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Play Bow by Giada Cordoni insideUno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa ha dimostrato per la prima volta che anche i cani provano empatia. Il "contagio emotivo" non è quindi una prerogativa esclusiva degli esseri umani o delle scimmie antropomorfe, ma anche i cani, proprio come noi, sperimentano una reazione involontaria e automatica, nonché rapidissima (richiede meno di un secondo), alla mimica facciale dei propri simili, tanto più se hanno di fronte un “amico”.

La ricerca degli etologi del Museo di Storia Naturale dell’Ateneo pisano, Elisabetta Palagi, Velia Nicotra e Giada Cordoni, è stata appena pubblicata sulla “Royal Society Open Science”, la rivista della Royal Society britannica, e si basa sull’analisi del comportamento dei cani (Canis lupus familiaris) durante il gioco, prendendo in considerazione sia la mimica facciale (bocca socchiusa e rilassata) sia quella corporea (inchino giocoso).

“La risposta involontaria del cane alla gestualità facciale e corporea di un proprio simile esiste ed è rapida quanto quella umana – ha spiegato Elisabetta Palagi – ma non solo: le sessioni di gioco in cui la mimica facciale e corporea erano più frequenti erano anche quelle di maggior durata e se a giocare erano cani ‘amici’ la mimica facciale era ancora più marcata. La capacità di leggere attraverso il corpo e la ‘faccia’ le emozioni altrui e di rispondere in modo appropriato è alla base dell'evoluzione del comportamento prosociale e dell'altruismo, alla base cioè di quei comportamenti che vengono catalogati come empatici".

I dati per lo studio sono stati raccolti nell’agosto del 2012 nel giardino pubblico “Vincenzo Florio Junior” del Parco della Favorita a Palermo. Con il permesso dei proprietari, i ricercatori hanno filmato 49 cani domestici di razza e non, 26 femmine e 23 maschi dai 3 ai 72 mesi di età. Le riprese si sono svolte dalle sei alle nove di sera per un totale di 50 ore di video. Dopo un raffinato lavoro di video-analisi, i ricercatori hanno finalmente avuto modo di verificare la loro ipotesi.

"Insomma, ancora una volta potremmo trovarci di fronte alla scoperta che siamo più simili ad altri animali sociali di quanto non vorremmo credere – ha concluso Elisabetta Palagi - e numerosi sono i potenziali sviluppi di questo studio. In futuro speriamo di poter studiare la mimica anche nel lupo per capire quanto questo fenomeno sia frutto del processo di domesticazione o sia invece radicato nell'evoluzione della comunicazione emotiva dei carnivori sociali. Se così fosse si aprirebbero infinite linee di ricerca e di sicuro le risposte potrebbero farci scoprire molto sulla capacità di condivisione delle emozioni negli altri animali, oltre che sulle nostre”.

Ne hanno parlato:
Il Tirreno
Il Tirreno Pisa
La Nazione Pisa
La Gazzetta di Mantova
La Nuova Ferrara
NationalGeographicItalia
QN
Repubblica.it
Focus.it
Panorama.it
CorriereFiorentino.it
AdnKronos.it
GreenReport.it
TgRegione.it
InToscana.it
AskaNews.it

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa ha dimostrato per la prima volta che anche i cani provano empatia. Il "contagio emotivo" non è quindi una prerogativa esclusiva degli esseri umani o delle scimmie antropomorfe, ma anche i cani, proprio come noi, sperimentano una reazione involontaria e automatica, nonché rapidissima (richiede meno di un secondo), alla mimica facciale dei propri simili, tanto più se hanno di fronte un “amico”.
La ricerca degli etologi del Museo di Storia Naturale dell’Ateneo pisano, Elisabetta Palagi, Velia Nicotra e Giada Cordoni, è stata appena pubblicata sulla “Royal Society Open Science”, la rivista della Royal Society britannica, e si basa sull’analisi del comportamento dei cani (Canis lupus familiaris) durante il gioco, prendendo in considerazione sia la mimica facciale (bocca socchiusa e rilassata) sia quella corporea (inchino giocoso).
“La risposta involontaria del cane alla gestualità facciale e corporea di un proprio simile esiste ed è rapida quanto quella umana – ha spiegato Elisabetta Palagi – ma non solo: le sessioni di gioco in cui la mimica facciale e corporea erano più frequenti erano anche quelle di maggior durata e se a giocare erano cani ‘amici’ la mimica facciale era ancora più marcata. La capacità di leggere attraverso il corpo e la ‘faccia’ le emozioni altrui e di rispondere in modo appropriato è alla base dell'evoluzione del comportamento prosociale e dell'altruismo, alla base cioè di quei comportamenti che vengono catalogati come empatici".
I dati per lo studio sono stati raccolti nell’agosto del 2012 nel giardino pubblico “Vincenzo Florio Junior” del Parco della Favorita a Palermo. Con il permesso dei proprietari, i ricercatori hanno filmato 49 cani domestici di razza e non, 26 femmine e 23 maschi dai 3 ai 72 mesi di età. Le riprese si sono svolte dalle sei alle nove di sera per un totale di 50 ore di video. Dopo un raffinato lavoro di video-analisi, i ricercatori hanno finalmente avuto modo di verificare la loro ipotesi.
"Insomma, ancora una volta potremmo trovarci di fronte alla scoperta che siamo più simili ad altri animali sociali di quanto non vorremmo credere – ha concluso Elisabetta Palagi - e numerosi sono i potenziali sviluppi di questo studio. In futuro speriamo di poter studiare la mimica anche nel lupo per capire quanto questo fenomeno sia frutto del processo di domesticazione o sia invece radicato nell'evoluzione della comunicazione emotiva dei carnivori sociali. Se così fosse si aprirebbero infinite linee di ricerca e di sicuro le risposte potrebbero farci scoprire molto sulla capacità di condivisione delle emozioni negli altri animali, oltre che sulle nostre”.

pa1L’Università di Pisa è tra i trecento enti pubblici più virtuosi in Italia per il pagamento puntuale delle fatture e al secondo posto tra tutti gli atenei per tempi medi di pagamento. Sono questi i dati maggiormente significativi che si ricavano dalla piattaforma per il monitoraggio dei crediti commerciali verso le pubbliche amministrazioni, realizzata e gestita per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze dal dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato.

L’analisi, pubblicata per la prima volta, ha riguardato i circa 6.400 enti pubblici italiani che sono attivi nella comunicazione dei dati di pagamento, sugli oltre 20.000 enti registrati nella piattaforma, e ha preso in considerazione il periodo compreso tra il 1° luglio 2014 e il 31 ottobre 2015, fondamentale per il passaggio all’obbligatorietà delle fatture elettroniche, che è avvenuto dal giugno 2014 per i Ministeri e dal marzo 2015 per tutti gli altri enti pubblici.

Per quanto riguarda il pagamento delle fatture entro il tetto di 30 giorni dalla data di emissione, con alcune eccezioni che consentono il pagamento entro 60 giorni, l’Ateneo pisano con il 73% si piazza tra i trecento enti pubblici più virtuosi del Paese, in un elenco che comprende solo altre nove università virtuose. Ancora migliore è il dato riferito al tempo medio di pagamento, che vede l’Università di Pisa al secondo posto tra tutti gli atenei con 15,67 giorni medi per il pagamento, dietro solo all’Università degli Studi dell’Insubria di Varese (13,61) e davanti a quelle di Cassino e del Lazio Meridionale (16,51), di Torino (19,63), del Piemonte Orientale (22,09) e di Roma “Tor Vergata” (23,13), quasi tutti atenei di minori dimensioni rispetto all’Università di Pisa.

