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Venerdì, 01 Luglio 2016 08:14

A scuola di internazionalizzazione

internazionalizzazioneÈ appena arrivato a conclusione il corso sull’internazionalizzazione dei sistemi universitari, organizzato dalla direzione Ricerca ed Internazionalizzazione dell’Ateneo in collaborazione con il Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche (CIMEA). Sono stati circa settanta i partecipanti che dal 23 al 29 giugno si sono ritrovati al Polo Piagge per seguire le lezioni, fra personale docente e tecnico amministrativo dell’Università di Pisa e degli Atenei del consorzio TUNE (Tuscany University Network).

“Il corso, che si inserisce all’interno dell’accordo quadro UNIPI-CIMEA, firmato lo scorso anno, ha rappresentato un’occasione molto interessante di confronto e apprendimento, per costruire e per condividere, su uno stesso piano, i processi di internazionalizzazione nell’ambito universitario”, ha spiegato la professoressa Antonella Martini, docente di management alla Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa e presidente di CIMEA.

L’obiettivo dell’iniziativa era di fornire conoscenze sui sistemi di istruzione superiore a livello italiano e internazionale, ed analizzare la normativa e le caratteristiche principali dei corsi e titoli congiunti, oltre alle modalità di progettazione e di gestione degli stessi. Ha inaugurato il corso, il 27 giugno un workshop sull’impatto strutturale delle politiche di internazionalizzazione, a cui hanno partecipato la professoressa Alessandra Guidi, prorettore all'internazionalizzazione dell’Università di Pisa, il professore Lyu Huaqing della Zhejiang Ocean University, il dottor Luca Lantero, direttore del CIMEA ed esperto di valutazione delle qualifiche estere e di comparazione dei sistemi d'istruzione superiore e, sempre per l’Ateneo pisano, le dottoresse Paola Cappellini, Laura Nelli e Susanna Bianchi dell’Ufficio Internazionale.

In particolare, Luca Lantero ha parlato del futuro del finanziamento degli Atenei nell’ambito dell’Internazionalizzazione, Alessandra Guidi ha analizzato il percorso intrapreso dall’Università di Pisa sull’internazionalizzazione nel corso del mandato dell’attuale Rettore, ed infine Lyu Huaqing che ha analizzato un caso pratico, presentando le relazioni sviluppate fra l’Ateneo pisano e la sua Università.

neuroniNasce a Pisa N2Lab, il primo laboratorio congiunto dedicato alla microneurografia e microneurostimolazione, grazie alla convenzione firmata fra Istituto di Fisiologia Clinica dell’Area della ricerca di Pisa del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr), Scuola Superiore Sant’Anna, Fondazione toscana “Gabriele Monasterio”, AOUP-Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana e Università di Pisa. Si tratta della prima concreta realizzazione integrata che sorge nell’ecosistema scientifico pisano in questo settore. Le sue finalità scientifiche sono articolate su vari fronti, a partire dallo studio, con metodiche di registrazione diretta e in vivo del segnale nervoso periferico, della disfunzione del sistema nervoso autonomo quale meccanismo fisiopatologico alla base delle malattie cardiovascolari e metaboliche.

Queste ricerche sono dirette a sviluppare approcci innovativi e multidisciplinari di tipo medico, ingegneristico e informatico nell’ambito della medicina bioelettronica, per il trattamento di patologie croniche cardiovascolari (come lo scompenso cardiaco e l’ipertensione arteriosa), metaboliche (come il diabete e l’obesità) e neurologiche, basati sull’utilizzo di dispositivi in grado di registrare, codificare, interpretare e quindi modulare i segnali nervosi diretti ad organi periferici. Inoltre, le metodiche di microneurografia e microstimolazione verranno utilizzate per lo sviluppo di innovative protesi bioniche di mano per i pazienti amputati, che saranno in grado di ripristinare artificialmente le informazioni sensoriali ed in particolare la percezione tattile.

Rosa Maria Bruno, del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Pisa, è la promotrice di questo progetto. La sua esperienza nello studio del sistema nervoso autonomo nell’ambito della medicina cardiovascolare, sviluppata prima nel laboratorio di microneurografia sotto la guida di Stefano Taddei, direttore dell’Unità operativa di Medicina 1 dell’Aoup, e poi nell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa (attualmente diretto da Giorgio Iervasi), ha suscitato l’interesse di Silvestro Micera e Calogero Maria Oddo dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna. I due docenti hanno colto le potenzialità della metodica nel campo della biorobotica, in particolare delle protesi della mano, coinvolgendo anche l’Unità Operativa di Neuroriabilitazione dell’AOUP tramite Carmelo Chisari (responsabile del laboratorio di Analisi e Trattamento dei disordini motori). La possibile applicazione di tali studi al campo cardiologico ha visto poi l’adesione di Michele Emdin, docente alla Sant’Anna e direttore dell’Unità operativa di Cardiologia e medicina cardiovascolare alla Fondazione toscana “G. Monasterio”, e di altri gruppi di ricerca dell’Ifc-Cnr, tra cui quello diretto da Lorenza Pratali.

N2Lab nasce quindi nello spirito della multidisciplinarità e della condivisione di conoscenze ed esperienze di alcune delle più importanti entità pisane nel campo della ricerca scientifica ed è aperto allo sviluppo di nuove linee di ricerca, collaborazioni e interazioni a livello locale e globale.

Mercoledì 29 giugno, alle 18, al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi a Pisa (Lungarno Galileo Galilei 9) si inaugura la mostra “I segni, le storie, i gesti. Un secolo di sport a Pisa” che resterà aperta tutta l’estate, fino a sabato 10 settembre.

Organizzata in occasione delle manifestazioni di “Pisa città europea dello sport”, la mostra racconta dei protagonisti e dei luoghi dello sport pisano attraverso opere grafiche, manifesti, medaglie, cimeli, fotografie e documenti. Dalle memorie novecentesche agli olimpionici del terzo millennio, l’esposizione si snoda così lungo un secolo di storia sino ai nostri giorni e ai nostri campioni.

I colleghi giornalisti sono invitati a una visita in anteprima alle 17. Saranno presenti Alessandro Tosi, docente dell’Università di Pisa e direttore scientifico del Museo, e i due curatori della mostra, Giuliano Pizzanelli e Franca Maria Vanni. Sarà inoltre presente una rappresentanza di atleti pisani che hanno partecipato alle Olimpiadi, da Luli Piacentini a Salvatore Sanzo e Simone Vanni, fino a Soriano Ceccanti e Elio Catola.

È stato assegnato a una laureata dell’Università di Pisa la terza edizione del premio nazionale “Amato Lamberti” destinato agli autori delle migliori tesi di laurea sul contrasto alla criminalità organizzata. Laura Mascaro, che ha conseguito il titolo nel febbraio 2016 presso il dipartimento di Storia e Civiltà del sapere, è stata selezionata tra decine di candidati per la tesi “Lamezia Terme e la 'ndrangheta. Omicidi di mafia e assetti geocriminali (1985-2015)”, discussa con Gianluca Fulvetti, ricercatore di Storia contemporanea dell’Ateneo.
La cerimonia di premiazione si è svolta lunedì 27 giugno a Palazzo San Giacomo di Napoli alla presenza del sindaco Luigi De Magistris, Roselena Glielmo, moglie di Amato Lamberti (giornalista e politico scomparso nel 2012, fondatore dell'Osservatorio sulla Camorra della Fondazione Colasanto) e Amedeo Zeni, coordinatore dell’Associazione Amato Lamberti. Il premio, assegnato anche a Diego Gavini dell’Università Tor Vergata di Roma per la migliore tesi di dottorato, è stato consegnato dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti, presidente della Commissione scientifica del premio.
Il lavoro di Laura Mascaro è una ricostruzione inedita della storia criminale di Lamezia Terme, in cui sono state pazientemente rintracciate le famiglie di 'ndrangheta più importanti, le loro relazioni e azioni in un trentennio caratterizzato da tre feroci guerre di mafia. Come si legge nelle carte della Commissione parlamentare antimafia “a Lamezia vi operano alcune delle 'ndrine più sanguinarie della Calabria”.
Attraverso la ricostruzione di determinati delitti di sangue, nella tesi è stata mostrata la pesante contaminazione del tessuto economico, politico e sociale. Sono stati indicati anche nomi di attori della “zona grigia” - medici, assicuratori, imprenditori, politici - che hanno concorso, anche recentemente e operando in luoghi anche diversi dalla Calabria (Toscana, Veneto, Irlanda), all'accrescimento del potere e della ricchezza degli 'ndranghetisti. Laura Mascaro ha potuto contare sulla piena collaborazione dei componenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Catanzaro.
Alla cerimonia erano presenti anche gli altri componenti della Commissione scientifica del premio, Nino Daniele, assessore alla cultura del Comune di Napoli, i docenti dell’Università Federico II di Napoli Enrica Amaturo, Gabriella Gribaudi, Giuseppe Acocella, Luciano Brancaccio, Annamaria Zaccaria, il professor Isaia Sales, dell’Università Suor Orsola Benincasa, e il giornalista Arnaldo Capezzuto.

Giuseppe Viviani Bicicletta e mareDal 29 giugno al 10 settembre 2016, il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi a Pisa (Lungarno Galileo Galilei 9) ospita I segni, le storie, i gesti. Un secolo di sport a Pisa, una mostra dedicata alle discipline, ai protagonisti e ai luoghi dello sport pisano ripercorso attraverso opere grafiche, manifesti, medaglie, cimeli, fotografie e documenti che ne ricostruiscono la lunga storia. Dalle memorie novecentesche agli olimpionici del terzo millennio, si snoda un suggestivo percorso che, attraversando un secolo di immagini legate a episodi e nomi di particolare rilevanza e suggestione, arriva ai nostri giorni e ai nostri campioni.

I segni, dunque, sono quelli tracciati nelle stampe e disegni di Luigi Bartolini, Arnoldo Bonzagni, Carlo Carrà, Marcello Guasti, Moses Levy, Giacomo Manzù, Giorgio Settala o Giuseppe Viviani: immagini di biciclette e di vele, vogatori e ginnasti, calciatori e tennisti che introducono motivi particolarmente avvertiti dagli artisti del XX secolo. 

Guarda le foto dell'inaugurazione.

Guido Carlesi detto Coppino

Ma sono anche i segni grafici di un nucleo di preziosi manifesti storici del C.U.S. relativo ad alcune edizioni dei campionati universitari, tra cui quella bolognese del 1947, che per Pisa significano lo stretto rapporto tra Università e sport.

A questi, si aggiungono i segni delle tavole originali di Enrico Guerrini realizzate per un progetto didattico della Regione Toscana legato alle Olimpiadi di Rio 2016 a cui è dedicata una sezione della mostra: una breve storia delle Olimpiadi a fumetti, che in modo immediato e non comune focalizza l’attenzione sui processi di trasformazione e diffusione dello sport, arrivando alla sua estensione anche ai diversamente abili.

I segni introducono dunque le tante storie che lo sport può raccontare. Storie di protagonisti o sconosciuti, di campioni o sconfitti, di amori o rancori, da leggere sempre sullo sfondo dei processi di trasformazione economica, sociale e culturale che interessano il contesto cittadino e quello nazionale.

Nicla Migliori

Storie, soprattutto, che riconducono lo sport al significato originario della parola, alla sua etimologia: “sport” è ciò che è “diporto”, dunque ciò che è divertimento, piacere, benessere, che nasce dal valore fisico e intellettuale dell’attività motoria e che da questa è sempre arricchito.

Medaglie, cimeli, documenti e fotografie restituiscono, sia nelle evidenze più note che nei tanti episodi inediti o curiosi, il senso e le emozioni dell’immaginario legato allo sport pisano, ai suoi campioni, alle sue discipline, ai suoi luoghi. Sono i volti di Sauro Bufalini o di Guido Carlesi, di Federico Chiarugi o di Piero Del Papa, di Mauro Baccelli o di Soriano Ceccanti, di schermitrici e schermidori plurimedagliati o di giocatori di hockey su prato, di pallavolisti e canottieri, sullo sfondo dell’Arena Garibaldi, del Campo Abetone, della palestra del CUS in piazza dei Cavalieri, dei lungarni...

E sono le tante, intense emozioni legate a una passione – quella per la “squadra” calcistica della città, che una vecchia fotografia del 1916 documenta come ideale avvio cronologico – che, non ristretta da aspetti di genere o da fenomeni sociali, appare trasversale rispetto a tutte le possibili componenti e articolazioni.

Piero Del Papa contro Benito MichelonMa le storie, nello sport, sono scandite dai gesti. E la mostra racconta anche l’eleganza di Nicla Migliori sull’erba di Wimbledon, il volo di Osvalda Ciardi che supera l’asticella sospesa nel cielo, la potente falcata di Elio Catola, un duetto sottorete tra Fabrizio Nassi e Alessandro Lazzeroni, la potenza nella schiacciata di Sabrina Bertini, la gioia di Luly Piacentini tra i maestri pakistani a Helsinki, i mille ruoli di Armando Varini, le acrobatiche torsioni di Nicola Di Fiore nel tennis da tavolo, ma anche il dolce sorriso di Sabrina Bulleri con la collana di medaglie vinte alle Paralimpiadi: è la bellezza dei gesti che racchiude e comprende il senso dello sport e delle sue storie straordinarie.

Curata da Giuliano Pizzanelli, Alessandro Tosi e Franca Maria Vanni, la mostra I segni, le storie, i gesti. Un secolo di sport a Pisa è promossa dal Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) nell’ambito delle manifestazioni di “Pisa città europea dello sport”, con il sostegno e il patrocinio del CONI regionale e il patrocinio della Regione Toscana, del CUS, di Sport and Anatomy.

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Romeo Anconetani

Nelle immagini, dall'alto in basso: 

- Giuseppe Viviani, Bicicletta e mare, 1941, acquaforte (collezione Museo della Grafica)
- Ciclismo. Guido Carlesi, detto Coppino per la sua somiglianza al Campionissimo (Archivio Frassi, Fondazione Pisa)
- Tennis. Nicla Migliori in un momento della partita dei quarti di finale del torneo di Wimbledon, 1954 (collezione privata)
- Pugilato. Piero Del Papa contro Benito Michelon, Alessandria 1964 (Archivio Federazione Pugilistica Italiana)
- Calcio. Il presidente Romeo Anconetani e l’allenatore Gigi Simoni in occasione della promozione del Pisa in serie A, 1985 (Archivio Frassi, Fondazione Pisa)

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laura mascaroÈ stato assegnato a una laureata dell’Università di Pisa la terza edizione del Premio nazionale “Amato Lamberti” destinato agli autori delle migliori tesi di laurea sul contrasto alla criminalità organizzata. Laura Mascaro, che ha conseguito il titolo nel febbraio 2016 presso il dipartimento di Storia e Civiltà del sapere, è stata selezionata tra decine di candidati per la tesi “Lamezia Terme e la 'ndrangheta. Omicidi di mafia e assetti geocriminali (1985-2015)”, discussa con Gianluca Fulvetti, ricercatore di Storia contemporanea dell’Ateneo.

La cerimonia di premiazione si è svolta lunedì 27 giugno a Palazzo San Giacomo di Napoli alla presenza del sindaco Luigi De Magistris, Roselena Glielmo, moglie di Amato Lamberti (giornalista e politico scomparso nel 2012, fondatore dell'Osservatorio sulla Camorra della Fondazione Colasanto) e Amedeo Zeni, coordinatore dell’Associazione Amato Lamberti. Il premio, assegnato anche a Diego Gavini dell’Università Tor Vergata di Roma per la migliore tesi di dottorato, è stato consegnato dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti, presidente della Commissione scientifica del premio.

premio laura mascaroIl lavoro di Laura Mascaro è una ricostruzione inedita della storia criminale di Lamezia Terme, in cui sono state pazientemente rintracciate le famiglie di 'ndrangheta più importanti, le loro relazioni e azioni in un trentennio caratterizzato da tre feroci guerre di mafia. Come si legge nelle carte della Commissione parlamentare antimafia “a Lamezia vi operano alcune delle 'ndrine più sanguinarie della Calabria”.

Attraverso la ricostruzione di determinati delitti di sangue, nella tesi è stata mostrata la pesante contaminazione del tessuto economico, politico e sociale. Sono stati indicati anche nomi di attori della “zona grigia” - medici, assicuratori, imprenditori, politici - che hanno concorso, anche recentemente e operando in luoghi anche diversi dalla Calabria (Toscana, Veneto, Irlanda), all'accrescimento del potere e della ricchezza degli 'ndranghetisti. Laura Mascaro ha potuto contare sulla piena collaborazione dei componenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Catanzaro.

Alla cerimonia erano presenti anche gli altri componenti della Commissione scientifica del premio, Nino Daniele, assessore alla cultura del Comune di Napoli, i docenti dell’Università Federico II di Napoli Enrica Amaturo, Gabriella Gribaudi, Giuseppe Acocella, Luciano Brancaccio, Annamaria Zaccaria, il professor Isaia Sales, dell’Università Suor Orsola Benincasa, e il giornalista Arnaldo Capezzuto.

laura mascaro napoli

nice to meet u 1È stata l’Università di Pisa a ospitare la prima tappa del Road Show Nice to Meet you, organizzato da ItaliaCamp con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e in collaborazione con le più importanti aziende del settore a livello nazionale. Il progetto ha l’obiettivo di avvicinare il Ministero e le aziende partner a cittadini, professionisti, PMI e start up di settore per coinvolgerli in un processo di partecipazione ed emersione di soluzioni innovative (progetti, startup e spin-off) relative alla mobilità e alle infrastrutture (digitali, fisiche e sociali).

Per promuovere il modello e il “challenge prize” a esso collegato (il premio consiste nell’avvio di un processo di “adozione” delle migliori idee), ItaliaCamp ha organizzato un road show strutturato in una serie di appuntamenti itineranti. Le tappe copriranno l’intera penisola (dopo Pisa sarà la volta di Bari, Bologna e Torino) e si svolgeranno secondo un format che vedrà la partecipazione di istituzioni, stakeholder di settore, università, centri di ricerca (partner del network ItaliaCamp) e cittadini. L’iniziativa risponde alle priorità della strategia Europa 2020 delle “Societal challenges”, le grandi sfide globali lanciate dall’Unione Europea in cui è presente anche il settore “Trasporti intelligenti, verdi, integrati”.

nice to meet u 2La tappa pisana, ospitata martedì 28 giugno nella Sala dei Cherubini del rettorato, è stata aperta dai saluti del prorettore vicario Nicoletta De Francesco e del sindaco Marco Filippeschi. A seguire sono intervenuti Mario Nobile, direttore generale del Dipartimento Information Technology del MIT, Fabrizio Sammarco, amministratore delegato di ItaliaCamp, e Paolo Ferragina, prorettore per la Ricerca applicata e l’innovazione dell’Università di Pisa.

L’appuntamento pisano ha dato l’opportunità alle università e ai centri di ricerca del territorio di presentare i propri progetti su mobilità e infrastrutture. L’Ateneo ha potuto così far conoscere realtà e studi di alto contenuto tecnologico e forte base scientifica sviluppati nel settore: erano presenti gli spin off universitari Econboard, che opera nel campo nautico, Kiunsys, che sviluppa soluzioni di smart urban mobility, e NExT, che si occupa della produzione di bitumi di nuova generazione. Sono inoltre intervenuti il professor Massimo Ceraolo, presidente della Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa, e il professor Dino Pedreschi, referente della infrastruttura di ricerca europea SoBigData, che mette a disposizione dati, strumenti e competenze di data scientist per condurre grandi e piccoli esperimenti di big data analytics, occupandosi anche di progetti di innovazione sociale che affrontano le grandi sfide della contemporaneità, tra cui soluzioni per le città intelligenti e per trasporti efficienti e sostenibili.

nice to meet u 3Anche i centri CNR e la Scuola Superiore Sant’Anna hanno presentato una selezione di loro progetti grazie agli interventi di Stefania Gnesi e di Antonio Davola. Quest’ultimo ha descritto la start-up Ales Tech nata da una collaborazione di studenti dell’Università di Pisa e della Scuola Sant’Anna.

Al tavolo di confronto con gli stakeholder territoriali hanno preso parte i rappresentanti di Autorità Portuale di Livorno, Distretto Tecnologico Ferroviario della Toscana – DITECFER, Hitachi Rail Italy Spa – AnsaldoBreda, ITALCERTIFER, Navicelli SpA, Piaggio, PisaMo, Polo Tecnologico di Navacchio, Pont–Tech ed Ernst&Young.

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Nella foto in alto, da sinistra Fabrizio Sammarco, Nicoletta De Francesco e Mario Nobile; al centro Fabrizio Sammarco, Nicoletta De Francesco e Mario Nobile con i rappresentanti dei tre spin-off Unipi NExT, Econboard e Kiunsys; in basso un momento dell'incontro.

 

ecologia marinaSi svolge a Pisa il più importante appuntamento internazionale dedicato all’ecologia marina. Dal 26 al 30 giugno il Polo Fibonacci dell’Università di Pisa ospita l’International Temperate Reef Symposium (ITRS) giunto quest’anno all’undicesima edizione. Alla conferenza intervengono oltre 200 esperti provenienti da 23 Paesi che per cinque giorni si confronteranno su temi quali l’impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità, la diffusione di specie invasive e il ‘Blue Growth’, cioè la crescita economica nel settore marittimo secondo un ottica di sviluppo sostenibile.

In particolare gli scienziati dell’Università di Pisa presenteranno alla comunità i risultati di ricerche decennali sul rischio di collasso delle foreste macroalgali, tra i sistemi marini costeri più rappresentativi del Mediterraneo vero e proprio serbatoio di biodiversità.

L’ International Temperate Reef Symposium viene organizzato ogni due o tre anni e in passato è stato ospitato da importanti Università in diversi paesi come Stati Uniti, Sud Africa, Cile e Inghilterra. L’ultimo congresso si è tenuto a Perth, in Australia, nel gennaio 2014 e in quella occasione è stata affidata l’organizzazione della nuova edizione all’Università di Pisa.

“Si tratta di un riconoscimento molto significativo, il risultato di un lungo processo iniziato oltre dieci anni fa, frutto della serietà e della reputazione internazionale degli ecologi marini dell'Ateneo”, racconta il professore Lisandro Benedetti-Cecchi del dipartimento di Biologia.

Si svolge a Pisa il più importante appuntamento internazionale dedicato all’ecologia marina. Dal 26 al 30 giugno il Polo Fibonacci dell’Università di Pisa (via Filippo Buonarroti, 4) ospiterà l’International Temperate Reef Symposium (ITRS) giunto quest’anno all’undicesima edizione. Sono attesi in città oltre 200 esperti provenienti da 23 Paesi che per cinque giorni si confronteranno su temi quali l’impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità, la diffusione di specie invasive e il ‘Blue Growth’, cioè la crescita economica nel settore marittimo secondo un ottica di sviluppo sostenibile.

In particolare gli scienziati dell’Università di Pisa presenteranno alla comunità i risultati di ricerche decennali sul rischio di collasso delle foreste macroalgali, tra i sistemi marini costeri più rappresentativi del Mediterraneo vero e proprio serbatoio di biodiversità.

L’ International Temperate Reef Symposium viene organizzato ogni due o tre anni e in passato è stato ospitato da importanti Università in diversi paesi come Stati Uniti, Sud Africa, Cile e Inghilterra. L’ultimo congresso si è tenuto a Perth, in Australia, nel gennaio 2014 e in quella occasione è stata affidata l’organizzazione della nuova edizione all’Università di Pisa.

“Si tratta di un riconoscimento molto significativo, il risultato di un lungo processo iniziato oltre dieci anni fa, frutto della serietà e della reputazione internazionale degli ecologi marini dell'Ateneo”, racconta il professore Lisandro Benedetti-Cecchi del dipartimento di Biologia.

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