Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Nell'ambito della convenzione tra l'Università di Pisa e la sezione pisana del Club Alpino Italiano (CAI), è stato programmato il calendario delle escursioni 2016 dedicate ai soli studenti universitari. Il calendario è visibile all'indirizzo: http://www.caipisa.it/unipi

La prima uscita, riservata a 50 studenti, sarà effettuata domenica 31 gennaio allo Spuntone di Santallago, sui Monti Pisani. Per quest'uscita i posti disponibili sono terminati.

monti pisani

U Phos logoPer la seconda volta consecutiva si sono guadagnati un posto a bordo del razzo sonda che l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) lancerà nello spazio a Kiruna, in Svezia, a marzo 2017, dove potranno montare una versione aggiornata e migliorata del loro “termosifone spaziale” da testare in condizioni di assenza di gravità. Sono i ragazzi del team “U-PHOS Project” (evoluzione rinnovata del precedente PHOS), studenti dell’Università di Pisa selezionati dall’ESA per partecipare al programma REXUS/BEXUS (Rocket and Balloon Experiments for University Students). Il loro obiettivo è costruire entro marzo 2017 un innovativo tipo di Heat Pipe, un tubo di calore in grado di funzionare solo a gravità ridotta. Il dispositivo che verrà testato raggiungerà circa 100 km di altezza per poi rientrare a terra.

UPHOS team web«L’obiettivo del progetto è investigare il funzionamento di un dispositivo per lo scambio termico – spiega Pietro Nannipieri, team leader di U-PHOS – Questo dispositivo deve trasportare in modo efficiente il calore da una parte all’altra, è una specie di condizionatore, anche se la sua forma ricorda quella di un termosifone. Il mondo scientifico e spaziale, ESA compresa, è molto interessato a questa tecnologia in quanto molto leggera, economica e resistente ai guasti».

Con il loro progetto gli studenti pisani avranno la possibilità di partecipare alle fasi progettuali, gestionali e operative di una vera missione spaziale: “Il dispositivo che verrà testato è chiamato PHP, acronimo di Pulsating Heat Pipe, un tipo di tubo di calore che funziona con un regime di circolazione pulsante – continua Pietro Nannipieri – Le PHP sono caratterizzate da una grande semplicità produttiva e quindi un basso costo che determina poi un coefficiente prestazioni-costo molto alto. Durante l'esperimento verrà somministrata potenza termica in una sezione del dispositivo e sottratto in un’altra, con questa procedura si potranno determinare vari parametri funzionali in assenza di gravità. Questi dati verranno poi paragonati con quelli acquisiti con altri esperimenti eseguiti a terra».

PHP Diagram

Rispetto alla precedente esperienza, verranno usate delle schiume metalliche all’interno dell’esperimento per migliorarne le performance termiche. La meccanica dell’esperimento verrà rivoluzionata per migliorarne le prestazioni e diminuirne il peso. Infine anche la parte di acquisizione dei dati verrà completamente rinnovata con un sistema fortemente innovativo in modo da permettere di acquisire dati più accurati. In sostanza, l’oggetto dell’esperimento è lo stesso ma il set-up sperimentale è completamente rivoluzionato.

I team selezionati dall’ESA si ritroveranno a Kiruna nel prossimo mese di marzo per la “PDR”, la Preliminary Design Review, dove gli esperti di tutte le organizzazioni partecipanti valuteranno il “disegno preliminare”. Il team U-PHOS dell’Università di Pisa è l’unico italiano a essere stato selezionato nella categoria “Rocket” dall’ESA, ramo Educational, che ogni anno offre la possibilità, agli studenti di tutte le nazioni appartenenti alla comunità europea, di partecipare al programma REXUS/BEXUS.

Il team di U-PHOS
team UPHOS 3I componenti della squadra pisana - supportata dai tre dipartimenti di Ingegneria - sono 15: Pietro Nannipieri, Giulia Becatti, Alessandro Viglione, Eugenio Ferrato, Andrea Catarsi, Paolo Di Giorgio, Lorenzo Quadrelli, Lorenzo Barsocchi, Pietro Guardati, Federico Nesti, Francesco Zanaboni, Martina Anichini, Stefano Piacquadio, Davide Di Prizio, Gabriele Meoni. I professori a supporto del progetto sono Sauro Filippeschi, Luca Fanucci, Federico Baronti, Paolo Di Marco, Salvo Marcuccio.

