Dieci anni di attività e una nuova sede per IngeniArs, spin-off dell’Università di Pisa
IngeniArs, azienda spin-off dell’Università di Pisa che opera nell’ambito dell’ingegneria elettronica e dell’ICT, compie 10 anni e festeggia inaugurando una nuova sede a Porta a Mare (in via Ponte a Piglieri 8, Pisa). Il taglio del nastro ufficiale si è tenuto alla presenza dei soci e dei dipendenti dell’azienda, tutti laureati o dottori di ricerca dell’Unipi, tra cui l’attuale CEO, Giuseppe Gentile, rientrato a Pisa dall’Olanda dopo 12 anni di lavoro presso l’Agenzia Spaziale Europea. Per l’Ateneo hanno portato i loro saluti istituzionali Corrado Priami, prorettore per la valorizzazione della conoscenza e suo impatto, e Chiara Galletti, delegata per le relazioni industriali.
Il professor Corrado Priami e il CEO Giuseppe Gentile al taglio del nastro.
IngeniArs è specializzata nella progettazione, sviluppo e commercializzazione di sistemi elettronici e ICT e di servizi innovativi a elevato contenuto tecnologico nei settori aerospazio, telemedicina, intelligenza artificiale e cybersecurity. L’azienda ha ad oggi 22 dipendenti. Si tratta di personale altamente qualificato, quasi tutti sono in possesso di laurea magistrale in materie ingegneristiche e 10 di loro hanno conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Pisa.
“Il trasferimento tecnologico è una missione importante in cui il nostro Ateneo sta investendo anche con l’iniziativa Start Attractor per aiutare le nostre spin off a crescere e navigare sicure sul mercato – dice Corrado Priami, prorettore alla valorizzazione della conoscenza e suo impatto – IngeniArs è un esempio virtuoso e un modello per tutto il nostro ecosistema sia per i grandi risultati tecnologici e scientifici che ha raggiunto sia per l’aiuto fondamentale a trattenere sul nostro territorio i talenti che l’Università di Pisa forma”.
L’azienda si è affermata nel settore aerospaziale sviluppando prodotti e servizi di progettazione e integrazione di sistemi hardware/software per applicazioni aerospaziali. “Utilizziamo tecnologie avanzate come SpaceWire, SpaceFibre e WizardLink, che sono protocolli di comunicazione standard per i veicoli spaziali – spiega il CEO Giuseppe Gentile – Questi sistemi permettono di interconnettere strumenti di acquisizione, come sensori e telescopi, con la piattaforma centrale del satellite. Inoltre, l'azienda collabora con l'Agenzia Spaziale Europea per sviluppare soluzioni che permettano l’uso di Intelligenza Artificiale a bordo”.
Il CEO Giuseppe Gentile durante la sua presentazione.
Nel settore healthcare, IngeniArs ha sviluppato EasyTeleMed, una soluzione di telemedicina progettata per semplificare il telemonitoraggio dei pazienti cronici: “EasyTeleMed è certificata come dispositivo medicale di classe IIA e disponibile anche come app. Questa soluzione è particolarmente utile per il monitoraggio di patologie come scompenso cardiaco, broncopneumopatia ostruttiva e diabete – spiega il professor Luca Fanucci, tra i soci fondatori dell’azienda. IngeniArs è inoltre attiva nei settori di intelligenza artificiale e cybersecurity, con una serie di prodotti mirati e certificati.
L’azienda vanta numerosi successi e collaborazioni prestigiose. “Abbiamo vinto diversi premi, come il Technology Transfer Award nel 2017 e il Premio Innovazione nel 2019 – ricordano i soci – Nel settore healthcare, IngeniArs ha inoltre partecipato a progetti di ricerca e ha stretto importanti partnership con aziende leader del settore. Tra i progetti di spicco, c'è il SatNav E@syCare, sviluppato con l’Agenzia Spaziale Europea, che ha monitorato oltre 5000 persone durante la pandemia. Inoltre, IngeniArs ha fondato EasyTeleMed Inc. negli USA per espandere il mercato della telemedicina.
