Il robot Walkman in partenza per la DRC di Los Angeles
E' in partenza per Los Angeles da Genova il team dell'Istituto Italiano di Tecnologia con il robot Walkman per partecipare alla prima edizione del DARPA Robotics Challenge (DRC), la competizione internazionale tra squadre di robotici lanciata nel settembre 2012 dall'Agenzia per la ricerca avanzata del dipartimento di difesa statunitense (DARPA) che ha l'obiettivo di definire gli standard tecnologici dei robot da impiegare in situazioni di disastro naturale o causato dall'uomo.
La competizione che si terrà a Pomona, vicino Los Angeles in California, i prossimi 5 e 6 giugno, vedrà confrontarsi 25 team, provenienti da USA, Giappone, Corea del Sud, Europa, Hong Kong, Repubblica Popolare Cinese. Tra i competitors di Walkman, i robot del Jet PropulsionLabs della NASA e quello sviluppato dal DARPA con Boston Dynamics che verrà utilizzato da 7 squadre, tra cui quella del MIT. In palio 3,5 milioni di dollari che si aggiudicheranno le prime tre squadre classificate.
Il robot Walkman è stato ideato e realizzato dall'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, in collaborazione con il Centro di Ricerca"E. Piaggio" dell'Università di Pisa, all'interno di un progetto finanziato dalla Commissione Europea dalla fine del 2013. Il team italiano è l'unica realtà in Europa che parteciperà alla competizione su invito diretto dal DARPA. "Per la forza del suo team e delle loro idee, credo che la loro partecipazione al DRC aumenterà la qualità della competizione nel suo insieme": queste le parole usate da Gill Pratt, direttore del programma DRC nella lettera di invito indirizzata al ricercatore di IIT Nikolaos Tsagarakis, che guiderà il team durante la competizione.
Secondo Tsagarakis "il confronto con le altre squadre all'interno di uno scenario realistico è importante per verificare che ci stiamo muovendo nella direzione giusta. La partecipazione alla DRC è solo uno dei nostri obiettivi, poiché in seguito ci confronteremo con altri scenari definiti insieme agli enti di Protezione Civile".
"Le abilità del robot " aggiunge Antonio Bicchi, co-coordinatore scientifico del progetto WalkMan "discendono dalla forma umanoide, necessaria per un robot che in futuro dovrà convivere con gli uomini e adattarsi ai loro ambienti. Le mani, per esempio, sono uno sviluppo della "Pisa/IIT SoftHand", basata su un disegno e un principio di funzionamento simile a quello di una mano umana, che la rendono in grado di afferrare tutti i tipi di oggetti. "Ugualmente cruciale per la riuscita della competizione – prosegue Bicchi, coordinatore del gruppo di robotica del Centro "E. Piaggio" e senior scientist di IIT – è stato il lavoro dei ricercatori pisani guidati da Lucia Pallottino, mettendo a punto interfacce per la comunicazione naturale tra il robot ed il team di guida, e gli algoritmi per rendere autonomo il robot in quelle fasi dove il pilota non potrà vederlo e guidarlo."
Le abilità dei robot che verranno valutate durante la DRC sono molteplici: camminare e operare in autonomia, salire scale e superare altri ostacoli, aprire porte e girare valvole, manovrare utensili di lavoro, guidare un veicolo tipo Ranger. La competizione coinvolge sia i robot sia le squadre di scienziati che li comandano. Gli elementi tecnici che definiranno il loro successo saranno: il software e l'interfaccia di controllo sviluppati da ciascuna squadra, la strategia pensata per superare le difficoltà dello scenario, le tecnologie volte a garantire equilibrio, robustezza, destrezza ed efficienza energetica. In più circostanze le comunicazioni fra il team e il robot verranno interrotte per rendere ancor più veritiera la simulazione di una situazione di emergenza.
