Tefarm s.r.l.) e cluster internazionali di organizzazioni pubblico/private (Large Scale Facilities-istituti di ricerca (ESRF, ILL, PSI, ELLETRA, SESAME) e infine venticinque prestigiose università di paesi europei ed extraeuropei (Belgio, Irlanda, Portogallo, Regno Unito, Russia, Cina, USA, India, Giappone, Australia, Argentina, Brasile). Questi partner contribuiscono fortemente ai programmi di formazione, offrendo possibilità di tirocinio o tesi, seminari e lezioni nelle summer school.

 

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