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È una collaborazione che ha al centro lo scavo archeologico del sito di Misis e che, per il prossimo futuro, svilupperà programmi di ricerca e di lavoro con un ruolo pilota dell'Università di Pisa. Sono questi i contenuti della cooperazione che l'Ateneo pisano definirà con la Turchia in occasione dell'incontro con le due delegazioni in visita a Pisa dal 16 al 18 dicembre, una dell'Università di Çukurova (Adana), guidata dal rettore Mustafa Kibar, e un'altra della Municipalità di Yüreğir, nella stessa provincia di Adana, guidata dal sindaco Mahmut Çelikcan. Avviato nel 2012, lo scavo di Misis è condotto da un gruppo italiano guidato da Giovanni Salmeri dell'Università di Pisa e da Anna Lucia D'Agata, del CNR-Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico, in collaborazione con il Municipio di Yüreğir e il Museo Archeologico di Adana.

«Quella di Misis è un'area archeologica protetta di primo grado – spiega il professor Salmeri – Oggi il sito dell'antica città, i cui resti sono ancora in molti tratti visibili, è occupato da una popolazione di 5000 abitanti che vivono in circa 800 case. Una tale 'occupazione delle rovine' non corrisponde ai moderni criteri di tutela e valorizzazione dei siti archeologici, e per ovviare a tale situazione il Municipio di Yüreğir ha lanciato nel 2012 il progetto 'Misis città di eterna vita' (Ölümsüzlük Şehri Misis). Esso prevede da un lato la riqualificazione del centro con opportuni interventi di carattere urbanistico ed economico e dall'altro l'avvio dello scavo e della progettazione di un parco archeologico e culturale nell'ambito di un'ampia collaborazione italo-turca».

La presenza del fiume Ceyhan e la posizione di controllo su una delle principali rotte di comunicazione tra l'altopiano anatolico e la Siria e il Levante hanno contribuito in modo determinante alla storia di lunga durata e alla precoce urbanizzazione del sito di Misis. Sviluppatasi su un terrazzo antico che domina il corso del fiume, lo höyük (collina artificiale) di Misis ha restituito le tracce di un insediamento neolitico e calcolitico, il più antico finora venuto alla luce nella piana inferiore del Ceyhan. Alle deboli testimonianze dell'età del Bronzo fa seguito la massiccia frequentazione nella media età del Ferro (IX-VII secolo a.C.), quando Misis conosce un'autentica esplosione insediamentale. Entrata nell'orbita del potere romano nel I secolo a.C., la città, allora chiamata Mopsuestia, assunse man mano le caratteristiche di un grande centro dell'area orientale dell'impero, che dopo la fondazione di Costantinopoli nel 330 d.C. restò inserito per quasi trecento anni nell'orbita bizantina. Con il VII secolo d.C. la città, adesso chiamata Al Massisa, venne trasformata in fortezza e sino al XIV secolo furono frequenti i suoi passaggi di mano, dai Bizantini agli Arabi, ai Turchi, ai Crociati. Sotto l'impero ottomano infine prese il nome di Misis.
Aperto all'estremità sud-occidentale della sommità e sulle pendici immediatamente sottostanti, in un'area strategica per il controllo della piana inferiore del Ceyhan e delle vie di comunicazione verso est e verso ovest, lo scavo di Misis si pone come uno dei più importanti della Turchia sud-orientale: «L'area indagata, che supera ad oggi i 1000 metri quadrati, ha restituito infatti una imponente sequenza stratigrafica che va dall'età contemporanea al IX-VIII secolo a.C. e documenta le trasformazioni nella funzione che il centro conobbe nei secoli – aggiunge il professor Salmeri – Le strutture messe in luce mostrano che se in età medievale l'höyük aveva la fisionomia di area fortificata, in età ellenistica e romana era occupato da un'area abitativa che doveva includere anche un importante santuario. L'individuazione infine di enormi edifici in mattoni crudi, che risalgono all'VIII secolo a.C. – il cui scavo è attualmente in corso – è certo il dato di maggiore rilevanza: i resti della città neoittita di Misis vengono così lentamente alla luce».

Martedì, 16 Dicembre 2014 09:42

Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Un premio alla miglior testi di laurea in medicina che si è distinta per aver adottato un approccio di genere. Il riconoscimento sarà consegnato dalla prorettrice Nicoletta De Francesco in occasione dell'apertura del convegno "Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. La prospettiva di genere nella ricerca e nella normativa", promosso nell'ambito progetto europeo TRIGGER. La mattinata di studio, che si svolgerà giovedì 18 dicembre dalle 9.30 alle 13.00 al dipartimento di Scienze Politiche in via Serafini 3, sarà anche l'occasione per fare il punto sul tema con i rappresentati degli enti locali e della Regione Toscana. Ad animare il dibattito ci saranno Rita Biancheri, responsabile scientifico progetto TRIGGER, Rudy Foddis, AnnaLaura Carducci, Fabiola Fontana, Silvia Cervia, Anna Taglioli e Silvana Salvini.

Lo scorso 12 novembre, per la prima volta nella storia, un oggetto fabbricato da mano umana si è posato su una cometa. A bordo della sonda Rosetta e del lander Philae erano presenti molti strumenti ed equipaggiamenti realizzati in Italia e, mercoledì 17 dicembre, alle 14.30, nell'Aula Magna "Ulisse Dini" della Scuola di Ingegneria dell'Università di Pisa, si terrà un incontro per illustrare il contributo italiano alla missione, un esempio concreto della collaborazione tra l'Agenzia Spaziale Italiana, le Università, i Centri di Ricerca e la grande industria nazionale (Selex-ES).

All'iniziativa, intitolata "Landed. Mani, occhi e cuore italiani: il contributo italiano alla missione Rosetta", interverranno Marco Molina (Chief Technical Officer-Selex ES) e Giampaolo Preti (Head of Space Institutional Business, Selex-ES), che racconteranno la storia di questi strumenti italiani (prodotti dalla loro azienda): tra gli altri, VIRTIS che realizza mappe di temperatura della cometa, GIADA che conta i grani di polvere cometaria, il "trapano" SD2 che ha provato ad assaggiare un pezzo di cometa prelevandolo per analizzarlo. Racconteremo anche la storia di quegli apparati che, sempre made in Italy, hanno permesso a Rosetta di viaggiare per dieci anni nello spazio: sensori di stelle, camere di navigazione e pannelli solari.

Martedì 16 dicembre 2014, dalle 10.30 prima alla Gipsoteca di Arte Antica (piazza San Paolo all'Orto 20) e poi alle Collezioni Egittologiche (via San Frediano 12), si svolgerà una giornata, aperta a tutti, dedicata ai musei universitari pisani e non solo.

La giornata sarà occasione per un primo bilancio delle attività del Sistema Museale di Ateneo a due anni dalla sua nascita, ma fornirà anche occasione per un confronto con esperti in settori diversi dei beni culturali. Come segno emblematico della centralità dell'Orto Botanico nel nuovo progetto museale varato dall'Ateneo, sarà inoltre possibile ammirare in Gipsoteca il quadro "Orto botanico, 1999" di Beppe Bartolini, gentilmente concesso per l'evento.

Una seconda parte del programma si svolgerà alle Collezioni Egittologiche, dove sarà presentato ufficialmente l'ingresso del sarcofago di Kenamun nelle Collezioni e il suo ricongiungimento con i resti del nobile egiziano rinvenuti nel Museo di Storia Naturale.

L'attuale Sistema Museale di Ateneo è stato creato il 19 settembre 2012 e reso pienamente operativo dal gennaio 2013. Aveva alle spalle il lavoro eccellente compiuto in trent'anni dalla Commissione Musei e dal primo Sistema Museale (2001); tuttavia, per la prima volta all'esigenza di "fare sistema" è stata data risposta con una struttura istituzionale e logistica.

Dopo due anni, si chiude simbolicamente la prima fase di vita del Sistema. Marilina Betrò, presidente del Sistema Museale, ha commentato: "Mi piace pensare a questo tempo come al viaggio che ha traghettato i musei dell'Ateneo dal loro passato, ricco di storia e di tesori, ma ancora in parte chiuso tra mura segrete, a un futuro sempre più aperto, connesso, immersivo. È un futuro che dalle sue origini parte e sa tornarvi, nuovo: l'Orto, primo antico nucleo dei musei d'Ateneo, suo centro, torna a esserne cuore e centro nel nuovo progetto del Polo Museale Storico, che dall'anno prossimo sarà messo in opera".

Sono stati presentati venerdì 12 dicembre, nell'ambito del XIII congresso dell'AISPE, i quattro volumi su "Gli economisti accademici italiani dell'Ottocento", curati dal professor Massimo Augello. Con l'autore, ne hanno discusso i professori Piero Barucci, già ministro del Tesoro nei governi Amato e Ciampi e attualmente membro della presidenza dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Pier Francesco Asso, dell'Università di Palermo, Marco Guidi, dell'Università di Pisa, Manuela Mosca, dell'Università di Lecce, e Piero Roggi, dell'Università di Firenze.

L'opera, frutto di una coedizione tra il ministero dei Beni culturali e la Fabrizio Serra, è il risultato di una ricerca trentennale condotta nell'ambito di numerosi progetti d'interesse nazionale (PRIN), coordinati dal professor Augello. Essa è organizzata in forma di dizionario bio-bibliografico degli economisti italiani dell'Ottocento e del primo Novecento e si caratterizza come storia "documentale" della scienza economica nel nostro paese.

Il primo volume, diviso in tre tomi, contiene i saggi bio-bibliografici su più di settanta economisti del periodo, preceduti da un'introduzione che ricostruisce la storia del progetto e i suoi percorsi realizzativi e analizza, attraverso alcune tabelle e figure, i dati complessivi più rilevanti della ricerca. Il secondo volume si articola in un complesso di indici che facilitano la consultazione dell'opera e gli approfondimenti tematici.

Opera di documentazione e al tempo stesso di lettura, essa offre uno straordinario strumento di approfondimento e di ricerca non soltanto sulla scienza economica e gli economisti italiani dell'età liberale, ma anche sulla storia politica, economica e sociale del paese, per il ruolo cruciale da essi svolto nelle istituzioni.

"Il professor Augello - ha commentato in apertura Piero Barucci - ha realizzato il sogno che hanno tutti coloro che si occupano di storia: quello di realizzare nel corso della loro carriera un dizionario. Il dizionario è infatti un'opera che rimane nel tempo e che diventa strumento di lavoro per tutti gli studiosi che, da allora in poi, si occuperanno di quell'argomento, in questo caso la storia economica dell'Ottocento".

Dopo la presentazione e la discussione della metodologia e dei contenuti dei volumi da parte dei diversi relatori, che hanno sottolineato la progettualità dell'opera, l'incontro è stato chiuso dallo stesso autore. "Ho voluto portare a termine il progetto che è alla base dei volumi, un progetto nato trent'anni fa - ha detto Massimo Augello - come tributo alla mia disciplina. L'opera che abbiamo qui discusso rappresenta il lavoro conclusivo di un grande gruppo di ricerca, composto da più di cento studiosi di diversi settori che si sono alternati in questo lungo periodo con idee, passione e grande impegno".

Martedì, 16 Dicembre 2014 09:14

Google e diritto all’oblio

L'11 dicembre alle 12,15 al dipartimento di Economia e Management dell'Università di Pisa (Via Ridolfi, 10), Alessandro Mantelero del Politecnico di Torino e del Nexa Centre for Internet and Society terrà un seminario dal titolo "La sentenza CGUE sul 'Caso Google' e il diritto all'oblio: una decisione 'Politica'".
A marzo scorso una celebre e discussa sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha riconosciuto ai cittadini comunitari il diritto di chiedere a Google l'eliminazione dai motori di ricerca delle informazioni contenute in pagine che li riguardano, anche se pubblicate lecitamente e non diffamatorie. Dalla emanazione della sentenza ad oggi le richieste di cancellazione pervenute a Google sono state quasi 150.000, delle quali il 41,8% approvate, con relativo oscuramento dei link segnalati.
Il seminario, organizzato dalla professoressa Dianora Poletti, intende offrire un contributo alla comprensione dei dirompenti effetti provocati dalla sentenza. La partecipazione al seminario è libera e aperta a tutti gli interessati.

Sarà aperto giovedì 11 dicembre, al Polo Piagge di Pisa, il congresso su "Gli economisti e la guerra", XIII incontro dell'Associazione Italiana per la Storia del Pensiero Economico (AISPE), organizzato in collaborazione con l'Università di Pisa. L'appuntamento, che andrà avanti fino a sabato 13, fa parte delle celebrazioni nazionali per il centenario della prima guerra mondiale e si svolge sotto l'alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica e della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il programma del convegno è stato presentato, a Palazzo alla Giornata, dal rettore Massimo Augello, che è presidente dell'AISPE e del Comitato scientifico del congresso, dal vice prefetto vicario, Valerio Massimo Romeo, e dal professor Luca Michelini, membro del Comitato scientifico del congresso.

Tema centrale delle tre giornate pisane sarà il rapporto tra economisti e prima guerra mondiale, cui saranno dedicate 5 delle 19 sessioni in programma, con un approccio pluralistico, un'ottica multidisciplinare e un'attenzione specifica rivolta alle varie esperienze nazionali. I contributi spazieranno dai problemi tecnici della gestione monetaria, al ruolo svolto dagli economisti come consiglieri politici, fino all'analisi dell'impatto che la guerra ha avuto sulla riflessione teorica dei singoli studiosi. Intorno a questo tema si intersecano gli argomenti delle altre sessioni, che indagheranno, tra l'altro, sul caso italiano, sia per quanto riguarda il rapporto tra pensiero economico italiano e conflitto bellico, sia in relazione alla nascita del pensiero economico corporativo.

Il convegno non mancherà, inoltre, di promuovere una riflessione sul più generale rapporto tra gli economisti e la guerra, partendo dalla concezione classica maturata nella seconda metà del Settecento secondo cui il commercio e lo sviluppo economico possono proliferare solo in un contesto di pace. Da allora in poi per gli economisti diventa fondamentale lo studio dell'intreccio tra espansione economica e forza militare, fino alle teorie marxiane che inquadrano i fenomeni bellici come eventi riconducibili alle dinamiche economiche e ai conflitti tra le grandi potenze capitalistiche.

La prima guerra mondiale, rompendo drammaticamente ogni speranza in un legame indissolubile tra progresso economico e pace, segna l'inizio di un'epoca storica che attraverso il secondo conflitto bellico mondiale e la guerra fredda arriva fino ai giorni nostri. La situazione attuale indica, infatti, che le crisi economiche e le guerre sono rimaste eventi di importanza decisiva, e che le conflittualità tipiche delle società di mercato stanno progressivamente pervadendo la realtà dei paesi più progrediti.

"Il XIII congresso dell'AISPE - ha dichiarato il professor Massimo Augello, presidente dell'associazione - è tra gli appuntamenti più significativi di celebrazione del centenario del primo conflitto mondiale, tanto a livello nazionale che internazionale. Del resto, il rapporto tra guerra ed economia, declinato in tutte le sue innumerevoli sfaccettature, è stato costantemente al centro della riflessione degli economisti e intimamente legato alle loro elaborazioni teoriche e alle loro concezioni politiche e di politica economica".

«Per il costante e illuminato impegno nella ricerca scientifica volta a esplorare la profondità del Cosmo, alla scoperta dei segreti della materia e dell'energia che hanno originato forme di vita». Questa la motivazione del riconoscimento "La Chiave dell'Amicizia" 2014 che l'Unione Imprese Storiche Italiane conferirà mercoledì 10 dicembre al professor Franco Cervelli, 64 anni, pisano, dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e docente dell'Università di Pisa. Dal 1999 Cervelli sta collaborando all'esperimento AMS-02, un complesso rivelatore di particelle operativo sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) che sta utilizzando tutte le potenzialità offerte dall'ambiente spaziale per portare avanti le nostre conoscenze dell'universo e giungere a comprenderne le origini.

La cerimonia di consegna si terrà a Palazzo Incontri Firenze (con inizio alle ore 19.45), nel corso del Convivio d'Inverno organizzato dall'associazione dei 41 brand ultracentenari di Toscana, Veneto, Piemonte e Calabria che "fatturano" 9290 anni di storia e sono testimoni di un Made in Italy longevo e di successo, aperto all'innovazione e ai valori etici di mercato. Il riconoscimento – riservato a "un personaggio o a un rappresentante di una istituzione che abbia acquisito particolari meriti con il lavoro, sia nella sfera culturale, che civile, sociale ed economica, e che abbia lasciato prezioso sedimento e illuminato senso di progresso" è giunto alla ottava edizione.

Franco Cervelli è nato a Pisa nell'aprile del 1950. Si è laureato in Fisica presso l'Università di Pisa. Ancora studente, ha iniziato la sua attività di ricerca al CERN di Ginevra. Agli inizi degli anni '80 ha lasciato il CERN per approdare al Fermi National Accelerator Laboratory (Fermilab) di Chicago (USA), dove è entrato a far parte dell'esperimento CDF, dedicato alla ricerca e allo studio di nuove particelle. Tale esperimento gli ha permesso di essere uno degli scopritori del quark Top, il più pesante ed elusivo tra i "mattoncini" fondamentali della materia. Nel 1999 ha iniziato la sua collaborazione con l'esperimento AMS-02, che ha come spokeperson S.C.C. Ting, premio Nobel per la Fisica 1976. Dal 2012 Franco Cervelli si sta anche dedicando alla progettazione e realizzazione dell'esperimento Mu2e da svolgere di nuovo al Fermi Laboratory di Chicago, col quale si cercherà di comprendere perché certe particelle abbiano la possibilità di trasformarsi in altre. Studi di questo tipo sono centrali per comprendere quale tipo di fisica ci sia oltre il cosiddetto Modello Standard, che rappresenta il punto più alto della nostra comprensione dell'Universo, dal Big Bang alle particelle elementari. Autore di più di 300 pubblicazioni scientifiche, dal 1996 Franco Cervelli è docente di Fisica degli acceleratori di particelle presso l'Università di Pisa.

In passato la "Chiave dell'amicizia" è stata conferita al soprintendente del Polo Museale Fiorentino Antonio Paolucci (2006), al direttore dell'Istituto e Museo di Storia della Scienza Paolo Galluzzi (2007,) al membro dell'Executive Board della Banca Centrale Europea Lorenzo Bini Smaghi (2008), alla presidente dell'Accademia della Crusca Nicoletta Maraschio (2009). Nel 2010, in occasione del decennale della nascita dell'Unione, sono stati insigniti con la "La Chiave dell'Amicizia" il costituzionalista Enzo Cheli (presidente del Gabinetto Vieusseux), l'architetto Francesco Gurrieri (preside dell'Università Internazionale dell'Arte) e l'imprenditrice Antonella Mansi (presidente di Confindustria Toscana). Nel 2011, per il 150° dell'Unità d'Italia, il Prefetto di Firenze Paolo Padoin, nel 2013 l'imprenditore Marco Bartoletti della BB di Calenzano.

Si terrà a Pisa dal 10 al 12 dicembre il XIII Simposio dell'Associazione Italiana per l'Intelligenza Artificiale, che quest'anno affronterà il tema dell'intelligenza artificiale per la società e l'economia. Ospitato dal dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa, il convegno sarà dedicato ad approfondire e discutere il ruolo che questo settore può rivestire per lo sviluppo e l'innovazione in ambito sociale, economico e tecnologico. Al centro dell'interesse delle tre giornate pisane ci saranno argomenti quali i contributi della robotica al miglioramento della qualità della vita, in particolare per quanto riguarda il supporto tecnologico agli anziani; la possibilità di apprendimento automatico da parte delle macchine per avvicinarle alle caratteristiche dell'essere umano; la diffusione delle tecniche per la ricerca e la gestione delle infinite informazioni che quotidianamente sono prodotte su internet e sui social media. È prevista anche una tavola rotonda dal tema "L'Intelligenza Artificiale crea o distrugge lavoro?". moderata da Luca de Biase di Nova 24, Il Sole 24 ore.

Il convegno, che ha il patrocinio dell'Ateneo pisano del Comune di Pisa e della Camera di Commercio di Pisa, ospiterà docenti ed esperti provenienti dal mondo accademico e delle imprese come la Carnegie Mellon University, IBM Italia, l'Università La Sapienza di Roma, il centro di ricerca SKI di Telecom Italia e il Qatar Computing Research Institute, oltre naturalmente a numerosi docenti dell'Università di Pisa. Nelle tre giornate saranno presentati 10 workshops ed un consorzio dottorale. Uno dei temi tra i più affascinanti che saranno trattati è la robotica. Il robot autonomo è stato un obiettivo delle ricerca in Intelligenza Artificiale fin dagli inizi ed i robot hanno rappresentato un ambito chiave nel quale studiare metodi e tecniche per la realizzazione di sistemi intelligenti. Strettamente legate a questo mondo sono le problematiche dell'invecchiamento e del mantenimento dell'indipendenza in età avanzata, portando l'attenzione sulle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita.

L'apprendimento automatico che consiste nella simulazione su calcolatore di una caratteristica tipica dell'essere umano, la comprensione del linguaggio naturale, sia scritto che parlato, compresi gli sviluppi in corso presso Google nella realizzazione di strumenti di analisi linguistica "universali" sono alcuni degli atri argomenti che verranno affrontati. Ma le tecniche di Intelligenza Artificiale sono utilizzate anche in altri contesti. E così durante il convegno si parlerà di Web 2.0, del settore i beni culturali, delle Smart Semantic Cities (SSC) sino allo studio delle dinamiche della folla, come il fatto di seguire le mode e i comportamenti degli altri, le dinamiche di evacuazione oppure la formazione spontanea di una moltitudine di persone.

Il programma completo del convegno è disponibile sul sito: http://aiia2014.di.unipi.it/. Per ulteriori informazioni, si può contattare il responsabile scientifico, professor Salvatore Ruggieri, del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa, all'indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Misis scavo e fiumeÈ una collaborazione che ha al centro lo scavo archeologico del sito di Misis e che, per il prossimo futuro, svilupperà programmi di ricerca e di lavoro con un ruolo pilota dell'Università di Pisa. Sono questi i contenuti della cooperazione che l'Ateneo pisano definirà con la Turchia in occasione dell'incontro con le due delegazioni in visita a Pisa dal 16 al 18 dicembre, una dell'Università di Çukurova (Adana), guidata dal rettore Mustafa Kibar, e un'altra della Municipalità di Yüreğir, nella stessa provincia di Adana, guidata dal sindaco Mahmut Çelikcan. Avviato nel 2012, lo scavo di Misis è condotto da un gruppo italiano guidato da Giovanni Salmeri dell'Università di Pisa e da Anna Lucia D'Agata, del CNR-Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico, in collaborazione con il Municipio di Yüreğir e il Museo Archeologico di Adana.

scavo Misis «Quella di Misis è un'area archeologica protetta di primo grado – spiega il professor Salmeri – Oggi il sito dell'antica città, i cui resti sono ancora in molti tratti visibili, è occupato da una popolazione di 5000 abitanti che vivono in circa 800 case. Una tale 'occupazione delle rovine' non corrisponde ai moderni criteri di tutela e valorizzazione dei siti archeologici, e per ovviare a tale situazione il Municipio di Yüreğir ha lanciato nel 2012 il progetto 'Misis città di eterna vita' (Ölümsüzlük Şehri Misis). Esso prevede da un lato la riqualificazione del centro con opportuni interventi di carattere urbanistico ed economico e dall'altro l'avvio dello scavo e della progettazione di un parco archeologico e culturale nell'ambito di un'ampia collaborazione italo-turca».


frammento architettonicoLa presenza del fiume Ceyhan e la posizione di controllo su una delle principali rotte di comunicazione tra l'altopiano anatolico e la Siria e il Levante hanno contribuito in modo determinante alla storia di lunga durata e alla precoce urbanizzazione del sito di Misis. Sviluppatasi su un terrazzo antico che domina il corso del fiume, lo höyük (collina artificiale) di Misis ha restituito le tracce di un insediamento neolitico e calcolitico, il più antico finora venuto alla luce nella piana inferiore del Ceyhan. Alle deboli testimonianze dell'età del Bronzo fa seguito la massiccia frequentazione nella media età del Ferro (IX-VII secolo a.C.), quando Misis conosce un'autentica esplosione insediamentale. Entrata nell'orbita del potere romano nel I secolo a.C., la città, allora chiamata Mopsuestia, assunse man mano le caratteristiche di un grande centro dell'area orientale dell'impero, che dopo la fondazione di Costantinopoli nel 330 d.C. restò inserito per quasi trecento anni nell'orbita bizantina. Con il VII secolo d.C. la città, adesso chiamata Al Massisa, venne trasformata in fortezza e sino al XIV secolo furono frequenti i suoi passaggi di mano, dai Bizantini agli Arabi, ai Turchi, ai Crociati. Sotto l'impero ottomano infine prese il nome di Misis.

Misis docentiAperto all'estremità sud-occidentale della sommità e sulle pendici immediatamente sottostanti, in un'area strategica per il controllo della piana inferiore del Ceyhan e delle vie di comunicazione verso est e verso ovest, lo scavo di Misis si pone come uno dei più importanti della Turchia sud-orientale: «L'area indagata, che supera ad oggi i 1000 metri quadrati, ha restituito infatti una imponente sequenza stratigrafica che va dall'età contemporanea al IX-VIII secolo a.C. e documenta le trasformazioni nella funzione che il centro conobbe nei secoli – aggiunge il professor Salmeri – Le strutture messe in luce mostrano che se in età medievale l'höyük aveva la fisionomia di area fortificata, in età ellenistica e romana era occupato da un'area abitativa che doveva includere anche un importante santuario. L'individuazione infine di enormi edifici in mattoni crudi, che risalgono all'VIII secolo a.C. – il cui scavo è attualmente in corso – è certo il dato di maggiore rilevanza: i resti della città neoittita di Misis vengono così lentamente alla luce».

Le delegazioni turche:
Mercoledì 17 dicembre gli ospiti turchi saranno accolti in rettorato. 
Per la Municipalità di Yüreğir saranno presenti:

Ing. Mahmut CELIKCAN (sindaco)
Dott. Zulfu CELIK (archeologo, vice-sindaco)
Arch. Fatma Seda JOYA (responsabile progetto Misis)
Dott. Sabri TARI (assessore alla cultura)

Per l'Università di Çukurova saranno presenti:

Prof. Dr. Mustafa Kibar
Prof. Dr. Azmi Yalcin
Prof. Dr. Harun Arikan


Ne hanno parlato: 
Tirreno Pisa
NazionePisa.it
gonews.it 
controcampus.it
PisaToday.it

 

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