"Siamo molto orgogliosi di potere partecipare alla DRC con un progetto costruito interamente in Italia e in rappresentanza dell'Europa – sottolinea Roberto Cingolani, direttore scientifico di IIT - Sono molti i paesi del mondo che investono nelle tecnologie robotiche, proprio per il loro valore applicativo, dalla domotica ai risvolti biomedicali e industriali. Walkman è la dimostrazione che anche l'Europa, e in primis l'Italia, gioca un ruolo decisivo per lo sviluppo del settore, in particolare nella definizione degli standard tecnologici di una delle principali tecnologie del futuro."
Il robot Walkman è un umanoide alto1,85 metri e pesante 100 chili,è munito di batteria che gli permette di avere un'autonomia di un'ora ed è in grado di camminare, aprire porte e utilizzare strumenti di lavoro come un trapano, e chiudere e aprire una valvola industriale.
Walkman, si distingue per alcune caratteristiche uniche: il movimento elastico dei giunti che gli permettono di avere un movimento fluido e sicuro nell'interazione con l'uomo e con l'ambiente; un ridotto consumo di energia; leggerezza delle gambe prive di motori lungo la parte bassa; versatilità e destrezza nella manipolazione. Il busto è in grado di ruotare di 180 gradi, facilitando così la manipolazione degli oggetti in ogni direzione intorno al robot, mentre le braccia possono ruotare all'indietro facilitando le azioni dietro la schiena. La prova più difficile per i ricercatori di IIT e del centro Piaggio sarà manovrare il robot per guidare l'auto.
Il robot italiano Walkman, progettato e costruito da IIT e dal Centro di Ricerca 'E.Piaggio' dell'Università di Pisa, in partenza per la Darpa Robotics Challenge che si terrà a Los Angeles il 5 e 6 giugno
E' in partenza per Los Angeles da Genova il team dell'Istituto Italiano di Tecnologia con il robot Walkman per partecipare alla prima edizione del DARPA Robotics Challenge (DRC), la competizione internazionale tra squadre di robotici lanciata nel settembre 2012 dall'Agenzia per la ricerca avanzata del dipartimento di difesa statunitense (DARPA) che ha l'obiettivo di definire gli standard tecnologici dei robot da impiegare in situazioni di disastro naturale o causato dall'uomo.
La competizione che si terrà a Pomona, vicino Los Angeles in California, i prossimi 5 e 6 giugno, vedrà confrontarsi 25 team, provenienti da USA, Giappone, Corea del Sud, Europa, Hong Kong, Repubblica Popolare Cinese. Tra i competitors di Walkman, i robot del Jet PropulsionLabs della NASA e quello sviluppato dal DARPA con Boston Dynamics che verrà utilizzato da 7 squadre, tra cui quella del MIT. In palio 3,5 milioni di dollari che si aggiudicheranno le prime tre squadre classificate.
Il robot Walkman è stato ideato e realizzato dall'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, in collaborazione con il Centro di Ricerca"E. Piaggio" dell'Università di Pisa, all'interno di un progetto finanziato dalla Commissione Europea dalla fine del 2013. Il team italiano è l'unica realtà in Europa che parteciperà alla competizione su invito diretto dal DARPA. "Per la forza del suo team e delle loro idee, credo che la loro partecipazione al DRC aumenterà la qualità della competizione nel suo insieme": queste le parole usate da Gill Pratt, direttore del programma DRC nella lettera di invito indirizzata al ricercatore di IIT Nikolaos Tsagarakis, che guiderà il team durante la competizione.
Secondo Tsagarakis "il confronto con le altre squadre all'interno di uno scenario realistico è importante per verificare che ci stiamo muovendo nella direzione giusta. La partecipazione alla DRC è solo uno dei nostri obiettivi, poiché in seguito ci confronteremo con altri scenari definiti insieme agli enti di Protezione Civile".
