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Foto gruppo AndreazzoliIl professor Massimiliano Andreazzoli, del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, si è aggiudicato un finanziamento Telethon di circa 120 mila euro per studiare le basi molecolari di una forma di disabilità intellettiva associata a comportamenti ossessivi-compulsivi e difetti scheletrici. Il progetto, che si svilupperà nell'arco di tre anni, è uno dei 33 selezionati, tra i 273 presentati, in seguito a un rigoroso processo di valutazione eseguito dalla commissione medico-scientifica di Telethon composta da scienziati di fama internazionale.

La linea di ricerca del professor Andreazzoli fa parte di un progetto multicentrico finanziato da Telethon per un totale di 450 mila euro, a cui partecipano anche le unità di Alessandro Sessa dell'Ospedale San Raffaele di Milano e di Alessio Zippo, dell'Istituto nazionale di genetica molecolare di Milano. Nell'insieme, il progetto punta a identificare il ruolo, a oggi sconosciuto, del gene SETD5 nella cellula nervosa. Ciò allo scopo di comprendere quali meccanismi molecolari vengano colpiti dall'inattivazione del gene associata a varie forme di disabilità mentale e disturbi dello spettro autistico.

In particolare, il gruppo del professor Andreazzoli, che studia da anni i meccanismi genetici che guidano la formazione del cervello e della retina durante lo sviluppo embrionale, si occuperà di generare un modello della malattia umana mediante inattivazione del gene Setd5 nello zebrafish, un pesciolino d'acquario che è recentemente diventato tra i modelli animali più utilizzati nella ricerca biomedica. Tale modello risulterà prezioso sia per individuare la rete di geni controllata dalla proteina Setd5, che ha la struttura di un regolatore della cromatina, sia per selezionare molecole in grado di prevenire o contrastare gli effetti della malattia stessa.

Il gruppo del professor Andreazzoli si avvarrà anche della collaborazione con Debora Angeloni, ricercatore della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, che contribuirà con le sue competenze in Biologia molecolare.

Nella foto il professor Andreazzoli (a destra) con il suo team di ricerca.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa 
InToscana.it
NazionePisa.it 
PisaToday.it 
QuiNewsPisa.it
Altrimondinews.it 
LaPrimaPagina.it 
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È online "iUnipi", l'app gratuita dell'Università di Pisa che è stata completamente rinnovata nella nuova versione 2.0 e che ora è disponibile sulle piattaforme iOS, Windows e Android. Realizzato dall'Ufficio stampa e comunicazione con la collaborazione della Direzione servizi informatici e amministrazione digitale, il servizio è stato pensato innanzitutto per andare incontro alle esigenze quotidiane degli oltre 50 mila studenti universitari pisani, ma potrà essere utile per tutti coloro che desiderano avere informazioni sulla vita e sui luoghi dell'Ateneo, oltre che sulle persone che operano al suo interno.
Con "iUnipi" si potrà infatti individuare il percorso più breve per raggiungere le diverse strutture dell'Ateneo, come dipartimenti, segreterie e biblioteche, e si potrà contattare il personale universitario direttamente con un tap. L'app permette inoltre di rimanere sempre informati sulle ultime news e sugli eventi organizzati dall'Ateneo, grazie al lettore RSS integrato. La nuova versione, arricchita e aggiornata rispetto alla precedente, è stata sviluppata con informazioni di dettaglio sull'offerta didattica e sul personale, con la mappa delle aree coperte dalla connessione WiFi, con il link diretto al canale Youtube e con la lista degli eventi organizzati dall'Ateneo geolocalizzati su mappa.
La maggior parte delle funzionalità di "iUnipi" è fruibile anche in assenza di una connessione a internet, così da poter accedere alle informazioni anche in modalità offline.


"iUnipi" può essere scaricata da:
- Apple AppStore
https://itunes.apple.com/it/app/iunipi/id473083145?mt=8
- Windows Store
http://windowsphone.com/s?appid=730d3761-ce45-4c0b-8084-bb1b8d9ed908
- Google Play Store
https://play.google.com/store/apps/details?id=it.unipi.iunipi

Il risanamento e il monitoraggio dell'ambiente, la validazione di prodotti e materiali innovativi, le frontiere delle neuroscienze, il promettente settore della bioinformatica hanno bisogno di qualificate figure professionali, proprio come quelle che formerà la nuova laurea magistrale in Biotecnologie molecolari, attivata in forma congiunta dal dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa e dall'Istituto di Scienze della Vita del Sant'Anna di Pisa, in partenza con l'anno accademico 2015-2016.
Presentare domanda per questa laurea magistrale significa prepararsi a professioni per le quali le statistiche indicano richieste in costante aumento. I laureati magistrali in biotecnologie molecolari potranno infatti operare tanto in aziende e in laboratori privati, quanto in atenei e in istituzioni dove si fa ricerca in settori come la genetica, la biochimica, la microbiologia, la biologia cellulare, il biomonitoraggio, condotto anche attraverso biosensori.
microbiologia4Durante il corso di studio, gli studenti si confronteranno con temi legati alle biotecnologie per studiare le neuroscienze e per impiegare microrganismi e vegetali, in sfide per affrontare problemi industriali e di risanamento ambientale. Il corso di studio trasmetterà inoltre i fondamenti per produrre e per isolare bioprodotti; le metodologie per valutare e per validare la biocompatibilità di materiali, le metodiche sulle simulazioni chimiche in sistemi biologici e perfino i fondamenti della bioinformatica.
Il corso di laurea magistrale in Biotecnologie molecolari è aperto agli studenti in possesso di una laurea di primo livello in Biotecnologie o di un titolo equipollente e idoneo. Per l'accesso dei laureati in altre classi di laurea è richiesto il possesso di requisiti curriculari corrispondenti a 90 crediti formativi universitari nei settori riconducibili alle discipline di base e caratterizzanti (biotecnologiche comuni e con finalità specifiche: biologiche ed industriali) indicati nella tabella della classe L–2. Per tutti gli studenti è inoltre previsto un colloquio.
microbiologia"Il percorso formativo – spiega il professor Massimo Pasqualetti dell'Università di Pisa, presidente del corso di laurea - si basa sull'acquisizione delle conoscenze metodologiche e di applicazione nei settori delle biotecnologie di base come la biologia molecolare post-genomica, le tecnologie genetiche microbiche e delle culture di cellule staminali, gli organismi modello e transgenici, tramite insegnamenti che prevedono attività sperimentali e di laboratorio. La formazione in laboratorio sarà consolidata tramite la congrua attività sperimentale prevista per le attività della tesi sperimentale nel secondo anno".
"Vogliamo formare – aggiunge il prof. Mario Enrico Pe', direttore dell'Istituto di Scienze della Vita del Sant'Anna - specialisti in attività professionali, soprattutto per la ricerca scientifica, che dimostrino familiarità con il metodo sperimentale, grazie all'applicazione delle biotecnologie, in riferimento a piattaforme biotecnologiche specifiche, come il clonaggio molecolare e la modificazione genica, l'analisi di proteine (naturali e ricombinanti), l'ingegneria genetica e proteica, la bioinfiormatica, la modellistica molecolare, le sintesi di molecole organiche bioattive, la validazione della biocompatibilità di materiali".

Il corso di laurea magistrale in "Strategia, management e controllo" del dipartimento di Economia e management dell'Università di Pisa ha firmato una convenzione con l'Unione Industriale Pisana per offrire agli studenti opportunità di stage e tirocinio presso le aziende associate del gruppo e per sviluppare possibili progetti di ricerca congiunti. L'accordo è stato firmato da Giuseppe D'Onza, docente di Economia aziendale e presidente del corso di laurea, e da Federigo Federighi, presidente dell'Unione Industriale Pisana.

"Questo accordo apre ai nostri studenti e ai nostri ricercatori nuove prospettive di collaborazione strategica con il mondo dell'impresa – commenta il professor D'Onza – Il contatto diretto con il tessuto imprenditoriale del territorio darà loro l'opportunità di fare esperienze formative importanti, fondamentali per l'inserimento nel mondo del lavoro dei nostri laureati".

"Per uscire dalla crisi di questi anni – commenta Federigo Federighi – è necessario che le aziende pongano estrema attenzione alla gestione strategica e all'analisi dei sistemi produttivi. Nell'ottica di aiutare la ripresa, pensiamo che l'inserimento in azienda, anche sotto forma di stage, di forze giovani e specificatamente formate possa avere una doppia valenza: per le aziende la possibilità di razionalizzare la propria attività, per i giovani la possibilità di fare esperienza in ambiente lavorativo e di arricchire il loro curriculum".

La convenzione prevede la costituzione di un team di coordinamento – formato dai professori Mariacristina Bonti e Riccardo Giannetti – che avrà il compito di gestire le relazioni con l'Unione Industriale Pisana per la selezione dei candidati interessati allo stage. Le aree di attività saranno la gestione strategica delle aziende, il controllo di gestione, l'organizzazione aziendale e della gestione delle risorse umane, l'analisi dei processi e i sistemi informativi. Il team di coordinamento collaborerà con l'Unione Industriale Pisana anche nella progettazione e realizzazione di eventuali attività di ricerca di particolare interesse per l'Unione Industriale Pisana. Inoltre si valuteranno opportunità di docenze coerenti con i programmi annuali di formazione dell'Unione Industriale Pisana.

Manifesto appÈ online "iUnipi", l'app gratuita dell'Università di Pisa che è stata completamente rinnovata nella nuova versione 2.0 e che ora è disponibile sulle piattaforme iOS, Windows e Android. Realizzato dall'Ufficio stampa e comunicazione con la collaborazione della Direzione servizi informatici e amministrazione digitale, il servizio è stato pensato innanzitutto per andare incontro alle esigenze quotidiane degli oltre 50 mila studenti universitari pisani, ma potrà essere utile per tutti coloro che desiderano avere informazioni sulla vita e sui luoghi dell'Ateneo, oltre che sulle persone che operano al suo interno.

Con "iUnipi" si potrà infatti individuare il percorso più breve per raggiungere le diverse strutture dell'Ateneo, come dipartimenti, segreterie e biblioteche, e si potrà contattare il personale universitario direttamente con un tap. L'app permette inoltre di rimanere sempre informati sulle ultime news e sugli eventi organizzati dall'Ateneo, grazie al lettore RSS integrato. La nuova versione, arricchita e aggiornata rispetto alla precedente, è stata sviluppata con informazioni di dettaglio sull'offerta didattica e sul personale, con la mappa delle aree coperte dalla connessione WiFi, con il link diretto al canale Youtube e con la lista degli eventi organizzati dall'Ateneo geolocalizzati su mappa.

La maggior parte delle funzionalità di "iUnipi" è fruibile anche in assenza di una connessione a internet, così da poter accedere alle informazioni anche in modalità offline.

"iUnipi" può essere scaricata da:
- Apple AppStore
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Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Intoscana.it
StampToscana.it
Pisatoday
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microbiologia3Il risanamento e il monitoraggio dell'ambiente, la validazione di prodotti e materiali innovativi, le frontiere delle neuroscienze, il promettente settore della bioinformatica hanno bisogno di qualificate figure professionali, proprio come quelle che formerà la nuova laurea magistrale in Biotecnologie molecolari, attivata in forma congiunta dal Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa e dall'Istituto di Scienze della Vita del Sant'Anna di Pisa, in partenza con l'anno accademico 2015-2016.

Presentare domanda per questa laurea magistrale significa prepararsi a professioni per le quali le statistiche indicano richieste in costante aumento. I laureati magistrali in biotecnologie molecolari potranno infatti operare tanto in aziende e in laboratori privati, quanto in atenei e in istituzioni dove si fa ricerca in settori come la genetica, la biochimica, la microbiologia, la biologia cellulare, il biomonitoraggio, condotto anche attraverso biosensori.

microbiologia4Durante il corso di studio, gli studenti si confronteranno con temi legati alle biotecnologie per studiare le neuroscienze e per impiegare microrganismi e vegetali, in sfide per affrontare problemi industriali e di risanamento ambientale. Il corso di studio trasmetterà inoltre i fondamenti per produrre e per isolare bioprodotti; le metodologie per valutare e per validare la biocompatibilità di materiali, le metodiche sulle simulazioni chimiche in sistemi biologici e perfino i fondamenti della bioinformatica.

Il corso di laurea magistrale in Biotecnologie molecolari è aperto agli studenti in possesso di una laurea di primo livello in Biotecnologie o di un titolo equipollente e idoneo. Per l'accesso dei laureati in altre classi di laurea è richiesto il possesso di requisiti curriculari corrispondenti a 90 crediti formativi universitari nei settori riconducibili alle discipline di base e caratterizzanti (biotecnologiche comuni e con finalità specifiche: biologiche ed industriali) indicati nella tabella della classe L–2. Per tutti gli studenti è inoltre previsto un colloquio.

microbiologia"Il percorso formativo – spiega il professor Massimo Pasqualetti dell'Università di Pisa, presidente del corso di laurea - si basa sull'acquisizione delle conoscenze metodologiche e di applicazione nei settori delle biotecnologie di base come la biologia molecolare post-genomica, le tecnologie genetiche microbiche e delle culture di cellule staminali, gli organismi modello e transgenici, tramite insegnamenti che prevedono attività sperimentali e di laboratorio. La formazione in laboratorio sarà consolidata tramite la congrua attività sperimentale prevista per le attività della tesi sperimentale nel secondo anno".

"Vogliamo formare – aggiunge il prof. Mario Enrico Pe', direttore dell'Istituto di Scienze della Vita del Sant'Anna - specialisti in attività professionali, soprattutto per la ricerca scientifica, che dimostrino familiarità con il metodo sperimentale, grazie all'applicazione delle biotecnologie, in riferimento a piattaforme biotecnologiche specifiche, come il clonaggio molecolare e la modificazione genica, l'analisi di proteine (naturali e ricombinanti), l'ingegneria genetica e proteica, la bioinfiormatica, la modellistica molecolare, le sintesi di molecole organiche bioattive, la validazione della biocompatibilità di materiali".


dipartimento economiaIl corso di laurea magistrale in "Strategia, management e controllo" del dipartimento di Economia e management dell'Università di Pisa ha firmato una convenzione con l'Unione Industriale Pisana per offrire agli studenti opportunità di stage e tirocinio presso le aziende associate del gruppo e per sviluppare possibili progetti di ricerca congiunti. L'accordo è stato firmato da Giuseppe D'Onza, docente di Economia aziendale e presidente del corso di laurea, e da Federigo Federighi, presidente dell'Unione Industriale Pisana.

"Questo accordo apre ai nostri studenti e ai nostri ricercatori nuove prospettive di collaborazione strategica con il mondo dell'impresa – commenta il professor Giuseppe D'Onza – Il contatto diretto con il tessuto imprenditoriale del territorio darà loro l'opportunità di fare esperienze formative importanti, fondamentali per l'inserimento nel mondo del lavoro dei nostri laureati".

"Per uscire dalla crisi di questi anni – commenta Federigo Federighi – è necessario che le aziende pongano estrema attenzione alla gestione strategica e all'analisi dei sistemi produttivi. Nell'ottica di aiutare la ripresa, pensiamo che l'inserimento in azienda, anche sotto forma di stage, di forze giovani e specificatamente formate possa avere una doppia valenza: per le aziende la possibilità di razionalizzare la propria attività e per i giovani la possibilità di fare esperienza in ambiente lavorativo e di arricchire il loro curriculum".

La convenzione prevede la costituzione di un team di coordinamento – formato dai professori Mariacristina Bonti e Riccardo Giannetti – che avrà il compito di gestire le relazioni con l'Unione Industriale Pisana per la selezione dei candidati interessati allo stage. Le aree di attività saranno la gestione strategica delle aziende, il controllo di gestione, l'organizzazione aziendale e della gestione delle risorse umane, l'analisi dei processi e i sistemi informativi. Il team di coordinamento collaborerà con l'Unione Industriale Pisana anche nella progettazione e realizzazione di eventuali attività di ricerca di particolare interesse per l'Unione Industriale Pisana. Inoltre si valuteranno opportunità di docenze coerenti con i programmi annuali di formazione dell'Unione Industriale Pisana.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa 
QuiNewsPisa.it 
Sole24ore - Toscana24

Per la prima volta un team di antropologi e archeologi delle Università di Pisa e di Oxford ha identificato i segnali genetici derivanti dalla colonizzazione greca del Sud Italia e della Sicilia (Magna Graecia) in età arcaica (VIII-V secolo a.C.). Lo studio, appena pubblicato sulla rivista internazionale del gruppo Nature "European Journal of Human Genetics", ha individuato nella popolazione attuale della Sicilia orientale una chiara "impronta genetica" compatibile con una migrazione dall'isola di Eubea nell'Egeo in età arcaica. L'analisi del DNA ha inoltre permesso di quantificare l'impatto demografico di questa "impronta" in qualche migliaio di maschi e in poche centinaia di femmine, a sostegno dell'ipotesi che il processo di formazione delle colonie primarie fosse sbilanciato per sesso e che non abbia mai assunto i connotati di un vero e proprio fenomeno di massa.
La ricerca ha preso in esame il cromosoma Y e il DNA mitocondriale che si ereditano, rispettivamente, attraverso la linea paterna e materna. Questi due sistemi genetici si differenziano nel tempo solo attraverso la migrazione e la mutazione e sono quindi degli strumenti ideali per riconoscere e datare le stratificazioni demografiche che hanno formato il paesaggio genetico attuale.
"Come Università di Pisa – ha spiegato Sergio Tofanelli antropologo molecolare del Dipartimento di Biologia - abbiamo contribuito allo studio nella fase di disegno sperimentale e nell'elaborazione dei dati ma soprattutto nella verifica delle ipotesi storico-demografiche, avvenuta con un software di simulazione realizzato in proprio."
"L'originalità e l'importanza del lavoro – ha concluso Tofanelli – derivano dalla feconda integrazione di competenze tra esperti di settori umanistici e scientifici tra cui il professore Cristian Capelli, antropologo presso l'Università di Oxford e il dottor Antonino Facella, archeologo di formazione pisana".

Martedì, 21 Luglio 2015 08:27

The genetic legacy of Magna Graecia

Colonie greche ditalia e siciliaVisiting the ancient theater of Syracuse, the temples of Agrigentum and Paestum, or any of the archaeological museums in Magna Graecia, it becomes obvious the substantial impact the Greek colonization of the archaic age has had on the artistic and cultural heritage of the Mediterranean. The cultural relevance of this process has never been questioned, but the same is not true for its genetic legacy.
"For centuries the origin and the demographic imapct of the first colonists have been hotly debated among archaologists and historians" - says Dr Sergio Tofanelli of the Biology Dept of the University of Pisa - "So far, however, population genetics has failed to provide a direct answer to these questions due to the lack of studies specifically focused on these aspects. Our research bypassed the limitations of previous investigations by selecting the samples and the genetic markers to be analysed and by performing extensive computer simulations in order to to rigourously test the various hypotheses"
"The information obtained by looking at the the genetic systems inherited along the male and female line (the Y chromosome and the mitochondrial DNA, respectively) has allowed us to capture and interpret the echo of these episodes" - continues Prof. Cristian Capelli, molecular anthropologist at the University of Oxford - "The changes accumulated through time by these systems make it possible to zoom in time periods and resolve the different demographic layers that have shaped the current genetic landscape"
Dr Antonino Facella, archaeologist for long time under contract at the University of Pisa, concludes: "Thanks to the fruitful collaboration between researchers with different expertise, in Life Sciences and Humanities, has been possible to identify, in the population from East Sicily, a clear genetic imprint compatible with an origin in the Euboea island in the archaic period. In addition, for the first time DNA allowed us to quantify this impact in few thousands males and few hundreds females, supporting the hypothesis that the formation of primary colonies was unbalanced by sex and it never assumed the characteristics of a true mass phenomenon.
The research has been published in the European Journal of Human Genetics.

Colonie greche ditalia e siciliaPer la prima volta un team di antropologi e archeologi delle Università di Pisa e di Oxford ha identificato i segnali genetici derivanti dalla colonizzazione greca del Sud Italia e della Sicilia (Magna Graecia) in età arcaica (VIII-V secolo a.C.). Lo studio, appena pubblicato sulla rivista internazionale del gruppo Nature "European Journal of Human Genetics", ha individuato nella popolazione attuale della Sicilia orientale una chiara "impronta genetica" compatibile con una migrazione dall'isola di Eubea nell'Egeo in età arcaica. L'analisi del DNA ha inoltre permesso di quantificare l'impatto demografico di questa "impronta" in qualche migliaio di maschi e in poche centinaia di femmine, a sostegno dell'ipotesi che il processo di formazione delle colonie primarie fosse sbilanciato per sesso e che non abbia mai assunto i connotati di un vero e proprio fenomeno di massa.
La ricerca ha preso in esame il cromosoma Y e il DNA mitocondriale che si ereditano, rispettivamente, attraverso la linea paterna e materna. Questi due sistemi genetici si differenziano nel tempo solo attraverso la migrazione e la mutazione e sono quindi degli strumenti ideali per riconoscere e datare le stratificazioni demografiche che hanno formato il paesaggio genetico attuale.
"Come Università di Pisa – ha spiegato Sergio Tofanelli antropologo molecolare del dipartimento di Biologia - abbiamo contribuito allo studio nella fase di disegno sperimentale e nell'elaborazione dei dati ma soprattutto nella verifica delle ipotesi storico-demografiche, avvenuta con un software di simulazione realizzato in proprio."
"L'originalità e l'importanza del lavoro – ha concluso Tofanelli – derivano dalla feconda integrazione di competenze tra esperti di settori umanistici e scientifici tra cui il professore Cristian Capelli, antropologo presso l'Università di Oxford e il dottor Antonino Facella, archeologo di formazione pisana".

Ne hanno parlato:
Adnkronos
LaSicilia.it
Focus.it
Panorama.it
IlTempo.it
GreenReport.it
IlGiornale.it
Il Tirreno Pisa

StampToscana.it

 



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