Verso un bilancio di genere dell'Ateneo
Giovedì 10 marzo alle 16, nell’aula magna di Palazzo Boilleau, il Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Ateneo presenta un'indagine di genere relativa all’Università di Pisa. I temi che saranno trattati, in vista della preparazione di un più ampio Bilancio di genere, sono qui introdotti con un intervento a firma della professoressa Laura Savelli, presidente del CUG.
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Al centro dell’iniziativa del prossimo 10 marzo, sarà la presentazione dei risultati di un’indagine, svolta dalla dott.ssa Laura Leonardi, che sulla base di alcuni indicatori ricostruisce la presenza in termini assoluti e percentuali di studentesse, personale tecnico-amministrativo, dottorande, specializzande e perfezionande, personale docente sul totale della popolazione d’ateneo. L’indagine è riferita agli anni accademici 2012/13 e 2013/14.
Interverranno la presidente del CUG, Laura Savelli, e la delegata del rettore per le pari-opportunità e pro-rettore vicario Nicoletta De Francesco, Rita Biancheri, che sulle carriere femminili in Università sta lavorando col progetto Trigger, Silvia Borelli, presidente del Consiglio di Parità, Università di Ferrara e Patrizia Tomio Presidente, Università di Trento, presidentessa della Conferenza nazionale degli organismi di parità delle università italiane.
L’intento dell’iniziativa, infatti, non è solo quello di comunicare e di rendere noti i risultati di un’indagine, ma anche di commentarne il significato e di confrontarsi con le colleghe di altri atenei in merito alle possibili linee d’intervento sulle criticità della presenza femminile nel nostro ateneo e nell’università italiana in generale.
Entrando un po' più nel merito, da un punto di vista metodologico, ai fini dell'analisi sulla popolazione che opera all’interno dell’Università di Pisa, sono state individuate tre unità statistiche:
• studenti iscritti negli a.a. 2012/13 e 2013/14 a corsi di studio pre-laurea e post-laurea
• personale tecnico amministrativo in servizio al 31/12/2013 e al 31/12/2014
• personale docente in servizio al 31/12/2013 e al 31/12/2014
Parlando di criticità, in merito alla popolazione studentesca, vediamo come le studentesse si distribuiscano ormai su molti ambiti di studio, superando i maschi, per esempio, anche in ambito medico, ma anche come rimanga inferiore la loro presenza in discipline come Agraria, Ingegneria, Economia, Fisica e Informatica. Le ragazze si laureano prima dei colleghi maschi, sono più numerose nei master, ma in numero inferiore nei dottorati, con una tendenza alla diminuzione.
Per quanto riguarda il personale tecnico amministrativo e docente, la rilevazione conferma la prevalente presenza femminile tra il personale TA- se si esclude la fascia dei dirigenti- e quella maschile tra i docenti, che cresce nel passaggio da ricercatore ad associato ad ordinario. Di non poco interesse sono anche i dati, suddivisi per sesso, di coloro che hanno chiesto congedi maternità/paternità e parentali.
I risultati di questa indagine contribuiranno alla preparazione di un più ampio Bilancio di genere, in cui saranno anche considerati gli interventi del CUG per la conciliazione tempi di vita-tempi di lavoro, sul genere e la formazione universitaria e le iniziative di formazione su mobbing e benessere organizzativo.
Laura Savelli
Iniettati i primi elettroni e positroni nell’acceleratore SuperKEKB
Il 2 marzo scorso per la prima volta sono stati iniettati e fatti circolare stabilmente dei fasci di elettroni e positroni nell’acceleratore SuperKEKB con l’obiettivo di trovare i segnali sfuggenti delle particelle ancora da scoprire, cioè non contemplate dalla teoria del Modello Standard. E’ questa una delle fasi preparatorie dell'esperimento Belle-II che si svolgerà presso il laboratorio KEK a Tsukuba in Giappone che vede coinvolto in prima fila un team di ricercatori dell'Università di Pisa in strettissima collaborazione con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).
“L’esperimento fornirà ai fisici il più consistente campione di particelle di sapore pesante da analizzare che sia mai stato prodotto e che il gruppo di Pisa, insieme a circa 600 scienziati provenienti da 23 nazioni, utilizzerà per effettuare misure di precisione che possano aprire la strada alla scoperta di nuove particelle”, commenta Francesco Forti, dell’Università di Pisa, rappresentante INFN e presidente del comitato esecutivo di Belle-II.
SuperKEKB è il primo acceleratore per la ricerca in fisica fondamentale ad entrare in funzione dopo LHC al CERN di Ginevra. A differenza di LHC, in cui circolano fasci di protoni, SuperKEKB utilizza fasci di elettroni e positroni, che viaggiano in anelli separati a energie diverse, rispettivamente di 7 e 4 miliardi di elettronvolt (GeV). Quando funzionerà a pieno regime le particelle prodotte nelle collisioni saranno rivelate e misurate dall’esperimento Belle-II, un sensibilissimo rivelatore dal peso complessivo di 1500 tonnellate al cui interno è installato un gigantesco magnete di circa 1100 tonnellate.
In particolare il gruppo di fisici pisani ha contribuito all’esperimento realizzando il rivelatore di vertice (SVD) nei laboratori delle Alte Tecnologie dell’INFN, gestiti congiuntamente con il Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa all’interno del Polo Fibonacci, dove i componenti di precisione provenienti da Giappone, Austria, Inghilterra, sono stati verificati e pre-assemblati nei moduli di rivelazione da installare nell’esperimento. Altro contributo fondamentale dei fisici pisani è alle infrastrutture di calcolo dell'esperimento.
Iniettati i primi elettroni e positroni nell’acceleratore SuperKEKB per trovare i segnali sfuggenti di nuove particelle
Il 2 marzo scorso per la prima volta sono stati iniettati e fatti circolare stabilmente dei fasci di elettroni e positroni nell’acceleratore SuperKEKB con l’obiettivo di trovare i segnali sfuggenti delle particelle ancora da scoprire, cioè non contemplate dalla teoria del Modello Standard. E’ questa una delle fasi preparatorie dell'esperimento Belle-II che si svolgerà presso il laboratorio KEK a Tsukuba in Giappone che vede coinvolto in prima fila un team di ricercatori dell'Università di Pisa in strettissima collaborazione con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).
“L’esperimento fornirà ai fisici il più consistente campione di particelle di sapore pesante da analizzare che sia mai stato prodotto e che il gruppo di Pisa, insieme a circa 600 scienziati provenienti da 23 nazioni, utilizzerà per effettuare misure di precisione che possano aprire la strada alla scoperta di nuove particelle”, commenta Francesco Forti, dell’Università di Pisa, rappresentante INFN e presidente del comitato esecutivo di Belle-II.
SuperKEKB è il primo acceleratore per la ricerca in fisica fondamentale ad entrare in funzione dopo LHC al CERN di Ginevra. A differenza di LHC, in cui circolano fasci di protoni, SuperKEKB utilizza fasci di elettroni e positroni, che viaggiano in anelli separati a energie diverse, rispettivamente di 7 e 4 miliardi di elettronvolt (GeV). Quando funzionerà a pieno regime le particelle prodotte nelle collisioni saranno rivelate e misurate dall’esperimento Belle-II, un sensibilissimo rivelatore dal peso complessivo di 1500 tonnellate al cui interno è installato un gigantesco magnete di circa 1100 tonnellate.
In particolare il gruppo di fisici pisani ha contribuito all’esperimento realizzando il rivelatore di vertice (SVD) nei laboratori delle Alte Tecnologie dell’INFN, gestiti congiuntamente con il Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa all’interno del Polo Fibonacci, dove i componenti di precisione provenienti da Giappone, Austria, Inghilterra, sono stati verificati e pre-assemblati nei moduli di rivelazione da installare nell’esperimento. Altro contributo fondamentale dei fisici pisani è alle infrastrutture di calcolo dell'esperimento.
A Pisa l’UniStem Day, la giornata dedicata alla ricerca sulle cellule staminali
Ritorna anche a Pisa l’UniStem Day, la giornata dedicata alla ricerca sulle cellule staminali. L’appuntamento è venerdì 11 marzo alle 9 nell'aula magna Fratelli Pontecorvo del Polo Fibonacci dell’Università di Pisa (Largo Bruno Pontecorvo). L’iniziativa, che quest’anno coinvolge 73 atenei e centri di ricerca in tutta Europa, è rivolta agli studenti delle scuole superiori con l’obiettivo di stimolare l’interesse e la curiosità verso la ricerca scientifica. A Pisa l’evento è organizzato da Mario Petrini e Alessandra Salvetti del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale.
