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Si terrà a Pisa dal 10 al 12 dicembre il XIII Simposio dell'Associazione Italiana per l'Intelligenza Artificiale, che quest'anno affronterà il tema dell'intelligenza artificiale per la società e l'economia. Ospitato dal dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa, il convegno sarà dedicato ad approfondire e discutere il ruolo che questo settore può rivestire per lo sviluppo e l'innovazione in ambito sociale, economico e tecnologico. Al centro dell'interesse delle tre giornate pisane ci saranno argomenti quali i contributi della robotica al miglioramento della qualità della vita, in particolare per quanto riguarda il supporto tecnologico agli anziani; la possibilità di apprendimento automatico da parte delle macchine per avvicinarle alle caratteristiche dell'essere umano; la diffusione delle tecniche per la ricerca e la gestione delle infinite informazioni che quotidianamente sono prodotte su internet e sui social media. È prevista anche una tavola rotonda dal tema "L'Intelligenza Artificiale crea o distrugge lavoro?". Il programma del convegno - che è diretto in particolare a docenti, ricercatori, studenti, aziende ed enti pubblici, ma aperto a tutti gli interessati - è disponibile sul sito: http://aiia2014.di.unipi.it/. Per ulteriori informazioni, si può contattare il responsabile scientifico, professor Salvatore Ruggieri, del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa, all'indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

È appena partita la XIII spedizione archeologica in Egitto dell'Università di Pisa e quest'anno, grazie alle moderne tecnologie, sarà possibile seguire le attività di scavo sulla pagina Facebook "Egittologia unipi". Gli archeologi impegnati nella missione guidata dalla professoressa Marilina Betrò terranno infatti un diario social su cui si potranno leggere aggiornamenti, vedere foto e conoscere quasi in diretta le scoperte fatte sul campo. Teatro degli scavi sarà ancora una volta Dra Abu el-Naga, vicino a Luxor, il sito su cui l'Università di Pisa sta lavorando dal 2003, in particolare sulla tomba di Huy (Tomba Tebana 14), un sacerdote addetto al culto del sovrano divinizzato Amenofi I, e quelle degli altri occupanti delle strette e tortuose gallerie sotterranee della tomba.

Quando la Missione Italiana a Dra Abu el-Naga (MIDAN) iniziò le sue attività nel 2003, di quel monumento scavato nella roccia era nota la sola cappella di culto, con pareti e soffitto interamente dipinti, all'epoca l'unico ambiente accessibile della tomba: grazie alle numerose campagne è stato possibile di ricostruire le vicende storiche di Huy e scoprire una nuova tomba prima del tutto ignota, seppellita com'era sotto metri cubi di detriti e sabbia (MIDAN.05). Questa, più antica della prima (si data intorno al 1500 a.C.), domina una corte a cielo aperto che, ancora nel 2010, ha regalato importanti scoperte: l'ingresso ad altre due tombe, celate anch'esse dai detriti che erano scivolati dal declivio della collina, e un nuovo pozzo funerario, che sarà oggetto dello scavo che sta per iniziare.

Oggi l'area di scavo comprende un complesso di tombe che hanno avuto un periodo di utilizzo lunghissimo, quasi mille anni, e che stanno offrendo dati di prima mano su epoche poco note della storia dell'antico Egitto, quale quella tra la fine del cosiddetto Secondo Periodo Intermedio e gli inizi della potente XVIII dinastia (1550-1450 a.C.).

Un incontro assai atteso della campagna 2014 potrebbe essere quello con lo sconosciuto proprietario della tomba più grande e antica, MIDAN.05, che ancora gelosamente conserva il segreto sul suo nome e i suoi titoli. Le poche scene conservate sulle pareti della grande tomba ci dicono che fu un personaggio importante del suo tempo: nel banchetto funerario riceve insieme alla moglie l'omaggio di figli, figlie e vari ospiti intenti ad attingere a tavole riccamente imbandite, mentre due musiciste li allietano al suono di un doppio oboe e una cetra; un frammento su un'altra parete ha preservato solo il colore rosso di una rara scena di lavorazione di metalli preziosi e oreficeria, che compare solo nelle tombe dei grandi nobili. Le iscrizioni geroglifiche che accompagnavano i dipinti sono perdute quasi del tutto, ma lo scavo del pozzo funerario potrà forse dare nuove inedite informazioni.

Anche la tomba di Huy potrebbe regalare interessanti sorprese: nell'ultima campagna archeologica, nel 2012, lo scavo ha varcato per la prima volta gli stipiti in pietra e i resti del muretto che chiudeva la camera funeraria dello stesso Huy e della sua famiglia. L'ambiente si presentava completamente riempito di detriti, sabbia e fango delle alluvioni create dalle rare ma violente piogge che colpiscono talvolta il deserto e che convogliano nell'area i vicini wadi. Se il pozzo non assorbirà troppe energie e tempo, il team dell'Università di Pisa potrà forse finalmente fare la conoscenza personale di Huy e dei suoi familiari.

Il team di MIDAN

Quest'anno, dopo una pausa forzata di un anno dovuta alle condizioni politiche del paese, MIDAN torna a scavare con una missione ristretta nel numero ma piena di aspettative. Dal 2003 a oggi moltissimi sono stati i membri avvicendatisi nella spedizione accanto agli egittologi: dai restauratori ai fotografi, dagli antropologi agli ingegneri strutturali, dagli esperti di rilievo con laser scanner 3D ai ceramologi. E naturalmente con loro e con i tanti operai egiziani che da anni accompagnano la spedizione, gli studenti, i dottorandi, i neo laureati e i giovani ricercatori, per cui la Missione Archeologica Italiana a Dra Abu el-Naga ha costituito una palestra formativa.

Il team di MIDAN varia nel tempo. Quest'anno, accanto alla direttrice Marilina Betrò, operano Gianluca Miniaci, vice-direttore (già membro della spedizione dal 2003), coordinatore di un progetto europeo Marie Curie presso l'École Pratique des Hautes Études di Parigi e Academic Fellow del British Museum; Anna Consonni, egittologa e ceramologa (già membro della spedizione nel 2011); Paolo Marini, egittologo e disegnatore (già membro della missione dal 2010), dottorando dell'Università di Pisa; Anna Giulia De Marco, egittologa (già membro della spedizione dal 2012); Emanuele Taccola, responsabile del laboratorio di disegno e restauro del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa. Accompagnerà la spedizione per la produzione della documentazione video e fotografica Claudio Benedetti, collaboratore dell'Ufficio Comunicazione dell'Università di Pisa.

Assenti ora ma parte del nucleo storico della missione sono Paolo Del Vesco, vice-direttore dal 2003 al 2011, oggi curatore del Museo Egizio di Torino; Federica Facchetti, ceramologa (dal 2006 al 2012), attualmente assistente museale presso il Museo Egizio di Torino; Barbara Lippi, antropologa (dal 2005 al 2008); Gianluca Buonomini, restauratore (dal 2004). Negli anni la missione si è avvalsa di importanti collaborazioni esterne, tra cui si ricordano qui la direttrice del Museo Egizio di Firenze, Maria Cristina Guidotti, esperta in ceramica; Christian Greco, attuale direttore del Museo Egizio di Torino; Massimo Bergamasco e i suoi collaboratori del Laboratorio PERCRO - Scuola Sant'Anna di Pisa; Maurizio Forte, oggi alla Duke University, ed Eva Pietroni (CNR – Montelibretti); il team di Visualizzazione e modellazione 3D del CULTNAT – Cairo (Egitto).

tomba_TT14 È appena partita la XIII spedizione archeologica in Egitto dell'Università di Pisa e quest'anno, grazie alle moderne tecnologie, sarà possibile seguire le attività di scavo sulla pagina Facebook "Egittologia unipi". Gli archeologi impegnati nella missione guidata dalla professoressa Marilina Betrò terranno infatti un diario social su cui si potranno leggere aggiornamenti, vedere foto e conoscere quasi in diretta le scoperte fatte sul campo. Teatro degli scavi sarà ancora una volta Dra Abu el-Naga, vicino a Luxor, il sito su cui l'Università di Pisa sta lavorando dal 2003, in particolare sulla tomba di Huy (Tomba Tebana 14), un sacerdote addetto al culto del sovrano divinizzato Amenofi I, e quelle degli altri occupanti delle strette e tortuose gallerie sotterranee della tomba.
 

Paolo Marini Quando la Missione Italiana a Dra Abu el-Naga (MIDAN) iniziò le sue attività nel 2003, di quel monumento scavato nella roccia era nota la sola cappella di culto, con pareti e soffitto interamente dipinti, all'epoca l'unico ambiente accessibile della tomba: grazie alle numerose campagne è stato possibile di ricostruire le vicende storiche di Huy e scoprire una nuova tomba prima del tutto ignota, seppellita com'era sotto metri cubi di detriti e sabbia (MIDAN.05). Questa, più antica della prima (si data intorno al 1500 a.C.), domina una corte a cielo aperto che, ancora nel 2010, ha regalato importanti scoperte: l'ingresso ad altre due tombe, celate anch'esse dai detriti che erano scivolati dal declivio della collina, e un nuovo pozzo funerario, che sarà oggetto dello scavo che sta per iniziare.

Oggi l'area di scavo comprende un complesso di tombe che hanno avuto un periodo di utilizzo lunghissimo, quasi mille anni, e che stanno offrendo dati di prima mano su epoche poco note della storia dell'antico Egitto, quale quella tra la fine del cosiddetto Secondo Periodo Intermedio e gli inizi della potente XVIII dinastia (1550-1450 a.C.).

Anna_Giulia_De_Marco

Un incontro assai atteso della campagna 2014 potrebbe essere quello con lo sconosciuto proprietario della tomba più grande e antica, MIDAN.05, che ancora gelosamente conserva il segreto sul suo nome e i suoi titoli. Le poche scene conservate sulle pareti della grande tomba ci dicono che fu un personaggio importante del suo tempo: nel banchetto funerario riceve insieme alla moglie l'omaggio di figli, figlie e vari ospiti intenti ad attingere a tavole riccamente imbandite, mentre due musiciste li allietano al suono di un doppio oboe e una cetra; un frammento su un'altra parete ha preservato solo il colore rosso di una rara scena di lavorazione di metalli preziosi e oreficeria, che compare solo nelle tombe dei grandi nobili. Le iscrizioni geroglifiche che accompagnavano i dipinti sono perdute quasi del tutto, ma lo scavo del pozzo funerario potrà forse dare nuove inedite informazioni.

Anche la tomba di Huy potrebbe regalare interessanti sorprese: nell'ultima campagna archeologica, nel 2012, lo scavo ha varcato per la prima volta gli stipiti in pietra e i resti del muretto che chiudeva la camera funeraria dello stesso Huy e della sua famiglia. L'ambiente si presentava completamente riempito di detriti, sabbia e fango delle alluvioni create dalle rare ma violente piogge che colpiscono talvolta il deserto e che convogliano nell'area i vicini wadi. Se il pozzo non assorbirà troppe energie e tempo, il team dell'Università di Pisa potrà forse finalmente fare la conoscenza personale di Huy e dei suoi familiari.
 

Il team di MIDAN
Gianluca Miniaci Quest'anno, dopo una pausa forzata di un anno dovuta alle condizioni politiche del paese, MIDAN torna a scavare con una missione ristretta nel numero ma piena di aspettative. Dal 2003 a oggi moltissimi sono stati i membri avvicendatisi nella spedizione accanto agli egittologi: dai restauratori ai fotografi, dagli antropologi agli ingegneri strutturali, dagli esperti di rilievo con laser scanner 3D ai ceramologi. E naturalmente con loro e con i tanti operai egiziani che da anni accompagnano la spedizione, gli studenti, i dottorandi, i neo laureati e i giovani ricercatori, per cui la Missione Archeologica Italiana a Dra Abu el-Naga ha costituito una palestra formativa.