"Le abilità del robot " aggiunge Antonio Bicchi, co-coordinatore scientifico del progetto WalkMan "discendono dalla forma umanoide, necessaria per un robot che in futuro dovrà convivere con gli uomini e adattarsi ai loro ambienti. Le mani, per esempio, sono uno sviluppo della "Pisa/IIT SoftHand", basata su un disegno e un principio di funzionamento simile a quello di una mano umana, che la rendono in grado di afferrare tutti i tipi di oggetti. "Ugualmente cruciale per la riuscita della competizione – prosegue Bicchi, coordinatore del gruppo di robotica del Centro "E. Piaggio" e senior scientist di IIT – è stato il lavoro dei ricercatori pisani guidati da Lucia Pallottino, mettendo a punto interfacce per la comunicazione naturale tra il robot ed il team di guida, e gli algoritmi per rendere autonomo il robot in quelle fasi dove il pilota non potrà vederlo e guidarlo."
Le abilità dei robot che verranno valutate durante la DRC sono molteplici: camminare e operare in autonomia, salire scale e superare altri ostacoli, aprire porte e girare valvole, manovrare utensili di lavoro, guidare un veicolo tipo Ranger. La competizione coinvolge sia i robot sia le squadre di scienziati che li comandano. Gli elementi tecnici che definiranno il loro successo saranno: il software e l'interfaccia di controllo sviluppati da ciascuna squadra, la strategia pensata per superare le difficoltà dello scenario, le tecnologie volte a garantire equilibrio, robustezza, destrezza ed efficienza energetica. In più circostanze le comunicazioni fra il team e il robot verranno interrotte per rendere ancor più veritiera la simulazione di una situazione di emergenza.
"Siamo molto orgogliosi di potere partecipare alla DRC con un progetto costruito interamente in Italia e in rappresentanza dell'Europa – sottolinea Roberto Cingolani, direttore scientifico di IIT - Sono molti i paesi del mondo che investono nelle tecnologie robotiche, proprio per il loro valore applicativo, dalla domotica ai risvolti biomedicali e industriali. Walkman è la dimostrazione che anche l'Europa, e in primis l'Italia, gioca un ruolo decisivo per lo sviluppo del settore, in particolare nella definizione degli standard tecnologici di una delle principali tecnologie del futuro."
Il robot Walkman è un umanoide alto1,85 metri e pesante 100 chili,è munito di batteria che gli permette di avere un'autonomia di un'ora ed è in grado di camminare, aprire porte e utilizzare strumenti di lavoro come un trapano, e chiudere e aprire una valvola industriale.
Walkman, si distingue per alcune caratteristiche uniche: il movimento elastico dei giunti che gli permettono di avere un movimento fluido e sicuro nell'interazione con l'uomo e con l'ambiente; un ridotto consumo di energia; leggerezza delle gambe prive di motori lungo la parte bassa; versatilità e destrezza nella manipolazione. Il busto è in grado di ruotare di 180 gradi, facilitando così la manipolazione degli oggetti in ogni direzione intorno al robot, mentre le braccia possono ruotare all'indietro facilitando le azioni dietro la schiena. La prova più difficile per i ricercatori di IIT e del centro Piaggio sarà manovrare il robot per guidare l'auto.
La biblioteca di Storia delle Arti si arricchisce del fondo Donata Devoti, già docente dell'Università di Pisa
Venerdì 15 maggio dalle 10, nell'aula G1 del Polo Ex-Guidotti in via Trieste si svolgerà una giornata di studi dedicata alle metodologie di studio delle arti applicate. L'incontro, organizzato dalla professoressa Antonella Capitanio, sarà aperto dalla presentazione della donazione all'Università di Pisa della biblioteca personale di Donata Devoti, dal 1970 primo docente di arti applicate dell'Ateneo pisano.
"La Biblioteca di Storia delle Arti - ha detto Antonella Capitanio - si è così arricchita di circa 1.500 volumi legati essenzialmente alla storia delle arti applicate, ma non solo. A raccoglierli con la curiosità e la passione di una vita è stata Donata Devoti e a donarli dopo la sua dolorosa scomparsa il marito Paolo Lombardi. Si tratta di un patrimonio librario che fotografa gli interessi di una studiosa, ma anche i tempi e la cultura in cui sono maturati: prima di tutto dunque la storia e la tecnica dei tessuti antichi, settore di studio di cui Donata Devoti è stata esperta di riconosciuto rilievo internazionale".
