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Martedì, 13 Gennaio 2015 13:03

Orario di servizio e orario di lavoro

L'orario di servizio è di norma compreso dalle 7:30 alle 19:00, mentre l'orario di lavoro di ogni singolo dipendente è di 36 ore settimanali, di norma articolato su 5 giorni, dal lunedì al venerdì, con due rientri pomeridiani.

Tipologie di orari di lavoro consentiti

  • E 8:00 U 14:00 (con 2 pomeriggi E 15:00 U 18:00), con pausa pranzo obbligatoria, di almeno 30 minuti, collocata nella fascia 12:30 •16:30. Con la flessibilità di 45 minuti in entrata e in uscita questo orario di lavoro permette di entrare dalle 7:30 alle 8:45 e di uscire dalle 13:15 alle 14:45 e nei rientri pomeridiani di uscire dalle 17:00 alle 18:45;
  • E 8:30 U 14:30 (con 2 pomeriggi E 15:30- U 18:30), con pausa pranzo obbligatoria, di almeno 30 minuti, collocata nella fascia 12:30 - 16:30. Con la flessibilità di 45 minuti in entrata e in uscita questo orario di lavoro permette di entrare dalle 7:45 alle 9:15 e di uscire dalle 13:45 alle 15:15 e nei rientri pomeridiani di uscire dalle 17:30 alle 19:0;
  • E 9:00 U 15:00 (con 2 pomeriggi E 16:00 - U 19:00), con pausa pranzo obbligatoria, di almeno 30 minuti,  collocata nella fascia 12:30 • 16:30. Con la flessibilità di 45 minuti in entrata e in uscita questo orario di lavoro permette di entrare dalle 8:15 alle 9:45 e di uscire dalle 14:15 alle 15:45 e nei rientri pomeridiani di uscire dalle 18:00 alle 19:00.

Le timbrature con entrata antecedente alle 7:30 e uscita successiva alle 19:00 saranno automaticamente riportate dal sistema ai due estremi, con annullamento del periodo ricadente al di fuori dell'orario di servizio.

Orari consentiti per particolari esigenze personali e familiari

7 ore e 12 minuti continuativi con pausa obbligatoria non inferiore ai 10 minuti (per un totale di 7 ore e 22 minuti), articolati su 5 giorni lavorativi;
1 giorno di 9 ore + 4 giorni di 6 ore e 45 minuti continuative;
3 giorni di 8 ore + 2 giorni di 6 ore continuative;
6 giorni di 6 ore continuative.

Orario di lavoro Categoria EP

L'orario di lavoro del personale di categoria EP è disciplinato dall'art. 72 del vigente CCNL del comparto Università.
L'orario del personale di Categoria EP non ha cadenza giornaliera o settimanale, ma. viene calcolato nell'arco di un trimestre. L'assenza di un orario stabilito e la conseguente flessibìlità si sostanziano in una media giornaliera di 7 ore e 12 minuti in caso di orario articolato su 5 giorni settimanali, di 6 ore in caso di orario articolati su 6 giorni settimanali.
Il contratto stabilisceche l’eventuale superamento del monte ore trimestrale sarà recuperato nel trimestre successivo (comma 4). Se così non accade, le ore in esubero relative al trimestre precedente non recuperate vengono azzerate.

 

Vedi L'art. 14 del Contratto Collettivo Integrativo del 17.12.2009: consulta il contratto

Un amore difficile quello di Elsa Morante per il cinema. Ad indagare questo rapporto passato per lo più in ombra è stato Marco Bardini, professore di Letteratura italiana contemporanea dell'Università di Pisa, nel suo ultimo libro Elsa Morante e il cinema (2014, Edizioni ETS), un volume ricco di inediti e frutto di un intenso lavoro Morante Alina Accattone 1documentario.