Il team di MIDAN varia nel tempo. Quest'anno, accanto alla direttrice Marilina Betrò, operano Gianluca Miniaci, vice-direttore (già membro della spedizione dal 2003), coordinatore di un progetto europeo Marie Curie presso l'École Pratique des Hautes Études di Parigi e Academic Fellow del British Museum; Anna Consonni, egittologa e ceramologa (già membro della spedizione nel 2011); Paolo Marini, egittologo e disegnatore (già membro della missione dal 2010), dottorando dell'Università di Pisa; Anna Giulia De Marco, egittologa (già membro della spedizione dal 2012); Emanuele Taccola, responsabile del laboratorio di disegno e restauro del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa. Accompagnerà la spedizione per la produzione della documentazione video e fotografica Claudio Benedetti, collaboratore dell'Ufficio Comunicazione dell'Università di Pisa.

Assenti ora ma parte del nucleo storico della missione sono Paolo Del Vesco, vice-direttore dal 2003 al 2011, oggi curatore del Museo Egizio di Torino; Federica Facchetti, ceramologa (dal 2006 al 2012), attualmente assistente museale presso il Museo Egizio di Torino; Barbara Lippi, antropologa (dal 2005 al 2008); Gianluca Buonomini, restauratore (dal 2004). Negli anni la missione si è avvalsa di importanti collaborazioni esterne, tra cui si ricordano qui la direttrice del Museo Egizio di Firenze, Maria Cristina Guidotti, esperta in ceramica; Christian Greco, attuale direttore del Museo Egizio di Torino; Massimo Bergamasco e i suoi collaboratori del Laboratorio PERCRO - Scuola Sant'Anna di Pisa; Maurizio Forte, oggi alla Duke University, ed Eva Pietroni (CNR – Montelibretti); il team di Visualizzazione e modellazione 3D del CULTNAT – Cairo (Egitto).

Ne hanno parlato: 
Repubblica.it 
Il Tempo
Tirreno Pisa
InToscana.it
TirrenoPisa.it 
PaginaQ 
Controcampus.it 
PisaToday.it 

Si chiuderanno il 28 novembre le iscrizioni al nuovo master di secondo livello in "Big Data Analytics & Social Mining" (www.sobigdata.eu/master/bigdata), frutto della collaborazione tra l'Università di Pisa e il CNR, le cui lezioni partiranno a febbraio del 2015 e dureranno un anno. Basato sull'esperienza e sui progetti sviluppati all'interno del laboratorio SoBigData, che vede appunto riuniti studiosi delle due prestigiose istituzioni, il master è stato presentato in Rettorato dal direttore Dino Pedreschi, dal coordinatore del SoBigData Lab, Fosca Giannotti, e dai ricercatori del laboratorio, Anna Monreale, Claudio Lucchese e Maurizio Tesconi. Erano inoltre presenti il prorettore vicario dell'Ateneo, Nicoletta De Francesco, il direttore del dipartimento di Informatica, Franco Turini, e il presidente dell'Area del Cnr di Pisa e direttore dell'IIT-CNR, Domenico Laforenza. In rappresentanza delle numerose aziende e degli enti che a vario titolo collaborano con il SoBigData Lab – tra i quali ISTAT, ENEL, Wind, Octo Telematics, Coop, Tiscali, il "Sole 24 Ore", BNova, Almaviva - all'incontro ha partecipato il dottor Walter Fabbri, dell'IT Officer dell'Unicoop Tirreno Scrl.

Tra le primissime e più innovative iniziative del genere nel panorama universitario italiano, il master in "Big Data Analytics & Social Mining" è rivolto ai laureati magistrali in qualunque disciplina e mira a formare la figura professionale del "data scientist", la più interessante del XXI secolo secondo "The Economist". "Lo scienziato dei dati – ha sintetizzato il professor Pedreschi - deve avere almeno tre competenze specifiche. La prima è sapere gestire, acquisire, organizzare ed elaborare dati. La seconda è sapere come estrarre conoscenza dai dati. La terza capacità è lo storytelling, il sapere comunicare a tutti, con diverse forme di rappresentazione, le storie suggerite dai dati". Il "data scientist" è insomma una figura emergente e preziosa che unisce le competenze dell'informatico, dello statistico e del narratore, al fine di estrarre le pepite d'oro nascoste sotto le montagne dei Big Data. Il tutto entro una forte dimensione etica, perché un uso distorto dei Big data può porre a rischio la nostra libertà e i nostri diritti.

I Big Data sono, infatti, le briciole digitali che le attività umane lasciano per effetto del nostro uso quotidiano delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Briciole che registrano la realtà dei comportamenti individuali e collettivi con una scala e precisione senza precedenti. Questi strumenti stanno rivoluzionando la scienza e il business e diventando la materia prima dei prossimi cambiamenti economici e sociali: aiuteranno i governi ad attuare politiche più efficaci e le persone a migliorare la qualità della loro vita, così come aiuteranno le aziende a progettare prodotti migliori e a creare nuovi modelli di business. Per trasformare questi vasti oceani di dati disordinati in conoscenza organizzata sarà indispensabile poter contare su un numero sempre più elevato di professionisti qualificati, che oggi sono invece largamente insufficienti. Il master pisano in "Big Data Analytics & Social Mining" è nato proprio per rispondere a questa esigenza.

La diagnosi energetica degli edifici si potrà realizzare presto con l'ausilio di un software professionale, completamente gratuito, nato dalla collaborazione tra il dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell'Università di Pisa e l'ENEA. SEAS, questo il nome dell'applicativo, è frutto del lavoro svolto nell'ambito dell'Accordo di Programma tra Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) ed ENEA per la Ricerca di Sistema Elettrico Nazionale.

SEAS è un software con interfaccia grafica flessibile e user-friendly, per eseguire audit energetici degli edifici. Sarà destinato all'analisi di edilizia residenziale, uffici, scuole e degenze ospedaliere, svolgendo il calcolo dei fabbisogni dei vettori energetici per i servizi di riscaldamento (esclusi gli impianti a tutt'aria), la produzione di acqua calda sanitaria, l'illuminazione e così via. I sistemi che utilizzano fonti rinnovabili implementati sono gli impianti solari termici, gli impianti fotovoltaici, le pompe di calore, i generatori a biomassa. Un'ulteriore routine permette di svolgere l'analisi costi-benefici dei possibili interventi di retrofit energetico proposti dall'auditor.

La procedura di calcolo per la diagnosi energetica degli edifici eseguita da SEAS è aggiornata alle più recenti normative tecniche del settore, con integrazioni e correzioni necessarie per adattare nel migliore dei modi i risultati alla reale gestione dei locali effettuata dall'utenza.

L'interfaccia grafica consente un'intuitiva conduzione della simulazione da parte dell'auditor. La flessibilità nelle possibilità di inserimento dei dati e soprattutto la disponibilità dell'opzione di suddivisione dell'edificio in zone funzionali, ciascuna con le sue caratteristiche tecniche e di utilizzo, permette di simulare praticamente qualsiasi configurazione di sistema edificio-impianto.

"Le caratteristiche del software - ha detto Walter Grassi, professore ordinario di Fisica tecnica industriale e coordinatore del progetto di ricerca per l'Università di Pisa - lo rendono uno strumento idoneo a rispondere alle richieste provenienti dalle direttive dell'Unione Europea e a una domanda di mercato per l'efficienza energetica in continua crescita, in modo particolare per il segmento dell'efficienza energetica nella pubblica amministrazione.

L'ENEA sta mettendo SEAS a disposizione di tutti gli operatori pubblici e privati che operano nel settore. Il team che ha realizzato il software suddetto è costituito dagli ingegneri Daniele Testi, vice coordinatore del progetto (in attesa di prendere servizio come professore associato), Paolo Conti, Davide Della Vista, Elena Menchetti (Energy Manager dell'Università di Pisa) e Eva Schito. Lo stesso gruppo, cui si è aggiunto l'ingegner F. Leccese, ha recentemente redatto un ebook sulle nuove norme UNI TS 11300:2014, pubblicato dall'Editore Maggioli.

Si chiuderanno il 28 novembre le iscrizioni al nuovo master di secondo livello in Big Data Analytics & Social Mining, frutto della collaborazione tra l'Università di Pisa e il CNR, le cui lezioni partiranno a febbraio del 2015 e dureranno un anno. Basato sull'esperienza e sui progetti sviluppati all'interno del laboratorio SoBigData, che vede appunto riuniti studiosi delle due prestigiose istituzioni, il master è stato presentato in Rettorato dal direttore Dino Pedreschi, dal coordinatore del SoBigData Lab, Fosca Giannotti, e dai ricercatori del laboratorio, Anna Monreale, Claudio Lucchese e MasterSBD_webMaurizio Tesconi. Erano inoltre presenti il prorettore vicario dell'Ateneo, Nicoletta De Francesco, il direttore del dipartimento di Informatica, Franco Turini, e il presidente dell'Area del Cnr di Pisa e direttore dell'IIT-CNR, Domenico Laforenza. In rappresentanza delle numerose aziende e degli enti che a vario titolo collaborano con il SoBigData Lab – tra i quali ISTAT, ENEL, Wind, Octo Telematics, Coop, Tiscali, il "Sole 24 Ore", BNova, Almaviva - all'incontro ha partecipato il dottor Walter Fabbri, dell'IT Officer dell'Unicoop Tirreno Scrl.
 

conferenza master BigDataTra le primissime e più innovative iniziative del genere nel panorama universitario italiano, il master in "Big Data Analytics & Social Mining" è rivolto ai laureati magistrali in qualunque disciplina e mira a formare la figura professionale del "data scientist", la più interessante del XXI secolo secondo "The Economist". "Lo scienziato dei dati – ha sintetizzato il professor Pedreschi (nella foto in basso a destra) - deve avere almeno tre competenze specifiche. La prima è sapere gestire, acquisire, organizzare ed elaborare dati. La seconda è sapere come estrarre conoscenza dai dati. La terza capacità è lo storytelling, il sapere comunicare a tutti, con diverse forme di rappresentazione, le storie suggerite dai dati". Il "data scientist" è insomma una figura emergente e preziosa che unisce le competenze dell'informatico, dello statistico e del narratore, al fine di estrarre le pepite d'oro nascoste sotto le montagne dei Big Data. Il tutto entro una forte dimensione etica, perché un uso distorto dei Big data può porre a rischio la nostra libertà e i nostri diritti.

Dino PedreschiI Big Data sono, infatti, le briciole digitali che le attività umane lasciano per effetto del nostro uso quotidiano delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Briciole che registrano la realtà dei comportamenti individuali e collettivi con una scala e precisione senza precedenti. Questi strumenti stanno rivoluzionando la scienza e il business e diventando la materia prima dei prossimi cambiamenti economici e sociali: aiuteranno i governi ad attuare politiche più efficaci e le persone a migliorare la qualità della loro vita, così come aiuteranno le aziende a progettare prodotti migliori e a creare nuovi modelli di business. Per trasformare questi vasti oceani di dati disordinati in conoscenza organizzata sarà indispensabile poter contare su un numero sempre più elevato di professionisti qualificati, che oggi sono invece largamente insufficienti. Il master pisano in "Big Data Analytics & Social Mining" è nato proprio per rispondere a questa esigenza.

Ne hanno parlato:
Tirreno
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
InToscana.it
PisaInformaFlash.it
PaginaQ.it

Green worldLa diagnosi energetica degli edifici si potrà realizzare presto con l'ausilio di un software professionale, completamente gratuito, nato dalla collaborazione tra il dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell'Università di Pisa e l'ENEA. SEAS, questo il nome dell'applicativo, è frutto del lavoro svolto nell'ambito dell'Accordo di Programma tra Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) ed ENEA per la Ricerca di Sistema Elettrico Nazionale.

SEAS è un software con interfaccia grafica flessibile e user-friendly, per eseguire audit energetici degli edifici. Sarà destinato all'analisi di edilizia residenziale, uffici, scuole e degenze ospedaliere, svolgendo il calcolo dei fabbisogni dei vettori energetici per i servizi di riscaldamento (esclusi gli impianti a tutt'aria), la produzione di acqua calda sanitaria, l'illuminazione e così via. I sistemi che utilizzano fonti rinnovabili implementati sono gli impianti solari termici, gli impianti fotovoltaici, le pompe di calore, i generatori a biomassa. Un'ulteriore routine permette di svolgere l'analisi costi-benefici dei possibili interventi di retrofit energetico proposti dall'auditor.

La procedura di calcolo per la diagnosi energetica degli edifici eseguita da SEAS è aggiornata alle più recenti normative tecniche del settore, con integrazioni e correzioni necessarie per adattare nel migliore dei modi i risultati alla reale gestione dei locali effettuata dall'utenza.
 

Grassi Walter

L'interfaccia grafica consente un'intuitiva conduzione della simulazione da parte dell'auditor. La flessibilità nelle possibilità di inserimento dei dati e soprattutto la disponibilità dell'opzione di suddivisione dell'edificio in zone funzionali, ciascuna con le sue caratteristiche tecniche e di utilizzo, permette di simulare praticamente qualsiasi configurazione di sistema edificio-impianto.

"Le caratteristiche del software - ha detto Walter Grassi, professore ordinario di Fisica tecnica industriale e coordinatore del progetto di ricerca per l'Università di Pisa - lo rendono uno strumento idoneo a rispondere alle richieste provenienti dalle direttive dell'Unione Europea e a una domanda di mercato per l'efficienza energetica in continua crescita, in modo particolare per il segmento dell'efficienza energetica nella pubblica amministrazione.

L'ENEA sta mettendo SEAS a disposizione di tutti gli operatori pubblici e privati che operano nel settore. Il team che ha realizzato il software suddetto è costituito dagli ingegneri Daniele Testi, vice coordinatore del progetto (in attesa di prendere servizio come professore associato), Paolo Conti, Davide Della Vista, Elena Menchetti (Energy Manager dell'Università di Pisa) e Eva Schito. Lo stesso gruppo, cui si è aggiunto l'ingegner F. Leccese, ha recentemente redatto un ebook sulle nuove norme UNI TS 11300:2014, pubblicato dall'Editore Maggioli.

Ne hanno parlato:
TirrenoPisa.it
PisaInformaFlash.it
GreenReport.it
50Canale.tv

Mercoledì 26 Novembre 2014 dalle 21:30 alle 23:30 si tiene al Lumiere, in vicolo del Tidi, il concerto del Daniele Gorgone Trio, featuring Roberto Gatto, organizzato dall'associazione "Isola Jazz", con il Patrocinio del Consiglio degli Studenti dell'Università Di Pisa.
Ingresso gratuito.

Daniele Gorgone - pianoforte

Roberto Gatto - batteria

Matteo Anelli - contrabbasso

Un trio dove tradizione e modernità si fondono, costituito dal pianista toscano Daniele Gorgone, che vanta già collaborazioni e incisioni discografiche con star internazionali del jazz (Scott Hamilton, Dave Schnitter, Jesse Davis, Flavio Boltro e molti altri) e vincitore di vari concorsi nazionali di jazz, supportato dalla batteria di uno dei maestri internazionali della musica afroamericana, Roberto Gatto, eletto miglior batterista jazz italiano diversi anni di fila a partire dagli anni ottanta, con incisioni discografiche con musicisti del calibro di Chet Baker, Pat Metheny, Joe Zawinul e molti altri, e dal giovane talentuoso contrabbassista pisano Matteo Anelli. In repertorio rivisitazione di standards poco trafficati e originali di Gorgone.

Leggi i dettagli sul sito

Info

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Martedì, 11 Novembre 2014 09:10

Luigi Martinale 6tet in concerto

Mercoledì 12 Novembre 2014 dalle 21:30 alle 23:30 si tiene al Lumiere, in vicolo del Tidi, il concerto del Luigi Martinale 6tet, organizzato dall'associazione "Isola Jazz", con il Patrocinio del Consiglio degli Studenti dell'Università Di Pisa.
Ingresso gratuito

Luigi Martinale, pianoforte e composizione

Tino Tracanna, sax soprano e tenore

Alberto Mandarini, tromba e flicorno

Giancarlo Maurino, flauto e sax alto

Mauro Battisti, contrabbasso

Paolo Franciscone, batteria

La potenza espressiva di un sestetto, con una front line di tre illustri solisti della scena nazionale italiana, supportati da una sezione ritmica solida e fantasiosa, è la principale caratteristica del nuovo gruppo di Luigi Martinale, che firma una nuova serie di composizioni originali. Un gruppo di musicisti che macina groove trascinanti, collettivi dal forte impatto emozionale, oasi di lirismo poetico, in una scrittura contemporanea radicata nella più pura tradizione jazzistica.

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Rosetta_arrives_at_cometDopo più di 10 anni di viaggio, la sonda Rosetta sbarca sulla cometa Churyumov-Gerasimenko e il dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa organizza una conferenza e una diretta per seguire l'evento. L'appuntamento è mercoledì 12 novembre, a partire dalle ore 18, nell'Aula Magna del Polo Fibonacci, dove Pierre Henri del CNRS (Francia), ex-dottorando a Pisa e attualmente co-investigatore di un esperimento a bordo della sonda Rosetta, presenterà la missione e i suoi obiettivi scientifici. Seguirà la trasmissione in diretta dell'evento organizzato dal centro operativo dell'ESA, durante il quale saranno mostrate le prime immagini riprese dal lander. L'avvenimento, organizzato dal professor Francesco Califano del dipartimento di Fisica dell'Ateneo pisano, è di particolare rilevanza perché sarà la prima volta che un veicolo costruito dall'uomo tenterà di atterrare su una cometa.

Rosetta_mission_selfie_at_16_kmRosetta è una missione dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) con partecipazione dell'Agenzia spaziale italiana (ASI) dedicata all'esplorazione dei corpi minori del Sistema Solare. Il suo obiettivo primario è quello di seguire la cometa Churyumov-Gerasimenko durante parte della sua orbita attorno al Sole e di studiarla da vicino. Dopo il lancio in marzo 2004 e più di dieci anni di viaggio, Rosetta ha finalmente raggiunto la cometa in agosto 2014. L'obiettivo scientifico principale della missione è la comprensione dell'origine delle comete, che fanno parte dei corpi più antichi del Sistema Solare. L'esplorazione della cometa consiste nella caratterizzazione del nucleo e della chioma, la determinazione delle loro proprietà dinamiche, lo studio della morfologia e della composizione per ottenere informazioni preziose sulle origini del Sistema Solare.

Rosetta è composta da una navicella che seguirà la cometa nel suo viaggio attorno al Sole e da un lander, chiamato Philae, che studierà il nucleo cometario dalla superficie. Il prossimo 12 novembre la sonda Rosetta rilascerà il lander Philae, che una volta atterrato, eseguirà delle analisi chimico-fisiche del nucleo e ne studierà la struttura interna. La navicella rimarrà attorno alla cometa per seguire l'evoluzione della sua attività durante l'avvicinamento al Sole fino all'estate 2015 e poi durante l'allontanamento fino a fine 2015.

(Copyright Spacecraft: ESA/ATG medialab; Comet image: ESA/Rosetta/NAVCAM)

 

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