Firmato un accordo tra Università di Pisa e ISSNAF, l’organizzazione che promuove la cooperazione con realtà scientifiche di USA e Canada
L’Università di Pisa ha recentemente siglato con l’Italian Scientists and Scholars in North America Foundation (ISSNAF) un accordo strategico, di durata triennale, con l’obiettivo di rafforzare e stimolare la nascita di progetti ed esperienze in ambito sia didattico che scientifico tra il nostro Ateneo e alcune tra le più prestigiose realtà scientifiche americane. ISSNAF è una autorevole organizzazione senza scopo di lucro fondata nel 2007 da 36 scienziati (di cui quattro premi Nobel) la cui missione è connettere e potenziare la diaspora intellettuale italiana in Nord America e mantenere un’identità condivisa e una cultura comune all’interno di questa comunità.
La Fondazione ISSNAF si estende su tutti gli Stati Uniti e il Canada e può contare su una rete di migliaia di studiosi e ricercatori in molti campi accademici e diversi importanti istituti di ricerca in Nord America. Inoltre, a partire dall’anno della sua fondazione, ISSNAF ha facilitato le connessioni tra giovani ricercatori provenienti dall’Italia e la sua rete di studiosi nordamericani, organizzando eventi per promuovere il networking e facilitando la cooperazione accademica, scientifica e tecnologica tra l'Italia e il Nord America allo scopo di aumentare la visibilità e il prestigio della ricerca italiana in Nord America.
“L’accordo con ISSNAF – aggiunge Francesco Marcelloni, prorettore per la Cooperazione e relazioni internazionali dell’Ateneo – si inserisce fra le collaborazioni internazionali strette dall’Università di Pisa per realizzare azioni concrete a beneficio dei propri studenti e ricercatori. In particolare, la collaborazione consentirà lo scambio di ricercatori e docenti con prestigiose università americane e opportunità di formazione e studio presso queste università per alcuni studenti di lauree magistrali e di dottorato che verranno selezionati attraverso un bando. Inoltre, verranno effettuate azioni di promozione della ricerca dell’Ateneo in aziende e università americane attraverso l’organizzazione di workshop. Siamo molto orgogliosi di essere la prima università in Italia a stipulare un accordo di questo tipo con una fondazione che raccoglie tanti connazionali che hanno avuto successo negli USA e in Canada”.
“Sono lieta e onorata – aggiunge Cinzia Zuffada, presidente di ISSNAF – che l’Università di Pisa sia un partner di ISSNAF in questo percorso collaborativo che ha lo scopo di promuovere lo sviluppo in Italia di una nuova generazione di ricercatori e manager della ricerca che abbiano un’ampia visuale arricchita dal contatto con ambienti e culture professionali diverse. Il processo che ISSNAF facilita di inserimento di giovani italiani in formazione, dentro esperienze di arricchimento presso università e centri di ricerca e sviluppo, costituisce un incredibile punto di forza per garantire una espansione della ‘capacity’ dell’Italia di partecipare pienamente alla economia della conoscenza.”
L’Università di Pisa adotta il Gender Equality Plan
L’Università di Pisa presenta il suo Gender Equality Plan, approvato nel dicembre 2021 dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione, in attuazione delle indicazioni europee che lo individuano come strumento necessario per la sottoscrizione di Grant Agreement con la Commissione Europea da parte di tutti gli enti di ricerca europei.
Il Piano è stato redatto dal gruppo di lavoro, nominato dal Rettore Paolo Maria Mancarella a questi fini, composto oltre che dal Rettore stesso e dal Direttore Generale, Rosario Di Bartolo, da Mauro Bellandi, Elena Dundovich, Francesco Giorgelli, Alessandra Nucci, Francesca Pecori, Nadia Pisanti, Elettra Stradella e Francesca Zampagni.
