Paolo Nespoli incontra gli studenti dell’Università di Pisa
Sarà l'astronauta Paolo Nespoli l'ospite d'onore dell'iniziativa "Spazio ai giovani!", la mattinata organizzata dagli studenti del PHOS Team per presentare al pubblico i risultati del loro primo anno di attività. L'appuntamento è giovedì 16 aprile nell'Aula Magna del Polo Carmignani a partire dalle 8.45, con l'intervento di Paolo Nespoli previsto per le ore 11.30.
I ragazzi, appena tornati dalla base spaziale di Kiruna in Svezia, ripercorreranno le tappe del loro esperimento scientifico appena lanciato in orbita, dalla selezione da parte dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), alla costruzione del "termosifone spaziale", un tubo di calore altamente economico e performante che potrà avere in futuro numerose applicazioni in ambito spaziale.
La mattinata si aprirà alle 9.00 con la presentazione del PHOS Project, a cui seguirà un dibattito con i rappresentanti di alcune aziende intervenute a sostegno del progetto. Gli interventi saranno moderati dal giornalista scientifico Giorgio Di Bernardo. Dopo una breve pausa, alle 11 sarà la volta di Piero Galeone dell'ESA, che illustrerà brevemente le attività offerte dall'Agenzia Spaziale Europea, e a seguire l'astronauta Paolo Nespoli porterà la sua testimonianza e i suoi racconti dallo spazio. A portare il saluto dell'Ateneo ci sarà la professoressa Rosalba Tognetti, prorettore agli Studenti.
Cesare Letta
Il professor Cesare Letta è nato ad Avezzano (L'Aquila) nel 1944.
È stato nominato ordinario di Storia romana all'Università di Pisa nel 1983.
Nel corso della sua carriera è stato vicedirettore e direttore del dipartimento di Scienze storiche del mondo antico e vicepresidente della facoltà di Lettere e filosofia. A metà anni Ottanta ha fatto parte della Commissione di Ateneo per l'istituzione dei dipartimenti.
Nel 1999 è stato insignito dell'Ordine del Cherubino.
Marcello Giorgi
Il professor Marcello Giorgi è nato a Roccastrada (Grosseto) nel 1943.
È stato nominato ordinario di Fisica generale all'Università di Napoli nel 1987ed è stato chiamato all'Università di Pisa nel 1992.
Nel corso della sua carriera è stato membro del Consiglio direttivo e direttore della Sezione pisana dell'INFN.
Nel 2011 è stato insignito dell'Ordine del Cherubino.
Paolo Corsini
Il professor Paolo Corsini è nato ad Arcidosso (Grosseto) nel 1944.
È stato nominato ordinario di Ingegneria informatica all'Università di Pisa nel 1987.
Nel corso della sua carriera è stato preside della facoltà di Ingegneria e, dal 2006 al 2009, prorettore all'Edilizia e al Patrimonio.
Nel 1992 è stato insignito dell'Ordine del Cherubino.
Umberto Breccia
Il professor Umberto Breccia è nato a Volterra (Pisa) nel 1943.
È stato nominato ordinario di Istituzioni di diritto privato all'Università di Pisa nel 1979.
Nel corso della sua carriera è stato direttore dell'Istituto di Diritto privato e vicedirettore del dipartimento di Diritto privato "Ugo Natoli".
Nel 1992 è stato insignito dell'Ordine del Cherubino.
Incarico all'Ateneo per curare il verde di Pisa
Censire il patrimonio arboreo del Comune di Pisa, valutare le condizioni di fitostabilità e riprogettare il verde in alcuni dei più importanti spazi cittadini, come piazza Dante, Santa Caterina e della Stazione. Sono questi alcuni degli incarichi che rientrano nell'accordo triennale appena stipulato fra il dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Ateneo e la Società Euroambiente di Pistoia che si è recentemente aggiudicata il contratto di global service degli spazi verdi del Comune di Pisa.
"Il quadro delle azioni programmate – spiega Giacomo Lorenzini, professore di Patologia vegetale e di Patologia forestale urbana dell'Università di Pisa - comprenderà campagne di verifica e di controllo, anche con tecniche biomolecolari, penetrometriche e di diagnostica per immagini, delle condizioni di salute del patrimonio arboreo, con particolare riferimento alla verifica delle condizioni di sicurezza, un tema che appare di straordinaria attualità alla luce dei frequenti casi di crolli e cedimenti di alberi con conseguenze drammatiche per l'incolumità dei cittadini".
