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Homo naledi aveva una locomozione unica nel panorama evolutivo umano: la biomeccanica del femore rivela infatti che sul terreno aveva un’andatura bipede simile a quella dell’uomo moderno, mentre le caratteristiche dell’arto superiore, in particolare le dita arcuate, indicano una vita arboricola e dunque la capacità di arrampicarsi e di spostarsi fra gli alberi.

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La notizia arriva da due nuovi studi del professor Damiano Marchi del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e del team internazionale che nel 2015 ha annunciato la scoperta questa nuova specie di ominina. Gli scienziati hanno infatti recentemente pubblicato due nuove ricerche su Homo naledi. La prima, coordinata dal professor Marchi, è apparsa sul Journal of Human Evolution e riguarda proprio la biomeccanica del femore.

D. Marchi 2019“Lo studio sulla biomeccanica dell’arto inferiore – spiega il professor Marchi (a destra nella foto) –, il primo mai realizzato sinora, mostra una combinazione di caratteri unica: Homo naledi era infatti una specie impegnata in una locomozione di tipo bipede sul terreno, ma con un pattern di carico dell’arto inferiore diverso da qualsiasi altra specie ominina, il che potrebbe derivare dalla sua particolare anatomia postcraniale.’’

La seconda ricerca, pubblicata sull’American Journal of Physical Anthropology, descrive il nuovo ritrovamento di tre femori nella Camera di Lesedi, una caverna vicina alla Camera di Dinaledi dove sono avvenuti i ritrovamenti principali.
“I resti dell’arto inferiore rinvenuti nella Camera di Lesedi – aggiunge il professor Marchi – sono morfologicamente simili a quelli rinvenuti nella Camera di Dinaledi, con piccole differenze che aumentano la nostra conoscenza sulla variabilità all’interno della specie. Riteniamo che il ritrovamento identifichi due individui di cui uno parzialmente articolato, a differenza dei ritrovamenti della Camera di Dinaledi in cui le ossa non erano in connessione anatomica’’.

Questi due studi costituiscono un importante contributo per aumentare la conoscenza di Homo naledi, la nuova specie di ominino i cui resti sono stati portati alla luce tra il 2013 e il 2014 nel sistema di caverne denominato Rising Star in Sudafrica. Il professor Marchi è stato l’unico italiano a partecipare all’impresa scientifica che ha raccontato nel libro “Il mistero di Homo naledi. Chi era e come viveva il nostro lontano cugino africano” (Mondadori, 2016).

Il professor Carlo Petronio, professore ordinario di Geometria al Dipartimento di Matematica, è il nuovo prorettore vicario dell’Università di Pisa.

“Ho chiesto al professor Petronio la disponibilità a ricoprire la carica di prorettore vicario – ha detto il rettore Paolo Mancarella – alla luce del suo alto profilo scientifico e avendone apprezzato, in questi anni in cui è stato membro del Senato Accademico, le qualità umane e professionali, la lealtà e soprattutto il suo grande senso istituzionale, dote imprescindibile per ricoprire un tale ruolo. Penso anche che il professor Petronio saprà mettere a disposizione dell’Ateneo il suo bagaglio di esperienze maturate prima come presidente di corso di laurea e poi come direttore del Dipartimento di Matematica”.

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Gli uffici dell'Amministrazione Centrale saranno chiusi da mercoledì 7 agosto (compreso) a mercoledì 21 agosto 2019 (compreso), come stabilito nel calendario di chiusura stabilito nella disposizione direttoriale prot. 16909 del 12 marzo 2019.

In tale periodo il personale tecnico amministrativo in servizio presso l’Amministrazione è collocato in ferie.Con il medesimo provvedimento è stato, inoltre, disposto che nel periodo da lunedì 22 luglio a martedì 6 agosto e da giovedì 22 agosto a venerdì 30 agosto 2019 i rientri pomeridiani presso gli uffici dell’Amministrazione devono essere effettuati dal martedì al giovedì su due o tre giorni a scelta del dipendente, in accordo con il responsabile della struttura.

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il professor Rolando Tarchi, ordinario di diritto pubblico comparato del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Pisa, il 19 luglio scorso è stato eletto, per il triennio 2019-2022, presidente dell’Associazione italiana di Diritto pubblico comparato ed europeo (DPCE), l’associazione italiana di riferimento degli studiosi di questa disciplina.

Si tratta di un importante riconoscimento dell’impegno e della serietà che hanno caratterizzato l’intera attività accademica di un docente di lungo corso dell’Ateneo, apprezzato dall’intera comunità scientifica nazionale.

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