"A differenza di molti altri scrittori italiani del Novecento Elsa Morante sembra non aver lasciato traccia visibile nel mondo del cinema - spiega Marco Bardini - Eppure la scrittrice è stata amica sincera e consigliera di tanti attori, sceneggiatori e registi come Anna Magnani, Laura Betti e Carlo Cecchi; Tonino Guerra e Basilio Franchina; Mario Soldati, Bernardo Bertolucci e Liliana Cavani; ed è stata, in modo discreto e talvolta anonimo, soggettista, sceneggiatrice, aiuto-regista, attrice, consulente musicale per colonne sonore, paroliera e contestato critico cinematografico".

In particolare, Marco Bardini ha studiato il rapporto complesso di Elsa Morante con il cinema attraverso il lungo sodalizio con Pasolini, passando per la collaborazione con Alberto Lattuada, l'innamoramento per Luchino Visconti e l'amicizia con Franco Zeffirelli.

"Della decennale contiguità con il Pasolini regista, sono noti ai più, perché accreditati, il cameo della detenuta Alina che la scrittrice interpreta per Accattone (1961), e la collaborazione per l'allestimento della colonna sonora di Medea (1970) – racconta Bardini - Ma è ancora poco risaputo quanto le idee di Elsa Morante fossero rilevanti per il regista, com'è testimoniato dall'attrice Laura Betti e da molti altri. In via amichevole e non ufficiale, tra il 1961 e il 1970 la scrittrice partecipò alla realizzazione di quasi tutti i film di Pier Paolo Pasolini e nel 1964 fu addirittura sul set del film Il Vangelo secondo Matteo come aiuto-regista non accreditato".

"Qualche anno prima, all'inizio degli anni Cinquanta, - continua il professore dell'Ateneo pisano - Elsa Morante aveva vissuto un amore burrascoso con Luchino Visconti e in quell'occasione era divenuta amica di Franco Zeffirelli. Proprio per il suo auspicato debutto da regista cinematografico la Morante elaborò il soggetto per una commedia cinematografica ambientata nel mondo della lirica. La protagonista sarebbe dovuta essere Lucia Bosé. Ma il progetto non vide mai la luce, forse a causa della definitiva rottura con Visconti."

In ogni caso, l'amicizia con Zeffirelli e l'aspirazione a collaborare con lui continuarono e dopo vari altri programmi mai realizzati, Elsa Morante ebbe l'occasione di dare il suo contributo al film Romeo e Giulietta (1968): sue sono le parole della celebre canzone d'amore composta da Nino Rota. Ma anche questa collaborazione passa sotto pseudonimo: Elsa Morante sceglie di non apparire nei titoli, e attribuisce i versi a Peppino Caruso, che in realtà era il nome del suo gatto siamese di allora.

morante Alina Accattone 2"In realtà, gran parte dei progetti di Elsa Morante scrittrice per il cinema – racconta Marco Bardini - non andarono mai a buon fine. Negli anni Trenta, già prima della guerra, elaborò, per poi abbandonarlo incompleto, un soggetto intitolato Il diavolo, la storia di una malvagia femme fatale, probabilmente scritto per l'amico Carlo Ludovico Bragaglia, uno dei più noti registi dei "telefoni bianchi". Nel dopoguerra, attraverso il marito Moravia, Elsa Morante entrò in contatto con Alberto Lattuada con cui progettò di realizzare un ambizioso film dal titolo Miss Italia, per il quale scrisse un lungo trattamento-sceneggiatura, ma i produttori della Lux, che stavano cercando il film giusto per lanciare a livello internazionale l'astro nascente di Gina Lollobrigida, respinsero il soggetto, ritenendolo troppo "impegnato" e per nulla commerciale.

"Il film Miss Italia, di Duilio Coletti, che comparve sugli schermi all'inizio del 1950 – conclude Bardini - è solo un banale fotoromanzo che non conserva nulla dell'originario progetto Lattuada-Morante. Al di là del fallimento, comunque, tra i due dovette passare qualche incomprensione: Elsa Morante non farà mai più parola con nessuno di questo lavoro a quattro mani; mentre Lattuada trovò modo di 'vendicarsi' di lei, alludendo cripticamente alla sua durezza nel suo film successivo Luci del varietà (1950), co-diretto con Federico Fellini".

Ne hanno parlato:
Libero
Cinefilos.it
CameraLook.it
PisaInformaFlash.it
Gonews.it
StampToscana.it
ControCampus.it

giuseppe iannacconeGiuseppe Iannaccone del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa è stato nominato Fellow dell'Institute of Electronic and Electrical Engineers (IEEE) a partire dal primo gennaio di quest'anno. Il professore ha ricevuto il riconoscimento per i suoi contributi allo sviluppo di modelli dei processi di conduzione e rumore in dispositivi nanoelettronici.
"La comprensione del funzionamento dei dispositivi a semiconduttore in scala nanometrica - ha spiegato Iannaccone - rende possibile il continuo progresso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) che ha portato potentissimi strumenti di comunicazione e di calcolo in ogni tasca".
Il titolo di Fellow, conferito dal consiglio direttivo, è il grado più elevato che un socio può raggiungere all'interno dell'IEEE ed è riconosciuto dalla comunità scientifica come un onore prestigioso e un importante traguardo della carriera. La IEEE è l'associazione professionale più grande del mondo dedicata al progresso della tecnologia che conta 40.0000 soci in 160 paesi, comprendendo un ampio spettro di settori che vanno dai sistemi aerospaziali, i calcolatori, le telecomunicazioni, ai sistemi biomedicali, i sistemi elettrici e l'elettronica di consumo.
Giuseppe Iannaccone si è laureato in Ingegneria Elettronica presso l'Università di Pisa nel 1992 e ha ricevuto un Ph.D dalla stessa università nel 1996 dove adesso è professore ordinario di Elettronica. I risultati della sua attività scientifica sono stati pubblicati in più di 160 articoli in riviste internazionali con peer review e in più di 120 articoli in atti di conferenze internazionali. Ha coordinato inoltre alcuni progetti di ricerca Europei e nazionali con ampi partenariati, e progetti di trasferimento di tecnologie avanzate.

Ne hanno parlato:
Il Tirreno Pisa
Nazione.it
PisaToday.it
ControCampus.it
GoNews.it
LaGazzettadiViareggio.it
StampToscana.it
LaGazzettadiLucca.it
PisaInformaFlash.it

Lunedì, 12 Gennaio 2015 10:34

Giuseppe Iannaccone named 2015 IEEE Fellow

giuseppe iannacconePiscataway, New Jersey, USA, January 2015 - Giuseppe Iannaccone, Prof. Dr., from PISA, Italy has been named an IEEE Fellow. He is being recognized for contributions to modeling transport and noise processes in nanoelectronic devices. Understanding semiconductor device operation at the nanometer scale enables the continuous progress of the electronics sector that brings powerful computation and communication tools in every pocket.
The IEEE Grade of Fellow is conferred by the IEEE Board of Directors upon a person with an outstanding record of accomplishments in any of the IEEE fields of interest. The total number selected in any one year cannot exceed one-tenth of one- percent of the total voting membership. IEEE Fellow is the highest grade of membership and is recognized by the technical community as a prestigious honor and an important career achievement.
Dr Iannaccone's research has revealed new insights in the operation of nanoscale electron devices, both in terms of their fundamental transport and noise properties, and in terms of their impact on the evolution of the Semiconductor Industry. Results of his activity have been published in more than 160 papers in international peer-reviewed journals and more than 120 paper in proceedings of international conferences. He has coordinated a few European and National research projects with multiple partners, and a few advanced technology transfer projects
Dr. Iannaccone graduated in Electrical Engineering from the University of Pisa in 1992 and received a Ph.D from the same university in 1996. He is now Professor of Electronics at the "Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione" of the University of Pisa and is also affiliated with the "Polo Universitario Sistemi Logistici" of the same University. "I really have to thank the love and patience of my family, and the encouragement and collaboration of my colleagues and students over the years," Iannaccone says.
The IEEE is the world's leading professional association for advancing technology for humanity. Through its 400,000 members in 160 countries, the IEEE is a leading authority on a wide variety of areas ranging from aerospace systems, computers and telecommunications to biomedical engineering, electric power and consumer electronics.
Dedicated to the advancement of technology, the IEEE publishes 30 percent of the world's literature in the electrical and electronics engineering and computer science fields, and has developed more than 900 active industry standards. The association also sponsors or co-sponsors nearly 400 international technical conferences each year. If you would like to learn more about IEEE or the IEEE Fellow Program, please visit www.ieee.org.

(IEEE press release)

Giuseppe Iannaccone del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa è stato nominato Fellow dell'Institute of Electronic and Electrical Engineers (IEEE) a partire dal primo gennaio di quest'anno. Il professore ha ricevuto il riconoscimento per i suoi contributi allo sviluppo di modelli dei processi di conduzione e rumore in dispositivi nanoelettronici.

"La comprensione del funzionamento dei dispositivi a semiconduttore in scala nanometrica - ha spiegato Iannaccone - rende possibile il continuo progresso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) che ha portato potentissimi strumenti di comunicazione e di calcolo in ogni tasca".

Il titolo di Fellow, conferito dal consiglio direttivo, è il grado più elevato che un socio può raggiungere all'interno dell'IEEE ed è riconosciuto dalla comunità scientifica come un onore prestigioso e un importante traguardo della carriera. La IEEE è l'associazione professionale più grande del mondo dedicata al progresso della tecnologia che conta 40.0000 soci in 160 paesi, comprendendo un ampio spettro di settori che vanno dai sistemi aerospaziali, i calcolatori, le telecomunicazioni, ai sistemi biomedicali, i sistemi elettrici e l'elettronica di consumo.

Giuseppe Iannaccone si è laureato in Ingegneria Elettronica presso l'Università di Pisa nel 1992 e ha ricevuto un Ph.D dalla stessa università nel 1996 dove adesso è professore ordinario di Elettronica. I risultati della sua attività scientifica sono stati pubblicati in più di 160 articoli in riviste internazionali con peer review e in più di 120 articoli in atti di conferenze internazionali. Ha coordinato inoltre alcuni progetti di ricerca Europei e nazionali con ampi partenariati, e progetti di trasferimento di tecnologie avanzate.

Venerdì, 09 Gennaio 2015 11:28

Lezioni di bioingegneria in Tanzania

team tanzaniaIn una settimana hanno imparato a progettare e stampare oggetti semplici usando software e stampanti open source, tutto grazie al corso "From Making to Marketing" tenuto dai ricercatori di Bioingegneria del Centro Piaggio dell'Università Pisa e del FabLab Pisa. Sono 40 gli studenti e i docenti provenienti da 9 università africane - di Tanzania, Kenia, Uganda, Malawi, Zambia ed Etiopia - che dall'8 al 12 dicembre hanno acquisito i fondamenti della prototipazione rapida e della progettazione di modelli di business ispirati al PhD Plus dell'Ateneo pisano. Il corso, sponsorizzato in parte dall'UNECA, si è svolto durante l'Innovators Summer School presso la Muhimibili University di Daresalaam, in Tanzania, e ha avuto come protagonisti Arti Ahluwalia, Carmelo De Maria, Salvatore Balestrino, Gabriele Montelisciani, Renata Bertocchi, Serena Giusti, Sonia Albana.

tanzania foto3Da sempre l'idea di fondo del team di ricercatori, studenti e tecnici di Bioingegneria del Centro Piaggio e del Fablab Pisa è che l'open source design dei dispositivi biomedicali associato allo sviluppo delle capacità umane siano i due requisiti per migliorare l'healthcare in Africa. I bioingegneri dell'Ateneo pisano sono stati fondamentali per l'organizzazione del curriculum di studi dei colleghi africani e per il successo della Summer School.

La Summer School di Daresalaam ha mostrato come si sviluppa un prodotto a partire dall'ideazione fino alla sua commercializzazione. La progettazione e la fabbricazione di uno sterilizzatore UV per l'acqua che ha vinto la Innovation Competition dello scorso anno è stato proposto come case study e ha costituito la parte pratica del corso.

tanzania foto 4Sotto la supervisione di esperti di business aziendale e di marketing, lo sterilizzatore ha attraversato tutte le fasi di innovazione e commercializzazione. In parallelo gli studenti hanno lavorato in gruppo per sviluppare le proprie strategie di business e di marketing per le proprie idee.

 

 

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa 
NazionePisa.it
TirrenoPisa.it
Controcampus.it
Greenreport.it

Venerdì, 09 Gennaio 2015 10:13

Lezioni di bioingegneria in Tanzania

In una settimana hanno imparato a progettare e stampare oggetti semplici usando software e stampanti open source, tutto grazie al corso "From Making to Marketing" tenuto dai ricercatori di Bioingegneria del Centro Piaggio dell'Università Pisa e del FabLab Pisa. Sono 40 gli studenti e i docenti provenienti da 9 università africane - di Tanzania, Kenia, Uganda, Malawi, Zambia ed Etiopia - che dall'8 al 12 dicembre hanno acquisito i fondamenti della prototipazione rapida e della progettazione di modelli di business ispirati al PhD Plus dell'Ateneo pisano. Il corso, sponsorizzato in parte dall'UNECA, si è svolto durante l'Innovators Summer School presso la Muhimibili University di Daresalaam, in Tanzania, e ha avuto come protagonisti Arti Ahluwalia, Carmelo De Maria, Salvatore Balestrino, Gabriele Montelisciani, Renata Bertocchi, Serena Giusti, Sonia Albana.

Da sempre l'idea di fondo del team di ricercatori, studenti e tecnici di Bioingegneria del Centro Piaggio e del Fablab Pisa è che l'open source design dei dispositivi biomedicali associato allo sviluppo delle capacità umane siano i due requisiti per migliorare l'healthcare in Africa. I bioingegneri dell'Ateneo pisano sono stati fondamentali per l'organizzazione del curriculum di studi dei colleghi africani e per il successo della Summer School.

La Summer School di Daresalaam ha mostrato come si sviluppa un prodotto a partire dall'ideazione fino alla sua commercializzazione. La progettazione e la fabbricazione di uno sterilizzatore UV per l'acqua che ha vinto la Innovation Competition dello scorso anno è stato proposto come case study e ha costituito la parte pratica del corso. Sotto la supervisione di esperti di business aziendale e di marketing, lo sterilizzatore ha attraversato tutte le fasi di innovazione e commercializzazione. In parallelo gli studenti hanno lavorato in gruppo per sviluppare le proprie strategie di business e di marketing per le proprie idee.

Sono circa novanta gli iscritti alla quarta edizione del Corso di alta formazione in "Giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti" che si terrà a Pisa dal 12 al 30 gennaio 2015. Il Corso, organizzato dal dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Pisa con il coordinamento scientifico del professor Roberto Romboli, avrà la durata di tre settimane, con lezioni tenute in lingua italiana e spagnola da docenti italiani, spagnoli e latinoamericani.

I partecipanti al corso provengono dall'Italia e, in larghissima misura, da Paesi stranieri, soprattutto dell'America Latina. In particolare, gli iscritti a questa edizione provengono da: Colombia, Argentina, Brasile, Perù, Messico, Costa Rica, Ecuador, Cile, Uruguay, Panama e Paraguay.

Oltre ai numerosi seminari su tematiche che vanno dai modelli di giustizia costituzionale, alla tutela sovranazionale dei diritti fondamentali, il Corso prevede lo studio di casi pratici connessi all'attualità costituzionale, attraverso l'analisi di sentenze che hanno inciso nel campo della protezione dei diritti umani. All'interno del corso sono anche state programmate alcune conferenze tenute da ospiti illustri, tra cui Ugo De Siervo, Valerio Onida, Luigi Ferrajoli, Gustavo Zagrebelsky. La conclusione del Corso è affidata ad un intervento del Professore Emerito Alessandro Pizzorusso.

giustizia costituzionaleSono circa novanta gli iscritti alla quarta edizione del Corso di alta formazione in "Giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti" che si terrà a Pisa dal 12 al 30 gennaio 2015. Il Corso, organizzato dal dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Pisa con il coordinamento scientifico del professor Roberto Romboli, avrà la durata di tre settimane, con lezioni tenute in lingua italiana e spagnola da docenti italiani, spagnoli e latinoamericani.

I partecipanti al corso provengono dall'Italia e, in larghissima misura, da Paesi stranieri, soprattutto dell'America Latina. In particolare, gli iscritti a questa edizione provengono da: Colombia, Argentina, Brasile, Perù, Messico, Costa Rica, Ecuador, Cile, Uruguay, Panama e Paraguay.

Oltre ai numerosi seminari su tematiche che vanno dai modelli di giustizia costituzionale, alla tutela sovranazionale dei diritti fondamentali, il Corso prevede lo studio di casi pratici connessi all'attualità costituzionale, attraverso l'analisi di sentenze che hanno inciso nel campo della protezione dei diritti umani. All'interno del corso sono anche state programmate alcune conferenze tenute da ospiti illustri, tra cui Ugo De Siervo, Valerio Onida, Luigi Ferrajoli, Gustavo Zagrebelsky. La conclusione del Corso è affidata ad un intervento del Professore Emerito Alessandro Pizzorusso.

nencioniSi è spento lo scorso 30 dicembre all'età di 85 anni il professor Franco Nencioni, figura di riferimento dell'Istituto di Elettrotecnica prima e del dipartimento di Sistemi elettrici e automazione dopo, e più in generale per l'intera facoltà di Ingegneria. Molto conosciuto anche in Ateneo, Franco Nencioni ha dedicato più di mezzo secolo allo studio e all'insegnamento dell'Elettrotecnica e nel corso della sua attività è stato maestro di generazioni di ingegneri che oggi, diventati professionisti in aziende ed enti pubblici, ne conservano un vivo e profondo ricordo.  Infatti è sempre stata profonda convinzione del professore che si dovesse essere sempre attenti alle istanze degli studenti, da lui considerati la profonda ragione d'essere dell'Università.

Franco Nencioni, insignito tra l'altro dell'Ordine del Cherubino dell'Università di Pisa, è stato a lungo presidente del Consiglio di corso di laurea di Ingegneria elettrotecnica prima ed elettrica dopo e presidente del corso di dottorato di ricerca in Ingegneria elettrotecnica tenendo per molti anni numerosi insegnamenti anche presso l'Accademia Navale di Livorno, con i cui responsabili ha tenuto proficui e cordiali rapporti. È stato inoltre coordinatore nazionale dei Presidenti dei Consigli di corso di laurea in Ingegneria elettrica delle università italiane, contribuendo anche presso sedi istituzionali quali il Ministero dell'Università al rinnovamento dell'offerta didattica. Ha anche mantenuto intensi rapporti con la Associazione Elettrotecnica Italiana (AEI).

Coloro che l'hanno conosciuto hanno sempre ricordato con vividezza il suo carattere energico, la sua forte determinazione e la sua onestà intellettuale.
Sotto la sua guida si sono formati numerosi ricercatori e docenti, oggi attivi in diverse università italiane e in istituti di ricerca anche stranieri, e i suoi allievi ricordano con affetto le vivaci discussioni su quale fosse il migliore modo di esporre contenuti didattici o sviluppare temi di ricerca in cui lui sempre cercava di coniugare il rigore metodologico con la chiarezza espositiva.

L'ultima voltà che è stato presente presso la facoltà di Ingegneria è stato in occasione delle celebrazioni del centenario dell'istituzione della Scuola di Ingegneria, nell'ottobre del 2013, e va ricordata la sua commozione quando alla fine di quella intensa giornata disse di sentirsi orgoglioso di aver contribuito per circa 50 anni allo sviluppo della facoltà di Ingegneria.

La sua scomparsa lascia in chi l'ha conosciuto e apprezzato un profondo vuoto, ma al tempo stesso un sentimento di arricchimento per i suoi insegnamenti.

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