Al Polo Fibonacci la sfida tra i giovani programmatori della macchina di Turing
Si è svolta il 17 marzo, al Polo Fibonacci, la ventesima edizione della Gara Nazionale di Programmazione della Macchina di Turing, la competizione organizzata dal dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa rivolta agli studenti delle scuole medie superiori di ogni tipo, provenienti da tutta Italia. A vincere è stata la squadra del Liceo Scientifico “Galilei” di Verona formata da Davide Rizzotti e Marian Statache, seguiti da Mihai Tribri e Alan Michael Padovani dell’ITIS “G. Marconi” di Verona e Francesco Colasante e Matteo Lizzi dell’ISS “Luigi di Savoia” di Chieti (la classifica completa delle squadre è disponibile a questo link: http://mdt.di.unipi.it/Documentazione/Classifica.aspx). In palio c’erano dieci immatricolazioni gratuite al primo anno dell’Università di Pisa, un premio che permette di attrarre iscritti da fuori regione. Sponsor principale della gara è il Rotary Club Galilei di Pisa, di cui è presidente il professor Paolo Corsini.
La gara, diretta da Antonio Cisternino, è un’iniziativa storica che ha origine da un’idea dei professori Franco Turini, direttore del dipartimento di Informatica, Paolo Mancarella e Antonio Brogi. Il fine è quello di introdurre gli studenti alla programmazione utilizzando un formalismo storico dell’Informatica introdotto da uno dei padri fondatori della disciplina, Alan Turing, celebrato di recente anche nel nostro Ateneo in occasione del centenario della nascita e ormai noto a tutti grazie a vari film tra cui “The imitation game”. Il formalismo è completo – nel senso che permette di rappresentare una qualsiasi funzione matematica calcolabile – e allo stesso tempo è anche molto semplice da raccontare. Grazie a questo è possibile consentire di programmare a studenti di tutte le scuole focalizzandosi sulle idee chiave della programmazione e non sui tecnicismi. La gara era stata introdotta come attività della settimana della cultura promossa dal MIUR.
L’iniziativa è ormai un classico per molte scuole di tutta Italia e alcune regioni - la Regione Lazio l’anno scorso e da quest’anno la Regione Sardegna – hanno iniziato a organizzare ediziono locali. Inoltre il dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa ha appena firmato un accordo con l’Università La Sapienza di Roma per sviluppare l’iniziativa sul territorio nazionale.
Un minuto di silenzio per le vittime dell'incidente in Spagna
In considerazione del terribile incidente avvenuto in Spagna, l'Università di Pisa inizierà la giornata odierna "Per una nuova primavera delle Università" con un minuto di silenzio, in ricordo degli studenti Erasmus.
Al Polo Fibonacci la sfida tra i giovani programmatori della macchina di Turing
Si è svolta il 17 marzo, al Polo Fibonacci, la ventesima edizione della Gara Nazionale di Programmazione della Macchina di Turing, la competizione organizzata dal dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa rivolta agli studenti delle scuole medie superiori di ogni tipo, provenienti da tutta Italia.
A vincere è stata la squadra del Liceo Scientifico “Galilei” di Verona formata da Davide Rizzotti e Marian Statache (nella foto a destra), seguiti da Mihai Tribri e Alan Michael Padovani dell’ITIS “G. Marconi” di Verona e Francesco Colasante e Matteo Lizzi dell’ISS “Luigi di Savoia” di Chieti (la classifica completa delle squadre è disponibile a questo link). In palio c’erano dieci immatricolazioni gratuite al primo anno dell’Università di Pisa, un premio che permette di attrarre iscritti da fuori regione. Sponsor principale della gara è il Rotary Club Galilei di Pisa, di cui è presidente il professor Paolo Corsini.
La gara, diretta da Antonio Cisternino, è un’iniziativa storica che ha origine da un’idea dei professori Franco Turini, direttore del dipartimento di Informatica, Paolo Mancarella e Antonio Brogi. Il fine è quello di introdurre gli studenti alla programmazione utilizzando un formalismo storico dell’Informatica introdotto da uno dei padri fondatori della disciplina, Alan Turing, celebrato di recente anche nel nostro Ateneo in occasione del centenario della nascita e ormai noto a tutti grazie a vari film tra cui “The imitation game”.
Il formalismo è completo – nel senso che permette di rappresentare una qualsiasi funzione matematica calcolabile – e allo stesso tempo è anche molto semplice da raccontare. Grazie a questo è possibile consentire di programmare a studenti di tutte le scuole focalizzandosi sulle idee chiave della programmazione e non sui tecnicismi. La gara era stata introdotta come attività della settimana della cultura promossa dal MIUR.
L’iniziativa è ormai un classico per molte scuole di tutta Italia e alcune regioni - la Regione Lazio l’anno scorso e da quest’anno la Regione Sardegna – hanno iniziato a organizzare ediziono locali. Inoltre il dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa ha appena firmato un accordo con l’Università La Sapienza di Roma per sviluppare l’iniziativa sul territorio nazionale.
Nelle foto in basso le squadre classificate al secondo e terzo posto.
Come capitalizzare l’esperienza Erasmus a fini professionali
Il dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa organizza una giornata dedicata al progetto Erasmus+, in particolare agli sviluppi di garagErasmus, l’iniziativa europea che mira a costruire una rete professionale tra gli oltre 3 milioni di ex Erasmus, oltre a promuovere la mobilità e la circolazione di idee in Europa.
L’evento avrà luogo venerdì 18 marzo presso il Polo Piagge e sarà diviso in due parti. Dalle ore 10.30 alle 12.30 si svolgerà la parte aperta al pubblico: oltre alle opportunità offerte dal progetto Erasmus, sarà presentata per la prima volta la costituenda Erasmus+ Alumni and Student Association – ESAA, l’organismo che sotto il coordinamento della Commissione europea riunisce garagErasmus come professional network e le associazioni studenti Erasmus: ESN, OCEANS e EMA.
La seconda parte, dalle ore 14.00 alle 17.45, è riservata agli iscritti al workshop e si focalizzerà sulla progettazione internazionale. In particolare, prenderà in esame il progetto Check-In Europe di garagErasmus, la piattaforma on-line di international job matching dell’Erasmus generation www.checkineurope.org. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero 050 500194 o scrivere ai seguenti indirizzi email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Floriano Papi
Lunedì 14 marzo è venuto a mancare il professor Floriano Papi, per molti anni ordinario di Zoologia e poi di Etologia all'Università di Pisa, nonché socio nazionale dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Nato nel 1926 a Follonica, si era laureato in Scienze Naturali nel 1947, dopo aver partecipato attivamente alla guerra di liberazione con la Brigata Garibaldi, attività per la quale fu insignito della Croce al merito di guerra. Divenuto ordinario nel 1963 presso la nostra università, dopo il periodo di straordinariato a Bari, vi ha svolto continuativamente la propria opera scientifica, didattica e organizzativa, anche come direttore dell’Istituto di Biologia Generale e del Dipartimento di Scienze del Comportamento Animale, da lui stesso fondato assieme a colleghi etologi e fisiologi. Nel 1973 fu insignito dell’Ordine del Cherubino della nostra Università. Dal 1983 era membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei.
I suoi studi iniziali riguardarono la sistematica e la faunistica dei Platelminti e lo resero un’autorità internazionale nel campo, come testimoniato anche dai due generi di Platelminti (Papia e Florianella) nominati in suo onore. A partire dagli anni '60 la sua attività di ricerca si focalizzò interamente sul comportamento degli animali, contribuendo allo sviluppo e all’affermazione dell’Etologia sia in Italia che all’estero. Il professor Papi è riconosciuto come uno dei fondatori della scuola etologica italiana, di cui Pisa costituisce una delle sedi storiche assieme a Parma e Firenze. È stato tra i soci fondatori della Società Italiana di Etologia, costituitasi proprio a Pisa nel 1973, di cui è stato più volte presidente e di cui era attualmente presidente onorario. Il suo fondamentale contributo per l’etologia italiana è ben riassunto dalle parole dell’attuale presidente della Società, professor Stefano Turillazzi: “Con lui se ne va un altro elemento di quel gruppo di ricercatori che ha reso l'Etologia una disciplina fondamentale della biologia moderna. Papi rimane un punto di riferimento a livello mondiale per la ricerca sull'orientamento animale. Grande scienziato e grande uomo ci mancherà come guida e come amico; ma la sua opera resterà un esempio per i giovani che, come lui, sono animati da una curiosità inestinguibile e da un entusiasmo sempre vivo per lo studio del comportamento animale.”
I primi studi etologici del professor Papi riguardarono il corteggiamento delle lucciole, di cui decifrò le modalità di comunicazione luminosa tra maschio e femmina. I suoi contributi scientifici più importanti in campo etologico restano quelli relativi all’orientamento degli animali, che studiò per quasi cinquant'anni in diverse specie. I primi studi riguardarono soprattutto invertebrati (ragni e crostacei anfipodi), mentre le ricerche più estese riguardarono gli uccelli (soprattutto, ma non esclusivamente, il colombo viaggiatore) e le tartarughe marine. Il nome di Papi è universalmente associato alle sue fondamentali scoperte sul sistema di navigazione dei colombi viaggiatori con il quale questi animali sono in grado di ritrovare la propria casa dopo essere stati trasportati lontano da essa. Grazie alle sue intuizioni, il gruppo di ricerca da lui coordinato mise per la prima volta in luce il ruolo critico degli odori presenti nell’atmosfera in questi processi, dimostrando come i colombi sviluppino una vera e propria mappa olfattiva di navigazione delle aree circostanti la loro colombaia. La teoria della navigazione olfattiva di Papi rappresenta una pietra miliare negli studi sull’orientamento animale e il meccanismo proposto costituisce a tutt’oggi uno dei sistemi di orientamento animale meglio conosciuti, che si ritiene sia alla base delle capacità di navigazione anche di molte altre specie di uccelli.
Negli ultimi anni di attività, il professor Papi ha studiato le migrazioni delle tartarughe marine e i sistemi di orientamento che esse impiegano nei loro viaggi oceanici, svolgendo ricerche pionieristiche con nuovi sistemi di telemetria satellitare e innovativi metodi sperimentali. Per lo svolgimento delle sue varie ricerche, il professor Papi ha compiuto molteplici missioni in varie parti del mondo, attivando proficue collaborazioni con molti colleghi e gruppi di ricerca all’estero.
Il professor Papi ha avuto molti riconoscimenti sia nazionali che internazionali per la sua attività scientifica, tra cui il premio G.B. Grassi, la Medaglia d’oro per le Scienze fisiche e naturali e il Premio Feltrinelli dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Nel 2009 fu nominato Associate Fellow del Royal Institute of Navigation inglese, proprio in considerazione delle sue scoperte sui meccanismi della navigazione animale.
Acuerdos internacionales interuniversitario
Los Acuerdos que la Universidad de Pisa ha hecho con otras universidades e instituciones extranjeras tienen como objetivo promover y llevar a cabo actividades conjuntas relacionadas con la enseñanza, la investigación y la formación.
Información y contactos
Dirección de Investigación e internacionalización
Unidad de Cooperación Internacional
Lungarno Pacinotti, 44 56126 Pisa
Tel. +39 050/2212907 – Fax: +39 050/2212222
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Un modello predittivo per capire come si disperdono le ceneri nelle eruzioni vulcaniche
Realizzare un modello predittivo per capire come si disperdono le ceneri delle eruzioni vulcaniche prendendo come caso studio l’eruzione dell’Etna del 2006. E’ questo l’oggetto della ricerca nata dalla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Pisa e il dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa che è stata pubblicata sul “Journal of Geophysical Research: Solid Earth” e che ha appena conquistato la copertina della newsletter dell’American Geophysical Union, la più grande associazione geofisica al mondo.
“Capire come si disperdono le ceneri nell’aria e a terra è di fondamentale importanza per la sicurezza dei trasporti e non solo - ha spiegato la professoressa Maria Vittoria Salvetti dell’Ateneo pisano - il 24 novembre 2006 l’eruzione dell’Etna provocò infatti il blocco dell’aeroporto di Fontanarossa, il terzo più grande del nostro Paese, che si trova a 48 chilometri di distanza dal vulcano. Ma la cenere vulcanica non riguarda solo il traffico aereo ma anche la salute pubblica e l'agricoltura”.
Il processo di dispersione di particelle vulcaniche nell’atmosfera dopo un'eruzione è incredibilmente complesso e caotico a causa del diverso comportamento delle particelle di diverse dimensioni e dell’incertezza nella distribuzione: alcune possono rimanere in aria per pochi minuti, mentre altre possono rimanere in volo per anni, viaggiando migliaia di chilometri in tutto il mondo.
“La ricerca è partita dalla tesi di laurea magistrale in Ingegneria Aerospaziale della dottoressa Federica Pardini che aveva come obiettivo la quantificazione dell’incertezza nel processo di dispersione di cenere vulcanica nell’atmosfera – ha sottolineato la professoressa Salvetti – ed è questo un ulteriore motivo di orgoglio per tutto il gruppo di ricerca che al dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale si occupa di fluido-dinamica”.
Un modello predittivo per capire come si disperdono le ceneri nelle eruzioni vulcaniche
Realizzare un modello predittivo per capire come si disperdono le ceneri delle eruzioni vulcaniche prendendo come caso studio l’eruzione dell’Etna del 2006. E’ questo l’oggetto della ricerca nata dalla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Pisa e il dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa che è stata pubblicata sul “Journal of Geophysical Research: Solid Earth” e che ha appena conquistato la copertina della newsletter dell’American Geophysical Union, la più grande associazione geofisica al mondo.
“Capire come si disperdono le ceneri nell’aria e a terra è di fondamentale importanza per la sicurezza dei trasporti e non solo - ha spiegato la professoressa Maria Vittoria Salvetti dell’Ateneo pisano - il 24 novembre 2006 l’eruzione dell’Etna provocò infatti il blocco dell’aeroporto di Fontanarossa, il terzo più grande del nostro Paese, che si trova a 48 chilometri di distanza dal vulcano. Ma la cenere vulcanica non riguarda solo il traffico aereo ma anche la salute pubblica e l'agricoltura”.
Il processo di dispersione di particelle vulcaniche nell’atmosfera dopo un'eruzione è incredibilmente complesso e caotico a causa del diverso comportamento delle particelle di diverse dimensioni e dell’incertezza nella distribuzione: alcune possono rimanere in aria per pochi minuti, mentre altre possono rimanere in volo per anni, viaggiando migliaia di chilometri in tutto il mondo.
“La ricerca è partita dalla tesi di laurea magistrale in Ingegneria Aerospaziale della dottoressa Federica Pardini che aveva come obiettivo la quantificazione dell’incertezza nel processo di dispersione di cenere vulcanica nell’atmosfera – ha sottolineato la professoressa Salvetti – ed è questo un ulteriore motivo di orgoglio per tutto il gruppo di ricerca che al dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale si occupa di fluido-dinamica”.
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Link all’articolo sulla rivista EOS: https://eos.org/research-spotlights/can-we-predict-how-volcanic-ash-disperses-after-an-eruption
Libertà di espressione e libertà religiosa
Si è tenuta giovedì 17 marzo, nell'Aula Magna del Polo Carmignani, la tavola rotonda “Libertà di espressione e libertà religiosa in tempi di crisi economica e di rischi per la sicurezza”, un evento organizzato nell'ambito dell’omonimo Progetto di Ricerca di Ateneo coordinato dal professor Francesco Dal Canto. La giornata è stata aperta dai saluti del direttore del dipartimento di Giurisprudenza, Roberto Romboli.
Nell’occasione è stato presentato il volume Libertà di espressione e libertà religiosa in tempi di crisi economica e di rischi per la sicurezza, curato da Francesco Dal Canto, Pierluigi Consorti e Saulle Panizza, ed edito da Pisa University Press. Al volume hanno contribuito Silvia Angeletti, Simone Baldetti, Cassandra Battiato, Pierluigi Consorti, Francesco Dal Canto, Valerio Di Pasqua, Carmela Elefante, Nicola Fiorita, Luigi Mariano Guzzo, Chiara Lapi, Michela Manetti, Matteo Monti, Michele Nisticò, Saulle Panizza, Nicola Pignatelli, Maria Chiara Ruscazio, Federica Sona, Angioletta Sperti, Elettra Stradella, Angela Valletta.
Pubblichiamo di seguito la Presentazione del volume scritta dal professor Francesco Dal Canto.
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Il presente volume raccoglie gli atti sviluppati a seguito di un incontro svoltosi il 27 novembre 2015 nell’ambito di un Progetto di ricerca coordinato dal sottoscritto e finanziato dall’Università di Pisa sul tema “Libertà religiosa e libertà di espressione in tempi di crisi economica e di rischi per la sicurezza”.
Sotto la guida di Pierluigi Consorti, per la libertà religiosa, e Saulle Panizza, per la libertà di espressione, aiutati dalle riflessioni introduttive di Michela Manetti e di Nicola Fiorita, un nutrito gruppo di giovani studiosi ha cercato di riflettere su svariati profili problematici di estrema attualità connessi alla tutela di tali diritti di libertà, dando conto, in particolare, della loro progressiva ridefinizione alla luce dei tempi di crisi economico-finanziaria e di sicurezza che stiamo attraversando. Due tipologie di crisi certamente assai diverse, sebbene entrambe dotate della medesima propensione al contenimento e al condizionamento dei diritti fondamentali.
Da una parte la crisi economica ha accentuato le disuguaglianze, accresciuto le sacche di povertà, ridotto per una fascia sempre più ampia della popolazione le opportunità reali, a cominciare dalla dimensione lavorativa, necessarie per garantire a sé e al proprio nucleo familiare un’esistenza libera e dignitosa, secondo l’impegnativa formula prevista all’art. 36 della Costituzione. E tuttavia, com’è noto, la crisi economica ha inciso non soltanto sui diritti sociali, finanziariamente condizionati, ma ha diminuito anche le possibilità concrete di esercitare i diritti tradizionali di libertà, i quali, spesso non meno degli altri, necessitano di interventi pubblici e di presidi effettivi.
La crisi economica, in particolare, ha reso più stringente l’esigenza di bilanciare l’obiettivo della protezione dei diritti con gli equilibri di bilancio e con il valore della compatibilità finanziaria. Tale necessità, com'è. noto, nel contesto di un’opinione pubblica piuttosto disattenta, ha fatto di recente il suo ingresso nel testo della Costituzione, con la riforma dell’art. 81 Cost., laddove ora viene espressamente evocato il principio dell’equilibrio di bilancio, che da obiettivo politico è divenuto uno stringente imperativo giuridico. Si può richiamare, in proposito, la nota recente sentenza della Corte costituzionale n. 10/2015, nella quale il Giudice delle leggi, agendo irritualmente sulla limitazione degli effetti temporali della propria decisione, ha operato un delicato bilanciamento tra i diversi interessi costituzionali in gioco, da una parte il diritto di numerose imprese interessate ad ottenere la restituzione di un tributo che non avrebbe dovuto essere richiesto (c.d. Robin tax) e dall’altra le esigenze di equilibrio di bilancio, ritenendo prevalente quest’ultimo e la connessa esigenza di contenimento delle spese.
L’altro fattore di crisi che si è inteso indagare è la crisi della sicurezza, fenomeno tanto più attuale alla luce degli ultimi tragici avvenimenti. L’esplosione, anche in Europa, del terrorismo di matrice islamica, che sempre più si distingue per la circostanza di non avere bersagli selezionati ma per il fatto di “sparare nel mucchio”, ha ingenerato nei cittadini la sensazione dell’esistenza di un pericolo costante e incontrollabile.
Il binomio sicurezza/libertà è antico. Sono svariati i periodi storici nei quali si sono registrate “rotture” nella tutela dei diritti in nome della sicurezza. E tuttavia oggi il contesto sembra mutato; pare di essere dinanzi ad un terrorismo dalla fisionomia nuova, che tende ad affermarsi nel tempo in modo stabile e permanente, a differire a data incerta il momento del ritorno alla normalità. Utilizzando un tragico ossimoro, si è parlato di “terrorismo del tempo ordinario”.
Dinanzi a questi fenomeni l’ordinamento risponde con politiche di prevenzione dei rischi, introdotte attraverso l’adozione di legislazioni dell’emergenza che sacrificano spazi di libertà in cambio di una diminuzione del rischio per la sicurezza, incidendo direttamente sulle stesse fondamenta su cui poggia lo Stato democratico.
Ma se fin quando l’emergenza è sporadica, eccezionale, temporanea, è possibile contenere la risposta del legislatore entro i binari della precauzionalità e della proporzionalità e dunque nell’ambito di un ragionevole contemperamento, diversa si pone la questione se l’emergenza diviene un tratto permanente.
A questo proposito, sembra ancora utile il richiamo agli indirizzi seguiti dalla giurisprudenza costituzionale nel periodo degli anni “di piombo”, laddove la legislazione emergenziale contro il terrorismo veniva giustificata proprio sul presupposto dell’eccezionalità della situazione e della sua provvisorietà. In particolare, la Corte costituzionale, nel giudicare non in contrasto con la Costituzione la decisione, operata con decreto legge, di prolungare i termini massimi di carcerazione preventiva, ebbe modo di osservare che tale provvedimento poteva apparire non irragionevole solamente in quanto temporaneo, atteso che soltanto l’emergenza poteva legittimare “misure insolite” destinate a "perdere legittimità se ingiustamente protratte nel tempo" (sent. n. 15/1982). In modo diverso, dunque, si pone la questione se l’emergenza si presenta come duratura, come dato costante con cui convivere nel quotidiano; quando la risposta del legislatore tende a presentarsi non più come una deroga alla disciplina generale ma a sostituirsi ad essa, a divenire un nuovo ordine.
In conclusione, i fenomeni che vengono affrontati nel presente volume, la crisi economico-finanziaria e la crisi della sicurezza, sembrano avere in comune proprio la circostanza di aver subito entrambi la medesima trasformazione: da situazioni eccezionali, contingenti, da cui poteva ragionevolmente conseguire un affievolimento temporaneo dei diritti, essi sono divenuti fenomeni duraturi e sistemici.
L’eccezionale è divenuto quotidiano. Conseguentemente, anche le ricadute sul livello di tutela dei diritti fondamentali rischiano di trasformarsi da contingenti in durevoli e forse irreversibili.
Francesco Dal Canto
docente di Diritto Costituzionale
HYPSTAIR, the European project to design hybrid propulsion system for a small aircraft
The HYPSTAIR project deals with components design of a serial hybrid propulsion system for a small aircraft. A serial hybrid aircraft concept currently presents the best efficiency versus range compromise in the light aviation segment. It can be considered as an electrically powered aircraft, with an on board generator used for extending the range when necessary.
The project will involve conceptual design of the hybrid propulsion system components, namely the generator, motor, inverter, batteries and control unit. The components will be sized and designed considering the performance and energy efficiency of the complete airframe-propulsion system, and will be tested in a laboratory environment. Designed dedicated human-machine interface will allow simple operation of a complex hybrid system. Together with the reliability of electric motors and the use of dual energy sources, safety of flying as provided by a system built upon these components will be improved.
All the components will be designed in a way that they will meet the relevant safety and certification standards. As there currently exist no regulations for aviation hybrid drive systems, defining these in collaboration with the authorities will be an important contribution of the project, paving the way for hybrid and electric technologies to be introduced to the market. These efforts will help to create a competitive supply chain for hybrid drive components and reduce the time to market of such innovations.
Pisa University has developed the Flight Mechanics model of the aircraft, including take off, climb, cruise and landing. The performances are calculated in all the flight conditions and, for the first time, two sources of power are present at the same time in an aircraft. New problems in the Flight mechanics field have been investigated, new instruments have been introduced to present all the flight data to the pilots in a easy way, an optimization algorithm has been set up and tested in order to maximize the range. Finally a flight simulator has been provided; all the results were presented in a meeting held at Stuttgart, February 18 and 19, 2016. A fruitful collaboration with MBVison allowed to set the new cabin instrumentation and a significant contribution by Pitom company (Pisa) allowed to set up successfully the flight simulator of Hypstair.
Prof. Aldo Frediani from University of Pisa says: "The electric flight allows not only for a riduction of the environmental impact of aviation but also the opportunity of investigating different aircraft configurations, innovative architectures formotors integration and new design tools and methods. In HYPSTAIR project our team has focused on the estimation of performance of the hybrid electric aircraft and has developed a simulator with the capability of taking the behaviours of all the components into account, including the Pilot. Piloting strategy, in fact, has a big influence on energy management and a new generation of hybrid airplane pilots may be required for the future affirmation of this technology".