“L’analisi del Ministero – ha commentato il direttore generale dell’Ateneo, Riccardo Grasso – conferma che la nostra Università riesce a pagare le fatture con ottima puntualità, ribadendo nello stesso tempo che in molti ambiti dell’amministrazione siamo un punto di riferimento nel panorama nazionale universitario e, più in generale, delle pubbliche amministrazioni. Questo risultato - su impulso del rettore Massimo Augello, che ha fatto dell'efficienza e della produttività delle azioni amministrative una linea strategica dell'Ateneo - è innanzitutto il frutto dell'impegno messo negli scorsi mesi dagli uffici e dal personale preposti alla gestione della fatturazione elettronica e alla implementazione della Piattaforma Certificazione Crediti ed è poi merito dell’amministrazione tutta, direzioni, dipartimenti e strutture che hanno collaborato fattivamente alla gestione della complessa filiera dei pagamenti”.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
TirrenoPisa.it
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
QuiNewsPisa.it
Controcampus.it

L’Università di Pisa è tra i trecento enti pubblici più virtuosi in Italia per il pagamento puntuale delle fatture e al secondo posto tra tutti gli atenei per tempi medi di pagamento. Sono questi i dati maggiormente significativi che si ricavano dalla piattaforma per il monitoraggio dei crediti commerciali verso le pubbliche amministrazioni, realizzata e gestita per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze dal dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato.
L’analisi, pubblicata per la prima volta, ha riguardato i circa 6.400 enti pubblici italiani che sono attivi nella comunicazione dei dati di pagamento, sugli oltre 20.000 enti registrati nella piattaforma, e ha preso in considerazione il periodo compreso tra il 1° luglio 2014 e il 31 ottobre 2015, fondamentale per il passaggio all’obbligatorietà delle fatture elettroniche, che è avvenuto dal giugno 2014 per i Ministeri e dal marzo 2015 per tutti gli altri enti pubblici.
Per quanto riguarda il pagamento delle fatture entro il tetto di 30 giorni dalla data di emissione, con alcune eccezioni che consentono il pagamento entro 60 giorni, l’Ateneo pisano con il 73% si piazza tra i trecento enti pubblici più virtuosi del Paese, in un elenco che comprende solo altre nove università virtuose. Ancora migliore è il dato riferito al tempo medio di pagamento, che vede l’Università di Pisa al secondo posto tra tutti gli atenei con 15,67 giorni medi per il pagamento, dietro solo all’Università degli Studi dell’Insubria di Varese (13,61) e davanti a quelle di Cassino e del Lazio Meridionale (16,51), di Torino (19,63), del Piemonte Orientale (22,09) e di Roma “Tor Vergata” (23,13), atenei questi sicuramente di minori dimensioni rispetto all’Università di Pisa.
“L’analisi del Ministero – ha commentato il direttore generale dell’Ateneo, Riccardo Grasso – conferma che la nostra Università riesce a pagare le fatture con ottima puntualità, ribadendo nello stesso tempo che in molti ambiti dell’amministrazione siamo un punto di riferimento nel panorama nazionale universitario e, più in generale, delle pubbliche amministrazioni. Questo risultato - su impulso del rettore Massimo Augello, che ha fatto dell'efficienza e della produttività delle azioni amministrative una linea strategica dell'Ateneo - è innanzitutto il frutto dell'impegno messo negli scorsi mesi dagli uffici e dal personale preposti alla gestione della fatturazione elettronica e alla implementazione della Piattaforma Certificazione Crediti ed è poi merito dell’amministrazione tutta, direzioni, dipartimenti e strutture che hanno collaborato fattivamente alla gestione della complessa filiera dei pagamenti”.

Sono circa ottanta gli iscritti alla quinta edizione del corso di alta formazione in “Giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti” che si terrà a Pisa dall’11 al 29 gennaio 2016. Il corso, organizzato dal dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa con il coordinamento scientifico del professor Roberto Romboli, avrà la durata di tre settimane, con lezioni tenute in lingua italiana e spagnola da docenti italiani, spagnoli e latinoamericani.
I partecipanti al corso provengono dall’Italia e, in larghissima misura, da Paesi stranieri, soprattutto dell’America Latina. In particolare, gli iscritti a questa edizione provengono da Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Messico, Perù, Repubblica Dominicana.
Oltre ai numerosi seminari su tematiche che vanno dai modelli di giustizia costituzionale, alla tutela sovranazionale dei diritti fondamentali, il Corso prevede lo studio di casi pratici connessi all’attualità costituzionale, attraverso l’analisi di sentenze che hanno inciso nel campo della protezione dei diritti umani. All’interno del corso sono anche state programmate alcune conferenze tenute da ospiti illustri, tra cui Luigi Ferrajoli, Gaetano Silvestri e Gustavo Zagrebelsky.
Il corso è dedicato al ricordo del professor Alessandro Pizzorusso.

A Marco Landi dell’Università di Pisa è stato assegnato il Premio “Laura Bacci”, il riconoscimento dedicato alla giovane ricercatrice dell’IBIMET-CNR di Firenze scomparsa prematuramente nel 2013, destinato alla migliore tesi sul tema “Innovazione per la sostenibilità in agricoltura”. La tesi di dottorato di Marco Landi, dal titolo “Can anthocyanins photoprotect purple genotypes of Ocimum basilicum L. against boron toxicity and high light?”, è stata premiata durante una cerimonia che si è tenuta all'Accademia dei Georgofili a Firenze.
Lo studio di Landi è stato condotto presso il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa sotto la guida della professoressa Lucia Guidi, con la collaborazione di Massimiliano Tattini dell’Istituto della Protezione delle Piante del CNR di Firenze, e in parte presso la Victoria University of Wellington (NZ), sotto la supervisione del professor Kevin Gould. La ricerca è stata finanziata dal progetto PRIN 2009 “Risposta fisiologica di alcune specie ortive all’eccesso di boro” coordinato dal professor Alberto Pardossi.
Nella tesi è stato valutato come in diverse cultivars di basilico la capacità di tollerare una eccessiva disponibilità di boro, condizione frequente in suoli aridi o semi-aridi, sia legata alla presenza degli antociani che consente alle cultivars tolleranti di gestire, attraverso differenti meccanismi, l’eccessivo accumulo di questo elemento. I risultati ottenuti dimostrano come i prodotti del metabolismo secondario racchiudano un enorme potenziale adattativo per le piante, aspetto parzialmente inesplorato, ma quanto mai attuale nell’ottica del Global Change.
Marco Landi svolge attualmente la sua attività come assegnista di ricerca presso il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa, dove si occupa dello studio degli effetti fisiologici e biochimici indotti da stress abiotici tipici dell'areale mediterraneo su piante di interesse agrario e forestale. Oltre a essere co-autore di articoli scientifici di rilevanza internazionale e collaboratore di riviste internazionali, Marco Landi è stato coinvolto in altri progetti nazionali PRIN assegnati al dipartimento, come "Progettare la città verde nell'era del cambiamento globale: funzioni degli alberi urbani e loro adattabilità nelle future condizioni climatiche (TreeCity)", coordinato dal professor Giacomo Lorenzini.

Team Photo Hyperloop Team Pisa web

Ha un sogno Elon Musk, fondatore dell’azienda spaziale “SpaceX” e amministratore delegato della casa automobilistica statunitense Tesla Motors, specializzata in veicoli elettrici ad alte prestazioni e incoronata ad agosto 2015 l’azienda più innovativa al mondo dalla rivista “Forbes”: realizzare “Hyperloop”, il mezzo di trasporto di massa del futuro, una navicella che permetterà di coprire una distanza come quella tra Roma e Milano in poco più di 30 minuti, al costo di circa 20 euro a viaggiatore. Se questo sogno si avvicinerà alla realtà, il merito potrà essere attribuito anche a un gruppo di allievi ordinari di ingegneria della Scuola Superiore Sant’Anna e studenti dell’Università di Pisa i quali, unici in Italia e tra i pochi in Europa, sono stati selezionati nell’ambito della “SpaceX Hyperloop Pod Competition” lanciata da Elon Musk per attirare menti brillanti (fondamentali per il rapido sviluppo del progetto) e garantire visibilità dinanzi a potenziali investitori.

“Hyperloop” è il nome scelto per la navicella che sfreccerà alla velocità del suono, all’interno di un tubo dove l’aria sarà mantenuta a bassissima pressione, per ridurre al minimo la resistenza al movimento. Uno degli elementi fondamentali per la sicurezza e per il confort dei passeggeri che saliranno sulla navicella è rappresentato dal sistema delle sospensioni. Il gruppo italiano ha superato l’esame di una commissione internazionale composta da accademici e tecnici del settore dei trasporti proprio con il progetto di sistema delle sospensioni. Grazie a questo successo nella “SpaceX Hyperloop Pod Competition”, che nella prima parte ha visto la partecipazione di mille team di tutto il mondo, gli allievi ordinari della Sant’Anna e studenti dell’Università di Pisa sono stati convocati ad Austin (Texas), per illustrare il progetto, alla Texas A&M University, la quarta università più grande degli Stati Uniti, in occasione del “Design Weekend” del 29 e 30 gennaio 2016.

Rendering Hyperloop web

In questa occasione Luca Cesaretti, Lorenzo Andrea Parrotta, Emanuele Raffaele, Tommaso Sartor, Giorgio Valsecchi, Sandro Okutuga, Giulio De Simone – questi i nomi dei componenti del team italiano – presenteranno la loro soluzione innovativa, per la quale hanno trovato ispirazione in concezioni finora adottate in Formula1, in veicoli militari e nel mercato automobilistico di fascia più alta. Lo studio si è focalizzato sull’analisi delle performance del sistema di sospensioni in termini di confort e di sicurezza dei passeggeri, indagando dapprima le prestazioni ottenibili con un tradizionale sistema passivo, e implementando in seguito soluzioni tecnologiche innovative di tipo semi-attivo e attivo. Tali tecnologie, integrate nell’architettura del sistema, grazie a opportune strategie di controllo, permettono di migliorare in misura notevole le prestazioni ottenute.

“Ci riteniamo molto soddisfatti del lavoro svolto sinora e dei risultati che abbiamo ottenuto – commenta Luca Cesaretti, team leader del gruppo di allievi ordinari di ingegneria della Scuola Superiore Sant’Anna e studenti dell’Università di Pisa – e confidiamo di presentare in Texas un progetto all’avanguardia, anche se il nostro gruppo è composto soltanto da studenti. Siamo felici dell’opportunità di illustrare il progetto in un contesto internazionale e di elevatissimo livello tecnologico. Saremo sotto i riflettori del mondo scientifico e questo per noi rappresenta un ulteriore stimolo per ripagare la fiducia che la Commissione di esperti ci ha accordato. Il bello della sfida inizierà dalla fine di gennaio”.

“Sono felicissimo – sottolinea Marco Beghini, docente di progettazione meccanica e costruzione di macchine all’Università di Pisa, nonché faculty advisor del progetto - di aver accompagnato questi giovani in una impresa veramente sfidante per la quale hanno dimostrato coraggio, fantasia e solide conoscenze e competenze scientifiche e tecniche. Il lavoro è stato svolto in completa autonomia e non posso che sentirmi orgoglioso constatando che sono stati tutti miei allievi in corsi di costruzioni e progettazione meccanica. La bravura di questi giovani è già stata premiata dal raggiungimento di un prestigioso traguardo ma sono convinto che questo sia solo il punto di partenza per la loro carriera professionale”.

giust costitSono circa ottanta gli iscritti alla quinta edizione del Corso di alta formazione in “Giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti” che si terrà a Pisa dall’11 al 29 gennaio 2016. Il corso, organizzato dal dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa con il coordinamento scientifico del professor Roberto Romboli, avrà la durata di tre settimane, con lezioni tenute in lingua italiana e spagnola da docenti italiani, spagnoli e latinoamericani.

I partecipanti al corso provengono dall’Italia e, in larghissima misura, da Paesi stranieri, soprattutto dell’America Latina. In particolare, gli iscritti a questa edizione provengono da Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Messico, Perù, Repubblica Dominicana.

Oltre ai numerosi seminari su tematiche che vanno dai modelli di giustizia costituzionale, alla tutela sovranazionale dei diritti fondamentali, il Corso prevede lo studio di casi pratici connessi all’attualità costituzionale, attraverso l’analisi di sentenze che hanno inciso nel campo della protezione dei diritti umani. All’interno del corso sono anche state programmate alcune conferenze tenute da ospiti illustri, tra cui Luigi Ferrajoli, Gaetano Silvestri e Gustavo Zagrebelsky.

Il corso è dedicato al ricordo del professor Alessandro Pizzorusso.

gustoricerca webÈ un progetto enomusicale unico, in cui sapori e melodie si incontreranno in un’originale rassegna promossa dall’Università di Pisa, dall'associazione culturale XlinX e dal cinema-teatro Lumiére. Si chiama "CantinaJazz. Il gusto della ricerca" e avrà come protagonisti i prodotti del settore agro-alimentare oggetto di ricerche innovative dell’Ateneo, eccellenze dal punto di vista qualitativo, salutistico e nutraceutico che possono trasformarsi, in mani sapienti, in altrettante eccellenze enogastronomiche. Il primo appuntamento è per domenica 10 gennaio al Lumiere, che ospiterà l’intera rassegna.

A conclusione dell'Expo 2015, l’Università di Pisa ha ritenuto che il veicolo più accattivante ed efficace per promuovere i propri prodotti agro-alimentari fosse CantinaJazz, un progetto eno-musicale ben affermato nel panorama toscano che coniuga cultura musicale e promozione enogastronomica che in quindici anni di storia ha visto oltre 300 rappresentazioni, la partecipazione di oltre 100 cantine vinicole per un totale di circa 500 etichette, in netta prevalenza toscane. “Il gusto della ricerca", prevede un calendario articolato su otto serate mensili - da gennaio a maggio e da ottobre a dicembre - al cinema-teatro Lumiere, location ottimale per questo tipo di iniziative: infatti, il Lumiere offre un palco da teatro con ottima amplificazione per la musica, unitamente a un ristorante che permette di preparare piatti di alta qualità.

Gli spettatori gusteranno (tra gli altri) prodotti ottenuti grazie a ricerche condotte nell’Ateneo pisano, quali varietà vegetali o animali considerate a rischio di estinzione o non adeguatamente valorizzate (dalle mele e le pere della Garfagnana, agli antichi grani toscani, al mucco pisano, ecc.), insieme al pecorino senza colesterolo, al vino che non necessita di solfiti per la conservazione e il miele dell'apiario didattico. 

cantinajazzDirettore artistico della rassegna è il cantante jazz Emiliano Loconsolo, artista attivo in ambito internazionale, tra Toscana, Londra e New York, co-fondatore del progetto CantinaJazz e leader dell’omonima formazione musicale jazz (www.emilianoloconsolo.com). A lui il compito di selezionare i brani da abbinare ai vini e curarne l’arrangiamento e l'esecuzione in modo che, nella filosofia di CantinaJazz, le armonie dei suoni e dei sapori si fondano insieme generando una sinestesia, una sovrapposizione di diverse percezioni. A Michele Cristiano Aulicino sono affidati gli intermezzi di reading poetico che congiungono i vari momenti dello spettacolo. Le serate avranno un costo standard, tutto incluso, di 20 euro a persona, eccetto la serata del 21 febbraio che è dedicata a un evento speciale: i primi quindici anni di vita di CantinaJazz, e sarà organizzata in modo diverso dalle altre.

La data inaugurale è domenica 10 gennaio alle ore 20, una serata dedicata a quattro “prodotti” della ricerca targati Università di Pisa: la carne di mucco pisano, il "Pecorino del Cuore" prodotto senza colesterolo, il miele dell'apiario didattico e il vino senza solfiti. Quest'ultimo è prodotto a livello industriale dalla Fattoria de' Barbi, pilastro enologico Montalcinese che presenta tutti i vini della serata. Per l'occasione anche il menù è d'Autore, concepito e preparato - insieme allo staff del Lumiere - dallo chef Massimo Tessieri, titolare dell'omonima scuola di cucina. Ad aprire l'evento, il Vermentino de' Barbi 2014, di rara potenza e solarità, che accompagnerà la tartare di mucco pisano con senape e rucola. Seguirà il vino senza solfiti 2015, Sangiovese in purezza estremamente fresco e di gusto pulito, che farà da contraltare ai Fusilli del Martelli in ragù bianco di Mucco Pisano con scaglie di Pecorino del Cuore. Il Morellino de' Barbi 2013, rotondo e maturo, verrà degustato insieme al peposo di mucco pisano con ortaggi stagionali in tegame. A chiudere in bellezza, il Dorato de' Barbi, piacevolissimo vino liquoroso, in abbinamento al semifreddo di pecorino del cuore con cantuccio e miele. A Luca Barsanti, sommelier FISAR, è affidata la presentazione tecnica dei vini. La serata inizierà con un messaggio introduttivo del rettore Massimo Augello, al quale seguirà una descrizione dell’iniziativa e dei suoi obiettivi a cura dei tre ideatori e organizzatori: il prorettore Paolo Ferragina, il professor Rossano Massai e il dott. Roberto Marangoni. Ogni “prodotto della ricerca” sarà introdotto dai docenti dell'Ateneo che hanno condotto quelle ricerche o dalle aziende che in partnership con l’Università di Pisa producono o vendono quei prodotti.

A far da contraltare all’alta eccellenza enogastronomica, sul versante artistico si schierano: Emiliano Loconsolo (voce), Piero Frassi (piano), Mirco Capecchi (c.basso) e Marco Simoncini (batteria): un ensamble di significativo talento e capacità espressive. Come tradizione, Michele Cristiano Aulicino e le sue poesie segneranno il passaggio tra i vari momenti dello spettacolo.

La serata è stata realizzata grazie al determinante contributo della Banca Popolare di Lajatico. I posti per questa serata sono esauriti da tempo, ma per le prossime serate in calendario (tutte le penultime domeniche del mese, eccetto i mesi estivi) è possibile contattare il progetto CantinaJazz al numero 320 8787288 o per email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Ulteriori dettagli sul sito: www.cantinajazz.com.

È in linea “Neuroplasticità della visione”, il nuovo video di “Raccontare la ricerca”, il progetto comunicativo promosso dall’Ateneo pisano in collaborazione con il corso di laurea in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione, che racconta per immagini i principali progetti scientifici promossi all’Università di Pisa.

Protagonista di quest’ultimo video è Maria Concetta Morrone, docente di Fisiologia dell’Ateneo che, insieme al gruppo di ricercatori del Pisa Vision Laboratory, illustra le ricerche sulla plasticità e la capacità di adattamento del cervello degli adulti, con studi sperimentali in ambito clinico che riguardano in particolare gli aspetti visivi.

Guarda il video:

cover video

 

Raccontare la ricerca” è una serie di video per affrontare, in modo semplice, ma scientificamente rigoroso, grandi temi di interesse generale su cui l'Università di Pisa sta sviluppando importanti ricerche, mostrando i volti e le parole di chi quotidianamente si impegna nell'attività di studio e avvicinando i cittadini ad argomenti spesso ostici o molto specialistici.

Gli altri video già pubblicati hanno come protagonisti Dino Pedreschi e Fosca Giannotti; Fabrizio Franceschini, Marco Santagata e Mirko Tavoni; Giuseppe Iannaccone; Ugo Boggi; Massimiliano Andretta.

L’intera serie è visibile a questo link

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