Collaboratori cercasi
La squadra è alla ricerca di studenti che possano collaborare nelle seguenti aree: marketing, social marketing, organizzazione eventi, gestione rapporto con aziende e fornitori, programmazione embedded, web designer, web developer, CAD drawings (disegni meccanici), test e manufacturing. La selezione è aperta a tutti gli studenti, non solo quelli inscritti a Ingegneria. Gli interessati possono compilare il form a questo link.

Per qualsiasi informazione è possibile inviare un messaggio sulla pagina Facebook o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Ne hanno parlato: 
QN
Nazione Pisa
InToscana.it 
NazionePisa.it
QuiNewsPisa.it 
PisaToday.it 
Media INAF 
Controcampus.it 
gonews.it 
StampToscana.it

Lunedì, 25 Gennaio 2016 10:44

Voci della Grande Guerra

Creare un archivio digitale on line per riunire le voci dell’Italia durante il primo conflitto mondiale: soldati, propaganda ufficiale, giornali, élite intellettuale o popolo E’ questo l’obiettivo di “Voci della Grande Guerra”, un progetto finanziato dalla Presidenza Consiglio dei Ministri nell’ambito delle celebrazioni centenario del 1914-18 che nei prossimi diciotto mesi impegnerà l’Università di Pisa, l’Accademia della Crusca, l’Istituto di Linguistica Computazionale “Antonio Zampolli” del CNR e il Centro Interuniversitario di Studi e Ricerche Storico-Militari con sede all’Università di Siena.
“La creazione di questo archivio consentirà di capire e di indagare il modo in cui gli italiani hanno sentito e raccontato la guerra e di come il conflitto abbia a sua volta mutato profondamente il linguaggio – ha spiegato Alessandro Lenci del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa – e non a caso il corpus di testi verrà anche utilizzato per lo sviluppo del Grande Vocabolario dell’italiano post-unitario in cantiere presso l’Accademia della Crusca, sotto la direzione del professore Claudio Marazzini”.
Il progetto, che vede anche coinvolto il professore Nicola Labanca dell’Università di Siena, uno dei maggiori esperti sulla storia della prima guerra mondiale, raccoglierà e metterà a confronto per la prima volta una grande varietà di materiali alcuni dei quali mai digitalizzati prima. Infatti, nonostante siano già disponibili archivi digitali della Grande Guerra, questi tipicamente sono limitati ad un unico genere come ad esempio la diaristica. In questo caso invece saranno riuniti testi provenienti dalla Biblioteca nazionale centrale di Firenze, dal Museo storico italiano della guerra di Rovereto e dal Museo storico di Trento, raccolte inedite dagli Archivi della scrittura popolare, la serie completa degli Atti parlamentari, articoli da quotidiani come “La Stampa” e il “Corriere della sera” e altri che saranno appositamente digitalizzati, ma anche riviste di particolare interesse come ad esempio i cosiddetti “giornali di trincea”, pubblicati appositamente per le truppe combattenti. Il corpus coprirà l’arco dal 1914 al 1918, per analizzare l’impatto immediato della guerra sull’evoluzione della lingua, così come le diverse modalità di rappresentare la guerra nelle varie fasi del conflitto, ad esempio prima e dopo la disfatta di Caporetto.
“Alla fine tutti i materiali saranno disponibili on line – ha concluso Alessandro Lenci - e grazie all’uso di tecniche avanzate di linguistica computazionale, web semantico e visualizzazione dell’informazione sarà possibile fare ricerche semplici, efficaci ed innovative in modo da far conoscere e apprezzare la polifonia delle voci dell’Italia in guerra”.

Nella sua giornata pisana, la Presidente della Camera, on. Laura Boldrini, ha visitato l'Orto Botanico dell'Università di Pisa, il più antico al mondo annesso a un'istituzione universitaria, e conosciuto alcune delle eccellenze scientifiche dell’Ateneo. Accompagnata dal rettore Massimo Augello e dai prorettori alla Ricerca, Roberto Barale e Paolo Ferragina, la Presidente ha fatto prima un giro tra piante, serre e percorsi espositivi dell'Orto, e si è quindi soffermata nell'Aula "Savi", dove sono stati allestiti tavoli tematici con alcuni dei principali progetti di ricerca dell'Università di Pisa.
Tra gli stand, organizzati sul modello della "Notte dei Ricercatori", la Presidente ha iniziato il suo giro intrattenendosi a parlare con i fondatori di due spin-off dell’Ateneo, che hanno ottenuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali: "BioBeats", la startup che sviluppa app per il well-being, e "VIPER", che sviluppa oggetti “intelligenti” per l’Internet of Things. Inoltre, alla Presidente sono state illustrate le attività della SoBigData European Research Infrastructure, una delle sei finanziate dall'Unione Europea, che ha a Pisa il suo coordinamento europeo.
Le ricerche di eccellenza in mostra hanno riguardato numerose tematiche. Una postazione è stata dedicata agli studi agro-alimentari e del Centro sulla Nutraceutica, con la presentazione degli alimenti originati dalla ricerca con caratteristiche nutrizionali, tecnologiche o funzionali altamente innovative, dal pane e vino ottenuti con tecnologie che eliminano la presenza di additivi chimici, al miele e al polline ottenuti con tecniche di allevamento innovative, al famoso formaggio senza colesterolo.
Un secondo stand ha riguardato le neuroscienze, con le ricerche dell’unico centro italiano di imaging avanzato (Imago7) e le sue applicazioni per le patologie del cervello; un'altra postazione ha illustrato le eccellenze nella fisica, dagli studi fondazionali alle applicazioni, come ad esempio la fisica medica. Inoltre si è parlato anche dell’importante esperimento VIRGO, frutto di una collaborazione europea, che a oggi è il più grande rilevatore di onde gravitazionali d’Europa.
I ricercatori di robotica e bioingegneria del Centro “Enrico Piaggio” hanno fatto sperimentare alla Presidente la mano robotica Soft Hand, facendola anche dialogare con il robot Face, la faccia robotica dalle sembianze umane utilizzata anche per l’interazione con bambini autistici. I medici e gli ingegneri di “Endocas”, il Centro di chirurgia assistita al calcolatore, hanno descritto un sistema di navigazione chirurgica indossabile con tecnologia di realtà aumentata, simulatori medici paziente specifici, e dime chirurgiche per guidare le viti in interventi di fusione spinale.
Infine il Centro interdipartimentale di Scienza e Ingegneria dei materiali, che raggruppa nove dipartimenti dell’Ateneo e conta circa cento membri tra docenti e ricercatori, ha presentato alcune attività di ricerca, in particolare quelle sui materiali biodegradabili e da risorse rinnovabili - dai vasi agli involucri per uova prodotti con mais - i compositi a matrice ceramica per impiego ad alta temperatura e le nanotecnologie per i Beni Culturali.
Nei giardini dell’Orto botanico sono stati infine esposti la vettura di “Formula Student” della Squadra Corse dell'Università, che correrà nel prossimo campionato internazionale di Formula SAE, e un veicolo subacqueo autonomo per ispezioni dei fondali e della oceanografia.
"Sono stata molto contenta di aver potuto scoprire alcune delle tante eccellenze che ci sono all'Università di Pisa - ha detto la Presidente Boldrini, all'uscita dall'Orto Botanico - e penso che noi tutti dobbiamo essere davvero orgogliosi dei nostri ricercatori che, come ho potuto costatare questa mattina, sono impegnati a fondo per il bene comune".

Lunedì, 25 Gennaio 2016 10:12

Voci della Grande Guerra

img406Creare un archivio digitale on line per riunire le voci dell’Italia durante il primo conflitto mondiale: soldati, propaganda ufficiale, giornali, élite intellettuale o popolo E’ questo l’obiettivo di “Voci della Grande Guerra”, un progetto finanziato dalla Presidenza Consiglio dei Ministri nell’ambito delle celebrazioni centenario del 1914-18 che nei prossimi diciotto mesi impegnerà l’Università di Pisa, l’Accademia della Crusca, l’Istituto di Linguistica Computazionale “Antonio Zampolli” del CNR e il Centro Interuniversitario di Studi e Ricerche Storico-Militari con sede all’Università di Siena.

“La creazione di questo archivio consentirà di capire e di indagare il modo in cui gli italiani hanno sentito e raccontato la guerra e di come il conflitto abbia a sua volta mutato profondamente il linguaggio – ha spiegato Alessandro Lenci del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa – e non a caso il corpus di testi verrà anche utilizzato per lo sviluppo del Grande Vocabolario dell’italiano post-unitario in cantiere presso l’Accademia della Crusca, sotto la direzione del professore Claudio Marazzini”.

Il progetto, che vede anche coinvolto il professore Nicola Labanca dell’Università di Siena, uno dei maggiori esperti sulla storia della prima guerra mondiale, raccoglierà e metterà a confronto per la prima volta una grande varietà di materiali alcuni dei quali mai digitalizzati prima. Infatti, nonostante siano già disponibili archivi digitali della Grande Guerra, questi tipicamente sono limitati ad un unico genere come ad esempio la diaristica. In questo caso invece saranno riuniti testi provenienti dalla Biblioteca nazionale centrale di Firenze, dal Museo storico italiano della guerra di Rovereto e dal Museo storico di Trento, raccolte inedite dagli Archivi della scrittura popolare, la serie completa degli Atti parlamentari, articoli da quotidiani come “La Stampa” e il “Corriere della sera” e altri che saranno appositamente digitalizzati, ma anche riviste di particolare interesse come ad esempio i cosiddetti “giornali di trincea”, pubblicati appositamente per le truppe combattenti. Il corpus coprirà l’arco dal 1914 al 1918, per analizzare l’impatto immediato della guerra sull’evoluzione della lingua, così come le diverse modalità di rappresentare la guerra nelle varie fasi del conflitto, ad esempio prima e dopo la disfatta di Caporetto.

“Alla fine tutti i materiali saranno disponibili on line – ha concluso Alessandro Lenci - e grazie all’uso di tecniche avanzate di linguistica computazionale, web semantico e visualizzazione dell’informazione sarà possibile fare ricerche semplici, efficaci ed innovative in modo da far conoscere e apprezzare la polifonia delle voci dell’Italia in guerra”.

Massimo Augello, Laura Boldrini e Lucia Tomasi Tongiorgi all'Orto BotanicoNella sua giornata pisana, la Presidente della Camera, on. Laura Boldrini, ha visitato l'Orto Botanico dell'Università di Pisa, il più antico al mondo annesso a un'istituzione universitaria, e conosciuto alcune delle eccellenze scientifiche dell’Ateneo. Accompagnata dal rettore Massimo Augello e dai prorettori alla Ricerca, Roberto Barale e Paolo Ferragina, la Presidente ha fatto prima un giro tra piante, serre e percorsi espositivi dell'Orto, e si è quindi soffermata nell'Aula "Savi", dove sono stati allestiti tavoli tematici con alcuni dei principali progetti di ricerca dell'Università di Pisa.

Tra gli stand, organizzati sul modello della "Notte dei Ricercatori", la Presidente ha iniziato il suo giro intrattenendosi a parlare con i fondatori di due spin-off dell’Ateneo, che hanno ottenuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali: "BioBeats", la startup che sviluppa app per il well-being, e "VIPER", che sviluppa oggetti “intelligenti” per l’Internet of Things. Inoltre, alla Presidente sono state illustrate le attività della SoBigData European Research Infrastructure, una delle sei finanziate dall'Unione Europea, che ha a Pisa il suo coordinamento europeo.

Le ricerche di eccellenza in mostra hanno riguardato numerose tematiche. Una postazione è stata dedicata agli studi agro-alimentari e del Centro sulla Nutraceutica, con la presentazione degli alimenti originati dalla ricerca con caratteristiche nutrizionali, tecnologiche o funzionali altamente innovative, dal pane e vino ottenuti con tecnologie che eliminano la presenza di additivi chimici, al miele e al polline ottenuti con tecniche di allevamento innovative, al famoso formaggio senza colesterolo.

