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Comunicati stampa

L’Università di Pisa lancia il nuovo portale Alumni (https://alumni.unipi.it), nato per diventare un ideale punto di incontro tra l’Ateneo, le sue laureate e i suoi laureati e gli attuali studenti. Gli “alumni” sono gli ex allievi di un’università che abbiano conseguito nell’istituzione un titolo di studio di qualsiasi livello ed è proprio a questo ampio pubblico che, in via privilegiata, si rivolge il nuovo servizio.

Il sito fa parte di un più ampio progetto sugli “Alumni” nato dalla collaborazione tra il Polo Comunicazione del CIDIC, il Career Service e l’Associazione Laureati dell’Ateneo Pisano (ALAP), la realtà associativa che da 55 anni riunisce gli ex allievi dell’Ateneo.

L’obiettivo è quello di potenziare e strutturare la rete delle laureate e dei laureati Unipi, creando uno spazio che raccolga e proponga iniziative e opportunità.

Sono diversi i servizi già attivi. Attraverso un form presente sul portale c’è la possibilità di iscriversi alla newsletter mensile, che aggiornerà gli iscritti sulle attività di career service e mentoring, sulle opportunità di formazione continua e di aggiornamento professionale, sui principali eventi dell’Ateneo e su vicende e aneddoti che riguardano la sua storia.

Particolare attenzione è stata prestata alle storie dei laureati Unipi, che saranno raccontate direttamente da loro nel formato di interviste e podcast Vox Alumni. Protagonista della prima puntata è Matteo Betti Degl’Innocenti, che si è laureato all’Università di Pisa in Lingue nel 2009 e che da tre anni vive e lavora in Olanda ricoprendo il ruolo di capo del settore marketing alla Mattel, l’azienda di giocattoli famosa in un tutto il mondo per aver creato Barbie.

È in via di progressivo sviluppo il programma di mentoring, rivolto sia ai professionisti laureati a Pisa che vogliano mettere la propria esperienza a disposizione degli studenti in qualità di mentor, sia agli studenti e laureandi che vogliano intraprendere un percorso guidato di formazione e orientamento alla realtà lavorativa.

Le prossime tappe del progetto “Alumni” prevedono l’ampliamento dei canali di comunicazione con gli alumni, con la possibilità di raccogliere e rilanciare suggerimenti e stimoli che partano da loro, la strutturazione di un’offerta di servizi, convenzioni e iniziative a loro dedicate e la valorizzazione del ruolo e delle attività di ALAP, con l’obiettivo di favorire gli scambi intergenerazionali e di esperienze professionali, creare occasioni di networking e facilitare l’ingresso dei neolaureati nel mondo del lavoro.

L’Università di Pisa lancia il nuovo portale Alumni (https://alumni.unipi.it), nato per diventare un ideale punto di incontro tra l’Ateneo, le sue laureate e i suoi laureati e gli attuali studenti. Gli “alumni” sono gli ex allievi di un’università che abbiano conseguito nell’istituzione un titolo di studio di qualsiasi livello ed è proprio a questo ampio pubblico che, in via privilegiata, si rivolge il nuovo servizio.

Il sito fa parte di un più ampio progetto sugli “Alumni” nato dalla collaborazione tra il Polo Comunicazione del CIDIC, il Career Service e l’Associazione Laureati dell’Ateneo Pisano (ALAP), la realtà associativa che da 55 anni riunisce gli ex allievi dell’Ateneo.

L’obiettivo è quello di potenziare e strutturare la rete delle laureate e dei laureati Unipi, creando uno spazio che raccolga e proponga iniziative e opportunità.

alumni copertina copy

Sono diversi i servizi già attivi. Attraverso un form presente sul portale c’è la possibilità di iscriversi alla newsletter mensile, che aggiornerà gli iscritti sulle attività di career service e mentoring, sulle opportunità di formazione continua e di aggiornamento professionale, sui principali eventi dell’Ateneo e su vicende e aneddoti che riguardano la sua storia.

Particolare attenzione è stata prestata alle storie dei laureati Unipi, che saranno raccontate direttamente da loro nel formato di interviste e podcast Vox Alumni. Protagonista della prima puntata è Matteo Betti Degl’Innocenti, che si è laureato all’Università di Pisa in Lingue nel 2009 e che da tre anni vive e lavora in Olanda ricoprendo il ruolo di capo del settore marketing alla Mattel, l’azienda di giocattoli famosa in un tutto il mondo per aver creato Barbie.

È in via di progressivo sviluppo il programma di mentoring, rivolto sia ai professionisti laureati a Pisa che vogliano mettere la propria esperienza a disposizione degli studenti in qualità di mentor, sia agli studenti e laureandi che vogliano intraprendere un percorso guidato di formazione e orientamento alla realtà lavorativa.

Le prossime tappe del progetto “Alumni” prevedono l’ampliamento dei canali di comunicazione con gli alumni, con la possibilità di raccogliere e rilanciare suggerimenti e stimoli che partano da loro, la strutturazione di un’offerta di servizi, convenzioni e iniziative a loro dedicate e la valorizzazione del ruolo e delle attività di ALAP, con l’obiettivo di favorire gli scambi intergenerazionali e di esperienze professionali, creare occasioni di networking e facilitare l’ingresso dei neolaureati nel mondo del lavoro.

La Pisa University Press tra i protagonisti della 24esima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Fino a lunedì 23 maggio, la casa editrice dell'Università di Pisa, sarà presente al Lingotto Fiere al Padiglione 3, nello stand dell’Associazione University Press Italiane (NS21), con il proprio catalogo e tutte le novità.

La più importante fiera dell'editoria sarà anche l'occasione per diffondere ulteriormente la Costituzione italiana tradotta in ucraino, appena pubblicata dalla Pisa University Press, già distribuita gratuitamente nel sistema scolastico della Toscana e in arrivo anche nelle scuole delle altre regioni. La pubblicazione, che sarà proposta per un possibile inserimento sulla piattaforma del Senato dove non risultano traduzioni in ucraino, è disponibile anche in open access. Curata dai professori Saulle Panizza e Roberto Romboli, presenta la traduzione in ucraino di Oleksandra Rekut.

 

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Tra le altre novità che debuttano a Torino: “Matteotti si racconta. La famiglia, gli studi, la politica”, cofanetto in cinque volumi curato da Stefano Caretti e Jaka Makuc. Un'opera che vuole proporre alle lettrici e ai lettori del XXI secolo, giovani ma non solo, il pensiero e la vita di Giacomo Matteotti, ricollocandolo nel proprio contesto storico e, allo stesso tempo, restituendone la drammatica attualità. Un’opera destinata a chiunque desideri riscoprire con semplicità una delle personalità più alte dell’Italia del Novecento.

Indaga come la musica abbia cambiato il consumo della politica, invece, il libro “1980. Una lunga estate italiana” del professor Alessandro Volpi, docente di Storia Contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Pisa. Un viaggio nel tempo alla riscoperta dei concerti degli artisti internazionali, che in quell’anno – il 1980, appunto – ritornarono finalmente in Italia, e di quelli italiani, a cominciare dai cantautori. Concerti di musica “pop” che, da quel momento in poi – per una decina di anni – sono stati utilizzati dalla politica per cercare consensi nuovi, soprattutto tra i giovani.

Dal 2 al 4 maggio scorso ha avuto luogo a Roma la XV edizione di RomeCup, evento dedicato all'innovazione, fatto di incontri, campi di gara, confronti e sfide che fanno da scenario ai robot costruiti dalle scuole italiane. L’obiettivo della manifestazione è offrire ai giovani un’esperienza in cui scoprire l'emozione di imparare in un contesto aperto, collaborare e condividere conoscenze e competenze, esplorando le frontiere più̀ inclusive della tecnologia. Il 3 maggio, in particolare, RomeCup ha ospitato l'evento finale di 5GBOT, la sfida promossa dalla Fondazione Mondo Digitale in collaborazione con Fondazione Lars Magnus Ericsson, per lo sviluppo di applicazioni robotiche e di intelligenza artificiale basate sulle prestazioni e le caratteristiche innovative della tecnologia 5G. Il progetto ha coinvolto studenti universitari e alunni degli istituti superiori, affiancati dai ricercatori dei tre centri di Ricerca & Sviluppo di Ericsson in Italia (Genova, Pisa, Pagani), in un nuovo contest sul 5G.

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Per l’Università di Pisa, hanno partecipato a 5GBOT i Dipartimenti di Informatica e di Ingegneria dell'Informazione. Tre studenti, Giuseppe Bisicchia (corso di laurea magistrale in Computer Science a Pisa, curriculum ICT Infrastructure), Sara Magrini e Paolo Marinelli (corso di laurea in Ingegneria robotica e dell'automazione) hanno allenato da febbraio ad aprile 2022, sotto la guida dei loro docenti e del team di ricercatori Ericsson, una classe dell'Istituto ITCG F. Niccolini di Volterra, sezione industriale A. Santucci di Pomarance, per ideare, creare e finalizzare il prototipo da portare alla RomeCup. Un progetto portato avanti anche grazie al supporto dell’Ufficio Scolastico Provinciale, in particolare della dott.ssa Raglianti. Paolo e Sara sono stati presenti anche all'evento finale a Roma.

“Il 5GBOT è stata un'esperienza davvero formativa sotto tanti punti di vista - commenta Sara - Noi studenti tutor ci siamo interfacciati durante tutto il percorso sia con i ragazzi della scuola sia con grandi realtà professionali e questo ci ha permesso di sviluppare un approccio molto flessibile a seconda del caso. L'aspetto più interessante è la volontà delle grandi realtà aziendali di suscitare l'interesse dei ragazzi nei confronti delle materie STEM, a partire dall’adolescenza, mediante progetti come questo. L'evento a Roma ci ha permesso di comprendere ancor più l'esigenza di stimolare fin dalla tenera età i ragazzi, che hanno infatti partecipato alla giornata con grande entusiasmo. Personalmente questa esperienza mi ha permesso di conoscere alcuni aspetti che sicuramente torneranno utili nel mondo del lavoro e non solo".

romecup2I ragazzi dell’Istituto “A. Santucci” di Pomarance, accompagnati dai professor Antonio Quarta e dalla professoressa Eleonora Lenzini, hanno partecipato a 5GBOT presentando il progetto Next Generation: un progetto di mobilità elettrica (con sistemi plug in alimentati da fotovoltaico) con la particolarità di un sistema di guida misto: guida autonoma nelle aree mappate e guida da remoto nelle aree non mappate. I veicoli così come pensati sono adatti alla mobilità pubblica in modalità di car sharing. Per la realizzazione del progetto i ragazzi hanno utilizzato anche le competenze acquisite nel corso di Robotica e di Prototipazione veloce che hanno permesso di scegliere i componenti, eseguirne il rilievo, progettare scocche e telai che poi sono state realizzati mediante stampa 3D, assemblaggio, programmazione e testing. È stata un’attività di potenziamento delle eccellenze, come evidenziato con soddisfazione dalla preside Federica Casprini, che ha permesso ai ragazzi di confrontarsi con i coetanei di altre scuole e di comprendere l’importanza e la concretezza del percorso di studi intrapreso, come sottolineato dal vicepreside Antonio Quarta. Le ricadute positive evidenziate dagli alunni sono molteplici: Guido Camici e Mattia Niccolai hanno evidenziato come iniziative del respiro di 5GBOT permettano di mettere in pratica in modo integrato le competenze acquisite in differenti materie curricolari.

NextGeneration è stata anche una corsa contro il tempo: Mina Qoli, l’ideatrice del progetto, ha vinto le resistenze di alcuni colleghi in merito alla fattibilità del progetto entro la scadenza, mentre c’è chi, come Andrea Pacciani, ha fatto più di una volta le ore piccole per risolvere le problematiche di progettazione e realizzazione del progetto. Arianna Rapalli, che ha presentato il lavoro durante il contest insieme a Gianluca Macchioni, ha evidenziato stupita come ancora nelle discipline STEM ci sia una forte maggioranza di ragazzi pur non avendo percepito barriere di genere.

L’iniziativa ha infine permesso agli studenti di stabilire un apprezzato collegamento con il mondo universitario, come evidenziato da Noemi Micheletti e Gaia Benucci. Questi riscontri degli studenti e del corpo docente sono un’importante conferma per la Fondazione Lars Magnus Ericsson e la Fondazione Mondo Digitale, organizzatori dell’evento, ma anche per il nostro Ateneo che ha ritenuto importante aderire ad un’iniziativa il cui obiettivo è quello di contribuire a promuovere percorsi formativi e carriere in ambito STEM, sostenere l’orientamento universitario, contribuire alla creazione di una società connessa, innovativa e sostenibile con la creatività e progettualità dei più giovani, valorizzare nuovi talenti e idee e, infine contrastare il divario di genere in ambito scientifico e tecnologico.

Contatti
Chiara Bodei (Dipartimento Informatica)
Enzo Mingozzi (Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione)
Federica Paganelli (Dipartimento Informatica)
Lucia Pallottino (Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione)
Giovanni Stea (Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione)

WhatsApp Image 2022 05 19 at 09.30.26 1Più di 450 studenti delle scuole superiori di tutta la Versilia hanno partecipato alla giornata di orientamento organizzata dal Comune di Seravezza, in provincia di Lucca, mercoledì 18 maggio in collaborazione con l'Università di Pisa insieme alla Scuola Normale Superiore e alla Scuola Superiore Sant'Anna. Le sale di Palazzo Mediceo e le Scuderie Granducali si sono trasformate per un’intera giornata in un grande punto informativo sul Sistema Universitario Pisano, attraverso stand e attività di orientamento che hanno offerto a maturandi e non solo notizie sui corsi di laurea, sull'offerta formativa e sulle opportunità offerte agli studenti delle scuole superiori per l’accesso all’istruzione universitaria.

Per l’Ateneo pisano hanno partecipato tutti i venti dipartimenti, con le due Scuole di Ingegneria e di Medicina, presenti con i delegati all’orientamento e un folto gruppo di giovani tutor molto motivati ed efficaci, cui si sono aggiunti i rappresentanti della Scuola Normale e della Scuola Sant'Anna.

Alle Scuderie si è tenuta la presentazione del prorettore per gli Studenti dell'Università di Pisa, Rossano Massai, e dello staff dell’Unità Orientamento, coadiuvati dai responsabili per l’orientamento delle due scuole di eccellenza, che hanno illustrato nel dettaglio il funzionamento della struttura didattica e dei servizi di supporto. Nelle nove sale al piano nobile di Palazzo Mediceo sono stati invece ospitati gli stand dei 20 dipartimenti pisani, della Normale e del Sant'Anna. Qui i rappresentanti e i tutor hanno incontrato gli studenti per illustrare loro gli aspetti legati alla didattica e per fornire informazioni sugli sbocchi professionali dei diversi corsi.

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“Siamo lieti di questa iniziativa – ha dichiarato il professor Rossano Massai, nel ringraziare l’amministrazione comunale di Seravezza per l’organizzazione e il supporto all’evento - e molto soddisfatti dell’eccellente capacità di coinvolgimento delle scuole superiori dimostrato dal Comune e dall’assessore Bertonelli, che ringrazio personalmente per l’impegno. È per noi molto importante la partecipazione a manifestazioni come questa che ci consentono di intercettare, in un’unica occasione, tantissimi giovani in formazione, e anche i loro docenti, ai quali trasmettere e comunicare i vantaggi potenziali dell’istruzione universitaria e tutte quelle che sono le opportunità oggi a disposizione, anche per le famiglie meno abbienti, per poter intraprendere questo percorso, nell’ottica di un efficace trasferimento dell’innovazione proprio attraverso i giovani che si formeranno all’Università di Pisa, e magari anche presso le due Scuole di eccellenza della città, e che potranno successivamente portare nuove idee e nuovi stimoli a tutto il territorio”.

Anche il sindaco di Seravezza Lorenzo Alessandrini ha voluto sottolineare l’importanza di questa iniziativa intervenendo personalmente all’apertura dell’evento: “sono contento che l’Università di Pisa, la Scuola Normale e la Scuola Sant’Anna abbiano aderito a questa iniziativa e sono felice del fatto che si riesca a fornire indicazioni, proposte e suggestioni di orientamento a giovani che in questa fase della loro vita stanno utilizzando il massimo della loro fantasia. Una suggestione ben indirizzata, un consiglio spassionato, una proposta intelligente possono dare un utile supporto in questa fase di scelte tanto importanti”.

Marco Avvenuti, Silvia Bencivelli, Carlo Carminati, Matteo Dondé, Vincenzo Mele, Giovanna Pizzanelli, Chiara Prosperini, Leonora Rossi, Marco Scarponi, Sara Venchiarutti hanno discusso e redatto le linee guida per la comunicazione stradale in occasione del convegno “Rinnovare la mobilità urbana: strumenti e comunicazione per una città sostenibile e sicura” organizzato dall’Università di Pisa, dall’Ordine dei Giornalisti della Toscana e dalla Fondazione Michele Scarponi. Qui di seguito il testo.

 

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I trasporti condizionano le nostre vite e le dinamiche della nostra collettività. Dai trasporti dipende l’accessibilità ai posti di lavoro e a quelli dell’educazione, così come la fruizione e la godibilità del tempo libero. L’organizzazione dei trasporti è determinante per l’inquinamento delle città, quindi per la nostra salute, e il modo in cui li usiamo incide globalmente sul cambiamento climatico.

In questo contesto, la sicurezza stradale potrebbe sembrare un aspetto secondario.
Crediamo che invece, al contrario, sia il punto di partenza dal quale ricostruire le nostre città. Soprattutto visto che la mortalità da incidenti stradali è una delle principali cause di morte in ogni fascia di età, e la principale nelle persone giovani. E la scarsa sicurezza stradale è il principale deterrente alla mobilità attiva (mobilità pedonale e ciclistica).

L’obiettivo deve essere coniugare sostenibilità ed efficienza nel nostro spazio urbano, cominciando con il rilancio del sistema di trasporto pubblico e della mobilità attiva, e mettendo al primo posto la sicurezza.

Si possono seguire i buoni esempi: migliorare il design delle strade, per esempio, come è stato fatto in Svezia a partire dagli anni Novanta, con un progetto chiamato Vision Zero che poi è stato preso a modello da altri paesi come Regno Unito e Svizzera.

Si può adottare un approccio per cui ogni intervento di trasformazione urbana sia rivolto a rendere più sicuri gli spostamenti in bicicletta e a piedi, il che rende di conseguenza lo spazio più sicuro per tutti.

Si possono studiare i problemi del traffico partendo, più che dalla presunta inadeguatezza delle strade, dall’abnorme uso delle automobili e dal mancato rispetto delle regole e dei limiti di velocità.

Si possono fare tante cose.
Di sicuro in questo profondo cambiamento culturale la comunicazione ha un ruolo decisivo. E il modo con cui raccontiamo gli incidenti stradali è cruciale.

Queste linee guida sono la nostra proposta per cominciare a parlarne. Traggono ispirazione dal documento di Laura LakerMedia Guidelines for Reporting Road Collisions” della University of Westminster, riproponendolo nel contesto italiano. Si tratta solo di un contributo iniziale, che potrà essere esteso e rielaborato, nella speranza che possa essere largamente condiviso.

Sempre, accuratezza: nella descrizione di un problema legato alla mobilità (incidente stradale, traffico eccessivo, deviazioni dei percorsi urbani, lavori in corso…) bisogna essere precisi. Soprattutto è necessario distinguere bene ciò che si sa, ed è verificato e verificabile, da ciò che non si sa e che magari è una voce o un racconto a metà, rilasciato in una situazione di confusione.

Seguire e approfondire: in molti casi, le informazioni sulle responsabilità e sulle dinamiche di un incidente arrivano dopo mesi o anni, quando ormai l’evento non è più una notizia. Al contrario, seguire un evento nel tempo permetterebbe di mostrare al pubblico come lavorano le forze dell’ordine e la giustizia stimolando una riflessione più meditata sul tema della sicurezza stradale.

L’importanza dei contesti: è importante parlare dei rischi della strada con riferimenti precisi alle statistiche. Si sa che veicoli più grandi e veloci possono creare danni maggiori, mentre pedoni e ciclisti sono più spesso vittime incolpevoli di un incidente: va detto. Al contrario, enfatizzare fattori statisticamente meno rilevanti (la nebbia o la mancanza del caschetto) induce il lettore a colpevolizzare la vittima dell’incidente prima che ne siano state chiarite le cause e la dinamica.

Un incidente racconta tante cose: Gli incidenti non sono quasi mai fatalità isolate e si possono prevenire: chi ne scrive deve dare la possibilità al lettore di farsi un’idea di insieme del problema, soprattutto finché le cause del singolo incidente sono in corso di accertamento. Nella narrazione, inquadrarli come un problema di salute pubblica, includendo il contributo di pianificatori ed esperti di sicurezza stradale.

Non generalizzare: nel caso in cui un avvenimento (incidente, rallentamento, ostacolo alla percorribilità di una strada…) sia imputabile a una specifica persona, bisogna evitare di stigmatizzare l’intera categoria a cui appartiene. Evitare di riferire l’evento, genericamente, ad automobilisti o ciclisti, per esempio, per smorzare l’aggressività tra i diversi gruppi di utenti della strada.

Gli oggetti non hanno colpe: nella cronaca di uno scontro tra veicoli, è indispensabile riferire l’evento alle persone coinvolte e non ai veicoli. Non sostituire la descrizione dell’attore umano coinvolto con il nome del veicolo: si può semplicemente parlare dell’autista, del motociclista, del ciclista e così via, e non del pedone investito da un’auto perché il pedone è stato investito da un automobilista.

Nessuna complicità: bisogna evitare qualsiasi forma di accondiscendenza verso chi viola la legge o non rispetta il codice della strada, e tantomeno di trasformare i trasgressori in vittime. Per esempio, bisogna evitare di presentare gli autovelox come strumenti per vessare gli automobilisti, perché è proprio la velocità a causare la maggior parte degli incidenti stradali e ad aggravarne le conseguenze.

Sempre dalla parte del più debole: la percezione di una gerarchia fra gli utenti della strada induce ad essere più severi nei riguardi del più debole. Non cadere in questa trappola: al ciclista o al pedone si rimprovera troppo superficialmente di “non essersi fatto vedere”, o di essere “sbucato all’improvviso”.

Chiara Pelosi, borsista di ricerca presso il gruppo di ricerca THERMOLAB del Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa ha vinto il Premio Lucci 2022, una prestigiosa onorificenza bandita ogni due anni dall’Associazione Italiana di Analisi Termica e Calorimetria (AICAT), per onorare la memoria del professor Alberto Lucci. Tale premio viene consegnato a un giovane ricercatore o a una giovane ricercatrice italiana di età non superiore a trentacinque anni alla data di scadenza del bando, che operi in modo significativo nel campo della calorimetria o dell’analisi termica. Chiara Pelosi riceverà il premio in occasione del convegno “The 13th European Symposium of Thermal Analysis and Calorimetry” (ESTAC13) in programma a Palermo il prossimo settembre, dove terrà un Award Plenary Lecture sulle sue recenti ricerche.

Chiara Pelosi, 29 anni, originaria di Pisa, ha conseguito la laurea triennale in Chimica presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa nel 2014, e la laurea magistrale in Chimica (classe Chimica Organica) nel 2017, entrambe con la votazione di 110/110 e lode. Nel 2017 ha iniziato il dottorato di ricerca in Scienze Chimiche e dei Materiali sempre presso l’Università di Pisa, svolgendo una tesi dal titolo “A novel class of protein-polymer conjugates with biodegradable polyphosphoesters: synthesis, biochemical, and biophysical evaluation”. Il progetto di dottorato si è svolto all’interno di una collaborazione fra il gruppo di ricerca THERMOLAB del Dipartimento di Chimica dell’Università di Pisa (sotto la supervisione della professoressa Maria Rosaria Tinè) e il gruppo guidato da professor Frederik Wurm (Sustainable Polymer Chemistry dell’University of Twente, Paesi Bassi, in precedenza al Max Plank Institute for Polymer Research, Mainz, Germania). Chiara Pelosi ha ricevuto il titolo di dottore di ricerca nel maggio del 2021, con la votazione di ottimo cum luade.

Chiara Pelosi ha attualmente una borsa post-doc nell’ambito del progetto PON “AGM for CuHe - Materiali di nuova generazione per il restauro dei Beni Culturali: nuovo approccio alla fruizione”. La sua attività di ricerca è incentrata sull’applicazione della calorimetria, dell’analisi termica, e sulla caratterizzazione chimico-fisica delle proprietà di base di sistemi di interesse ambientale, farmaceutico, industriale (SSD CHIM/02). Gli ambiti di applicazione studiati nel corso degli anni sono stati molteplici. In particolare, la ricerca di Chiara Pelosi si è focalizzata sulla sintesi e sulla caratterizzazione chimico-fisica, termica e morfologica di sistemi coniugati polimero-proteina di interesse farmaceutico, basati su una promettente classe di polimeri biodegradabili, i polifosfoesteri.

Le conoscenze acquisite sullo studio termodinamico della stabilità di proteine in soluzione, sono state sfruttate anche per la valutazione delle interazioni fra proteine e complessi antitumorali e la caratterizzazione termica di blend e compositi formati da materiale di scarto di natura polimerica con applicazioni nel biopackaging alimentare. Recentemente sono in corso nuovi studi per la caratterizzazione chimico-fisica di nuovi Deep Eutectic Solvents, di scarti di conceria potenzialmente tossici e di nuovi materiali geopolimerici per il restauro.

chiara pelosiChiara Pelosi, borsista di ricerca presso il gruppo di ricerca THERMOLAB del Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa ha vinto il Premio Lucci 2022, una prestigiosa onorificenza bandita ogni due anni dall’Associazione Italiana di Analisi Termica e Calorimetria (AICAT), per onorare la memoria del professor Alberto Lucci. Tale premio viene consegnato a un giovane ricercatore o a una giovane ricercatrice italiana di età non superiore a trentacinque anni alla data di scadenza del bando, che operi in modo significativo nel campo della calorimetria o dell’analisi termica. Chiara Pelosi riceverà il premio in occasione del convegno “The 13th European Symposium of Thermal Analysis and Calorimetry” (ESTAC13) in programma a Palermo il prossimo settembre, dove terrà un Award Plenary Lecture sulle sue recenti ricerche.

Chiara Pelosi, 29 anni, originaria di Pisa, ha conseguito la laurea triennale in Chimica presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa nel 2014, e la laurea magistrale in Chimica (classe Chimica Organica) nel 2017, entrambe con la votazione di 110/110 e lode. Nel 2017 ha iniziato il dottorato di ricerca in Scienze Chimiche e dei Materiali sempre presso l’Università di Pisa, svolgendo una tesi dal titolo “A novel class of protein-polymer conjugates with biodegradable polyphosphoesters: synthesis, biochemical, and biophysical evaluation”. Il progetto di dottorato si è svolto all’interno di una collaborazione fra il gruppo di ricerca THERMOLAB del Dipartimento di Chimica dell’Università di Pisa (sotto la supervisione della professoressa Maria Rosaria Tinè) e il gruppo guidato da professor Frederik Wurm (Sustainable Polymer Chemistry dell’University of Twente, Paesi Bassi, in precedenza al Max Plank Institute for Polymer Research, Mainz, Germania). Chiara Pelosi ha ricevuto il titolo di dottore di ricerca nel maggio del 2021, con la votazione di ottimo cum luade.

Chiara Pelosi ha attualmente una borsa post-doc nell’ambito del progetto PON “AGM for CuHe - Materiali di nuova generazione per il restauro dei Beni Culturali: nuovo approccio alla fruizione”. La sua attività di ricerca è incentrata sull’applicazione della calorimetria, dell’analisi termica, e sulla caratterizzazione chimico-fisica delle proprietà di base di sistemi di interesse ambientale, farmaceutico, industriale (SSD CHIM/02). Gli ambiti di applicazione studiati nel corso degli anni sono stati molteplici. In particolare, la ricerca di Chiara Pelosi si è focalizzata sulla sintesi e sulla caratterizzazione chimico-fisica, termica e morfologica di sistemi coniugati polimero-proteina di interesse farmaceutico, basati su una promettente classe di polimeri biodegradabili, i polifosfoesteri.

Le conoscenze acquisite sullo studio termodinamico della stabilità di proteine in soluzione, sono state sfruttate anche per la valutazione delle interazioni fra proteine e complessi antitumorali e la caratterizzazione termica di blend e compositi formati da materiale di scarto di natura polimerica con applicazioni nel biopackaging alimentare. Recentemente sono in corso nuovi studi per la caratterizzazione chimico-fisica di nuovi Deep Eutectic Solvents, di scarti di conceria potenzialmente tossici e di nuovi materiali geopolimerici per il restauro.

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