Non è irrilevante nella costruzione di un GEP significativo e condiviso, il procedimento che ha condotto alla sua realizzazione. Ricorda infatti il Rettore che “l’Università di Pisa ha attivato questo processo attraverso l’istituzione, per mia iniziativa, di un gruppo di lavoro che ha visto la partecipazione di soggetti diversi per genere, per età e per ruolo all’interno dell’organizzazione, portatori di esperienze culturali, amministrative e politiche differenti. La condivisione dello strumento è stata assicurata dal confronto e dall’approvazione avvenuti sia all’interno del Senato Accademico, sia del Consiglio di Amministrazione, con la partecipazione, dunque, di tutte le componenti della comunità universitaria. Tali passaggi hanno teso a garantire da un lato la piena e convinta assunzione di responsabilità da parte degli organi di vertice sugli obiettivi contenuti nel documento, dall’altro la più diffusa condivisione e l’impegno da parte di tutti e tutte verso l’implementazione delle misure progettate. Così il GEP non rappresenta il mero assolvimento di un adempimento burocratico, ma un piano strategico di innovazione e sviluppo dell’Ateneo”.
Come illustra, inoltre, il Direttore Generale “il GEP non è un atto, ma un processo, che si articola ciclicamente. Si parte da una fase di raccolta di dati quantitativi, normativi, e pratiche all’interno dell’istituzione, procedendo attraverso la pianificazione, durante la quale si stabiliscono obiettivi e target e una tempistica delle misure da realizzare, nonché le risorse necessarie per farlo. Si giunge quindi all’implementazione, che richiede anche un’attività di sensibilizzazione e formazione per costruire consenso e condivisione intorno al progetto di cambiamento strutturale all’interno della comunità universitaria. Infine, le fasi di monitoraggio e valutazione sullo stato di avanzamento del piano sono essenziali per consentire correzioni e integrazioni delle linee di intervento, nel quadro della strategia di Ateneo per l’eguaglianza di genere”.
Il GEP si articola intorno a cinque aree tematiche: equilibrio tra lavoro e vita privata e cultura organizzativa; equilibrio di genere nella leadership e nel processo decisionale; parità di genere nel reclutamento e nella progressione di carriera; integrazione della dimensione di genere nei contenuti della ricerca e dell'insegnamento; misure contro la violenza di genere, comprese le molestie sessuali.
Tra le misure si segnala l’attivazione di uno sportello antiviolenza dedicato alla comunità universitaria, il cui avvio è previsto per questa primavera; l’introduzione di uno strumento specifico per la valutazione dei rischi sul lavoro in ottica di genere; il potenziamento delle misure di conciliazione e bilanciamento tra tempi di vita e tempi di lavoro da anni realizzate dal CUG; l’adozione di linee guida per l’equilibrio di genere nelle nomine e le designazioni da parte degli organi collegiali e monocratici; l’introduzione di incentivi per le chiamate dirette di studiosi/e del genere sottorappresentato, rientranti nelle categorie previste dalla legge per le chiamate dirette; l’istituzione per ciascuna struttura (Dipartimenti/Direzioni) di delegati/e per le questioni di genere e le pari opportunità; l’attivazione, già a partire dal prossimo anno accademico, di un insegnamento transdisciplinare e trasversale a tutti i corsi di laurea di “Studi di genere” e l’avvio di un master in “Studi, istituzioni e politiche di genere”.
Una scelta particolarmente importante che il GEP effettua, sulla scorta di quanto indicato dalla Commissione Europea e in linea con le università europee che già si sono dotate di un GEP è, infine, quella di istituire una unità organizzativa apposita per la parità di genere, l’Ufficio per l’eguaglianza e le differenze, per la quale sarà reclutato personale dedicato, che fungerà da spazio di raccordo tra il/la Delegato/a del Rettore alle politiche di genere, il Comitato Unico di Garanzia, il GEP Team, i/le delegati/e alle questioni di genere dei Dipartimenti e delle strutture dell’Ateneo (introdotti dal GEP), e guiderà in modo unitario il ciclo della governance di genere che passa attraverso le diverse fasi di redazione e monitoraggio del Bilancio di genere, del Piano di Azioni Positive, e del Gender Equality Plan.
Inoltre, l’Ufficio promuoverà, in sinergia con il Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Ateneo (CIDIC), l’essenziale attività di disseminazione e comunicazione necessaria a promuovere la conoscenza del GEP all’interno dell’Ateneo e funzionale alla sua effettiva implementazione.
Il GEP 2022-2024, nella versione in italiano e in quella in inglese, è consultabile a questo link
Le Collezioni Egittologiche dell’Università di Pisa festeggiano 60 anni con un nuovo “look” e una mostra
1962-2022. Compiono sessant’anni le Collezioni Egittologiche dell’Università di Pisa, uno dei gioielli del Sistema Museale d’Ateneo (SMA), ancora poco conosciuto dal grande pubblico, seppur molto amato da studiosi e appassionati di archeologia e storia dell’antico Egitto, che qui possono ammirare reperti di raro valore scientifico.
Un compleanno importante, che l’Ateneo ha “festeggiato” sabato 19 febbraio con un incontro nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza, durante il quale sono stati presentati il nuovo allestimento del museo e la mostra “Dall’Egitto a Pisa: Gaetano Rosellini e le sue collezioni”, caratterizzata dalla presenza di tre preziosi reperti dalla raccolta dell’Opera della Primaziale Pisana, a suggello di una importante collaborazione tra le due istituzioni.
Ideata a un anno dalla scomparsa di Edda Bresciani, egittologa di fama mondiale, alla quale le Collezioni sono intitolate, la mostra offre l’occasione unica di ammirare una scelta dei piccoli, grandi capolavori donati all’Opera della Primaziale Pisana da Gaetano Rosellini nel 1830, al rientro dalla celebre “Spedizione Franco-Toscana in Egitto e in Nubia” (1828-1829), guidata dal nipote Ippolito Rosellini insieme a J.F. Champollion, e alla quale Gaetano aveva partecipato in qualità di ingegnere e architetto. L’accostamento inedito tra questi reperti e quelli della Collezione Picozzi, donazione fatta all’Università di Pisa nel 1962 dagli eredi di Gaetano Rosellini, ed esposta alle Collezioni Egittologiche, permette dunque di riavvicinare parti di un patrimonio storico a lungo separate.
Grazie ai lavori che hanno interessato le sale del piccolo museo, inoltre, nuovi colori, una nuova illuminazione e nuove soluzioni espositive sottolineeranno al meglio la presenza dei tre reperti provenienti dalla raccolta dell’Opera della Primaziale Pisana.
Il colore guida del nuovo allestimento è il “carta da zucchero”, varietà di azzurro che richiama alcune delle tonalità presenti negli affreschi del Palazzo Mazzarosa, attuale sede delle Collezioni.
«Basta una visita per capire come le Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani” siano una delle importanti risorse scientifiche e culturali del nostro territorio e per questo da valorizzare anche dal punto di vista turistico – ha commentato il Rettore dell’Università, Paolo Mancarella – Si tratta di una delle tante piccole eccellenze nascoste della nostra città che ci ricorda, peraltro, il primato del nostro Ateneo e di Pisa nel campo dell’egittologia. Non bisogna dimenticare, infatti, che noi abbiamo ospitato il primo corso in Italia di questa disciplina, a partire dall’autunno 1825, e che a tenerlo fu proprio Ippolito Rosellini, padre dell’egittologia italiana. Molti dei reperti oggi custoditi a Palazzo Mazzarosa sono dovuti alla generosità dei discendenti di Gaetano Rosellini».
«Dopo un breve periodo di chiusura le Collezioni Egittologiche riaprono ora con un allestimento completamente rinnovato, pensato per valorizzare al meglio gli importantissimi reperti qui custoditi – ha commentato Chiara Bodei, presidente del Sistema Museale di Ateneo – Si tratta di un riallestimento che rientra in una più ampia opera di sistemazione delle realtà che compongono il nostro Sistema Museale. Oltre a essere il frutto di un bellissimo lavoro di squadra che ha coinvolto i vari settori dell’Ateneo a supporto della ditta allestitrice (ACME04) e del team del museo e dello SMA. Per il prestito che ha reso possibile la mostra devo ringraziare l’Opera della Primaziale Pisana, il professor Salvatore Settis, la Soprintendenza, così come il tavolo dei Musei voluto dal Comune di Pisa e seguito dall’Assessore Magnani. La mostra offre un’opportunità unica per vedere alcuni dei reperti dell’Opera della Primaziale, accanto a quelli già presenti alle Collezioni Egittologiche. Un modo per riflettere sul passaggio in Toscana delle grandi collezioni egizie dell’Ottocento».