Alla giornata di studio interverranno Giuseppe Buttazzo, presidente del Sistema Bibliotecario d'Ateneo, Marco Collareta dell'Università di Pisa, Pierluigi Leone De Castris dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, Simonetta Castronovo del Museo Civico Arte Antica di Torino, Dora Liscia Bemporad dell'Università di Firenze, Alessandro Della Latta del Kunsthistorisches Institut in Florenz e Domenica Digilio del Restauro e Studio Tessili di Pisa.
Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea il bando di gara per i lavori nell'edificio della Sapienza
Martedì 12 maggio è stato pubblicato sul sito TED (Tenders Electronic Daily), versione online del "Supplemento alla Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea" per gli appalti pubblici europei, il bando di gara per i lavori di adeguamento, consolidamento e riorganizzazione funzionale dell'edificio denominato "La Sapienza", che comprende anche la fornitura e la posa in opera di arredi ordinari e tecnici. Il bando prevede inoltre la contestuale cessione, a titolo di corrispettivo contrattuale parziale, di un immobile di proprietà dell'Ateneo.
Il valore stimato dei lavori è di circa 9 milioni e 800 mila euro, più IVA, e il termine ultimo di esecuzione è fissato in 308 giorni a partire dall'aggiudicazione dell'appalto. La procedura di gara, di tipo aperta, pone come termine per il ricevimento delle offerte il 29 giugno 2015, mentre l'apertura delle buste con le offerte è prevista per il giorno successivo.
Il bando è consultabile sul sito della Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea, all'indirizzo:
http://ted.europa.eu/udl?uri=TED:NOTICE:162726-2015:TEXT:IT:HTML&src=0
Pubblicato il bando di gara per i lavori in Sapienza
Martedì 12 maggio è stato pubblicato sul sito TED (Tenders Electronic Daily), versione online del "Supplemento alla Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea" per gli appalti pubblici europei, il bando di gara per i lavori di adeguamento, consolidamento e riorganizzazione funzionale dell'edificio denominato "La Sapienza", che comprende anche la fornitura e la posa in opera di arredi ordinari e tecnici. Il bando prevede inoltre la contestuale cessione, a titolo di corrispettivo contrattuale parziale, di un immobile di proprietà dell'Ateneo.
Il valore stimato dei lavori è di circa 9 milioni e 800 mila euro, più IVA, e il termine ultimo di esecuzione è fissato in 308 giorni a partire dall'aggiudicazione dell'appalto. La procedura di gara, di tipo aperta, pone come termine per il ricevimento delle offerte il 29 giugno 2015, mentre l'apertura delle buste con le offerte è prevista per il giorno successivo.
Il bando e gli allegati sono consultabili alla pagina: http://www.unipi.it/ateneo/bandi/gare/lavori/sapienza1/index.htm
Nuove prospettive per il controllo del dolore
Una ricerca condotta al dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell'Università di Pisa apre nuove prospettive per il controllo del dolore attraverso l'uso di suggestioni di analgesia, cioè la richiesta fatta al paziente, da parte di un operatore, di immaginare che non sta avvertendo dolore. Nella pratica clinica è comunemente accettato che le suggestioni di analgesia sono efficaci nel trattamento del dolore acuto e cronico e che il loro effetto è proporzionale al grado di ipnotizzabilità dei pazienti, anche se vengono praticate nello stato ordinario di coscienza.
Durante una suggestione di analgesia, si chiede, ad esempio, ai pazienti di immaginare che l'intenso dolore che percepiscono all'addome si stia progressivamente spostando fino ad uscire dal loro corpo, o, ancora, che il dolore che sentono a un braccio si stia progressivamente riducendo a una zona sempre più piccola fino a non essere più percepibile. Suggestioni di analgesia vengono usate in clinica per il controllo del dolore cronico, e sono comunemente usate anche per alcuni interventi chirurgici, sia isolate che associate a farmaci, e per il trattamento del dolore dovuto a interventi riabilitativi post traumatici o post chirurgici.