Un secondo stand ha riguardato le neuroscienze, con le ricerche dell’unico centro italiano di imaging avanzato (Imago7) e le sue applicazioni per le patologie del cervello; un'altra postazione ha illustrato le eccellenze nella fisica, dagli studi fondazionali alle applicazioni, come ad esempio la fisica medica. Inoltre si è parlato anche dell’importante esperimento VIRGO, frutto di una collaborazione europea, che a oggi è il più grande rilevatore di onde gravitazionali d’Europa.

boldrini1

I ricercatori di robotica e bioingegneria del Centro “Enrico Piaggio” hanno fatto sperimentare alla Presidente la mano robotica Soft Hand, facendola anche dialogare con il robot Face, la faccia robotica dalle sembianze umane utilizzata anche per l’interazione con bambini autistici. I medici e gli ingegneri di “Endocas”, il Centro di chirurgia assistita al calcolatore, hanno descritto un sistema di navigazione chirurgica indossabile con tecnologia di realtà aumentata, simulatori medici paziente specifici, e dime chirurgiche per guidare le viti in interventi di fusione spinale.

Infine il Centro interdipartimentale di Scienza e Ingegneria dei materiali, che raggruppa nove dipartimenti dell’Ateneo e conta circa cento membri tra docenti e ricercatori, ha presentato alcune attività di ricerca, in particolare quelle sui materiali biodegradabili e da risorse rinnovabili - dai vasi agli involucri per uova prodotti con il mais - i compositi a matrice ceramica per impiego ad alta temperatura e le nanotecnologie per i Beni Culturali.

Nei giardini dell’Orto botanico sono stati infine esposti la vettura di “Formula Student” della Squadra Corse dell'Università, che correrà nel prossimo campionato internazionale di Formula SAE, e un veicolo subacqueo autonomo per ispezioni dei fondali e della oceanografia.

"Sono stata molto contenta di aver potuto scoprire alcune delle tante eccellenze che ci sono all'Università di Pisa - ha detto la Presidente Boldrini, all'uscita dall'Orto Botanico - e penso che noi tutti dobbiamo essere davvero orgogliosi dei nostri ricercatori che, come ho potuto costatare questa mattina, sono impegnati a fondo per il bene comune".

boldrini2Nel pomeriggio, al Polo Carmignani, la Presidente Laura Boldrini, è stata protagonista di un incontro aperto al pubblico e agli studenti per presentare il suo ultimo libro, Lo sguardo lontano, pubblicato da Einaudi. Ai saluti del rettore Massimo Augello, sono seguiti brevi riflessioni introduttive affidate ai professori Carlo Casarosa, Enza Pellecchia ed Eugenio Ripepe, e l'intervento della stessa Presidente Boldrini. Il dibattito è stato stimolato e coordinato dal giornalista Bruno Manfellotto, ex direttore del settimanale "L'Espresso".

Il volume Lo sguardo lontano, i cui proventi destinati all’autrice saranno impiegati per finanziare borse di studio, racconta dall’interno l’esperienza di Presidente della Camera dei Deputati e l’impegno messo per far diventare quell'Istituzione anche il luogo di una nuova cittadinanza, dimostrando che la rotta può essere invertita e che c’è una buona politica fatta di giustizia sociale, riconoscimento della dignità, di restituzione della speranza a chi sembra averla perduta.

Ne hanno parlato:
Nazione Pisa
Tirreno Pisa
Repubblica.Firenze.it
PisaToday.it
GoNews.it
Tirreno.Pisa.it
PisaInformaFlash.it
Video.Corriere.it 
TGR Toscana

Un nuovo appuntamento per il ciclo di concerti “Il salotto musicale”. Domenica 24 gennaio alle 17,30, la Gipsoteca di arte antica dell’Università di Pisa in piazza San Paolo all’Orto ospiterà “Suggestioni artistiche tra Classicismo e Romanticismo” con musiche di Haendel, Gluck, Kreutzer, Schubert. Sul palco Anna Ulivieri al flauto, Luciano Cassano al clarinetto, Stefano Quaglieri alla chitarra, Francesca Rizzo voce e Carlo Emilio Michelassi voce recitante. Il salotto musicale è un progetto dell' Associazione Culturale Chi vuol esser lieto sia..., realizzato con la direzione artistica di Anna Ulivieri e Chiara Tarantino.

Giovedì, 21 Gennaio 2016 10:15

Archeologia 2.0, the European project begins

archAIDE 2 inside copyArchAIDE, Archaeological Automatic Interpretation and Documentation of cEramics, the European project Horizon 2020 aims to revolutionize the work of archeologists with innovative computer-based tools. The project has been awarded to the University of Pisa who will head an International consortium with funds totaling 2 million 460 thousand euros. More precisely, ArchAIDE aims to create a prototype capable of facilitating and speeding up the work of archeologists in the classification of potsherds, which are of fundamental importance in the comprehension and dating of archeological contexts and in the understanding of commercial flows and social interaction in the past.

“The classification of ancient pottery requires complex competences today, given the level of specialization reached in this specific field by archeological studies over the last century. It is extremely time-consuming work also because it must be carried out directly in the excavation area, far from libraries,” explains Professor Letizia Gualandi from the University of Pisa, coordinator of the project. “The idea, therefore, is to offer support to archeologists by means of technological tools, in order to reduce time and costs, and improve access, re-use and exploitation of the heritage in a sustainable manner.”

During the three years of the project, which will begin on 1 April, an app for mobile devices will be developed. This app will be capable of recognizing and classifying even the most fragmented potsherds based on photographic images thanks to a simple interface and efficient algorithms for the characterization, search and retrieval of the visual and geometrical correspondences. By sending the photos of the potsherd using a smartphone or tablet to a database containing information on all the various types of pottery in use in antiquity, it will be possible to identify the find, or at the very least to offer a series of indications of a possible identification, and the area of distribution of the findings: all of this rapidly and anywhere in the world. The system will also be able to update itself, as each new entry will automatically increase the database. In other words, the objective is to create a sort of electronic identity card of each potsherd, which allows for the visualization of the data in real-time and the creation of an open archive where the data can become common heritage.

“At the end of the project,” concludes Letizia Gualandi, “an initial nucleus of the database will be established by digitalizing the existing paper-based catalogues of some ceramic classes which because of their formal, chronological and geographical characteristics are best suited to test the prototype. Our objective is in fact to create an archive valid for the entire ancient world, which can be used by any researcher, academic, or enthusiast wherever they are. A website created ad hoc at the outset of the project will allow everyone to follow the research at each stage.”

Together with the University of PisaDipartimento di Civiltà e forme del sapere, the other partners of the ArchAIDE project are the Cnr-Istituto di Scienza e tecnologie dell’informazione, Tel Aviv University (Israel)-School of Computer Science, University of York (Great Britain)-Archaeology Data Service, Universitat de Barcellona (Spain)-Facultad de Prehistòria, Història Antiga i Arquelogia and Universitaet zu Koeln (Germany)-Institut für Archäologie. Two Spanish firms, “Baraka Arqueologos” and “ElementsCentre De Gestió i Difusió De Patrimoni Cultural”, and the Italian firm Inera srl will also be involved with the task of testing the projected prototype in the field.

archAIDERivoluzionare con strumenti informatici innovativi il lavoro degli archeologi. È questo l’obiettivo di ArchAIDE, Archaeological Automatic Interpretation and Documentation of cEramics, il progetto europeo Horizon 2020 appena vinto dall’Università di Pisa, che avrà il ruolo di capofila di un consorzio internazionale finanziato con 2 milioni e 460mila euro. In particolare, ArchAIDE si propone di creare un prototipo in grado di agevolare e accelerare il lavoro degli archeologi per quanto riguarda l’attività di classificazione delle ceramiche, che sono reperti di fondamentale importanza per capire e datare i contesti archeologici e comprendere i flussi commerciali e le interazioni sociali nel passato.

