Al via il ciclo di incontri Nutridialogo
Diritto, agricoltura, alimentazione e ambiente sono gli ingredienti di Nutridialogo, un ciclo di tre incontri promosso dalla professoressa Alessandra Di Lauro che si svolge al dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali dell'Università di Pisa in via del Borghetto 80. Lunedì 25 maggio alle 11 si parlerà di agricoltura e alimentazione nell'Unione europea insieme al professore Rossano Massai e a Daniele Bianchi, membro del Consiglio giuridico della Commissione Ue. Mercoledì 27 maggio, sempre alle 11, parte il secondo incontro con un focus su "Pisa città che mangia sano". Presiede e introduce i lavori la professoressa Annamaria Ranieri e insieme a lei intervengono Sandra Capuzzi, presidente della Società della Salute, gli endocrinologi Piero Marchetti e Giovanni Gravina, la psicologa Gianna Di Loreto e Gianluca Brunori, professore di economia agro-alimentare, che parlerà del "Piano del cibo" a Pisa. Il terzo e ultimo e appuntamento è venerdì 29 maggio alle 9. Al centro della discussione il commercio elettronico degli alimenti con gli interventi dei giuristi Dianora Paoletti, Jean Pierre Clavier e Stefano Masini, di Antonella Angelini, professoressa di marketing e di Oreste Gerini della Direzione Generale della prevenzione e del contrasto alle frodi agroalimentari. Chiuderanno quindi l'incontro Carlo Agliardi della Fattoria di Corazzano, Ginevra Venerosi Pesciolini della Tenuta di Ghizzano e Alessandro Campatelli della Tenuta di Trinoro.
Gli incontri e i colloqui di Nutridialogo sono aperti al pubblico e gratuiti. E' consigliata l'iscrizione su: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Neuroplasticity for the recovery of visual function
A new study in the Cell Press journal Current Biology demonstrates that a short period of abnormal visual experience significantly alters visual perception of adult humans. Moreover, the perceptual change is proportional to the decrease in the concentration of the inhibitory neurotransmitter GABA (γ-aminobutyric acid) in the primary visual cortex. This finding represents the first evidence that GABAergic inhibition mediates neuroplasticity in the adult human visual cortex.
Neuroplasticity, the capability of the central nervous system to be modified by experience, is maximal early in life, during the 'critical period'. This ability to change allows adaptation to a continuously changing external environment, providing evolutionary advantage for the organism. However, very little is known about residual neuroplasticity in the adult visual cortex, which was previously thought to be relatively hard-wired.
The team of researchers from the University of Pisa and the University of Oxford patched one eye of adult volunteers for 2.5 hours and used magnetic resonance spectroscopy to measure GABA in the visual cortex concentration before and after the patching. A 7 tesla scanner was used to enhance the sensitivity to GABA. The change in GABAergic inhibition is important as it indicates that neuroplasticity is possible long after the 'critical period' is closed. Additionally, it shows that adult neuroplasticity is mediated by similar mechanisms to juvenile animals, as GABAergic inhibition is known to play a crucial role in regulating critical periods.
Since the GABAergic system can be pharmacologically modulated, the results presented in this study could be useful for the future development of therapeutic strategies to enhance neuroplasticity, such as in the case of brain injury or for the recovery of visual function in disorders of binocular vision such as amblyopia even beyond the critical period.
Alessia Biagini, dalle pedane della scherma paralimpica al sogno di diventare psicologa
Sarà una delle protagoniste più attese della tappa pisana di Coppa del mondo di scherma paralimpica, che si terrà da venerdì 22 a domenica 24 maggio al PalaCus di via Chiarugi e che vedrà la partecipazione di circa duecento sportivi provenienti da 29 diversi paesi del mondo. Alessia Biagini, venti anni e già tre titoli italiani di spada paralimpica in tasca, oltre a essere una atleta modello, da tempo nel giro della nazionale, frequenta con successo il secondo anno del corso di Psicologia clinica e della salute dell'Università di Pisa, coltivando il doppio sogno di partecipare ai Giochi paralimpici e di diventare psicologa.
