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transfrontValorizzare l'economia verde e del mare nell'area di cooperazione Italia-Francia attraverso la promozione del turismo sostenibile e innovativo. E' questo l'obiettivo del progetto europeo "Appui aux Réseaux Touristiques Transfrontaliers (ART2)" al quale partecipa come unico partner accademico il dipartimento di Economia Management dell'Università di Pisa con un gruppo di ricerca composto dai professori Daniele Dalli e Angela Tarabella e dai dottori Iacopo Cavallini e Barbara Burchi.
"Il nostro compito – ha spiegato Iacopo Cavallini, responsabile di ART2 per l'Ateneo pisano – è stato di mappare le competenze scientifiche presenti nell'area interessata, ovvero Toscana, Liguria, Sardegna e Corsica, e di aprire un canale fra mondo della ricerca e operatori turistici attraverso un'attività di animazione fatta di incontri e focus group".
Lo studio ha coinvolto tutte le principali tipologie di turismo, da quello balneare, ambientale, naturalistico, culturale sino a quello religioso, enogastronomico, o congressuale allo scopo di integrare le aree marittime, costiere e interne di tutto il territorio interessato.
"L'idea è di valorizzare le diverse filiere del turismo secondo logiche di sostenibilità ed inclusione sociale – ha aggiunto Iacopo Cavallini – e il progetto ART2, che arriverà a conclusione nei prossimi mesi, servirà proprio per porre le basi del nuovo programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020".
Oltre all'Università di Pisa, i partner di ART2 sono la Camera di Commercio di Livorno, il Centro Ligure di Produttività della CCIAA di Genova, Innolabs Srl, la Camera di Commercio dell'Alta Corsica, la Provincia di Sassari.

Valorizzare l'economia verde e del mare nell'area di cooperazione Italia-Francia attraverso la promozione del turismo sostenibile e innovativo. E' questo l'obiettivo del progetto europeo "Appui aux Réseaux Touristiques Transfrontaliers (ART2)" al quale partecipa come unico partner accademico il dipartimento di Economia Management dell'Università di Pisa con un gruppo di ricerca composto dai professori Daniele Dalli e Angela Tarabella e dai dottori Iacopo Cavallini e Barbara Burchi.
"Il nostro compito – ha spiegato Iacopo Cavallini, responsabile di ART2 per l'Ateneo pisano – è stato di mappare le competenze scientifiche presenti nell'area interessata, ovvero Toscana, Liguria, Sardegna e Corsica, e di aprire un canale fra mondo della ricerca e operatori turistici attraverso un'attività di animazione fatta di incontri e focus group".
Lo studio ha coinvolto tutte le principali tipologie di turismo, da quello balneare, ambientale, naturalistico, culturale sino a quello religioso, enogastronomico, o congressuale allo scopo di integrare le aree marittime, costiere e interne di tutto il territorio interessato.
"L'idea è di valorizzare le diverse filiere del turismo secondo logiche di sostenibilità ed inclusione sociale – ha aggiunto Iacopo Cavallini – e il progetto ART2, che arriverà a conclusione nei prossimi mesi, servirà proprio per porre le basi del nuovo programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020".
Oltre all'Università di Pisa, i partner di ART2 sono la Camera di Commercio di Livorno, il Centro Ligure di Produttività della CCIAA di Genova, Innolabs Srl, la Camera di Commercio dell'Alta Corsica, la Provincia di Sassari.

Michela Dalle Mura, allieva del primo anno del dottorato in ingegneria industriale dell'Università di Pisa, è stata insignita del prestigioso "Best Paper Award" in occasione della 48° convegno del College International pour la Recherche en Productique (CIRP) sui Manufacturing Systems che si è svolto a Ischia il 24 e 25 giugno scorsi. Il premio, del valore di 1.000 dollari, le è stato conferito da una commissione internazionale composta da rappresentanti del mondo accademico al termine di una selezione tra 56 candidati provenienti da tutto il mondo per il suo articolo "An Integrated Environment Based on Augmented Reality and Sensing Device for Manual Assembly Workstations" di cui sono coautori i professori Gino Dini e Franco Failli dell'Ateneo pisano.
Michela Dalle Mura ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria gestionale all'Università di Pisa nel luglio del 2014 e attualmente frequenta il corso di dottorato sotto la guida del professor Dini.
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DIDA foto: un momento della premiazione, da sinistra il prof. Roberto Teti dell'Università di Napoli, l'ing. Michela Dalle Mura, il prof. Kanji Ueda dell'Università di Kobe e il prof. Gino Dini dell'Università di Pisa.

michela dalle mura Michela Dalle Mura, allieva del primo anno del dottorato in ingegneria industriale dell'Università di Pisa, è stata insignita del prestigioso "Best Paper Award" in occasione della 48° convegno del College International pour la Recherche en Productique (CIRP) sui Manufacturing Systems che si è svolto a Ischia il 24 e 25 giugno scorsi. Il premio, del valore di 1.000 dollari, le è stato conferito da una commissione internazionale composta da rappresentanti del mondo accademico al termine di una selezione tra 56 candidati provenienti da tutto il mondo per il suo articolo "An Integrated Environment Based on Augmented Reality and Sensing Device for Manual Assembly Workstations" di cui sono coautori i professori Gino Dini e Franco Failli dell'Ateneo pisano.
Michela Dalle Mura ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria gestionale all'Università di Pisa nel luglio del 2014 e attualmente frequenta il corso di dottorato sotto la guida del professor Dini.
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Foto: un momento della premiazione, da sinistra il prof. Roberto Teti dell'Università di Napoli, l'ing. Michela Dalle Mura, il prof. Kanji Ueda dell'Università di Kobe e il prof. Gino Dini dell'Università di Pisa.

Giovedì, 02 Luglio 2015 09:22

Concerto "Rock night"

L'associazione "Il Volo" organizza per giovedì 9 luglio, alle ore 22, al Polo Porta nuova, il concerto "Rock night".

Ingresso gratuito.

L'evento è patrocinato dal Consiglio degli Studenti dell'Università di Pisa

Tutti i dettagli sul sito:
http://www.associazionevolo.it/attivita-2/attivita-in-programma/rock-night/

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Associazione culturale studentesca
V.O.L.O. - Viaggiando Oltre L'Orizzonte
Pisa
www.associazionevolo.it

Mercoledì, 01 Luglio 2015 11:26

Così è nato il robot umanoide Walkman

 

team Walkman con FerraginaInsieme ai colleghi dell'IIT di Genova, hanno progettato e costruito il robot umanoide Walkman, l'automa alto 1,85 metri e pesante 100 chili che può camminare, aprire le porte, usare strumenti di lavoro, chiudere e aprire una valvola industriale e che a inizio giugno ha partecipato alla competizione internazionale DARPA Robotics Challenge di Los Angeles. Sono i ricercatori del Centro Piaggio dell'Università di Pisa che hanno raccontato la loro esperienza in un incontro che si è tenuto mercoledì 1 luglio in rettorato. A presentarli c'era Paolo Ferragina, prorettore per la ricerca applicata e l'innovazione dell'Ateneo pisano.

Accompagnati dai professori Antonio Bicchi e Lucia Pallottino, i giovani ricercatori - Alberto Brando (35 anni), Manuel Catalano (33 anni), Manolo Garabini (31 anni), Andrea di Basco (27 anni), Mirko Ferrati (28 anni), Corrado Pavan (28 anni) Alessandro Settimi (28 anni) ed Enrico Corvaglia (27 anni) – hanno fatto parte dell'unico team italiano (e dei tre europei) selezionato per la sfida tra robot promossa dall'Agenzia per la ricerca avanzata del dipartimento di difesa statunitense (DARPA) che ha l'obiettivo di definire gli standard tecnologici dei robot da impiegare in situazioni di disastro naturale o causato dall'uomo.

walkmanLa competizione ha visto confrontarsi 25 team provenienti da USA, Giappone, Corea del Sud, Europa, Hong Kong, Repubblica Popolare Cinese. Il robot italiano si è classificato diciassettesimo, ricevendo molti apprezzamenti da parte della giuria.

Il ruolo del gruppo pisano nella progettazione e nella costruzione di Walkman è stato notevole: le mani del robot sono totalmente made in Pisa, sono un'evoluzione della "Pisa-IIT Softhand" adattata ai task che l'automa doveva compiere in gara. Il gruppo di programmatori – tutti dottorandi della professoressa Pallottino – si è occupato dell'interfaccia uomo-pilota, cioè della messa a punto un dispositivo di collegamento e comunicazione tra il pilota umano e il robot. A Pisa è stato poi messo a punto il planning, ovvero la strategia che il robot deve adottare nelle diverse situazioni per compiere determinarti compiti, come ad esempio salire le scale. Infine, un apporto considerevole da Pisa è stato dato anche alla progettazione meccanica del robot.

Walkman si distingue per alcune caratteristiche uniche: il movimento elastico dei giunti che gli permettono di avere un movimento fluido e sicuro nell'interazione con l'uomo e con l'ambiente; un ridotto consumo di energia; leggerezza delle gambe prive di motori lungo la parte bassa; versatilità e destrezza nella manipolazione. Il busto è in grado di ruotare di 180 gradi, facilitando così la manipolazione degli oggetti in ogni direzione intorno al robot, mentre le braccia possono ruotare all'indietro facilitando le azioni dietro la schiena.

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Ruolo dei ricercatori nella progettazione di Walkman:

WALK MAN Team Reaction Day 1 Photo 3

Alessandro Settimi ha sviluppato l'interfaccia di controllo remoto del robot, mediante cui vengono inviate le istruzioni che il robot deve eseguire. Alessandro è anche stato il pilota principale durante il Darpa Robotic Challenge ed è stato affiancato da altri cinque collaboratori all'interno del Pilot Team.

Mirko Ferrati ha sviluppato l'architettura software, coordinando lo sviluppo dei moduli sia di controllo che di teleoperazione. Inoltre ha sviluppato l'infrastruttura per la comunicazione tra robot e pilota. Durante la gara ha coordinato i piloti con i ragazzi del Field Team, che si occupavano del robot sul campo.

Corrado Pavan si è occupato di sviluppare gli algoritmi che controllano il robot ed eseguono le istruzioni ricevute dai piloti. Durante la gara Corrado come secondo pilota ha gestito le informazioni provenienti dal robot, come ad esempio le immagini 3D, e la visualizzazione degli oggetti manipolati dal robot.

WALK MAN Driving Day 1Manuel Catalano si è occupato della progettazione meccanica e dello sviluppo dei sistemi di attuazione del robot, delle mani poliarticolate e della realizzazione del sottosistema di locomozione. Durante le fasi di gara è stato membro del Field Team, il team incaricato di gestire il robot sul campo di gara.

Manolo Garabini si è occupato della progettazione meccanica e dello sviluppo dei sistemi di attuazione del robot, del sottosistema di locomozione e dei sistemi di sensorizzazione di forza dei piedi. Durante le fasi di gara è stato membro del team di supporto e setup meccanico del robot.

Alberto Brando si è occupato della progettazione meccanica e dello sviluppo delle mani poliarticolate. Durante le fasi di gara è stato membro del team di supporto e setup meccanico del robot.

Andrea di Basco si è occupato dello sviluppo e della produzione delle mani poliarticolate, nonché dello sviluppo di componenti meccaniche riguardanti i sistemi di attuazione e locomozione.

Enrico Corvaglia ha sviluppato il software del modulo di controllo per il task di guida al DARPA.

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Video:
Video ufficiale pre-gara: https://www.youtube.com/watch?v=kZzwVwzAWME
Timelapse del primo giorno di gara: https://www.youtube.com/watch?v=D2-jgJENGhU
Timelapse del secondo giorno di gara: https://www.youtube.com/watch?v=tLnGKlsL67o

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
InToscana.it
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it
GoNews.it 

TG:
50canale
RTV38
TGT Toscana

La Società Italiana di Patologia Vegetale, di cui è presidente il professore Giovanni Vannacci del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa, e la Società Entomologica Italiana organizzano il convegno "Xylella fastidiosa: una nuova sfida per l'agricoltura italiana" che si svolgerà venerdì 3 luglio a Roma ospitato dal dipartimento di Biologia ambientale dell'Università La Sapienza.
La Xylella fastidiosa è un batterio patogeno da quarantena di primaria rilevanza economica, la cui patogenicità è chiaramente dimostrata ormai da diversi decenni, sistematicamente associato alla malattia che sta devastando l'olivicoltura salentina, e che sta creando panico nelle altre regioni olivicole italiane ed europee. Il suo arrivo in Italia ha generato grandi e giustificate preoccupazioni, che hanno messo in moto reazioni da parte del mondo della ricerca e delle istituzioni preposte alla sorveglianza fitosanitaria del nostro territorio nazionale.
"Abbiamo organizzato questo convegno – ha dichiarato Giovanni Vannacci – per fare il punto su questo delicato problema in modo da poter dare risposte scientifiche adeguate alla nostra agricoltura. Uno degli scopi principali della Società Italiana di Patologia Vegetale è infatti la promozione degli studi e delle ricerche sui vari aspetti o settori della Patologia vegetale e la diffusione delle conoscenze relative alle malattie delle piante e ai loro agenti biotici e abiotici".
Giovanni Vannacci è stato eletto presidente della Società italiana di Patologia vegetale per il triennio 2014-2016. La Società, fondata nel 1992 con il determinante contributo del professore emerito dell'Ateneo pisano Giovanni Scaramuzzi, raccoglie attualmente circa 200 patologi vegetali che operano nelle università e in centri di ricerca pubblici e privati.

Mercoledì 1 luglio, alle ore 12, nella Sala Prorettori del Rettorato, in Lungarno Pacinotti 43, si terrà un incontro con il team di ricercatori del Centro Piaggio dell'Università di Pisa che, insieme ai colleghi dell'IIT di Genova, ha progettato il robot umanoide Walkman e partecipato alla competizione internazionale DARPA Robotics Challenge (DRC) a Los Angeles a inizio giugno.
I sette giovani ricercatori che fanno parte del team, insieme ai loro professori Antonio Bicchi e Lucia Pallottino, racconteranno la loro esperienza e saranno a disposizione dei giornalisti per eventuali domande. A introdurli ci sarà Paolo Ferragina, prorettore per la ricerca applicata e l'innovazione dell'Ateneo pisano.
I giovani ricercatori sono Alberto Brando (35 anni), Manuel Catalano (33 anni), Manolo Garabini (31 anni), Andrea di Basco (27 anni), Mirko Ferrati (28 anni), Corrado Pavan (28 anni) e Alessandro Settimi (28 anni).

Giuseppe AnastasiNasce il Laboratorio Nazionale "Smart Cities & Communities" e a dirigerlo sarà Giuseppe Anastasi (foto), professore del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa. L'inaugurazione è in programma il 1 luglio in occasione del convegno "Smart Cities: quale ruolo per la ricerca?" che si svolge all'Università La Sapienza di Roma.
Nato su iniziativa del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica (CINI), il nuovo Laboratorio conta già su una struttura a rete costituita da 25 nodi con sede presso altrettante università italiane per un totale di circa 350 ricercatori coinvolti. L'obiettivo è di creare un centro nazionale di competenza sulle tecnologie ICT per smart cities, per sviluppare progetti, soluzioni e servizi innovativi in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Gli ambiti di competenza spaziano, infatti, dall'e-health alla mobilità, dagli edifici intelligenti alla gestione ambientale, sino all'e-government e alla sicurezza delle città e dei cittadini.
"I primi progetti che proveremo a lanciare – spiega il professore Anastasi - sono legati agli obiettivi di Horizon 2020 e, a questo scopo, ci proponiamo di attivare una rete di rapporti con le pubbliche amministrazioni, per capire meglio le reali esigenze delle città e dei cittadini, e con il mondo industriale, per stabilire collaborazioni in programmi di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico".
Per mettere in atto questa agenda il Laboratorio ha attivato dei focus group a cui possono partecipare non solo ricercatori ma anche rappresentati delle città e delle aziende; inoltre organizzerà incontri, eventi e open days periodici per favorire lo scambio fra i vari mondi e per creare opportunità e sinergie.

Ne hanno parlato:
CanaleEnergia
IlTirreno Bolg d'Atuore
Nazione.it
Sole24Ore.it
StampToscana.it
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
GoNews.it

Nasce il Laboratorio Nazionale "Smart Cities & Communities" e a dirigerlo sarà Giuseppe Anastasi, professore del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa. L'inaugurazione è in programma il 1 luglio in occasione del convegno "Smart Cities: quale ruolo per la ricerca?" che si svolge all'Università La Sapienza di Roma.
Nato su iniziativa del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica (CINI), il nuovo Laboratorio conta già su una struttura a rete costituita da 25 nodi con sede presso altrettante università italiane per un totale di circa 350 ricercatori coinvolti. L'obiettivo è di creare un centro nazionale di competenza sulle tecnologie ICT per smart cities, per sviluppare progetti, soluzioni e servizi innovativi in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Gli ambiti di competenza spaziano, infatti, dall'e-health alla mobilità, dagli edifici intelligenti alla gestione ambientale, sino all'e-government e alla sicurezza delle città e dei cittadini.
"I primi progetti che proveremo a lanciare – spiega il professore Anastasi - sono legati agli obiettivi di Horizon 2020 e, a questo scopo, ci proponiamo di attivare una rete di rapporti con le pubbliche amministrazioni, per capire meglio le reali esigenze delle città e dei cittadini, e con il mondo industriale, per stabilire collaborazioni in programmi di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico".
Per mettere in atto questa agenda il Laboratorio ha attivato dei focus group a cui possono partecipare non solo ricercatori ma anche rappresentati delle città e delle aziende; inoltre organizzerà incontri, eventi e open days periodici per favorire lo scambio fra i vari mondi e per creare opportunità e sinergie.

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