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Giovedì, 23 Aprile 2015 14:12

Marco Enrico Luigi Guidi

guidiNato a Lucca nel 1958, Marco Enrico Luigi Guidi si è laureato in Lettere presso l'Università di Pisa nel 1982. È stato successivamente borsista della Fondazione Luigi Einaudi di Torino e ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Torino nel 1997. Nello stesso anno è divenuto ricercatore di Storia del pensiero economico presso l'Università "Gabriele d'Annunzio" a Teramo. Dal 1998 è stato professore associato presso l'Università di Brescia e dal 2002 è professore ordinario presso l'Università di Pisa. Nella sua attività accademica è stato per otto anni coordinatore dell'Area Didattica Europea nella facoltà di Economia e commercio e presidente del corso di laurea specialistica interfacoltà in Sistemi e progetti di comunicazione. Dal 2010 al 2012 è stato delegato del rettore per la Promozione dei progetti speciali di internazionalizzazione e dal 2012 è prorettore alla Comunicazione e alla Promozione dell'internazionalizzazione. Ha inoltre svolto incarichi di insegnamento come visiting professor presso vari atenei francesi, tra cui l'Université Paris Panthéon Sorbonne e l'Université Lumière Lyon 2.

I suoi interessi di ricerca ruotano in primo luogo attorno ai rapporti tra economia politica, etica e politica nella tradizione utilitaristica classica. Nell'ambito di questo filone d'indagine, si è interessato al pensiero economico di Jeremy Bentham, nonché agli aspetti di economia del diritto presenti nelle sue opere giuridiche e politiche. Ha inoltre approfondito questioni trasversali come l'analisi del rapporto tra principio di utilità e principio di imparzialità da Bentham a Pigou.

Un altro filone d'indagine in cui il professor Guidi si è distinto è lo studio del pensiero economico italiano, approfondito attraverso i fenomeni di istituzionalizzazione, professionalizzazione e divulgazione dell'economia politica. In questo ambito ha prodotto una serie di lavori sull'origine e l'evoluzione delle cattedre di economia politica, sui manuali, trattati e dizionari economici, sulle riviste e associazioni aventi per obiettivo la disseminazione della scienza economica, nonché sul ruolo che gli economisti italiani hanno svolto nelle istituzioni politiche e nella stampa quotidiana.

Questi lavori si contraddistinguono per numerose e feconde indicazioni metodologiche, che hanno contribuito a creare un filone di ricerca originale sugli stili nazionali dell'economia politica e sulla storia istituzionale della scienza economica. Il professor Guidi ha da ultimo coordinato un progetto europeo sulla circolazione delle idee economiche attraverso le traduzioni, che ha lanciato un ponte innovativo tra la storia del pensiero economico e la linguistica. All'insieme di queste ricerche ha affiancato un interesse per la comparazione tra diversi casi nazionali, sviluppato in collaborazione con una consolidata rete internazionale di studiosi.

Nell'insieme, la sua produzione scientifica include due monografie, oltre centoventi articoli pubblicati in riviste nazionali e internazionali e in volumi collettanei, nonché la curatela di quattordici volumi che raccolgono ricerche collettive frutto di progetti nazionali ed europei.

È stato presidente dell'International Society for Utilitarian Studies dal 2008 al 2011, è condirettore della rivista "Il pensiero economico italiano" e membro del comitato editoriale dell'"European Journal for the History of Economic Thought".

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino al professor Marco Enrico Luigi Guidi.

