Con la App ArchAIDE gli archeologi si “trasformano” in detective hi-tech
E’ nata ArchAIDE, la prima App che sfrutta l’intelligenza artificiale e le tecnologie investigative per aiutare gli archeologi a risolvere uno dei “puzzle” più complessi che li impegna da sempre, cioè riconoscere e classificare le migliaia di frammenti ceramici che ogni giorno emergono dagli scavi in tutto il mondo. L’innovativo sistema è il risultato dell’omonimo progetto europeo ArchAIDE appena giunto a conclusione e coordinato dal Laboratorio MAPPA del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa. La App, basata su reti neurali e una tecnologia simile a quella utilizzata in ambito investigativo per il riconoscimento facciale, è già disponibile gratuitamente su AppStore and GooglePlay e proprio in questi giorni c’è il suo debutto ufficiale al XXV meeting annuale dell’Associazione europea degli archeologi (EAA) a che si svolge a Berna dal 4 al 7 settembre.
Francesca Anichini e Antonio Campus del progetto ArchAIDE a Berna
“Durante le indagini archeologiche – spiega la professoressa Letizia Gualandi del MAPPALab dell’Ateneo pisano – vengono ritrovati migliaia di frammenti ceramici prodotti nelle epoche più diverse, dalla preistoria ai giorni nostri, quasi come tessere di un puzzle che, se ricostruito, può fornire moltissime informazioni sulla vita nelle epoche passate, grazie alla app che abbiamo sviluppato l’idea è di aiutare gli archeologi a risolvere questo ‘rompicato’ cosa che attualmente richiede molto tempo e competenze molto specialistiche tanto che risulta quasi sempre impossibile catalogare tutte le ceramiche ritrovate”.
“Il funzionamento della App Archaide è molto semplice – spiega Gabriele Gattiglia ricercatore dell'Università di Pisa e coordinatore del progetto - basta scattare una foto con un dispositivo mobile (smartphone o tablet) e inviarla al riconoscitore automatico per riconoscere il frammento e poter condividere in tempo reale i dati, creando così un archivio che può essere utilizzato da qualunque ricercatore, studioso o appassionato in qualunque luogo si trovi.”
Gli strumenti di ArchAIDE sono disponibili anche in versione Desktop, utilizzabili cioè da un semplice pc, permettendo di caricare anche fotografie archiviate nel passato.
La App di ArchAIDE in funzione
“La App è stata sviluppata per riconoscere sia i frammenti decorati, sia quelli privi di decorazione – conclude Francesca Anichini dell’Ateneo pisano, project manager di ArchAIDE - Al momento l’accuratezza del riconoscimento è intorno al 75%, ma sarà proprio grazie al sempre più ampio utilizzo da parte degli utenti che il sistema riuscirà a migliorare la propria performance, e da questo punto di vista stiamo già lavorando alla costruzione di un network di università, centri di ricerca e aziende che potranno contribuire all’arricchimento del database”.
Oltre al Laboratorio MAPPA dell’Università di Pisa, i partner del progetto ArchAIDE sono il Cnr-Istituto di Scienza e tecnologie dell’informazione, le università di Tel Aviv (Israele), York (Gran Bretagna), Barcellona (Spagna) e Koeln (Germania). Partecipano inoltre tre aziende, l’italiana Inera srl e le spagnole “Baraka Arqueologos” ed “ElementsCentre De Gestió i Difusió De Patrimoni Cultural”.
Dagli scavi di Badia Pozzeveri tracce concrete della battaglia di Altopascio del 1325
Una piccola spada, per la precisione un pugnale chiamato ‘baselardo’, è uno dei ritrovamenti più importanti emerso dagli scavi di Badia Pozzeveri ad Altopascio, in provincia di Lucca, dove dal 2011 archeologi italiani e americani stanno riportando alla luce reperti che rivelano importanti informazioni sulla storia della popolazione toscana medievale. La campagna estiva 2019, diretta da Antonio Fornaciari della Divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa, ha così fornito tracce concrete della battaglia di Altopascio del 1325, quando Castruccio Castracani, a capo dei lucchesi, sconfisse i guelfi gigliati che si erano accampati in zona. Lo scavo è svolto su concessione ministeriale e organizzato dal Comune di Altopascio e dalla Divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa diretta dalla professoressa Valentina Giuffra.
