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Giovedì, 05 Dicembre 2019 11:40

La politica pop on line

MAzzoleni Bracciale Meme insideOggi, è impossibile immaginare che un evento dell’agenda pubblica non sia accompagnato da un diluvio di meme, che rappresentano il modo in cui la politica viene vissuta quotidianamente da una molteplicità di attori. Al fenomeno due ricercatori Roberta Bracciale, del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, e Gianpietro Mazzoleni, dell’Università degli Studi di Milano, hanno dedicato un nuovissimo saggio “La politica pop on line. I meme e le sfide della comunicazione politica” (il Mulino, 2019).

Di seguito una breve presentazione dalla “diretta penna” dei due autori

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Nelle pagine di politica pop online abbiamo ragionato sull’avanzata della neo-comunicazione politica, in cui gli elementi della popolarizzazione, già presenti nei media tradizionali, vengono portati agli estremi dalla contaminazione con le logiche tipiche degli spazi digitali. Politici e partiti, media, cittadini e movimenti sociali sembrano aver trovato un punto di incontro nel bricolage cognitivo degli artefatti culturali che caratterizzano l’immaginario collettivo delle società contemporanee.

In questo modo, politainment e infotainment finiscono con il fondersi insieme in una sfera pubblica allargata, dai confini labili, imbevendosi ancora di più delle logiche dell’intrattenimento pop.
L’irriverente internet non fa sconti a nessuno in questa radicalizzazione della politica pop online: la schadenfreude (un profondo cinismo associato al potere della umiliazione pubblica intesa come forma di intrattenimento virale) connota i registri comunicativi del sarcasmo pungente for the lulz (l’atto di ridere di qualcuno a sue spese).

Il meme racconta questi processi, una forma che si replica grazie alla diffusione tra gli attori sociali e che si nutre del substrato pop della nostra vita quotidiana per creare significati collettivi e condivisi. Se tale processo di memizzazione all’apparenza può essere derubricato come una forma di volgarizzazione della politica, che in qualche modo si svuota di contenuto, in realtà è portatore – attraverso l’uso del registro umoristico – di interpretazioni ideologiche molto eterogenee nel dibattito politico. Non si tratta di un processo che avviene senza mostrare le sue ambivalenze e criticità (come il mito della partecipazione allargata e della orizzontalità della comunicazione), ma indubbiamente indica un modo nuovo di interagire tra i diversi attori sociali.

La memizzazione della politica trova così la sua cifra nell’appropriazione e nel reframing dell’agenda pubblica, attingendo a dinamiche di popolarizzazione ibride. Proprio per questi motivi, specialmente sulla scorta di esperienze di memizzazione più mature (come quelle statunitensi), il meme può essere considerato oggi il prodotto più interessante e rappresentativo della «politica pop online».

“La grande avventura. Storia dell’informatica italiana” è il titolo dell’incontro promosso dalla Pisa University Press a “Più Libri più Liberi”, la fiera nazionale della piccola e media editoria in programma dal 4 all’8 dicembre al centro congressi “La Nuvola” a Roma. L’appuntamento è sabato 7 dicembre, alle ore 17.30, nella Sala Antares, con Gian Luigi Ferrari, Marco Malvaldi e Dino Pedreschi che racconteranno al pubblico la nascita a Pisa dell'informatica italiana e in particolare dell’istituzione dell’insegnamento universitario dell’informatica nel 1969. L’iniziativa si inserisce all’interno del programma di Informatica50 che l’Università di Pisa ha organizzato per celebrare il primo mezzo secolo del suo corso di laurea.
L’evento romano, che prevede anche la proiezione di filmati storici provenienti dagli archivi Rai, sarà l’occasione per presentare un’anteprima del volume in cui l’Ateneo pisano ha raccolto le testimonianze dirette dei protagonisti della nascita dell’informatica, inquadrandola in un periodo caratterizzato da sogni e sognatori, persone che capirono che quello era il momento giusto per alzare la testa e guardare lontano, al futuro.
Il professor Gian Luigi Ferrari, direttore del dipartimento di Informatica dell’Ateneo pisano, e il professor Dino Pedreschi, tra i massimi esperti in Italia di studi sui Big Data, testimonieranno come la nascita e lo sviluppo di computer e software abbiano contribuito alla crescita del nostro Paese. Parleranno di rivoluzione digitale, dei rischi ad essa connessi e delle grandi possibilità che ci offre, in una società che si rispecchia nella propria immagine digitale attraverso i dati e l'intelligenza artificiale.
Lo scrittore Marco Malvaldi darà poi un suo sguardo particolare su questa avventura, di cui ha recentemente scritto nel libro “Sarò Franco. Vita di Franco Turini, executive chef dell'Università di Pisa”, dedicato a uno dei pionieri dell’informatica italiana, a lungo docente all’Università di Pisa. In questo volume, il contributo di Franco Turini all’informatica e all’intelligenza artificiale viene indissolubilmente intrecciato alla sua passione per i fornelli, raccontando come molte delle sue intuizioni geniali lo abbiano colpito proprio mentre cucinava.
Le pubblicazioni della Pisa University Press a “Più Libri più Liberi” saranno esposte allo stand B66-B68.

 

L’Università di Pisa pianterà 600 alberi per alberi per compensare le emissioni di CO2 prodotte per realizzare una giornata di studi sul cambiamento climatico che si svolgerà venerdì 6 dicembre dalle 9 alle 18 al Centro Congressi "Le Benedettine" (Piazza S. Paolo a Ripa D'Arno, 16).
Gli alberi, fra lecci e altre specie autoctone, saranno piantati al Centro di Ricerche Agro-Ambientali Enrico Avanzi a San Piero a Grado e in altre aree verdi dell’Università.
“Abbiamo organizzato l’evento secondo una logica “carbon neutral” – spiega il professore Giacomo Lorenzini del Centro Interdipartimentale di Ricerca per lo Studio degli Effetti del Cambiamento Climatico dell’Università di Pisa – la giornata sarà una importante opportunità di confronto per i numerosi ricercatori dell’Ateneo impegnati sul tema del cambiamento climatico a partire da diverse discipline, dalla medicina alla biologia ambientale, dalle scienze veterinarie all’economia, dalla geologia alle scienze agrarie”.
La partecipazione al convegno è libera fino a esaurimento posti. L’evento sarà inoltre trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube “MediaEventi Unipi”, all’indirizzo: https://www.youtube.com/c/mediaeventiunipi/live.

Il programma completo:
https://www.unipi.it/index.php/unipieventi/event/4785-le-attivita-dell-universita-di-pisa-sul-tema-degli-effetti-del-cambiamento-climatico

È stato assegnato ad Antonio Cisternino, ricercatore del dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e presidente del Sistema informatico d’Ateneo, il SuperNova Award – sezione Tech Optimization & Modernization – promosso dalla Constellation Research, un’azienda di ricerca e consulenza tecnologica della Silicon Valley. I premi SuperNova sono destinati a coloro che, con grande lungimiranza, hanno applicato tecnologie emergenti e rivoluzionarie nelle loro organizzazioni. Cisternino è stato premiato grazie all’attività compiuta insieme alla Fondazione Imago7, il primo e unico tomografo di risonanza magnetica (RM) a 7 Tesla in Italia operativo alla Fondazione Stella Maris a Pisa, su cui è stata sperimentata l’innovativa tecnologia Intel Optane. La tecnologia è stata impiegata prima del suo rilascio pubblico nell’ambito delle attività del centro di competenze di Dell e Intel presso l’IT Center dell’Università di Pisa.
L’impiego della tecnologia Optane ha consentito di esplorare tecniche di ricostruzione di immagini di risonanza magnetica (usando la tecnica MRI fingerprinting) che permettono potenzialmente la riduzione della durata di un esame da 40 a 2 minuti grazie all’acquisizione di immagini a più bassa risoluzione che vengono poi ricostruite usando una rilevante potenza di calcolo e quantità di memoria. A causa delle alte prestazioni richieste al processore, i ricercatori hanno capito che i tradizionali hard disk (HDD) o anche i solid state drive (SSD) non erano adatti a svolgere questo compito a causa delle loro intrinseche alte latenze. Invece di usare server di memoria o cluster che sono proibitivi a causa degli alti costi della DRAM, i ricercatori hanno scelto la Intel® Optane™ SSD DC P4800X Series come opzione che ha consentito un incremento significativo della memoria per il MRI fingerprinting, aprendo nuove direzioni per studiare tecniche di analisi altrimenti impossibili.
La tecnologia Optane di Intel introduce un nuovo sistema di memorizzazione dati su tecnologia a stato solido chiamato 3D XPoint che avvicina le prestazioni dei dischi di un computer a quelle della memoria RAM consentendo di configurare server con grandi quantità di memoria che rendono quindi possibili nuovi approcci per risolvere problemi. La tecnica è ancora oggetto di ricerca e validazione presso Imago 7. Questa’attività di ricerca, condotta da Guido Buonincontri, è stata anche argomento di una trasmissione sulla tv americana lo scorso anno (Fox Business) dove è stato dato ampio spazio a questa storia con quasi 5 minuti di riprese fatte a Pisa (qui il link alla trasmissione https://youtu.be/czDiT2df8sM).
I ricercatori di Imago 7 e l’Università di Pisa stanno lavorando con GE per abilitare questa tecnologia. I bambini in cura alla Stella Maris che devono sottoporsi a una risonanza magnetica potranno adesso farla rimanendo all’interno del macchinario non più un tempo che si avvicina a un’ora, ma solamente pochi minuti.

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