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L'Università di Pisa, rappresentata dal dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, è ufficialmente entrata a far parte del Consiglio Europeo per le Lingue (CEL). Creato nel 1997 col sostegno dell'allora Direzione Generale XXII della Commissione Europea, il CEL è un'associazione permanente che ha lo scopo di incrementare quantitativamente e qualitativamente la conoscenza delle lingue e delle culture in Europa e al di là dei confini europei.

I continui processi di espansione, integrazione e globalizzazione determinano mutamenti rapidi e costanti all'interno della comunità europea, ponendo un'esigenza massiccia e senza precedenti di politiche e azioni efficaci che favoriscano la comunicazione interculturale e interlinguistica. In questo contesto, il Consiglio Europeo ha riunito i massimi specialisti internazionali nel settore delle politiche linguistiche per sostenere le infrastrutture linguistiche dell'Europa unita e promuovere l'apprendimento e la diffusione delle lingue.

Interlocutore privilegiato della Commissione Europea, Il CEL ha rapporti con le università e istituzioni più prestigiose, mediando a vari livelli per gestire, creare e anticipare il futuro linguistico dell'Europa: «Essere membri del CEL è un'opportunità importante per il nostro Ateneo - spiega la professoressa Marcella Bertuccelli, direttore del Centro Linguistico e rappresentante del dipartimento all'interno del Consiglio Europeo per le Lingue - Lavoreremo infatti fianco a fianco con colleghi che operano nel settore delle politiche linguistiche, con la possibilità di suggerire linee di sviluppo e partecipare a progetti sull'apprendimento e l'insegnamento delle lingue per lo studio e per il lavoro, sulla traduzione e l'interpretariato, sulla qualità dell'addestramento linguistico a tutti i livelli scolastici, sul ruolo delle università nelle politiche linguistiche europee».

Il primo appuntamento è per il forum biennale, che si svolgerà a Bruxelles il 4 e 5 dicembre, sul tema "Which language policy for Europe?". Il forum è introdotto da Herman Van Rompuy, Presidente del Consiglio Europeo, con una relazione su "Some Lessons from five Years EU Council Presidency". In quell'occasione saranno presentati e discussi i risultati dei gruppi di lavoro attualmente attivi sui progetti europei in ambito linguistico.

L'Università di Pisa, rappresentata dal dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, è ufficialmente entrata a far parte del Consiglio Europeo per le Lingue (CEL). Creato nel 1997 col sostegno dell'allora Direzione Generale XXII della Commissione Europea, il CEL è un'associazione permanente che ha lo scopo di incrementare quantitativamente e qualitativamente la conoscenza delle lingue e delle culture in Europa e al di là dei confini europei.Consiglio Europe per le lingue

I continui processi di espansione, integrazione e globalizzazione determinano mutamenti rapidi e costanti all'interno della comunità europea, ponendo un'esigenza massiccia e senza precedenti di politiche e azioni efficaci che favoriscano la comunicazione interculturale e interlinguistica. In questo contesto, il Consiglio Europeo ha riunito i massimi specialisti internazionali nel settore delle politiche linguistiche per sostenere le infrastrutture linguistiche dell'Europa unita e promuovere l'apprendimento e la diffusione delle lingue.

languagesInterlocutore privilegiato della Commissione Europea, il CEL ha rapporti con le università e istituzioni più prestigiose, mediando a vari livelli per gestire, creare e anticipare il futuro linguistico dell'Europa: «Essere membri del CEL è un'opportunità importante per il nostro Ateneo - spiega la professoressa Marcella Bertuccelli, direttore del Centro Linguistico e rappresentante del dipartimento all'interno del Consiglio Europeo per le Lingue - Lavoreremo infatti fianco a fianco con colleghi che operano nel settore delle politiche linguistiche, con la possibilità di suggerire linee di sviluppo e partecipare a progetti sull'apprendimento e l'insegnamento delle lingue per lo studio e per il lavoro, sulla traduzione e l'interpretariato, sulla qualità dell'addestramento linguistico a tutti i livelli scolastici, sul ruolo delle università nelle politiche linguistiche europee».

Il primo appuntamento è per il forum biennale, che si svolgerà a Bruxelles il 4 e 5 dicembre, sul tema "Which language policy for Europe?". Il forum è introdotto da Herman Van Rompuy, Presidente del Consiglio Europeo, con una relazione su "Some Lessons from five Years EU Council Presidency". In quell'occasione saranno presentati e discussi i risultati dei gruppi di lavoro attualmente attivi sui progetti europei in ambito linguistico.

Dopo più di 10 anni di viaggio, la sonda Rosetta sbarca sulla cometa Churyumov-Gerasimenko e il dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa organizza una conferenza e una diretta per seguire l'evento. L'appuntamento è mercoledì 12 novembre, a partire dalle ore 18, nell'Aula Magna del Polo Fibonacci, dove Pierre Henri del CNRS (Francia), ex-dottorando a Pisa e attualmente co-investigatore di un esperimento a bordo della sonda Rosetta, presenterà la missione e i suoi obiettivi scientifici. Seguirà la trasmissione in diretta dell'evento organizzato dal centro operativo dell'ESA, durante il quale saranno mostrate le prime immagini riprese dal lander. L'avvenimento, organizzato dal professor Francesco Califano del dipartimento di Fisica dell'Ateneo pisano, è di particolare rilevanza perché sarà la prima volta che un veicolo costruito dall'uomo tenterà di atterrare su una cometa.

Rosetta è una missione dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) dedicata all'esplorazione dei corpi minori del Sistema Solare. Il suo obiettivo primario è quello di seguire la cometa Churyumov-Gerasimenko durante parte della sua orbita attorno al Sole e di studiarla da vicino. Dopo il lancio in marzo 2004 e più di dieci anni di viaggio, Rosetta ha finalmente raggiunto la cometa in agosto 2014. L'obiettivo scientifico principale della missione è la comprensione dell'origine delle comete, che fanno parte dei corpi più antichi del Sistema Solare. L'esplorazione della cometa consiste nella caratterizzazione del nucleo e della chioma, la determinazione delle loro proprietà dinamiche, lo studio della morfologia e della composizione per ottenere informazioni preziose sulle origini del Sistema Solare.

Rosetta è composta da una navicella che seguirà la cometa nel suo viaggio attorno al Sole e da un lander, chiamato Philae, che studierà il nucleo cometario dalla superficie. Il prossimo 12 novembre la sonda Rosetta rilascerà il lander Philae, che una volta atterrato, eseguirà delle analisi chimico-fisiche del nucleo e ne studierà la struttura interna. La navicella rimarrà attorno alla cometa per seguire l'evoluzione della sua attività durante l'avvicinamento al Sole fino all'estate 2015 e poi durante l'allontanamento fino a fine 2015.

Per maggiori informazioni:
http://www.asi.it/it/attivita/sistema_solare/rosetta/
http://blogs.esa.int/rosetta/

Con le loro bandiere hanno composto la carta geografica del Sud America nel cortile del rettorato, salutando così l'Università di Pisa che li ospiterà per due anni. Sono i ragazzi di "Inclinados hacia América Latina", il progetto promosso direttamente dall'Ateneo per gli studenti di paesi latinoamericani, che per il terzo anno consecutivo arrivano in città per frequentare un corso di laurea magistrale. I ragazzi – oltre una trentina – provengono da Perù, Messico, Costa Rica, Argentina, Colombia, Venezuela, Honduras, Brasile, Cile e, per la prima volta, da Cuba. Grazie a una borsa di studio e altre agevolazioni, potranno seguire le lezioni nei vari dipartimenti e frequentare un corso di italiano al CLi, seguiti da una tutor madrelingua, Belkis Hernández, in servizio presso l'International Office del rettorato. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato alcuni di loro e ci siamo fatti raccontare le loro storie.