Antonio Fornaciari (a destra) sullo scavo.
L’area archeologica è sede di due iniziative didattiche di grande prestigio: il master di primo livello in Antropologia scheletrica, forense e paleopatologia, promosso dalle Università di Bologna, Milano e Pisa, che prevede la permanenza sul sito di scavo per due settimane di quindici studenti italiani, e la Fieldschool Pozzeveri in Medieval Archaeology and Bioarchaeology, gestita dall’Università di Pisa e da IRLAB, Institute for Research and Learning in Archaeology and Bioarchaeology di Columbus in Ohio, che richiama ogni anno una quarantina di studenti statunitensi, canadesi e di altri stati europei ed extraeuropei interessati ad apprendere le tecniche di scavo archeologico e di studio dei resti umani antichi.
I ritrovamenti
Quello che resta della battaglia di Altopascio del 1325 ci viene consegnato oggi sotto forma di piccola spada costituita da un blocco unico di metallo, una specie di pugnale chiamato baselardo, caratteristica dell’armamento medievale del XIV secolo. «L’oggetto è solo uno degli ultimi interessanti ritrovamenti dello scavo bioarcheologico di Badia Pozzeveri, che a distanza di nove anni dalla sua apertura continua a rivelare storie e notizie, grazie alle quali è possibile ricostruire gli avvenimenti storici a cavallo di più secoli e tracciare l’identikit sociale e culturale delle popolazioni che sono transitate da quelle zone», commenta Antonio Fornaciari.
Lo scavo di una sepoltura medievale.
Secondo i ricercatori, il baselardo ritrovato nelle scorse settimane potrebbe rappresentare proprio una delle tracce più tangibili della battaglia che vide protagonista la Badia di Pozzeveri, l’antico monastero costruito intorno al Mille vicino al centro di Altopascio e tappa importante della via Francigena. Un monastero che dopo un periodo di grande sviluppo grazie ai frati camaldolesi, nel settembre del 1325 viene occupato dagli accampamenti dell’esercito guelfo fiorentino guidato da Raimondo di Cardona: qui si svolsero le operazioni militari della celebre battaglia di Altopascio, che vide il trionfo delle truppe lucchesi ghibelline di Castruccio Castracani.
Ma non solo: nella stessa area in cui è stata ritrovata l’arma sono emersi anche una fornace per la gettata di una campana e un piccolo laboratorio dedicato all’attività metallurgica. E ancora i resti di ceramiche di importazione, provenienti dal nord Africa, testimoni di un’attività commerciale molto vivace e continuativa, che ancora una volta trovava il suo fulcro proprio nell’antica Abbazia, strategica per vitalità economica grazie al passaggio della Via Francigena e alla vicinanza con il lago di Bientina, naturale collegamento con il fiume Arno e quindi con Pisa e Firenze. Il tutto arricchito dagli ultimi rinvenimenti di antiche sepolture, che nei nove anni di scavo hanno delineato una stratificazione cimiteriale importantissima, capace di svelare usi, costumi, malattie e stato sociale dalla metà dell’800 e a ritroso fino a prima dell’anno Mille.