I docenti e i ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali avranno inoltre il compito di organizzare corsi di formazione teorico-pratica e di aggiornamento per i tecnici di Euroambiente e di affiancare la Società nell'esecuzione tecnica dei lavori, come ad esempio nella predisposizione dell'"albero modello" per la potatura di pini domestici, platani e tigli e nella fase di iniziale della "taggatura" georeferenziata degli alberi con tecnologia RFID (identificazione a radio frequenza).
"Sono compiti che si inseriscono perfettamente nei settori di ricerca e didattica del dipartimento che, unico in Italia, ha un corso di laurea magistrale di progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio – ha concluso Giacomo Lorenzini – e, infatti, saranno proprio gli studenti i co-protagonisti delle attività, potendo godere di un'opportunità unica per confrontarsi con le pratiche ordinarie e straordinarie di manutenzione del patrimonio verde, nell'ottica irrinunciabile di coniugare il 'sapere' con il 'saper fare'".
Ne hanno parlato:
La Nazione
Tirreno.it
Nazione.it
InToscana.it
PisaInformaFlash.it
PisaToday.it
GoNews.it
StampToscana.it
Incarico all'Università per censire il patrimonio arboreo di Pisa, valutare la sicurezza degli alberi e riprogettare il verde di alcune piazze cittadine
Censire il patrimonio arboreo del Comune di Pisa, valutare le condizioni di fitostabilità e riprogettare il verde in alcuni dei più importanti spazi cittadini, come piazza Dante, Santa Caterina e della Stazione. Sono questi alcuni degli incarichi che rientrano nell'accordo triennale appena stipulato fra il dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Ateneo e la Società Euroambiente di Pistoia che si è recentemente aggiudicata il contratto di global service degli spazi verdi del Comune di Pisa.
"Il quadro delle azioni programmate – spiega Giacomo Lorenzini, professore di Patologia vegetale e di Patologia forestale urbana dell'Università di Pisa - comprenderà campagne di verifica e di controllo, anche con tecniche biomolecolari, penetrometriche e di diagnostica per immagini, delle condizioni di salute del patrimonio arboreo, con particolare riferimento alla verifica delle condizioni di sicurezza, un tema che appare di straordinaria attualità alla luce dei frequenti casi di crolli e cedimenti di alberi con conseguenze drammatiche per l'incolumità dei cittadini".
I docenti e i ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali avranno inoltre il compito di organizzare corsi di formazione teorico-pratica e di aggiornamento per i tecnici di Euroambiente e di affiancare la Società nell'esecuzione tecnica dei lavori, come ad esempio nella predisposizione dell'"albero modello" per la potatura di pini domestici, platani e tigli e nella fase di iniziale della "taggatura" georeferenziata degli alberi con tecnologia RFID (identificazione a radio frequenza).
"Sono compiti che si inseriscono perfettamente nei settori di ricerca e didattica del dipartimento che, unico in Italia, ha un corso di laurea magistrale di progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio – ha concluso Giacomo Lorenzini – e, infatti, saranno proprio gli studenti i co-protagonisti delle attività, potendo godere di un'opportunità unica per confrontarsi con le pratiche ordinarie e straordinarie di manutenzione del patrimonio verde, nell'ottica irrinunciabile di coniugare il 'sapere' con il 'saper fare'".
Apre al pubblico la XIII edizione della Ludoteca Scientifica
Lunedì 13 aprile sarà aperta al pubblico la Ludoteca Scientifica, la mostra interattiva giunta alla sua XIII edizione che anche quest'anno si propone di comunicare la scienza e i suoi metodi accompagnando i visitatori lungo un percorso di vari giochi ispirati a esperimenti scientifici. Grazie all'accordo siglato tra il dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa e la ditta CEMES SpA, le installazioni della Ludoteca saranno esposte presso i locali dell'ex monastero delle Benedettine in Piazza San Paolo a Ripa d'Arno, recentemente restaurati. Patrocinata dal Comune di Pisa e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, la mostra vede la collaborazione tra i dipartimenti universitari di Fisica, Chimica, Scienze della Terra e dell'Istituto Nazionale di Ottica e di Chimica dei composti organometallici afferenti al Consiglio Nazionale delle Ricerche e della sezione pisana dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Le installazioni a disposizione del pubblico riproducono alcuni celebri esperimenti, come la caduta nel vuoto del sasso e della piuma immaginato da Galileo, e trattano diversi argomenti relativi al movimento, la gravità, il magnetismo e l'elettricità, la temperatura e il calore, i suoni e le vibrazioni, la luce e i colori. Come nell'anno passato viene riproposto anche il percorso dedicato alle fonti energetiche alternative che illustra lo sfruttamento dell'energia solare, la geotermia e la pila a idrogeno. Il visitatore può toccare e manipolare gli oggetti esposti sotto la supervisione di animatori e guide scientifiche che illustrano gli strumenti messi a disposizione e raccontano i fenomeni naturali che intervengono. Le guide sono selezionate tra gli studenti universitari secondo una formula già pienamente collaudata nelle edizioni passate, e la visita alla Ludoteca rappresenta un'occasione di incontro tra i visitatori e i giovani che la nostra università sta formando.