“Forti nel ponderare, fermi nel criticare, indisponibili a mentire, sempre” è il messaggio chiave del filmato che aprirà la giornata in tutte le sedi d’Italia e d’Europa per le migliaia di giovani studenti che affolleranno le aule universitarie. Il tema di quest’anno è infatti la libertà di studiare e di conoscere e così alcuni interventi riguarderanno proprio questo argomento, come quello di Carlo Alberto Beltrami, professore dell’Università degli Studi di Udine, dal titolo “La cultura ti apre la mente. Ovvero, studia o sarai schiavo”. Tra gli altri relatori che interverranno, si segnalano Umberto Di Porzio, neurobiologo dell’Istituto di Genetica e Biofisica del CNR di Napoli, Angela Santoni, immunologa della Sapienza di Roma, Massimo Cavino, costituzionalista dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, Giuseppe Remuzzi, nefrologo presso l’Istituto Mario Negri di Bergamo e Leonardo Rossi biologo cellulare dell’Università di Pisa e Federico Cremisi della Scuola Normale Superiore.
Tornano gli appuntamenti di 'Un pomeriggio in Gipsoteca', attività per bambini alla scoperta dell’archeologia
Proseguono anche a marzo le attività di "Un pomeriggio in Gipsoteca", il programma di attività ludico-educative presso il museo di Piazza San Paolo all’Orto riservate ai più piccoli (6-12 anni). Gli incontri, a eccezione di particolari esigenze, si terranno una volta a settimana, dalle 16.15 alle 17.45, e prevedono delle divertenti attività con le quali i bambini potranno iniziare a familiarizzare con il museo, il mondo classico e l’archeologia in generale. Il prossimo appuntamento è martedì 8 marzo con “Si va in scena! Il teatro nell’Antica Grecia”: i bambini, tramite l’ausilio di cartone, carta, tempere e pennarelli, creeranno e decoreranno delle maschere teatrali indossate dagli attori nell’antichità.
Il costo di partecipazione, che prevede anche una piccola merenda, è di 5 euro a incontro (4 euro dal secondo bambino iscritto), mentre gli accompagnatori, se lo desiderano, possono restare e partecipare alle attività gratuitamente. Se interessati, è necessario prenotare inviando una email all’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. In caso di disdetta si prega cortesemente di comunicarlo alla Gipsoteca entro le ore 13.00 del giorno in cui si svolge l'attività. Il numero massimo di partecipanti a incontro è di 15 bambini; in caso di un numero maggiore di prenotazioni sarà aggiunta una nuova data nel calendario degli appuntamenti in cui sarà riproposta tale attività. Il calendario degli appuntamenti mensili sarà reso pubblico alla fine del mese precedente.
Gli incontri proseguiranno lunedì 14 marzo con “I giocattoli nell’Antica Roma”, con i bambini che si divertiranno a creare con l’argilla dei piccoli giocattoli su modello di quelli antichi; martedì 22 marzo, con “Il mosaico nell’Antica Roma”, i bambini decoreranno un motivo dell’Antica Roma con la tecnica del mosaico, tramite l’ausilio di carta colorata e colla; mercoledì 30 marzo, “Archeologo per un giorno”, i bambini, con pennelli e palette, eseguiranno una simulazione di scavo: porteranno alla luce i reperti e li “studieranno” come un vero archeologo.
L'iniziativa è organizzata dal Sistema Museale di Ateneo e dal dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa in collaborazione con l’Archeoclub d'Italia, sede di Pisa. Contatti e informazioni: Gipsoteca di Arte Antica, Piazza S. Paolo all’Orto 20, tel. 050 2211278 - 050 2211279, sito internet: www.gipsoteca.sma.unipi.it, pagina Facebook: www.facebook.com/gipsotecapisa.
Sale Studio
L'Università di Pisa mette a disposizione quattro aree studio all'aria aperta adiacenti a quelle "tradizionali", attualmente chiuse a causa dell'emergenza Covid-19. Complessivamente i posti a disposizione sono 240, accessibili (da mercoledì 15 luglio) dalle ore 9 alle ore 19.30 su prenotazione, in modo da garantire il rispetto delle norme di distanziamento sociale e la sicurezza dei frequentatori.
Le quattro aree studio sono:
- il giardino della Sala Studio Pacinotti, in Via Buonarroti, 100 postazioni, prenotazioni su: https://agende.unipi.it/paw-ale-fqv
- i giardini del Palazzo Carità-Salesiani, 60 postazioni, prenotazioni su: https://agende.unipi.it/aju-ybp-xdd
- la sede pisana del Dipartimento di Scienze Veterinarie con ingresso da Via Agnelli, 40 postazioni, prenotazioni su: https://agende.unipi.it/krp-lrn-gbp
- il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale, dove ci sarà spazio anche nei chiostri interni, 40 postazioni, prenotazioni su: https://agende.unipi.it/amx-vhj-ayg
Le aree dedicate allo studio sono attrezzate con tavoli, sedie, ombrelloni e servizi igienici, e sono dotate di distributori di bevande e generi alimentari vari. Gli ingressi saranno vigilati dal servizio di portierato dell'Ateneo, che controllerà l'effettiva prenotazione e segnalerà le eventuali situazioni di abuso o di mancato rispetto delle norme anti-contagio.
Società Natura Storia
In occasione del settantesimo compleanno del professor Lorenzo Calabi, docente di Filosofia della Storia dell'Ateneo pisano e prorettore per i Rapporti Internazionali dal 1994 al 2002, gli allievi, gli amici e i colleghi gli hanno dedicato una serie di saggi filosofici raccolti nel volume Società Natura Storia. Studi in onore di Lorenzo Calabi, pubblicato da ETS.
Negli anni, l'attività scientifica del professor Calabi e il suo insegnamento hanno spaziato dalla storia del pensiero economico-politico alla filosofia della natura e alla filosofia morale, sempre comunque con un filo conduttore, un nucleo centrale del suo pensiero: la filosofia della storia, il "presente come storia". Di tale percorso culturale e intellettuale fa parte anche il suo forte impegno istituzionale al servizio dell’Ateneo. L’ampiezza degli interessi e delle relazioni filosofiche e in genere scientifiche e culturali, oltre che di amicizia, che Lorenzo Calabi ha stabilito nel corso del tempo è testimoniata anche dalla ricca varietà tematica dei saggi di questo volume a lui dedicato.
Il volume Società Natura Storia. Studi in onore di Lorenzo Calabi ospita contributi di: Elisabetta Addis, Antonella Alimento, Leonardo Amoroso, Massimo Barale, Simonetta Bassi, Pierfrancesco Biasetti, Franco Biasutti, Marcello Buiatti, Tomaso Cavallo, Mario Cingoli, Andrea Civello, Emanuela Conversano, Chiara Crisciani, Raimondo Cubeddu, Adriano Fabris, Gianfranco Fioravanti, Stefano Fiori, Vladimiro Giacché, Marco E.L. Guidi, Alfonso Maurizio Iacono, Mauro Mariani, Carlo Marletti, Valerio Martone, Carlo Montaleone, Enrico Moriconi, Stefano Perfetti, Claudio Pogliano, Tommaso Redolfi Riva, Maria Michela Sassi, Lorella Sini, Lorenzo Steardo, Silvano Tagliagambe, Maria Turchetto, Stefano Vannucci.
Pubblichiamo di seguito la Prefazione, scritta da Andrea Civello, che è il curatore del volume.
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Dopo gli studi superiori a Padova e a Venezia, Lorenzo Calabi si è formato all’Università Statale di Milano, in particolare sotto la guida di Mario Dal Pra, con il quale si è laureato. Nel seguito, ha avuto esperienze di ricerca presso il CNR di Milano e all’Università di Harvard. È stato professore incaricato nell’Università di Salerno e, dall’anno accademico 1975-1976, in quella di Pisa. Nel 1980 vi è diventato professore associato e nel 2005 professore ordinario di Filosofia Morale.
Il suo impegno istituzionale al servizio dell’ateneo pisano lo ha visto Prorettore per i rapporti internazionali dal 1994 al 2002 e delegato del Rettore per la Comunicazione Istituzionale dal 2003 al 2006. Egli ha presieduto la Commissione Scientifica d’area 11 («Scienze Storiche, Filosofiche, Pedagogiche e Psicologiche») nel biennio 2008-2010. È ora Coordinatore del Seminario di Filosofia dell’Università di Pisa, presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere.
Negli anni, i dominî dei suoi insegnamenti hanno riguardato la storia del pensiero economico-politico, una certa filosofia della natura, la filosofia morale e soprattutto la filosofia della storia.
All’approssimarsi del suo settantesimo compleanno, alcuni allievi hanno pensato di rendergli omaggio promuovendo l’iniziativa di questo volume di saggi filosofici, a lui dedicati da altri allievi, da amici e colleghi, e da loro stessi; saggi la cui diversità tematica testimonia l’ampiezza delle relazioni filosofiche, e in genere scientifiche e culturali, oltre che di amicizia, che Lorenzo Calabi ha stabilito nel corso del tempo.
Il filo conduttore degli studi di Lorenzo Calabi è sempre stato, al fondo, l’idea hegeliana della filosofia come «il proprio tempo appreso nel pensiero». Una idea di Filosofia della Storia, dunque, che lo ha spinto a indagare ambiti teorici di momento in momento preminenti nell’epoca, ambiti di confronto anche ideologico, che «il presente come storia», come egli ama dire, ha imposto al pensiero. All’inizio, si è trattato di Adam Smith. Uno Smith concepito quale punto di svolta e di ingresso nella modernità, per la sua analisi della società civile e i suoi principî di una nuova scienza; analisi che, insieme al contributo di altri illuministi scozzesi, è confluita nel pensiero di Hegel sulla Statualità, punto di riferimento essenziale per Calabi, che ha curato l’edizione italiana della rivisitazione anglosassone di Hegel compiuta da J.N. Findlay (Hegel oggi, 1972). Ma uno Smith, nello stesso tempo, come autore che ha costituito l’economia politica in quanto sapere scientifico secondo i principia di Newton, la cui approfondita conoscenza è un presupposto ineludibile per la comprensione della Critica di Marx: a Marx Calabi ha dedicato molti studi, curando, tra l’altro, l’edizione dei Manoscritti del 1861-63 (1980).
L’idea del presente come storia, della sua apprensione nel pensiero, del confronto teorico e ideologico che si è stabilito, ha in seguito portato Calabi alla considerazione filosofica della scienza della natura vivente originata dalla rivoluzione darwiniana. Gli studi dedicati al naturalista inglese (ricordiamo qui I quaderni metafisici di Darwin, 2001; Darwinismo morale, 2002; Il caso che disturba, 2006), hanno aperto in Italia delle nuove linee di pensiero: quella dell’esame criticistico del costituirsi del sapere della natura vivente come scienza e quella dell’impossibilità, nel pensare la natura, di pensare al di fuori della temporalità, ulteriore sostegno dell’idea dell’onnicomprensività della temporalità nella quale si trova anche l’uomo. Ci piace ricordare qui la promozione e l’organizzazione delle Baxter Lectures, giornate di incontro su Charles Darwin di alto livello scientifico e di respiro internazionale, che tra 2006 e 2009 hanno riunito a Pisa studiosi di diverse discipline. Gli atti di queste giornate sono stati pubblicati nei quattro volumi curati da Calabi Il futuro di Darwin (2008-2010).
Il filo conduttore della sua riflessione ha in seguito indotto Calabi a un nuovo studio di Karl Löwith (La filosofia della storia come problema. Karl Löwith tra Heidegger e Rosenzweig, 2008), di Moses Mendelssohn (Il «Conflitto delle Facoltà», il progresso, la libertà di coscienza. Ancora sulla ‘inattuale’ attualità di Moses Mendelssohn, 2011) e delle radici stesse della Filosofia della Storia: quest’ultimo documentato dall’edizione delle Lezioni di filosofia della storia di Friedrich Schiller (2012). Nel dialogo con Löwith, sulla base di una riappropriazione di Hegel, di Marx, di Schiller, appare del tutto esplicito il compito della filosofia secondo Calabi: concepire il proprio tempo, concepirlo non solo come esito, ma pure come passaggio, concepirlo nei suoi mutamenti tendenziali, individuando le forze propulsive e quelle antagonistiche, e i fenomeni che ne derivano, fenomeni di civilizzazione e di raffinamento ma, insieme, di scissione, di impoverimento e di uniformazione.
Negli studi di Calabi è sempre presente una insistita attenzione alla restituzione filologica e alla semantica storica. L’insofferenza per la ripetizione del già detto e del già scritto, la ricerca della sintesi nella propria scrittura, l’analisi approfondita dei testi di riferimento, la volontà di rispetto, nelle traduzioni come negli apparati di note, per il pensiero degli autori, così come l’amore per la musica, che gli ha sempre fatto pensare alla scrittura come alla stesura di una partitura, rendono la lettura degli scritti di Calabi tanto complessa quanto illuminante.
Quella attenzione è uno degli insegnamenti che sono giunti a quanti, come noi, hanno avuto il privilegio di averlo avuto come docente. Ma altri aspetti ancora possono illustrare quello che Lorenzo Calabi ha trasmesso e trasmette agli allievi (e non solo a loro): a partire dalla severità filosofica che in ogni momento ha caratterizzato e caratterizza il suo insegnamento, certo disciplinare, ma anche di formazione dello spirito. Vogliamo ricordare qui come spesso, riflettendo su episodi ed eventi della vita del nostro tempo, egli ci abbia stupito e costretto ad aprire la mente, come tramite il singolo episodio, tramite la sua rilettura, tramite lucidi e per noi impensati collegamenti, ci abbia insegnato a guardare, o, meglio, a capire il nostro mondo e la storia della nostra cultura. Egli ci ha insegnato a pensare un fatto, un episodio, un evento. Quante volte, studenti ed allievi, siamo stati invitati, forse per la prima volta in modo così radicale, a pensare l’accadimento nella forma del concetto!
Nella sua più che quarantennale attività didattica a Pisa, Lorenzo Calabi ha coltivato in generazioni di studenti l’amore per la filosofia, lasciando poi all’autonomia di ciascuno di determinare, di volta in volta, in cosa consistesse il ‘proprio’, il ‘tempo’, il ‘pensiero’, sempre distinguendo tra l’analisi e la considerazione morale.
Quando abbiamo ideato questo volume, abbiamo subito avuto l’adesione di compagni di studi, di colleghi di varie università in Italia, di allievi, tutti interlocutori particolari, nel corso degli anni, di Lorenzo Calabi. Desideriamo ringraziarli per averci dato il modo, con i loro saggi, di esprimere in questa occasione la nostra gratitudine per i doni ricevuti dal maestro.
Andrea Civello
Lotta al tumore del pancreas: premiato un progetto pisano
Aggredire il tumore del pancreas attraverso la caratterizzazione farmacologica e molecolare di nuovi modelli preclinici, integrati con la casistica chirurgica, per ottimizzare la scelta terapeutica e migliorare quindi la gestione clinica e la prognosi dei pazienti affetti da tumori pancreatici.
Questo il nocciolo del programma di ricerca ‘made in Pisa’ presentato al recente congresso Eortc-Pamm di Anversa dalla dottoressa Leticia Leon (quarta da destra nella foto qui accanto) e premiato, dal comitato scientifico, come miglior presentazione orale fra le oltre cento ricerche innovative di farmacologia antitumorale presentate dagli studiosi all’appuntamento belga con il congresso del gruppo dei farmacologi dell’organizzazione europea per la ricerca e il trattamento del cancro.
Un riconoscimento al lavoro di squadra che si aggiunge a quello già ottenuto nel 2015 dalla dottoressa Leon, vincitrice del bando Marie Curie iCARE (nell’ambito dell’European Union’s Seventh Framework Program for research, technological development and demonstration) per lavorare al Cancer Pharmacology Lab dell’Ateneo situato all’Ospedale di Cisanello, la cui forza è l’integrazione fra ricerca e assistenza.
La ricercatrice è a Pisa grazie alla Fellowship iCARE, che è un grant competitivo a cui partecipano i migliori ricercatori di tutte le Università europee, nell’ambito delle iniziative Marie Curie per contribuire, per due anni, ai progetti di ricerca di laboratori di eccellenza di altri atenei europei.
In particolare, l’Università di Pisa riceverà 106.600 euro, che permetteranno di finanziare le ricerche della dottoressa Leon nel Cancer Pharmacology Lab, creato da un’altra ricercatrice, la dottoressa Elisa Giovannetti, a sua volta vincitrice del grant Start-Up dell’Airc (da 750.000 euro), in collaborazione con il professor Ugo Boggi, ordinario di Chirurgia al dipartimento di ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina dell’Università di Pisa, nonché direttore dell’Unità operativa di Chirurgia generale e dei trapianti dell’Aoup.
Sempre nel Cancer Pharmacology Lab (nella foto di gruppo tutto lo staff del laboratorio) e a stretto contatto con l’èquipe di Boggi lavora anche il dottor Niccola Funel: “La dottoressa Leon – dichiarano Funel e Giovannetti - ha un’approfondita conoscenza di software e metodologie per l’interpretazione di complesse analisi genetiche ottenuta a seguito del Master in Bioinformatica alla VU University di Amsterdam. Il suo lavoro fornirà pertanto un contributo molto importante alla caratterizzazione farmacologica e molecolare di nuovi modelli preclinici ottenuti tramite la collaborazione con il team chirurgico pisano, che ha un’esperienza di rilievo internazionale nel trattamento dei tumori del pancreas”.
La sorpresa più gustosa della Pasqua 2016 è la Toscolata
La sorpresa della Pasqua 2016 è la cioccolata con la Toscana nel cuore e, unendo le due parole, il nome non poteva che essere Toscolata, risultato (goloso) di un progetto di ricerca per unire la valorizzazione di prodotti toscani con l’esaltazione delle loro proprietà nutraceutiche, quindi con possibili effetti positivi sulla nostra salute. Vestri, l’azienda partner del progetto, ha ospitato oggi nel suo negozio di Borgo degli Albizi a Firenze la presentazione e, soprattutto, l’assaggio in anteprima dei nuovi prodotti della linea Toscolata.
La ricetta di questa cioccolata “made in Tuscany” è stata messa a punto durante il progetto omonimo, coordinato dall’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (IVALSA) del CNR, con la partecipazione dell'Università di Pisa, dell'Università di Siena, dell’Istituto di Scienze della vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, grazie al finanziamento ottenuto tramite un bando della Regione Toscana e con il patrocinio dei Comuni Montani del Casentino (Arezzo), della Società di Ortoflorofrutticultura Italiana (SOI), della Provincia di Siena, del Vivaio forestale “Il Campino”.
La Toscolata non è soltanto gustosa ma potrebbe avere effetti benefici sul sistema cardiovascolare. Infatti, in maniera parallela all’arrivo sul mercato, prosegue la fase di sperimentazione clinica condotta dai medici dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa, con il coinvolgimento di 30 volontari portatori di almeno tre fattori di rischio cardiovascolare come possono essere il fumo, il colesterolo alto, la familiarità per malattie cardiovascolari, il sovrappeso, l’ipertensione. Chi partecipa alla sperimentazione assume 40 grammi di Toscolata al giorno, seguendo il protocollo sperimentale che alterna la Toscolata con olio extravergine di oliva con quella a base di mela "Panaia" rossa, tipica del Casentino. I medici che seguono i volontari stanno valutando se l’ assunzione di Toscolata, possa aumentare il numero di cellule ematiche circolanti specializzate, note per essere diminuite nei pazienti che presentano fattori di rischio cardiovascolare ma importanti per evitare la progressione del danno che porta alla formazione della placca aterosclerotica, responsabile di infarto, ictus, ischemie periferiche.
Il progetto Toscolata è stato promosso per valorizzare in chiave nutraceutica prodotti tipici toscani, trasformandoli in alimenti innovativi a base di cacao. Frutti essiccati di varietà toscane, olio di oliva e farina di castagne sono stati uniti con il cacao per realizzare la Toscolata, prodotta da Vestri nel proprio stabilimento di Arezzo. Dal punto di vista salutistico, gli ingredienti della Toscolata sono tracciabili in ogni passaggio e derivano tutti da agricoltura biologica. Con questo progetto si sono quindi consolidate le basi per contribuire allo sviluppo e alla valorizzazione di un sistema agroalimentare già sostenibile e innovativo come quello toscano.
“La Toscolata – afferma Claudio Cantini, coordinatore del progetto – è una intera nuova linea di prodotti dalle pregevoli qualità organolettiche e alimentari e infatti sono sicuro che tutti i consumatori ne apprezzaranno la bontà. Mangiando la Toscolata si soddisfa il palato, si assumono sostanze che contribuiscono al benessere psicofisico e si contribuisce al sostegno del comparto agroalimentare Toscano, aiutando le aziende che hanno fatto della qualità il proprio obiettivo principale.
“Il nostro contributo – commenta Luca Sebastiani, all’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – è stato quello di selezionare nell’ampio germoplasma della Toscana le varietà di melo più ricche di molecole nutraceutiche. Tra le decine di mele oggetto dei nostri studi la mela Panaia è risultata al momento quella più interessante. Inoltre, abbiamo anche lavorato sull’ottimizzazione dei processi di essicazione della frutta da aggiungere al cacao riducendo così al minimo le perdite delle molecole della mela note per le loro proprietà nutraceutiche”
“Con questo progetto – spiega Marco Romi del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Siena - realizziamo un cacao di alta qualità utilizzando in maniera esclusiva varietà pregiate provenienti dalle piantagioni che Vestri possiede in Repubblica Dominicana. La Toscolata nasce dalla sua fusione con prodotti tipici dell’agroalimentare toscano, dagli elevati contenuti di molecole bioattive, benefiche per l’organismo. Per la presenza di alimenti di eccellenza, la tracciabilità del prodotto finito risulta fondamentale per assicurare sicurezza, autenticità e qualità. Sono state utilizzate alcune tra le più avanzate tecniche di ‘fingerprinting’ (impronta) genetico, con un sistema di analisi utilizzabile per una certificazione volontaria del prodotto, a vantaggio e garanzia del produttore e del consumatore”.
“Gli effetti benefici del cioccolato sono legati principalmente alla buona attività antinfiammatoria, ma il cioccolato deve essere fondente e di elevata qualità come quello di Toscolata – precisa Rossella Di Stefano dell’ Università di Pisa che coordina la sperimentazione clinica - affinchè ne siano preservate le proprietà nutraceutiche. Se la Toscolata, per la sua integrazione di cioccolato fondente e altri alimenti noti per le loro proprietà antiossidanti, sia anche in grado di agire su cellule altamente specializzate per riparare i danni provocati dai più importanti fattori di rischio cardiovascolare e sull’assetto metabolico dei volontari arruolati, lo potremo dire alla fine della sperimentazione, in ottobre”.
Per 29 giovani si conclude l’esperienza di Servizio Civile all’Università di Pisa
Si conclude in questi giorni l’anno di Servizio civile regionale svolto dai primi 29 giovani accolti dall’Università di Pisa, che hanno prestato servizio in cinque diversi progetti, presso il Sistema bibliotecario d’ateneo (SBA), il Sistema museale di ateneo (SMA), il Centro linguistico d’ateneo (CLI), il Centro di ricerche agro-ambientali "Enrico Avanzi" e l’Unità di servizi per l’integrazione degli studenti con disabilità (USID).
I volontari hanno vissuto un’intensa esperienza formativa e di impegno civile fianco a fianco col personale e con gli operatori di progetto. Le strutture hanno beneficiato di un supporto eccellente grazie al lavoro di giovani motivati, che hanno potuto maturare nuove competenze professionali.
Il Centro interdisciplinare di Ateneo "Scienze per la pace" (Cisp), che ha coordinato la gestione dei progetti e la formazione dei volontari e del personale coinvolto, ha appena concluso le attività per la presentazione alla Regione Toscana di 12 nuovi progetti, che potranno accogliere 72 volontari in 36 sedi sulle oltre 50 accreditate dell’Università di Pisa.
L'esperienza del Servizio civile regionale si consolida così come un importante punto di riferimento per la promozione di valori di impegno civile, solidarietà, partecipazione, inclusione e utilità sociale dei servizi resi dall'Ateneo. Inoltre rafforza l'impegno formativo delle giovani generazioni, potenziandone le capacità professionali e di inserimento lavorativo, con importanti ricadute sul territorio.