Il sito archeologico
Il sito archeologico ha rivelato negli anni una storia molto complessa: alle tracce di un villaggio altomedievale si succedono nell’XI secolo i resti di un complesso religioso incentrato su una canonica che si trasforma agli inizi del 1100 in una grande abbazia camaldolese. Gli scavi nelle ultime due campagne si sono soffermati proprio sui livelli più antichi della canonica e dell’abbazia e in particolare sulle sepolture legate a queste due importanti istituzioni. Negli anni precedenti invece sono stati portati alla luce parti cospicue della chiesa di XI secolo che precedette il monastero, del chiostro dell’abbazia e di un grande ambiente adibito a foresteria. La frequentazione del sito continuò in età moderna, quando dopo la soppressione dell’abbazia la chiesa venne ridotta a un semplice edificio parrocchiale, a cui comunque si accompagnarono nei secoli notevoli fasi cimiteriali fino alla metà dell’800. “Grazie alla continuità dell’uso cimiteriale dell’area circostante la chiesa di San Pietro - spiega il dottor Fornaciari -, è stato possibile acquisire un campione scheletrico notevolissimo, che senza soluzione di continuità spazia dall’XI al XIX secolo, un caso più unico che raro a livello europeo. I reperti umani rinvenuti costituiscono infatti un vero e proprio archivio biologico che è possibile interrogare applicando i moderni metodi bioarcheologici e biomedici”.
Il lavoro sul campo ha visto all’opera vari ricercatori provenienti dall’Università di Pisa: Francesco Coschino, responsabile dei rilievi e della documentazione informatizzata, Letizia Cavallini, Alan Farnocchia e Alessandro Cariboni, supervisors di area, Alessio Amaro, responsabile del laboratorio osteologico e Maurizio Sparavelli in qualità di tecnico restauratore; inoltre hanno collaborato ricercatori provenienti da istituzioni europee ed extraeuropee: Taylor Zanery (Università di Amsterdam) e Hanna Tramblay (Penn state University), research assistant per la documentazione e la logistica di scavo.
Il futuro dell’area archeologica
Volontà dell’amministrazione di Altopascio col sindaco Sara d’Ambrosio è di valorizzare quest’area archeologica in modo permanente: il 7 settembre si svolgerà l’inaugurazione della nuova Foresteria della Francigena, che sorge proprio a Badia Pozzeveri presso l’area degli scavi e diventerà, a tutti gli effetti, un luogo di aggregazione, di sosta e di promozione turistica, storica e culturale. Ma questo è solo l’inizio: è intenzione dell’amministrazione altopascese creare un museo con i resti emersi in questi nove anni di scavi, far conoscere l’importanza di questo sito, e poi riuscire a ottenere i fondi necessari per restaurare e riaprire l’antica Abbazia.
Avviso di fabbisogno interno per “Supporto al progetto europeo ETER attraverso l’integrazione dati eterogenei”
I Servizi
Sede primaria della ricerca nell’Università di Pisa sono i suoi Dipartimenti e Centri. È nell’ambito di queste strutture che viene offerta la necessaria assistenza agli oltre 1700 ricercatori che compongono la ricca comunità accademica dell’Ateneo. A complemento e integrazione dell’azione svolta da queste strutture e, in particolar modo delle varie Unità Ricerca in esse incardinate, agisce la Direzione Servizi per la Ricerca e il Trasferimento tecnologico. La Direzione ha un ruolo proattivo di informazione e consulenza in relazione ai bandi e alle opportunità di finanziamento, di promozione, valorizzazione e valutazione della ricerca.
Il ruolo della Direzione è centrale inoltre in ambiti di carattere trasversale - quali l’accesso aperto e l’etica nella ricerca- o che per la loro stessa natura necessitano di un coordinamento di Ateneo, come nel caso della raccolta di dati d’interesse rispetto a finanziamenti ottenuti ed esiti della ricerca o ancora nella raccolta di input e suggerimenti utili a definire la posizione dell’Università di Pisa su tematiche attinenti la ricerca.La Direzione è inoltre parte integrante dei Tavoli per la Ricerca di Ateneo, strumento teso a garantire il confronto e il coordinamento in ambito di ricerca tra le varie strutture organizzative di Ateneo.
Si riporta a seguire una sintetica descrizione dei servizi offerti in relazione ai principali filoni di attività:
- Finanziamenti per la ricerca
- Supporto alla progettazione
- Gestione e rendicontazione dei progetti
- Trasferimento tecnologico
- Strutture per la ricerca
- Valutazione
- Etica nella ricerca
- Accesso aperto
- Comunicare la ricerca
- Networking e politiche della ricerca
Finanziamenti per la ricerca
La Direzione attua una mappatura costante delle opportunità di finanziamento per la ricerca a vari livelli che pubblicizza attraverso il costante aggiornamento della sezione del sito dedicata, segnalazioni via email a tutti i docenti, e due newsletter dedicate. Sempre in tale ambito, la Direzione organizza momenti formativi e incontri divulgativi dedicati a particolari strumenti di finanziamento.
Supporto alla progettazione
Per coloro che desiderano un’assistenza personalizzata nella ricerca di opportunità di finanziamento è stato predisposto un servizio ad hoc. È inoltre possibile Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per la predisposizione e presentazione di proposte di progetto ottenendo supporto nella redazione, chiarimenti sui vari requisiti e sulla modulistica, revisione delle proposte nonché dei contratti (per maggiori dettagli su questa tipologia di servizi si veda questo documento).
Gestione e rendicontazione dei progetti
La Direzione Servizi per la Ricerca e il Trasferimento tecnologico fornisce consulenza e supporto alla gestione e rendicontazione dei progetti e organizza momenti formativi appositi per il personale tecnico amministrativo di Centri e Dipartimenti. La Direzione inoltre riceve da Centri e Dipartimenti le richieste in merito alla documentazione giustificativa per le spese di personale, richieste che incanala verso gli uffici competenti dell’Amministrazione Centrale Nell’ambito di specifici bandi di ricerca nazionale (PRIN, FIRB) la Direzione svolge poi l’attività di audit interno obbligatoria prevista per il riconoscimento dei costi sostenuti.
Trasferimento Tecnologico
La Direzione svolge attività promozionali, di valorizzazione della ricerca e a sostegno dell’autoimprenditorialità attraverso l’Unità Servizi per il Trasferimento tecnologico. Molteplici sono i servizi offerti nella tutela e valorizzazione dei diritti di proprietà industriale e intellettuale, brevettate e non brevettate, nonché nella stipula di contratti di ricerca con soggetti esterni che prevedano lo sfruttamento economico del know how generato. L’ufficio cura le procedure di brevettazione e gestisce il portafoglio brevettuale dell’Ateneo, per mantenere e salvaguardare la protezione dei titoli in ambito nazionale e internazionale.
Rilevanti sono inoltre le attività di formazione della cultura imprenditoriale per studenti e ricercatori organizzate nell’ambito del corso PHDPlus e del Progetto Contamination Lab così come i servizi di consulenza che abbracciano le varie fasi del processo di creazione di impresa, dalla predisposizione del business plan fino alle convenzioni per utilizzare il marchio Spin off dell’Ateneo. Nell’ambito del trasferimento della conoscenza vengono organizzati matchmaking events e incontri individuali per l’individuazione di soluzioni tecnologiche ad hoc per le imprese, avvalendosi di portali dedicati all’innovazione.
Strutture per la ricerca
La Direzione è incaricata della mappatura delle strutture per la ricerca o facilities dell’Ateneo che comprendano attrezzature, laboratori e stabulari, promuove le iniziative di networking col territorio e con altri soggetti e istituzioni sul tema e coordina la raccolta di informazioni e i suggerimenti del personale di ricerca in merito al Programma Nazionale per le Infrastrutture di Ricerca.
Valutazione
La Direzione, tramite un apposito sportello, offre informazioni e assistenza ai docenti dell’Università di Pisa che intendono partecipare alle procedure per il conseguimento dell’abilitazione scientifica nazionale. Compete poi alla Direzione la raccolta, il controllo e la validazione dei dati relativi alla ricerca di ateneo propedeutici alla Valutazione della Qualità della Ricerca e a tal fine fornisce anche assistenza a professori e ricercatori per la selezione e sottomissione delle pubblicazioni scientifiche oggetto di valutazione. L’Unità Valutazione della Ricerca della Direzione è inoltre chiamata a fornire assistenza nella compilazione della Scheda Unica Annuale per la Ricerca Dipartimentale (SUA-RD) e supporto alle Commissioni Scientifiche di Area per la Valutazione d’Ateneo.
Etica nella ricerca
La Direzione è incaricata di fornire supporto all’Organismo preposto per il Benessere Animale, di cui al D. lgs. 26/2014,e al costituendo Comitato Bioetico dell’Ateneo. Particolarmente intensa è l’attività della Direzione nell’ambito delle attività di ricerca con impiego di animali con servizi che spaziano dalla consulenza ai gruppi di ricerca in merito alla normativa in vigore, all’attività formativa permanente sulla sperimentazione animale, dagli adempimenti normativi alla promozione dei piani di manutenzione degli stabulari, fino alla gestione del personale stabularista. Per maggiori informazioni cliccare qui.
Accesso Aperto
La Direzione promuove iniziative formative-informative ricorrenti in merito all’accesso aperto ai prodotti e ai dati della ricerca per il personale docente. È possibile rivolgersi all’Unità Servizi per la Ricerca per consulenza sui requisiti in tema di accesso aperto in ambito di legislazione nazionale e in ottemperanza a specifici programmi di finanziamento, quali ad esempio Horizon 2020.
Comunicare la Ricerca
La Direzione è impegnata non solo in attività di networking e promozionali della ricerca svolta in Ateneo ma è anche direttamente impegnata in importanti iniziative in ambito di comunicazione quali BRIGHT, La Notte dei Ricercatori in Toscana, finanziata dall’Unione Europea.
Networking e Politiche della Ricerca
La Direzione sostiene e coordina la partecipazione dell’Ateneo nell’ambito di iniziative, associazioni e tavoli in ambito di ricerca e politiche della ricerca quali APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea), la Commissione CRUI dei Delegati per la Ricerca, Netval (Network per la Valorizzazione della Ricerca Universitaria), e molti altri.
Interpello interno per collaborazione alla ricerca nell’ambito del progetto “Effects of Sedaqua on stress prevention in Zebrafish model”
https://alboufficiale.unipi.it/wp-content/uploads/2019/09/avviso-fabbisogno-interno.pdf
https://alboufficiale.unipi.it/wp-content/uploads/2019/09/avviso-fabbisogno-interno.pdf
Scienze della formazione primaria a.a. 2024/2025
Il bando di ammissione ad anni successivi al primo per la riassegnazione di eventuali posti vacanti a.a. 2025/2026 per il corso di laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria sarà pubblicato a partire da fine giugno 2025.
Sotto sono consultabili il bando e i dettagli relativi alla selezione dell'a.a. 2024/2025.
BANDO
L'elenco dettagliato dei posti disponibili è indicato nella seguente tabella:
Anno di corso |
Posti disponibili |
II |
9 |
III | 9 |
IV | 0 |
V | 0 |
Gli interessati devono presentare apposita domanda dal 26 giugno ed entro il termine perentorio del 10 luglio 2024.
A fini della presentazione della domanda di partecipazione al concorso, il candidato deve:
1. effettuare la registrazione entro le ore 12.00 del 10 luglio 2024 al portale di ateneo Alice: www.studenti.unipi.it
Effettuare il log-in sul portale e scegliere dal menu a destra la voce “Segreterie” – “Iscrizione concorsi” e il relativo concorso di ammissione.
Al termine della procedura, il sistema rilascia una ricevuta di “avvenuta iscrizione al concorso”. Tale ricevuta, contraddistinta da un progressivo univoco, costituisce l’unico documento comprovante la corretta iscrizione al concorso: in caso di contestazione, è ammesso a partecipare solo il candidato in grado di esibirla.
2. procedere al pagamento entro il 10 luglio 2024, della tassa concorsuale di euro 60 presente nella sezione Tasse del portale Alice al termine della procedura di richiesta di ammissione.