La mostra si rivolge in generale alla curiosità del vasto pubblico, anche di chi non ha una specifica preparazione scientifica. Ad oggi oltre 4000 visitatori hanno già prenotato la visita e la presenza più importante è quella degli studenti delle scuole inferiori e superiori provenienti dalla Toscana e dalle regioni limitrofe. Per le scolaresche la visita alla Ludoteca è un'opportunità per integrare la didattica tradizionale e nel caso delle scuole superiori per fare dell'orientamento universitario direttamente sul campo.
La Ludoteca sarà aperta al pubblico dal 13 aprile al 24 maggio, dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 17.30, escluso la domenica. L'iniziativa è coordinata dai professori Sergio Giudici, Nadia Ioli Pierazzini e Marco Maria Massai del dipartimento di Fisica e del CNR. Per prenotare la visita alla Ludoteca Scientifica telefonare al numero 050 3153776 (lun-ven ore 9-12 e 14.30-16), per ogni altra informazione consultare il sito: www.ludotecascientifica.it.
Nuove possibilità di cura per il carcinoma renale
Dalla ricerca nuove speranze di cura per il carcinoma renale. Sulla rivista internazionale "Science Translational Medicine" sono stati appena pubblicati i risultati di uno studio condotto presso il Sunnybrook Research Institute dell'Università di Toronto e la Divisione di Farmacologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università di Pisa che per la prima volta prospettano una terapia efficace per il tumore renale resistente al trattamento. Il carcinoma renale (RCC) è infatti un cancro normalmente considerato resistente alle chemioterapia tradizionale ed è attualmente trattato con terapie biologiche mirate, sebbene purtroppo anche l'efficacia di queste molecole sia limitata da una resistenza intrinseca e acquisita da parte delle cellule tumorali.
"I risultati preclinici di questo studio condotto in parte anche nel nostro laboratorio – ha spiegato Guido Bocci dell'Ateneo pisano che ha lavorato insieme a Teresa Di Desidero, assegnista dell'Università di Pisa e co-primo autore dell'articolo - hanno dimostrato che la combinazione di topotecano "metronomico" (un chemioterapico classico somministrato a basse dosi giornaliere e dunque con minore tossicità per i pazienti) e di pazopanib (una terapia biologica che inibisce la vascolarizzazione delle cellule cancerose) sia molto efficace per contrastare sia il tumore primitivo sia la malattia metastatica, in particolare come terapia adiuvante postchirurgica, a fronte invece di una assenza di effetto del pazopanib o del topotecano somministrati singolarmente. Abbiamo potuto dunque verificare che i due agenti combinati hanno determinato un significativo blocco della malattia metastatica, mentre dopo la sospensione del trattamento si è verificata la progressione del tumore".
A livello metodologico, la ricerca ha utilizzato linee cellulari umane di RCC resistenti alle terapie e in grado di metastatizzare spontaneamente in sedi tipiche come le ossa, i polmoni ed il sistema nervoso centrale, creando dei modelli in vivo che mimassero in modo molto realistico l'andamento della malattia.
"Questi risultati – ha concluso Guido Bocci - suggeriscono la possibilità di prendere in considerazione questo tipo di combinazione per future valutazioni cliniche nella malattia metastatica precoce o in fase avanzata, anche per i tumori apparentemente intrinsecamente "resistenti" ai farmaci biologici o alla chemioterapia, aprendo la strada per nuovi studi clinici in pazienti non altrimenti trattabili".
Il progetto di ricerca, che dalla sua ideazione alla sua completa realizzazione è durato circa 4 anni, è stato finanziato da istituzioni di diversi paesi ed in particolare con fondi provenienti dall'Ontario Institute for Cancer Research, dal Canadian Institutes for Health Research, dall'Israel Cancer Research Foundation, dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), dalla Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (FIRC) e dalla Società Italiana di Farmacologia (SIF).
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Riferimenti all'articolo scientifico
Titolo: Postsurgical adjuvant or metastatic renal cell carcinoma therapy models reveal potent antitumor activity of metronomic oral topotecan with pazopanib
Autori: Christopher Jedeszko,1* Marta Paez-Ribes,1* Teresa Di Desidero,2* Shan Man,1 Christina R. Lee,1 Ping Xu,1 Georg A. Bjarnason,3 Guido Bocci,2 Robert S. Kerbel1
Affiliazioni: 1Biological Sciences Platform, Sunnybrook Research Institute, Toronto, Ontario M4N 3M5, Canada; 2Divisione di Farmacologia, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, University of Pisa, Pisa 56126, Italy; 3Sunnybrook Odette Cancer Centre, Toronto, Ontario, Canada.
Rivista: Science Translational Medicine 8 April 2015, Vol 7, Issue 282
Nuove possibilità di cura per il carcinoma renale
Dalla ricerca nuove speranze di cura per il carcinoma renale. Sulla rivista internazionale "Science Translational Medicine" sono stati appena pubblicati i risultati di uno studio condotto presso il Sunnybrook Research Institute dell'Università di Toronto e la Divisione di Farmacologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università di Pisa che per la prima volta prospettano una terapia efficace per il tumore renale resistente al trattamento. Il carcinoma renale (RCC) è infatti un cancro normalmente considerato resistente alle chemioterapia tradizionale ed è attualmente trattato con terapie biologiche mirate, sebbene purtroppo anche l'efficacia di queste molecole sia limitata da una resistenza intrinseca e acquisita da parte delle cellule tumorali.
"I risultati preclinici di questo studio condotto in parte anche nel nostro laboratorio – ha spiegato Guido Bocci dell'Ateneo pisano che ha lavorato insieme a Teresa Di Desidero, assegnista dell'Università di Pisa e co-primo autore dell'articolo - hanno dimostrato che la combinazione di topotecano "metronomico" (un chemioterapico classico somministrato a basse dosi giornaliere e dunque con minore tossicità per i pazienti) e di pazopanib (una terapia biologica che inibisce la vascolarizzazione delle cellule cancerose) sia molto efficace per contrastare sia il tumore primitivo sia la malattia metastatica, in particolare come terapia adiuvante postchirurgica, a fronte invece di una assenza di effetto del pazopanib o del topotecano somministrati singolarmente. Abbiamo potuto dunque verificare che i due agenti combinati hanno determinato un significativo blocco della malattia metastatica, mentre dopo la sospensione del trattamento si è verificata la progressione del tumore".
A livello metodologico, la ricerca ha utilizzato linee cellulari umane di RCC resistenti alle terapie e in grado di metastatizzare spontaneamente in sedi tipiche come le ossa, i polmoni ed il sistema nervoso centrale, creando dei modelli in vivo che mimassero in modo molto realistico l'andamento della malattia.
"Questi risultati – ha concluso Guido Bocci - suggeriscono la possibilità di prendere in considerazione questo tipo di combinazione per future valutazioni cliniche nella malattia metastatica precoce o in fase avanzata, anche per i tumori apparentemente intrinsecamente "resistenti" ai farmaci biologici o alla chemioterapia, aprendo la strada per nuovi studi clinici in pazienti non altrimenti trattabili".
Il progetto di ricerca, che dalla sua ideazione alla sua completa realizzazione è durato circa 4 anni, è stato finanziato da istituzioni di diversi paesi ed in particolare con fondi provenienti dall'Ontario Institute for Cancer Research, dal Canadian Institutes for Health Research, dall'Israel Cancer Research Foundation, dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), dalla Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (FIRC) e dalla Società Italiana di Farmacologia (SIF).
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Riferimenti all'articolo scientifico
Titolo: Postsurgical adjuvant or metastatic renal cell carcinoma therapy models reveal potent antitumor activity of metronomic oral topotecan with pazopanib
Autori: Christopher Jedeszko,(1)* Marta Paez-Ribes,(1)* Teresa Di Desidero,(2)* Shan Man,(1) Christina R. Lee,(1) Ping Xu,(1) Georg A. Bjarnason,(3) Guido Bocci,(2) Robert S. Kerbel(1)
Affiliazioni: (1)Biological Sciences Platform, Sunnybrook Research Institute, Toronto, Ontario M4N 3M5, Canada; (2) Divisione di Farmacologia, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, University of Pisa, Pisa 56126, Italy; (3) Sunnybrook Odette Cancer Centre, Toronto, Ontario, Canada.
Rivista: Science Translational Medicine 8 April 2015, Vol 7, Issue 282
Ne hanno parlato:
Il Tirreno
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