Presentazione iniziative di BRIGHT NIGHT 2023, la Notte delle ricercatrici e dei ricercatori a Pisa
Lunedì 25 settembre, alle ore 11.30, nella Sala dei Mappamondi del rettorato dell’Università di Pisa, si terrà la conferenza stampa di presentazione delle iniziative in programma il 29 settembre a Pisa per l'edizione 2023 di BRIGHT Night, la Notte delle Ricercatrici e dei Ricercatori.
Nell’occasione saranno presenti Riccardo Zucchi, rettore dell’Università di Pisa, Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, Fabrizio Oppedisano, professore della Scuola Normale Superiore, Tomaso Esposti Ongaro, direttore della Sezione di Pisa dell’INGV, Massimo Carpinelli, direttore di EGO Virgo, Vincenzo Longo, Dirigente di ricerca Cnr-IBBA, Paolo Spagnolo, direttore INFN Sezione Pisa. Introduce e coordina Veronica Neri, responsabile scientifica del Polo Comunicazione del CIDIC.
Intitolazione del CLab dell’Università di Pisa a Giovanna Mariani
Martedì 26 settembre, alle ore 11, nel cortile interno del Centro Congressi "Le Benedettine", la sede del Contamination Lab Pisa (CLab Pisa) sarà intitolata alla memoria della professoressa Giovanna Mariani, che ha dato un contributo fondamentale alla nascita e allo sviluppo del laboratorio nato con l’obiettivo di stimolare lo spirito imprenditoriale tra studenti, ricercatori e docenti.
Alla cerimonia interverranno Giuseppe Iannaccone, Prorettore Vicario dell'Università di Pisa; Luca Spataro, Direttore del Dipartimento di Economia e Management dell'Ateneo, e un gruppo di amici e colleghi della docente scomparsa il 4 novembre scorso: i professori Maurizio Dallocchio (Università Bocconi), Lorenzo Ghiadoni (Università di Pisa), Emanuele Teti (Università di Pisa) e la dottoressa Cristiana Barghini.
Prenderanno parte alla cerimonia anche i docenti titolari di tre spin-off dell'Ateneo Pisano: Luca Fanucci (Ingeniars S.r.L.), Ugo Faraguna (Sleepacta S.r.L.) e Filippo Graziani (Bee Queen 33 S.r.L.). Mentre ai professori Stefano Chessa, Presidente del Comitato Spin Off dell'Ateneo pisano, e Alessio Cavicchi, Delegato del Rettore per la promozione della cultura imprenditoriale e dell'innovazione, è affidato il compito di scoprire la targa commemorativa.
Nata a Pisa nel 1962 e laureata alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Pisa nel 1987, la professoressa Mariani è stata ricercatrice del Consorzio Universitario in Ingegneria della Qualità e quindi professoressa ordinaria in Finanza aziendale dell’Ateneo pisano.
La professoressa Mariani ha svolto attività di formazione imprenditoriale all’interno di master, per incubatori e parchi scientifici, collaborando attivamente con le imprese. Ha partecipato alla selezione di business plan per diverse competizioni imprenditoriali organizzate da stakeholder del territorio toscano organizzazioni. È stata componente del Comitato Spin-off dell’ateneo per due mandati consecutivi. Per anni ha svolto attività di supporto agli spin-off di Ateneo. Ha curato diverse pubblicazioni sul tema del business plan, dell’imprenditorialità e diffusione dell’innovazione. È stata Project Manager del Contamination Lab.
L'attività di ricerca della professoressa Giovanna Mariani, rispecchiata in numerose pubblicazioni, era incentrata sui temi della valutazione degli investimenti, gestione del turnaround, valutazione delle operazioni di fusione e acquisizione e valutazione aziendale, gestione della pianificazione aziendale e del capitale circolante, governo d'impresa, start-up e valutazione di spin-off. Ha inoltre partecipato a progetti europei HORIZON 2020 (PARSIFAL e TETRAMAX) e PRA di Ateneo.
Scoperta l'influenza delle cellule cardiache sul nostro comportamento
Cuore e cervello non più così distanti. Segnali chimici e funzionali alterati che provengono dal nostro cuore possono causare cambiamenti nell'attività cerebrale, modificando il comportamento in animali da esperimento.
Questo quanto emerge dallo studio intitolato "Cardiac AC8 over-expression increases locomotion by altering heart-brain communication" pubblicato dalla prestigiosa rivista americana "The Journal of the American College of Cardiology" (Clinical Electrophysiology), e coordinato dal dottor Jacopo Agrimi del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, dove ricercatori delle Università di Padova e Pisa, della Johns Hopkins e del National Institute of Aging di Baltimora hanno evidenziato come il cervello interpreti i segnali in uscita dalle cellule elettriche del muscolo cardiaco (responsabili di un aumento della frequenza del battito) - come un invito/impegno a confrontarsi con una situazione di "esercizio sostenuto/permanente" - inviando perciò al cervello dell’animale appropriati comandi (via segnali chimici e nervosi) atti a promuovere uno stato di sostenuta attività locomotoria.
Jacopo Agrimi e Nazareno Paolocci dell’Università di Padova, Danilo Menicucci e Angelo Gemignani dell’Ateneo di Pisa e i colleghi di Baltimora, hanno utilizzato topi in cui è stato geneticamente aumentato il livello, e quindi l’attività, di un particolare enzima chiamato adenilato ciclasi di tipo 8 (AC8) a livello delle cellule che imprimono il ritmo cardiaco. Questo enzima promuove la sintesi di segnali chimici (ormoni) che sono fondamentali per aumentare la frequenza dei battiti cardiaci e la forza di contrazione del muscolo cardiaco. E alcuni di essi, come la dopamina, sono anche fondamentali per la perfetta esecuzione dei nostri movimenti volontari.Nello specifico, Agrimi e colleghi hanno osservato che questi topi, denominati transgenici per AC8 (TGAC8), vivono in una condizione di “esercizio fisico permanente”. In essi, infatti, non sono aumentati la frequenza e la forza di contrazione del muscolo cardiaco soltanto, ma anche il tempo da loro speso in movimento (rispetto allo stato di riposo) e la velocità media con cui si muovono nell’ambiente a loro circostante. Questo è quanto emerso da specifici test comportamentali eseguiti alla Johns Hopkins e universalmente utilizzati per studiare diversi aspetti del comportamento di questi animali. Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno utilizzato inoltre un sofisticato approccio funzionale, presente nel laboratorio diretto dal professor Edward Lakatta (National Institute of Aging, Baltimore), che consiste nell’impiantare dei dispositivi in grado di monitorare continuamente e contemporaneamente sia la frequenza cardiaca, sia le onde cerebrali (attraverso un elettroencefalogramma)
Con questo approccio, i ricercatori hanno studiato in dettaglio le modificazioni cerebrali che sono responsabili, in questi animali, del passaggio da uno stato di riposo a uno di intensa locomozione ed esplorazione dell’ambiente che li circonda. Elettrocardiogramma ed elettroencefalogramma hanno confermato un aumento persistente della frequenza cardiaca, ma anche un incremento di intensità delle cosiddette onde gamma a livello cerebrale che, in molti mammiferi (incluso l’uomo), sono correlate con l’attività locomotrice.
In particolare, Agrimi e colleghi hanno ipotizzato un sostanziale aumento delle onde gamma a partire da una particolare regione del cervello chiamata ippocampo. Quest’ultima, nei grandi così come nei piccoli mammiferi, è responsabile di molte attività tra cui il consolidamento della memoria, l’esplorazione e la navigazione nello spazio circostante. La parte bioinformatica dello studio ha rivelato, inoltre, che proprio a livello dell’ippocampo dei topi TGAC8, c’era un consistente aumento dei recettori di un messaggero chimico molto importante per l’inizio e mantenimento dell’attività motoria, e cioè la dopamina. Ed infatti sia il recettore D5 (per la dopamina) sia recettori per altri segnali chimici fondamentali per l’insorgenza/stabilità dell’attività gamma, cioè i recettori GABA-A e mGLU1/5, erano aumentati nell’ippocampo dei topi TGAC8.
Infine, grazie ad un sofisticato approccio statistico, la cosiddetta Granger Causality Analysis, i professori Gemignani e Menicucci, dell’Università di Pisa e co-autori dello studio, sono stati in grado di attestare un marcato incremento del flusso di informazioni tra il cuore e il cervello dei topi TGAC8 in termini di aumentata influenza reciproca tra i segnali EEG ed ECG.
"Il nostro studio – sottolinea Agrimi - fornisce nuove informazioni e prospettive cruciali su come il cervello comunichi con il cuore e viceversa. Più specificamente, mostra che i cambiamenti umorali/elettrici generati perifericamente a livello miocardico siano sufficientemente incisivi da modificare i comandi in uscita dal cervello e diretti ai vari compartimenti/organi del nostro corpo. Dobbiamo quindi cominciare a considerare possibili nuovi scenari e nuovi attori, tra cui la dopamina prodotta dalle cellule del cuore, quando si debbono valutare le conseguenze funzionali – sia centrali, sia periferiche- di possibili alterazioni del dialogo costante (e bidirezionale) tra cervello e cuore".
"Studiare più a fondo i fattori/segnali che si originano all’interno del cuore stesso – spiegano Gemignani, Paolocci e Lakatta (senior authors del lavoro) – potrebbe aiutarci a correggere (ovvero curare) meglio non solo patologie di origine cardiaca molto frequenti come le aritmie, ma anche ad aprire nuovi orizzonti per meglio comprendere come si sviluppino e quindi si possano curare malattie neurodegenerative, come il morbo di Parkinson, in cui alterazioni dell’attività motoria sono tra i caratteri patologici più distintivi. Inoltre, le evidenze emerse dal nostro studio sul rapporto bidirezionale tra cuore e cervello, rinforzano ed espandono le teorie che considerano il nostro organismo come un sistema orizzontale le cui parti sono in continua e feconda comunicazione, piuttosto che come una struttura meccanica organizzata in modo gerarchico".
La campionessa europea nel fioretto Martina Batini protagonista dell’Aperitivo con gli Alumni
È stata Martina Batini, campionessa europea nel fioretto individuale, la protagonista dell’Aperitivo con gli Alumni che il 21 settembre ha chiuso i Career Days dell’Università di Pisa dedicati al settore industria, banca e finanza e gdo.
Fiorettista della nazionale italiana e del gruppo sportivo dei carabinieri, Martina si è laureata in Ingegneria gestionale all’Università di Pisa nel 2014. Nata a Pisa nel 1989, fin dal liceo inizia a praticare la scherma a livello agonistico, arrivando a conquistare tre ori e due argenti ai campionati del mondo e un bronzo nel fioretto a squadre alle ultime Olimpiadi di Tokyo 2020.
A introdurre l’incontro i saluti di Riccardo Zucchi, rettore dell’Università di Pisa, Frida Scarpa, campionessa mondiale nel fioretto a squadre e assessora del Comune di Pisa con deleghe allo sport e ai rapporti con l’Ateneo, Laura Elisa Marcucci, delegata del rettore per le attività di orientamento.
Intervistata da Maria Linda Pessolano, Batini ha ripercorso le tappe della sua carriera, condividendo con il pubblico ricordi sugli incontri con i colleghi e i docenti che l'hanno indirizzata e accompagnata nello studio e nella vita. Tra questi anche il professor Gionata Carmignani, suo relatore di tesi, che è intervenuto per raccontare aneddoti sulla giovane Martina studentessa di Ingegneria e futura promessa della scherma italiana. Martina ha inoltre dispensato consigli agli studenti-atleti che si trovano ad affrontare una doppia carriera sportiva e universitaria, resa più accessibile dal programma di Dual Career offerto dall’Ateneo proprio a partire da quest’anno accademico.
L’iniziativa è stata organizzata dal Career Service d’Ateneo in collaborazione con il Polo Comunicazione del CIDIC, il Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Ateneo, nell’ambito delle iniziative del Progetto “Alumni” per il potenziamento della comunità di ex-allievi pisani.
I Career Days dell’Università di Pisa hanno ospitato in Sapienza 22 aziende di dimensioni e caratteristiche diverse, tra cui Sammontana, Decathlon, Toyota, Unicredit, Amazon. Ognuna delle aziende presenti ha avuto un proprio stand presso il quale laureati e laureandi hanno potuto richiedere informazioni e fare colloqui conoscitivi per candidarsi alle 81 offerte di lavoro disponibili per diversi profili, tra tirocini, contratti a tempo determinato, contratti a tempo indeterminato e apprendistato, rivolte sia a profili junior che senior.
In totale, nel corso delle due giornate si sono registrate 322 presenze e sono stati effettuati oltre 500 colloqui. Presenti anche uno stand del Career Service, che ha fornito un servizio di CV check e di consulenza prima dei colloqui e di ARTI, Agenzia Regionale Toscana per l'Impiego.
Ammissione alle attività formative della Scuola Normale Superiore
Le studentesse e gli studenti regolarmente iscritte/i ai corsi di laurea e di laurea magistrale dell’Università di Pisa possono presentare domanda di ammissione alle attività formative erogate dalla Scuola Normale Superiore secondo le modalità indicate nel bando di selezione. I vincitori della selezione potranno frequentare i corsi interni della Scuola, sostenerne il relativo esame e richiedere all’Università il riconoscimento dei crediti conseguiti, purché coerenti con il proprio percorso di studio, ai fini del conseguimento del titolo.
Per l’anno accademico 2024/2025, è possibile presentare domanda entro le ore 13:00 del 18 settembre 2024.
Presentare la domanda
Prima di presentare domanda, si consiglia sempre di prendere in precedenza visione dell’offerta didattica della Classe di Scienze e della Classe di Lettere e Filosofia della Scuola Normale Superiore sul sito istituzionale. Per maggiori informazioni sull’offerta didattica della Scuola e per gli aspetti logistici e organizzativi delle attività formative, è possibile fare riferimento agli uffici competenti della Scuola: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
Non sono ammessi gli studenti non in regola con le iscrizioni e/o la contribuzione universitaria al momento della valutazione della domanda.
Per l’anno accademico 2024/2025, la domanda deve essere presentata mediante la compilazione del form telematico di ateneo (https://forms.office.com/e/phxFivWwDV) entro le ore 13:00 del 18 settembre 2024. Il modulo può essere compilato più volte se si intende richiedere l’ammissione a più di un’attività formativa. Alla domanda devono essere allegate:
- Copia di un documento di identità in corso di validità;
- Eventuale domanda di riconoscimento curriculare;
- Ulteriore documentazione utile per la valutazione della coerenza tra l’insegnamento prescelto e il proprio percorso formativo (per es.: lettera di un docente o del relatore di tesi).
Lo studente avrà la possibilità di richiedere l’ammissione a sostenere anche l’esame finale oppure potrà richiedere di essere ammesso alla sola frequenza del corso come semplice uditore.
Ammissione alle attività formative
Entro l’inizio delle attività formative, la Segreteria studenti valuta la compatibilità delle candidature con i requisiti di ammissione previsti dal bando.
Nel caso in cui le domande per un’attività formativa che rispettano i requisiti di ammissione fissati dal bando, nonché l’eventuale preparazione iniziale richiesta, siano superiori alla capienza determinata dalla Scuola, sarà data priorità al candidato che abbia conseguito un numero maggiore di crediti in rapporto al numero totale di crediti previsti in base al suo anno di corso. In caso di parità, si dà priorità al ciclo di studi superiore (laurea magistrale).
Nell’ipotesi di ulteriore parità, il criterio applicato sarà quello della maggiore coerenza dell’insegnamento prescelto con il percorso formativo individuale a giudizio di una commissione di ateneo eventualmente nominata con apposito decreto rettorale.
L’esito della selezione è in ogni caso comunicato allo studente via mail all’indirizzo istituzionale (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). I vincitori sono tenuti a registrarsi sulla piattaforma studente Esse3 Web della Scuola: https://sns.esse3.cineca.it/
Gli studenti ammessi sono tenuti al rispetto degli stessi obblighi degli allievi della Scuola in materia di frequenza delle attività formative, ammissione e modalità di svolgimento dei relativi esami finali.
Attestazione sull’esito dell’esame finale e Riconoscimento curriculare
Al termine del corso e dopo l’eventuale superamento dell’esame finale, la Scuola certifica la frequenza, l’esito dell’esame finale e i crediti formativi universitari acquisti nel relativo settore scientifico-disciplinare. L’esito della prova viene contestualmente trasmesso alla Segreteria studenti dell’Università che, salvo specifico accordo tra la Scuola e il corso di studio al quale lo studente è iscritto, provvederà a registrare i relativi crediti come “Attività sovrannumeraria”.
Lo studente dell’Università (purché non sia anche allieva/o della Scuola) può inoltre richiedere che i crediti conseguiti presso la Scuola siano considerati validi ai fini del conseguimento del titolo: è sufficiente richiedere il riconoscimento durante la procedura di presentazione della domanda di ammissione all’attività formativa della Scuola, attraverso la compilazione del form telematico. La richiesta sarà sottoposta al corso di studio di iscrizione presso l’Università di Pisa, che si esprimerà in merito sulla base dell’effettiva coerenza dell’attività formativa con il percorso formativo dello studente (ai sensi dell’art. 10, comma 5, lettera a) del D.M. 270/2004).
Se tale richiesta non è stata inoltrata al momento della presentazione della domanda di ammissione, lo studente può comunque chiedere il riconoscimento a posteriori dei crediti conseguiti presso la Scuola attraverso la procedura ordinaria. Si ricorda, però, che, in assenza di una delibera preventiva del corso di studio, non è garantito il riconoscimento a posteriori ai fini del conseguimento del titolo.
Informazioni a cura di:
Direzione Didattica, studenti e internazionalizzazione
largo Bruno Pontecorvo n. 3 – Pisa
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Scoperta l'influenza delle cellule cardiache sul nostro comportamento
Cuore e cervello non più così distanti. Segnali chimici e funzionali alterati che provengono dal nostro cuore possono causare cambiamenti nell'attività cerebrale, modificando il comportamento in animali da esperimento.
Questo quanto emerge dallo studio intitolato "Cardiac AC8 over-expression increases locomotion by altering heart-brain communication" pubblicato dalla prestigiosa rivista americana "The Journal of the American College of Cardiology" (Clinical Electrophysiology), e coordinato dal dottor Jacopo Agrimi del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, dove ricercatori delle Università di Padova e Pisa, della Johns Hopkins e del National Institute of Aging di Baltimora hanno evidenziato come il cervello interpreti i segnali in uscita dalle cellule elettriche del muscolo cardiaco (responsabili di un aumento della frequenza del battito) - come un invito/impegno a confrontarsi con una situazione di "esercizio sostenuto/permanente" - inviando perciò al cervello dell’animale appropriati comandi (via segnali chimici e nervosi) atti a promuovere uno stato di sostenuta attività locomotoria.
Jacopo Agrimi e Nazareno Paolocci dell’Università di Padova, Danilo Menicucci (nella foto in basso) e Angelo Gemignani (nella foto al lato) dell’Ateneo di Pisa e i colleghi di Baltimora, hanno utilizzato topi in cui è stato geneticamente aumentato il livello, e quindi l’attività, di un particolare enzima chiamato adenilato ciclasi di tipo 8 (AC8) a livello delle cellule che imprimono il ritmo cardiaco. Questo enzima promuove la sintesi di segnali chimici (ormoni) che sono fondamentali per aumentare la frequenza dei battiti cardiaci e la forza di contrazione del muscolo cardiaco. E alcuni di essi, come la dopamina, sono anche fondamentali per la perfetta esecuzione dei nostri movimenti volontari.