3. caricare sul portale Alice, in fase di iscrizione al concorso, sempre entro la scadenza prevista:
a. Modulo di ammissione scaricabile dalla presente pagina
b. Certificato con il dettaglio delle attività formative sostenute, il relativo voto e il numero di crediti conseguiti (in caso di studenti iscritti); certificato di laurea con il dettaglio delle attività formative sostenute, il relativo voto e il numero di crediti conseguiti (in caso di studenti laureati)
c. un documento di riconoscimento in corso di validità
Gli studenti laureati in un'università straniera sono inoltre tenuti a produrre i seguenti documenti tradotti e legalizzati:
1. certificato degli esami sostenuti con relativi crediti ECTS, tradotto e legalizzato rilasciato dall'università straniera;
2. sistema di valutazione del sistema universitario dell'ateneo al quale lo studente è iscritto;
3. conversione in ECTS degli esami sostenuti, rilasciato dall'università di provenienza, nel caso in cui gli stessi non siano espressi in crediti;
4. programmi degli esami sostenuti.
Non saranno prese in considerazione domande presentate con modalità diverse rispetto a quelle sopra descritte.
Dopo la scadenza non è più possibile iscriversi al concorso.
ESITI
Il mancato completamento dell'immatricolazione entro la scadenza indicata equivale a rinuncia.
I posti eventualmente rimasti disponibili al termine delle sopraindicate procedure rimarranno scoperti.
Per effettuare un passaggio di corso sarà necessario effettuare la richiesta dal portale Gepaco.
Per effettuare una immatricolazione per abbreviazione di carriera, è necessario collegarsi alla pagina personale del portale Alice. Dal menù è necessario selezionare "Scelta del corso/immatricolazione" e selezionare il corso di interesse. Alla fine della procedura compariranno: il FORIM (da stampare, firmare e ricaricare sul portale) e la tassa di iscrizione da pagare per completare l'immatricolazione.
Per effettuare un trasferimento, è necessario collegarsi alla pagina personale del portale Alice. Dal menù è necessario selezionare "Scelta del corso/immatricolazione", selezionare "immatricolazione pre trasferimento in ingresso" e selezionare il corso di interesse. Alla fine della procedura comparirà la tassa di iscrizione da pagare a meno che non si sia fatta richiesta di borsa di studio DSU. Una volta pagata la tassa di iscrizione è necessario scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (in caso si sia invece fatta richiesta di borsa di studio DSU, allegare la ricevuta) per ricevere il nullaosta. Il nullaosta deve essere consegnato all'università di provenienza contestualmente alla domanda di trasferimento. Una volta che l'Università di Pisa riceverà il foglio di congedo dall'ateneo di provenienza, l'immatricolazione sarà perfezionata.
- I curricula degli aventi diritto all’abbreviazione di corso verranno sottoposti al Consiglio di corso di studio che delibererà in merito alla convalida degli esami sostenuti.
- Dal momento della pubblicazione della graduatoria, gli studenti potranno frequentare le lezioni.
In caso i vincitori non completino l'immatricolazione nei tempi previsti si procederà agli scorrimenti di graduatoria.
Informazioni a cura di:
Direzione Didattica, Studenti e Internazionalizzazione
Largo Bruno Pontecorvo n. 3 - Pisa
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lanciato il piano di sviluppo del Polo Universitario Sistemi Logistici di Livorno per il 2020
Riunione al vertice per lanciare il nuovo piano di sviluppo del Polo Universitario Sistemi Logistici di Livorno dell’Ateneo pisano. Lo scorso 29 agosto, a Villa letizia, sede del Polo Universitario Sistemi Logistici, si sono riuniti per il “Comitato strategico e di indirizzo” il Rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella, il Sindaco di Livorno Luca Salvetti, Riccardo Vitti, Presidente Fondazione Livorno, Stefano Corsini, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale insieme naturalmente al Direttore del Polo Gianluca Dini.
Il gruppo dei partecipanti alla riunione
Il Comitato è stata l’occasione per tracciare le linee di sviluppo per il 2020. Il progetto futuro è di ampliare gli investimenti per favorire la formazione dei giovani laureati e a questo scopo è prevista l’attivazione di borse, assegni e dottorati di ricerca con l’obiettivo di creare sinergie tra l’ateneo, le istituzioni e il mondo produttivo. La riunione è inoltre servita per fare il punto sui risultati conseguiti sinora con l’attivazione della nuova laurea magistrale in Management e Controllo dei Processi Logistici e il consolidamento di quella triennale esistente in Economia e Legislazione dei Sistemi Logistici. Anno dopo anno quest’ultimo percorso di studi, ha infatti incrementato la sua attrattività, con circa centocinquanta nuovi iscritti ed un numero sempre maggiore di fuori sede, successo che deriva anche dagli ottimi risultati a livello di placement. Come infatti dimostrano gli ultimi dati AlmaLaurea, il 50 per cento dei laureati in Economia e Legislazione dei Sistemi Logistici il inizia a lavorare entro 3 mesi dal conseguimento del titolo e nel 15% dei casi la laurea ha dato la possibilità di cambiare lavoro e di crescere in termini di carriera.
Alla riunione di Villa hanno inoltre partecipato per l’Ateneo pisano Alessandro Balestrino, in rappresentanza dei dipartimenti universitari coinvolti, Barbara Bonciani, Assessore al Porto con delega all’Università del Comune di Livorno, e Simone Gagliani e Claudio Capuano per l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale.
Tesi di dottorato dell'Ateneo vince il premio "Nobile" 2019
Filippo Chiarello, PhD presso il dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell’Università di Pisa, è il vincitore del Premio Nazionale Bernardo Nobile 2019, nella categoria tesi di dottorato. Il premio, bandito dall'Area Science Park di Trieste, assegna un premio di 2500 euro al lavoro che abbia utilizzato esplicitamente i brevetti come fonte di informazione.
La tesi dal titolo Mining Technical Knowledge. Natural Language Processing Techniques and Engineering Management Methods è stata discussa sotto la supervisione dei professori Andrea Bonaccorsi e Gualtiero Fantoni.
La tesi studia come l'Intelligenza Artificiale può aiutare ingegneri e manager a estrarre informazioni da grandi moli di dati, in formato testuale. L'approccio adottato nella ricerca ha consentito anche di sviluppare soluzioni software innovative per l'analisi e l'applicazione in contesti industriali. Nella tesi di Chiarello è data ampia evidenza di come le informazioni contenute nei brevetti e negli articoli scientifici possano riguardare diversi ambiti (come design di prodotto, gestione delle risorse umane o marketing), se si riesce a mettere insieme la conoscenza degli esperti di dominio con la potenza computazionale dei moderni algoritmi di Intelligenza Artificiale. L'allargamento delle fonti d'informazione a settori meno scontati, la creazione di ‘ponti’ fra queste fonti, quali ad esempio fra social network e brevetti o fra Wikipedia e la letteratura scientifica, conferisce un ulteriore carattere di originalità al lavoro.
“Si tratta di un riconoscimento prestigioso, che è frutto anche di un sistema di lavoro del gruppo di ricerca del quale faccio parte. Infatti, le conoscenze multidisciplinari che il gruppo coltiva, nonché le numerose collaborazioni di ricerca con centri e imprese, sono essenziali per fare ricerca in questi ambiti” – afferma l’ing. Chiarello.
Filippo Chiarello, 29 anni, originario di Grosseto, è attualmente assegnista di ricerca in Ingegneria economico-gestionale e lavora al progetto Erasmus+ Ulisse. È Project Manager del progetto "Understanding European Projects through Text Mining" (Fondazione Giacomo Brodolini, Università di Pisa) e teaching assistant per l'insegnamento "Strategic and Competitive Intelligence", della professoressa Antonella Martini (MSc Data Science & Business Informatics). Ha al suo attivo collaborazioni di ricerca con lo spin-off Erre Quadro ed è fondatore di una sua start-up – Texty – con la quale ha vinto il I e II premio alla competizione Lazio Innova 2019, sul tema HR 4.0.
Giorno della Memoria: lectio magistralis del professor Franceschini su Primo Levi
In occasione dell'81mo anniversario dalla infausta promulgazione delle leggi razziali italiane firmate a Pisa da Vittorio Emanuele III nel 1938, il 5 settembre alle 10,45 nella sala Gronchi della tenuta di Rossore il professore Fabrizio Franceschini, direttore del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici dell'Università di Pisa (CISE), terrà una lectio magistralis dal titolo “Primo Levi, Capaneo: gli ebrei "pisani".
Oltre ad affrontare alcuni aspetti della persecuzione razziale nella nostra città, il fulcro della lectio sarà l'illustrazione di un racconto poco noto di Primo Levi - nel terribile scenario di Auschwitz - che vede come protagonisti un ebreo pisano e uno studente polacco a Pisa, con molti e originali riferimenti all'ambiente goliardico pisano.
L’appuntamento fa parte delle manifestazioni indette dal Comune di Pisa per il 5 settembre “Giorno della Memoria contro la persecuzione contro gli ebrei e le ebree contro ogni razzismo”.
Stagioni più instabili e estremizzazione del clima: dal lago più antico d’Europa le indicazioni sul futuro del Mediterraneo
Stagioni più estreme, con estati più calde e aride e maggiore instabilità autunnale dovuta a forti precipitazioni specie fra settembre e dicembre. Questa potrebbe essere la tendenza futura del clima nel Mediterraneo a seguito del riscaldamento globale che emerge dallo studio dei sedimenti del lago di Ohrid, il più antico di Europa, al confine tra Albania e Macedonia del Nord. La notizia arriva da uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature e condotto da un vasto consorzio internazionale capitanato dal professore Bernd Wagner dell’Università di Colonia e coordinato per l’Italia dal professore Giovanni Zanchetta del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, fra i “Principal Investigator” dell’intero progetto.
“Le proiezioni dei modelli fisico-matematici sul clima futuro nel Mediterraneo a seguito del riscaldamento globale sono caratterizzate da ampie incertezze soprattutto per quanto riguarda l’andamento delle precipitazioni, da cui dipende la disponibilità idrica di oltre 450 milioni di persone – spiega Zanchetta - Per comprendere meglio i possibili scenari futuri è quindi necessario indagare il clima passato e da questo punto di vista il lago Ohrid è uno scrigno ricco di informazioni preziosissime sull’evoluzione clima nel Mediterraneo nell’ultimo milione e mezzo di anni”.
Per “leggere” il clima passato e ricavare indicazioni sul futuro, i ricercatori hanno analizzate per cinque anni i quasi tre km di carote di sedimento recuperate dal fondale del lago durante una campagna di carotaggio profondo realizzata nel 2013. I campioni sono quindi stati suddivisi e analizzati presso i vari istituti di ricerca, fra cui anche i laboratori dell’Università di Pisa.
“Le proprietà geochimiche e il contenuto di polline rinvenuti nei carotaggi hanno mostrato un aumento delle precipitazioni nel periodo autunnale e invernale, legato ad un riscaldamento delle temperature superficiali del Mar Mediterraneo, che si verifica durante i periodi caldi e interglaciali – conclude Eleonora Regattieri ricercatrice dell’Università di Pisa e coautrice dello studio su Nature- Effetti simili potrebbero quindi derivare dal recente riscaldamento climatico di origine antropica, e in questo contesto, le ricerche sul lago di Ohrid possono essere utili per migliorare le proiezioni future sul cambiamento climatico”.
I partner italiani del consorzio internazionale che ha realizzato lo studio, oltre all’Ateneo pisano sono le Università di Firenze, Bari, Reggio Emilia e Roma Sapienza, il CNR e l’ Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV).