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A introdurlo in Toscana dalla Sicilia fu Lorenzo il Magnifico che ne importò alcuni esemplari come uccelli ornamentali per la sua villa di Poggio a Caiano vicino Firenze. Protagonista di questa storia è il francolino nero – nome scientifico Francolinus francolinus (Galliformes) – ormai estinto nel Mediterraneo occidentale e attualmente presente in un'area che si estende da Cipro e la Turchia attraverso il Medio Oriente e l'Asia centrale, fino al subcontinente indiano. A ricostruire la diffusione di questa specie, di cui si erano perse le tracce nei nostri cieli nel I secolo dopo Cristo sino alla sua ricomparsa in epoca medievale e alla nuova estinzione a fine Ottocento, sono stati Giovanni Forcina, Monica Guerrini e Filippo Barbanera dell'Unità di Zoologia-Antropologia del Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa. I risultati dell'indagine, realizzata in collaborazione, tra gli altri, con ricercatori dello Smithsonian Institution (Washington, USA), del Museo di Storia Naturale di Londra, e della Bahauddin Zakariya University (Pakistan), sono stati appena pubblicati nella rivista internazionale "Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America".
"La nostra ricerca ha accertato per la prima volta lo status esotico del francolino nero nel Mediterraneo occidentale – ha spiegato Filippo Barbanera dell'Ateneo pisano - ed ha consentito di tracciare la sua diffusione ad opera dell'uomo attraverso vie commerciali fin da distanti località dell'Asia meridionale ed orientale".
Lo studio, iniziato nel 2007 grazie ad una consolidata collaborazione con il Game Fund Service del Ministero degli Interni di Cipro, si è basato sull'analisi del DNA mitocondriale di circa 300 campioni di francolino, sia moderni che storici (XIII-XX secolo). Questi ultimi appartengono alle collezioni ornitologiche di 15 musei di storia naturale di Europa e Stati Uniti tra cui il museo di Ginevra o quello de "La Specola" di Firenze, che ha consentito di campionare gli ultimi francolini italiani abbattuti nei pressi di Gela in Sicilia a metà Ottocento.
Le analisi genetiche sono state quindi integrate da una cospicua ricerca di tipo storico, letterario ed artistico che ha consentito di valutare, ad esempio, il ruolo svolto dai crociati e dai catalano-aragonesi nell'importare il francolino nero da Cipro alla Sicilia sino alla penisola iberica. Considerato infatti pregevole selvaggina sin dall'età classica, il francolino nero ha sempre suscitato un notevole interesse in virtù non solo del gusto delicato ma anche delle proprietà curative e perfino afrodisiache attribuite alle sue carni. Il drammaturgo greco Aristofane, l'epigrammista latino Marziale, il poeta Orazio, il filosofo e naturalista Plinio il Vecchio sono alcuni degli autori che lo hanno menzionato nelle loro opere. In seguito, nel Medioevo e nel Rinascimento, è stato preda ambita di caccia, come elegantemente dimostrato dall'affresco seicentesco "Il ritrovo dei cacciatori" esposto alla Galleria Palatina a Firenze. E non ultimo, nell'ambito della tradizione medica islamica, la digeribilità della sua carne ha fatto sì che fosse incluso tra i cibi particolarmente indicati ai pellegrini diretti alla Mecca.
"Questo lavoro testimonia le potenzialità delle collezioni museali per lo studio della fauna selvatica in termini di evoluzione, ricostruzione degli spostamenti (anche quelli mediati dall'uomo) e risoluzione di problemi in ambito archeozoologico – ha concluso Filippo Barbanera – così come l'importanza degli studi genetici al fine di comprendere l'impatto dell'uomo nella ridistribuzione della biodiversità attualmente in corso su scala globale (omogenizzazione biotica)".

Martedì, 21 Aprile 2015 08:56

In ricordo di Elio Toaff

"L'Università di Pisa - ha detto il rettore Massimo Augello - ha appreso con tristezza la notizia della morte di Elio Toaff, che in qualità di rabbino capo ha rappresentato per molti decenni la massima autorità spirituale e morale ebraica in Italia. Nato a Livorno nel 1915, Toaff si è laureato alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa nel 1938, discutendo con il professor Lorenzo Mossa una tesi sul conflitto legislativo in Palestina fra la legislazione ottomana, quella inglese e quella ebraica. Nel 2006 è stato insignito del "Campano d'Oro" dall'Associazione dei Laureati dell'Ateneo Pisano, in una cerimonia intensa e partecipata, alla quale è intervenuto l'ex presidente della Repubblica e suo grande amico, Carlo Azeglio Ciampi".
Per leggere il testo del discorso tenuto da Elio Toaff in occasione del conferimento del "Campano d'Oro", in cui l'ex rabbino capo ha ripercorso i suoi anni universitari, raccontando il coraggio del professor Mossa, che accettò di assegnargli la tesi di laurea malgrado le discriminazioni delle leggi razziali, che pur avevano dissuaso tanti suoi colleghi a fare altrettanto: http://www.unipi.it/index.php/tutte-le-news/item/5882-in-ricordo-di-elio-toaff

Tra i cinque finalisti che giovedì 16 aprile si sfideranno alla fiera dell'automazione di Hannover per il KUKA Innovation Award c'è anche un team del Centro di ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa che, in collaborazione con l'AASS Research Center dell'Università di Orebro (Svezia), presenterà un innovativo sistema di presa da applicare su un braccio robotico. I ragazzi dovranno fare una dimostrazione live della loro applicazione che è in grado di operare, in maniera del tutto autonoma, in un ambiente di lavoro - come un magazzino - in cui il robot deve prelevare oggetti disposti casualmente, appoggiarli su un pallet e trasportare tutto alla stazione di destinazione.
"Il nostro dispositivo di presa, chiamato Velvet-II – spiega Vinicio Tincani, ricercatore del Centro Piaggio – è un gripper capace di afferrare stabilmente oggetti di piccole dimensioni e forme differenti, come lattine, bottiglie, penne, piccole scatole e palline da tennis. Ha superfici attive e sensibili su ciascuna falange, in grado di manipolare oggetti una volta afferrati, quindi di ruotarli e traslarli mentre sono in presa stabile, di riconoscere le forze scambiate fra oggetto e gripper, di capire in quali punti avviene il contatto e infine di simulare diversi coefficienti di attrito fra oggetto e falangi".
Il dispositivo Velvet-II sarà montato sul braccio robotico "KUKA LBR iiwa", un prodotto ad elevato contenuto tecnologico prodotto dalla KUKA, un'azienda tedesca leader del settore che ogni anno lancia questa competizione con lo scopo primario di promuovere il trasferimento tecnologico da ambienti accademici all'industria e di favorire l'innovazione nel campo dell'automazione industriale: "Il nostro sistema è in grado di muoversi autonomamente in ambienti strutturati quali quelli delle fabbriche – continua TIncani - e grazie a speciali telecamere a bordo è in grado di riconoscere gli operai che indossano vesti particolari e quindi di cooperare con essi".
Il team del Centro Piaggio è composto da Vinicio Tincani e Gualtiero Fantoni, con la supervisione del professor Antonio Bicchi.

Lunedì, 20 Aprile 2015 09:15

In ricordo di Elio Toaff

Si è spento ala soglia dei cento anni Elio Toaff, l'ex rabbino capo che per molti decenni ha rappresentato la massima autorità spirituale e morale ebraica in Italia. Nato a Livorno nel 1915, Toaff si è laureato alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa nel 1938, discutendo con il professor Lorenzo Mossa una tesi sul conflitto legislativo in Palestina fra la legislazione ottomana, quella inglese e quella ebraica. Nel 2006 Elio Toaff è stato insignito del "Campano d'Oro" dall'Associazione dei Laureati dell'Ateneo Pisano, alla presenza del suo grande amico ed ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
Proponiamo di seguito il testo del discorso tenuto da Elio Toaff in occasione del conferimento del "Campano d'Oro", in cui l'ex rabbino capo ha ripercorso i suoi anni universitari, raccontando il coraggio del professor  Mossa, che accettò di assegnargli la tesi di laurea malgrado le discriminazioni delle leggi razziali, che pur avevano dissuaso tanti suoi colleghi a fare altrettanto.

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toaff1Sono veramente molto commosso per la manifestazione di stima e di affetto che avete voluto concedermi. Io non so come potrei contraccambiare questo sentimento che voi oggi mi fate sentire così caldo e così pieno di stima e allora vi dirò che, entrando nell'Università in cui ho passato momenti felici e anche momenti dolorosi, ho rivissuto l'atmosfera indefinibile che nell'Università di Pisa si sente, che è ancora qualche cosa di vivo, qualche cosa che mi sorprende per la profondità del sentimento.

Quando sono entrato in questo luogo, dico la verità, non avevo provato niente che mi attirasse, che risvegliasse qualche cosa nel mio intimo, che veramente mi facesse sentire a casa mia. Ho sbagliato: perché poco dopo mi sono sentito a casa mia, ho sentito veramente, attraverso le vostre espressioni e l'applauso che mi avete tributato, che c'è qualche cosa che ci lega, come il ricordo del professor Lorenzo Mossa, a cui debbo molto.

Nel 1938 nessuno voleva assegnarmi la tesi di laurea e quindi non avrei potuto laurearmi. Allora il professor Mossa mi invitò a casa sua e mi chiese: "Lei ha abbastanza coraggio?". Risposi: "Penso di sì". Allora Mossa propose: "Guardi, potrebbe fare una tesi sul conflitto legislativo in Palestina fra la legislazione ottomana, quella inglese e quella ebraica". Io accettai e così feci la mia tesi di laurea. Alla discussione, con Mossa, c'erano un altro professore di cui non ricordo il nome e il presidente della commissione Cesarini Sforza. Mossa mi presentò dicendo che avrei parlato di un paese che si stava avviando ad avere un destino felice e continuò su questo tono. A un certo punto, Cesarini Sforza si tolse la toga, la gettò sul tavolo e se ne andò. Io guardai stupito Mossa, non sapendo come si potesse procedere, e lui reagì a quello sguardo dicendo: "Vabbé, si farà in due, è lo stesso". Così continuammo la discussione della tesi di laurea e alla fine lui mi propose: "G - uardi 110 non glielo posso dare, si accontenta di 105?". "Anche troppo", replicai io. E lui: "Allora le darò 103!". Accettai felice.

Questi sono ricordi che non si possono cancellare e che si conservano per tutta la vita, finendo per far parte della stessa personalità di un individuo. Per questo debbo riconoscere che entrando in questa Università - ma non in quest'Aula dove non ero mai stato perché mi tenevano fuori - ho sentito risvegliare qualcosa in me, cioè il ricordo di quegli insegnanti che, al di là di ogni pregiudizio razziale, mi avevano trattato come tutti gli altri allievi.

Una volta, quando andavo dal professor Mossa, gli raccontai quello che mi era capitato durante il viaggio che facevo da Livorno per venire all'Università a Pisa. Alcuni giovani fascisti mi avevano fermato, mi avevano fatto distendere in uno scompartimento, mi avevano spogliato e avevano scritto delle frasi ingiuriose sulla mia pancia. Gli mostrai le scritte e lui ribattè: "Non lo cancelli! Si faccia fotografare, perché questo oltraggio deve rimanere per dimostrare fino a che punto si può arrivare con la politica". Era questa la politica che il fascismo insegnava ai giovani e questo il modo con cui essi dovevano comportarsi con gli ebrei. Bene, io possiedo ancora quella fotografia, perché mi sono sempre detto che non avrei mai dovuto dimenticare.

In questo mio breve ricordo, posso però aggiungere un episodio di segno opposto, legato al custode della Sapienza. Un giorno mi vide entrare e poco dopo mi affrontò chiedendomi di seguirlo. "Venga con me e non faccia discorsi", disse con tono perentorio. Mi portò in uno stanzino, mi chiuse all'interno con le chiavi e mi disse: "Le spiegherò". Solo dopo un'ora il custode si decise finalmente a riaprire. "Non mi ringrazia nemmeno?", chiese. Veramente io non vedevo alcuna ragione per ringraziarlo di avermi rinchiuso in uno sgabuzzino. Ma lui si spiegò: "lo sa perché l'ho rinchiusa? C'erano quattro fascisti che erano venuti a prenderla".

Fu una dimostrazione di fratellanza che non mi sarei aspettato e debbo dire che nel dopoguerra ho avuto modo di sdebitarmi con lui. Il custode era ormai anziano, aveva lasciato il posto di lavoro e se la passava male, così cercai di fare in modo che se la passasse un po' meglio.

In conclusione voglio ringraziarvi per avermi dato la possibilità di ricordare pezzi della mia vita qui con voi, in modo semplice e immediato, senza fare un discorso con la "d" maiuscola. Ho solo voluto parlare come uso fare di solito, senza salire in cattedra, cercando di arrivare con quelle espressioni che, uscendo dal cuore, entrano nel cuore.

Elio Toaff

Team Centro PiaggioTra i cinque finalisti che giovedì 16 aprile si sfideranno alla fiera dell'automazione di Hannover per il KUKA Innovation Award c'è anche un team del Centro di ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa che, in collaborazione con l'AASS Research Center dell'Università di Orebro (Svezia), presenterà un innovativo sistema di presa da applicare su un braccio robotico. I ragazzi dovranno fare una dimostrazione live della loro applicazione che è in grado di operare, in maniera del tutto autonoma, in un ambiente di lavoro - come un magazzino - in cui il robot deve prelevare oggetti disposti casualmente, appoggiarli su un pallet e trasportare tutto alla stazione di destinazione.

"Il nostro dispositivo di presa, chiamato Velvet-II – spiega Vinicio Tincani, ricercatore del Centro Piaggio – è un gripper capace di afferrare stabilmente oggetti di piccole dimensioni e forme differenti, come lattine, bottiglie, penne, piccole scatole e palline da tennis.

velvet kuka2

Ha superfici attive e sensibili su ciascuna falange, in grado di manipolare oggetti una volta afferrati, quindi di ruotarli e traslarli mentre sono in presa stabile, di riconoscere le forze scambiate fra oggetto e gripper, di capire in quali punti avviene il contatto e infine di simulare diversi coefficienti di attrito fra oggetto e falangi".

Il dispositivo Velvet-II sarà montato sul braccio robotico "KUKA LBR iiwa", un prodotto ad elevato contenuto tecnologico prodotto dalla KUKA, un'azienda tedesca leader del settore che ogni anno lancia questa competizione con lo scopo primario di promuovere il trasferimento tecnologico da ambienti accademici all'industria e di favorire l'innovazione nel campo dell'automazione industriale: "Il nostro sistema è in grado di muoversi autonomamente in ambienti strutturati quali quelli delle fabbriche – continua Tincani - e grazie a speciali telecamere a bordo è in grado di riconoscere gli operai che indossano vesti particolari e quindi di cooperare con essi".
Il team del Centro Piaggio è composto da Vinicio Tincani e Gualtiero Fantoni, con la supervisione del professor Antonio Bicchi.

Kuka web

Mercoledì, 15 Aprile 2015 09:38

La governance del settore idrico in Italia

"La governance del settore idrico in Italia. I rapporti fra aziende e regolatori nazionali e locali e gli impatti del nuovo metodo tariffario idrico" è il titolo del seminario che si svolge venerdì 17 aprile dalle 9 nell'aula magna del dipartimento di Economia e Management dell'Università di Pisa in via Ridolfi 10.
Durante l'incontro, organizzato dai professori Giulia Romano dell'Ateneo pisano e Andrea Guerrini dell'Università di Verona, saranno discussi principali i cambiamenti indotti dai più recenti interventi normativi in materia di gestione delle risorse idriche. Il processo di aggregazione delle autorità idriche locali (ex AATO), avvenuto in seguito alla legge 42/2010, ha infatti interessato alcune regioni italiane e a fare un bilancio delle attività svolte saranno rappresentanti delle autorità e delle aziende del settore della Toscana, del Veneto e dell'Emilia Romagna. Fra le relazioni in programma anche quella di Giorgio Pernici, direttore generale MPS Capital Services Banca, azienda che ha posto in essere alcune operazioni di project financing per alcuni gestori idrici del centro Italia. Alberto Biancardi, commissario dell'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI), porterà quindi a termine i lavori offrendo un quadro complessivo dell'attuale schema regolatorio del settore e delineandone i possibili sviluppi futuri, con particolare riferimento ai temi discussi durante la giornata.

È stato sottoscritto a Palazzo Gambacorti il Protocollo d'intesa tra Comune, Provincia e Università di Pisa che, attraverso la condivisione delle risorse e delle competenze dei tre enti, mira a offrire alle scuole la possibilità di collegarsi alla rete GARR, la rete della ricerca nazionale, usufruendo di collegamenti veloci a internet e dei relativi servizi. A tal fine, Comune, Provincia ed Università condivideranno le proprie reti in fibra ottica in modo sinergico ed integrato.
L'accordo è stato siglato dal Presidente della Provincia, Marco Filippeschi, dall'assessora alle Politiche socioeducative e scolastiche, Marilù Chiofalo, per il Comune e dal presidente del Sistema informatico dipartimentale, Riccardo Cambini, per l'Università,

In realtà, la firma ufficiale del Protocollo giunge a conclusione di un iter che aveva visto negli scorsi mesi la ratifica del documento da parte degli organi di governo dei tre enti. Attraverso la creazione di un gruppo misto di lavoro, di cui fanno parte Franco Chesi per il Comune, Paolo Caturegli e Paolo De Rosa per l'Ateneo, il progetto, ha anche raggiunto i primi, significativi risultati. Sono infatti sei gli istituti scolastici in via di collegamento alla rete GARR: il Liceo Dini, il Liceo Galilei, l'Istituto Pacinotti e la succursale scuola media Fucini di via Benedetto Croce sono stati connessi attraverso la fibra ottica di proprietà dell'Ateneo e in parte della Provincia; il Liceo Buonarroti e l'Istituto Santoni di Cisanello sono stati connessi con tecnologia FTTS di Fastweb e tramite la fibra dell'Ateneo. Per altri plessi scolastici sono state avviate le procedure per l'effettuazione dei lavori o sono stati predisposti dei progetti di fattibilità.

" Si tratta della prima messa a sistema delle infrastrutture tecniche di Comune, Provincia e Università, per realizzare la Città Digitale – ha sottolineato il Sindaco Marco Filippeschi – utilizzando le infrastrutture telematiche delle tre istituzioni è possibile connettere alla banda larga tutte le scuole pisane, di ogni ordine e grado creando un sistema unico di interscambio tra rete in fibra ottica, wireless e altro cablaggio. Un vero passo avanti verso gli obiettivi dell'Agenda Digitale."

"La connettività a banda larga delle scuole è una delle infrastrutture del nostro più complessivo piano per l'innovazione di processo di apprendimento/insegnamento – ha detto l'Assessora Marilù Chiofalo - il progetto include anche: un luogo di ricerca didattica e formazione dal nido alle superiori, e la previsione di un cloud per le scuole puntando poi sull'idea del "bring your own device". È grazie alla presenza di questa piano, progettato in rete con le Scuole tutte sin dall'inizio, che siamo riusciti ad aggiudicarci quasi 60.000 euro di finanziamenti, il massimo a cui potevamo accedere, dal bando MIUR per la connettività e che sono in corso di impiego per la connettività interno, con gli Istituti Superiori che si sono tirati dietro i Comprensivi."

"Con l'accordo che abbiamo siglato oggi - ha detto il presidente del Sistema Informatico Dipartimentale dell'Ateneo, Prof. Riccardo Cambini - realizziamo una collaborazione strutturale tra i principali enti del territorio per offrire servizi tecnologici e di avanguardia alle scuole pisane, che rappresentano per la nostra Università un interlocutore privilegiato a cui vogliamo rivolgere sempre maggiore attenzione. Desidero ringraziare pubblicamente Paolo Caturegli e Paolo De Rosa che, per conto dell'Ateneo, stanno sviluppando con competenza e massimo impegno i progetti in questo settore. Un ringraziamento doveroso va infine al GARR, che ha delegato l'Università a operare per consentire il collegamento delle scuole pisane alla rete della ricerca italiana."

Il progetto utilizza le infastrutture telematiche realizzate negli anni dalle tre istituzioni: l'infrastruttura di cablaggio e il wireless per la connessione in vaste zone della città da parte del Comune, il supporto tecnico e amministrativo per le reti immateriali alle scuole superiori da parte della Provincia e la rete in fibra ottica che si estende in città per 300 chilometri di cui è proprietaria l'Università. Esso ha come elemento qualificante la collaborazione della rete GARR, che ha chiesto all'Università di Pisa di operare per suo conto al fine di collegare le scuole alla sua rete. Questo permette di realizzare una connessione molto più veloce e potente di quelle offerte dagli operatori oggi sul mercato, garantendo degli standard di prestazioni e servizi qualitativamente molto alti e creando le premesse per sfruttare al meglio le potenzialità messe a disposizione in futuro dall'evoluzione tecnologica.

Il prossimo 17 aprile si terrà a Pisa il convegno dell'Associazione Nazionale dei Docenti di Informatica (ANDInf, http://www.andinf.it). L'associazione riunisce gli insegnanti di informatica delle scuole superiori e promuove lo studio, la discussione e il confronto fra i docenti di una disciplina sempre più pervasiva del quotidiano di tutti e, di conseguenza, sempre più necessaria nei programmi didattici delle scuole di ogni indirizzo. A questo tema è dedicato il convegno 2015 che ha per titolo "Se l'Informatica è per tutti, come insegnare l'Informatica a tutti?".
L'Università di Pisa, storicamente legata alla ricerca e all'insegnamento dell'informatica, ospita il convegno nei locali del Museo degli Strumenti per il Calcolo. Cornice ideale dei lavori del convegno, il Museo conserva cimeli unici della storia dell'informatica ed è impegnato nella didattica della disciplina con una proposta unica di attività che, sfruttando il fascino e la semplicità delle macchine del passato, spiegano i principi e i meccanismi con i quali ancora funzionano gli ultimi modelli di tablet.
La sessione mattutina del convegno è dedicata agli interventi dei relatori invitati ed è aperta a tutti gli interessati. La prima sessione del pomeriggio è invece dedicata ai lavori dell'Associazione. Alle 16, per tutti, è programmata una visita alle sale del Museo con approfondimenti dedicati alla didattica dell'informatica.
Ai docenti partecipanti, su richiesta, sarà rilasciato un attestato di partecipazione al convegno, utile a giustificare l'aggiornamento in orario di servizio.

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Programma del Convegno
09.30 Registrazione
10.00 Saluti e apertura dei lavori, intervengono
Prof. Nicoletta De Francesco, Prorettore Vicario dell'Università di Pisa
Prof. Marilù Chiofalo, Assessora alle Politiche Socioeducative e Scolastiche del Comune di Pisa
Prof. Maria Fortuna Romano, Presidente dell'Associazione Nazionale Docenti di Informatica
10.30 Prof. Massimo Esposito, Dirigente Tecnico MIUR Direzione Generale Ordinamenti Scolastici
Informatica nelle secondarie di secondo grado (ITT - ITE - LS OSA):
dall'orientamento in ingresso all'esame di Stato
11.00 Prof Barbara Demo, Università di Torino
Creativitá, strumenti per la programmazione, "big data": spunti per l'informatica nelle scuole
11.30 Pausa caffé
12.00 Prof. Ugo Solitro, Università degli Studi di Verona
L'informatica e i percorsi di formazione degli insegnanti: le esperienze e il futuro
12.30 Ing. Giovanni Cignoni, Museo degli Strumenti per il Calcolo, Università di Pisa
Informatica al Museo, dalle elementari in su, senza mai banalizzare
13.00 Pausa pranzo
14.00 Assemblea Soci ANDInf
16.00 Visita guidata al Museo (per tutti)
Pagina web del Convegno
http://www.andinf.it/notizie/dallassociazione/142-convegno-andinf-qse-linformatica-e-per-tutti-come-insegnare-linformatica-a-tuttiq.html

Sarà l'astronauta Paolo Nespoli l'ospite d'onore dell'iniziativa "Spazio ai giovani!", la mattinata organizzata dagli studenti del PHOS Team per presentare al pubblico i risultati del loro primo anno di attività. L'appuntamento è giovedì 16 aprile nell'Aula Magna del Polo Carmignani a partire dalle 8.45, con l'intervento di Paolo Nespoli previsto per le ore 11.30.
I ragazzi, appena tornati dalla base spaziale di Kiruna in Svezia, ripercorreranno le tappe del loro esperimento scientifico appena lanciato in orbita, dalla selezione da parte dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), alla costruzione del "termosifone spaziale", un tubo di calore altamente economico e performante che potrà avere in futuro numerose applicazioni in ambito spaziale.
La mattinata si aprirà alle 9.00 con la presentazione del PHOS Project, a cui seguirà un dibattito con i rappresentanti di alcune aziende intervenute a sostegno del progetto. Gli interventi saranno moderati dal giornalista scientifico Giorgio Di Bernardo. Dopo una breve pausa, alle 11 sarà la volta di Piero Galeone dell'ESA, che illustrerà brevemente le attività offerte dall'Agenzia Spaziale Europea, e a seguire l'astronauta Paolo Nespoli porterà la sua testimonianza e i suoi racconti dallo spazio. A portare il saluto dell'Ateneo ci sarà la professoressa Rosalba Tognetti, prorettore agli Studenti.

Foto conferenza connessione scuoleÈ stato sottoscritto a Palazzo Gambacorti il Protocollo d'intesa tra Comune, Provincia e Università di Pisa che, attraverso la condivisione delle risorse e delle competenze dei tre enti, mira a offrire alle scuole la possibilità di collegarsi alla rete GARR, la rete della ricerca nazionale, usufruendo di collegamenti veloci a internet e dei relativi servizi. A tal fine, Comune, Provincia ed Università condivideranno le proprie reti in fibra ottica in modo sinergico ed integrato.
L'accordo è stato presentato dal sindaco e presidente della Provincia, Marco Filippeschi, dal presidente del Sistema informatico dipartimentale di Ateneo, Riccardo Cambini, e dall'assessora alle Politiche socioeducative e scolastiche del Comune, Marilù Chiofalo.
In realtà, la firma ufficiale del Protocollo giunge a conclusione di un iter che aveva visto negli scorsi mesi la ratifica del documento da parte degli organi di governo dei tre enti. Attraverso la creazione di un gruppo misto di lavoro, di cui fanno parte Franco Chesi per il Comune, Paolo Caturegli e Paolo De Rosa per l'Ateneo, il progetto ha anche raggiunto i primi, significativi risultati. Sono infatti sei gli istituti scolastici in via di collegamento alla rete GARR: il Liceo Dini, il Liceo Galilei, l'Istituto Pacinotti e la succursale scuola media Fucini di via Benedetto Croce sono stati connessi attraverso la fibra ottica di proprietà dell'Ateneo e in parte della Provincia; il Liceo Buonarroti e l'Istituto Santoni di Cisanello sono stati connessi con tecnologia FTTS di Fastweb e tramite la fibra dell'Ateneo. Per altri plessi scolastici sono state avviate le procedure per l'effettuazione dei lavori o sono stati predisposti dei progetti di fattibilità.
Il progetto utilizza le infrastrutture telematiche realizzate negli anni dalle tre istituzioni: l'infrastruttura di cablaggio e il wireless per la connessione in vaste zone della città da parte del Comune, il supporto tecnico e amministrativo per le reti immateriali alle scuole superiori da parte della Provincia e la rete in fibra ottica che si estende in città per 300 chilometri di cui è proprietaria l'Università. Esso ha come elemento qualificante la collaborazione della rete GARR, che ha chiesto all'Università di Pisa di operare per suo conto al fine di collegare le scuole alla sua rete. Questo permette di realizzare una connessione molto più veloce e potente di quelle offerte dagli operatori oggi sul mercato, garantendo degli standard di prestazioni e servizi qualitativamente molto alti e creando le premesse per sfruttare al meglio le potenzialità messe a disposizione in futuro dall'evoluzione tecnologica.

logo Serra

"Si tratta della prima, storica, messa a sistema delle infrastrutture tecniche di Comune, Provincia e Università, per realizzare la Città Digitale – ha sottolineato il sindaco Filippeschi – utilizzando le infrastrutture telematiche delle tre istituzioni è possibile connettere alla banda larga tutte le scuole pisane, di ogni ordine e grado, creando un sistema unico di interscambio tra rete in fibra ottica, wireless e altro cablaggio. Un vero passo avanti verso gli obiettivi dell'Agenda Digitale".

"Con l'accordo che abbiamo siglato oggi - ha detto il professor Cambini - realizziamo una collaborazione strutturale tra i principali enti del territorio per offrire servizi tecnologici e di avanguardia alle scuole pisane, che rappresentano per la nostra Università un interlocutore privilegiato a cui vogliamo rivolgere sempre maggiore attenzione. Desidero ringraziare pubblicamente Paolo Caturegli e Paolo De Rosa che, per conto dell'Ateneo, stanno sviluppando con competenza e massimo impegno i progetti in questo settore. Un ringraziamento doveroso va infine al GARR, che ha delegato l'Università a operare per consentire il collegamento delle scuole pisane alla rete della ricerca italiana".

"La connettività a banda larga delle scuole è una delle infrastrutture del nostro più complessivo piano per l'innovazione di processo di apprendimento/insegnamento – ha concluso l'assessora Chiofalo - il progetto include anche: un luogo di ricerca didattica e formazione dal nido alle superiori, e la previsione di un cloud per le scuole puntando poi sull'idea del 'bring your own device'. È grazie alla presenza di questa piano, progettato in rete con le scuole tutte sin dall'inizio, che siamo riusciti ad aggiudicarci quasi 60.000 euro di finanziamenti, il massimo a cui potevamo accedere, dal bando MIUR per la connettività e che sono in corso di impiego per la connettività interno, con gli Istituti Superiori che si sono tirati dietro i Comprensivi".

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