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Il 19 e 20 febbraio l’Università di Pisa organizza due giornate dedicate a Ettore Sottsass, uno dei maggiori designer italiani del secolo scorso. L’iniziativa prende spunto dalla pubblicazione di “Ettore”, romanzo a fumetti di Massimo Giacon, pubblicato da 24 Ore Cultura. Giacon, designer lui stesso oltre che illustratore e autore di fumetti, è stato per anni collaboratore dello studio di Sottsass e nel suo volume ne racconta i punti salienti della carriera.
La prima giornata, dal titolo “Documentare Sottsass”, in programma venerdì 19 febbraio, alle ore 18.30, al Cinema Arsenale (ingresso libero), ospita la presentazione di due brevi documentari, che includono interviste a Sottsass e riguardano la sua collaborazione con Olivetti e Poltronova. A introdurre i documentari ci saranno Massimo Giacon e Roberta Meloni, direttrice del Centro Studi Poltronova. Seguirà aperitivo.
La seconda giornata, dal titolo “Un ELEA all’Ultrafragola: avventura grafiche di Ettore Sottsass”, si svolgerà presso il Museo degli Strumenti per il Calcolo dell’Università di Pisa sabato 20 febbraio a partire dalle ore 17 e, oltre a presentare il volume di Giacon, è scandita da interventi di approfondimento sul lavoro di Sottsass con relatori esperti del campo, fra i quali Elisabetta Mori e Francesca Balena Arista, docente a contratto di design presso il Politecnico di Milano. Seguirà aperitivo e visita guidata al Museo.
Attivo fin dal primo dopoguerra, nel corso degli anni Cinquanta Ettore Sottsass comincia due collaborazioni che ne segneranno la carriera. La prima è con Poltronova, azienda pistoiese di arredamento, della quale nel 1957 diventa art director. La seconda è del 1958, quando Olivetti lo affianca a Marcello Nizzoli nel design delle nuove macchine calcolatrici allora in produzione. Di queste ultime, la più importante è ELEA 9003, il primo computer (assieme alla CEP, la Calcolatrice Elettronica Pisana) progettato in Italia, per il design del quale vince il Compasso d’Oro nel 1959.

lab CLI 2Sono stati inaugurati il 15 febbraio i nuovi spazi del Centro Linguistico dell’Università di Pisa, cinque laboratori a Palazzo Curini (in via Santa Maria 89), di cui tre interamente costruiti ex novo e due rinnovati, che mettono a disposizione degli studenti in totale 138 postazioni per studiare le lingue. Aggiunte alle preesistenti 30 presso la sede del CLi in via Santa Maria 36, sono 168 le postazioni complessive in ambienti attrezzati per proiezioni, videoconferenze, ascolto e produzione, sia in forma guidata che in autoapprendimento, che possono essere utilizzate dagli studenti. All’inaugurazione erano presenti anche il prorettore vicario Nicoletta De Francesco, che ha portato i saluti del rettore, e il professor Sandro Paci, prorettore all’edilizia, che ha illustrato gli interventi di recupero di Palazzo Curini.

lab CLI 1«I laboratori sono un servizio necessario per gli studenti che devono sostenere esami di lingua straniera e nella prospettiva dell’internazionalizzazione, ma non solo – ha dichiarato Marcella Bertuccelli, direttore del CLi – Nell’anno accademico 2014-15 sono passati dai nostri laboratori linguistici 5187 studenti iscritti ai corsi di laurea nei quali è prevista l’acquisizione dell’idoneità in una lingua straniera, e 5096 studenti che hanno frequentato corsi CLi (di tutte le lingue europee oltre a cinese, giapponese e arabo), per un totale di oltre 11.000 presenze, che rendono il nostro Centro un’eccellenza dell’Ateneo».

lab CLI 3A queste presenze si devono sommare gli studenti internazionali Erasmus, i partecipanti ai progetti curati dall’Ufficio internazionale dell’Università di Pisa, gli studenti di corsi per certificazioni internazionali, gli studenti e dottorandi della Scuola Normale e della Scuola Sant’Anna in convenzione con l’Ateneo pisano per gli insegnamenti linguistici, gli insegnanti di scuola primaria e secondaria all'interno di progetti regionali e ministeriali di formazione linguistica come il CLIL. «Se a questi si aggiungono le sedute di autoapprendimento, si raggiungono numeri considerevoli che impegnano i laboratori linguistici tutti i giorni e per diverse ore al giorno – conclude la professoressa Bertuccelli – Le richieste sono in costante aumento e il nostro auspicio è che il Centro possa continuare a crescere sul lato dell’utenza, ma anche nei numeri del suo personale tecnico, indispensabile e fondamentale per assistere ogni giorno i ragazzi nelle attività dei laboratori».

Il 18 e 19 febbraio nell’aula multimediale di Palazzo Ricci (Via Collegio Ricci, 10), si svolgerà il convegno “La rete dei modernismi europei. Riviste letterarie e canone. 1918-1940″ che arriva a conclusione dell’omonimo progetto di ricerca di ateneo, di cui sono referenti Stefano Garzonio e Raffaele Donnarumma, professori del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa. In occasione dell’incontro il 18 febbraio alle 12.40 la dottoressa Cinzia Bucchioni inaugurerà la mostra “Le riviste del modernismo negli archivi pisani”. L’esposizione, realizzata grazie al sostegno del Sistema Bibliotecario di Ateneo (Polo 6), è allestita nelle sale della biblioteca di Palazzo Matteucci (Piazza Torricelli, 2) e resterà aperta fino al 29 febbraio. L’ingresso alla mostra è gratuito e gli orari di apertura sono dalle 8.30 alle 20.00, sabato e domenica esclusi.

sbadigli empatia Le donne sono più empatiche degli uomini e a dimostrarlo è la contagiosità degli sbadigli che per il sesso femminile è maggiore. E’ questo il risultato di una ricerca condotta da un gruppo di etologi dell’Università di Pisa che è stata appena pubblicata sulla “Royal Society Open Science”, la rivista della Royal Society britannica. Ivan Norscia, Elisa Demuru ed Elisabetta Palagi del Museo di Storia Naturale dell’Ateneo pisano hanno osservato per cinque anni, dal 2010 al 2015, un campione composto da 48 uomini e 56 donne durante le loro usuali attività quotidiane. La ricerca non solo ha confermato che parenti e amici si contagiano più frequentemente rispetto alle persone che si conoscono appena, ma ha anche rivelato per la prima volta che le donne rispondono più frequentemente degli uomini agli sbadigli altrui.

Com’è noto la contagiosità degli sbadigli è un fenomeno che ha basi empatiche e infatti l’empatia si basa sulla capacità di recepire e fare proprie le espressioni facciali altrui attraverso un meccanismo che a livello neuronale è mediato dai neuroni a specchio che ci rendono sensibili alle emozioni degli altri.

“Con il nostro studio abbiamo dimostrato anche a livello etologico la maggiore capacità empatica delle donne – ha spiegato Elisabetta Palagi – una capacità già radicata profondamente nella natura materna e confermata da numerose evidenze psicologiche, cliniche e neurobiologiche”.

Ne hanno parlato:
Repubblica.it
Ansa Toscana
Ansa Salute&Benessere
Tirreno.it
InToscana.it
Focus.it
Panorama.it
PisaInformaFlash.it
Controradio.it
AgenziaImpress.it
CorriereFiorentino.it
Tiscali.itLa Nazione Pisa

 

Le donne sono più empatiche degli uomini e a dimostrarlo è la contagiosità degli sbadigli che per il sesso femminile è maggiore. E’ questo il risultato di una ricerca condotta da un gruppo di etologi dell’Università di Pisa che è stata appena pubblicata sulla “Royal Society Open Science”, la rivista della Royal Society britannica. Ivan Norscia, Elisa Demuru ed Elisabetta Palagi del Museo di Storia Naturale dell’Ateneo pisano hanno osservato per cinque anni, dal 2010 al 2015, un campione composto da 48 uomini e 56 donne durante le loro usuali attività quotidiane. La ricerca non solo ha confermato che parenti e amici si contagiano più frequentemente rispetto alle persone che si conoscono appena, ma ha anche rivelato per la prima volta che le donne rispondono più frequentemente degli uomini agli sbadigli altrui.
Com’è noto la contagiosità degli sbadigli è un fenomeno che ha basi empatiche e infatti l’empatia si basa sulla capacità di recepire e fare proprie le espressioni facciali altrui attraverso un meccanismo che a livello neuronale è mediato dai neuroni a specchio che ci rendono sensibili alle emozioni degli altri.
“Con il nostro studio abbiamo dimostrato anche a livello etologico la maggiore capacità empatica delle donne – ha spiegato Elisabetta Palagi – una capacità già radicata profondamente nella natura materna e confermata da numerose evidenze psicologiche, cliniche e neurobiologiche”.
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Link all’articolo scientifico:
http://rsos.royalsocietypublishing.org/content/3/2/150459

La professoressa Ann Katherine Isaacs, delegata del rettore dell’Università di Pisa per i Programmi europei, è stata nominata dal MIUR rappresentante per l’Italia del gruppo di lavoro della Commissione Europea “ET 2020 Working group on the Modernisation of Higher Education” per il biennio 2016-2018. Il comitato internazionale opererà nell’ambito del Quadro strategico sulla cooperazione europea nell’istruzione e nella formazione, Education and Training 2020 (ET 2020), e favorirà lo scambio di buone pratiche, l’apprendimento reciproco, la raccolta e la diffusione di informazioni tra i partner europei.
Il progetto dell’Unione Europea per la modernizzazione dell'insegnamento superiore fissa cinque priorità principali: aumentare il numero dei laureati, migliorare la qualità e la pertinenza dell'insegnamento e dell'apprendimento, promuovere la mobilità degli studenti e del personale universitario, rafforzare il "triangolo della conoscenza" tra istruzione, ricerca e innovazione e creare meccanismi efficaci di governance e finanziamento per l'istruzione superiore. I gruppi di lavoro Et 2020 lavoreranno per definire strumenti comuni e linee guida per il raggiungimento di questi obiettivi.

isaacsLa professoressa Ann Katherine Isaacs, delegata del rettore dell’Università di Pisa per i Programmi europei, è stata nominata dal MIUR rappresentante per l’Italia del gruppo di lavoro della Commissione Europea “ET 2020 Working group on the Modernisation of Higher Education” per il biennio 2016-2018. Il comitato internazionale opererà nell’ambito del Quadro strategico sulla cooperazione europea nell’istruzione e nella formazione, Education and Training 2020 (ET 2020), e favorirà lo scambio di buone pratiche, l’apprendimento reciproco, la raccolta e la diffusione di informazioni tra i partner europei.

Il progetto dell’Unione Europea per la modernizzazione dell'insegnamento superiore fissa cinque priorità principali: aumentare il numero dei laureati, migliorare la qualità e la pertinenza dell'insegnamento e dell'apprendimento, promuovere la mobilità degli studenti e del personale universitario, rafforzare il "triangolo della conoscenza" tra istruzione, ricerca e innovazione e creare meccanismi efficaci di governance e finanziamento per l'istruzione superiore. I gruppi di lavoro Et 2020 lavoreranno per definire strumenti comuni e linee guida per il raggiungimento di questi obiettivi.

evodiamond premiazione categoria scuola Proclamati i vincitori del “EvoDiAMoND Graphics”, il concorso di idee lanciato dall’Università di Pisa che ha premiato l’incontro fra arti visive e scienza per comunicare al meglio il fenomeno dell'evoluzione biologica. La classe 4a B del Liceo artistico “Russoli” di Pisa (foto premiazione) si è aggiudicata il primo premio nella categoria scuole grazie ad una gif animata, mentre un gruppo di giovani ricercatori, Francesco Lami, Andrea Pecci, Valentina Peona e Marco Ricci, è risultato primo nella categoria open con una vignetta. Ai vincitori è stato assegnato un premio in denaro offerto dall'Associazione Antropologica Italiana, oltre a ingressi omaggio offerti dal Museo delle Scienze di Trento (MUSE).
La premiazione è avvenuta venerdì 12 gennaio al Polo Fibonacci dell’Università di Pisa nell'ambito della giornata EvoDiAMoND (Different Approaches and Models for a New Didactics of Evolution). L'evento, che ha visto la partecipazione di insegnanti, studenti e giovani ricercatori, ha costituito un momento di aggiornamento e discussione sui diversi aspetti dell'evoluzione biologica e sulle strategie per una sua corretta comunicazione.
L'iniziativa è stata organizzata dal Dipartimento di Biologia e dalla Scuola di Dottorato in Biologia dell'Università di Pisa con il sostegnodella Società Europea di Biologia Evoluzionistica (ESEB), della Società Italiana di Antropologia (AAI), del Museo delle Scienze di Trento (MUSE) e con la collaborazione dell'Unione degli Atei e degli Agnostici e Razionalisti (UAAR Pisa), de La Nuova Limonaia, della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE) e B:Kind - cowork in science.

Proclamati i vincitori del “EvoDiAMoND Graphics”, il concorso di idee lanciato dall’Università di Pisa che ha premiato l’incontro fra arti visive e scienza per comunicare al meglio il fenomeno dell'evoluzione biologica. La classe 4a B del Liceo artistico “Russoli” di Pisa si è aggiudicata il primo premio nella categoria scuole grazie ad una gif animata, mentre un gruppo di giovani ricercatori, Francesco Lami, Andrea Pecci, Valentina Peona e Marco Ricci, è risultato primo nella categoria open con una vignetta. Ai vincitori è stato assegnato un premio in denaro offerto dall'Associazione Antropologica Italiana, oltre a ingressi omaggio offerti dal Museo delle Scienze di Trento (MUSE).
La premiazione è avvenuta venerdì 12 gennaio al Polo Fibonacci dell’Università di Pisa nell'ambito della giornata EvoDiAMoND (Different Approaches and Models for a New Didactics of Evolution). L'evento, che ha visto la partecipazione di insegnanti, studenti e giovani ricercatori, ha costituito un momento di aggiornamento e discussione sui diversi aspetti dell'evoluzione biologica e sulle strategie per una sua corretta comunicazione.
L'iniziativa è stata organizzata dal Dipartimento di Biologia e dalla Scuola di Dottorato in Biologia dell'Università di Pisa con il sostegnodella Società Europea di Biologia Evoluzionistica (ESEB), della Società Italiana di Antropologia (AAI), del Museo delle Scienze di Trento (MUSE) e con la collaborazione dell'Unione degli Atei e degli Agnostici e Razionalisti (UAAR Pisa), de La Nuova Limonaia, della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE) e B:Kind - cowork in science.

Per la prima volta, gli scienziati hanno osservato in modo diretto le onde gravitazionali: increspature nel “tessuto” dello spaziotempo, perturbazioni del campo gravitazionale, arrivate sulla Terra dopo essere state prodotte da un cataclisma astrofisico avvenuto nell'universo profondo. Questo conferma un’importante previsione della Relatività Generale di Albert Einstein del 1915, e apre uno scenario di scoperte senza precedenti sul cosmo.
Le onde gravitazionali portano informazioni sulle loro violente origini e sulla natura della gravità, informazioni che non possono essere ottenute in altro modo. I fisici hanno determinato che le onde gravitazionali rivelate sono state prodotte nell’ultima frazione di secondo della fusione di due buchi neri in un unico buco nero ruotante più massiccio. Questo processo era stato previsto ma mai osservato prima.
Le onde gravitazionali sono state rivelate il 14 settembre 2015, alle 10:50:45 ora italiana (09:50:45 UTC, 05:50:45 am EDT), da entrambi gli strumenti gemelli Laser Interferometer Gravitational-wave Observatory (LIGO), negli Stati Uniti, a Livingston, in Louisiana, e a Hanford, nello stato di Washington. Gli osservatori LIGO, finanziati dalla National Science Foundation (NSF) e operati da Caltech e MIT, hanno registrato l’arrivo delle onde gravitazionali entro una finestra temporale di coincidenza di 10 millisecondi.
L’importante risultato, pubblicato oggi sulla rivista scientifica Physical Review Letters, è stato ottenuto, grazie ai dati dei due rivelatori LIGO, dalle Collaborazioni Scientifiche LIGO (che include la Collaborazione GEO600 e l’Australian Consortium for Interferometric Gravitational Astronomy) e VIRGO, che fa capo allo European Gravitational Observatory (EGO), fondato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) italiano e dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese.
La scoperta è stata annunciata dalle collaborazioni LIGO e VIRGO nel corso di due conferenze simultanee negli Stati Uniti a Washington, e in Italia a Cascina (Pisa), nella sede di EGO, il laboratorio nel quale si trova l’interferometro VIRGO, progetto ideato, realizzato e condotto dall’INFN e dal CNRS con il contributo di Nikhef (Paesi Bassi), e in collaborazione con POLGRAW - Polska Akademia Nauk (Polonia) e Wigner Institute (Ungheria).
Virgo nasce dall’incontro tra Adalberto Giazotto della Sezione INFN di Pisa e Alain Brillet dell’Horloge Atomique a Parigi, che hanno portato competenze di raffinata meccanica e ottica, convincendo numerosi fisici, tra cui alcuni del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa a lanciarsi in una avventura dagli esiti allora alquanto incerti.
Con la prima rivelazione delle onde gravitazionali il Dipartimento di Fisica dell'Ateneo pisano raccoglie i frutti di un sostegno continuo attraverso il suo personale docente, tecnico e amministrativo, alla realizzazione dell’interferometro Virgo e all’attuale fase di miglioramento, all’analisi dei dati raccolti, ai futuri sviluppi.
La ricerca ha visto, oltre al continuo e cospicuo finanziamento dell’INFN, diversi PRIN sugli sviluppi sperimentali, un progetto FIRB giovani sul collegamento con le osservazioni astronomiche, numerosi assegni di ricerca, tesi di laurea e di dottorato. Ha permesso a molti studenti di fisica di passare un periodo estivo presso le grandi università statunitensi e, con l’introduzione di specifici insegnamenti, ha formato numerosi giovani scienziati, molti dei quali in posizioni di rilievo proprio a LIGO. Infine la complessità ma anche il fascino di queste ricerche hanno stimolato una intensa attività di comunicazione nei confronti di un pubblico più vasto.
“La comunità scientifica pisana può essere orgogliosa che l’annuncio della scoperta sia avvenuto in simultanea a Cascina e a Washington - conclude il professor Francesco Fidecaro, direttore del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa, che è stato anche Spokesperson della collaborazione Virgo - una tappa storica di un continuo processo di creazione e successiva diffusione di nuove conoscenze, caratteristico dell’Università”.

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