Nello specifico, Agrimi e colleghi hanno osservato che questi topi, denominati transgenici per AC8 (TGAC8), vivono in una condizione di “esercizio fisico permanente”. In essi, infatti, non sono aumentati la frequenza e la forza di contrazione del muscolo cardiaco soltanto, ma anche il tempo da loro speso in movimento (rispetto allo stato di riposo) e la velocità media con cui si muovono nell’ambiente a loro circostante. Questo è quanto emerso da specifici test comportamentali eseguiti alla Johns Hopkins e universalmente utilizzati per studiare diversi aspetti del comportamento di questi animali. Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno utilizzato inoltre un sofisticato approccio funzionale, presente nel laboratorio diretto dal professor Edward Lakatta (National Institute of Aging, Baltimore), che consiste nell’impiantare dei dispositivi in grado di monitorare continuamente e contemporaneamente sia la frequenza cardiaca, sia le onde cerebrali (attraverso un elettroencefalogramma).
Con questo approccio, i ricercatori hanno studiato in dettaglio le modificazioni cerebrali che sono responsabili, in questi animali, del passaggio da uno stato di riposo a uno di intensa locomozione ed esplorazione dell’ambiente che li circonda. Elettrocardiogramma ed elettroencefalogramma hanno confermato un aumento persistente della frequenza cardiaca, ma anche un incremento di intensità delle cosiddette onde gamma a livello cerebrale che, in molti mammiferi (incluso l’uomo), sono correlate con l’attività locomotrice.
In particolare, Agrimi e colleghi hanno ipotizzato un sostanziale aumento delle onde gamma a partire da una particolare regione del cervello chiamata ippocampo. Quest’ultima, nei grandi così come nei piccoli mammiferi, è responsabile di molte attività tra cui il consolidamento della memoria, l’esplorazione e la navigazione nello spazio circostante. La parte bioinformatica dello studio ha rivelato, inoltre, che proprio a livello dell’ippocampo dei topi TGAC8, c’era un consistente aumento dei recettori di un messaggero chimico molto importante per l’inizio e mantenimento dell’attività motoria, e cioè la dopamina. Ed infatti sia il recettore D5 (per la dopamina) sia recettori per altri segnali chimici fondamentali per l’insorgenza/stabilità dell’attività gamma, cioè i recettori GABA-A e mGLU1/5, erano aumentati nell’ippocampo dei topi TGAC8.
Infine, grazie ad un sofisticato approccio statistico, la cosiddetta Granger Causality Analysis, i professori Gemignani e Menicucci, dell’Università di Pisa e co-autori dello studio, sono stati in grado di attestare un marcato incremento del flusso di informazioni tra il cuore e il cervello dei topi TGAC8 in termini di aumentata influenza reciproca tra i segnali EEG ed ECG.
"Il nostro studio – sottolinea Agrimi - fornisce nuove informazioni e prospettive cruciali su come il cervello comunichi con il cuore e viceversa. Più specificamente, mostra che i cambiamenti umorali/elettrici generati perifericamente a livello miocardico siano sufficientemente incisivi da modificare i comandi in uscita dal cervello e diretti ai vari compartimenti/organi del nostro corpo. Dobbiamo quindi cominciare a considerare possibili nuovi scenari e nuovi attori, tra cui la dopamina prodotta dalle cellule del cuore, quando si debbono valutare le conseguenze funzionali – sia centrali, sia periferiche- di possibili alterazioni del dialogo costante (e bidirezionale) tra cervello e cuore".
"Studiare più a fondo i fattori/segnali che si originano all’interno del cuore stesso – spiegano Gemignani, Paolocci e Lakatta (senior authors del lavoro) – potrebbe aiutarci a correggere (ovvero curare) meglio non solo patologie di origine cardiaca molto frequenti come le aritmie, ma anche ad aprire nuovi orizzonti per meglio comprendere come si sviluppino e quindi si possano curare malattie neurodegenerative, come il morbo di Parkinson, in cui alterazioni dell’attività motoria sono tra i caratteri patologici più distintivi. Inoltre, le evidenze emerse dal nostro studio sul rapporto bidirezionale tra cuore e cervello, rinforzano ed espandono le teorie che considerano il nostro organismo come un sistema orizzontale le cui parti sono in continua e feconda comunicazione, piuttosto che come una struttura meccanica organizzata in modo gerarchico".
Open Day del Master in Organizzazione di Eventi
Scopri come organizzare i più grandi eventi italiani e internazionali con il master di primo livello promosso dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa e da Fondazione Campus, in collaborazione con Lucca Comics&Games, Lucca Film Festival e Carnevale di Viareggio.
Leggi i dettagli: https://www.laureainturismo.it/open-day-master-in-organizzazione-di-eventi/
Open Day del Centro Universitario Sportivo di Pisa
Mercoledì 27 settembre dalle 17 alle 19 il CUS Pisa aprirà le sue porte per un "Open Day" dedicato ai Corsi Universitari.
L'adesione al CUS è necessaria per partecipare all'Open Day, tuttavia, coloro che non sono ancora tesserati, avranno l'opportunità di ricevere informazioni dettagliate presso l'Infopoint dedicato, dove il nostro staff sarà a disposizione per rispondere alle vostre domande.
Durante l’evento, ci sarà l’opportunità di confrontarsi con gli istruttori dei corsi invernali e poter avere una presentazione dettagliata dei corsi.
Sarà possibile conoscere da vicino i programmi, i requisiti e gli obiettivi di ciascuna disciplina.
Il CUS Pisa è impegnato a promuovere uno stile di vita attivo e sano attraverso l'attività fisica e lo sport ed infatti i nostri Corsi Universitari sono aperti a tutti i livelli di abilità e mirano a creare un ambiente inclusivo in cui gli studenti possono sviluppare le loro passioni sportive.
Per ulteriori informazioni e per l'iscrizione, visitate il sito web del CUS Pisa.
L’Università di Pisa al 133° posto in Europa e al 7° in Italia nel nuovo QS Europe ranking
Nel panorama delle classifiche internazionali delle università c’è un nuovo ranking, dedicato esclusivamente agli atenei europei. È il QS Europe ranking, pubblicato dall’agenzia QS - Quacquarelli Symonds, in cui l’Università di Pisa si colloca al 133° posto (nel primo 20%) e al 7° in Italia (1° tra le università toscane).
Il nuovo QS Europe ranking, rispetto al già noto QS World University ranking, include indicatori relativi ai tassi di scambio di studenti internazionali (in entrata e in uscita) per riflettere uno dei pilastri fondamentali del Processo di Bologna, la mobilità degli studenti, di importanza fondamentale per la European Higher Education Area (EHEA), nata nel 1999 proprio con l’obiettivo di facilitare la mobilità degli studenti e la collaborazione tra le istituzioni di istruzione superiore nei paesi membri. La EHEA conta ad oggi 49 paesi membri. In questa prima edizione QS ha pubblicato la classifica per 690 istituzioni universitarie in 42 paesi, di cui 52 Italiane.
L'Università di Pisa offre oggi molte opportunità di mobilità internazionale agli studenti, sia in entrata che in uscita, grazie a una varietà di accordi con paesi europei ed extra-europei, a corsi di studio in lingua inglese e a diverse borse di studio. Inoltre, l’Ateneo è uno dei 9 partner dell’Alleanza Universitaria Europea Circle U., nata per sviluppare insieme iniziative di eccellenza sul piano della formazione, della ricerca e dell’innovazione.
A faccia a faccia con i nostri antenati estinti
Un incontro ravvicinato con i nostri antenati estinti, quasi un viaggio nel tempo in uno scenario futuribile. Si presenta così la nuova Sala dell’evoluzione umana del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa a Calci che sarà mostrata in anteprima per la stampa venerdì 22 settembre alle 15.30.
Alle 16,30 seguirà l’inaugurazione ufficiale per il pubblico. Il programma prevede i saluti istituzionali del Rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi, del Presidente della Fondazione Pisa Stefano Del Corso, del Sindaco di Calci Massimiliano Ghimenti e della direttrice del Museo Elena Bonaccorsi. Seguono gli interventi di Damiano Marchi e di Giorgio Manzi, professore di Antropologia, La Sapienza Università di Roma.
A conclusione sarà possibile visitare la nuova sala. L’accesso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. L’inaugurazione si terrà sarà trasmessa in diretta streaming sui canali ufficiali del Museo (Facebook e Youtube).
Per maggiori informazioni: https://www.msn.unipi.it/it/eventi/la-nuova-sala-dellevoluzione-umana/
Un incontro ravvicinato con i nostri antenati estinti, quasi un viaggio nel tempo in uno scenario futuribile. Si presenta così la nuova Sala dell’evoluzione umana del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa a Calci che sarà inaugurata venerdì 22 settembre alle 16.30.
I protagonisti dell’allestimento sono le ricostruzioni a grandezza naturale in silicone di sei specie di ominini, un gruppo di primati che comprende l’uomo e i suoi antenati estinti. I modelli iperrealistici, tre femmine e tre maschi, sono collocati all’interno di teche cilindriche attorno alle quali è possibile muoversi liberamente, ritrovandosi letteralmente “faccia a faccia” con ognuno di loro. È così possibile incontrare alcune specie particolarmente note come Australopithecus afarensis, Homo habilis, Homo erectus, Homo neanderthalensis e altre un po’ meno note come Homo floresiensis e Homo naledi. Per quanto riguarda invece la nostra specie, Homo sapiens, saranno i visitatori stessi ad essere protagonisti. Una delle teche è infatti una postazione multimediale capace di scansionare il nostro corpo e metterci accanto ai nostri antenati estinti per regalarci un selfie di gruppo che attraversa quattro milioni di anni.
L’incontro ravvicinato con nostri antenati avverrà anche attraverso il tatto con l’obiettivo di approfondire l’anatomia e comprendere l’importanza del lavoro dell’antropologo. All’esterno di ogni teca si possono toccare i crani delle sei specie e le repliche di alcune ossa collocate sulle sagome degli scheletri poste su un grande pannello espositivo.
Un posto d’onore spetta infine a Homo naledi, una specie scoperta in Sudafrica dieci anni fa da un gruppo di ricerca di cui ha fatto parte anche il professor Damiano Marchi, docente di Antropologia all’Università di Pisa e direttore del Museo di Storia Naturale nel biennio 2020-2022.
“Homo naledi è una specie con caratteristiche peculiari e la sua eccezionale scoperta ha portato a ripensare l’evoluzione recente del genere Homo, molto più complessa rispetto a quanto si pensava fino a 10-15 anni fa – dice Marchi – in questo caso abbiamo collocato la sua teca davanti a una ricostruzione a grandezza naturale della sezione della Camera di Dinaledi, il sito dove è stato scoperto e dove sono state trovate oltre 1.500 ossa”.
“Il nuovo allestimento, che completa la Galleria dei primati del Museo, è stato possibile grazie al contributo della Fondazione Pisa – conclude la professoressa Elena Bonaccorsi, direttrice del Museo – la sala illustra le principali tappe della nostra storia evolutiva, con approfondimenti tematici che raccontano delle decine di specie che hanno popolato la Terra da quattro milioni di anni fa sino ad oggi. Alcune di queste specie hanno vissuto contemporaneamente in aree diverse del Pianeta, mentre altre si sono incontrate, come noi e i Neanderthal, secondo un percorso evolutivo che speriamo di aver raccontato in un modo coinvolgente per i visitatori”.
L’allestimento della sala è stato curato dal dottor Simone Farina, conservatore del Museo e dal professor Damiano Marchi; hanno inoltre collaborato Lorenzo Possenti, artista che ha realizzato i modelli dei sei ominini, Pietro Begliomini, Beatrice Consani, Chiara Gelli e Maurizio Badame, tecnici e collaboratori del Museo, che hanno realizzato la ricostruzione della Camera di Dinaledi, oltre a tutto il personale del Museo.
L’inaugurazione si terrà nella Sala conferenze del Museo e sarà trasmessa in diretta streaming sui canali ufficiali del Museo (Facebook e Youtube). L’accesso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Il programma prevede i saluti istituzionali del Rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi, del Presidente della Fondazione Pisa Stefano Del Corso, del Sindaco di Calci Massimiliano Ghimenti e della direttrice del Museo Elena Bonaccorsi. Seguono gli interventi di Damiano Marchi e di Giorgio Manzi, professore di Antropologia, La Sapienza Università di Roma.
A conclusione sarà possibile visitare la nuova sala.
Per maggiori informazioni: https://www.msn.unipi.it/it/eventi/la-nuova-sala-dellevoluzione-umana/