Nata a Pescia nel 1994, Alessia si è avvicinata alla scherma solo quattro anni fa, ma da subito ha iniziato a vincere. Nel 2012, 2013 e 2014 si è classificata al primo posto nei campionati italiani di spada paraolimpica tenuti rispettivamente a Bologna, Trieste e Acireale, piazzandosi sempre al secondo posto nel fioretto, dietro l'amica e rivale Bebe Vio. Ha anche partecipato a competizioni di livello internazionale, con discreti risultati, e nelle gare dei prossimi giorni terrà alta la bandiera della Toscana, insieme a Matteo Betti, che si allena a Pisa, pur vivendo e lavorando a Siena.
"Dopo aver provato con equitazione e tiro a segno – dice Alessia – sono rimasta affascinata dalla scherma, che ho iniziato a praticare prima a Lucca e poi a Pisa. Oggi mi alleno circa tre ore al giorno per tre o quattro volte alla settimana, cercando di coniugare sport e studio all'interno di una giornata tipo che è fatta di libri, lezioni e corse alla palestra del Club Scherma Pisa Antonio Di Ciolo". Un aiuto importante le arriva dall'USID, l'Unità di servizi per l'integrazione degli studenti con disabilità dell'Ateneo, che collabora all'organizzazione della gara pisana, occupandosi in particolare del trasporto degli atleti dall'aeroporto agli hotel e viceversa. "Quando ho bisogno dei loro servizi – assicura Alessia Biagini – i ragazzi dell'USID ci sono sempre e svolgono un ottimo lavoro. In due anni di studi universitari, con loro sono riuscita anche a creare rapporti e amicizie che rimarranno nel tempo".
Insieme al professor Paolo Mancarella, prorettore alla Didattica e delegato Disabilità dell'Università di Pisa (dal 2006 è anche presidente della CNUDD, la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati Disabilità), a Federica Gorrasi e Alfonso Curreri, dell'USID, proviamo allora a riflettere sul rapporto tra sport e disabilità, che certamente riscuote maggior attenzione e interesse sociale rispetto al passato, anche se su questi temi il percorso da compiere è ancora lungo. Alessia sottolinea il suo impegno nelle scuole e conclude con una considerazione più personale: "lo sport - dice - è diventato una parte fondamentale della mia vita, perché mi aiuta ad affrontare i miei limiti, sia quelli fisici che caratteriali, e rappresenta una sfida con me stessa prima che con le avversarie; una sfida che mi avvicina alla normalità".
Alessia Biagini, dalla scherma paralimpica al sogno della psicologa
Sarà una delle protagoniste più attese della tappa pisana di Coppa del mondo di scherma paralimpica, che si terrà da venerdì 22 a domenica 24 maggio al PalaCus di via Chiarugi e che vedrà la partecipazione di circa duecento sportivi provenienti da 29 diversi paesi del mondo. Alessia Biagini, venti anni e già tre titoli italiani di spada paralimpica in tasca, oltre a essere una atleta modello, da tempo nel giro della nazionale, frequenta con successo il secondo anno del corso di Psicologia clinica e della salute dell'Università di Pisa, coltivando il doppio sogno di partecipare ai Giochi paralimpici e di diventare psicologa.
Nata a Pescia nel 1994, Alessia si è avvicinata alla scherma solo quattro anni fa, ma da subito ha iniziato a vincere. Nel 2012, 2013 e 2014 si è classificata al primo posto nei campionati italiani di spada paraolimpica tenuti rispettivamente a Bologna, Trieste e Acireale, piazzandosi sempre al secondo posto nel fioretto, dietro l'amica e rivale Bebe Vio. Ha anche partecipato a competizioni di livello internazionale, con discreti risultati, e nelle gare dei prossimi giorni terrà alta la bandiera della Toscana, insieme a Matteo Betti, che si allena a Pisa, pur vivendo e lavorando a Siena.
"Dopo aver provato con equitazione e tiro a segno – dice Alessia – sono rimasta affascinata dalla scherma, che ho iniziato a praticare prima a Lucca e poi a Pisa. Oggi mi alleno circa tre ore al giorno per tre o quattro volte alla settimana, cercando di coniugare sport e studio all'interno di una giornata tipo che è fatta di libri, lezioni e corse alla palestra del Club Scherma Pisa Antonio Di Ciolo".
Un aiuto importante le arriva dall'USID, l'Unità di servizi per l'integrazione degli studenti con disabilità dell'Ateneo, che collabora all'organizzazione della gara pisana, occupandosi in particolare del trasporto degli atleti dall'aeroporto agli hotel e viceversa. "Quando ho bisogno dei loro servizi – assicura Alessia Biagini – i ragazzi dell'USID ci sono sempre e svolgono un ottimo lavoro. In due anni di studi universitari, con loro sono riuscita anche a creare rapporti e amicizie che rimarranno nel tempo".
Insieme al professor Paolo Mancarella, prorettore alla Didattica e delegato Disabilità dell'Università di Pisa (dal 2009 è anche presidente della CNUDD, la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati Disabilità), a Federica Gorrasi e Alfonso Curreri, dell'USID, proviamo allora a riflettere sul rapporto tra sport e disabilità, che certamente riscuote maggior attenzione e interesse sociale rispetto al passato, anche se su questi temi il percorso da compiere è ancora lungo. Alessia sottolinea il suo impegno nelle scuole e conclude con una considerazione più personale: "lo sport - dice - è diventato una parte fondamentale della mia vita, perché mi aiuta ad affrontare i miei limiti, sia quelli fisici che caratteriali, e rappresenta una sfida con me stessa prima che con le avversarie; una sfida che mi avvicina alla normalità".
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
PisaInformaFlash.it
StampToscana.it
TirrenoPisa.it
'Sport a Pisa': alla manifestazione di sabato 23 maggio partecipa anche il Sistema Museale di Ateneo con due speciali caccie al tesoro
Sabato 23 anche il Sistema Museale di Ateneo (SMA) dell'Università di Pisa partecipa alla manifestazione cittadina "Sport a Pisa". Fra le varie iniziative ci saranno due speciali attività, "Caccia alla statua" e "Caccia al tesoro botanica", con partenza dalle Logge di Banchi dove sarà presente un punto informativo aperto dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. In pratica le persone, e soprattutto i bambini, cui sarà fornita una cartolina con un indizio, saranno invitate ad andare a visitare l'Orto Botanico (orario 9-20) e la Gipsoteca di arte antica (orario 17-20). Una volta trovata la soluzione, potranno imbucare la cartolina nelle apposite cassette indicando il nome della pianta o della statua, i loro recapiti e soprattutto una descrizione della pianta o della statua perché la migliore sarà premiata con una sorpresa. Chi si presenterà con la cartolina all'Orto botanico avrà diritto ad entrare gratuitamente mentre alla Gipsoteca di arte antica l'ingresso è normalmente libero.
Il punto dello SMA in Banchi fornirà inoltre informazioni sulle attività formative per le scuole svolte nei musei dell'Università di Pisa e in particolare sul progetto "Mens sana in corpore sano" svolto in collaborazione con il CUS-Centro universitario sportivo nell'ambito del quale sono stati già realizzati 33 percorsi educativi presso la Gipsoteca di arte antica, l'Orto botanico e il Museo di Anatomia Umana "F. Civinini".
La potenza della neuroplasticità del cervello per curare le malattie della visione
Sfruttando la neuroplasticità del cervello si aprono nuove prospettive per la cura di alcuni disturbi della visione. Uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Pisa in collaborazione con Holly Bridge e Uzay E. Emir dell'Università di Oxford ha dimostrato che, grazie al neurotrasmettitore GABA, la corteccia visiva è capace di recuperare alcune sue funzionalità dopo un deficit: «La nostra ricerca ha provato che un breve periodo di esperienza visiva anormale è in grado di modificare la percezione visiva e i circuiti del cervello in soggetti umani adulti – spiegano Claudia Lunghi e Maria Concetta Morrone, entrambe docenti presso del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale e di ricerca traslazionale – Il sistema GABAergico può essere modulato farmacologicamente e quindi queste scoperte possono essere utilizzate per lo sviluppo futuro di strategie terapeutiche mirate a esaltare la neuroplasticità, come per esempio nel caso di danno cerebrale, o per il recupero della funzionalità visiva in disturbi della visione binoculare quali l'ambliopia, anche dopo il periodo critico».
