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tripode1

La EuroHaptics Society ha da poco assegnato il premio per la migliore tesi di dottorato del 2015 ad Alessandro Altobelli, che ha lavorato sotto la supervisione di Antonio Bicchi tra Genova e Pisa. Alessandro ha sviluppato dei nuovi strumenti (a forma di tripode) per studiare il controllo e la coordinazione dei muscoli della mano nelle prese a tre dita di oggetti di diversa rigidezza e deformabilità.

I risultati rappresentano un passo avanti nella conoscenza delle sinergie alla base del controllo motorio nella mano umana. Fino a questo momento infatti, la ricerca sui dispositivi aptici si era concentrata sulle prese a due dita di oggetti rigidi. I tripodi realizzati da Altobelli possiedono tre punti di contatto la cui pressione è regolabile, e permettono quindi di simulare oggetti di rigidezza variabile. La misura della distrubuzione di forze e torsioni sulle tre dita che impugnano il tripode è stata ottenuta monitorando, tramite elettromiografia, i muscoli antagonisti sull’avambraccio.

Questo tipo di dispositivi potrà essere impiegato sia per migliorare l’interazione tra macchina e essere umano, ad esempio nel caso di arti protesici, sia per stabilire il grado di avanzamento delle procedure di riabilitazione in persone con disabilità motorie.

Per approfondimenti:

Tesi di dottorato: Development and validation of haptic devices for studies on human grasp and rehabilitation.
Autore: A. Altobelli.

22nd Mediterranean Conference of Control and Automation, 2014, 346 - 350, Three- digit grasp haptic device with variable contact stiffness for rehabilitation and human grasping studies. Autori: A. Altobelli, M. Bianchi, A. Serio, G. Baud-Bovy, M. Gabiccini, A. Bicchi.

Giovedì, 14 Luglio 2016 11:56

Laurea honoris causa a Vincenzo Cerami

Venerdì 15 luglio, alle ore 11.00, nell’atrio di Palazzo Vitelli (Lungarno Pacinotti 44), l’E-Team Squadra Corse dell’Università di Pisa presenterà la nuova monoposto a ruote scoperte di nome Kerub.
Nell’occasione saranno presenti rappresentanti dell’Ateneo, il Sindaco, il Questore e gli sponsor. Successivamente il team si sposterà in Piazza dei Cavalieri dove esporrà la vettura al pubblico dalle ore 14.00 alle 22.00.

Giovedì, 14 Luglio 2016 10:57

Rettore e Prorettori 2010-2016

Giovedì, 14 Luglio 2016 10:37

I luoghi

Il corso di laurea magistrale in Ingegneria nucleare (Nuclear Engineering) dell’Università di Pisa, i cui insegnamenti sono impartiti in lingua inglese ormai da qualche anno, sta incentivando le iscrizioni di studenti con un titolo triennale conseguito in Italia. Quest’anno, a scopo promozionale, vengono banditi 10 contributi da 1000 euro ciascuno per studenti con un adeguato titolo triennale italiano che si iscrivano o passino alla laurea magistrale in Ingegneria nucleare entro il 31 dicembre 2016. Il bando è disponibile a questo link: https://www.unipi.it/index.php/offerta/item/8130.
L’allargamento del bacino di attrazione alle provenienze da altri paesi deve infatti essere accompagnato dal mantenimento dell’attrattiva nei confronti degli studenti italiani che, in passato e in anni recenti, hanno popolato il mercato del lavoro nei settori della fissione e della fusione nucleari, sia in Italia che all’estero. Anche in questo periodo di moratoria nucleare nel nostro Paese, la formazione impartita dall’Università di Pisa in Ingegneria nucleare ha dato ai suoi studenti la possibilità di lavorare in Italia e all’estero nel settore nucleare e in quello dell’ingegneria industriale più in generale, distinguendosi per la completezza della loro preparazione e per le loro personali capacità.
Gli ingegneri nucleari pisani riscuotono questo successo grazie a una formazione di base impiantistica e meccanica che dà loro una visione completa degli impianti industriali e dei loro problemi di esercizio e di sicurezza. Tradizionalmente l’Ingegneria nucleare attrae studenti molto motivati, che vedono nelle discipline che caratterizzano il corso un’occasione per la loro crescita culturale e professionale e per poter essere introdotti nel mondo della ricerca e delle applicazioni energetiche più avanzate. Il contesto in cui questi studenti vengono ben presto a operare, anche grazie alle numerose possibilità di stage in Italia e all’estero, è altamente professionale e internazionalizzato, da cui la scelta di impartire i corsi in lingua inglese, in modo da favorire l’ingresso in questo mondo con le adeguate abilità linguistiche.
Il conseguimento della certificazione di European Master of Science in Nuclear Engineering (EMSNE, www.enen-assoc.org/en/emsne/information.html) rilasciata dalla European Nuclear Education Network (ENEN) è ormai una costante per i nostri ingegneri che ne facciano richiesta, a testimonianza della qualità dei loro studi e dell’internazionalizzazione del loro percorso.
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito http://younuclear.ing.unipi.it/, in particolare la galleria degli studenti passati (“Testimonial”), o scrivere al presidente del corso Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Ulteriori notizie sono reperibili sulla pagina Facebook @NuclearEngineeringPisa e sul gruppo LinkedIn Studiare Ingegneria Nucleare a Pisa.

Giovedì, 14 Luglio 2016 08:54

When a star 'eats' a planet

milky way 2When a star “eats” a planet, its colour and chemical composition change. The hypothesis that the swallowing of a planet rich in iron and other heavy elements is responsible for the abnormal aspect of some stars is not new. However, until now, detailed calculations had never been used to quantify the extent of the effect.

In a recent article in the scientific journal “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society”, Emanuele Tognelli, Pier Giorgio Prada Moroni and Scilla Degl'Innocenti from the Department of Physics at the University of Pisa published the results of a study carried out on a peculiar star in Gamma Velorum, a young multiple star system in the Milky Way about 1,200 light years from Earth. The peculiarity of this star consists in the abnormal abundance of chemical elements heavier than helium, which astronomers generically call metals, noted on its surface. This anomaly could be justified by the phenomenon of accretion of the star itself after the ingestion of one or more planets.

The three astrophysicists from the University of Pisa used numerical simulations on the computer for the first time, to demonstrate what happens to a young star when it ingests a planet and how these effects depend on the mass of the planet itself, from Earth-like to 50 times more massive, as well as on its chemical composition.

"In these cases, the principal effect of the planet ingestion is to increase the metal content in the outer region of the star and therefore to modify the observable chemical abundance. On the other hand, the metals absorb light in shorter wavelengths making the red hue more prominent, giving the star a more reddish tint than usual,” explained the researchers.

The model created by the team of scientists from the University of Pisa is able for the first time to describe in a detailed manner an event that has never been observed in real time.

“The accretion of a planet is a very quick phenomenon and therefore difficult to observe directly. However, an event like this has repercussions on the structure and evolution of the star that can explain the characteristics of some abnormal stars. Our simulations have demonstrated that the entity of the effect depends very much on the mass and age of the star at the moment it ingests the planet,” concluded the three scientists.



Giovedì, 14 Luglio 2016 08:48

Quando una stella 'mangia' un pianeta

milky way 2Quando una stella “mangia” un pianeta, il suo colore e la sua composizione chimica cambiano. L’ipotesi che l’ingestione di un pianeta ricco di ferro e altri elementi pesanti sia responsabile dell’aspetto anomalo di alcune stelle non è nuova. Tuttavia, fino a questo momento, non erano mai stati fatti calcoli dettagliati per quantificare l’entità dell’effetto.

In un recente articolo della rivista scientifica Monthly Notices of the Royal Astronomical SocietyEmanuele Tognelli, Pier Giorgio Prada Moroni e Scilla Degl'Innocenti del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa hanno pubblicato i risultati di uno studio condotto su una stella peculiare di Gamma Velorum, un ammasso stellare giovane della Via Lattea che dista dalla Terra circa 1.200 anni luce. La peculiarità di questa stella consiste nell’anomala abbondanza di elementi chimici più pesanti dell’elio, che gli astronomi chiamano genericamente metalli, osservati sulla sua superficie, anomalia che potrebbe essere giustificata da un fenomeno di accrescimento subito dalla stella stessa dopo l’inglobamento di uno o più pianeti.

I tre astrofisici dell’Ateneo pisano hanno realizzato – per la prima volta - delle simulazioni numeriche al computer che hanno permesso di studiare cosa accade a una stella giovane quando ingloba un pianeta e come questi effetti dipendono dalla massa del pianeta stesso, da simile alla Terra a 50 volte più grande, e dalla sua composizione chimica.

"In questi casi, l’effetto principale dovuto all’accrescimento di un pianeta è quello di aumentare il contenuto di metalli nella parte esterna della stella e quindi modificare le abbondanze chimiche osservabili. D’altro canto, i metalli, assorbendo la luce a lunghezze d'onda più corte, fanno risaltare maggiormente le tonalità rosse spingendo la stella verso un colore più rossastro del normale”, hanno spiegato i ricercatori.

Il modello realizzato dal team di scienziati dell’Università di Pisa riesce a descrivere per la prima volta in modo dettagliato un evento che non è mai stato osservato in tempo reale.

“L’accrescimento di un pianeta è un fenomeno molto veloce e pertanto difficile da osservare direttamente. Tuttavia, un tale evento ha delle ripercussioni sulla struttura e sull’evoluzione della stella che possono spiegare le caratteristiche di alcune stelle anomale. Le nostre simulazioni hanno mostrato che l’entità dell’effetto dipende molto dalla massa e dall’età della stella nel momento in cui ingerisce il pianeta”, hanno concluso i tre scienziati.



Giovedì, 14 Luglio 2016 08:28

Quando una stella 'mangia' un pianeta

Quando una stella “mangia” un pianeta, il suo colore e la sua composizione chimica cambiano. L’ipotesi che l’ingestione di un pianeta ricco di ferro e altri elementi pesanti sia responsabile dell’aspetto anomalo di alcune stelle non è nuova. Tuttavia, fino a questo momento, non erano mai stati fatti calcoli dettagliati per quantificare l’entità dell’effetto.
In un recente articolo della rivista scientifica “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” Emanuele Tognelli, Pier Giorgio Prada Moroni e Scilla Degl'Innocenti del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa hanno pubblicato i risultati di uno studio condotto su una stella peculiare di Gamma Velorum, un ammasso stellare giovane della Via Lattea che dista dalla Terra circa 1.200 anni luce. La peculiarità di questa stella consiste nell’anomala abbondanza di elementi chimici più pesanti dell’elio, che gli astronomi chiamano genericamente metalli, osservati sulla sua superficie, anomalia che potrebbe essere giustificata da un fenomeno di accrescimento subito dalla stella stessa dopo l’inglobamento di uno o più pianeti.
I tre astrofisici dell’Ateneo pisano hanno realizzato – per la prima volta - delle simulazioni numeriche al computer che hanno permesso di studiare cosa accade a una stella giovane quando ingloba un pianeta e come questi effetti dipendono dalla massa del pianeta stesso, da simile alla Terra a 50 volte più grande, e dalla sua composizione chimica.
"In questi casi, l’effetto principale dovuto all’accrescimento di un pianeta è quello di aumentare il contenuto di metalli nella parte esterna della stella e quindi modificare le abbondanze chimiche osservabili. D’altro canto, i metalli, assorbendo la luce a lunghezze d'onda più corte, fanno risaltare maggiormente le tonalità rosse spingendo la stella verso un colore più rossastro del normale”, hanno spiegato i ricercatori.
Il modello realizzato dal team di scienziati dell’Università di Pisa riesce a descrivere per la prima volta in modo dettagliato un evento che non è mai stato osservato in tempo reale.
“L’accrescimento di un pianeta è un fenomeno molto veloce e pertanto difficile da osservare direttamente. Tuttavia, un tale evento ha delle ripercussioni sulla struttura e sull’evoluzione della stella che possono spiegare le caratteristiche di alcune stelle anomale. Le nostre simulazioni hanno mostrato che l’entità dell’effetto dipende molto dalla massa e dall’età della stella nel momento in cui ingerisce il pianeta”, hanno concluso i tre scienziati.

Link All’articolo scientifico:
http://mnras.oxfordjournals.org/content/460/4/3888.full?sid=be200bb8-d189-4d32-a6f4-f6384714fd2e

Gli studenti che hanno ricevuto la certificazione di European Master of Science in Nuclear Engineering nel 2015Il Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Nucleare (Nuclear Engineering), i cui insegnamenti sono impartiti in lingua inglese ormai da qualche anno, sta incentivando le iscrizioni di studenti con un titolo triennale conseguito in Italia.

Quest’anno, a scopo promozionale, vengono banditi 10 contributi da 1000 Euro ciascuno per studenti con un adeguato titolo triennale italiano che si iscrivano o passino alla Laurea Magistrale in Ingegneria Nucleare entro il 31 Dicembre 2016.

Il conseguimento della certificazione di European Master of Science in Nuclear Engineering (EMSNE, www.enen-assoc.org/en/emsne/information.html ) rilasciata dalla European Nuclear Education Network (ENEN) è ormai una costante per i nostri ingegneri che ne facciano richiesta, a testimonianza della qualità dei loro studi e dell’internazionalizzazione del loro percorso.

In sintesi, chi si iscrive al corso di Laurea in Ingegneria Nucleare dell’Università di Pisa, oltre a beneficiare dei contributi messi a bando quest’anno, fruirà di numerosi vantaggi:

  • una lunga ed illustre tradizione nota in tutto il mondo;
  • una formazione apprezzata dall'industria, basata su di un substrato di ingegneria meccanica e nucleare rivendibile in ogni settore;
  • contatti internazionali, in particolare con ENEN (www.enen-assoc.org ) e FuseNet ( www.fusenet.eu  ), le due reti Europee per l’istruzione nei settori della fissione e della fusione nucleari, per lavorare nel mondo degli sviluppi più recenti in questi settori;
  • ampie possibilità di stage per tesi in Italia e all'estero, per favorire il job placement.

Scarica il bando

Info

Per notizie sul Corso di Laurea Magistrale, vedi il sito http://younuclear.ing.unipi.it/ , visitando in particolare la galleria degli ex studenti (“Testimonial”), o scrivi al Presidente del Corso di Laurea Magistrale: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

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