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Lunedì, 26 Agosto 2019 07:44

Diego Ruschena in concerto

Il 31 agosto alle 19:30, in Piazza Dante, si tiene il concerto di musica dal vivo di Diego Ruschena.

L'evento, a ingresso gratuito,  è organizzato dall'Associazione IMATS con il supporto dell'Ateneo per le attività studentesche autogestite (rif. 1932).

Info e contatti: Giorgio Piccitto Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Locandina del concerto: Diego Ruschena

Venerdì, 23 Agosto 2019 16:52

È scomparso il professor Luigi Radicati

L’Università di Pisa partecipa al lutto che ha colpito la Scuola Normale Superiore per la scomparsa del professor Luigi Arialdo Radicati di Brozolo, fondatore della moderna scuola pisana di Fisica teorica e già Direttore della Scuola Normale alla fine degli anni Ottanta. Il professor Radicati avrebbe compiuto cento anni il prossimo 12 ottobre, giorno in cui era previsto un convegno in suo onore alla Scuola Normale.

Luigi Radicati (fonte www.sns.it)

Nato a Milano nel 1919, Luigi Arialdo Radicati di Brozolo si è laureato in Fisica all'Università di Torino nel 1943 con Enrico Persico ed è stato docente di Fisica teorica prima all'Università di Napoli e poi all'Università di Pisa. Nel 1962 si è trasferito alla Scuola Normale Superiore, dove è stato professore ordinario di ruolo fino al 1989, ricoprendo la carica di Vicedirettore dal 1961 al 1964 e di Direttore dal 1987 al 1991. Nel 1994 è stato nominato Professore Emerito della Scuola Normale.

Socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei, il professor Radicati ha dato importanti contributi su diverse e fondamentali questioni della fisica teorica, occupandosi essenzialmente di elettrodinamica, fisica dei nuclei, teoria dei campi e fisica delle particelle subnucleari. Nel 1966 gli è stato conferito il premio Feltrinelli per la Fisica e nel 2004 è stato nominato Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana.

 

Sono state indette per Martedì 1° ottobre 2019 le elezioni dei seguenti componenti del Collegio di disciplina dell’Università degli Studi dell’Insubria:

  • tre professori ordinari
  • tre professori associati
  • tre ricercatori a tempo indeterminato

La durata del mandato è quadriennale a decorrere dalla scadenza di quello del Collegio attualmente in essere (5 ottobre 2019).

Leggi i dettagli

Paolo FerraginaProfessore ordinario di Algoritmi presso il Dipartimento di Informatica

Paolo Ferragina si è laureato con lode in Scienze dell'Informazione nel 1992, ha conseguito il dottorato in Informatica all'Univesità di Pisa nel 1996 e il post-doc al Max-Planck Institut für Informatik nel 1998. Attualmente è professore ordinario di Algoritmi al Dipartimento di Informatica. Nel 2019 è stato insignito dell'Ordine del Cherubino.

Incarichi istituzionali

Il professor Ferragina è un membro del Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione per l'Innovazione e lo Sviluppo Imprenditoriale della Camera di Commercio di Pisa, in rappresentanza della propria Università. È membro del Direttivo del Master in Big Data, promosso dall'Università di Pisa e dal CNR, e che coinvolge le Scuole di eccellenza toscane (IMT Lucca, Sant'Anna Pisa e Scuola Normale di Pisa).
Tra gli incarichi recenti e rilevanti si segnalano: Coordinatore del Dottorato regionale "Pegaso" in Informatica, svolto in partnership tra le Università di Pisa, Firenze e Siena (2017-2020), delegato alla Ricerca per il Dipartimento di Informatica (2017-19), Prorettore per la Ricerca Applicata e l'Innovazione dell'Università di Pisa (2010-16), presidente dell'IT Center dell'Università di Pisa (2009-15), vice-direttore del Dipartimento di Informatica (2006-10), membro della Commissione del Personale della Facoltà di Scienze MFN (2001-08).

Attività didattica e scientifica

Gli studi del professor Ferragina si rivolgono alla memorizzazione compressa, all'analisi e al recupero di informazioni da Big Data. Le sue aree di interesse sono le Strutture Dati e gli Algoritmi per la Search e la Data Analytics, la Teoria dei Grafi, la Teoria dell'Informazione e la Compressione Dati. Ha trascorso alcuni periodi di ricerca presso Harvard Medical School (USA), Massachusetts Institute of Technology (USA), Courant Institute for Mathematical Science (New York University), Max-Planck-Institut fur Informatik (Germania), University of North Texas (USA), Google (Zurigo e New York), Yahoo (Barcellona), AT&T Shannon Labs (USA), IBM Research Center (Roma). I suoi studi hanno ricevuto importanti riconoscimenti internazionali e hanno originato più di centocinquanta pubblicazioni su riviste e conferenze con referee, alcuni brevetti internazionali, tre libri (pubblicati da Pisa University Press, Il Mulino, Springer) e vari capitoli in libri internazionali. Il Professor Ferragina è stato Plenary Speaker di diverse conferenze internazionali, è membro nell'Editorial Board del "Journal on Graph Algorithms and Applications'', e ha servito e serve come Coordinatore o Responsabile di Unità di progetti nazionali (PRIN/FIRB), EU e internazionali, anche con aziende quali Google, Yahoo, Bloomberg, STM.

Contatti

Segreteria dei Prorettori
Palazzo Alla Giornata, Lungarno Pacinotti 43 - 56100 Pisa
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Giovedì, 22 Agosto 2019 13:16

Una nuova filosofia per i robot

nature home copy copyI robot hanno bisogno di conoscere la ragione per cui compiono un lavoro e se le condizioni in cui operano siano in sicurezza per loro stessi e per gli esseri umani con cui interagiscono. In altre parole, anche le macchine devono comprendere il senso di quello che stanno facendo e non eseguire ciecamente comandi e operazioni. Secondo uno studio pubblicato su "Nature Machine Intelligence" e che ha conquistato la copertina della rivista, frutto della collaborazione tra l’Università di Birmingham, l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, l’Università di Pisa, l’ARC Centre of Excellence for Robotic Vision (Queensland University of Technology di Brisbane) e il German Aerospace Center (DLR), questa necessità potrebbe portare a un profondo cambiamento nel mondo della robotica. Come sostiene infatti Valerio Ortenzi, ricercatore dell’Università di Birmingham e prima firma del paper, il cambiamento nel pensiero di un robot sarà obbligato e investirà vari settori, come quello dell’automazione e dell’industria 4.0, o come quello dell’interazione uomo-robot in ambienti domestici.

Lo studio esplora la questione della presa degli oggetti da parte di un robot. Afferrare un oggetto in natura è un’azione perfezionata molti anni fa, ma che rappresenta un’avanguardia robotica. La maggior parte delle macchine utilizzate finora in fabbrica lavora in maniera automatica, raccogliendo oggetti in luoghi e tempi prestabiliti. Per garantire che ciò avvenga, anche in ambienti non strutturati e in interazione con gli esseri umani, è necessaria l’interazione di più tecnologie complesse che includono sistemi di visione e Intelligenza Artificiale in grado di far vedere alla macchina l’oggetto e determinarne la proprietà (è un oggetto rigido o flessibile) e la forza di presa.
Lo studio evidenzia un problema, anche quando il procedimento appena descritto avviene correttamente: ciò che per il robot può essere considerato come un’azione di successo, potrebbe invece rivelarsi un fallimento nella vita reale o nell’interazione con un essere umano. 

I ricercatori riportano alcuni esempi, ispirati a robot che lavorano a fianco di essere umani. “Immaginate di chiedere a un robot di passarvi un cacciavite in un laboratorio – spiega Valerio Ortenzi – i codici in possesso del robot lo spingeranno a impugnare il manico e passarvi il cacciavite dalla parte sbagliata, compiendo un ‘passaggio di consegne’ pericoloso. Il robot invece ha bisogno di sapere quale è l’obiettivo finale di un’azione, al fine di ripensare la sua attività e di adattarla al contesto.”

“Pensate anche a un robot in una casa di cura che passa un bicchiere d’acqua a un anziano – continua Marco Controzzi, ricercatore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e responsabile scientifico del Human-Robot Interaction Lab – Il robot non deve solo impedire che il bicchiere caschi o che si versi l’acqua, ma capire a chi passerà il bicchiere per favorire il passaggio dell’oggetto”. “In altre parole – prosegue Francesca Cini, PhD student dell’Istituto di BioRobotica - quello che è ovvio per un essere umano deve essere programmato in un robot e questo implica un approccio totalmente diverso.”

“Le metriche tradizionali utilizzate dai ricercatori negli ultimi venti anni per valutare la manipolazione robotica – conclude Matteo Bianchi, ricercatore del Centro Piaggio e del dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa (nella foto in basso, durante un'intervista televisiva) - non sono sufficienti. I robot hanno bisogno di una nuova filosofia.”

bianchi

L'Università di Pisa entra nella top-200 dell'Academic Ranking of World University (ARWU), più noto come ranking di Shanghai. In particolare, l'Ateneo pisano si posiziona nella fascia 151-200 (su più di 1.800 università classificate), risalendo dalla fascia 201-300 in cui si era posizionato negli scorsi anni. Proiettando la classifica a livello nazionale l'Università di Pisa si piazza nel gruppo di testa, assieme all'Università La Sapienza di Roma e all'Università di Milano, anche queste nella fascia 151-200 della classifica. Nel gruppo "inseguitore" 201-300 compaiono il Politecnico di Milano e le università di Bologna, Firenze, Padova e Torino. Le università italiane entrate in classifica sono in tutto 46. Le altre istituzioni toscane in classifica sono l'Università di Firenze (201-300), la Scuola Normale (401-500) e l'Università di Siena (501-600).
Il ranking di Shanghai è la classifica internazionale delle università di più lunga tradizione e tra le più autorevoli e riconosciute. La caratteristica di questo ranking è che misura prevalentemente le performance di ricerca in ambito scientifico, concentrandosi in particolare sulle punte di eccellenza all'interno delle istituzioni. Gli indicatori su cui si basa riguardano il numero di docenti ed ex studenti dell'Ateneo che hanno vinto un premio Nobel o una medaglia Fields, la produttività scientifica complessiva, il numero di articoli pubblicati su “Nature” o “Science” e il numero di ricercatori altamente citati. Rispetto allo scorso anno l'Università di Pisa è migliorata sotto tutti gli aspetti, ma in particolare sull'indicatore che misura i vincitori di premi Nobel e medaglie Fields. Ciò è dovuto al fatto che uno dei vincitori della medaglia Fields nel 2018 è stato Alessio Figalli il quale, come allievo della Scuola Normale, ha conseguito la laurea triennale e la laurea specialistica in Matematica all'Università di Pisa. L'indicatore su cui si registra il punteggio più alto è comunque quello che misura la produttività scientifica complessiva, con un netto miglioramento per quanto riguarda, in particolare, il numero di articoli altamente citati.

Giovedì, 22 Agosto 2019 11:10

L'estate nei Musei dell'Università di Pisa

È arrivato agosto e quasi tutti i musei dell’Università di Pisa sono aperti: perché allora non approfittare della frescura offerta dagli alberi dell’Orto Botanico o della calma estiva per visitare mostre o collezioni che durante l’anno non si ha il tempo di vedere? Fare del turismo nella città in cui si vive può riservare belle sorprese.

Il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi ospita una tra le più importanti raccolte pubbliche di grafica contemporanea. Fino al 1° settembre vi sono inoltre in corso le tre mostre temporanee: Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures, I colori della prosperità: frutti del vecchio e nuovo mondo, Arno, compagno di vita. Il museo è aperto dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 20. Chiuso il 15 di agosto.

 

L’Orto e Museo Botanico, dove è appena stata inaugurata una nuova piccola serra, per tutto il mese di agosto resterà aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 21 (escluso il weekend del 24 e 25 agosto che rimarrà chiuso a causa di un intervento di manutenzione per preservare i pregevoli esemplari di palme custodite al suo interno).

 

Il Museo di Storia Naturale di Calci rimane aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20. Il museo è ospitato nella trecentesca Certosa di Calci e include l’acquario di acqua dolce più grande in Italia. Da poco è visitabile una nuova esposizione dedicata all’Evoluzione degli Uccelli. Ancora in corso è, inoltre, la mostra temporanea Arthropoda. Viaggio in un microcosmo dedicata alla scoperta di insetti, ragni e scorpioni.
Per l’importanza dei suoi reperti, le Collezioni Egittologiche rappresentano un solido punto di riferimento per gli studiosi e gli appassionati di archeologia e storia dell’antico Egitto. Fanno parte della Pisa meno conosciuta. Si trovano infatti al primo piano del Palazzo Mazzarosa, in Via San Frediano, 12, a due passi da Piazza dei Cavalieri. Sono aperte tutti i giorni feriali, ma bisogna suonare il campanello sulla strada per farsi aprire. Questi sono gli orari: lunedì e giovedì 9-13; martedì, mercoledì e venerdì 9-13 e 15-18. Chiuso sabato e domenica e il 15 agosto.
La Gipsoteca di Arte Antica, in Piazza San Paolo all’Orto 20, ospita una tra le prime raccolte di calchi in gesso istituite in Italia, offrendo una sintesi delle opere più note e significative dell’arte greca, etrusca e romana. Al primo piano sono esposte la collezione dell’Antiquarium di archeologia classica e le collezioni Paletnologiche. È aperta da martedì a sabato negli orari 9-13 e 16-19. Chiuso domenica e lunedì e il 15 di agosto.
Il Museo degli Strumenti per il Calcolo espone infine i pezzi più significativi di una raccolta di macchine legate alla storia dell’Informatica tanto ricca quanto unica in Italia: dagli aritmometri dell’Ottocento ai grandi calcolatori degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, fino ai prodotti più rilevanti nella storia del Personal Computer. Il museo ospita il primo calcolatore scientifico italiano, la CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana), costruito proprio dall’Università di Pisa. Con entrata da via Bonanno Pisano 2/B e da via Nicola Pisano (area dei Vecchi Macelli), il museo segue i seguenti orari: da lunedì a venerdì 9-17. Chiuso sabato e domenica e il 15 di agosto.
I musei di Anatomia, (Museo Anatomico Veterinario, Museo di Anatomia Umana e Museo di Anatomia Patologica) resteranno invece chiusi ad agosto, dando appuntamento a tutti i visitatori a partire da settembre.
Ricordiamo che i musei universitari sono gratuiti per tutti gli studenti delle università toscane (che esibiscono la carta unica dello studente universitario della Toscana).

 

È uscita la classifica delle università mondiali compilata dal CWUR, il Center for World University Rankings che ha base negli Emirati Arabi. Il CWUR, nato nel 2012 sulla scia dei più famosi ranking internazionali – QS, Times Higher Education e ARWU di Shanghai – ha valutato quest’anno 20.000 università in tutto il mondo, stilando una classifica con le migliori 2.000, di cui 66 italiane. L’Ateneo pisano si è classificato al 285° a livello mondiale, 8° in Italia dietro Roma La Sapienza (138°), Padova (160°), Milano (190°), Bologna (194°), Torino (239°), Federico II di Napoli (255°) e Firenze (257°). L’Università di Pisa ha ottenuto i migliori risultati negli indicatori che valutano la qualità dell’offerta formativa (180° al mondo) e i risultati della ricerca (248°).
Il Center for World University Rankings (CWUR) pubblica la classifica delle università più ampia a livello globale. I ranking del CWUR si distinguono per l’utilizzo di indicatori oggettivi per i quattro parametri che compongono la metodologia di valutazione (qualità della didattica, tasso di impiego dei laureati, qualità del corpo accademico, risultati della ricerca). La metodologia usata dal CWUR quest’anno ha voluto dare uguale enfasi alla didattica e alla ricerca.

Conquista ben due podi nelle competizioni della Formula SAE Italy ’E-Team Squadra Corse dell’Università di Pisa, che ha debuttato nella sua prima gara di stagione con la nuova vettura Kerublast sul circuito “Riccardo Paletti” di Varano de’ Melegari. Il team di futuri ingegneri (e non solo) ha partecipato dal 24 al 28 luglio alla competizione organizzata da SAE International (Society of Automotive Engineering) in partnership con ANFIA e con la main sponsorship di FCA, presente con il marchio Abarth, e di Dallara. La Formula SAE non è una semplice gara, ma un’iniziativa che ha lo scopo di valutare il miglior prototipo da competizione sotto ogni aspetto: sportivo, commerciale, tecnologico ed ecosostenibile. L’E-Team ha affrontato con grande successo tutti gli eventi statici e dinamici, ottenendo tante vittore in un solo colpo: ben due primi posti per il Cost Event e il Business Presentation Event, quinto posto nell’Acceleration (accelerazione di 75 metri su un rettilineo piano) e nono posto nell’Autocross (due giri di corsa con l’obiettivo di valutare le skills della macchina), risultando terzo team italiano nella classifica generale.
A Varano de’ Melegari si sono sfidati ben 2600 studenti provenienti da 26 paesi (India e Israele i più lontani) e da oltre 79 diversi atenei. Nello specifico hanno partecipato 86 team universitari, di cui 69 europei e 17 italiani, con un obiettivo principale comune: costruire una monoposto come se si dovesse davvero vendere e proporre sul mercato. La Squadra Corse dell’Università di Pisa si è confrontata con i top team europei e ha proposto il suo modello di monoposto all’interno di un contesto in cui è stato notevole l’elevato livello tecnologico delle vetture realizzate.
“Sono molto soddisfatta del percorso fatto e dei miei ragazzi, del sostegno e dell’aiuto ricevuto da tutti nella squadra, che hanno permesso di portare Pisa sul podio: era un premio molto ambito ed essere arrivati a conquistarlo è stata veramente una grande soddisfazione!” dice Giulia Poli, caposettore Business Plan della squadra. Anche Joseph Karaburun, caposettore Layout & Cost Report, esprime la sua felicità così: “Se dovessi spiegare tutte le sensazioni che ho provato dopo aver ritirato il primo premio con la mia squadra, potrei stare qui ore e ore, scrivendo pagine su pagine, tanto l’emozione è stata forte”.
Il Business Presentation Event si incentra sulla valutazione della capacità del team di sviluppare e presentare un modello di business completo che dimostri come il prodotto oggetto di analisi – il prototipo di una macchina da corsa – possa diventare un’opportunità di investimento profittevole. L’idea che ha portato alla vittoria l’Università di Pisa è stata quella di realizzare un racing video game sui circuiti reali integrando nelle monoposto dei visori per realtà aumentata. Cambiando il modo di vedere l’intrattenimento nel mondo del motorsport e in quello del gaming la squadra si è presentata come “The Next Generation of Motorsport Entertainment”, conquistando il gradino più alto del podio.
Il Cost Event rappresenta invece uno studio sulla gestione dei costi necessari per la realizzazione del veicolo, ma anche sulle scelte make or buy di impatto ambientale. La Squadra Corse dell’Università di Pisa si è concentrata particolarmente sulla realizzazione della BOM del veicolo (Bill Of Material), della DBOM, cioè della lista dei processi per realizzare il componente, e della CBOM, ovvero la lista dei costi associati: un duro lavoro che ha portato i suoi frutti a Varano.
Un’altra importante vittoria è stata poi la prova di Endurance, da sempre la più temuta di tutte: si tratta di percorrere 22 km senza mettere mani sulla macchina (è previsto un solo cambio pilota dopo i primi tredici giri), con lo scopo di valutare le performance generali della vettura. Kerublast è riuscita a portare a termine tutti e 25 i giri previsti: una grandissima soddisfazione, se si considera che sono pochi i team che giungono alla fine di questa prova. Ma questo non è stato l’unico successo ottenuto: grazie all’abilità dei piloti, la monoposto dell’Università di Pisa ha registrato dei tempi record rispetto agli anni precedenti.
L’E-Team Squadra Corse inaugura nel migliore dei modi la stagione delle competizioni e condivide tutti i risultati conseguiti con i professori e gli sponsor che supportano il progetto.

 

È stato assegnato a Davide Neri il “SummerSoC Young Researcher Award”, il premio come miglior giovane ricercatore per il contributo presentato alla tredicesima edizione del “Symposium and Summer School on Service-Oriented Computing”, svoltosi a Creta dal 17 al 23 giugno 2019. Davide Neri è dottorando presso il dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e fa parte del gruppo di ricerca in “Service-Oriented, Cloud e Fog Computing” (SOCC) coordinato dal professor Antonio Brogi.
Il contributo premiato, intitolato “Design principles, architectural smells and refactorings for microservices: A multivocal review” è una revisione sistematica dello stato dell’arte su architetture a microservizi con lo scopo di fornire una tassonomia dei problemi più ricorrenti nello sviluppo di architetture a microservizi ed elencare le soluzioni adottate per risolvere tali problemi. Il contributo è frutto di un lavoro congiunto tra Antonio Brogi, Davide Neri e Jacopo Soldani del dipartimento di Informatica di Pisa e il professor Olaf Zimmerman della Hochschule für Technik (HSR FHO) di Rapperswil, Svizzera.
Il premio, sponsorizzato dalla “Scientific Academy for Service Technology”, riconosce l’originalità e l’importanza del contributo presentato. Davide Neri e gli altri autori del contributo premiato si sono detti soddisfatti e onorati per il prestigioso riconoscimento, che conferma la qualità del loro lavoro di ricerca anche a livello internazionale.

 

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