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expo 2015 milanoLunedì 11 maggio a Expo 2015 a Milano, l'Università di Pisa ha presentato il suo Centro di ricerca "Nutrafood - Nutraceutica e Alimentazione per la Salute". L'incontro, che si è svolto negli spazi della Regione Toscana del Padiglione Italia, è stato introdotto dalla professoressa Manuela Giovannetti, direttore del Centro, che fatto il punto sulle attività svolte illustrando le pubblicazioni scientifiche, i brevetti e le innovazioni nate dalle numerose collaborazioni interdisciplinari sviluppate dai 174 docenti del Centro Nutrafood che fanno capo alle aree di Medicina, Farmacia, Biologia, Agraria, Veterinaria, Ingegneria ed Economia.
"La parola 'nutraceutica', un neologismo che unisce i termini nutrizione e farmaceutica, - ha spiegato Manuela Giovannetti - è la scienza che studia i componenti alimentari o i principi attivi presenti negli alimenti che hanno effetti positivi per il benessere e la salute, esercitando un'azione di prevenzione di diverse patologie. Si tratta dunque di un tema di grande attualità, e ad esso sono rivolte le attenzioni non solo degli scienziati, ma anche dei politici, dei consumatori e del mondo della produzione".
unipi expo insideInsieme alla professoressa Giovannetti, sono intervenuti alla presentazione anche altri docenti del Centro Nutrafood che hanno illustrato alcune specifiche ricerche in corso. Il professore Santino Marchi del dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia e la dottoressa Maria Gloria Mumolo dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana hanno parlato delle più recenti scoperte scientifiche sul tema della sensibilità al glutine, soffermandosi in particolare sul rapporto tra evidenze scientifiche e messaggi mediatici, sulla differenza tra celiachia e sensibilità al glutine e sui possibili effetti della sostituzione del lievito madre con il lievito industriale. La professoressa Lucia Migliore, genetista del dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, ha discusso dell'importanza dei folati nella dieta e della loro distribuzione negli alimenti vegetali e dei suoi recenti studi sulla relazione tra mutazioni e epimutazioni in geni critici per il cancro del colonretto con il metabolismo dei folati. Il professore Marcello Mele del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali si è infine soffermato sui suoi studi riguardanti le proprietà funzionali del pecorino toscano, il cui contenuto in acidi grassi varia al variare della dieta dell'animale.

Ne hanno parlato:
RaiNews2424

cyberdifesaNome in codice "Locked Shield 2015": presso il Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence NATO di Tallin, in Estonia, si è appena conclusa una delle più grandi simulazioni di cyber-guerra al mondo. L'imponente esercitazione ha visto la partecipazione di sedici nazioni e ha inscenato un violento attacco informatico contro l'immaginaria nazione di Berylia. Per l'Italia ha partecipato il Comando C4 dello Stato Maggiore della Difesa e fra i gruppi coinvolti anche uno di esperti del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa.

I partecipanti erano divisi in 16 squadre blu, una per nazione, ed in una rossa, con i migliori esperti NATO. Ogni squadra blu doveva difendere i computer e le reti informatiche di Berylia dall'attacco dei rossi mentre un gruppo di giudici aveva il compito di valutare cosa stava accadendo e di assegnare i punteggi.

"Il nostro ruolo – ha spiegato Fabrizio Baiardi dell'Università di Pisa - è stato di applicare gli strumenti dell'ambiente Haruspex per analizzare la rete informatica che era il 'campo di battaglia' di Berylia e di fornire alla squadra blu italiana le modifiche da apportare alla rete per renderla il più resistente possibile agli attacchi degli hacker del dream team NATO".

team unipi promostudi Sviluppato a partire da un progetto coordinato dal professor Fabrizio Baiardi e dall'ingegner Marcello Montecucco della Fondazione Promostudi di La Spezia, Haruspex è un insieme integrato di strumenti software in grado di individuare ed eliminare i punti deboli delle reti informatiche in modo automatico. Alcuni strumenti analizzano la rete per individuarne i difetti, altri suggeriscono le modifiche da realizzare per rendere sicura la rete.

"Dopo il 2014, è stata la nostra seconda partecipazione alle esercitazioni Locked Shield – ha concluso Fabrizio Baiardi – il che ci ha permesso di ottenere feed back estremamente utili per valutare e migliorare le capacità e l'efficacia degli strumenti che stiamo sviluppando nel campo della sicurezza informatica. Raramente le reti informatiche vengono attaccate da esperti di così alto livello come quelli del dream team della NATO". Attualmente il gruppo di ricerca guidato dal professor Baiardi e dall'ingegner Montecucco (foto) è formato da sette persone tra ricercatori, borsisti, dottorandi e studenti che lavorano alla loro tesi magistrale.

Ne hanno parlato:
Repubblica.it
LaStampa.it
Nazione.it
Tirreno.it
ControRadio.it
StampToscana.it
Hi-TechItaly.com
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it

 

Nome in codice "Locked Shield 2015": presso il Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence NATO di Tallin, in Estonia, si è appena conclusa una delle più grandi simulazioni di cyber-guerra al mondo. L'imponente esercitazione ha visto la partecipazione di sedici nazioni e ha inscenato un violento attacco informatico contro l'immaginaria nazione di Berylia. Per l'Italia ha partecipato il Comando C4 dello Stato Maggiore della Difesa e fra i gruppi coinvolti anche uno di esperti del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa.

I partecipanti erano divisi in 16 squadre blu, una per nazione, ed in una rossa, con i migliori esperti NATO. Ogni squadra blu doveva difendere i computer e le reti informatiche di Berylia dall'attacco dei rossi mentre un gruppo di giudici aveva il compito di valutare cosa stava accadendo e di assegnare i punteggi.
"Il nostro ruolo – ha spiegato Fabrizio Baiardi dell'Università di Pisa - è stato di applicare gli strumenti dell'ambiente Haruspex per analizzare la rete informatica che era il 'campo di battaglia' di Berylia e di fornire alla squadra blu italiana le modifiche da apportare alla rete per renderla il più resistente possibile agli attacchi degli hacker del dream team NATO".

Sviluppato a partire da un progetto coordinato dal professor Fabrizio Baiardi e dall'ingegner Marcello Montecucco della Fondazione Promostudi di La Spezia, Haruspex è un insieme integrato di strumenti software in grado di individuare ed eliminare i punti deboli delle reti informatiche in modo automatico. Alcuni strumenti analizzano la rete per individuarne i difetti, altri suggeriscono le modifiche da realizzare per rendere sicura la rete.

"Dopo il 2014, è stata la nostra seconda partecipazione alle esercitazioni Locked Shield – ha concluso Fabrizio Baiardi – il che ci ha permesso di ottenere feed back estremamente utili per valutare e migliorare le capacità e l'efficacia degli strumenti che stiamo sviluppando nel campo della sicurezza informatica. Raramente le reti informatiche vengono attaccate da esperti di così alto livello come quelli del dream team della NATO". Attualmente il gruppo di ricerca guidato dal professor Baiardi e dall'ingegner Montecucco è formato da sette persone tra ricercatori, borsisti, dottorandi e studenti che lavorano alla loro tesi magistrale.

Invitata dal Centro Linguistico d'Ateneo, ha ripercorso la storia della sua città e ha raccontato come è nato il suo manga didattico, un fumetto che insegna cosa sia l'energia atomica e quali siano le conseguenze delle radiazioni. Yuka Nishioka, professoressa all'Università di Nagasaki e autrice di fumetti, ha presentato all'Università di Pisa il volume "I dragoni atomici di Fukushima", appena pubblicato in Italia con una traduzione a cura del Centro di documentazione «Semi sotto la neve» di Pisa, aprendo il ciclo di eventi che varie istituzioni pisane promuovono per ricordare il settantesimo anniversario dei bombardamenti atomici Hiroshima e Nagasaki che cadono nel prossimo agosto. Ad accoglierla c'erano la professoressa Marcella Bertuccelli, direttore del CLi, e Yukari Saito, docente di lingua giapponese che tiene a Pisa un corso frequentato ogni anno da circa cento studenti.

Yuka Nishioka, nata a Nagasaki nel 1965 e cresciuta con i racconti degli hibakusha - coloro che sopravvissero al bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki – ha spiegato come il mondo sia per lei cambiato l'11 marzo 2011, quando anche nella sua città è scattato l'allarme tsunami che ha colpito il Giappone nord-orientale. L'incidente alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi le ha fatto rivivere il terrore delle radiazioni, l'angoscia, l'indignazione, la disperazione. «Mi sembrava che il momento richiedesse un esame di coscienza a noi, nati e cresciuti nei luoghi colpiti dall'atomica – ha spiegato la fumettista – È stata poi l'esperienza con la "Peace Boat" a darmi l'idea di usare i manga come mezzo per informare le persone sul pericolo e sulle conseguenze delle radiazioni e da quel momento non ho mai smesso di scrivere libri su questo tema».

L'autrice ha poi illustrato le sue tecniche di disegno, mostrando al pubblico numerosi bozzetti: «Normalmente parto dall'osservazione di una fotografia reale, trovandomi spesso a scoprire particolari mai notati prima – ha spiegato la Nishioka – Nello studio preparatorio dei miei manga, mi sono accorta ad esempio che nei paesaggi di Nagasaki bombardata le linee rette erano sparite, che non le avrei potute disegnare perché erano state annientate dalla potenza dell'esplosione».

Per gli studenti di giapponese del CLi e per tutti appassionati della cultura nipponica l'incontro con Yuka Nishioka è stata una occasione unica per poter dialogare e confrontarsi con un'autrice di manga. I corsi di lingua giapponese, attivi al CLi dal 2003-2004, hanno sempre ricevuto un'attenzione speciale da parte degli studenti di Pisa. Il numero degli iscritti è andato crescendo nel tempo attestandosi su una media di un centinaio ogni anno, per un totale di quasi 1000 nel decennio. Yukari Saito tiene corsi articolati su 6 livelli di difficoltà, al termine dei quali molti studenti sono invitati a sostenere a Roma l'esame per ottenere la certificazione internazionale di lingua giapponese JLPT (Japanese Language Proficiency Test), ottenendo in genere risultati eccellenti.

Giovedì, 07 Maggio 2015 13:05

«Languages of Political Economy»

Il volume "Languages of Political Economy. Cross-Disciplinary Studies on Economic Translations", edito dalla Pisa University Press. e curato da Elena Carpi e Marco Guidi dell'Ateneo pisano, raccoglie una serie di studi condotti da storici della economia, linguisti e storici della letteratura che hanno partecipato al programma LLP/Erasmus Progetto Multilaterale "EE-T. Economia e-Traduzioni in e da lingue europee, una piattaforma online" coordinato dall'Università di Pisa.

Al fine di comprendere appieno i testi economici del passato è molto importante sottolineare gli aspetti linguistici. Ogni testo infatti è stato tradotto dalla lingua originale in altre lingue europee, usando termini specifici che riflettono il contesto storico e politico del periodo. È quindi necessario un'analisi linguistica delle diverse traduzioni per comprendere la storia del pensiero economico così come è altrettanto importante ricostruire il contesto sociale, istituzionale e intellettuale delle traduzioni, al fine di capire le ragioni che hanno ispirato tali imprese e il pubblico a cui erano rivolte.

Il libro contiene saggi di Giulia Bianchi, Fabrizio Bientinesi, Elena Carpi, Marco Cini, Carolina Flinz, Alessandra Ghezzani, Cristina Guccione, Marco Guidi, Matteo Lefèvre e Monica Lupetti

Pubblichiamo qui di seguito un estratto dell'introduzione a firma di Elena Carpi e Marco Guidi.

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cover guidi[...] The content of the message conveyed by political economy was variable along time. In the 18th century the main focus was on the ability of the sovereign and its ministers to promote welfare through emulation, protection of national industry, jealousy of trade, colonial expansion, and war. At the beginning of the 19th century this attitude progressively faded away, replaced by the new gospel of laissez-faire, a vision that it would be limited to confine to the argument that markets are efficient in coordinating individual decisions and generating the "unintended result" of social welfare. What is reversed in this new consensus is the conception of government as the result of the visible hand of a paternal sovereign.

There is a "governmentality" in the natural laws of commerce and population that imposes itself as an impersonal and unalterable necessity, obliging individuals and governments to follow the virtuous path marked by them (Foucault 2004a, 2004b). This vision was in turn partially reversed by the critical attitudes that, both on the left and on the right wing of the political spectrum, arose in the last decades of the 19th century as a response to the so-called "social question", the dark side of the expansion generated by the industrial revolution and the development of world trade. And further evolutions occurred in the early 20th century as a response to the dramatic consequences of wars, revolutions and totalitarianisms.

The communication of these messages was the product of individuals and networks who actively promoted not only the spread of economic ideas, but also the creation of institutions that, both in civil society and in government, translated these ideas into new programmes and actions, with a view to generating welfare, justice, and progress. And the point is that an important part of this process of social construction was represented not only by successful ideas and ideologies, but also by consistent languages and tropes shared by entire communities, through which social mechanisms and the behaviour of individuals and groups were represented. There is no social organisation without a coherent representation of it in the mind of participants, and there is no representation without a coherent language. It is in this way that historians of economics meet experts in linguistics and literature, and feel an increasing necessity to cooperate with them.

A second, specific reason for this cooperation is determined by the typical transnational dimension of the spread of economic ideas and economic institutions. The maps traced by historical demographers for the expansion of the great viral diseases of the past across national borders are a model that could be applied to the circulation of economic notions and languages, and to the transmigration and adaptation of successful economic institutions to new contexts. Translations of treatises, textbooks, pamphlets and journal articles are essential elements of this virality (Guidi 2013). Historians of economics have started to pay attention to translations as vehicles for the circulation of economic ideas and tools for the promotion of ideologies, political programmes, and class or group interests (see Reinert 2011).

The cooperation with experts of languages and literature dramatically improves the understanding of these phenomena, by encouraging a more in-depth contrastive analysis of the source and target texts, of their internal structures and paratextual apparatuses, and of terminology, syntax and rhetoric. If language is the backbone of the social construction of reality, the migration of terms, tropes and slang is the fuel of institutional imitation and adaptation. It is a fact that neologisms are often the product of translations, or of those individuals and circles that produced translations. But neologisms and new languages are successful and survive (at least for a certain time) only provided that they are actively spoken in relevant contexts. This is an additional reason for promoting and constantly feeding a common area of research between experts of economics and experts of languages [...].

Elena Carpi, Marco E.L. Guidi

yukaInvitata dal Centro Linguistico d'Ateneo, ha ripercorso la storia della sua città e ha raccontato come è nato il suo manga didattico, un fumetto che insegna cosa sia l'energia atomica e quali siano le conseguenze delle radiazioni. Yuka Nishioka, professoressa all'Università di Nagasaki e autrice di fumetti, ha presentato all'Università di Pisa il volume "I dragoni atomici di Fukushima", appena pubblicato in Italia con una traduzione a cura del Centro di documentazione «Semi sotto la neve» di Pisa, aprendo il ciclo di eventi che varie istituzioni pisane promuovono per ricordare il settantesimo anniversario dei bombardamenti atomici Hiroshima e Nagasaki che cadono nel prossimo agosto. Ad accoglierla c'erano la professoressa Marcella Bertuccelli, direttore del CLi, e Yukari Saito, docente di lingua giapponese che tiene a Pisa un corso frequentato ogni anno da circa cento studenti.

Yuka Nishioka, nata a Nagasaki nel 1965 e cresciuta con i racconti degli hibakusha - coloro che sopravvissero al bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki – ha spiegato come il mondo sia per lei cambiato l'11 marzo 2011, quando anche nella sua città è scattato l'allarme tsunami che ha colpito il Giappone nord-orientale. L'incidente alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi le ha fatto rivivere il terrore delle radiazioni, l'angoscia, l'indignazione, la disperazione. «Mi sembrava che il momento richiedesse un esame di coscienza a noi, nati e cresciuti nei luoghi colpiti dall'atomica – ha spiegato la fumettista – È stata poi l'esperienza con la "Peace Boat" a darmi l'idea di usare i manga come mezzo per informare le persone sul pericolo e sulle conseguenze delle radiazioni e da quel momento non ho mai smesso di scrivere libri su questo tema».

dragoni atomici 2L'autrice ha poi illustrato le sue tecniche di disegno, mostrando al pubblico numerosi bozzetti: «Normalmente parto dall'osservazione di una fotografia reale, trovandomi spesso a scoprire particolari mai notati prima – ha spiegato la Nishioka – Nello studio preparatorio dei miei manga, mi sono accorta ad esempio che nei paesaggi di Nagasaki bombardata le linee rette erano sparite, che non le avrei potute disegnare perché erano state annientate dalla potenza dell'esplosione».

Per gli studenti di giapponese del CLi e per tutti appassionati della cultura nipponica l'incontro con Yuka Nishioka è stata una occasione unica per poter dialogare e confrontarsi con un'autrice di manga. I corsi di lingua giapponese, attivi al CLi dal 2003-2004, hanno sempre ricevuto un'attenzione speciale da parte degli studenti di Pisa. Il numero degli iscritti è andato crescendo nel tempo attestandosi su una media di un centinaio ogni anno, per un totale di quasi 1000 nel decennio.

bertuccelli fukushima

Yukari Saito tiene corsi articolati su 8 livelli di difficoltà, al termine dei quali molti studenti sono invitati a sostenere a Roma l'esame per ottenere la certificazione internazionale di lingua giapponese JLPT (Japanese Language Proficiency Test), ottenendo in genere risultati eccellenti. Il CLi intende inoltre rafforzare la posizione di questa lingua mediante collaborazioni con l'ambasciata giapponese e con la Fondazione Italia-Giappone.

«Nonostante che a Pisa non sia attivo un corso di laurea in lingua giapponese, tra i nostri ex studenti ci sono diverse persone che attualmente abitano e lavorano in Giappone – ha commentato Yukari Saito - A mio parare una conoscenza basilare solida della lingua giapponese raggiungibile al CLi, accompagnata da una specializzazione in altre discipline (soprattutto scientifiche), possa offrire ai giovani uno sbocco lavorativo concreto in Giappone».

(Nelle foto: in alto Yuka Nishioka, al centro la copertina del libro, in basso Yuka Nishioka con Marcella Bertuccelli e Yukari Saito)

Giovedì 7 maggio, dalle ore 17.00 alle ore 19.30, nell'Aula Magna del Polo Piagge, si terrà l'incontro "Quale dialogo con l'Islam?", un'iniziativa promossa dal Centro Interdisciplinare di Scienze per la pace dell'Università di Pisa, dal dipartimento di Giurisprudenza, i corsi di laurea in Giurisprudenza e Scienze per la pace e il Comune di Pisa. Nel corso dell'incontro verrà proiettato il film documentario "Sceicco Ibrahim, Fra' Jihad" (in arabo, con sottotitoli in italiano) di Andres Rump, che descrive l'esperienza di dialogo cristiano islamico maturata nel contesto del Monastero di Deir Mar Musa, fondato da padre Paolo Dall'Oglio. Sarà presente Francesca Peliti dell'associazione Khalil Allah - L'Amico di Dio.
Dopo la visione del film il professor Eugenio Ripepe presenterà il volume "Padre Paolo Dall'Oglio. Uomo di dialogo ostaggio in Siria", a cura di Chiara Lapi, appena uscito per la Pisa University Press. Il volume ricorda la figura dei padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita rapito in Siria il 29 luglio 2013, di cui non si hanno più notizie. Fortemente impegnato nel dialogo, padre Paolo frequentava regolarmente l'Università di Pisa e i curatori del volume hanno voluto esprimergli solidarietà riflettendo sulla sua testimonianza di credente in Gesù, innamorato dell'Islam, della Siria, della democrazia e della pace.

Martedì, 05 Maggio 2015 09:06

Capire l'economia attraverso il linguaggio

Giovedì 7 maggio alle 16 nell'aula "G. Savi" dell'Orto Botanico dell'Università di Pisa in via Luca Ghini verrà presentato il libro "Languages of Political Economy. Cross-Disciplinary Studies on Economic Translations" edito dalla Pisa University Press. Il volume, curato da Elena Carpi e Marco Guidi dell'Ateneo pisano, raccoglie una serie di studi condotti da storici della economia, linguisti e storici della letteratura che hanno partecipato al programma LLP/Erasmus Progetto Multilaterale "EE-T. Economia e-Traduzioni in e da lingue europee, una piattaforma online" coordinato dall'Università di Pisa.
Al fine di comprendere appieno i testi economici del passato è molto importante sottolineare gli aspetti linguistici. Ogni testo infatti è stato tradotto dalla lingua originale in altre lingue europee, usando termini specifici che riflettono il contesto storico e politico del periodo. È quindi necessario un'analisi linguistica delle diverse traduzioni per comprendere la storia del pensiero economico così come è altrettanto importante ricostruire il contesto sociale, istituzionale e intellettuale delle traduzioni, al fine di capire le ragioni che hanno ispirato tali imprese e il pubblico a cui erano rivolte.
Il libro contiene saggi di Giulia Bianchi, Fabrizio Bientinesi, Elena Carpi, Marco Cini, Carolina Flinz, Alessandra Ghezzani, Cristina Guccione, Marco Guidi, Matteo Lefèvre e Monica Lupetti. A presentare il volume, insieme agli autori e ai curatori, ci saranno M. Josefa Gómez de Enterría Sánchez dell'Universidad de Alcalá, Giovanni Iamartino dell'Università di Milano e Antonio Trampus dell'Università Ca' Foscari di Venezia.

È ancora la Fisica la disciplina in cui eccelle l'Università di Pisa nei QS World University Rankings by Subject, la classifica redatta dall'agenzia Quacquarelli Symonds che da cinque anni valuta le università del mondo anche nei singoli ambiti disciplinari. L'Ateneo pisano si è posizionato infatti al 30° posto in «Physics & Astronomy», confermando il suo prestigio in un settore con una tradizione cha da Galileo arriva fino ai giorni nostri. Nella classifica 2015 c'è un salto in avanti anche dell'Informatica – un'altra delle discipline di eccellenza a Pisa – che sale tra il 51° e 100° posto.
In tutto l'Università di Pisa ottiene posizionamenti in 13 delle 36 discipline valutate dall'agenzia, andando a coprire tutti gli ambiti disciplinari. Per l'edizione 2015, il QS World University Rankings by Subject ha preso in esame 3.551 università nel mondo, inserendo in classifica 894 istituzioni in totale. L'indagine si basa principalmente su qualità della ricerca, indici di occupabilità dei laureati, numero di citazioni e impegno a favore dell'internazionalizzazione.
La buona performance dell'Università di Pisa è confermata anche dagli altri 11 posizionamenti di prestigio raggiunti nei vari settori: nel settore "Engineering & Technology" sale l'Ingegneria elettrica ed elettronica, tra 101°-150° posto, mentre l'Ingegneria meccanica, aeronautica e della produzione compare tra il 201°-250° posto. Nelle "Natural Sciences", oltre al successo della Fisica, l'Ateneo ottiene tra la 101° e 150° posizione nella Matematica e tra la 151° e la 200° nella Chimica.
Rispetto allo scorso anno l'Ateneo pisano sale nella Medicina che, nel settore delle "Life Sciences & Medicine", si piazza al 101°-150° posto. Stabile invece la disciplina di Farmacia, che si mantiene nella posizione 151°-200°, mentre compare per la prima volta Scienze biologiche, tra il 301° e il 350° posto. Nei ranking delle "Arts and Humanities" l'Ateneo si posiziona tra il 151° e il 200° posto in Filosofia e in Lingue Moderne, e tra il 201° e 250° posto in Lingua e letteratura inglese. Rimane stabile la Statistica, che nelle "Social Sciences and Management" è tra la 151° e 200° posizione.

Lunedì, 04 Maggio 2015 11:47

The new robot hands are «soft»

soft hand 1How do we pick up a coin from the table? The easiest way is to slide it towards the edge of the surface, taking advantage of the fact that the table is smooth and flat. And put on a pair of shoes? The easiest way is to place your hand or finger between your foot and the back of the shoe. These are only a few of the apparently simple movements in which our hands make the most of the characteristics of the environment and objects to perform different types of manipulation. This is the key point of the European project 'SOMA' (SOft MAnipulation), which starts officially on the 1st May and which aims to develop an innovative system of artificial manipulation which is both simple and easy to program as well as being reliable and robust.

The Italian partners in the project, coordinated by the University of Berlin, are the University of Pisa and the Italian Institute of Technology of Genoa, who have been collaborating for a number of years on the study and creation of robot hands like the 'pisa-iit softhand', the winning project of the ERC Advanced Grant "SOFTHANDS", which, with a simple and robust structure, and a single motor, is capable of carrying out natural movements and grasping objects of everyday use.


bicchi"The key concept is the 'soft manipulation', " claims Antonio Bicchi, Professor of Robotics at the Research Centre 'E. Piaggio' of the University of Pisa and Senior Scientist at the IIT. "Manipulation which is able to adapt to the different physical characteristics of the environment in the same way as the human one does. This is made possible by the fact that the principal characteristics responsible for the ability to manipulate are not given by algorithms "inserted" into the hand, but are found directly in the physical structure of the hand itself, and they emerge from the interaction of these characteristics and those of the objects in the real environment which have to be manipulated. The environmental characteristics influence the design of the hand in the same way that the physical characteristics of water influence the design of the shape of a boat."


ICRA children copiaThis paves the way for a new generation of industrial and service robots capable of operating in real environments along with human beings. Among the partners of the SOMA project there are in fact two industrial enterprises which will supply the first testing ground for the technology developed. The first is Ocado, the largest worldwide chain of supermarkets. The potential applications of SOMA in the field of agriculture and the food industry, for example manipulating objects such as fruit, with irregular shapes and which is easily damaged, are considerable. The second testing ground will evaluate the safety of the new manipulation systems in contexts where the robots must coexist and interact with human beings, thanks to the collaboration with Disney.

The partners in the SOMA project are the Technische Universität Berlin (Coordinator), the University of Pisa, the Italian Institute of Technology IIT, the German Aerospace Center, the Institute of Science and Technology Austria, Ocado Ltd. OCADO United Kingdom, Disney Research DISNEY Switzerland.

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