Al fine di studiare i meccanismi alla base della neuroplasticità del sistema visivo nell'adulto, il gruppo di ricerca ha bendato un occhio a soggetti volontari adulti e ha utilizzato la spettroscopia di risonanza magnetica per misurare la concentrazione di GABA a livello della corteccia visiva prima e dopo il periodo di visione monoculare. Per quantificare la concentrazione di GABA al meglio, è stata utilizzata una macchina di risonanza magnetica a 7 Tesla, uno strumento grazie al quale è possibile misurare di proprietà del cervello che fino a poco tempo fa erano ottenibili solamente utilizzando metodi invasivi negli animali.
Lo studio, recentemente pubblicato sulla rivista Current Biology, riporta che il cambiamento percettivo è proporzionale alla diminuzione del neurotrasmettitore inibitorio GABA (acido γ-aminobutirrico) a livello della corteccia visiva primaria: «La neuroplasticità, ovvero la capacità del sistema nervoso centrale di essere modificato dall'esperienza, è massima durante lo sviluppo, quello che si chiama periodo critico – continuano le due scienziate – Questa capacità di modificarsi da parte del sistema nervoso garantisce all'organismo di adattarsi all'ambiente esterno che cambia continuamente, e costituisce un vantaggio evolutivo. È importante che la neuroplasticità sia limitata dopo la chiusura del periodo critico per evitare fenomeni di mal adattamento. Per questo motivo, fino a poco tempo fa si riteneva che la corteccia visiva adulta non fosse affatto plastica».
«Lo studio che abbiamo realizzato dimostra la forte plasticità del cervello dell'adulto – concludono Lunghi e Morrone – e quindi la sua potenziale capacità di riorganizzarsi anche dopo una lesione invalidante. Il fatto che l'inibizione GABAergica sia modificata dall'esperienza visiva è importante, perché dimostra che la neuroplasticità nell'adulto è mediata da meccanismi neurali simili a quelli osservati negli animali durante lo sviluppo nella regolazione dei periodi critici».
Ne hanno parlato:
Repubblica
Greenreport
HealthCare
Tirreno Pisa
Controcampus
StampToscana
Sguardi, gesti e movimenti per imparare una lingua straniera
Sfruttare i segnali non verbali – come gli sguardi, i gesti e i movimenti corporei – per un insegnamento più efficace delle lingue straniere – anche con il supporto di materiale audiovisivo – è l'obiettivo di una ricerca condotta all'Università di Pisa che, con un approccio "multimodale", mira a valorizzare nella didattica le risorse non linguistiche che accompagnano la comunicazione. Il punto su questo filone di studi è stato fatto a Pisa in occasione di un workshop che si è svolto presso il dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica, organizzato da Belinda Crawford, docente di Lingua inglese dell'Ateneo pisano, che coordina l'Unità di ricerca sui Corpora istituita recentemente al Centro Linguistico di Ateneo alla quale partecipano Silvia Bruti, Veronica Bonsignori, Gloria Cappelli, Silvia Masi, Sabrina Noccetti e Daniele Franceschi.
«Sulla scia dei profondi cambiamenti nel nostro modo di comunicare, che vede l'utilizzo di mezzi digitali sempre più sofisticati – spiega la professoressa Crawford - negli ultimi anni c'è stato un interesse crescente nella multimodalità non solo come tema di ricerca in vari contesti discorsivi, ma anche come approccio per rendere più efficace la didattica nell'ambito dell'insegnamento delle lingue. Attraverso l'uso dei materiali multimodali che catturano la comunicazione autentica e contestualizzata, gli apprendenti possono acquisire solide competenze linguistiche e pragmatiche, sfruttando segnali sia verbali sia non verbali».
Grazie allo sviluppo progressivo della comunicazione digitale, le risorse multimodali e multimediali che forniscono un input autentico, attuale e anche di grande appeal per gli studenti sono sempre più numerose. Basta pensare a video clip estratti da film, serie televisive, documentari, reality show o ai video disponibili sui siti dei media di informazione come la BBC o la CNN; oppure le OpenCourseWare lectures, lezioni universitarie disponibili gratuitamente tramite internet, come gli Yale Open Courses; o anche i TEDTalks, brevi conferenze su una vasta gamma di argomenti in varie discipline.
«Per fare un esempio – aggiunge la professoressa Crawford – per aiutare gli studenti a comprendere il significato del verbo frasale "crowd out" (escludere con forza) utilizzato durante una conferenza TedTalk, possiamo focalizzare l'attenzione sul gesto che accompagna le parole, cioè un movimento ampio del braccio verso l'esterno, che rappresenta visivamente il concetto a livello sia iconico sia metaforico. A livello della comprensione, la capacità di sfruttare i segnali non verbali è particolarmente importante quando l'input linguistico contiene elementi che spesso creano ostacoli, come espressioni idiomatiche, l'uso dell'umorismo, metafore, strategie retoriche che caratterizzano diverse situazioni comunicative e ambiti discorsivi».
La ricerca si colloca nelle recenti iniziative promosse dal Centro Linguistico di Ateneo che comprendono il Progetto CAP (Corpora audiovisivi plurilingui per lo sviluppo di percorsi didattici in autoapprendimento) e l'accordo recentemente stabilito con il Centro Linguistico dell'Università di Berkeley, in California, per la collaborazione allo sviluppo della Berkeley Language Center Library of Foreign Language Film Clips (LFLFC).
I piaceri della tavola nella storia in una rassegna promossa nei musei dell’Università di Pisa
Venerdì 22 maggio parte "Libemus! I piaceri della tavola nella storia", una rassegna con conferenze, esposizioni, aperitivi e lezioni di cucina organizzati nei Musei dell'Università di Pisa. L'iniziativa, promossa dal Sistema Museale d'Ateneo, porterà i visitatori a scoperta della tavola nella storia, con degustazioni di piatti dell'epoca romana ed esposizioni di vasellame da tavola e da banchetto in uso nel periodo etrusco, greco e romano.
Il primo appuntamento è venerdì 22 maggio, alle ore 18.00, alla Gipsoteca di Arte Antica, in piazza S. Paolo all'Orto 20, con la conferenza "A cena da Trimalcione. Eccessi e stravaganze della mensa romana" tenuta da Chiara Tarantino. Nell'occasione sarà inaugurata l'esposizione temporanea "La dispensa degli antichi. Recipienti da cucina e servizi da tavola dalle collezioni dell'Antiquarium", a cura di Fulvia Donati, che sarà visitabile fino al 5 giugno (ingresso gratuito, visite guidate 2,50 euro, per prenotazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
Sabato 23 maggio, alle ore 18.00, l'appuntamento è all'Orto Botanico, in via Luca Ghini 13, dove Gianni Bedini terrà la conferenza "Botanica nel bicchiere: le piante degli aperitivi" e a seguire Lorenzo Zambini parlerà de "Le calorie dell'aperitivo". Seguirà un "Aperitivo all'Orto" con il Caffè Letterario Voltapagina.
Venerdì 12 giugno, alle ore 19.00, all'Istituto IPSSAR Matteotti, in via Garibaldi 194, si terrà la lezione di cucina e degustazione "Chiedilo ad Apicio. Alimenti e ricette degli antichi Romani", con Valerio Vittori e Chiara Tarantino. Le informazioni per partecipare alla lezione di cucina con degustazione – al costo di 35 euro – sono disponibili a sul sito web http://www.sma.unipi.it/it/eventi-e-news/item/102-libemus.html. Il corso potrà avere al massimo 25 partecipanti e sarà attivato con un minimo di 18. Per informazioni e iscrizioni, scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., o telefonare ai numeri 050 2213626 o 050 2213625.
Sguardi, gesti e movimenti per imparare una lingua straniera
Sfruttare i segnali non verbali – come gli sguardi, i gesti e i movimenti corporei – per un insegnamento più efficace delle lingue straniere – anche con il supporto di materiale audiovisivo – è l'obiettivo di una ricerca condotta all'Università di Pisa che, con un approccio "multimodale", mira a valorizzare nella didattica le risorse non linguistiche che accompagnano la comunicazione. Il punto su questo filone di studi è stato fatto a Pisa in occasione di un workshop che si è svolto presso il dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica, organizzato da Belinda Crawford (nella foto in basso a sinistra) docente di Lingua inglese dell'Ateneo pisano, che coordina l'Unità di ricerca sui Corpora istituita recentemente al Centro Linguistico di Ateneo alla quale partecipano Silvia Bruti, Veronica Bonsignori, Gloria Cappelli, Silvia Masi, Sabrina Noccetti e Daniele Franceschi.
«Sulla scia dei profondi cambiamenti nel nostro modo di comunicare, che vede l'utilizzo di mezzi digitali sempre più sofisticati – spiega la professoressa Crawford - negli ultimi anni c'è stato un interesse crescente nella multimodalità non solo come tema di ricerca in vari contesti discorsivi, ma anche come approccio per rendere più efficace la didattica nell'ambito dell'insegnamento delle lingue. Attraverso l'uso dei materiali multimodali che catturano la comunicazione autentica e contestualizzata, gli apprendenti possono acquisire solide competenze linguistiche e pragmatiche, sfruttando segnali sia verbali sia non verbali».
Grazie allo sviluppo progressivo della comunicazione digitale, le risorse multimodali e multimediali che forniscono un input autentico, attuale e anche di grande appeal per gli studenti sono sempre più numerose. Basta pensare a video clip estratti da film, serie televisive, documentari, reality show o ai video disponibili sui siti dei media di informazione come la BBC o la CNN; oppure le OpenCourseWare lectures, lezioni universitarie disponibili gratuitamente tramite internet, come gli Yale Open Courses; o anche i TEDTalks, brevi conferenze su una vasta gamma di argomenti in varie discipline.
«Per fare un esempio – aggiunge la professoressa Crawford – per aiutare gli studenti a comprendere il significato del verbo frasale "crowd out" (escludere con forza) utilizzato durante una conferenza TedTalk, possiamo focalizzare l'attenzione sul gesto che accompagna le parole, cioè un movimento ampio del braccio verso l'esterno, che rappresenta visivamente il concetto a livello sia iconico sia metaforico. A livello della comprensione, la capacità di sfruttare i segnali non verbali è particolarmente importante quando l'input linguistico contiene elementi che spesso creano ostacoli, come espressioni idiomatiche, l'uso dell'umorismo, metafore, strategie retoriche che caratterizzano diverse situazioni comunicative e ambiti discorsivi».
La ricerca si colloca nelle recenti iniziative promosse dal Centro Linguistico di Ateneo che comprendono il Progetto CAP (Corpora audiovisivi plurilingui per lo sviluppo di percorsi didattici in autoapprendimento) e l'accordo recentemente stabilito con il Centro Linguistico dell'Università di Berkeley, in California, per la collaborazione allo sviluppo della Berkeley Language Center Library of Foreign Language Film Clips (LFLFC).
Arriva in commercio il pomodoro SuperBio
E' appena arrivato in commercio il pomodoro SuperBio prodotto dall'azienda orto vivaistica l'Ortofruttifero di Arena Metato (Pisa) e frutto di una ricerca multidisciplinare coordinata dalla professoressa Manuela Giovannetti del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Università di Pisa e pubblicata sulla rivista scientifica internazionale "British Journal of Nutrition".
Le piantine coltivate per il 2015 sono 10.000 e saliranno a 70.000 il prossimo anno. Il segreto del pomodoro SuperBio è il particolare tipo di simbiosi chiamata "micorriza" che si instaura tra le radici delle piante e alcuni microrganismi benefici del suolo. Lo studio condotto dai ricercatori dell'Ateneo pisano ha dimostrato che il pomodoro SuperBio contiene concentrazioni più elevate di calcio (+15%), potassio (+11%), fosforo (+60%) e zinco (+28%), oltre ad un maggior livello licopene (18,5%). Le due varietà testate e prodotte dall'azienda l'Ortofruttifero ora in commercio sono il pomodoro canestrino di Lucca e il pomodoro pisanello.
"I pomodori prodotti da piante coltivate biologicamente e con i loro microrganismi simbionti – ha detto Manuela Giovannetti – mostrano anche un più elevato potere anti-estrogenico, e rappresentano un esempio di produzione ecologica e sostenibile del cibo, capace di ridurre l'uso di fertilizzanti chimici e pesticidi, ottenendo cibo di alta qualità e con alto valore nutraceutico, un tema di grande interesse sociale, fortemente richiesto da consumatori e produttori".
Ne hanno parlato:
La Nazione - Pisa
La Nazione - Viareggio
Nazione.it
Il Tirreno - Pisa
InToscana.it
Greenreport.it
WineNews.it
PisaInformaFlash.it
GoNews.it
Luccaindiretta.it
LuccaOnLine.it
AskaNews.it
AgenziaImpress.it
StampToscana.it