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salacherubini1Sarà rinnovata in autunno una parte del Consiglio di Amministrazione dell'Università di Pisa, l'organo che la riforma universitaria del 2010 ha posto al centro dell'attività istituzionale dell'Ateneo con funzioni di governo, indirizzo strategico e controllo.

Con Decreto del rettore del 28 agosto, è stato emanato l'avviso per la presentazione di candidature ai fini della designazione di due componenti esterni nel C.d.A. per il triennio accademico 2015/18. Il termine ultimo per la presentazione di tutta la documentazione necessaria è fissato alle ore 13 di mercoledì 30 settembre.
I due componenti esterni sono scelti, come da Statuto dell'Ateneo, tra personalità anche straniere in possesso di comprovata ed elevata competenza in campo gestionale, ovvero di specifica esperienza professionale di alto livello con una necessaria attenzione alla qualificazione scientifica e culturale, ovvero tra personalità scientifiche di livello internazionale. I componenti esterni non devono aver appartenuto ai ruoli dell'Ateneo almeno a decorrere dai tre anni precedenti alla loro designazione e non devono appartenervi per tutta la durata dell'incarico.

I giorni 23, 24 e 25 settembre si svolgeranno, invece, le votazioni per eleggere i cinque componenti interni nel C.d.A. sempre per il triennio accademico 2015/18. I quattro rappresentanti dei docenti saranno eletti tra i candidati: Marco Abate, ordinario del dipartimento di Matematica; Mauro Ferrari, ordinario del dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia; Claudio Palazzolo, ordinario del dipartimento di Scienze Politiche; Giuseppe Petralia, ordinario del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere; Anna Maria Raspolli Galletti, associato del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale; Marco Raugi, ordinario del dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni. Il rappresentante del personale tecnico-amministrativo sarà eletto tra i candidati: Francesco Giorgelli e Andrea Lapi.

I nuovi membri del Consiglio di Amministrazione entreranno in carica il 1° novembre del 2015. Oltre ai cinque rappresentanti interni e ai due esterni, il C.d.A. è composto dal rettore, che lo presiede, e da due rappresentanti degli studenti, che hanno un mandato di durata biennale.

Per tutte le informazioni e i chiarimenti ci si può rivolgere al personale dell'Unità Elettorale, Normativo e Costituzione Strutture Universitarie, ai numeri 050/2212378-350-221-218 o alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

È partito per la Norvegia subito dopo aver discusso la tesi di laurea in "Ingegneria robotica" all'Università di Pisa, selezionato tra 250 candidati per far parte del team internazionale di nove ragazzi che aveva l'obiettivo di costruire un dirigibile entro l'estate. Marco Tranzatto, 25 anni, originario di Latina, è stato uno dei giovani che ha partecipato al progetto "Zeppaloon" promosso dall'azienda norvegese Kongsberg, che ogni anno offre tirocini estivi a studenti, dando loro l'opportunità di lavorare in una grande azienda. Il progetto è terminato lo scorso 14 agosto con una dimostrazione finale che si è tenuta al centro "Carpus" nella città di Kongsberg.

All'interno del progetto, Marco Tranzatto ha ricoperto il ruolo di "control engineer" e sostanzialmente ha lavorato al sistema di controllo dell'assetto del dirigibile, in grado di regolare l'orientazione e la velocità di rotazione del pallone. Ha inoltre partecipato all'implementazione del controllore dei sei motori montati sul mezzo. Per costruire il veicolo aereo la squadra di studenti ha utilizzato anche nuove tecnologie, come per esempio la stampa di componenti in 3D.

Oltre a Marco, il team del progetto "Zeppaloon" era composto da otto studenti, a rappresentanza dell'Università di Trondheim, dell'Università di Copenaghen, dell'Università di Glasgow, del Collage Olin di Boston e dell'Università di Tolosa.

"Avevamo tutti un background diverso e abbiamo imparato gli uni dagli altri a risolvere diverse tipologie di problemi – ha raccontato Marco al rientro dalla Norvegia – Per dare un'idea, il team era composto da sei studenti di ingegneria (del controllo, meccanica e design), un fisico, una matematica e uno studente di economia e management".

Tra i supervisori del progetto "Zeppaloon" c'era anche Vincenzo Calabrò, un altro laureato all'Università di Pisa che, dopo aver conseguito il dottorato, è stato assunto da Kongsberg, gruppo internazionale che fornisce prodotti altamente tecnologici all'interno del mercato petrolifero, del mercantile, della difesa e dell'aerospazio. Nell'estate 2015 la compagnia ha assunto 179 studenti che hanno lavorato su 7 diversi progetti, su più di 2000 domande ricevute.

diritto internetAl via all'Università di Pisa il master di secondo livello in "Internet Ecosystem: governance e diritti", un nuovo percorso di formazione post laurea che, con un approccio interdisciplinare, ha l'obiettivo di creare operatori in grado di affrontare le problematiche giuridiche, economiche, sociali e tecniche legate al mondo della Rete. Organizzato dal dipartimento di Giurisprudenza, il master si svolgerà a partire da fine novembre, con le iscrizioni aperte fino al 30 ottobre.

"In Internet e con Internet si fanno moltissime cose: si dialoga, si legge, si commercia, si vota, si lavora – spiega la professoressa Dianora Poletti, direttore del master (nella foto in basso a sinistra) – Ormai è difficile immaginare un lavoro che non coinvolga Internet e il Web. Quindi Internet è il presupposto per lavorare e per poter lavorare con successo. Non basta, però, saper navigare nella Rete: è necessaria una conoscenza approfondita e critica di come Internet è fatto, di ciò che in esso si trova".

Dianora Poletti Direttore Master in Internet EcosystemArticolato in dieci moduli didattici, il master approfondisce le tematiche connesse alla struttura della rete e alla sua governance, per poi analizzare le questioni connesse al suo impiego nei rapporti interprivati e tra individui e pubblici poteri. Accanto alla visuale generale dell'Internet Ecosystem, il corso si occuperà infatti dei profili problematici di maggiore attualità, collegati all'e-governement e all'e-democracy, alla privacy e all'identità degli utenti della rete, all'e-commerce e all'e-payment, ai property rights e al cybercrime, all'e-finance e al web marketing, per concludere con l'esame del processo telematico e della digital forensic.

"Chi oggi utilizza Internet deve essere in grado di capire cosa cercare e come farlo, deve avere consapevolezza di quello che in Internet si può fare e di quello che non si può fare – aggiunge Dianora Poletti - In poche parole: si deve conoscere l'ecosistema in cui ci muoviamo quando ci connettiamo alla rete. È, questo, un onere che dovrebbe essere proprio di qualunque cittadino, ma che diviene imprescindibile per chi attraverso Internet voglia formarsi, informarsi, affermarsi".

Per il suo approccio multidisciplinare, il master è aperto a laureati e professionisti di varia estrazione. Per informazioni sull'ordinamento degli studi e la programmazione delle attività didattiche, che coinvolge i maggiori studiosi ed esperti del web e che si avvale di una collaborazione con il CNR-IIT, gli interessati possono consultare la pagina internet del master o rivolgersi direttamente alla professoressa Dianora Poletti (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) o al professor Paolo Passaglia (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Ne hanno parlato:
PisaToday.it 
Controcampus.it 
PisaInformaFlash.it

Marco TranzattoÈ partito per la Norvegia subito dopo aver discusso la tesi di laurea in "Ingegneria robotica" all'Università di Pisa, selezionato tra 250 candidati per far parte del team internazionale di nove ragazzi che aveva l'obiettivo di costruire un dirigibile entro l'estate. Marco Tranzatto, 25 anni, originario di Latina, è stato uno dei giovani che ha partecipato al progetto "Zeppaloon" promosso dall'azienda norvegese Kongsberg, che ogni anno offre tirocini estivi a studenti, dando loro l'opportunità di lavorare in una grande azienda. Il progetto è terminato lo scorso 14 agosto con una dimostrazione finale che si è tenuta al centro "Carpus" nella città di Kongsberg.

Guarda il video del volo del dirigibile.

All'interno del progetto, Marco Tranzatto ha ricoperto il ruolo di "control engineer" e sostanzialmente ha lavorato al sistema di controllo dell'assetto del dirigibile, in grado di regolare l'orientazione e la velocità di rotazione del pallone.

Zeppalon Team

Ha inoltre partecipato all'implementazione del controllore dei sei motori montati sul mezzo. Per costruire il veicolo aereo la squadra di studenti ha utilizzato anche nuove tecnologie, come per esempio la stampa di componenti in 3D.

Oltre a Marco, il team del progetto "Zeppaloon" era composto da otto studenti, a rappresentanza dell'Università di Trondheim, dell'Università di Copenaghen, dell'Università di Glasgow, del Collage Olin di Boston e dell'Università di Tolosa.

"Avevamo tutti un background diverso e abbiamo imparato gli uni dagli altri a risolvere diverse tipologie di problemi – ha raccontato Marco al rientro dalla Norvegia – Per dare un'idea, il team era composto da sei studenti di ingegneria (del controllo, meccanica e design), un fisico, una matematica e uno studente di economia e management".

Tra i supervisori del progetto "Zeppaloon" c'era anche Vincenzo Calabrò, un altro laureato all'Università di Pisa che, dopo aver conseguito il dottorato, è stato assunto da Kongsberg, gruppo internazionale che fornisce prodotti altamente tecnologici all'interno del mercato petrolifero, del mercantile, della difesa e dell'aerospazio. Nell'estate 2015 la compagnia ha assunto 179 studenti che hanno lavorato su 7 diversi progetti, su più di 2000 domande ricevute.

Ne hanno parlato: 
InToscana.it 
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
StampToscana
TirrenoPisa.it 
Controcampus.it 
PisaInformaFlash.it 
QuiNewsPisa.it 
PisaToday.it

Venerdì, 28 Agosto 2015 10:08

Comunicazione dello stato di gravidanza

Le lavoratrici in gravidanza devono comunicare il prima possibile lo stato di gravidanza al proprio responsabile di struttura, il quale ne informa il medico competente allegando una dichiarazione (scarica il modulo) con le mansioni e eventuali rischi della lavoratrice. La medesima comunicazione deve eessere inoltrata per conoscenza alla Direzione del Personale all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Il medico competente provvede alla valutazione del caso esprimendo in forma scritta al responsabile di struttura la compatibilità o meno delle mansioni della lavoratrice con il suo stato di gestazione.

Le condizioni possibili sono:

  1. Non a rischio: la lavoratrice continua a svolgere la propria mansione fino alla fine del VII mese di gestazione (2+3) o VIII mese di gestazione (1+4) o fino alla data presunta del parto
  2. A rischio: la lavoratrice può essere ricollocata in attività non a rischio e svolgere la sua attività come sopra. Qualora non può essere ricollocata in attività non a rischio il Responsabile di struttura invia alla Direzione Territoriale del Lavoro una Richiesta di Astensione Post Partum corredata da una dichiarazione del medico competente che attesta l'incompatibilità delle mansioni con lo stato di gravidanza
  3. Lavoratrici esposte a radiazioni ionizzanti: Il responsabile di struttura ritira il dosimetro vietando l'accesso alla lavoratrice in area di lavoro classificate. Al termine del VII mese di vita del bambino, dopo visita preventiva, viene riconsegnato il dosimetro.

Informazioni

Medico competente: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

 

In seguito alla positiva risposta in termini di partecipazione e di interesse manifestato per il Workshop "Clinical Research and Innovation", tenuto a Pisa il 4 Luglio 2014, è stato deciso di dare un seguito all'iniziativa attraverso azioni di scouting.

Nel secondo semestre 2014 sono state raccolte delle schede di descrizione prodotto/servizio interessanti per una "accelerazione tecnologica" da parte dei gruppi di ricerca, laboratori o singoli ricercatori dell'area medica relativamente a loro idee di prodotti o servizi potenzialmente innovativi, con la specifica delle competenze o strumenti necessari per facilitare l'avanzamento o il perfezionamento del progetto verso un pre/prototipo di fattibilità.

Da dicembre 2014 è stata condotta l'analisi e la valutazione dei progetti pervenuti da parte di una commissione multidisciplinare, costituita da docenti UniPI (area medica, Fisica, Farmacia, Ingegneria) e rappresentanti di Enti che collaborano con l'ateneo nel trasferimento tecnologico, che ha prestato particolare attenzione all'innovazione tecnologica e alle potenzialità di sviluppo.

Per ogni progetto sono state identificate azioni di valorizzazione e sostegno adeguate allo stato di sviluppo, che si possono esplicare in supporto alla creazione di impresa, ricerca di investitori e partner aziendali, tutela della proprietà intellettuale e brevettazione, nonché alla proposta di utilizzo di piattaforme tecnologiche o laboratori di ricerca con cui collaborare.

Per 16 progetti con spiccati caratteri di innovatività è stato reso disponibile un cofinanziamento allo scopo di accelerare il percorso di avanzamento in termini di trasferimento tecnologico.

Mercoledì, 26 Agosto 2015 10:22

Apprendistato

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https://www.unipi.it/index.php/tirocini-e-job-placement/item/6296

Nasce "I Buoni Frutti", il primo progetto di franchising sociale in agricoltura a sostegno dell'innovazione e della diffusione di pratiche e prodotti di agricoltura sociale. Presentata a Roma lo scorso luglio, alla presenza del MIPAAF e delle organizzazioni del settore agricolo, "I Buoni Frutti" è un'iniziativa del dipartimento di Scienze veterinarie dell'Università di Pisa e dell'Agenzia Italiana per la Campagna e l'Agricoltura Responsabile e Etica (AiCARE). L'idea è di utilizzare la tecnica del franchising commerciale adattandola a una funzione pubblica, per trasferire conoscenze ed esperienza da imprese e territori di successo verso nuovi interlocutori meno esperti. "I Buoni Frutti" si pone dunque come marchio etico a livello nazionale con l'obiettivo di valorizzare i prodotti realizzati all'interno di percorsi di agricoltura sociale e promuovendone al contempo le buone pratiche.
"In Italia, l'agricoltura sociale è un mondo relativamente nuovo che coinvolge attori diversi - imprese agricole, cooperative sociali, associazione di volontariato, istituzioni pubbliche", ha spiegato il professore Francesco Di Iacovo dell'Ateneo pisano.
"La legge sull'agricoltura sociale – ha aggiunto Di Iacovo - è appena diventata legge dello Stato. Il riferimento normativo faciliterà così il lavoro di quanti nell'agricoltura sociale già operano e, allo stesso tempo, assicurerà chiarezza normativa per quanti si avvicineranno per la prima volta al tema. La legge nazionale, però, richiederà specifiche applicative volte a facilitare la corretta diffusione dell'agricoltura sociale, una direzione nella quale agisce 'I Buoni Frutti'" .
"'I Buoni Frutti' – ha sottolineato Francesca Durastanti, presidente di AICARE - vuole accelerare la diffusione delle buone pratiche di agricoltura sociale facilitando la diffusione regolata dell'innovazione e accompagnando processi di creazione di valore sociale ed economico utili per rispondere a parte dei bisogni oggi presenti nella società italiana".
Fra gli esempio concreti di buone pratiche in agricoltura sociale, come sottolineano i promotori "I Buoni Frutti", c'è ad esempio l'esperienza della provincia di Torino. In tre anni, a seguito di un'azione coordinata da Coldiretti Torino e Università di Pisa, si è creata una rete di 35 imprese, 15 cooperative sociali, consorzi dei servizi e Comuni che è riuscita, senza investimenti pubblici diretti, a includere al lavoro 38 persone a bassa contrattualità. Il progetto www.ortietici.it dell'Università di Pisa ha poi evidenziato che i prodotti di agricoltura sociale creano valore per la comunità (per ogni kg di prodotto un risparmio di spesa pubblica di 0,74 € rispetto al costo di servizi alternativi, e 7 minuti di lavoro inclusivo di persone a bassa contrattualità con un'efficacia superiore rispetto a pratiche ordinarie), per i consumatori (0,70€ di risparmio rispetto a prodotti di pari qualità sui mercati ordinari) e per privati (un margine di 0,30€/kg per il progetto al netto dei costi).

Nell'ultima edizione della Grande Guida all'Università del CENSIS, che presenta l'offerta formativa degli atenei italiani per l'anno accademico 2015-2016, è stato intervistato il professor Paolo Mancarella, presidente della Conferenza dei delegati per la disabilità (CNUDD), oltre che delegato per la Disabilità e prorettore per la Didattica dell'Ateneo. A lui è stato chiesto di illustrare il quadro delle iniziative avviate dal sistema universitario negli ultimi quindici anni per favorire l'integrazione degli studenti con disabilità.
Riproponiamo di seguito l'intervista realizzata da Roberto Ciampicacigli del CENSIS al professor Mancarella. 

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disabilità

 

Professor Mancarella, quanti sono oggi gli studenti universitari con disabilità?
I dati ufficiali disponibili sono quelli dell'Ufficio Statistica del MIUR (dal 2001 al 2013) relativi al numero di "Studenti in situazione di handicap con invalidità oltre il 66% ". Dalle rilevazioni dell'ufficio statistica MIUR si osserva che il numero di tali studenti è passato da circa 4.700 nell'anno accademico 2000/01 a circa 13.700 nel 2012/13.

Sono previste risorse specifiche destinate al tema della disabilità?
A seguito della Legge 17/99 è prevista la finalizzazione di una apposita quota a valere sul Fondo di Finanziamento Ordinario (oggi 6 milioni di Euro, originariamente 10 miliardi di Lire). La ripartizione avviene annualmente in base a criteri che si sono evoluti negli anni, concordati dal MIUR insieme alla CNUDD. I criteri di ripartizione sono premiali per gli Atenei che contribuiscono con risorse proprie, aggiuntive rispetto a quelle assegnate dal MIUR. Seppure sempre improntati alla personalizzazione, i principali servizi erogati sono i seguenti: fornitura di strumenti compensativi, ausili informatici per lo studio e lo svolgimento di esami; affiancamento di tutor alla pari (peer tutoring) o didattici (raccolta appunti, reperimento materiale didattico); mediazione nel rapporto con i docenti; fornitura di materiale didattico in formato accessibile; affiancamento di una figura specializzata di supporto alla comunicazione, per sostegno nello studio individuale; supporto alla mobilità.

Immaginiamo che il tema impatti su tutta l'organizzazione dell'università, in special modo sull'area della didattica. Le università hanno provveduto – con specifiche azioni – alla formazione del personale docente e del personale amministrativo?
A partire dalla sua costituzione, nel 2001, la CNUDD organizza almeno due incontri annuali ai quali partecipano, oltre ai docenti delegati dai rettori per la disabilità, rappresentanti dei servizi disabilità ormai presenti in tutti gli Atenei. In alcuni casi, tali incontri sono stati affiancati da convegni tematici. La CNUDD ha redatto delle Linee Guida che ciascun delegato ha diffuso presso il proprio ateneo. Negli atenei sono frequenti iniziative di sensibilizzazione sui temi della disabilità rivolte a docenti, studenti, personale tecnico amministrativo, anche attraverso l'organizzazione di convegni/giornate di lavoro tematiche. A ciò si aggiungono corsi di formazione specifici rivolti ai tutor.

È recente la "presa in carico" anche dei DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento). È questa la situazione più complessa e difficile che un ateneo si trova ad affrontare?
Su indicazione della CNUDD, nella quasi totalità degli atenei il delegato Disabilità è ora anche delegato alle problematiche relative ai DSA. Gli studenti con certificazione DSA sono ancora in numero limitato, ma stanno aumentando molto sensibilmente, a seguito della emanazione della Legge 170/2010. Particolarmente delicata la funzione di mediazione docente/studente per l'individuazione di adeguate misure dispensative e strumenti compensativi che non si configurino come facilitazioni durante i test di ingresso e nel percorso di studio e agli esami.

Avete la percezione che il tipo ed il grado di disabilità sia influente nella scelta dei corsi di laurea (umanistiche vs scientifiche)?
Pur non disponendo di dati attendibili sulla distribuzione degli studenti disabili nelle varie discipline, la percezione è che ancora siano privilegiate, soprattutto nel caso di disabilità motorie e sensoriali, le discipline umanistiche e socio-giuridiche. Meno attrattive le discipline che prevedono un cospicuo numero di attività di tirocinio pratico e di laboratorio.

Avete realizzato come associazione CNUDD una valutazione dell'efficacia delle prestazioni e delle azioni poste in essere?
È prevista in ciascun ateneo una attività di valutazione da parte del Nucleo di Valutazione interno sulle attività svolte e sul grado di soddisfazione dei servizi offerti. Nella quasi totalità degli atenei vengono intraprese azioni di monitoraggio tramite meccanismi di rilevazione che includono colloqui periodici individuali o di gruppo e raccolta di dati, anche attraverso la somministrazione di questionari ad hoc, rivolti sia agli studenti fruitori dei servizi sia agli altri attori coinvolti (in particolare ai tutor). In seno alla CNUDD i delegati stanno convergendo sull'importanza di una raccolta dati sistematica sugli studenti con disabilità/DSA frequentanti, nonché sul monitoraggio quali-quantitativo delle loro carriere.

(Grande Guida all'Università CENSIS)

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