Il primo degli "Inclinados" arrivato ormai due anni fa è Guillermo Gardella, 27 anni, argentino di Cordoba, già laureato in Economia, che ha scelto di venire a Pisa per seguire il corso in "Banca, finanza aziendale e mercati finanziari": «Dopo la laurea all'Università nazionale di Cordoba avevo voglia di fare un'esperienza all'estero – dice Guillermo – Ad aprile 2012 ho scoperto l'esistenza del progetto promosso dall'Università di Pisa visitando l'Expò EuroPosgrados, una fiera argentina dedicata alle università europee, e dopo pochi mesi sono arrivato qua. Nel mio Paese non c'è la possibilità di frequentare un corso in Finanza in una università pubblica e Pisa mi ha dato anche questa opportunità». Guillermo, il cui bisnonno era originario di Genova ed emigrato in Argentina nei primi del Novecento, deve sostenere ancora quattro esami e probabilmente entro luglio conseguirà la sua laurea italiana: «Pisa mi ha accolto molto bene e il mio desiderio sarebbe rimanere qua e trovare un lavoro nel settore bancario e finanziario. Anche perché da poco mi ha raggiunto la mia ragazza Pilar, una dei nuovi "Inclinados" argentini – in tutto siamo 5 – che studieranno qua per due anni».

Dal Messico, per ora, l'unica arrivata è Diana Carmona che, per sdrammatizzare, si è presentata con un paio di baffoni neri tipici del suo paese. La ragazza ha 27 anni, è laureata in Chimica farmaceutica e Biologia nel campus di Tabasco della Universidad Autónoma de Guadalajara, e qui sta frequentando il secondo anno del corso in Biosicurezza e qualità degli alimenti: «Sono stati alcuni studenti pisani in Erasmus a Madrid a parlarmi del progetto "Inclinados" ed è così che ho deciso di venire qui – racconta Diana – A Pisa mi sono ambientata molto bene, abito con quattro ragazze italiane e frequento il corso di lingua al CLi». Alla domanda su cosa le manca di più del Messico, Diana risponde senza esitazione "il cibo piccante!", anche se ci tiene a sfatare alcuni miti sul suo Paese: «Mi piacerebbe far sapere a tutti gli italiani che il chili con carne e il burrito non sono tipici messicani – li hanno inventati gli americani - che non portiamo il sombrero e che non siamo così pigri come di solito veniamo descritti».

Tutti le chiedono come ha fatto a lasciare il mare e il clima dei Caraibi, ma Susan Velasquez, 36 anni, di San José in Costa Rica, non ha dubbi: «Sognavo l'Italia da molto tempo e il progetto "Inclinados", scovato su internet, mi ha dato un lasciapassare per arrivare qua». In Costa Rica Susan lavorava già da otto anni come psicologa per il Ministero delle Politiche sociali ma, con un'aspettativa di due anni, potrà specializzarsi a Pisa studiando Psicologia clinica e della salute: «Sono arrivata due mesi fa ma mi sento già a casa – racconta Susan – Certo, mi mancano il sole, il clima caldo e il cibo caraibico, come il black beans and rice, la banana verde e la zuppa di fagioli, ma sono entusiasta di fare questa esperienza e sono sicura che a Pisa mi troverò benissimo». Del Costa Rica Susan ci tiene a ricordare alcune caratteristiche, forse poco conosciute: «Il nostro è un Paese con due oceani, dove non esiste l'esercito perché siamo una nazione pacifica e dove tutte le risorse vengono investite nelle politiche sociali, nell'educazione, nella salute. Queste sono le cose più belle del mio Paese».

