Dante Posticipato, al via la kermesse
Mostrare quanto sia ancora viva la presenza di Dante nella cultura contemporanea e far vedere quanto essa incida sull’immaginario collettivo. Nasce così “Dante Posticipato”: dal 25 al 28 maggio, in occasione del 751esimo anno dalla nascita, la città di Pisa ospiterà una serie di iniziative dedicate al Sommo Poeta. Il progetto è ideato da Marco Santagata e sostenuto dal Comune di Pisa, in collaborazione con Università di Pisa, Fondazione Teatro di Pisa, Regione Toscana, Fondazione Blu, Museo della Grafica.
Saranno quattro giorni intensi, introdotti da una lezione di Walter Siti, che vedono coinvolti alcuni importanti protagonisti della cultura italiana: dalla critica letteraria alle arti visive, dalla poesia alla narrativa, dal teatro al cinema, dal mondo della scuola a quello della comunicazione. Molti e diversi saranno gli spazi cittadini interessati, un modo per ricordare che Pisa può essere considerata una città dantesca a pieno titolo, come sottolineato da alcuni appuntamenti in calendario. Giovedì 26 maggio alle 15,30 nell’auditorium di Palazzo Blu c’è ad esempio la tavola rotonda “Dante e/a Pisa” coordinata da Adriano Prosperi alla quale partecipano Fabrizio Franceschini, Giuseppe Petralia, Diego Quaglioni, Mirko Tavoni e Marco Santagata.
"Se si pensa alle 'città di Dante' - spiega Marco Santagata ordinario di Letteratura Italiana dell’Ateneo pisano - vengono in mente la Firenze della sua nascita, dell'amore per Beatrice e delle lotte politiche, oppure la Verona scaligera, legata al tema del duro esilio, e poi Ravenna associata alla sua morte. Ma, oltre al Dante delle lotte politiche municipali e a quello esule e sconfitto, ce n’è un altro impegnato in un progetto di costruzione di un nuovo ordine italiano ed europeo che proprio a Pisa dal 1312 al 1313, alla corte di Enrico VII e per l'imperatore, scrisse il trattato politico La Monarchia".
E, per chi volesse seguire le tracce di Dante e dei suoi commentatori, sabato 28 maggio, alle 10, partirà da piazza del Carmine un tour dantesco attraverso la città. “Sarà una passeggiata di circa un’ora – racconta Fabrizio Franceschini, ordinario di Linguistica Italiana all’Università di Pisa, che farà da guida – e dal Carmine, associato al commentatore Guido da Pisa, porterà al palazzo dei Gambacorti nell’attuale Corso Italia, più volte soggiorno degli imperatori, al chiostro di S. Francesco (associato al Buti e ad altri glossatori) e sino alla Torre della Muda, nella moderna piazza dei Cavalieri, dove fu incarcerato il conte Ugolino”.
La metodologia BIM per le costruzioni civili in un convegno all’Università di Pisa
Duecento persone circa hanno partecipato giovedì 19 maggio nell’Aula Magna “Fratelli Pontecorvo” dell’Università di Pisa al convegno “L'adozione della metodologia di Building Information Modeling B.I.M. per la filiera italiana delle costruzioni”. Sono intervenuti il vice segretario del Consiglio dei Ministri Raffaele Tiscar, il provveditore alle Opere pubbliche di Lombardia ed Emilia Romagna Pietro Baratono, Paolo Fiamma dell’Università di Pisa, il professor Ezio Arlati del Politecnico di Milano, il professor Antonio Fioravanti dell’Università la Sapienza di Roma.
Il BIM è la metodologia innovativa che rivoluziona l’intero comparto delle costruzioni civili e dell’architettura, che il Parlamento Europeo ha indicato a tutti i paesi membri, per il settore dei lavori pubblici, grazie al grande risparmio di risorse economiche e tempi di realizzazione che permette di ottenere. L’Università di Pisa è stata fra le prime in Italia a sviluppare una ricerca specifica sul tema del BIM, con l'attività di Paolo Fiamma a cui si sono aggiunti negli anni gli ingegneri Mirko Mordagà, Marco Palazzuoli e l’architetto Giovanni Santi. Numerose le personalità presenti provenienti dalla Toscana e da Roma, in rappresentanza delle Istituzioni, della Pubblica amministrazione, degli Ordini professionali e delle imprese, fra i quali il presidente dell’Ordine nazionale dei Geometri e Geometri Laureati Maurizio Savoncelli e il presidente nazionale del CNA Costruzioni Mario Turco. Le prossime iniziative proposte dal gruppo di lavoro UNIBIM di Pisa e la documentazione dell'evento sono disponibili su www.unibim.it.
Arriva Hear and Now, la app per gestire stress e ansia
Gestire lo stress e l’ansia tramite una app installata sul proprio smartphone, che ti ricorda di respirare e mostra come il cuore batte e risponde all’esercizio. È disponibile online “Hear and Now”, la app sviluppata da BioBeats, spin off dell’Università di Pisa ormai affermata a livello internazionale che, per questo nuovo progetto, ha ottenuto oltre due milioni di dollari di finanziamento da un venture capitalist inglese.
“Basata su pratiche di riduzione dello stress e meditazione clinicamente validate, la nostra applicazione insegna a fare una respirazione profonda usando il diaframma – spiega Davide Morelli, fondatore di BioBeats – Appoggiando il dito sulla telecamera, lo smartphone rileva il battito cardiaco e dà il ritmo della respirazione, registrando come il tuo cuore reagisce all’esercizio”.
Guarda il video di presentazione.
La tecnica di respirazione diaframmatica è conosciuta e utilizzata dagli anni sessanta per gestire stress e ansia: in generale siamo abituati a respirare di petto e finiamo per non stimolare più il diaframma, che tende a rimanere contratto. Il fenomeno si aggrava in caso di tensioni emotive particolarmente forti ma, con la respirazione profonda, che va a stimolare il nervo vago, riusciamo ad agire sul battito cardiaco, che prima rallenta, poi riprende con un equilibrio ristabilito.
“Hear and Now” – il cui nome che gioca sull’assonanza di “hear” (ascolta) con l’“here” di “Here and Now” (qui e ora) – è anche un’esperienza esteticamente piacevole: BioBeats ha curato molto l’aspetto grafico e musicale facendo in modo che la app crei in tempo reale musica sincronizzata con il battito del cuore, mentre sullo schermo passano immagini che si modificano seguendo il nostro respiro: sono a fuoco se eseguiamo l’esercizio di respirazione in modo corretto, rimangono sfuocate se invece non riusciamo ad usare il maniera corretta il diaframma.
“La nostra app vuole essere di supporto ai terapisti, che in questo modo possono avere a disposizione uno strumento per controllare se e con quale qualità i pazienti eseguono gli esercizi di respirazione – specifica Morelli – “Hear and Now” è infatti il risultato di un percorso iniziato due anni fa quando abbiamo iniziato a lavorare a fianco di chi ha problemi respiratori, sviluppando applicazioni nel campo medicale e del wellness”.
La app, al momento disponibile solo su piattaforma IOS, vanta già oltre 40.000 download e, fino ad oggi, ha riscosso successo in particolare in Inghilterra e in Germania.
Beat Night al Polo Porta Nuova
Il 28 maggio alle 21.30, presso il Polo Porta Nuova, L' Associazione BEAT organizza il concerto 'BEAT NIGHT'.
Nell'Area 1 ci sarà musica Reggae, Dub, Rap e Hip Hop, mentre l'Area 2 sarà dedicata a musica Jungle, d'n'b e Elettronica.
Suoneranno Manlio Sanchez, Skat, Fraska FF, Ambassador Culture e molti altri.
Ingresso gratuito
Info Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
«Hear and Now», the app for managing stress and anxiety, is here
Manage stress and anxiety with an app installed on your smartphone that reminds you to breathe and measures your heartbeat, showing if it is responding to the exercise. The app Hear and Now developed by BioBeats, a spin off from the University of Pisa, now well established at international level, is available online. This new project has received backing for more than two million dollars from a British venture capitalist.
“Based on clinically validated stress-reducing and mindfulness practices, our application teaches you to breathe deeply using your diaphragm,” explains Davide Morelli, the founder of BioBeats. ”By placing your finger over the camera, the smartphone monitors your heartbeat and gauges your breathing, tracking how your heart reacts to the exercise.”
The diaphragmatic breathing technique has been recognized and used since the sixties to manage stress and anxiety: we are generally used to chest breathing and do not stimulate the diaphragm any longer, which tends to remain contracted. This phenomenon worsens in cases of particularly strong emotional tension, but with deep breathing, which stimulates the vagus nerve, we are able to work on the heartbeat, which slows down initially and then picks up a balanced rhythm.
“Hear and Now” – whose name plays on the sound of the word “hear” with “here” from “Here and Now” – is also an esthetically pleasing experience. Biobeats has worked carefully on the graphic and musical aspect so that the app simultaneously creates music in time with the heartbeat while on the screen images change following the breathing pattern: they are in focus if the breathing is done correctly but remain blurred if the diaphragm is not being used correctly.
“Our app aims to assist therapists, who in this way will have an instrument to check the quality of their patients’ breathing exercises,” specifies Morelli. “’Hear and Now’ is in fact the result of a journey we started two years ago when we began to work alongside people with breathing difficulties, developing applications in the field of wellness and medical care.”
The app, at present only available on the iOS platform, has already registered 40,000 downloads and has been particularly successful in the United Kingdom and Germany.
*****
Developer: BioBeats Inc.
Developer Website: http://hearandnow.biobeats.com/
iTunes link: https://itunes.apple.com/gb/app/hear-and-now/id977650202?mt=8
Product Video: https://youtu.be/w2TxfKUN2IU
Twitter handle: @getHearandNow
Arriva «Hear and Now», la app per gestire stress e ansia
Gestire lo stress e l’ansia tramite una app installata sul proprio smartphone, che ti ricorda di respirare e mostra come il cuore batte e risponde all’esercizio. È disponibile online Hear and Now, la app sviluppata da BioBeats, spin off dell’Università di Pisa ormai affermata a livello internazionale che, per questo nuovo progetto, ha ottenuto oltre due milioni di dollari di finanziamento da un venture capitalist inglese.
“Basata su pratiche di riduzione dello stress e meditazione clinicamente validate, la nostra applicazione insegna a fare una respirazione profonda usando il diaframma – spiega Davide Morelli, fondatore di BioBeats – Appoggiando il dito sulla telecamera, lo smartphone rileva il battito cardiaco e dà il ritmo della respirazione, registrando come il tuo cuore reagisce all’esercizio”.
Guarda il video di presentazione.
La tecnica di respirazione diaframmatica è conosciuta e utilizzata dagli anni sessanta per gestire stress e ansia: in generale siamo abituati a respirare di petto e finiamo per non stimolare più il diaframma, che tende a rimanere contratto. Il fenomeno si aggrava in caso di tensioni emotive particolarmente forti ma, con la respirazione profonda, che va a stimolare il nervo vago, riusciamo ad agire sul battito cardiaco, che prima rallenta, poi riprende con un equilibrio ristabilito.
“Hear and Now” – il cui nome che gioca sull’assonanza di “hear” (ascolta) con l’“here” di “Here and Now” (qui e ora) – è anche un’esperienza esteticamente piacevole: BioBeats ha curato molto l’aspetto grafico e musicale facendo in modo che la app crei in tempo reale musica sincronizzata con il battito del cuore, mentre sullo schermo passano immagini che si modificano seguendo il nostro respiro: sono a fuoco se eseguiamo l’esercizio di respirazione in modo corretto, rimangono sfuocate se invece non riusciamo ad usare il maniera corretta il diaframma.
“La nostra app vuole essere di supporto ai terapisti, che in questo modo possono avere a disposizione uno strumento per controllare se e con quale qualità i pazienti eseguono gli esercizi di respirazione – specifica Morelli – “Hear and Now” è infatti il risultato di un percorso iniziato due anni fa quando abbiamo iniziato a lavorare a fianco di chi ha problemi respiratori, sviluppando applicazioni nel campo medicale e del wellness”.
La app, al momento disponibile solo su piattaforma IOS, vanta già oltre 40.000 download e, fino ad oggi, ha riscosso successo in particolare in Inghilterra e in Germania.
iTunes link: https://itunes.apple.com/gb/app/hear-and-now/id977650202?mt=8
Ne hanno parlato:
Askanews
InToscana.it
Nazione Pisa
QuiNewsPisa.it
Greenreport.it
PisaToday.it
gonews.it
Diariodelweb.it
PisaInformaFlash.it
RepubblicaFirenze.it
il Mattino
il Messaggero
The challenge of international mobility… beyond Europe
Over the last few weeks 17 students arrived in Pisa from Egypt, Morocco, Kirghizstan, Tajikistan, Uzbekistan and Serbia and presently the selection notice calling for lecturers and doctoral students from the University of Pisa will be published, offering the chance to spend a period of time studying or teaching in those countries which had previously been excluded from the Erasmus mobility program. “International Credit Mobility KA 107” is one of the major innovations introduced into the Erasmus+ program in which the University of Pisa is a forerunner in Italy. What may be defined as “Erasmus outside Europe” allows both the academic staff (lecturers and technicians) and students in higher education “beyond Europe” to participate in a mobility experience in Europe and vice versa.
“After almost 30 years of Erasmus we are now entering a new phase,” says Professor Ann Katherine Isaacs, the Dean’s delegate for the European programs. “With Erasmus+, the international mobility programs have taken a step forward opening up to other areas in the world. The University of Pisa can take credit for setting up mobility projects with 14 countries outside Europe with Central Asia taking first place. From here, mobility back and forth from the University of Pisa appears to be more than 6% of the entire European mobility. In a number of countries such as Tajikistan and Turkmenistan it is the first time that agreements of this nature have been made.”
The countries with which the University of Pisa has opened 145 mobility programs are Cambodia, China, Laos, Mongolia, Vietnam, Kazakhstan, Kirghizstan, Tajikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Egypt, Israel, Morocco and Serbia. Over the last few weeks, the University of Pisa organized the first two Staff Training visits for this project: the first with the coordinators from universities in Uzbekistan (Tashkent Pediatric Medical Institute, Andjan State University, Namangan Institute of Engineering and Technology), Morocco (Cadi Ayyad University) and Egypt (Alexandria University).
The second with the coordinators from Qingdao Agricultural University (China), Zhejiang Ocean University (China), Vietnam National University of Agriculture Hanoi (Vietnam), Savannakhet University (Laos), Mongolian State University of Life Sciences (Mongolia), Mongolian University of Science and Technology (Mongolia), International Information Technology University (Kazakhstan), M. Auezov South Kazakhstan State University (Kazakhstan), International University of Kyrgyzstan (Kyrgyzstan), Naryn State University (Kyrgyzstan), Cadi Ayyad University (Morocco), Suez Canal University (Egypt), University of Novi Sad (Serbia).
The guest coordinators visited various departments and presented their universities at a meeting with the International Coordinators (CAI) from Pisa in order to create a broader, reciprocal acquaintance and facilitate future relations.
KA 107 mobility is managed centrally by:
International Mobility and Education Programs Section
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La ministra e il super acceleratore
In occasione del G7 dedicato alla scienza e tecnologia, lo scorso 16 maggio la ministra Stefania Giannini ha visitato il laboratorio KEK a Tsukuba, in Giappone, dove gli scienziati italiani dell’Università di Pisa e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) stanno conducendo degli importanti esperimenti nel campo della fisica delle particelle.
La ministra è stata accolta dal professore Francesco Forti dell’Università di Pisa in veste di capodelegazione dell’INFN ed ha incontrato il direttore generale del laboratorio KEK, Masanori Yamauchi visitando quindi la sala dove si trova l’acceleratore SuperKEKB e dove è in fase di installazione l’esperimento Belle-II.
“Lo scopo di Belle II, attualmente in costruzione, è la scoperta dei segnali sfuggenti delle particelle ancora ignote, cioè non contemplate dalla teoria del Modello Standard”- ha spiegato Francesco Forti.
Belle-II è infatti un sofisticato rivelatore di particelle frutto di una collaborazione internazionale formata da oltre 600 fisici e ingegneri provenienti da 23 nazioni diverse. In particolare, i gruppi italiani sono impegnati nella costruzione di tre elementi chiave dell’esperimento: il rivelatore di vertice (SVD), il sistema di identificazione di particelle (TOP), e il calorimetro elettromagnetico (ECL). Inoltre l’Italia assicura un notevole contributo ai mezzi di calcolo necessari per l’analisi dell’enorme quantità di dati che l’esperimento raccoglierà a partire dalla seconda metà del 2017 fino al 2023-2024.
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Foto: la ministra Giannini, accanto al professor Forti, osserva uno dei moduli di rivelatore a silicio di SVD, prodotti in parte presso i laboratori delle alte tecnologie dell'Università e INFN, Pisa
La ministra e il super acceleratore
In occasione del G7 dedicato alla scienza e tecnologia, lo scorso 16 maggio la ministra Stefania Giannini ha visitato il laboratorio KEK a Tsukuba, in Giappone, dove gli scienziati italiani dell’Università di Pisa e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) stanno conducendo degli importanti esperimenti nel campo della fisica delle particelle.
La ministra è stata accolta dal professore Francesco Forti dell’Università di Pisa in veste di capodelegazione dell’INFN ed ha incontrato il direttore generale del laboratorio KEK, Masanori Yamauchi visitando quindi la sala dove si trova l’acceleratore SuperKEKB e dove è in fase di installazione l’esperimento Belle-II.
“Lo scopo di Belle II, attualmente in costruzione, è la scoperta dei segnali sfuggenti delle particelle ancora ignote, cioè non contemplate dalla teoria del Modello Standard”- ha spiegato Francesco Forti.
Belle-II è infatti un sofisticato rivelatore di particelle frutto di una collaborazione internazionale formata da oltre 600 fisici e ingegneri provenienti da 23 nazioni diverse. In particolare, i gruppi italiani sono impegnati nella costruzione di tre elementi chiave dell’esperimento: il rivelatore di vertice (SVD), il sistema di identificazione di particelle (TOP), e il calorimetro elettromagnetico (ECL). Inoltre l’Italia assicura un notevole contributo ai mezzi di calcolo necessari per l’analisi dell’enorme quantità di dati che l’esperimento raccoglierà a partire dalla seconda metà del 2017 fino al 2023-2024.
Un dispositivo elettronico dello spessore di un singolo atomo
Un dispositivo elettronico basato su di una eterostruttura bidimensionale, ovvero dello spessore di un singolo atomo, è stato realizzato per la prima volta nell’ambito di una ricerca internazionale che vede l’Ateneo pisano fra i protagonisti. Lo studio è frutto di una collaborazione internazionale tra l’Università di Pisa, il CNR, l’Istituto Catalano delle Nanoscienze e delle Nanotecnologie e l’Università di Tokyo, ed è stato recentemente pubblicato sulla rivista Nano Letters, giornale di riferimento nel settore delle nanotecnologie.
In particolare, il dispositivo è stato realizzato per mezzo di una tecnologia sviluppata dall’Università di Tokyo, in grado di modificare le proprietà elettriche del Bisolfuro di Molibdeno da semiconduttore a metallo, tramite un raggio di elettroni ad alta energia. Le simulazioni a livello atomistico effettuate dall’Università di Pisa (da Teresa Cusati, Gianluca Fiori e Giuseppe Iannaccone) e dal CNR di Pisa (Alessandro Fortunelli), oltre a fornire spiegazioni sugli effetti osservati a livello macroscopico, hanno permesso di prevedere il comportamento elettrico del dispositivo fabbricato, infine corroborato dagli esperimenti.
“La tecnologia sviluppata, sia dal punto di vista della fabbricazione, che di quello della simulazione – spiega Gianluca Fiori del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa - mette le basi per il raggiungimento di nuovi traguardi nel campo dell’elettronica bidimensionale, considerata sia in ambito scientifico che industriale come una tecnologia promettente al fine di ottenere transistor flessibili e a basso consumo”.