Coste toscane, studio sulla presenza di microplastiche nelle telline (specie Donax trunculus)
Pisa, 28 maggio 2024 - Il FishLab dell’Università di Pisa ha condotto uno studio sulla presenza di microplastiche nelle telline (specie Donax trunculus) sulle coste toscane da cui non emergono rischi legati al consumo di questo alimento. La ricerca è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, l’Università degli Studi di Messina e l’Istituto per i Processi Chimico-Fisici (IPCF) del Cnr di Messina.
I ricercatori hanno esaminato cinque siti lungo la costa toscana, da Viareggio a Tirrenia, da febbraio a dicembre 2021. Nei campioni analizzati, sono stati trovati 85 frammenti riconducibili a microplastiche. Successivamente, un’analisi più approfondita ha confermato la natura plastica solo per una parte di essi. In base a questa stima, i consumatori di telline potrebbero essere esposti ad una quantità molto esigua rispetto a quella che ingerirebbero consumando altre tipologie di alimenti; ad esempio, è stato dimostrato che il sale e l’acqua stessa ne contengono una quantità decisamente più elevata.
“Le microplastiche sono ubiquitarie in ogni ambiente, per assumerle basta lasciare un bicchiere su un tavolo prima di berlo – spiega il professore Andrea Armani del dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa – in base ai dati emersi e alle conoscenze attualmente disponibili, non ci sono rischi legati al consumo di telline, anche per le basse quantità di consumo di questo alimento”.
La presenza di microplastiche è stata documentata a tutti in tutti gli habitat marini, dagli oceani aperti ai mari chiusi, dalle spiagge, alle acque superficiali, in tutta la colonna d’acqua fino ai fondali più profondi. Le dimensioni ridotte che le caratterizzano facilitano il loro trasporto a lunga distanza attraverso le correnti. Si tratta infatti di particelle di polimeri plastici di dimensioni comprese tra 0,1 µm e 5 mm, prodotte tal quali a livello industriale (microplastiche primarie) o derivate dalla frammentazione di oggetti in plastica più grandi (microplastiche secondarie) a seguito del loro utilizzo (es. tessuti, vernici, pneumatici) o per opera di agenti atmosferici (raggi UV, temperature). Una volta fatto il loro ingresso nell’ecosistema marino possono essere facilmente ingerite da molti organismi, entrando così nella catena alimentare, sino agli esseri umani. I molluschi bivalvi (come mitili, ostriche, vongole e capesante), essendo filtratori, sono spesso utilizzati per valutare l’inquinamento da microplastiche negli ambienti marini. Se consumati come alimenti, possono pertanto rappresentare una fonte di esposizione alle microplastiche per l’uomo.
“L’esposizione umana alle microplastiche è molto diversa tra paese e paese a causa delle differenze geografiche e culturali legate al consumo dei molluschi bivalvi – conclude Armani - Un rischio elevato, calcolato sulla base del consumo annuo di molluschi bivalvi e della quantità media di microplastiche per grammo, è stato riscontrato in Cina e Corea del Sud, mentre a livello europeo sono stati riscontrati rischi maggiori in Francia e Grecia”.
La ricerca pubblicata sulla rivista Animals è stata finanziata dal Ministero della Salute italiano, dall’Unione Europea grazie al fondo NextGeneration EU e attraverso il progetto SAMOTHRACE del Ministero dell'Università e della Ricerca. Il FishLab dell’Ateneo pisano è impegnato da anni in attività di ricerca che affrontano problematiche inerenti la sicurezza e la tracciabilità dei prodotti della pesca. La ricerca si inserisce nella visione One Health che vede uomo, animali e ambiente strettamente interconessi.
Riqualificazione del patrimonio immobiliare dello Stato: accordo tra l’Agenzia del Demanio e l’Università di Pisa
L’Agenzia del Demanio e l’Università di Pisa hanno firmato un accordo di collaborazione tecnico-scientifica per l’elaborazione di modelli innovativi per la tutela, la conservazione e la riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico. Un’intesa che punta alla definizione di soluzioni sostenibili e digitali, che favoriscano la rigenerazione del territorio e del suo contesto storico paesaggistico, garantendo un‘elevata qualità architettonica, nel quadro degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, del Green New Deal europeo e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Queste attività saranno di supporto alle Pubbliche Amministrazioni nella pianificazione, progettazione e attuazione degli interventi sugli edifici pubblici, accelerando lo sviluppo dei processi di digitalizzazione del patrimonio immobiliare e l’ottimizzazione dei processi di gestione delle informazioni che considerano l’intero ciclo di vita degli immobili, attraverso, diagnosi e valutazioni specialistiche (urbanistiche, misure per l’efficientamento energetico, il comportamento strutturale, esternalità generate rispetto ai valori di mercato, destinazioni d'uso del patrimonio immobiliare esistente, impatto sulla viabilità e mobilità, ecc.).
Secondo l’accordo, l’Agenzia del Demanio, attraverso la Struttura per la Progettazione, fornirà gli indirizzi per garantire la qualità della progettazione e ridurre i tempi dei processi di esecuzione degli interventi. L’Università avrà a disposizione un patrimonio informativo che le consentirà di sviluppare progetti di ricerca innovativi e di avviare studi avanzati sulle modalità d’intervento specifiche per il restauro e la ristrutturazione degli immobili caratterizzati da vincoli di tutela paesaggistica e monumentale.
Sono già in fase di elaborazione due convenzioni attuative per la predisposizione di linee guida specifiche per la progettazione delle infrastrutture dell’Arma dei Carabinieri, efficienti e sostenibili, e sui criteri ESG legati alla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico nel relativo contesto urbano. L’accordo si inquadra nell'azione che l'Agenzia del Demanio, anche attraverso la collaborazione scientifica con altri atenei, sta implementando per rafforzare la qualità della progettazione.
Referente dell'Università di Pisa per l'accordo quadrò è stato nominato il prof. Marco Giorgio Bevilacqua. Per le due convenzioni attuative di prossima approvazione dal DESTEC, i referenti sono invece: Roberto B.F. Castiglia per la convenzione sulla Caserma dei Carabinieri e Simone Rusci per la convenzione sui criteri ESG
Riqualificazione del patrimonio immobiliare dello Stato: accordo tra l’Agenzia del Demanio e l’Università di Pisa
L’Agenzia del Demanio e l’Università di Pisa hanno firmato un accordo di collaborazione tecnico-scientifica per l’elaborazione di modelli innovativi per la tutela, la conservazione e la riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico. Un’intesa che punta alla definizione di soluzioni sostenibili e digitali, che favoriscano la rigenerazione del territorio e del suo contesto storico paesaggistico, garantendo un‘elevata qualità architettonica, nel quadro degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, del Green New Deal europeo e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Queste attività saranno di supporto alle Pubbliche Amministrazioni nella pianificazione, progettazione e attuazione degli interventi sugli edifici pubblici, accelerando lo sviluppo dei processi di digitalizzazione del patrimonio immobiliare e l’ottimizzazione dei processi di gestione delle informazioni che considerano l’intero ciclo di vita degli immobili, attraverso, diagnosi e valutazioni specialistiche (urbanistiche, misure per l’efficientamento energetico, il comportamento strutturale, esternalità generate rispetto ai valori di mercato, destinazioni d'uso del patrimonio immobiliare esistente, impatto sulla viabilità e mobilità, ecc.).
Secondo l’accordo, l’Agenzia del Demanio, attraverso la Struttura per la Progettazione, fornirà gli indirizzi per garantire la qualità della progettazione e ridurre i tempi dei processi di esecuzione degli interventi. L’Università avrà a disposizione un patrimonio informativo che le consentirà di sviluppare progetti di ricerca innovativi e di avviare studi avanzati sulle modalità d’intervento specifiche per il restauro e la ristrutturazione degli immobili caratterizzati da vincoli di tutela paesaggistica e monumentale.
Sono già in fase di elaborazione due convenzioni attuative per la predisposizione di linee guida specifiche per la progettazione delle infrastrutture dell’Arma dei Carabinieri, efficienti e sostenibili, e sui criteri ESG legati alla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico nel relativo contesto urbano. L’accordo si inquadra nell'azione che l'Agenzia del Demanio, anche attraverso la collaborazione scientifica con altri atenei, sta implementando per rafforzare la qualità della progettazione.
Coste toscane, studio sulla presenza di microplastiche nelle telline come specie sentinella
Pisa, 28 maggio 2024 - Il FishLab dell’Università di Pisa ha condotto uno studio sulla presenza di microplastiche nelle telline (specie Donax trunculus) sulle coste toscane da cui non emergono rischi legati al consumo di questo alimento. La ricerca è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, l’Università degli Studi di Messina e l’Istituto per i Processi Chimico-Fisici (IPCF) del Cnr di Messina.
Da sinistra Gabriele Spatola, Andrea Armani, Giusti Alice e Tinacci Lara
I ricercatori hanno esaminato cinque siti lungo la costa toscana, da Viareggio a Tirrenia, da febbraio a dicembre 2021. Nei campioni analizzati, sono stati trovati 85 frammenti riconducibili a microplastiche. Successivamente, un’analisi più approfondita ha confermato la natura plastica solo per una parte di essi. In base a questa stima, i consumatori di telline potrebbero essere esposti ad una quantità molto esigua rispetto a quella che ingerirebbero consumando altre tipologie di alimenti; ad esempio, è stato dimostrato che il sale e l’acqua stessa ne contengono una quantità decisamente più elevata.
“Le microplastiche sono ubiquitarie in ogni ambiente, per assumerle basta lasciare un bicchiere su un tavolo prima di berlo – spiega il professore Andrea Armani del dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa – in base ai dati emersi e alle conoscenze attualmente disponibili, non ci sono rischi legati al consumo di telline, anche per le basse quantità di consumo di questo alimento”.
La presenza di microplastiche è stata documentata a tutti in tutti gli habitat marini, dagli oceani aperti ai mari chiusi, dalle spiagge, alle acque superficiali, in tutta la colonna d’acqua fino ai fondali più profondi. Le dimensioni ridotte che le caratterizzano facilitano il loro trasporto a lunga distanza attraverso le correnti. Si tratta infatti di particelle di polimeri plastici di dimensioni comprese tra 0,1 µm e 5 mm, prodotte tal quali a livello industriale (microplastiche primarie) o derivate dalla frammentazione di oggetti in plastica più grandi (microplastiche secondarie) a seguito del loro utilizzo (es. tessuti, vernici, pneumatici) o per opera di agenti atmosferici (raggi UV, temperature). Una volta fatto il loro ingresso nell’ecosistema marino possono essere facilmente ingerite da molti organismi, entrando così nella catena alimentare, sino agli esseri umani. I molluschi bivalvi (come mitili, ostriche, vongole e capesante), essendo filtratori, sono spesso utilizzati per valutare l’inquinamento da microplastiche negli ambienti marini. Se consumati come alimenti, possono pertanto rappresentare una fonte di esposizione alle microplastiche per l’uomo.
“L’esposizione umana alle microplastiche è molto diversa tra paese e paese a causa delle differenze geografiche e culturali legate al consumo dei molluschi bivalvi – conclude Armani - Un rischio elevato, calcolato sulla base del consumo annuo di molluschi bivalvi e della quantità media di microplastiche per grammo, è stato riscontrato in Cina e Corea del Sud, mentre a livello europeo sono stati riscontrati rischi maggiori in Francia e Grecia”.
La ricerca pubblicata sulla rivista Animals è stata finanziata dal Ministero della Salute italiano, dall’Unione Europea grazie al fondo NextGeneration EU e attraverso il progetto SAMOTHRACE del Ministero dell'Università e della Ricerca. Il FishLab dell’Ateneo pisano è impegnato da anni in attività di ricerca che affrontano problematiche inerenti la sicurezza e la tracciabilità dei prodotti della pesca. La ricerca si inserisce nella visione One Health che vede uomo, animali e ambiente strettamente interconessi.
176° Curtatone e Montanara: una lezione per il presente
“Allora come oggi, l’università era consapevole di ciò che le accadeva intorno e si sentì in dovere di partecipare in prima persona e questo è un aspetto estremamente positivo. Il pericolo è quando l'università si richiude in se stessa”. Con queste parole, lunedì 27 maggio, il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, ha aperto ufficialmente le celebrazioni per il 176° anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara (29 maggio 1848).
Rendendo omaggio ai membri del Battaglione Universitario Toscano che presero parte alla battaglia, il rettore ha invitato a cogliere i messaggi più attuali di questa celebrazione che per l’Ateneo pisano “ha un forte valore identitario. Oltre ad essere un doveroso omaggio alla memoria di coloro che presero parte a questo evento fondante del nostro Risorgimento”. “Sta a noi fare in modo – ha commentato Zucchi - che il giudizio della storia su quello che stiamo facendo oggi sia positivo come è quello su Curtatone e Montanara”.
Alle parole del rettore hanno fatto eco quelle del sindaco di Pisa, Michele Conti, che ha sottolineato come “celebrare l’anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara è un dovere per le istituzioni cittadine pisane”. “La memoria di quei giorni gloriosi – ha dichiarato il sindaco - ci ricorda l'importanza dei valori di libertà, giustizia e solidarietà che hanno animato i nostri predecessori. Il loro esempio ci sprona a essere cittadini consapevoli e attivi, impegnati nella costruzione di una società migliore e più giusta".
Molto sentito anche l’intervento dell’assessore allo sport del Comune di Curtatone, Matteo Totaro, che ha ricordato le gesta degli studenti e dei docenti partiti dai banchi dell’Università di Pisa e il forte legame che ancora oggi, dopo 176 anni, unisce Curtatone e Pisa. Tanto che proprio in questi giorni, ha detto, una strada del comune lombardo è stata intitolata ad Enrico Mayer, che partì volontario per i campi di Lombardia al servizio del generale C. De Laugier.
A testimonianza del coinvolgimento territoriale che ebbe la battaglia di Curtatone e Montanara, l’intervento del vicesindaco del Comune di Pontedera, Alessandro Puccinelli che ha evidenziato la presenza, tra quei volontari, “di tanti giovani pontederesi”. “Pontedera lega molti dei suoi simboli proprio al risorgimento e ai suoi valori – ha concluso Puccinelli – Giornate come quella odierna, ci aiutano nella conservazione di una memoria che si tramanda di generazione in generazione, portando avanti insegnamenti da trasmettere ai giovani”
Il corteo, di cui facevano parte anche l’assessora a Istruzione, Formazione professionale, Università e Ricerca della Regione Toscana, Alessandra Nardini, il presidente della Federazione provinciale di Pisa dell’Istituto del Nastro Azzurro, Alberto Andreoli, il vicepresidente dell’Associazione Laureati Ateneo Pisano (ALAP), Lorenzo Gremigni, e i rappresentanti dell’Ordine SaVOT, della Goliardia Pisana, è partito dal Camposanto Monumentale di Pisa.
Qui, dopo i saluti ufficiali, l’Ateneo e il Comune di Curtatone hanno deposto le loro corone ai piedi del monumento funebre di Ottaviano Fabrizio Mossotti, il docente di Fisica matematica e Meccanica celeste che, in quel lontano maggio del 1848, guidò il Battaglione Universitario Toscano verso i campi lombardi per dare sostegno alle truppe piemontesi impegnate contro l’esercito austriaco durante la prima guerra di indipendenza. Tra i suoi membri, 384 studenti e 30 docenti dell'Ateneo pisano al cui coraggio l’Università rende omaggio ogni anno in quella che è una delle cerimonie più sentite dalla comunità universitaria.
Lasciato il monumento marmoreo realizzato nella seconda metà del XIX secolo dallo scultore Giovanni Duprè, il corteò ha quindi proseguito il suo cammino verso il cortile del Palazzo della Sapienza dove sono state deposte altre tre corone ai caduti nella Battaglia.
Le celebrazioni sono poi proseguite nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza con un intervento del direttore del CIDIC - Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura, Saulle Panizza; la proiezione del video, curato da Nicola Trabucco, “Curtatone e Montanara, un viaggio per immagini e documenti” e una relazione di Pietro Finelli, Direttore Domus Mazziniana, dal titolo: “Son uomo e son soldato, note su Nazione armata, volontariato e Guardia Nazionale nel Risorgimento”.
Ha chiuso il programma della giornata una selezione di canti risorgimentali eseguiti dal Coro dell’Università di Pisa - magistralmente diretto da Silvia Mannari – intercalati dalla lettura di alcuni brani tratti da documenti inediti di Giuliano Carmignani, milite del Battaglione Universitario Toscano, a cura di Lorenzo Gremigni dell’ALAP.
L’evento è stato organizzato dal Comitato scientifico per la commemorazione del 176° anniversario della Battaglia di Curtatone e Montanara e dal CIDIC - Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura.
176° Curtatone e Montanara: una lezione per il presente
“Allora come oggi, l’università era consapevole di ciò che le accadeva intorno e si sentì in dovere di partecipare in prima persona e questo è un aspetto estremamente positivo. Il pericolo è quando l'università si richiude in se stessa”. Con queste parole, lunedì 27 maggio, il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, ha aperto ufficialmente le celebrazioni per il 176° anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara (29 maggio 1848).
Rendendo omaggio ai membri del Battaglione Universitario Toscano che presero parte alla battaglia, il rettore ha invitato a cogliere i messaggi più attuali di questa celebrazione che per l’Ateneo pisano “ha un forte valore identitario. Oltre ad essere un doveroso omaggio alla memoria di coloro che presero parte a questo evento fondante del nostro Risorgimento”. “Sta a noi fare in modo – ha commentato Zucchi - che il giudizio della storia su quello che stiamo facendo oggi sia positivo come è quello su Curtatone e Montanara”.
Alle parole del rettore hanno fatto eco quelle del sindaco di Pisa, Michele Conti, che ha sottolineato come “celebrare l’anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara è un dovere per le istituzioni cittadine pisane”. “La memoria di quei giorni gloriosi – ha dichiarato il sindaco - ci ricorda l'importanza dei valori di libertà, giustizia e solidarietà che hanno animato i nostri predecessori. Il loro esempio ci sprona a essere cittadini consapevoli e attivi, impegnati nella costruzione di una società migliore e più giusta".
Molto sentito anche l’intervento dell’assessore allo sport del Comune di Curtatone, Matteo Totaro, che ha ricordato le gesta degli studenti e dei docenti partiti dai banchi dell’Università di Pisa e il forte legame che ancora oggi, dopo 176 anni, unisce Curtatone e Pisa. Tanto che proprio in questi giorni, ha detto, una strada del comune lombardo è stata intitolata ad Enrico Mayer, che partì volontario per i campi di Lombardia al servizio del generale C. De Laugier.
A testimonianza del coinvolgimento territoriale che ebbe la battaglia di Curtatone e Montanara, l’intervento del vicesindaco del Comune di Pontedera, Alessandro Puccinelli che ha evidenziato la presenza, tra quei volontari, “di tanti giovani pontederesi”. “Pontedera lega molti dei suoi simboli proprio al risorgimento e ai suoi valori – ha concluso Puccinelli – Giornate come quella odierna, ci aiutano nella conservazione di una memoria che si tramanda di generazione in generazione, portando avanti insegnamenti da trasmettere ai giovani”
Il corteo, di cui facevano parte, anche l’assessora a Istruzione, Formazione professionale, Università e Ricerca della Regione Toscana, Alessandra Nardini, il presidente della Federazione provinciale di Pisa dell’Istituto del Nastro Azzurro, Alberto Andreoli, il vicepresidente dell’Associazione Laureati Ateneo Pisano (ALAP), Lorenzo Gremigni, e i rappresentanti dell’Ordine SaVOT, della Goliardia Pisana, è partito dal Camposanto Monumentale di Pisa.
Qui, dopo i saluti ufficiali, l’Ateneo e il Comune di Curtatone hanno deposto le loro corone ai piedi del monumento funebre di Ottaviano Fabrizio Mossotti, il docente di Fisica matematica e Meccanica celeste che, in quel lontano maggio del 1848, guidò il Battaglione Universitario Toscano verso i campi lombardi per dare sostegno alle truppe piemontesi impegnate contro l’esercito austriaco durante la prima guerra di indipendenza. Tra i suoi membri, 384 studenti e 30 docenti dell'Ateneo pisano al cui coraggio l’Università rende omaggio ogni anno in quella che è una delle cerimonie più sentite dalla comunità universitaria.
Lasciato il monumento marmoreo realizzato nella seconda metà del XIX secolo dallo scultore Giovanni Duprè, il corteò ha quindi proseguito il suo cammino verso il cortile del Palazzo della Sapienza dove sono state deposte altre tre corone ai caduti nella Battaglia.
Le celebrazioni sono poi proseguite nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza con un intervento del direttore del CIDIC - Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura, Saulle Panizza; la proiezione del video, curato da Nicola Trabucco, “Curtatone e Montanara, un viaggio per immagini e documenti” e una relazione di Pietro Finelli, Direttore Domus Mazziniana, dal titolo: “Son uomo e son soldato, note su Nazione armata, volontariato e Guardia Nazionale nel Risorgimento”.
Ha chiuso il programma della giornata una selezione di canti risorgimentali eseguiti dal Coro dell’Università di Pisa - magistralmente diretto da Silvia Mannari – intercalati dalla lettura di alcuni brani tratti da documenti inediti di Giuliano Carmignani, milite del Battaglione Universitario Toscano, a cura di Lorenzo Gremigni dell’ALAP.
L’evento è stato organizzato dal Comitato scientifico per la commemorazione del 176° anniversario della Battaglia di Curtatone e Montanara e dal CIDIC - Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura.
Due giorni di workshop sull'educazione sessuale, di genere e affettiva
L'associazione "Sinistra per... l'integrazione e le culture" propone due giornate di workshop sull'educazione sessuale, di genere e affettiva che si svolgeranno il 31 maggio e il 1° giugno presso l'Aula Multimediale di Palazzo Ricci.
Sarà ospite l'Associazione Cargomilla. Le organizzatrici del workshop sono Arianna Bartoli e Lisa Davini.
Venerdì 31 maggio avrà luogo una discussione sul tema dell'educazione sessuale, legata alla pratica di tutti i giorni e volta a fornire gli strumenti teorici necessari ai partecipanti.
La partecipazione è libera e gratuita.
Sabato 1° Giugno si terranno quattro diversi percorsi pratici e tematici, incentrati su varie fasce d'età.
La partecipazione è gratuita ma è richiesta l'iscrizione da effettuarsi utilizzando il QR code presente sulla locandina.
L'attività è stata realizzata con il contributo dei fondi di Ateneo per le attività studentesche.
Per ulteriori informazioni contattare l'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Due giorni di workshop sull'educazione sessuale, di genere e affettiva
L'associazione "Sinistra per... l'integrazione e le culture" propone due giornate di workshop sull'educazione sessuale, di genere e affettiva che si svolgeranno il 31 maggio e il 1° giugno presso l'Aula Multimediale di Palazzo Ricci.
Sarà ospite l'Associazione Cargomilla. Le organizzatrici del workshop sono Arianna Bartoli e Lisa Davini.
Venerdì 31 maggio avrà luogo una discussione sul tema dell'educazione sessuale, legata alla pratica di tutti i giorni e volta a fornire gli strumenti teorici necessari ai partecipanti.
La partecipazione è libera e gratuita.
Sabato 1° Giugno si terranno quattro diversi percorsi pratici e tematici, incentrati su varie fasce d'età.
La partecipazione è gratuita ma è richiesta l'iscrizione da effettuarsi utilizzando il QR code presente sulla locandina.
L'attività è stata realizzata con il contributo dei fondi di Ateneo per le attività studentesche.
Per ulteriori informazioni contattare l'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Premio di laurea "Rodolfo Giannotti" 2024 - 10ª edizione
La Federazione Speleologica Toscana aps bandisce la decima edizione del concorso per l’assegnazione del premio di laurea dedicato a “Rodolfo Giannotti”.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 31 dicembre 2024.
Tutte le informazioni e il bando al seguente link: https://www.speleotoscana.it/2024/05/25/bando-premio-di-laurea-rodolfo-giannotti-2024-10a-edizione/