I pazienti, opportunamente allenati, possono autoindurre analgesia, concentrandosi su istruzioni di benessere e/o di assenza di dolore e quindi gestire autonomamente l'insorgenza o l'aggravamento del dolore.
"Nei soggetti altamente ipnotizzabili - afferma la professoressa Enrica Santarcangelo, del dipartimento pisano di Ricerca traslazionale - l'analgesia da suggestioni è generalmente considerata l'effetto di un cambiamento nella relazione tra due regioni cerebrali coinvolte nel controllo dell'esperienza e del comportamento, il cingolo anteriore e la corteccia prefrontale. In realtà i risultati recentemente pubblicati indicano che l'analgesia da suggestioni non è dovuta all'ipnotizzabilità in sé, ma all'interazione tra ipnotizzabilità e alcune caratteristiche cognitivo-emotive legate al sistema limbico, una regione del cervello molto antica. Ciò implica che le psicoterapie capaci di influenzare queste caratteristiche (ansia, paura di situazioni spiacevoli, tendenza a ricercare condizioni piacevoli) potrebbero migliorare la risposta alle suggestioni di analgesia nella popolazione generale. In altre parole, anche i pazienti che non hanno un alto grado di ipnotizzabilità, che sono la maggioranza, potrebbero essere efficacemente trattati con tecniche suggestive".
I risultati descritti sono stati ottenuti in collaborazione con Chiara Mocenni, ricercatrice del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Scienze matematiche dell'Università di Siena, attraverso la Recurrence Quantification Analysis applicata all'elettroencefalogramma, un metodo che fornisce una descrizione del cambiamento dell'attività della corteccia celebrale nel tempo sia attraverso una rappresentazione visiva (Recurrence Plot) che attraverso indici quantitativi. "Grazie a questo metodo - conclude la professoressa Santarcangelo - avevamo precedentemente dimostrato che l'elettroencefalogramma delle persone con alto punteggio di suscettibilità all'ipnosi ha un andamento più regolare e prevedibile di quello dei soggetti non ipnotizzabili e che alcuni indici estratti sono in grado di discriminare le persone con alta e bassa suscettibilità ipnotica in condizioni di riposo".
Nuove prospettive per il controllo del dolore
Una ricerca condotta al dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell'Università di Pisa apre nuove prospettive per il controllo del dolore attraverso l'uso di suggestioni di analgesia, cioè la richiesta fatta al paziente, da parte di un operatore, di immaginare che non sta avvertendo dolore. Nella pratica clinica è comunemente accettato che le suggestioni di analgesia sono efficaci nel trattamento del dolore acuto e cronico e che il loro effetto è proporzionale al grado di ipnotizzabilità dei pazienti, anche se vengono praticate nello stato ordinario di coscienza.
Durante una suggestione di analgesia, si chiede, ad esempio, ai pazienti di immaginare che l'intenso dolore che percepiscono all'addome si stia progressivamente spostando fino ad uscire dal loro corpo, o, ancora, che il dolore che sentono a un braccio si stia progressivamente riducendo a una zona sempre più piccola fino a non essere più percepibile. Suggestioni di analgesia vengono usate in clinica per il controllo del dolore cronico, e sono comunemente usate anche per alcuni interventi chirurgici, sia isolate che associate a farmaci, e per il trattamento del dolore dovuto a interventi riabilitativi post traumatici o post chirurgici.
I pazienti, opportunamente allenati, possono autoindurre analgesia, concentrandosi su istruzioni di benessere e/o di assenza di dolore e quindi gestire autonomamente l'insorgenza o l'aggravamento del dolore.
"Nei soggetti altamente ipnotizzabili - afferma la professoressa Enrica Santarcangelo, del dipartimento pisano di Ricerca traslazionale - l'analgesia da suggestioni è generalmente considerata l'effetto di un cambiamento nella relazione tra due regioni cerebrali coinvolte nel controllo dell'esperienza e del comportamento, il cingolo anteriore e la corteccia prefrontale. In realtà i risultati recentemente pubblicati indicano che l'analgesia da suggestioni non è dovuta all'ipnotizzabilità in sé, ma all'interazione tra ipnotizzabilità e alcune caratteristiche cognitivo-emotive legate al sistema limbico, una regione del cervello molto antica. Ciò implica che le psicoterapie capaci di influenzare queste caratteristiche (ansia, paura di situazioni spiacevoli, tendenza a ricercare condizioni piacevoli) potrebbero migliorare la risposta alle suggestioni di analgesia nella popolazione generale. In altre parole, anche i pazienti che non hanno un alto grado di ipnotizzabilità, che sono la maggioranza, potrebbero essere efficacemente trattati con tecniche suggestive".
I risultati descritti sono stati ottenuti in collaborazione con Chiara Mocenni, ricercatrice del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Scienze matematiche dell'Università di Siena, attraverso la Recurrence Quantification Analysis applicata all'elettroencefalogramma, un metodo che fornisce una descrizione del cambiamento dell'attività della corteccia celebrale nel tempo sia attraverso una rappresentazione visiva (Recurrence Plot) che attraverso indici quantitativi. "Grazie a questo metodo - conclude la professoressa Santarcangelo - avevamo precedentemente dimostrato che l'elettroencefalogramma delle persone con alto punteggio di suscettibilità all'ipnosi ha un andamento più regolare e prevedibile di quello dei soggetti non ipnotizzabili e che alcuni indici estratti sono in grado di discriminare le persone con alta e bassa suscettibilità ipnotica in condizioni di riposo".
(Illustrazione di Alessandra Marsili)
L'Università di Pisa a Expo 2015 presenta il Centro di ricerca Nutrafood
Lunedì 11 maggio a Expo 2015 a Milano, l'Università di Pisa ha presentato il suo Centro di ricerca "Nutrafood - Nutraceutica e Alimentazione per la Salute". L'incontro, che si è svolto negli spazi della Regione Toscana del Padiglione Italia, è stato introdotto dalla professoressa Manuela Giovannetti, direttore del Centro, che fatto il punto sulle attività svolte illustrando le pubblicazioni scientifiche, i brevetti e le innovazioni nate dalle numerose collaborazioni interdisciplinari sviluppate dai 174 docenti del Centro Nutrafood che fanno capo alle aree di Medicina, Farmacia, Biologia, Agraria, Veterinaria, Ingegneria ed Economia.
"La parola 'nutraceutica', un neologismo che unisce i termini nutrizione e farmaceutica, - ha spiegato Manuela Giovannetti - è la scienza che studia i componenti alimentari o i principi attivi presenti negli alimenti che hanno effetti positivi per il benessere e la salute, esercitando un'azione di prevenzione di diverse patologie. Si tratta dunque di un tema di grande attualità, e ad esso sono rivolte le attenzioni non solo degli scienziati, ma anche dei politici, dei consumatori e del mondo della produzione".
Insieme alla professoressa Giovannetti, sono intervenuti alla presentazione anche altri docenti del Centro Nutrafood che hanno illustrato alcune specifiche ricerche in corso. Il professore Santino Marchi del dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia e la dottoressa Maria Gloria Mumolo dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana hanno parlato delle più recenti scoperte scientifiche sul tema della sensibilità al glutine, soffermandosi in particolare sul rapporto tra evidenze scientifiche e messaggi mediatici, sulla differenza tra celiachia e sensibilità al glutine e sui possibili effetti della sostituzione del lievito madre con il lievito industriale.
La professoressa Lucia Migliore, genetista del dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, ha discusso dell'importanza dei folati nella dieta e della loro distribuzione negli alimenti vegetali e dei suoi recenti studi sulla relazione tra mutazioni e epimutazioni in geni critici per il cancro del colonretto con il metabolismo dei folati. Il professore Marcello Mele del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali si è infine soffermato sui suoi studi riguardanti
Un volume sulla storia delle prime studentesse di Farmacia
Lunedì 11 maggio, alle 16.00, nell'aula E del dipartimento di Farmacia, in via Bonanno 6, si terrà la presentazione del volume, edito dalla Pisa University Press, "Studentesse in farmacia dell'Università di Pisa. Dalle diplomate alle laureate", di Alessandra Martinelli, con contributi di Laura Betti e Irene Giorgi. Nell'occasione sono previsti gli interventi di Claudia Martini, Laura Savelli, Rita Biancheri, Annamaria Galoppini, Marco Fabrizio Saettone. Saranno presenti le autrici. Il volume nasce da una ricerca promossa qualche anno fa dal Comitato Pari Opportunità dell'Università di Pisa, oggi confluito nel Comitato Unico di Garanzia (CUG), che ha voluto ripercorrere la lunga tradizione di studi farmaceutici dell'Ateneo pisano iniziata nell'Ottocento con la Scuola di Farmacia.
La storia delle donne che hanno scelto questo ambito disciplinare è il tema del volume che cerca di ricostruire i percorsi di studio delle studentesse che, dall'inizio del XX secolo fino al 1945, si sono prima diplomate o laureate in Chimica e Farmacia e poi laureate in Farmacia dopo la nascita di questa facoltà. Ai dati quantitativi e alle scarne informazioni contenute nei fascicoli dell'Archivio dell'Università si sono sovrapposti i racconti di parenti, figli, nipoti e amici che hanno restituito un'immagine più vera di queste studentesse che con tenacia e fatica si sono fatte spazio in una realtà ancora fortemente declinata al maschile.
Nel volume vengono inoltre analizzate le differenze di genere presenti all'interno del personale docente in questo settore universitario e viene riportata una breve ricognizione delle iscritte e delle laureate dal secondo dopoguerra ad oggi. Ne emerge l'immagine di una facoltà dove la presenza femminile è stata importante fin dai primi decenni del XX secolo, tuttavia anche nell'Ateneo pisano la strada verso la dirigenza e le posizioni apicali si è rivelata, per le donne, decisamente in salita. Il libro è corredato di foto, in bianco e nero che offrono uno spaccato sui visi e i sorrisi di queste studentesse di un'altra epoca.
A Pisa la conferenza internazionale della IEEE Instrumentation and Measurement Society
Dall'11 al 14 maggio 2015 si svolgerà a Pisa, al Palazzo dei Congressi, la trentaduesima edizione della "IEEE International Instrumentation and Measurement Technology Conference", sponsorizzata dalla IEEE Instrumentation and Measurement Society, con il patrocinio dell'Università di Pisa, del Comune di Pisa, del Comune di Calci, il contributo di numerosi sponsor come Italcertifer, ECM, Instrument Technology Research Center, National Instruments e di espositori tra cui CRC Press, NARDA Safety Test Solutions, Rohde & Schwarz e Zurich Instruments. Lunedì 11 maggio sono previsti una serie di tutorial su tematiche di base e applicative nell'ambito delle misure.
L'apertura delle sessioni scientifiche è prevista martedì 12 maggio con Nigel Lockyer, direttore del "Fermi National Accelerator Laboratory", che terrà un intervento dal titolo "An open window on measurements in particle physics". Mercoledì 13 maggio le sessioni scientifiche saranno invece aperte dalla presentazione in plenaria "Fast Near-Field Measurement Techniques for Characterization of Radiating Systems" da parte del professore emerito Jean-Charles Bolomey, vincitore del 2015 IEEE Joseph R. Keithley Award in Instrumentation and Measurement e giovedì 14 maggio dalla presentazione in plenaria "Measurements for Certification of Railway Systems" da parte dell'ing. Carlo Carganico, amministratore delegato di Italcertifer.
Il programma prevede presentazioni scientifiche e tecniche su ampie tematiche che spaziano da fondamenti delle misure a tecniche avanzate di misura in ambito scientifico e industriale, come dettagliato nel sito ufficiale http://imtc.ieee-ims.org/. Alla conferenza sono attesi più di 400 partecipanti provenienti da oltre 45 paesi.