La vera sorpresa del progetto "Inclinados" di quest'anno è Yanoski Mesa Ilizastegui, studente di 33 anni che viene da Cuba, probabilmente il primo in assoluto all'Università di Pisa. Yanoski, laureato in Ingegneria delle telecomunicazioni ed elettronica, lavorava all'Habana, a capo di un piccolo gruppo in un'azienda del settore dell'ICT che forniva servizi internet in particolare a hotel e strutture turistiche. In Italia è potuto arrivare grazie a un amico italiano di suo padre, originario di Castelfranco di Sotto in provincia di Pisa, che ha garantito per lui, e così Yanoski ha potuto iscriversi alla laurea magistrale in Ingegneria elettronica: «Uscire dal mio Paese è molto difficile, ma non impossibile – spiega lo studente – servono una motivazione, molti documenti e ovviamente un sostegno economico. Se sono arrivato qui a Pisa, dove c'è una università bellissima e gente bellissima, è grazie all'amico di mio padre e al progetto "Inclinados", che offre molte agevolazioni per stare qua». Tra poco Yanoski si trasferirà in un appartamento con altri tre italiani e potrà conoscere da vicino le abitudini di vita dei suoi coetanei: «Quando sono arrivato qui le persone mi sembravano molto fredde e distaccate, ma poi ho capito che era solo un modo diverso di porsi con gli altri rispetto a noi cubani». Cresciuto in un paese comunista, con un embargo che dura dagli anni cinquanta, abituato a sfruttare al massimo le poche risorse che ci sono, Yanoski è rimasto molto sorpreso dal modo "consumistico" di vivere la vita in Italia. Belkis, la tutor degli studenti, ha raccontato che Yanoski è stato l'unico degli studenti latinoamericani a consegnare la documentazione in formato digitale, rimanendo stupito di come qui viene "sprecata" la carta: «Da noi non si spreca niente – commenta il ragazzo – e con solo una piccola parte delle risorse che avete qui, a Cuba si potrebbe fare tantissimo». Alla domanda se qui a Pisa si sente solo, Yanoski risponde con una frase che contiene tutto l'orgoglio cubano: «Io non mi sento solo, da noi si dice che "un cubano può più che un esercito unito"».

Venerdì, 07 Novembre 2014 14:16

'Il doppio sguardo' in mostra a Calci

Patrocinata dal Comuni di Pisa e di Calci, organizzata e ospitata dall'Università di Pisa nella sede espositiva del Museo di Storia Naturale di Calci, sabato 8 novembre è stata inaugurata la mostra "Il doppio sguardo. La frammentazione del cosciente", di Mauro e Michele da Caprile, rispettivamente pittore e fotografo, padre e figlio.
Pubblichiamo di seguito l'introduzione alla mostra, che resterà aperta fino al 10 dicembre, scritta dall'architetto e docente esterno dell'Ateneo, Andrea Bulleri, sul tema "Riflessione sull'urbanesimo contemporaneo".

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dacaprile1La mostra "Il doppio sguardo. La frammentazione del cosciente" propone due visioni (anche generazionali) a confronto sul tema della identificazione e riconoscibilità urbana. Pitture e rielaborazioni digitali propongono una consolatoria rappresentazione oggettiva dei luoghi profondamente simbolica: materializzando scenari metafisici intrisi di una malinconia dolente, in cui il senso di perdita e straniamento è definitivo. Gli edifici e le pareti divengono teatro allegorico, sono distorti nell'impasto cromatico dei pixel: l'umanità è assente e quando si manifesta assume sembianze oniriche o le fattezze artificiali di una bambola. La nostra coscienza frammentata nega ogni possibile radicamento. I luoghi mantengono un loro innegabile carattere, senza la presenza dei loro artefici. Il fascino generato dal loro degrado conduce ad una dimensione naturale pronta a riprendere il sopravvento: permane una speranza, mista a disincanto, verso un'ineludibile dimensione ciclica che rimanda ad Hesse.

Negli scatti fotografici proposti il distacco emotivo si dissolve in istantanee che esplorano un paesaggio urbano trascurato, senza progetto, senza prospettive: ormai precluso appare ogni possibile riavvicinamento con la natura. La presenza dell'uomo è costante discreta e problematica: anima spazi privi di ogni connotazione qualificativa.

dacaprile_homeMauro (1935) e Michele (1970) da Caprile, padre e figlio, pittore e fotografo, definiscono due diverse dimensioni esistenziali, due differenti prospettive che discendono dalla medesima consapevolezza dell'irrimediabile frammentazione di ogni codice storico identificativo. La città generica cresce quando la città storica si irrigidisce, cristallizzandosi nella sua immagine stereotipata. L'immagine è consumata così come lo era lo spazio. Si assiste alla messa in scena della città e dell'immaginario della città stessa (Las Vegas), alla celebrazione rituale del suo doppio parodistico ed iperbolico. Ormai consumato appare il passaggio da "funzione" a "finzione". La città sembra adagiarsi sempre più su una rete infrastrutturale di comunicazione e trasporti allargata ed estesa. Il "passeggero", caratterizzato solo dalla sua destinazione, prevale sul "visitatore", che ancora ha la possibilità di definire un percorso. Il "visitatore" sembra aver preso il posto del "civis". La codificazione omologante di un sistema di informazioni, necessarie per garantire l'orientamento, ha sostituito il linguaggio. La "segnaletica" ha svuotato di senso i "segni".

Andrea Bulleri
docente esterno di Composizione Architettonica

Jos Technology, spin-off dell'Università di Pisa, è stata una delle dieci aziende selezionate in tutta Italia per il "Forum dell'Innovazione del Legno Arredo", l'evento organizzato da Federlegno Arredo, la federazione delle imprese che operano nella filiera italiana del legno-arredo, in programma venerdì 7 novembre a Udine. JOS - Just One System è un sistema brevettato in grado di offrire un concetto totalmente nuovo di ricarica senza fili per ogni tipo di utenza in bassa tensione, vincitore dell'edizione 2013 della Start Cup Toscana, ed è stato selezionato grazie al suo livello di innovazione e qualità.

La superficie magnetica di JOS, dove ogni punto è una presa ad alta potenza, permette di dotare gli ambienti di un accesso libero, esteso e moltiplicato all'energia in bassa tensione, garantendo inoltre un risparmio energetico fino al 25% rispetto ai sistemi tradizionali; qualità made in Italy, design e personalizzazione ad hoc arricchiscono poi il valore aggiunto offerto da questa tecnologia. Nel contesto proposto da Federlegno la spin off dell'Università potrà dimostrare come la definizione del proprio core non fosse quella di un semplice prodotto, ma di una vera e propria tecnologia innovativa, con molti plus, tra cui prioritaria appare proprio la flessibilità applicativa e formale garantita dal sistema.

La tecnologia JOS si propone infatti con la possibilità di un vero e proprio inserimento all'interno di complementi di arredo ad uso casa e ufficio, come anche all'interno di controsoffitti e pareti divisorie, ovviamente s'intende in legno. I vari oggetti d'arredo godrebbero così di un duplice vantaggio derivante dall'inserimento di JOS: la possibilità di dotare i complementi stessi di un upgrade fondamentale (piattaforma magnetica per la ricarica senza fili di qualunque dispositivo), e surplus di design derivante dalle infinite possibilità di texture e lavorazioni superficiali del pannello JOS stesso.

«Oggi come non mai è divenuta prioritaria la ricerca di integrazione dei sistemi e di flessibilità specificatamente nei contesti quotidiani di vita sociale e lavorativa – spiega Marco Ariani, amministratore di Jos - così come la possibilità di implementare l'accesso alle fonti di energia ogni qual volta ci sia necessario, moltiplicandone e facilitandone l'utilizzo, anche a fronte di sistemi obsoleti in uso da più di un secolo, come le singole prese a terra che il più delle volte costringono l'utente a un utilizzo momentaneo, scomodo e frazionato. Federlegno Arredo, da sempre estremamente attenta a questi valori e oggi alla ricerca di innovazioni di qualità improntate all'usabilità e alla sostenibilità ambientale, ha offerto a JOS Technology un desk personalizzato, dove sarà possibile incontrare tutte le aziende interessate a creare una sinergia di materiali, funzioni e intenti».

inclinadosCon le loro bandiere hanno composto la carta geografica del Sud America nel cortile del rettorato, salutando così l'Università di Pisa che li ospiterà per due anni. Sono i ragazzi di "Inclinados hacia América Latina", il progetto promosso direttamente dall'Ateneo per gli studenti di paesi latinoamericani, che per il terzo anno consecutivo arrivano in città per frequentare un corso di laurea magistrale. I ragazzi – oltre una trentina – provengono da Perù, Messico, Costa Rica, Argentina, Colombia, Venezuela, Honduras, Brasile, Cile e, per la prima volta, da Cuba. Grazie a una borsa di studio e altre agevolazioni, potranno seguire le lezioni nei vari dipartimenti e frequentare un corso di italiano al CLi, seguiti da una tutor madrelingua, Belkis Hernández, in servizio presso l'International Office del rettorato. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato alcuni di loro e ci siamo fatti raccontare le loro storie.


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Guillermo GardellaIl primo degli "Inclinados" arrivato ormai due anni fa è Guillermo Gardella, 27 anni, argentino di Cordoba, già laureato in Economia, che ha scelto di venire a Pisa per seguire il corso in "Banca, finanza aziendale e mercati finanziari": «Dopo la laurea all'Università nazionale di Cordoba avevo voglia di fare un'esperienza all'estero – dice Guillermo – Ad aprile 2012 ho scoperto l'esistenza del progetto promosso dall'Università di Pisa visitando l'Expò EuroPosgrados, una fiera argentina dedicata alle università europee, e dopo pochi mesi sono arrivato qua. Nel mio Paese non c'è la possibilità di frequentare un corso in Finanza in una università pubblica e Pisa mi ha dato anche questa opportunità». Guillermo, il cui bisnonno era originario di Genova ed emigrato in Argentina nei primi del Novecento, deve sostenere ancora quattro esami e probabilmente entro luglio conseguirà la sua laurea italiana: «Pisa mi ha accolto molto bene e il mio desiderio sarebbe rimanere qua e trovare un lavoro nel settore bancario e finanziario. Anche perché da poco mi ha raggiunto la mia ragazza Pilar, una dei nuovi "Inclinados" argentini – in tutto siamo 5 – che studieranno qua per due anni».

messicoDal Messico, per ora, l'unica arrivata è Diana Carmona che, per sdrammatizzare, si è presentata con un paio di baffoni neri tipici del suo paese. La ragazza ha 27 anni, è laureata in Chimica farmaceutica e Biologia nel campus di Tabasco della Universidad Autónoma de Guadalajara, e qui sta frequentando il secondo anno del corso in Biosicurezza e qualità degli alimenti: «Sono stati alcuni studenti pisani in Erasmus a Madrid a parlarmi del progetto "Inclinados" ed è così che ho deciso di venire qui – racconta Diana – A Pisa mi sono ambientata molto bene, abito con quattro ragazze italiane e frequento il corso di lingua al CLi». Alla domanda su cosa le manca di più del Messico, Diana risponde senza esitazione "il cibo piccante!", anche se ci tiene a sfatare alcuni miti sul suo Paese: «Mi piacerebbe far sapere a tutti gli italiani che il chili con carne e il burrito non sono tipici messicani – li hanno inventati gli americani - che di solito non portiamo il sombrero e che non siamo così pigri come di solito veniamo descritti».


Susan VelasquezTutti le chiedono come ha fatto a lasciare il mare e il clima dei Caraibi, ma Susan Velasquez, 36 anni, di San José in Costa Rica, non ha dubbi: «Sognavo l'Italia da molto tempo e il progetto "Inclinados", scovato su internet, mi ha dato un lasciapassare per arrivare qua». In Costa Rica Susan lavorava già da otto anni come psicologa per il Ministero delle Politiche sociali ma, con un'aspettativa di due anni, potrà specializzarsi a Pisa studiando Psicologia clinica e della salute: «Sono arrivata due mesi fa ma mi sento già a casa – racconta Susan – Certo, mi mancano il sole, il clima caldo e il cibo caraibico, come il black beans and rice, la banana verde e la zuppa di fagioli, ma sono entusiasta di fare questa esperienza e sono sicura che a Pisa mi troverò benissimo». Del Costa Rica Susan ci tiene a ricordare alcune caratteristiche, forse poco conosciute: «Il nostro è un Paese con due oceani, dove non esiste l'esercito perché siamo una nazione pacifica e dove tutte le risorse vengono investite nelle politiche sociali, nell'educazione, nella salute. Queste sono le cose più belle del mio Paese».

YanoskiLa vera sorpresa del progetto "Inclinados" di quest'anno è Yanoski Mesa Ilizastegui, studente di 33 anni che viene da Cuba, probabilmente il primo in assoluto all'Università di Pisa. Yanoski, laureato in Ingegneria delle telecomunicazioni ed elettronica, lavorava all'Habana, a capo di un piccolo gruppo in un'azienda del settore dell'ICT che forniva servizi internet in particolare a hotel e strutture turistiche. In Italia è potuto arrivare grazie a un amico italiano di suo padre, originario di Castelfranco di Sotto in provincia di Pisa, che ha garantito per lui, e così Yanoski ha potuto iscriversi alla laurea magistrale in Ingegneria elettronica: «Uscire dal mio Paese è molto difficile, ma non impossibile – spiega lo studente – servono una motivazione, molti documenti e ovviamente un sostegno economico. Se sono arrivato qui a Pisa, dove c'è una università bellissima e gente bellissima, è grazie all'amico di mio padre e al progetto "Inclinados", che offre molte agevolazioni per stare qua». Tra poco Yanoski si trasferirà in un appartamento con altri tre italiani e potrà conoscere da vicino le abitudini di vita dei suoi coetanei: «Quando sono arrivato qui le persone mi sembravano molto fredde e distaccate, ma poi ho capito che era solo un modo diverso di porsi con gli altri rispetto a noi cubani». Cresciuto in un paese comunista, con un embargo che dura dagli anni cinquanta, abituato a sfruttare al massimo le poche risorse che ci sono, Yanoski è rimasto molto sorpreso dal modo "consumistico" di vivere la vita qua in Italia. Belkis, la tutor degli studenti, ha raccontato che Yanoski è stato l'unico degli studenti latinoamericani a consegnare la documentazione in formato digitale, rimanendo stupito di come qui viene "sprecata" la carta: «Da noi non si spreca niente – commenta il ragazzo – e con solo una piccola parte delle risorse che avete qui, a Cuba si potrebbe fare tantissimo». Alla domanda se qui a Pisa si sente solo, Yanoski risponde con una frase che contiene tutto l'orgoglio cubano: «Io non mi sento solo, da noi si dice che "un cubano può più che un esercito unito"».

Ne hanno parlato:
TirrenoPisa.it
PaginaQ
Controcampus.it 
QuiNewsPisa.it 

Jos Technology, spin-off dell'Università di Pisa, è stata una delle dieci aziende selezionate in tutta Italia per il "Forum dell'Innovazione del Legno Arredo", l'evento organizzato da Federlegno Arredo, la federazione delle imprese che operano nella filiera italiana del legno-arredo, in prograJOS pannellomma venerdì 7 novembre a Udine. JOS - Just One System è un sistema brevettato in grado di offrire un concetto totalmente nuovo di ricarica senza fili per ogni tipo di utenza in bassa tensione, vincitore dell'edizione 2013 della Start Cup Toscana, ed è stato selezionato grazie al suo livello di innovazione e qualità.

La superficie magnetica di JOS, dove ogni punto è una presa ad alta potenza, permette di dotare gli ambienti di un accesso libero, esteso e moltiplicato all'energia in bassa tensione, garantendo inoltre un risparmio energetico fino al 25% rispetto ai sistemi tradizionali; qualità made in Italy, design e personalizzazione ad hoc arricchiscono poi il valore aggiunto offerto da questa tecnologia. Nel contesto proposto da Federlegno la spin off dell'Università potrà dimostrare come la definizione del proprio core non fosse quella di un semplice prodotto, ma di una vera e propria tecnologia innovativa, con molti plus, tra cui prioritaria appare proprio la flessibilità applicativa e formale garantita dal sistema.


salottoLa tecnologia JOS si propone infatti con la possibilità di un vero e proprio inserimento all'interno di complementi di arredo ad uso casa e ufficio, come anche all'interno di controsoffitti e pareti divisorie, ovviamente s'intende in legno. I vari oggetti d'arredo godrebbero così di un duplice vantaggio derivante dall'inserimento di JOS: la possibilità di dotare i complementi stessi di un upgrade fondamentale (piattaforma magnetica per la ricarica senza fili di qualunque dispositivo), e surplus di design derivante dalle infinite possibilità di texture e lavorazioni superficiali del pannello JOS stesso.

«Oggi come non mai è divenuta prioritaria la ricerca di integrazione dei sistemi e di flessibilità specificatamente nei contesti quotidiani di vita sociale e lavorativa – spiega Marco Ariani, amministratore di Jos - così come la possibilità di implementare l'accesso alle fonti di energia ogni qual volta ci sia necessario, moltiplicandone e facilitandone l'utilizzo, anche a fronte di sistemi obsoleti in uso da più di un secolo, come le singole prese a terra che il più delle volte costringono l'utente a un utilizzo momentaneo, scomodo e frazionato. Federlegno Arredo, da sempre estremamente attenta a questi valori e oggi alla ricerca di innovazioni di qualità improntate all'usabilità e alla sostenibilità ambientale, ha offerto a JOS Technology un desk personalizzato, dove sarà possibile incontrare tutte le aziende interessate a creare una sinergia di materiali, funzioni e intenti».

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
TirrenoPisa.it
StampToscana 

render

Si terrà venerdì 7 novembre, dalle ore 10 al Polo Piagge dell'Università di Pisa, il convegno su "Immigrazione e politiche di accoglienza: implicazioni giuridiche, sociali ed economiche", organizzato dalla Pisa University Press. L'incontro, realizzato con la collaborazione della Scuola Superiore Avvocatura (Fondazione Consiglio Nazionale Forense) sarà un'occasione di confronto tra alcuni dei massimi esperti e delle personalità più impegnate sul tema dell'immigrazione, questione complessa e di strettissima attualità.

Al tavolo dei relatori, coordinati dall'avvocato David Cerri della Scuola Superiore dell'Avvocatura, interverranno:

- L'onorevole Khalid Chaouki, membro della Commissione Esteri e presidente della Commissione Cultura dell'Assemblea Parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo

- Il professor Roberto Zaccaria, già presidente della RAI e parlamentare per più legislature, che attualmente
ricopre la carica di presidente del Consiglio Italiano per i Rifugiati

- L'avvocato Monica Gazzola,
responsabile del Progetto Lampedusa della Scuola Superiore dell'Avvocatura

- Il professor Emanuele Rossi e la dottoressa Francesca Biondi Dal Monte, della 
Scuola Sant'Anna

- Il professor Pierluigi Consorti, 
direttore del Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace dell'Università di Pisa.

Nell'occasione sarà presentata la ricca produzione editoriale di Pisa University Press attinente al tema dell'incontro.

Si chiama Lorenzo Guastalli, ha 23 anni ed è il nuovo presidente del Consiglio degli studenti dell'Università di Pisa. Eletto nella seduta di insediamento del 4 novembre, Lorenzo viene dalla lista Sinistra per e rimarrà in carica per il mandato biennale 2014-2016. Il Consiglio è composto da 40 studenti, tra cui i rappresentanti studenteschi negli organi di Governo dell'Ateneo (Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione) e del Diritto allo Studio Universitario (Consiglio territoriale degli studenti per il controllo della qualità dell'ARDSU), nonché nel Comitato di Gestione degli impianti sportivi universitari (CUS), a cui si devono aggiungere i rappresentanti dei sei settori culturali in cui sono raggruppati i dipartimenti dell'Ateneo.

Lorenzo Guastalli è iscritto al primo anno del corso di laurea magistrale in Ingegneria edile e delle costruzioni civili, viene da Piombino e ha alle spalle già alcune esperienze nel mondo dell'associazionismo e della rappresentanza studentesca. Nel corso della seduta sono stati eletti anche i due vicepresidenti: il primo è Marco Conti, iscritto al corso di laurea triennale in Scienze naturali e ambientali, il secondo è Francesca Agelli, iscritta al corso di laurea triennale in Economia aziendale. Inoltre, sono stati costituiti i quattro gruppi consiliari, Sinistra per, Universitas, Listamina, Eigenlab-Exploit.

La prima seduta del Consiglio degli studenti si è aperta con un intervento del rettore Massimo Augello che, dopo aver tracciato una breve quadro delle politiche più significative che l'Ateneo sta conducendo, ha espresso i saluti di benvenuto e di buon lavoro a tutti i componenti dell'organismo studentesco, di cui ha riconosciuto la valenza di rappresentanza di tutta la comunità studentesca universitaria pisana, in costante aumento a fronte di un quadro nazionale caratterizzato dalla diminuzione generale di iscritti all'università. A seguire anche Rosalba Tognetti, prorettore per gli Studenti e il Diritto allo studio, ha portato i propri saluti, rinnovando il rapporto di collaborazione che ha caratterizzato anche i precedenti quattro anni a fianco dell'organismo studentesco.

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