“La classificazione delle ceramiche antiche richiede oggi competenze complesse, data la specializzazione raggiunta in questo specifico campo dagli studi archeologici nell’ultimo secolo. È un lavoro che richiede tempi lunghi anche perché spesso dev’essere effettuato direttamente sugli scavi, in luoghi lontani dalle biblioteche”, spiega la professoressa Letizia Gualandi dell’Ateneo pisano, coordinatrice del progetto. “L’idea è quindi di aiutare gli archeologi con strumenti tecnologici per ridurre tempi e costi, migliorando l'accesso, il riutilizzo e la valorizzazione del patrimonio in modo sostenibile”.

Nei tre anni del progetto, che prenderà avvio il prossimo 1 aprile, sarà infatti sviluppata e testata un’applicazione per dispositivi mobili, capace di riconoscere e classificare i reperti – anche in condizioni frammentarie – sulla base di immagini fotografiche, grazie ad un’interfaccia semplice e ad algoritmi efficienti per la caratterizzazione, la ricerca e il recupero delle corrispondenze visive e geometriche. Inviando la foto del reperto ceramico, mediante smartphone o tablet, a un database contenente le informazioni sulle varie tipologie di ceramiche in uso nell’antichità, sarà possibile ottenere l’identificazione del reperto – o quantomeno una serie di indicazioni circa la sua possibile identificazione – e l’area di distribuzione dei rinvenimenti: il tutto in tempi rapidissimi e in qualunque angolo della terra. Il sistema inoltre sarà in grado di autoaggiornarsi, poiché ogni nuova segnalazione andrà ad arricchire automaticamente il database. L’obiettivo, in altri termini, è creare una sorta di carta d'identità elettronica delle singole ceramiche, che consenta la visualizzazione delle informazioni in tempo reale e la creazione di un archivio aperto per trasformare i dati in patrimonio comune.

“Alla fine del progetto – ha concluso Letizia Gualandi - sarà realizzato un primo nucleo di database, digitalizzando i cataloghi cartacei esistenti relativi ad alcune classi ceramiche che, per le loro caratteristiche formali, cronologiche e di distribuzione geografica, si prestano a testare al meglio il prototipo. Il nostro obiettivo è infatti creare un archivio che sia valido per tutto il mondo antico e che possa essere utilizzato da qualunque ricercatore, studioso o appassionato in qualunque luogo si trovi. Un sito web, che sarà appositamente creato all’inizio del progetto, consentirà a chiunque di seguire il lavoro di ricerca in ogni sua fase”.

Oltre all’Università di Pisa-Dipartimento di Civiltà e forme del sapere, i partner del progetto ArchAIDE sono il Cnr-Istituto di Scienza e tecnologie dell’informazione, le università di Tel Aviv (Israele)-School of Computer Science, York (Gran Bretagna)-Archaeology Data Service, Barcellona (Spagna)-Facultad de Prehistòria, Història Antiga i Arquelogia e Koeln (Germania)-Institut für Archäologie. Partecipano inoltre due aziende spagnole, “Baraka Arqueologos” ed “ElementsCentre De Gestió i Difusió De Patrimoni Cultural”, e l’italiana Inera srl con il compito di sperimentare sul campo il prototipo che sarà realizzato.

Venerdì 22 gennaio, alle 15.30, nell'Aula Magna del Polo Carmignani, in piazza dei Cavalieri, la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, sarà protagonista di un incontro in cui presenterà il suo ultimo libro, Lo sguardo lontano, pubblicato da Einaudi. Ai saluti del rettore Massimo Augello, seguiranno brevi riflessioni introduttive affidate ai professori Carlo Casarosa, Enza Pellecchia ed Eugenio Ripepe, e l'intervento della stessa Presidente Boldrini. Il dibattito sarà stimolato e coordinato dal giornalista Bruno Manfellotto, ex direttore del settimanale “L’Espresso".
L’incontro al Polo Carmignani, rivolto al pubblico dei cittadini e degli studenti, sarà il momento conclusivo di una giornata che la Presidente Boldrini intende dedicare alla città e all’Università e che, in mattinata, la porterà a visitare alcune delle eccellenze di Pisa. Per ragioni di protocollo si potrà accedere all’Aula Magna del Polo Carmignani fino alle 15.15.

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa