La professoressa Eleonora Sirsi in audizione al Senato della Repubblica
La professoressa Eleonora Sirsi del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Pisa è stata invitata a svolgere, nella mattina del 30 luglio, un’audizione dinanzi alla Commissione agricoltura e produzione agroalimentare del Senato con riferimento all’affare assegnato n.200 (affare sulla questione inerente alle nuove biotecnologie in agricoltura). Il tema è oggetto da tempo del lavoro di ricerca di Eleonora Sirsi come dimostrano le numerose pubblicazioni e la monografia “Ogm e agricoltura. Evoluzione del quadro normativo - Strategie di comunicazione - Prospettive dell’innovazione” (Editoriale scientifica 2017). Già nel 2016, nella passata legislatura, Eleonora Sirsi era stata convocata per un’audizione sul tema (affare 591 “Nuove tecnologie in agricoltura”) dalla Commissione agricoltura del Senato.
Rapporto di sostenibilità 2019
Introduzione
Paolo Maria Mancarella, Rettore dell'Università di Pisa
L’Università di Pisa vuole essere soggetto attivo e responsabile nelle complesse dinamiche di sviluppo della società, assumendo un ruolo sempre più centrale e propositivo per la crescita del suo territorio di riferimento e cogliendo le grandi direttrici che caratterizzeranno l’innovazione a livello nazionale e internazionale. Questo nella convinzione che la capacità di intercettare le esigenze fondamentali che provengono dai mutamenti sociali ed economici sia compito ineludibile di un Ateneo che, forte di una tradizione secolare, sappia proiettarsi nel futuro.
La visione che l’Ateneo ha sviluppato negli ultimi anni non può prescindere da una particolare sensibilità per il tema della sostenibilità. Siamo consapevoli che il nostro contributo al mantenimento del benessere attuale nel futuro dipende dalla nostra capacità di investire bene nel capitale umano, notoriamente rappresentato da istruzione e ricerca, senza esimerci dal lavorare ogni giorno per lasciare a chi verrà un’Istituzione di qualità capace di generare cultura.
Nello Statuto e, di recente, nel Piano Strategico e negli altri documenti di programmazione, la nostra Università ha fatto propria e rilanciato la cultura della sostenibilità, valorizzando un percorso che è partito dall’adesione alla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile. Si intende così contribuire al progresso culturale, civile ed economico del Paese, attraverso il perseguimento dell’istruzione e dell’apprendimento, il sostegno alla ricerca di eccellenza, la promozione – tramite l’ascolto dei portatori di interesse – del trasferimento delle conoscenze: il tutto nel contesto di uno sviluppo equilibrato e sostenibile dei territori.
L’Università di Pisa, attraverso il perseguimento delle sue attività istituzionali relative alla didattica, alla ricerca e alla cosiddetta “terza missione”, può svolgere un ruolo fondamentale per l’affermazione di una cultura della sostenibilità che arrivi a permeare profondamente la società, sia nell’educazione del singolo cittadino sia nella formazione di impresa, consentendo quel cambiamento di paradigma necessario per affrontare le esigenze della collettività e tutelare i diritti delle attuali e delle future generazioni. È un cammino che intendiamo percorrere attraverso le attività di formazione dirette alle future generazioni di docenti, ricercatori e professionisti, e ancor di più attraverso le ricadute immediate che le attività di ricerca, di trasferimento delle conoscenze, di promozione culturale e di gestione hanno sul territorio in cui sono radicate.
Il presente Rapporto di Sostenibilità costituisce una tappa importante di questo cammino, come strumento che aiuta a mettere a fuoco i punti di forza e di debolezza del nostro Ateneo nella costruzione condivisa dello sviluppo sostenibile, equilibrato e responsabile, condizione indispensabile per assicurare il futuro della nostra società.
Aggiungi un fiore a tavola (da mangiare)
Sono buoni, fanno bene alla salute e promettono di diventare una nota coloratissima nei nostri piatti. Parliamo dei fiori commestibili che sono al centro di Antea, un progetto di ricerca europeo al quale collabora anche l’Università di Pisa con i dipartimenti di Farmacia e di Scienze Agrarie, alimentari e agroambientali.
L’obiettivo di Antea è quello di sostenere la filiera emergente dei fiori eduli nell’area compresa fra Italia e Francia facendo evolvere la più antica produzione di fiori ornamentali come soluzione alla crisi degli ultimi anni del comparto della floricoltura. Nell’ambito di Antea il compito dei ricercatori dell’Ateneo pisano è quello di analizzare le oltre 40 specie selezionate per il progetto, compresi lo studio della composizione organica e delle caratteristiche organolettiche delle piante, i test allergologici e microbiologici per garantire la innocuità al consumo e infine anche l’individuazione delle tecnologie per la conservazione e il confezionamento delle preparazioni alimentari.
“Le proprietà nutraceutiche dei fiori sono dovute alla presenza di composti salutari per la dieta umana, come i polifenoli, i più importanti con attività antiossidante oltre alla vitamina C e antociani, che sono anche i principali responsabili della colorazione,– spiega Laura Pistelli, docente dell’Ateneo pisano - al momento le nostre analisi stanno riguardando alcune varietà di salvia che hanno fiori (e talvolta anche foglie) che profumano di ananas, pesca o ribes e una specie di geranio dal sapore di limone”.
In particolare, le dottoresse Laura Pistelli e Ilaria Marchioni del dipartimento di Scienze Agrarie, alimentari e agroambientali si occupano delle analisi nutrizionali delle 40 specie, mentre la professoressa Luisa Pistelli e la dottoressa Basma Najar del dipartimento di Farmacia sono impegnate nell’individuazione dei composti volatili che determinano l’aroma dei fiori.
“Da anni i nostri gruppi di ricerca collaborano per valorizzare delle piante aromatiche e medicinali – conclude Laura Pistelli – e lo studio dei fiori eduli è filone di ricerca molto promettente, i fiori sono infatti una fonte alimentare da riscoprire e sempre più utilizzata anche dai grandi chef, dunque è necessario individuare le loro caratteristiche nutrizionali e nutraceutiche affinché possano essere meglio apprezzati dal pubblico”.
Avviso di fabbisogno interno "Raccolta dati e analisi della stampa e dell’evidenza giudiziaria relativa al caso Ilva di Taranto e relativa controversia, dal 1963 ad oggi"
Avviso di fabbisogno interno presso il Dipartimento di Economia e Management su analisi, raccolta e codifica di informazioni su attività didattiche e di comunicazione di dottorati italiani e stranieri
Incarico presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie per 2 medici veterinari liberi professionisti esperti nell’ambito del pronto soccorso e terapia intensiva
Incarico presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie: "effettuazione di analisi di laboratorio per valutare la presenza e la localizzazione di parassiti zoonotici in prodotti della pesca"
Incarico presso il Dipartimento di Informatica: "Tutorato per Orientamento -PLS 2017/2018"
Incarico presso il Dipartimento di Informatica: "Accompagnamento ai corsi di matematica -Riduzione abbandoni -PLS 2017/2018"
Bando PoC dell’Università di Pisa: vince progetto innovativo per il trattamento dell’Emofilia A
L'Università di Pisa, in collaborazione con Kedrion Biopharma, ha annunciato il progetto vincitore del bando “Proof-of-Concept” (PoC) destinato a finanziare la realizzazione di tecnologie all'avanguardia, passando da un’idea innovativa a un prototipo funzionante, per poi supportarne lo sviluppo industriale e il successivo trasferimento verso le imprese o il mercato.
Il vincitore, selezionato tra tredici idee innovative presentate da team di ricerca dell'Università di Pisa nel campo delle Life Sciences, è il progetto di biotecnologia INFOREC, “Ingegnerizzazione e produzione di fattore ottavo ricombinante a lunga emivita ed elevata attività coagulante”, il cui responsabile scientifico è Mauro Pistello, professore ordinario presso il dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia. INFOREC ha come obiettivo la generazione di mutanti di Fattore VIII (mFVIII) a lunga emivita ed elevata attività coagulante che potrebbero essere utilizzati nel trattamento dell'Emofilia A.
“Sebbene tanti i progetti validi e tutti interessanti, a testimonianza dell'alto livello e della vitalità della ricerca dell'Università di Pisa – ha commentato a margine dell’annuncio il professor Alessandro Gringeri, Chief Medical and R&D Officer di Kedrion Biopharma – il progetto vincitore ha la potenzialità di aprire la strada ad importanti sviluppi sia nella terapia sostitutiva che in quella genica delle persone affette da Emofilia A, con un significativo miglioramento della loro cura”.
Il sostegno di Kedrion – che supporterà il progetto, della durata massima di un anno, con un investimento iniziale di 15mila euro – testimonia la vicinanza dell’azienda al territorio in cui opera e alle realtà locali con cui collabora da molti anni al fine di favorire la ricerca e incoraggiare l’innovazione. Un impegno che l'azienda ha deciso di ampliare e consolidare, dando avvio a un vero e proprio percorso strategico di “open innovation” orientato a promuovere un continuo e attivo scambio di idee, esperienze e know how con medici, ricercatori, università, start-up, enti pubblici e privati, e organizzazioni di pazienti.
La cerimonia di premiazione si è svolta venerdì 26 luglio nella Sala Cherubini del rettorato dell'Università di Pisa. Hanno preso parte all'evento la professoressa Claudia Martini, prorettrice per la ricerca in ambito nazionale dell'Università di Pisa, i rappresentanti del dipartimento di Ricerca & Innovazione di Kedrion Biopharma e i docenti universitari responsabili dei progetti candidati. “La ricerca universitaria è uno strumento essenziale per lo sviluppo del Paese, costituisce un motore essenziale per la crescita dell’economia e del benessere della società – dichiara la professoressa Claudia Martini, prorettrice per la ricerca in ambito nazionale dell’Università di Pisa –. Spesso il cammino che porta a ricadute evidenti delle ricerche che si svolgono nei nostri laboratori è lungo e il suo concretizzarsi in strumenti e metodologie innovative, in benessere e terapie avanzate passa anche attraverso uno stretto rapporto con il mondo industriale. Iniziative come quella promossa da Kedrion Biopharma, attraverso il bando PoC, sono da plaudire per l’opportunità che offrono ai nostri ricercatori di sviluppare le loro ricerche in ambiti sempre più applicativi”.
Per il bando, aperto fino al 30 giugno 2019 – che interessava diversi ambiti delle Life Sciences, come Biotech, Pharma, Medical Devices, Digital Healthcare e Assistive Technologies – sono stati selezionati e valutati 6 progetti del dipartimento di Farmacia, 5 dai dipartimenti area medica, uno dal dipartimento di Chimica e uno dal dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell'Università di Pisa.