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Gli stand in Largo Ciro Menotti, gli "Aperitivi della ricerca", le "Librerie e scienza" nella notte BRIGHT del 25 settembre 2015

Mercoledì, 02 Marzo 2016 15:17

MASTER MBA

MBA Master in Business Administration University of Pisa.
mba.master.unipi.it

Mercoledì, 02 Marzo 2016 15:11

OPEN DAY della RICERCA 2013

Due giornate di incontri, presentazioni e progetti in mostra per scoprire il talento e la passione che sono dietro la ricerca. Torna l'8 e 9 maggio al Polo Fibonacci l'Open Day della Ricerca, l'iniziativa promossa dall'Università di Pisa per aprire virtualmente le porte dei propri laboratori e mostrare a tutta la cittadinanza il lavoro e le persone protagonisti di questo settore.

 

L'intervista a Damiano Marchi, antropologo del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa e unico italiano nel team dei ricercatori, che ha studiato le caratteristiche locomotorie dell'ominine.

Mercoledì, 02 Marzo 2016 15:01

Egittologia e nuove tecnologie

La lunga tradizione degli studi sull'Egittologia all'Università di Pisa, la missione archeologica a Midan e l'utilizzo di tecnologie all'avanguardia raccontati dalla professoressa Marilina Betrò e dai ricercatori del dipartimento di Civiltà e Forme del sapere.

Mercoledì, 02 Marzo 2016 14:55

Big data and social mining

Cosa sono i big data? in che modo sono utili allo studio sulla società? Dino Pedreschi, Fosca Giannotti e il gruppo di ricercatori del KDD Lab (Knowledge Discovery and Data Mining Laboratory) laboratorio congiunto del Dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa e dell'istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione ISTI-CNR) ci spiegano cosa sono le "briciole digitali" lasciate dagli utenti e come aiutano ad interpretare la complessità della vita sociale.

Mercoledì, 02 Marzo 2016 14:49

Nanoelettronica in Grafene

Giuseppe Iannaccone del Dipartimento di Ingegneria dell' Informazione, ci spiega il grafene, il materiale più sottile al mondo che negli ultimi anni ha suscitato un grande interesse nel campo dell'elettronica computazionale.

logo zerynthExactly one year after the Kickstarter launch of the suite for developing Internet of Things solutions in Python language, Viper becomes Zerynth. It is definitely a big day for the startup that created a radically new way to approach the world of microcontrollers and connected devices, making professionals and makers able to design interactive solutions with reduced efforts and shorter time.

“We really believe in the uniqueness of our tools, this is why they deserve an adequate recognition. Viper was a great name for a product, but other notable companies had the same feeling many decades ago, with the result that this term was shared with too many other actors out there. We are grown now, and ready to take off fast and light, like the design processes that our tools are enabling”, say the Viper (now Zerynth), co-founders.

z zerynthThousands of users developed amazing connected solutions in just 9 months of life in Beta version. Built to be cross-platform, Zerynth’s tools are meant for high-level design of Internet/cloud-connected devices, interactive objects, artistic installations. They are: Zerynth Studio, a browser-based IDE for programming embedded devices in Python with cloud sync and board management features; Zerynth Virtual Machine: a multithreaded real-time OS that provides real hardware independence allowing code reuse on the entire ARM architecture; Zerynth App, a general purpose interface that turns any mobile into the controller and display for smart objects and IoT systems.

This modular set of tools, adaptable to different hardware and cloud infrastructures, can dramatically reduce the time to market and the overall development costs for makers, professionals and companies.

Now Zerynth celebrates its new name launching the first official release of the toolkit. Check it here www.zerynth.com.

logo zerynthEsattamente un anno dopo il lancio Kickstarter della suite per lo sviluppo di soluzioni interconnesse tipiche dell’internet delle cose, la start up dell'Università di Pisa Viper diventa Zerynth. I quattro ricercatori - Gualtiero Fantoni, Daniele Mazzei, Giacomo Baldi e Gabriele Montelisciani - hanno concluso il percorso che li ha portati alla versione commerciale del software, iniziando di fatto una nuova avventura con un prodotto rinnovato e perfezionato nei suoi elementi. Il 1° marzo è infatti avvenuto il rilascio ufficiale della versione commerciale della suite che ha creato un nuovo modo di avvicinarsi al mondo dei microcontrollori e che consente ai professionisti e agli appassionati di elettronica di progettare e programmare oggetti interattivi con sforzi ridotti, in un linguaggio di alto livello (il Python) e in poco tempo.

team zerynth

“Crediamo molto nella unicità dei nostri strumenti, ed è per questo che meritano la giusta visibilità – commenta Gabriele Montelisciani, amministratore di Zerynth e post-doc dell’università di Pisa – Viper è stato un grande nome per la nostra suite, ma purtroppo altre aziende di rilievo hanno avuto la stessa idea alcuni decenni fa, con il risultato che Viper è un nome troppo comune e può creare delle ambiguità con altri prodotti e altri marchi. Visto che sia il prodotto che la startup sono cresciuti, ci è sembrato il momento più opportuno per cambiare nome contestualmente al rilascio della versione commerciale del software”.

Al momento la start up conta migliaia di utenti collegati che hanno sviluppato decine di soluzioni funzionante in diversi settori: dalla vetrinistica, al retail, dalla produzione alla logistica e questo in soli 9 mesi di vita di Viper nella sua versione Beta. Costruiti per essere cross-platform, gli strumenti di Zerynth sono pensati per la progettazione e la programmazione di alto livello di dispositiviinterattivi e nativamente connessi a Internet e ai nostri cellulari, ai tablet e così via.

Ma in cosa differisce la nuova release rispetto alla alfa dei mesi passati? “La nuova versione è stabile e molto più completa, abbiamo risolto tutti i bugs scoperti da noi e dagli utenti, abbiamo creato delle nuove librerie e supportato nuovi sensori, attuatori; ci sono inoltre nuove funzioni matematiche spesso utili – aggiunge Giacomo Baldi – Abbiamo anche sviluppato drivers per supportare protocolli di comunicazione diversi quali l’MQTT, il nuovo standard ISO per l’internet of things, lo smart bluethooth, e altre tecnicalità che interessano molto agli sviluppatori. Siamo inoltre compatibili con le schede Flip&Click prodotte da Mikroelektronika”.

z zerynthLa suite di Zerynth è composta da Zerynth Studio, un IDE basato su browser per embedded programmazione in Python dispositivi con caratteristiche di sincronizzazione cloud e di gestione di bordo; Zerynth Virtual Machine, un sistema operativo real-time multithreaded che fornisce una reale indipendenza dall’hardware e che permette il riutilizzo del codice su qualisiasi architettura ARM; Zerynth App, una App generica grazie alla quale un qualsiasi cellulare si trasforma nel telecomando e nel display degli oggetti intelligenti programmati con Zerynth. Questa suite è un insieme di strumenti compatibili con le diverse infrastrutture cloud hardware e, in grado di ridurre drasticamente il time to market e i costi di sviluppo di oggetti o infrastrutture.

Ora Zerynth celebra il nuovo nome contestualmente al lancio della prima uscita ufficiale della suite che può essere scaricata dal sito dell’azienda www.zerynth.com.

Evoluzione del territorio dal dopoguerra Veduta aerea anno 2013

È stato presentato martedì 1° marzo, in Sala delle Ninfe di Palazzo Franchetti, sede del Consorzio 4 Basso Valdarno, il progetto di riasetto idraulico dei bacini di Pisa nord-est nei comuni di Pisa e di San Giuliano Terme. Il progetto, realizzato nell’ambito dell’accordo di programma per il trasferimento delle attività dell’Azienda Ospedaliera e del Polo Universitario da Santa Chiara a Cisanello, vede coinvolte alcune dalle istituzioni importanti del territorio: il Consorzio, l’Azienda Ospedaliera Pisana (Regione Toscana) e l’Università di Pisa. Il primo lotto dei lavori è stato completato, e ha visto la realizzazione di un nuovo collettore dedicato all’area ospedaliera e al bacino di Scolo delle Piagge, di una nuova cateratta meccanizzata di scarico in Arno e di un mini impianto di sollevamento ausiliario.

Con il secondo lotto, oggetto della Conferenza di Servizi conclusasi la scorsa settimana, presentato quest’oggi, sarà concretizzato un ulteriore sviluppo dell’area, un ulteriore passo avanti verso lo scopo finale, e cioè lo spostamento completo delle attività dell’Azienda Ospedaliera Pisana e del Polo Universitario da Santa Chiara a Cisanello. In questa fase sono previste diverse opere:

- un nuovo impianto idrovoro con una portata nominale di 24,5 mc/s
- scaricatori di piena (fossi San Giusto, San Marco e coll. Via Manchi)
- alcuni manufatti di connessione idraulica ad attuale bonifica del Fiume Morto
- una botte a sifone sul fosso San Giusto (ramo secondario)
- un sottopasso del Nuoco Scolo di Ghezzano su via F. Giovannini
- alcuni interventi di ricucitura del sistema minore ai nuovi canali
- nuove linee idrauliche.

Rendering veduta dallalto 1La realizzazione di queste opere, oltre alla creazione delle premesse per l’espansione del nuovo ospedale in condizioni di sicurezza idraulica molto elevata e senza aggravi di rischio idraulico per la città, ha come ulteriori effetti l’aumento della portata in uscita dai bacini urbani di Cisanello , Ghezzano, la riduzione del rischio idraulico complessivo nelle aree urbane per i quartieri della città di Pisa attraversati dal fosso Marmigliaio (Porta a Lucca) e nelle aree urbane ricadenti all’interno dei bacini, e infine la creazione delle premesse per un adeguamento e riordino dei sistemi fognari meteorici, grazie ai nuovi recapiti della bonifica a scolo meccanico in termini di portata e livelli. Ne discende che il beneficio derivante dal nuovo riassetto idraulico non sarà limitato alla sola zona del polo ospedaliero, ma coinvolgerà anche i quartieri di Cisanello, San Michele, Ghezzano e Le Piagge, mentre indirettamente avrà ripercussioni positive nel quartiere di Porta a Lucca, nella zona di Via di Pratale e in parte de La Fontina.

Definita la fase progettuale, nei prossimi mesi verrà completata la progettazione esecutiva sulla base delle indicazioni emerse durante la Conferenza di Servizi, al termine della quale sarà avviata la fase di appalto prevista nell’anno in corso. L’inizio dei lavori è previsto nel 2017, per una durata da cronoprogramma pari a circa 2 anni e mezzo (fine dei lavori nel corso del 2019). L’importo dei lavori relativi al secondo lotto complessivo è di 12milioni di euro.

“Nella veste di responsabile del procedimento per l’accordo di programma del 2005 per il trasferimento dell’Ospedale e dell’Università da S. Chiara a Cisanello, quest’opera rappresenta uno dei 3 interventi che il Consorzio 4 Basso Valdarno ha sviluppato per aumentare sensibilmente la sicurezza idrologica di un’area che svolgerà una funzione pubblica di primaria importanza quale il nuovo S.Chiara-Cisanello e rappresenterà uno dei poli ospedalieri universitari più importanti nello scenario regionale e nazionale - commenta l’ing. Rinaldo Giambastiani, della AOUP - Il coronamento dei lavori di bonifica e di sicurezza idraulica si completerà con la costruzione del 3° lotto che metterà in connessione la costruenda idrovora con il canale di scolo in Arno da poco completato. Tutte queste opere girano intorno all’opera principle che ammonta a 291milioni di euro, con il contributo della Regione, dello Stato, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e dell’Università e che consentiranno quindi la costruzione di un nuovo moderno ospedale e degli edifici universitari che accoglieranno i nuovi dipartimenti universitari e la scuola medica di base”.

Rendering veduta dallalto“Questo intervento fa parte delle opere connesse alla realizzazione del nuovo Polo universitario di Cisanello ed è fondamentale sia per la vita del Polo stesso, sia per il territorio circostante - aggiunge Sandro Paci, prorettore per l'edilizia dell'Università di Pisa - Quest'opera servirà infatti a risolvere i problemi relativi all'assetto idraulico di un'area dove ci sono insediamenti importanti per l'Ateneo, a partire dal nuovo dipartimento di Chimica e chimica industriale fino alla residenza universitaria dei Praticelli. Oltre che come attore di questo accordo e finanziatore di parte del progetto - l'Università è dunque interessata anche come fruitore degli interventi previsti.”

Il Presidente del Consorzio 4 Basso Valdarno Marco Monaco sottolinea che “Questo è un progetto ad ampio respiro che il Consorzio ha concepito per il territorio in cui opera, del quale è parte integrante, come dimostra anche la sua storia, e che si lega profondamente alle modifiche dell’assetto idrogeologico per garantire capacità produttiva e un maggior benessere per i cittadini. Il nostro lavoro consiste nella “preparazione” del territorio, la preparazione della base per i progetti futuri. Senza i nostri interventi molti degli insediamenti produttivi, nuove realtà che diventeranno parte integrante dei cittadini e che saranno da loro fruibili, non potrebbero esistere. Consorzio non vuol dire solo manutenzione e piccoli interventi: un progetto di questa entità dimostra la nostra capacità progettuale, la profonda conoscenza del territorio da parte dei tecnici e anche capacità di “costruire” il territorio dove abitiamo. Da sempre sono un fautore della collaborazione, dell’unione degli enti, delle realtà pubbliche e private, verso un obiettivo comune. Credo che oggi come non mai nessuno possa essere svincolato e agire autonomamente, ma ci sia bisogno di una programmazione ad ampio respiro e a favore di tutta la comunità. Progetti così grossi non sono così frequenti, ma mi piace pensare che ancora una volta l’ente che rappresento sia capace di mettersi al centro dell’operatività, sentinella di un territorio che inevitabilmente cambia con l’uomo.”

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