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Studenti stranieri all'Università di Pisa
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In rettorato l’incontro tra studenti brasiliani e Ambasciata del Brasile
A conclusione della prima tappa di Scienza senza Frontiere, il progetto di internazionalizzazione del governo brasiliano, l’Università di Pisa ha organizzato e ospitato in rettorato il quarto incontro degli studenti e ricercatori brasiliani con l'Ambasciata del Brasile. Hanno partecipato all’evento il diplomatico capo della Cooperazione Cultura e Educazione, Luiz Felipe Czarnobai e l’assistente tecnico per la Cooperazione per l’Educazione, Tiziana Masello, che ogni anno, per i quattro anni di durata del progetto, sono venuti a Pisa a incontrare gli studenti iscritti all’Ateneo pisano.
All’incontro erano presenti anche il prorettore per l’Internazionalizzazione, Alessandra Guidi, il professor Maurizio Vernassa e Cláudia Guedes, del dipartimento di Scienze politiche, che hanno dato il loro contributo per quanto riguarda l’aspetto delle politiche pubbliche nello sviluppo del paese, e Caterina Attiani della Segreteria tecnica dell’Università di Bologna, che ha coordinato la rete italiana CsF (Ciência sem Fronteiras) composta da 25 università e 5 centri di ricerca. Sono stati oltre 350 brasiliani tra studenti e ricercatori che in questi anni hanno studiato e fatto ricerca presso l’Università di Pisa e molti altri dottorandi si attendono fino alla fine del 2018.
La gestione del progetto Scienza senza Frontiere ha portato l’Università di Pisa a firmare diversi accordi di cooperazione con molte università brasiliane oltre ad aver ampliato la conoscenza delle realtà accademiche del Brasile, presupposto per la creazione di collaborazioni future.
In rettorato l’incontro tra studenti brasiliani e Ambasciata del Brasile
A conclusione della prima tappa di Scienza senza Frontiere, il progetto di internazionalizzazione del governo brasiliano, l’Università di Pisa ha organizzato e ospitato in rettorato il quarto incontro degli studenti e ricercatori brasiliani con l'Ambasciata del Brasile. Hanno partecipato all’evento il diplomatico capo della Cooperazione Cultura e Educazione, Luiz Felipe Czarnobai e l’assistente tecnico per la Cooperazione per l’Educazione, Tiziana Masello, che ogni anno, per i quattro anni di durata del progetto, sono venuti a Pisa a incontrare gli studenti iscritti all’Ateneo pisano.
All’incontro erano presenti anche il prorettore per l’Internazionalizzazione, Alessandra Guidi, il professor Maurizio Vernassa e Cláudia Guedes, del dipartimento di Scienze politiche, che hanno dato il loro contributo per quanto riguarda l’aspetto delle politiche pubbliche nello sviluppo del paese, e Caterina Attiani della Segreteria tecnica dell’Università di Bologna, che ha coordinato la rete italiana CsF (Ciência sem Fronteiras) composta da 25 università e 5 centri di ricerca.
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Sono stati oltre 350 brasiliani tra studenti e ricercatori che in questi anni hanno studiato e fatto ricerca presso l’Università di Pisa e molti altri dottorandi si attendono fino alla fine del 2018.
La gestione del progetto Scienza senza Frontiere ha portato l’Università di Pisa a firmare diversi accordi di cooperazione con molte università brasiliane oltre ad aver ampliato la conoscenza delle realtà accademiche del Brasile, presupposto per la creazione di collaborazioni future.
Nel parco di San Rossore l’Ateneo studia l’energia verde
Nel cuore del parco di San Rossore, l’Università di Pisa studia applicazioni per l’energia verde. Nel laboratorio Scalbatraio del dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale è operativo e fresco di collaudo un nuovo laboratorio con due banchi di prova, uno dedicato ai motori aereonautici, l’altro alle turbomacchine.
“Per realizzare la struttura sono stati riconvertiti i volumi di costruzioni obsolete del dopoguerra – ha spiegato il professore Marco Beghini dell’Università di Pisa – naturalmente dopo le necessarie autorizzazioni dell’ente parco di San Rossore ottenute anche in considerazione del fatto che le ricerche che là svolgeremo sono finalizzate alla riduzione dell’impatto ambientale connesso a importanti attività umane”.
L’intera impresa, costata complessivamente circa 5 milioni di euro, è durata due anni e mezzo e alla sua realizzazione hanno concorso in sinergia partner internazionali, aziende ed enti locali. Il primo banco di prova è stato realizzato nell’ambito del progetto europeo GeTFuTuRe, sviluppato dall’omonimo consorzio composto dall’Università di Pisa, dalla spin off AM Testing di Pisa e dalla azienda Catarsi Costruzioni Meccaniche di Fornacette. Il banco, ora completamente operativo, è, nel suo genere, il più potente d’Europa e permette di validare le prestazioni di un sofisticato sistema di ingranaggi realizzato da Avio Aero con l’obiettivo finale di ridurre del 20% o più il consumo di carburante nei motori aereonautici. Una delle prove già eseguite a giugno, di fronte ai partner locali e internazionali del progetto, ha riprodotto le condizioni operative al decollo del velivolo, quando la trasmissione è sottoposta alla massima velocità e alla massima potenza, pari a oltre 13 megawatt, ovvero la potenza elettrica di un paese con oltre 4.000 abitazioni.
“Il progetto GeTFuTuRe è stato per noi anche uno stimolo per completare un’altra importante iniziativa – ha concluso Marco Beghini – sfruttando infatti un finanziamento della Regione Toscana, questa volta in collaborazione con GE Nuovo Pignone di Firenze, abbiamo realizzato un altro banco (TPJB, Tilting Pad Journal Bearings) che ha caratteristiche altrettanto elevate con il quale è possibile provare innovativi cuscinetti impiegati nelle future turbine per la produzione di energia. I due banchi costituiscono un fiore all’occhiello dell’Università di Pisa che si presenta come il gestore di un laboratorio per lo studio delle turbomacchine all’avanguardia a livello internazionale”.
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Didascalie foto: a sinistra banco prova GeTFuTuRe in fase di allestimento, a destra manifestazione del 'first run' del banco GeTFuTuRe, 6 maggio 2016, con alcuni degli artefici del progetto, personale di UNIPI, AM Testing, Catarsi Srl e Avio Aero. Sullo sfondo l'ingresso del nuovo laboratorio realizzato nel parco di San Rossore.