«Siamo felici di questa collaborazione tra Opera della Primaziale e Università di Pisa. Collaborare per mostrare le nostre collezioni a un pubblico che speriamo possa essere sempre più ampio è motivo di orgoglio e soddisfazione» ha detto il Segretario Generale dell’OPA, dottor Gianluca De Felice, a nome del presidente Pierfrancesco Pacini.
L’Assessore alla Cultura Pierpaolo Magnani ha quindi aggiunto che «come Comune di Pisa siamo orgogliosi di aver favorito i contatti e le collaborazioni tra le principali istituzioni della città, grazie al protocollo d’intesa PPM - Pisa Percorsi Museali e al tavolo che regolarmente si riunisce per condividere informazioni e creare sinergie».
Come sottolineato dalla Direttrice delle Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani”, la professoressa Flora Silvano: «La mostra “Dall'Egitto a Pisa: Gaetano Rosellini e le sue collezioni” mette in luce la presenza di numerose antichità egizie nella città di Pisa, concentrate nei due poli museali dell'Opera della Primaziale Pisana e delle Collezioni Egittologiche "Edda Bresciani" di Ateneo». Le ha fatto eco Marilina Betrò, professoressa all’Università di Pisa e presidente del corso di laurea magistrale in Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente: «Trovo importantissimo che con il nuovo allestimento si facciano dialogare gli oggetti di collezioni diverse. Creare reti, sottolineare i nessi è il modo migliore per rendere vivi i musei e la cultura».
E se il legame tra collezioni egittologiche e università è particolarmente stretto a Pisa per una tradizione che risale a Ippolito Rosellini e che in anni più recenti ha annoverato nomi come Sergio Donadoni ed Edda Bresciani, «sarà naturalmente essenziale, qui come in altri ambiti, sottolineare efficacemente il nesso tra musei di Ateneo e viva attività di ricerca», ricorda Salvatore Settis, accademico dei Lincei e professore emerito della Scuola Normale Superiore, a capo del gruppo di studiosi che lavorano alla nuova sistemazione delle antichità del Camposanto Monumentale di Pisa.
Le Collezioni Egittologiche si trovano al primo piano del Palazzo Mazzarosa, situato in via San Frediano 12, a due passi da piazza dei Cavalieri. È necessario suonare il campanello al lato del portone. Ulteriori informazioni si trovano sul sito: https://www.egitto.sma.unipi.it/
My journey at the University of Pisa: un video diario degli studenti internazionali all’Unipi
Mika, Rocco, Sedef, Parsa, Chedu, Arya, Tola, Sofiia e Angelina sono i protagonisti del nuovo video dedicato agli studenti internazionali dell’Università di Pisa. Il video racconta attraverso un “diario” l’esperienza di studio e di vita degli studenti internazionali nell’ateneo pisano.
I ragazzi provengono da varie parti del mondo (Kazakhstan, Botswana, Turchia, Iran, Filippine, Irlanda, Russia) e frequentano a Pisa l’IPH - The International Programme in Humanities, un progetto del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere per gli studenti internazionali che desiderano iniziare a ottenere i primi crediti della loro laurea in inglese, mentre imparano l’italiano e approfondiscono lo studio della cultura italiana a Pisa.
Interprete principale del video è Mika (Meruyert Nurtazina), studentessa originaria del Kazakistan che, dopo la laurea triennale all’Unipi, ha deciso di rimanere a Pisa anche per la laurea magistrale.
Il video è un progetto del Polo della Comunicazione e del Polo Multimediale del Centro per l'Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC); la regia è stata curata da Livia Giunti.
Alcune immagini di backstage
Giulia Di Gregorio, assegnista di ricerca UniPi, vince l’ATLAS Thesis Award
Sarà premiata nel corso della cerimonia online prevista per il 24 febbraio Giulia Di Gregorio (in foto), attualmente assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa, che si è aggiudicata l’edizione 2021 dell’ATLAS Thesis Award per la tesi di dottorato discussa presso l’ateneo.
Il riconoscimento internazionale seleziona ogni anno i più innovativi risultati ottenuti nel corso del lavoro di ricerca svolto nell’esperimento ATLAS e rientra nell’ambito delle iniziative promosse dalle collaborazioni ATLAS e CMS, i grandi rivelatori ospitati al CERN protagonisti nel 2012 della scoperta del bosone di Higgs.
Le tesi di dottorato risultate vincitrici dell’ultima edizione del premio sono state 6, tra cui quella di Giulia Di Gregorio è l’unica italiana. La tesi, dal titolo: “Search for the Higgs boson produced in association with a vector boson and decaying into a pair of b-quarks using large-R jets with the ATLAS detector”, è realizzata in collaborazione con la sezione INFN di Pisa ed è dedicata allo studio delle proprietà del bosone di Higgs.
Giulia Di Gregorio ha 28 anni ed è maceratese. Ha effettuato tutti gli studi presso l’Università di Pisa dove ha conseguito la laurea in Fisica sviluppando una nuova procedura di calibrazione per il calorimetro adronico di ATLAS. Ha poi seguito il corso di Dottorato, discutendo la sua tesi a marzo 2021 e ottenendo il titolo con il massimo dei voti. Per maggiori dettagli: https://web.infn.it/atlas/a-giulia-di-gregorio-il-premio-per-la-migliore-tesi-di-atlas/
Giulia Di Gregorio, assegnista di ricerca UniPi, vince l’ATLAS Thesis Award
Sarà premiata nel corso della cerimonia online prevista per il 24 febbraio Giulia Di Gregorio (in foto), attualmente assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa, che si è aggiudicata l’edizione 2021 dell’ATLAS Thesis Award per la tesi di dottorato discussa presso l’ateneo.
Il riconoscimento internazionale seleziona ogni anno i più innovativi risultati ottenuti nel corso del lavoro di ricerca svolto nell’esperimento ATLAS e rientra nell’ambito delle iniziative promosse dalle collaborazioni ATLAS e CMS, i grandi rivelatori ospitati al CERN protagonisti nel 2012 della scoperta del bosone di Higgs.
Le tesi di dottorato risultate vincitrici dell’ultima edizione del premio sono state 6, tra cui quella di Giulia Di Gregorio è l’unica italiana. La tesi, dal titolo: “Search for the Higgs boson produced in association with a vector boson and decaying into a pair of b-quarks using large-R jets with the ATLAS detector”, è realizzata in collaborazione con la sezione INFN di Pisa ed è dedicata allo studio delle proprietà del bosone di Higgs.
Giulia Di Gregorio ha 28 anni ed è maceratese. Ha effettuato tutti gli studi presso l’Università di Pisa dove ha conseguito la laurea in Fisica sviluppando una nuova procedura di calibrazione per il calorimetro adronico di ATLAS. Ha poi seguito il corso di Dottorato, discutendo la sua tesi a marzo 2021 e ottenendo il titolo con il massimo dei voti.
Maggiori dettagli a questo link.
“Dall’Egitto a Pisa: Gaetano Rosellini e le sue collezioni”: sabato 19 febbraio l'inaugurazione di una nuova mostra alle Collezioni Egittologiche
Sabato 19 febbraio alle ore 10.30, presso l'Aula Magna Nuova della Sapienza, si terrà la presentazione della mostra “Dall’Egitto a Pisa: Gaetano Rosellini e le sue collezioni”, allestita presso le Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani” (Sistema Museale di Ateneo dell'Università di Pisa) di cui ricorre il sessantesimo anniversario dalla fondazione e che si presentano in un nuovo allestimento.
Interverranno Paolo Maria Mancarella, rettore dell’Università di Pisa, Gianluca De Felice, segretario generale dell’Opera della Primaziale Pisana, Pierpaolo Magnani, assessore alla Cultura del Comune di Pisa, Paolo Pesciatini, assessore al Turismo e ai servizi e politiche integrate con le università, Salvatore Settis, accademico dei Lincei e professore emerito della Scuola Normale Superiore, Marilina Betrò, presidente del corso di laurea specialistica in Lingue e culture del Vicino e Medio Oriente all’Università di Pisa, Chiara Bodei, presidente del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pisa, Flora Silvano, direttrice delle Collezioni Egittologiche dell’Università di Pisa.
L’evento si terrà in modalità mista e su prenotazione a causa delle restrizioni vigenti. La partecipazione in presenza è su prenotazione e subordinata al possesso del green pass. Sarà, comunque, possibile seguirlo in diretta streaming a questo link https://call.unipi.it/Rosellini2022. Per partecipare in presenza prenotare al link https://www.egitto.sma.unipi.it/prenotazione-eventi-speciali/.
Ideata a un anno dalla scomparsa di Edda Bresciani, egittologa di fama mondiale che alle Collezioni ha dato il nome, la mostra è realizzata in collaborazione con l’Opera della Primaziale Pisana che ha prestato all’Università tre preziosi reperti della sua raccolta di antichità egizie. La mostra offre l’opportunità di ammirare una scelta dei piccoli, grandi capolavori donati all’Opera della Primaziale Pisana da Gaetano Rosellini nel 1830, al rientro dalla celebre “Spedizione Franco-Toscana in Egitto e Nubia” (1828-1829), guidata dal nipote Ippolito Rosellini insieme a J.F. Champollion, e alla quale Gaetano aveva partecipato in qualità di ingegnere e architetto. L’accostamento inedito tra questi reperti e quelli della Collezione Picozzi, donazione fatta all’Università di Pisa nel 1962 proprio dagli eredi di Gaetano Rosellini, ed esposta permanentemente alle Collezioni Egittologiche, permette dunque di riavvicinare parti di un patrimonio storico a lungo separate.
In occasione della mostra le sale del piccolo museo si presentano con un look rinnovato grazie a nuovi colori, nuova illuminazione e nuove soluzioni espositive, che potranno meglio incorniciare il dialogo tra i reperti provenienti dalla raccolta dell’Opera della Primaziale Pisana e quelli delle collezioni permanenti.
Evento di inaugurazione
19 febbraio 2022 - ore 10.30
Aula Magna Nuova, Palazzo della Sapienza
Via Curtatone e Montanara 15, Pisa
Inaugurazione mostra
19 febbraio 2022 - ore 12
DALL’EGITTO A PISA. GAETANO ROSELLINI E LE SUE COLLEZIONI
Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani” - https://www.egitto.sma.unipi.it
Palazzo Mazzarosa - Via S. Frediano 12, Pisa
Apertura mostra al pubblico a partire dalle 15 di sabato 19 febbraio.
Si consiglia la prenotazione: https://www.egitto.sma.unipi.it/prenota-online/
Orario:
· Martedì: 9-13:
· Mercoledì-venerdì: 9-13 e 15-18
· Sabato e domenica: 10-13 e 15-18
· Lunedì: chiusura settimanale
Contatti stampa:
Nicola Maggi
Addetto Stampa del Rettore
Università di Pisa
Lungarno A. Pacinotti 43
56126 Pisa
Tel. 050 2212146
Cell. 329 2394527
La professoressa Bini dell’Università di Pisa intervistata da Nature sul cambiamento climatico
La professoressa Monica Bini del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa è stata intervistata dalla rivista Nature come geoarcheologa che studia i rapporti tra popolamento e clima . Monica Bini è intervenuta a partire da una ricerca pubblicata sulla rivista “Climate of the Past” frutto di un workshop internazionale che si è svolto a Pisa nel 2019. Focus dell’articolo di Nature è il cambiamento climatico avvenuto 4200 anni fa e il suo influsso sulle civiltà dell’epoca.
“La siccità che ha colpito l’emisfero Nord e il Mediterraneo 4200 anni fa è l’archetipo dell’impatto dei cambiamenti climatici sulle società complesse – spiega Monica Bini - Ci sono evidenze che questo evento possa avere una distribuzione globale e si assiste ad esempio al “collasso” alcuni imperi in Mesopotamia”.
Tuttavia, l’impatto, la durata e le caratteristiche di questo evento climatico sono controversi e l’approfondimento della rivista “Nature” è proprio su questo tema.
“Nonostante le incertezze cronologiche, i dati che abbiamo analizzato ricostruiscono un clima caratterizzato da inverni asciutti ed estati secche – conclude Bini - e tuttavia le eccezioni a questo andamento ci indicano che i modelli climatici che considerano il Mediterraneo in maniera univoca non siano del tutto corretti, il che costituisce un’indicazione molto importante per definire gli scenari attuali”.