Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Il 24 febbraio alle 10 L'Accademia dei Lincei organizza il convegno "L’esperienza della valutazione della ricerca in Italia: un primo bilancio".

A circa quindici anni dall’introduzione in Italia della valutazione della ricerca scientifica di Università ed Enti di Ricerca, il Convegno si propone di tracciare un primo bilancio ( non di parte o dettato da motivi polemici contingenti) di quest’importante esperienza che da un lato ha allineato il nostro Paese agli altri principali Paesi europei e certamente migliorato il rendimento istituzionale di molte Università ed Enti di ricerca, ma che ha anche condizionato mentalità, abitudini e contenuti di ricerca dei ricercatori italiani.
Dopo aver inquadrato l’esperienza italiana nell’ambito delle principali consimili esperienze europee, il Convegno approfondirà strumenti ed effetti della valutazione della ricerca sia nei settori scientifico-tecnologici, sia nei settori umanistici e delle scienze sociali, analizzando anche il potere di condizionamento che le riviste scientifiche hanno sugli sviluppi e sui contenuti della ricerca. Infine il Convegno cercherà di individuare alcune proposte migliorative per il futuro, rivendicando in ogni caso l’importanza della libertà della ricerca e del pensiero, non finalizzati a risultati immediati.

Del comitato organizzatore del convegno fa parte il professor Francesco Pegoraro, docente del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa.

Leggi il programma in dettaglio

Partecipa al convegno

L'11 febbraio si festeggia in tutto il mondo la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, la ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite per incentivare un accesso paritario delle donne alla scienza, promuovere l'uguaglianza di genere e raggiungere una piena parità di opportunità nella carriera scientifica. Anche molte scienziate dell'Università di Pisa hanno aderito all'iniziativa con l'intento di contrastare il pregiudizio di genere nella scienza all'interno del mondo accademico e della società in generale.

Il Dipartimento di Scienze della Terra ha promosso la realizzazione dell'album di foto "WE Rock - Women in Earth science Rock!", con immagini delle ricercatrici al lavoro pubblicato sul sito e sui canali social del dipartimento. Inoltre, sei ricercatrici iscritte al gruppo "panGea Geoscienze Senza Frontiere", che unisce varie ricercatrici in Scienze della Terra in Italia, hanno realizzato brevi interviste-doppie promosse dallo stesso gruppo (intervista Meneghini-Bini, intervista Gariboldi-Re, intervista Rocchi-Raggiunti).

Un gruppo di ricercatrici delle università di Pisa e Firenze hanno dato vita un'associazione di scienziate chiamata 500 Women Scientists, Pisa, distaccamento dell'omonima associazione mondiale no-profit di 500 Women Scientists. La missione dell'associazione è di rendere la scienza aperta, inclusiva e accessibile e di battersi contro razzismo, patriarcato e situazioni di oppressione. Come riportano le coordinatrici dell'associazione Tam Ho e Antonella Pomè (entrambe post-doc all'Università di Firenze) e Miriam Acquafredda (dottoranda all'Università di Pisa): "si sentiva la necessità di creare un posto sicuro in cui parlare di queste cose, una rete di scienziate intelligenti e solidali con cui confrontarsi". Per maggiori informazioni sulla missione dell'associazione e sui prossimi incontri è possibile consultare la pagina Facebook e Twitter".

In occasione della Giornata dell'11 febbraio l'associazione ha diffuso un report sugli squilibri e pregiudizi di genere nella scienza, con dati significativi: "Meno del 30% dei ricercatori nel mondo sono donne. La media dell'UE (secondo Eurostat 2017) è leggermente superiore, con il 41%, grazie a cinque Stati membri (Lituania, Bulgaria, Lettonia, Portogallo e Danimarca) che hanno raggiunto un equilibrio di genere del 50% o più nella scienza. Tuttavia, in paesi come Francia, Germania e Italia, che ogni anno ricevono una quota considerevole di finanziamenti per la ricerca da parte dell'UE, solo il 33-35% degli scienziati sono donne. [...] I dati dell'UNESCO (2014-2016) mostrano che, in tutto il mondo, solo il 30% delle studentesse dell'istruzione superiore sceglie un campo correlato alle STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). [...] Tuttavia, ciò che colpisce è che più le donne scalano la vetta delle posizioni accademiche più si trovano in minoranza. Solo il 24% delle donne occupa posizioni accademiche di alto livello: cosa impedisce alla metà delle scienziate di raggiungere la vetta?

L'associazione lancia un appello: "Lo squilibrio di genere non svanirà soltanto con più ragazze che scelgono materie legate alla scienza e tecnologia e più donne che scelgono programmi di dottorato STEM. È necessaria una maggiore consapevolezza del pregiudizio di genere nella scienza all'interno del mondo accademico e della società in generale. Ma la consapevolezza non basta. Dobbiamo garantire che le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini in questa feroce competizione per borse di ricerca e posti accademici. Se le organizzazioni di finanziamento della ricerca vogliono davvero dare agli scienziati donna pari possibilità, allora dovrebbero riempire metà dei loro comitati scientifici e consultivi con donne. Se il settore accademico volesse davvero impedire alle donne di abbandonare la carriera a metà carriera, dovrebbe fornire una migliore assistenza all'infanzia, orari flessibili e aiuti finanziari".

Anche durante la pandemia, Pisa rende omaggio al grande scienziato Galileo Galilei. Per il terzo anno, infatti, la città celebra il suo figlio illustre nel giorno della nascita, avvenuta a Pisa il 15 febbraio 1564. Sono in programma un percorso sui luoghi in città di Galileo (domenica 14, partenza dalla casa natale), un webinar su Galileo “lettore di Dante” con i docenti Alfredo Cottignoli, Riccardo Pratesi e Sergio Giudici (lunedì 15), un contest tematico con mostra al Museo delle navi antiche (fino a venerdì 19) e la premiazione che si svolgerà nei prestigiosi locali del Casino dei Nobili con la esibizione del Pisa Early music che eseguirà il celebre “In exitu israel” composto da Vincenzo Galilei, padre di Galileo.

Il programma è curato dal Comune di Pisa, Università di Pisa e Scuola Normale Superiore. Gli eventi saranno trasmessi in diretta sui canali Social di Comune e Università.

«Da tre anni, come Amministrazione Comunale unitamente ai nostri prestigiosi Atenei – spiega Paolo Pesciatini, assessore al turismo -, il 15 febbraio prevediamo l’organizzazione di eventi volti a celebrare il giorno della nascita di Galileo Galilei avvenuta a Pisa nel 1564. Nonostante la situazione così difficile, dovuta alla pandemia di Covid19, abbiamo deciso di non sospendere i festeggiamenti dedicati al nostro illustre concittadino, anzi manteniamo anche un impegno che avevamo assunto nella ricorrenza del 2020. Infatti, nel ribadire la formazione culturale di Galileo, che fu non solo un grande scienziato ma anche un grande umanista, proprio l’anno scorso in previsione dei 700 anni dalla morte di Dante, comunicammo che tra le varie iniziative del 2021, avremmo dedicato un incontro a Galileo lettore di Dante, facendo riferimento, in particolare, a quelle due famose lezioni che Galileo tenne all’Accademia Fiorentina nel 1588 sulla figura, sito e dimensioni dell’inferno dantesco. Quindi, oltre a una nuova edizione del premio dedicato a Galileo, tra le altre proposte, quest’anno parleremo anche di Dante e Galileo: entrare nel mondo di Dante e nell’universo di Galileo consente di affacciarsi sul mistero della bellezza e della vita. Tengo a segnalare anche il fatto che, in occasione di queste insolite giornate galileiane, a partire dal 15 febbraio, grazie a una start up innovativa, che ha sede all’interno del Casino dei Nobili, sarà possibile visitare questo storico ed elegante palazzo nel cuore della città, che fu a sua volta inaugurato il 15 febbraio del 1788».

«Domenica 15 si svolgerà la premiazione della seconda edizione del contest dedicato a “Galileo tra arte e scienza” spiega Pierpaolo Magnani, assessore alla cultura -. Saranno premiate quattro opere vincitrici e parallelamente, a partire dal 16 febbraio, verranno esposte tutte le opere partecipanti al Museo della navi antiche e i visitatori potranno esprimere la loro preferenza come giuria popolare. Inoltre, abbiamo organizzato il primo itinerario di visita fisica e virtuale insieme sui luoghi galileiani in città, grazie a contenuti di realtà aumentata che spiegheranno i luoghi grazie a contenuti fotografici, di testo e musicali. Si tratta di un’assoluta novità, un’esperienza pilota che mi auguro avrà un seguito. Sono molto soddisfatto perché questo programma è stato possibile grazie alla collaborazione attiva con molti soggetti della città, dal nostro ateneo fino a imprese private e cittadini».

Giornata Galileana 20

La passeggiata “immersiva” è stata spiegata dal professore Antonio Cisternino, presidente del Sistema Informatico di Ateneo. «Le giornate galileiane - spiega Cisternino - saranno la prima occasione per introdurre una nuova tecnologia a supporto della fruizione di contenuti digitali direttamente sul territorio. Saranno apposti dei codici QR in luoghi salienti della città che interagiranno con un sistema chiamato ‘Signs’ e sviluppato dall’Università di Pisa che provvederà in modo trasparente a reindirizzare il dispositivo di chi scansiona al contenuto digitale appropriato. In occasione dei percorsi galileiani sarà fatta una prima dimostrazione del sistema consentendo a chi seguirà il percorso di arricchire la propria visita con contenuti digitali interattivi relativi a Galileo, fondendo realtà fisica e digitale capace di amplificare l’esperienza di chi segue il percorso. L’uso di questi segni sul territorio cittadino consentirà di avere un meccanismo che nel corso del tempo proietti sui dispositivi di chi vive la città le informazioni rilevanti federando i contenuti turistici e culturali che i vari attori del territorio produrranno».

«L’Università di Pisa - spiega la professoressa Chiara Bodei, presidente del Sistema Museale di Ateneo - ha aderito sin dalla edizione zero del 2019. Quest’anno, poi, l’incalzare della pandemia ci ha costretti a trovare modi alternativi per celebrare Galilei, con eventi in diretta streaming, e allo stesso tempo anche un percorso a piedi dentro la città, amplificato dalle briciole digitali seminate ad arte grazie ai QR Code. Questo intreccio tra fisico e digitale, tra essere in presenza e non, tra vicino e lontano continuerà anche nel periodo post-COVID-19, visto che le due modalità si integrano, si arricchiscono a vicenda e non si contrappongono tra loro. Celebrare personaggi come Galilei e Dante ha per la nostra città una potente valenza identitaria, che è uno degli elementi su cui fare leva per andare incontro al futuro, forti di ciò abbiamo alle spalle».

«È un evento per il quale si sono verificate una serie di coincidenze, alcune spiacevoli e altre piacevoli – dice Sergio Giudici, direttore del Museo degli strumenti di fisica dell’Università di Pisa -. Quella spiacevole è, naturalmente, la pandemia nella quale viviamo e che mi auguro rappresenti anche l’occasione per un’accelerazione verso il futuro. L’altra coincidenza è, invece, determinata, in questo 2021, dalle celebrazioni dantesche che abbiamo voluto comprendere nel programma grazie a un’opera giovanile di Galileo dedicata alla forma dell’Inferno Dantesco e che sarà oggetto di un seminario molto interessante con docenti esperti. Infine, un’altra coincidenza interessante è legata alle lezioni che Galilei tenne su Dante nel 1588, trecento anni prima della inaugurazione del Casino dei Nobili, dove si svolgerà una parte del nostro programma di quest’anno».

«È lodevole – dice Luigi Ambrosio, direttore della Scuola Normale Superiore - che in questo periodo in cui diventano problematici tutti gli aspetti organizzativi, le istituzioni pisane abbiano allestito eventi così qualificati per celebrare una ricorrenza tanto importante per la città e per la scienza. Sono convinto che gli eventi programmati saranno apprezzati da tutta la cittadinanza. Siamo impegnati, con il Comune, l’Università, la Scuola Sant’Anna anche per rendere nuovamente fruibile il materiale della Domus Galileana».

(fonte: Ufficio Stampa Comune di Pisa)

--------------------------------
Programma delle iniziative

Domenica 14 febbraio
Ore 15:00, casa Ammannati (via Giuseppe Giusti, 24)
Inaugurazione del percorso galileiano immersivo. Ritrovo presso la casa natale di Galileo.

Ore 18:00, Casino dei Nobili, piazza Garibaldi
Premiazione del contest “Galileo Galilei tra arte e scienza”, seconda edizione.
Esecuzione del brano “In exitu Israel” di Vincenzo Galilei, a cura di Alessandro Carmignani e Pisa Early music.
Diretta streaming sul canale YouTube del Comune di Pisa.

Lunedì 15 febbraio
Ore 17:00: “Il Teatro Infernale: Galileo lettore di Dante. La ricostruzione galileiana della figura, sito e dimensioni dell’Inferno Dantesco”.
- Saluti delle autorità
- Interventi di
- Alfredo Cottignoli (Università di Bologna)
- Riccardo Pratesi (Museo Galileo - Firenze)
- Modera Sergio Giudici (Università di Pisa - Sistema Museale di Ateneo)
Diretta streaming sul canale YouTube di MediaEventiUnipi.

Martedì 16, mercoledì 17, giovedì 18, venerdì 19 febbraio
Museo delle Navi Antiche (Lungarno Simonelli, 16)
Orari: dalle 15.30 alle 18.30 (prenotazione obbligatoria al numero 050-47029 o a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Esposizione delle opere in concorso al contest “Galileo Galilei tra arte e scienza”. I visitatori potranno votare l’opera migliore fino al 19 febbraio. Spoglio schede e premiazione della Giuria popolare alle ore 17.00.

L’11 febbraio si festeggia in tutto il mondo la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, la ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite per incentivare un accesso paritario delle donne alla scienza, promuovere l’uguaglianza di genere e raggiungere una piena parità di opportunità nella carriera scientifica. Anche molte scienziate dell’Università di Pisa hanno aderito all’iniziativa con l’intento di contrastare il pregiudizio di genere nella scienza all'interno del mondo accademico e della società in generale.

Il Dipartimento di Scienze della Terra ha promosso la realizzazione dell'album di foto "WE Rock - Women in Earth science Rock!", con immagini delle ricercatrici al lavoro pubblicato sul sito e sui canali social del dipartimento. Inoltre, sei ricercatrici iscritte al gruppo "panGea Geoscienze Senza Frontiere", che unisce varie ricercatrici in Scienze della Terra in Italia, hanno realizzato brevi interviste-doppie promosse dallo stesso gruppo (intervista Meneghini-Biniintervista Gariboldi-Reintervista Rocchi-Raggiunti).

_collage_web.jpg

Il Dipartimento di Farmacia, "per promuovere l'equa partecipazione delle donne nella Scienza", ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un video che ritrae molte delle sue ricercatrici impegnate nelle loro attività quotidiane. Il video è disponibile a questo link.

Un gruppo di ricercatrici delle università di Pisa e Firenze hanno dato vita un’associazione di scienziate chiamata 500 Women Scientists, Pisa, distaccamento dell’omonima associazione mondiale no-profit di 500 Women Scientists. La missione dell’associazione è di rendere la scienza aperta, inclusiva e accessibile e di battersi contro razzismo, patriarcato e situazioni di oppressione. Come riportano le coordinatrici dell’associazione Tam Ho e Antonella Pomè (entrambe post-doc all’Università di Firenze) e Miriam Acquafredda (dottoranda all’Università di Pisa): “si sentiva la necessità di creare un posto sicuro in cui parlare di queste cose, una rete di scienziate intelligenti e solidali con cui confrontarsi”. Per maggiori informazioni sulla missione dell’associazione e sui prossimi incontri è possibile consultare la pagina Facebook e Twitter”.  

scientists-home.jpg

In occasione della Giornata dell’11 febbraio l’associazione ha diffuso un report sugli squilibri e pregiudizi di genere nella scienza, con dati significativi: “Meno del 30% dei ricercatori nel mondo sono donne. La media dell'UE (secondo Eurostat 2017) è leggermente superiore, con il 41%, grazie a cinque Stati membri (Lituania, Bulgaria, Lettonia, Portogallo e Danimarca) che hanno raggiunto un equilibrio di genere del 50% o più nella scienza. Tuttavia, in paesi come Francia, Germania e Italia, che ogni anno ricevono una quota considerevole di finanziamenti per la ricerca da parte dell'UE, solo il 33-35% degli scienziati sono donne. […] I dati dell'UNESCO (2014-2016) mostrano che, in tutto il mondo, solo il 30% delle studentesse dell'istruzione superiore sceglie un campo correlato alle STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). […] Tuttavia, ciò che colpisce è che più le donne scalano la vetta delle posizioni accademiche più si trovano in minoranza. Solo il 24% delle donne occupa posizioni accademiche di alto livello: cosa impedisce alla metà delle scienziate di raggiungere la vetta?

500WS Pisa En copiaL’associazione lancia un appello: “Lo squilibrio di genere non svanirà soltanto con più ragazze che scelgono materie legate alla scienza e tecnologia e più donne che scelgono programmi di dottorato STEM. È necessaria una maggiore consapevolezza del pregiudizio di genere nella scienza all'interno del mondo accademico e della società in generale. Ma la consapevolezza non basta. Dobbiamo garantire che le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini in questa feroce competizione per borse di ricerca e posti accademici. Se le organizzazioni di finanziamento della ricerca vogliono davvero dare agli scienziati donna pari possibilità, allora dovrebbero riempire metà dei loro comitati scientifici e consultivi con donne. Se il settore accademico volesse davvero impedire alle donne di abbandonare la carriera a metà carriera, dovrebbe fornire una migliore assistenza all'infanzia, orari flessibili e aiuti finanziari”.

Per chi volesse approfondire l'argomento a questo link è disponibile anche il report realizzato dal CUN sulla questione di genere nel mondo universitario italiano.


*L'immagine dello slide show nella home page è stata realizzata da Lorenzo Ghetti.

Mercoledì, 10 Febbraio 2021 09:08

Squilibri e pregiudizi di genere nella scienza

500WS Pisa En copiaL’11 febbraio sarà la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza. La ricorrenza è stata istituita dalle Nazioni Unite per conquistare pari possibilità di accesso e partecipazione alle attività scientifiche per le donne e le ragazze e per lottare per la parità di genere e l’emancipazione femminile.

Meno del 30% dei ricercatori nel mondo sono donne. La media dell'UE (secondo Eurostat 2017) è leggermente superiore, con il 41%, grazie a cinque Stati membri (Lituania, Bulgaria, Lettonia, Portogallo e Danimarca) che hanno raggiunto un equilibrio di genere del 50% o più nella scienza. Tuttavia, in paesi come Francia, Germania e Italia, che ogni anno ricevono una quota considerevole di finanziamenti per la ricerca da parte dell'UE, solo il 33-35% degli scienziati sono donne.

Viene da chiederci, perché questo numero è così basso?

Viviamo in un mondo in cui la scienza e la tecnologia giocano un ruolo importante. Impedire o scoraggiare le ragazze e le donne all'accesso e alla partecipazione alla scienza e alla tecnologia significa una perdita di opportunità per loro e per le loro comunità. I dati dell'UNESCO (2014-2016) mostrano che, in tutto il mondo, solo il 30% delle studentesse dell'istruzione superiore sceglie un campo correlato alle STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Più incoraggiante è il numero di studentesse di dottorato nell'UE. Secondo il recente She Figures 2018, circa il 46% dei dottorandi in matematica e scienze naturali sono donne. Sebbene nei campi relativi all'ingegneria e alla tecnologia, questo numero rimanga molto basso (21%), in realtà più donne, circa il 60%, partecipano a un programma di dottorato rispetto agli uomini.

Tuttavia, ciò che colpisce è che più le donne scalano la vetta delle posizioni accademiche più si trovano in minoranza. Solo il 24% delle donne occupa posizioni accademiche di alto livello: cosa impedisce alla metà delle scienziate di raggiungere la vetta?

Secondo un recente studio di Erin Cech e Mary Blair-Loy, pubblicato sulla rivista scientifica PNAS, oltre il 40% delle donne negli Stati Uniti dopo il primo figlio lascia un lavoro a tempo pieno in un campo legato alle STEM. Ciò suggerisce che non è un'impresa facile combinare la ricerca STEM e la genitorialità, il che non sorprenderà nessuno scienziato che lavora nel campo. Sempre più spesso i ricercatori vengono valutati in base alla loro produzione (il numero delle loro pubblicazioni) piuttosto che alla loro esperienza e competenza, che non possono essere riassunte in cifre. Le statistiche dell'UE suggeriscono che le scienziate stanno già perdendo questa competizione: solo una su tre autrici di pubblicazioni scientifiche è una donna.

In aggiunta, solo il 27% delle donne costituisce i comitati scientifici e consultivi delle organizzazioni di finanziamento alla ricerca. Questo numero dovrebbe allarmarci, perché la più grande barriera che impedisce alle donne di avere una carriera di successo, così nella scienza come altrove, è il sessismo.In uno studio del 2012, pubblicato sulla rivista PNAS, Corinne Moss-Racusin e i suoi colleghi hanno indagato i pregiudizi di genere nel reclutamento scientifico. È stato chiesto a 127 professori di biologia, chimica e fisica, negli Stati Uniti, di valutare la domanda di uno studente per una posizione di responsabile di laboratorio. Alla stessa identica domanda è stato assegnato in modo casuale un nome femminile o maschile. Quando si pensava che il ricorrente fosse un uomo, veniva valutato come più competente e assumibile della sua controparte femminile. Gli sarebbe stato anche offerto uno stipendio più alto e più tutoraggio professionale. Purtroppo, questo pregiudizio di genere si riflette nei dati recenti. In media, gli scienziati donna guadagnano il 17% in meno rispetto ai loro colleghi maschi nell'UE ed è più probabile che siano part-time o non siano affatto impiegate.

È difficile credere che questo sia l'anno 2021. Nel 1903, Marie Skłodowska Curie è stata insignita del Premio Nobel per la fisica, insieme a suo marito, Pierre Curie, e al loro collega, Henri Becquerel. Questo deve aver suscitato in molte ragazze e donne dell’epoca la speranza che anche i loro risultati scientifici potessero essere riconosciuti un giorno. Pochi sanno che il comitato del Nobel intendeva onorare solo i due uomini. Ma il marito di Marie Curie è intervenuto insistendo affinché il nome di sua moglie fosse incluso. Otto anni dopo, Marie Curie ha ricevuto un secondo premio Nobel, questa volta come riconoscimento per il suo lavoro in chimica. Due premi Nobel non hanno potuto proteggere questa scienziata eccezionale dal sessismo che ha continuato per tutta la sua carriera. Nel 1911, l'Accademia francese delle scienze respinse la sua domanda di adesione. Ci piacerebbe pensare che le cose siano cambiate dal 1911. Ma come mostrano le cifre sopra, no, non lo sono. Vogliamo aspettare un altro secolo prima che accada qualcosa? Lo squilibrio di genere non svanirà soltanto con più ragazze che scelgono materie legate alla scienza e tecnologia e più donne che scelgono programmi di dottorato STEM. È necessaria una maggiore consapevolezza del pregiudizio di genere nella scienza all'interno del mondo accademico e della società in generale. Ma la consapevolezza non basta. Dobbiamo garantire che le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini in questa feroce competizione per borse di ricerca e posti accademici. Se le organizzazioni di finanziamento della ricerca vogliono davvero dare agli scienziati donna pari possibilità, allora dovrebbero riempire metà dei loro comitati scientifici e consultivi con donne. Se il settore accademico volesse davvero impedire alle donne di abbandonare la carriera a metà carriera, dovrebbe fornire una migliore assistenza all'infanzia, orari flessibili e aiuti finanziari.

Su queste basi, un gruppo di ricercatrici dell’università di Pisa e Firenze hanno dato vita un’associazione di scienziate, distaccamento dell’associazione mondiale no-profit di 500 Women Scientists. La missione dell’associazione è di rendere la scienza aperta, inclusiva e accessibile e di battersi contro razzismo, patriarcato e situazioni di oppressione. Come riportano le coordinatrici dell’associazione Tam Ho e Antonella Pomè (entrambe post-doc all’Universita di Firenze) e Miriam Acquafredda (dottoranda all’Universita di Pisa): “si sentiva la necessità di creare un posto sicuro in cui parlare di queste cose, una rete di scienziate intelligenti e solidali con cui confrontarsi. Se anche tu vuoi rendere più accessibile il mondo scientifico per le donne e le giovani ragazze, unisciti a noi. Puoi trovare maggiori informazioni sulla missione dell’associazione, sui prossimi incontri e puoi contattarci attraverso la nostra pagina Facebook e Twitter”. 

500 Women Scientists, Pisa

vaccino covidLa Regione Toscana comunica che da martedì 9 febbraio è disponibile in Toscana la prima fornitura del vaccino anti-Covid di AstraZeneca. La conferma dell’arrivo consente alla Regione di anticipare, rispetto a quanto già annunciato, l’avvio della prima fase di vaccinazioni con il nuovo siero, che avrà quindi inizio giovedì 11 febbraio.

Tra le categorie che potranno prenotarsi in questa prima finestra di quattro giorni, alla luce della fornitura prevista, c’è anche il personale scolastico e universitariodocente e non docente, di età compresa tra i 18 e i 55 anni (i nati nel 1966).

La Regione Toscana specifica che il personale docente e non docente si identifica in professori, ricercatori, personale T/A, bibliotecario e CEL (a tempo indeterminato e determinato).

Al momento della vaccinazione, le persone interessate, oltre al documento d'identità, devono presentare anche un qualsiasi documento che attesti l'affiliazione all'università.

A questo link è disponibile la lettera che Carlo Rinaldo Tomassini, direttore generale della Direzione di cittadinanza e coesione sociale della Regione Toscana, ha inviato ai rettori delle università toscane; a questo link la successiva lettera di integrazione con ulteriori specifiche.

Le prenotazioni per questa prima fornitura di AstraZeneca sul portale prenotavaccino.sanita.toscana.it saranno aperte da martedì 9 febbraio, alle 18. A quell’ora si attiverà anche il portale. Il link per aderire alla campagna di vaccinazione è in basso nella pagina.

Questa prima finestra durerà fino a domenica 14 febbraio. La durata di quattro giorni è determinata dalle ultime comunicazioni della struttura nazionale relative alle dosi in arrivo, che ammontano per questa settimana a 15.400.

Giovedì, venerdì e sabato le vaccinazioni si svolgeranno nel pomeriggio, dalle ore 14.30 alle 18.30, mentre la domenica la mattina, dalle 9 alle 13

Per questi primi quattro giorni verranno aperti, in anteprima, alcuni dei punti vaccinali previsti sull’intero territorio regionale, tra i quali si potrà scegliere in fase di prenotazione.

Con le prossime forniture settimanali si aprirà alle altre categorie che rientrano in questa fase, in merito alle quali si attendono ulteriori comunicazioni e dettagli dalla struttura nazionale. 

Al momento della prenotazione sarà possibile, per l’utente, scegliere il luogo più comodo e vicino, insieme alla data e all'ora dell'appuntamento.

Per ogni informazione si prega di far riferimento ai canali di comunicazione della Regione Toscana (sito web e social network).

Leggi la notizia sul portale Toscana Notizie.

Le comunicazioni della Regione Toscana sulla campagna vaccinale sono disponibili a questo link.

Vaccino Astrazeneca approvato per soggetti tra 18 e 55 anni

Si ricorda che la Commissione tecnico-scientifica (CTS) dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), in attesa della valutazione conclusiva del farmaco, suggerisce un utilizzo preferenziale del vaccino AstraZeneca in soggetti tra i 18 e i 55 anni, per i quali sono disponibili evidenze maggiormente solide. 

Inoltre per i soggetti più anziani e/o più fragil l’AIFA suggerisce un utilizzo preferenziale dei vaccini a RNA messaggero (Pfizer e Moderna). Per la definizione di specifiche categorie di rischio si rimanda a quanto previsto dal piano strategico per la vaccinazione anti SARS-CoV2/COVID-19 del Ministero della Salute.

Maggiori informazioni sulle autorizzazioni AIFA a questo link.

 

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa