Consegnate le medaglie a 500 laureati e laureate con lode dell’Università di Pisa
Sono circa 500 i neo-dottori e le neo-dottoresse che sabato 30 novembre 2024 hanno partecipato alla cerimonia di consegna delle medaglie ai laureati e alle laureate con lode dell’Università di Pisa. L’evento, che si tiene quattro volte all’anno, ha celebrato gli studenti e le studentesse più meritevoli che hanno conseguito il titolo con lode nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 luglio 2024.
La giornata è stata suddivisa in quattro sessioni, ciascuna dedicata a diversi Dipartimenti. Durante la mattinata la cerimonia è stata presieduta dal professor Mauro Tulli, delegato del rettore per i rapporti con le istituzioni universitarie nazionali, che ha consegnato le medaglie ai laureati e alle laureate dei Dipartimenti di Ingegneria Civile e Industriale, Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni, Ingegneria dell’Informazione, Filologia, Letteratura e Linguistica.
Nel pomeriggio, a presiedere la cerimonia c’era il professor Giuseppe Iannaccone, prorettore vicario dell’Università di Pisa, che ha consegnato le medaglie ai laureati e alle laureate dei Dipartimenti di Economia e Management e Civiltà e Forme del Sapere.
L'evento rappresenta un momento di grande orgoglio per l’intera comunità accademica, in cui si celebrano non solo i risultati accademici degli studenti, ma anche il valore del merito e dell’impegno personale. La cerimonia è stata un’occasione per rinsaldare il legame tra l’Università e i suoi laureati, testimoniando il prestigio dell’Ateneo e la qualità della formazione offerta.
I laureati e le laureate con lode degli altri Dipartimenti erano già stati premiati nella cerimonia dello scorso 9 novembre.
Bonus 2024 - Welfare integrativo
Nell’ambito del Welfare integrativo 2024, per tutto il personale tecnico-amministrativo e bibliotecario, tecnologo, collaboratore ed esperto linguistico, è prevista l’erogazione di un contributo a supporto delle spese sostenute nell’anno 2024 per il pagamento delle utenze domestiche (servizio idrico integrato, energia elettrica e gas naturale) e per le spese sostenute per l’affitto della prima casa e per gli interessi sul mutuo relativi alla prima casa.
È possibile richiedere il Bonus bollette dal 29 novembre al 12 dicembre 2024.
Cofinanziamenti della tassa di iscrizione al Master Universitario di I livello in "Diritto e Amministrazione dell'Ecosistema Digitale"
Il Master di primo livello in Diritto e Amministrazione dell'Ecosistema Digitale, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza, è orientato a far acquisire le competenze necessarie a gestire in modo integrato le attività digitali pubbliche indispensabili per affrontare le sfide della transizione tecnologica nell’ambito della sicurezza digitale, dell’intelligenza artificiale e dell’e-government.
Università di Pisa: al Centro Enrico Avanzi è tornato il Bancolat
Da lunedì 2 dicembre torna, completamente rinnovato, il Bancolat del Centro di Ricerche Agro-ambientali “Enrico Avanzi” (CiRAA) dell’Università di Pisa. Il distributore self-service di latte crudo a disposizione del pubblico che qui, al prezzo di un euro al litro, può "prelevare" un litro di latte di alta qualità. Unica accortezza: avere con sé una bottiglia – preferibilmente in vetro – e una borsa termica, per mantenere il latte alla temperatura ideale durante il trasporto e poi conservarlo in frigorifero tra 0° e 4°C.
“Dopo quattro anni di sosta a causa della pandemia e delle relative restrizioni, il servizio Bancolat riprende adesso con un nuovo distributore automatico, che eleva ulteriormente gli standard igienici e di freschezza del prodotto – spiega il professor Angelo Canale, direttore del Centro “Enrico Avanzi” – Il nostro obiettivo principale è quello di educare il consumatore a operare scelte alimentari più consapevoli, privilegiando le filiere corte e sostenibili, minimizzando così le intermediazioni commerciali e instaurando un rapporto diretto con il produttore”.
Per acquistare il latte crudo del Centro “Enrico Avanzi”, è necessario recarsi direttamente in stalla, dove una piccola mandria di vacche da latte di razza Frisona Italiana produce ogni giorno il latte che, attraverso la cooperativa di produttori toscani Granducato, viene in gran parte indirizzato alla centrale del latte di Firenze per la produzione di latte fresco a marchio Mukki. La rimanente parte viene valorizzata destinando il latte a caseifici localizzati nella provincia di Pisa e al distributore self-service, attivo tutti i giorni dalle ore 9:00 alle 18:00, situato in via Eleonora Duse, una traversa del viale D’Annunzio, all’interno della tenuta di Tombolo, sede del Centro.
“Il latte crudo è un prodotto genuino, privo di conservanti e che mantiene inalterate tutte le caratteristiche organolettiche della materia prima - illustra il professor Marcello Mele, Direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Pisa - Dopo la mungitura il latte è refrigerato a una temperatura tra 0° e 4°C e regolarmente analizzato sia in procedura di autocontrollo sia dall’autorità sanitaria regionale per garantirne la salubrità. La presenza di grasso di affioramento durante la conservazione in frigo è normale ed è dovuta al fatto che il latte crudo non ha subito alcun trattamento di omogeneizzazione del grasso”.
Il latte crudo, non avendo subito alcun processo di pastorizzazione, va consumato solo dopo essere stato bollito.
Università di Pisa: al Centro Enrico Avanzi è tornato il Bancolat
Da lunedì 2 dicembre torna, completamente rinnovato, il Bancolat del Centro di Ricerche Agro-ambientali “Enrico Avanzi” (CiRAA) dell’Università di Pisa. Il distributore self-service di latte crudo a disposizione del pubblico che qui, al prezzo di un euro al litro, può "prelevare" un litro di latte di alta qualità. Unica accortezza: avere con sé una bottiglia – preferibilmente in vetro – e una borsa termica, per mantenere il latte alla temperatura ideale durante il trasporto e poi conservarlo in frigorifero tra 0° e 4°C.
“Dopo quattro anni di sosta a causa della pandemia e delle relative restrizioni, il servizio Bancolat riprende adesso con un nuovo distributore automatico, che eleva ulteriormente gli standard igienici e di freschezza del prodotto – spiega il professor Angelo Canale, direttore del Centro “Enrico Avanzi” – Il nostro obiettivo principale è quello di educare il consumatore a operare scelte alimentari più consapevoli, privilegiando le filiere corte e sostenibili, minimizzando così le intermediazioni commerciali e instaurando un rapporto diretto con il produttore”.
Per acquistare il latte crudo del Centro “Enrico Avanzi”, è necessario recarsi direttamente in stalla, dove una piccola mandria di vacche da latte di razza Frisona Italiana produce ogni giorno il latte che, attraverso la cooperativa di produttori toscani Granducato, viene in gran parte indirizzato alla centrale del latte di Firenze per la produzione di latte fresco a marchio Mukki. La rimanente parte viene valorizzata destinando il latte a caseifici localizzati nella provincia di Pisa e al distributore self-service, attivo tutti i giorni dalle ore 9:00 alle 18:00, situato in via Eleonora Duse, una traversa del viale D’Annunzio, all’interno della tenuta di Tombolo, sede del Centro.
“Il latte crudo è un prodotto genuino, privo di conservanti e che mantiene inalterate tutte le caratteristiche organolettiche della materia prima - illustra il professor Marcello Mele, Direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Pisa - Dopo la mungitura il latte è refrigerato a una temperatura tra 0° e 4°C e regolarmente analizzato sia in procedura di autocontrollo sia dall’autorità sanitaria regionale per garantirne la salubrità. La presenza di grasso di affioramento durante la conservazione in frigo è normale ed è dovuta al fatto che il latte crudo non ha subito alcun trattamento di omogeneizzazione del grasso”.
Il latte crudo, non avendo subito alcun processo di pastorizzazione, va consumato solo dopo essere stato bollito.
Selezione per un tecnologo presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale
Electrical circuits on leaves, lenses and orange peels: the new frontiers of microelectronics in Pisa
Developed by a team of electronic engineers at the Department of Information Engineering (DII) of the University of Pisa, it represents a major step forward in the study of conformable electronics, creating devices that work on surfaces thin enough to be applied anywhere.
The research, a collaboration between the University of Pisa, IIT Milan and EPFL, has been published in the prestigious journal Nano Letters.
“Adapting electronic devices to perfectly conform to curved, irregular surfaces is a difficult goal, but one that can also pave the way for endless applications, in both the industrial and medical sectors,” explains Gianluca Fiori, professor of Electronics at the DII. “The device we have developed is extremely thin, on the order of a few microns, and has a flexible polymer substrate that can adhere perfectly to any type of surface. Many transistors can be integrated in one square centimetre and our next challenge will be to create complex circuits that can be applied, for example, to food to monitor its deterioration throughout the production, transport and sales chain, in order to reduce food waste, or to the body itself to monitor physiological parameters in a non-invasive way”.
The application of flexible, conformable nanodevices to the biomedical field is the cutting-edge research that Gianluca Fiori is pursuing in the SKIN2TRONICS project, recently funded by ERC Synergy Grants, Europe’s most competitive and prestigious research funding programme.
“The work to create the device,” adds Federico Parenti, PhD student at DII and first author of the paper, “involves a complex process that requires highly advanced machinery, which our team has designed. In particular, we have developed an inkjet printer capable of defining structures with micrometric resolution, overcoming the limitations of the models currently on the market. The electronic device is the result of a combination of standard and more advanced techniques for depositing microelectronic material, such as ink deposition”.
“Transistors produced in this way,” concludes Elisabetta Dimaggio, electronics researcher at DII, “can achieve excellent performance, and can therefore be perfectly integrated into more complex electronic circuits, both digital and analogue. Furthermore, our research has shown that these devices maintain the required performance levels even under repeated bending stress. This resilience is crucial for conformable electronics.
Given the enormous potential for development and application, the research on flexible electrical devices is one of the flagship research areas of our laboratories dedicated to the digital transition of companies and to Industry 5.0, where cutting-edge research for future industrial processes is carried out in different fields in an integrated and interdisciplinary way”.
Nozze d’Oro e d’Argento con la laurea ad Agraria
Appuntamento il 28 novembre al Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali in occasione del centenario dell’ordinamento dell’Istruzione superiore agraria (1924-2024)
Nozze d’Oro e d’Argento per i laureati e le laureate in Agraria dell’Università di Pisa. I festeggiamenti per i 50 e i 25 anni dalla laurea di coloro che hanno conseguito il titolo nel 1973 e 1974 e nel 1998 e 1999 saranno al Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Ateneo Pisano (Via del Borghetto, 80) il 29 novembre alle 17, al termine delle celebrazioni per il centenario dell’ordinamento dell’Istruzione superiore agraria (1924-2024). La giornata inizierà alle 14,30, sono previsti gli interventi di Amedeo Alpi, vicepresidente Accademia dei Georgofili, Bruno Ronchi, dell’Università della Tuscia e Luigi Casanovi, Presidente Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali Pisa, Lucca e Massa Carrara.
L'evento è organizzato dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, dal Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (Ministero della Giustizia) e dall'Accademia dei Georgofili.
Chirurgia genica: arrivano le nanoparticelle d’oro per riparare il DNA
La chirurgia genica ha un nuovo alleato, sono le nanoparticelle d’oro grazie alle quali i principi attivi riescono ad entrare nel nucleo delle cellule e agire sul DNA eliminando le mutazioni dannose. La scoperta arriva dal progetto europeo I-Gene appena giunto a conclusione e premiato dall'European Innovation Council per il suo alto contenuto innovativo. Si tratta di un riconoscimento che la Commissione Europea concede in caso di risultati estremamente rilevanti.
“Siamo un'epoca in cui possiamo editare i genomi e questo significa che se ci sono degli errori, noi tendenzialmente li possiamo correggere, ma per trasformare tutto questo in terapie e applicazioni utili c’è un collo di bottiglia”, spiega la professoressa Vittoria Raffa del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, coordinatrice del progetto.
“I principi attivi che fanno questo editing sono infatti degli enzimi che da soli non riescono a penetrare nelle cellule, – continua Raffa - per risolvere la questione noi abbiamo inventato dei vettori che sono delle nanoparticelle d’oro. Rispetto ai vettori attualmente utilizzati che impiegano virus presentano alcuni vantaggi: non sono tossici, il che consente un loro utilizzo più ampio senza controindicazioni, e si attivano con la luce”
Il team del progetto, da sinistra a destra: Arnoud Everhardt, Vittoria Raffa, Soultana Konstantidinou, Marta d’amora, Mascha Stroobant, Agnieszka Lindstaedt, Carmen Piazza, Alessandro De Carli, Elena Landi, Chiara Gabellini, Michele Lai, Dariusz Witt, Piotr Barski.
La sperimentazione delle nanoparticelle d’oro è stata fatta in vitro e in vivo su embrioni di zebrafish, i casi studio hanno riguardato il COVID-19 e il melanoma, sfruttando in quest’ultimo caso proprio la fotoattivazione attraverso laser.
A livello tecnico, I-Gene ha dunque proposto un nuovo concetto di ingegneria genetica con una metodologia basata sull'attivazione laser di un nano vettore capace di innescare una rottura o scissione del DNA. La superiorità rispetto alle metodologie attuali risiede anche nell'integrazione delle funzioni temporale, spaziale e di fedeltà: l’editing avviene solo quando il laser è acceso, dove il laser è focalizzato e solo sul bersaglio. Complessivamente, questo consente il controllo dell'editing a singola cellula e fornisce un livello di sicurezza assoluto per lo sviluppo di un editing genomico efficace per applicazioni biotecnologiche e terapeutiche.
Insieme alla professoressa Vittoria Raffa hanno lavorato al progetto per l’Università di Pisa la professoressa Chiara Gabellini del dipartimento di Biologia, il professore Mauro Pistello e il dottore Michele Lai del dipartimento di Medicina Traslazionale, e il professore Francesco Fuso del dipartimento di Fisica.
La conferenza finale di I-GENE si è tenuta all'ExCel di Londra il 19-20 marzo come evento satellite del “Advanced Therapies Congress”, la più grande conferenza ed esposizione europea sulle terapie cellulari e geniche. È stata un'opportunità incredibile e unica per i ricercatori di I-GENE di incontrare leader del settore e decisori politici, condividere intuizioni, creare partnership e tracciare il percorso per il futuro delle terapie avanzate.
Chirurgia genica: arrivano le nanoparticelle d’oro per riparare il DNA
Il risultato frutto di I-Gene, un progetto coordinato dall’Università di Pisa che è stato premiato per l’alto contenuto innovativo dall'European Innovation Council
La chirurgia genica ha un nuovo alleato, sono le nanoparticelle d’oro grazie alle quali i principi attivi riescono ad entrare nel nucleo delle cellule e agire sul DNA eliminando le mutazioni dannose. La scoperta arriva dal progetto europeo I-Gene appena giunto a conclusione e premiato dall'European Innovation Council per il suo alto contenuto innovativo. Si tratta di un riconoscimento che la Commissione Europea concede in caso di risultati estremamente rilevanti.
“Siamo un'epoca in cui possiamo editare i genomi e questo significa che se ci sono degli errori, noi tendenzialmente li possiamo correggere, ma per trasformare tutto questo in terapie e applicazioni utili c’è un collo di bottiglia”, spiega la professoressa Vittoria Raffa del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, coordinatrice del progetto.
“I principi attivi che fanno questo editing sono infatti degli enzimi che da soli non riescono a penetrare nelle cellule, – continua Raffa - per risolvere la questione noi abbiamo inventato dei vettori che sono delle nanoparticelle d’oro. Rispetto ai vettori attualmente utilizzati che impiegano virus presentano alcuni vantaggi: non sono tossici, il che consente un loro utilizzo più ampio senza controindicazioni, e si attivano con la luce”.
La sperimentazione delle nanoparticelle d’oro è stata fatta in vitro e in vivo su embrioni di zebrafish, i casi studio hanno riguardato il COVID-19 e il melanoma, sfruttando in quest’ultimo caso proprio la fotoattivazione attraverso laser.
A livello tecnico, I-Gene ha dunque proposto un nuovo concetto di ingegneria genetica con una metodologia basata sull'attivazione laser di un nano vettore capace di innescare una rottura o scissione del DNA. La superiorità rispetto alle metodologie attuali risiede anche nell'integrazione delle funzioni temporale, spaziale e di fedeltà: l’editing avviene solo quando il laser è acceso, dove il laser è focalizzato e solo sul bersaglio. Complessivamente, questo consente il controllo dell'editing a singola cellula e fornisce un livello di sicurezza assoluto per lo sviluppo di un editing genomico efficace per applicazioni biotecnologiche e terapeutiche.
Insieme alla professoressa Vittoria Raffa hanno lavorato al progetto per l’Università di Pisa la professoressa Chiara Gabellini del dipartimento di Biologia, il professore Mauro Pistello e il dottore Michele Lai del dipartimento di Medicina Traslazionale, e il professore Francesco Fuso del dipartimento di Fisica.