Giovedì, 23 Aprile 2015 14:10

Giancarlo Galli

galliNato a Pescia nel 1950, il professor Giancarlo Galli si è laureato in Chimica industriale all'Università di Pisa nel 1976. A partire dal 1978, ha percorso presso l'Università di Pisa tutta la sua carriera universitaria, diventando nel 2002 professore ordinario di Chimica industriale presso il dipartimento di Chimica e Chimica industriale. La sua attività di ricerca si inquadra nell'ambito della chimica macromolecolare, con particolare riguardo alla sintesi di polimeri, alla caratterizzazione chimico-fisica e studio delle proprietà dei materiali, alle applicazioni in tecnologie innovative. All'inizio della sua attività, il professor Galli ha rivolto l'attenzione alla progettazione e sintesi di polimeri biocompatibili e bioattivi per applicazioni nei settori medico e farmaceutico, estendendo in seguito il suo interesse ai polimeri liquido-cristallini nei settori dell'optoelettronica e della fotonica.

Attualmente, i suoi studi sono prevalentemente focalizzati sui materiali nano-compositi per la realizzazione di sistemi a elevata efficienza nel settore del risparmio energetico, sui film nano- strutturati per il rivestimento di superfici in vari settori applicativi (ambiente, elettroottica ecc.), e sui polimeri auto-assemblati gerarchicamente per applicazioni in biologia e teranostica.

Il professor Galli, nel corso degli anni, ha ricoperto incarichi di ricerca e insegnamento presso prestigiosi centri di ricerca esteri, tra cui i più significativi sono stati la Liverpool University, in Inghilterra, dal 1978 al 1980; il Centro di Biofisica Molecolare a Orleans, in Francia, nel 1983; la Cornell University a Ithaca, New York, nel 1990-1991; la Chalmers University of Technology a Göteborg, in Svezia, nel 1992; l'Istituto di Tecnologia di Tokyo, in Giappone, nel 1997. I risultati più significativi sono stati oggetto di oltre 300 pubblicazioni, tra riviste internazionali, brevetti industriali e volumi monografici, e presentati su invito in oltre 180 conferenze in Italia e all'estero.

Il professor Galli ha partecipato ed è stato coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca regionali, nazionali e internazionali e responsabile di contratti con industrie nazionali e multinazionali. Inoltre, è membro del comitato editoriale di autorevoli riviste

scientifiche, come "European Polymer Journal", "Macromolecular Rapid Communications" e "Macromolecular Chemistry and Physics". Ha ricoperto varie cariche in organismi internazionali, tra cui quelle di segretario dell'International Liquid Crystal Society (ILCS) per il quadriennio 1994-1998, responsabile scientifico dell'Europolymer Conference (EUPOC) dal 2005, rappresentante italiano nel Comitato direttivo dell'International Union of Pure and Applied Chemistry (IUPAC), Polymer Division, per il quadriennio 2007-2011. Infine, è stato presidente dell'European Polymer Federation (EPF) per il biennio 2012-2013, organizzando a Pisa nel 2013 l'European Polymer Congress, evento mondiale al quale hanno partecipato circa 1300 delegati provenienti da oltre 70 nazioni.

Il professor Galli ha fatto parte del Consiglio di amministrazione nel triennio 2000-2002 ed è stato presidente del corso di laurea aggregato in Chimica per l'industria e l'ambiente e in Chimica industriale dal 2007 al 2014. Ha inoltre fatto parte di numerose commissioni di Ateneo, di facoltà e di dipartimento. Ha tenuto corsi di insegnamento nei corsi di studio e di dottorato dell'Ateneo e presso la Scuola Normale Superiore.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino al professor Giancarlo Galli.

Giovedì, 23 Aprile 2015 14:10

Giuseppe Petralia

petraliaNato a Cosenza nel 1954, il professor Giuseppe Petralia si è laureato in Filosofia a Pisa nel 1978, con una tesi in Storia medievale. Dopo la laurea, è stato borsista dell'Istituto italiano per gli studi storici, del Consiglio nazionale delle ricerche, della British Academy e della Scuola Normale Superiore di Pisa, trascorrendo periodi di studio e di ricerca a Barcellona, presso il Consejo Superior de Investigaciones Cientificas, e a Cambridge, come visiting fellow del College for advanced study di Clare Hall e della Faculty of History. Dal 1981 è stato ricercatore della Scuola Normale, dal 1992 incaricato nel corso di laurea in Storia della facoltà di Lettere pisana e dal 1998 professore associato nell'Università della Calabria. Nel 2001 ha preso servizio come ordinario di Storia medievale nell'Università di Pisa. Ha svolto attività seminariale e didattica presso l'École Normale Supérieure (Paris-rue d'Ulm) e nelle università di Valencia, Bonn, Paris IV-Sorbonne e Heidelberg.

Il suo contributo allo sviluppo della disciplina si caratterizza per l'ampiezza tematica e cronologica e per una costante attenzione agli aspetti di metodo e di storia della storiografia. Il professor Petralia ha saputo unire ricerche di prima mano sul Basso Medioevo a studi sull'Alto Medioevo, affiancando l'interesse per l'Italia della tradizione tardo comunale all'attenzione al Mediterraneo e all'Italia meridionale. Dopo ricerche iniziali di storia della mercatura e della banca nel Mediterraneo aragonese, ha pubblicato studi fondamentali per la comprensione delle strutture politiche, fiscali e istituzionali dello stato regionale fiorentino nel Quattrocento, per la conoscenza della fisionomia dei ceti urbani nella Sicilia due e trecentesca, della signoria rurale, della servitù rustica e della condizione dei musulmani nella Sicilia normanna. Di rilievo sono gli apporti interpretativi a problemi fondamentali della storia economica medievale: sulla questione della transizione dal sistema di scambi tardoantico a quello altomedioevale, sui meccanismi e la logica della crescita e dello sviluppo di pieno Medioevo, sulle dinamiche dell'espansione della cristianità latina nel Mediterraneo dopo il Mille.

È stato responsabile scientifico di unità di ricerca nella Scuola Normale Superiore dal 1990 al 1998 e ha poi regolarmente ottenuto finanziamenti ministeriali come coordinatore di diversi gruppi di ricerca: all'Università della Calabria all'interno del Cofin 2000 e più volte all'Università di Pisa con numerosi progetti PRIN. È stato coordinatore nazionale del programma di ricerca sui "Linguaggi politici del Rinascimento" delle Università di Pisa, Milano, Napoli e Genova nel PRIN 2004.

All'attività scientifica, il professor Petralia ha sempre accompagnato un costante e intenso impegno istituzionale e accademico. All'Università di Pisa è stato, dal 2002 al 2004, vicepresidente del corso di laurea triennale in Storia, primo presidente del corso di laurea specialistica in Storia e civiltà, quindi vicepreside della facoltà di Lettere e Filosofia e direttore del dipartimento di Medievistica. Ha in seguito ricoperto per otto anni, dal 2004 al 2012, la carica di direttore del dipartimento di Storia. Dal 2006 al 2010 è stato anche presidente del Collegio dei direttori di dipartimento e dei centri interdipartimentali e membro del Consiglio di amministrazione.

È membro della Deputazione toscana di Storia patria, dei comitati scientifici del Centro studi sulla civiltà del Tardo Medioevo, del "Bullettino dell'Istituto storico italiano per il Medio Evo" e di "Reti medievali", del Comitato direttivo di "Studi storici", rivista dell'Istituto Gramsci. Nel biennio 2013-2014 ha fatto parte, per l'area 11 e per il settore storico, del primo Gruppo di lavoro "Libri e riviste" nominato e insediato dall'ANVUR. Dal 2009 al 2015, per due mandati consecutivi, è stato presidente della Società italiana degli storici medievisti (SISMED).

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino al professor Giuseppe Petralia.

Giovedì, 23 Aprile 2015 14:09

Giacomo Lorenzini

lorenziniNato a Siena nel 1951, il professor Giacomo Lorenzini si è laureato con lode in Scienze Agrarie all'Università di Pisa nel 1974. Dal
1981 al 1987 è stato ricercatore dell'Ateneo pisano e nel 1983 ha svolto uno stage come visiting scientist all'Imperial College of Science and Technology di Londra, dove ha iniziato a lavorare sulle interazioni tra piante e inquinanti dell'aria. Dal 1987 al 2000 è stato professore associato a Pisa e quindi, dal 2000 è professore ordinario di Patologia vegetale, sempre all'Università di Pisa.

Dal 2001 al 2003 ha ricoperto l'incarico di vice-preside della facoltà di Agraria, dal 2005 al 2006 ha diretto l'Istituto di Ricerca su Territorio e Ambiente "Leonardo" e nel periodo 2005-2009 è stato direttore del centro di ricerche agro-ambientali "Enrico Avanzi". È accademico ordinario dei Georgofili e dal 2013 vice-presidente dell'associazione Toscana Costitutori Viticoli (TOSCOVIT). Ha ricoperto dal 1993 al 2001 l'incarico di segretario-tesoriere della Società Italiana di Patologia Vegetale.

Il professor Lorenzini ha contribuito attivamente alla vita dell'Ateneo pisano e attualmente afferisce al dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali. Ha presieduto per dieci anni i corsi di studio di Progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio ed è titolare degli insegnamenti di Patologia vegetale, Patologia forestale urbana e Fitoiatria. Ha inoltre partecipato ai gruppi di lavoro dell'Ateneo incaricati di coordinare le iniziative di formazione integrata superiore e quelle di formazione a distanza. Ha progettato e diretto due corsi IFTS della Regione Toscana. Ha preso parte a numerose manifestazioni scientifiche, svolgendo anche le funzioni di chairperson e ha organizzato decine di eventi, anche di respiro internazionale. Frequenti le visite di studio all'estero e le partecipazioni a gruppi di lavoro comunitari, in rappresentanza dell'Italia. È esperto della ricerca industriale, valutatore della qualità della didattica universitaria per conto della Fondazione CRUI e di progetti MIUR.

Dal 2015 è presidente della commissione di area CUN 07 dell'Università di Pisa. Membro del comitato scientifico della Pisa University Press, è attualmente responsabile del progetto di interesse nazionale MIUR TreeCity, finalizzato a esplorare il ruolo degli alberi nel contrastare i fenomeni connessi con il cambio climatico. Ha contribuito in maniera continuativa e originale a temi di frontiera nei quali si è distinto per rigore metodologico, alta competenza e qualificazione. I suoi soggetti di studio sono prevalentemente relativi alle interazioni molecolari, metaboliche e fisiologiche tra piante e inquinanti dell'aria, con particolare riferimento all'ambiente urbano e allo stress ossidativo. Recentemente si è attivato anche nel campo dell'educazione ambientale e in quello della valutazione della fitostabilità con tecniche innovative. È autore di oltre 450 pubblicazioni a stampa e di diversi volumi su vari temi della patologia vegetale, della difesa delle piante e della fitotossicologia. Intensa è anche la sua attività divulgativa e quella relativa alla elaborazione di materiali didattici.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino al professore Giacomo Lorenzini.

Giovedì, 23 Aprile 2015 14:08

Romano Giglioli

giglioliNato a San Gimignano nel 1951, il professor Romano Giglioli si è laureato con lode in Ingegneria elettrotecnica nel 1976 presso l'Ateneo pisano e nello stesso anno ha ricevuto il premio di Economia e Tecnica dell'Energia "G. Levi Cases".

Il professor Giglioli ha sviluppato la sua carriera universitaria presso l'Università di Pisa prima come ricercatore, poi come professore di Sistemi elettrici per l'energia, diventando ordinario dello stesso settore disciplinare nel 1994.

Nel corso degli anni ha ampliato la propria attività di docenza tenendo corsi nei settori disciplinari dei Sistemi elettrici e dell'economia dell'energia agli allievi dei corsi di laurea di Ingegneria elettrica, di Ingegneria gestionale e di Ingegneria dell'energia e ha fatto parte del collegio dei docenti dei dottorati di ricerca in Energetica elettrica e termica e in Veicoli terrestri e sistemi di trasporto.

Nell'arco di circa quaranta anni di attività nel settore della ricerca, in collaborazione con strutture di ricerca pubbliche e private, sia nazionali che internazionali, ha contribuito, con studi teorici e sperimentali, all'innovazione e allo sviluppo di sistemi e dispositivi per la produzione, trasporto e accumulo dell'energia elettrica e della loro interazione ambientale, nonché dei sistemi di trasporto con propulsione elettrica e ibrida.

La sua attività è testimoniata da oltre cento pubblicazioni su riviste e convegni nazionali e internazionali, dalla titolarità di alcuni brevetti utilizzati nell'ambito dei sistemi elettrici per l'energia, in quelli di conversione energetica e dalla realizzazione di numerosi sistemi e dispositivi prototipali, tra i quali spiccano, in particolare, le prime applicazioni a livello mondiale della schermatura attiva dei campi magnetici degli elettrodotti in altissima tensione. Particolare importanza, sottolineata da citazioni e riconoscimenti dalla comunità scientifica del settore, hanno avuto le sue attività di ricerca sull'uso dei sistemi di accumulo dell'energia per l'ottimazione della gestione dei sistemi elettrici e più di recente nelle "Smart Grids".

Con impegno e dedizione, il professor Giglioli ha contribuito alla gestione dell'Ateneo pisano come direttore del dipartimento di Sistemi elettrici e automazione, come coordinatore degli esperti per la sicurezza e come membro del Consiglio di amministrazione. Ha contribuito alla costituzione del consorzio interuniversitario CRIBE per la ricerca sulle biomasse ad uso energetico e del consorzio nazionale interuniversitario ENSIEL per la ricerca sui sistemi per l'energia. Come membro dello Steering Commitee per l'ideazione e lo sviluppo del laboratorio nazionale per la ricerca sul trasporto ferroviario "Osmannoro" a Firenze, ha contribuito alla costituzione di ITALCERTIFER, società per la ricerca nell'ambito dei sistemi di trasporto e per l'omologazione dei mezzi di trasporto ferroviari, di cui è stato membro del Consiglio di amministrazione.

Per l'esperienza maturata come ricercatore nel settore dei sistemi elettrici, nei sistemi per l'accumulo dell'energia e nella propulsione elettrica e ibrida, ha promosso la ricerca sulle "Smart Grids" e le "Smart Cities" ed è stato delegato italiano nel Mirror Europeo per le "Smart Grids".

In relazione alla esperienza maturata come ricercatore, nel trasferimento tecnologico e nel management, è stato incaricato, dal Ministro della Ricerca, a ricoprire il ruolo di esperto italiano nel comitato di programma Horizon 2020, nell'ambito della configurazione denominata "Secure, Clean and Efficient Energy", e, conseguentemente, nel comitato CIAE del dipartimento delle Politiche europee della Presidenza del Consiglio. Inoltre è relatore per il settore energia per le Smart Specialization nazionali e di coordinamento regionale, su incarico della struttura del Ministero dell'Industria e dello Sviluppo Economico INVITALIA.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino al professore Romano Giglioli.

Giovedì, 23 Aprile 2015 14:07

Mirko Tavoni

tavoniNato a Modena nel 1949, il professor Mirko Tavoni è stato allievo della Scuola Normale Superiore dal 1968 e dopo aver insegnato Filologia italiana all'Università della Calabria, nel 1994 è diventato ordinario di Linguistica italiana all'Università di Pisa.

Nella sua biografia emerge un concreto impegno istituzionale, sempre al servizio della linguistica e della letteratura italiana, per il trattamento digitale di testi quale risorsa per la ricerca e per la didattica, per l'applicazione informatica della linguistica e della ricerca sulla letteratura italiana. Prezioso il ruolo svolto nel cammino cha ha visto Pisa in posizione di palese avanguardia con la creazione del CNUCE, il Centro di Calcolo Elettronico, e dell'Istituto di Linguistica computazionale presso il CNR. Membro del Comitato per la Biblioteca Digitale Italiana presso il Ministero dei Beni Culturali, già direttore del CIBIT, il Centro per la Biblioteca Italiana Telematica, e responsabile, dal 1997, di progetti di ricerca per il più grande archivio di testi della letteratura italiana disponibile in rete, il professor Tavoni ha fondato e governato quale primo presidente il corso di laurea in Informatica umanistica, sia triennale sia magistrale.

Già direttore, è oggi presidente del consorzio ICoN, una rete di 19 università nota per la promozione e diffusione della lingua e della cultura dell'Italia nel mondo attraverso tecnologie telematiche e per un attrattivo corso di laurea per stranieri. Nella cornice del Consorzio ICoN, ha promosso la creazione del master in traduzione specialistica, espressione dal 2007 della sua ricerca sulla scrittura professionale, della sua molteplice attività nelle frontiere più avanzate della tecnologia linguistica, del suo impegno nell'e- learning, della sua sensibilità per il rapporto fra università e mondo professionale.

Con la sua produzione scientifica, il professore Tavoni offre analisi puntuali della coscienza linguistica nel Rinascimento europeo, studia corpora per individuare la prospettiva linguistica contemporanea e osserva soprattutto la teoria e la prassi linguistica di Dante, per lo più sullo sfondo variegato della sua poetica. Ineludibile oggi per la linguistica italiana la sua monografia sul Quattrocento nella collana pubblicata da Bruni, di forza non comune l'indagine su Pietro Bembo nella Letteratura Italiana per Einaudi, netto il respiro europeo dei tre volumi sulla linguistica del Rinascimento.

L'interpretazione di Dante vede il professore Tavoni spesso concentrato sui problemi di biografia, il fonte battesimale o ad esempio la politica e l'esilio, Guido da Montefeltro, la Lastra, o sul valore semantico di parole chiave, Orazio satiro e il titolo stesso di Commedia, fino alle pagine sul canto ultimo del Paradiso. Di grande rilievo la sua riflessione, dal 1995, sul De Vulgari Eloquentia, con al culmine l'edizione con commento nelle opere di Dante per Mondadori del 2011 in cui offre un paradigma nuovo, felice risultato di Pisa e fertile base per il futuro della critica su Dante.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino al professore Mirko Tavoni.

Giovedì, 23 Aprile 2015 14:07

Pierpaolo Degano

deganoNato a Udine nel 1950, il professor Pierpaolo Degano si è laureato nel 1973 in Scienze dell'Informazione presso la facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Pisa.

Ricercatore dal 1981, e dal 1989 professore associato presso il dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa, dal 1990 è stato professore ordinario di Informatica all'Università di Parma per poi tornare in quella di Pisa nel 1993.

La sua attività di ricerca si è inizialmente rivolta verso la programmazione logica e funzionale, per poi spostarsi verso quello che ha rappresentato il fil rouge della sua intera produzione scientifica: il campo della semantica della concorrenza, che molti dei suoi lavori hanno contribuito ad arricchire, proponendo tecniche innovative e nuovi modelli.

Dalla fine degli anni Novanta, il professor Degano si è dedicato allo studio e alla definizione di una tecnica statica che è stato tra i primi a usare per la verifica di proprietà di sicurezza di sistemi distribuiti. Sono di questo periodo alcuni lavori, divenuti in breve di riferimento per tutta l'area della sicurezza.

Dai primi anni del nuovo millennio si quindi è inserito nella nuova linea di ricerca della bio-informatica, contribuendo in maniera significativa alla modellazione computazionale di sistemi biologici.

Negli ultimi anni ha esteso le proprie indagini alle reti di servizi e alle politiche di sicurezza, per arrivare recentemente allo studio di sistemi adattivi e pervasivi.

Il professor Degano è autore di oltre 200 pubblicazioni su prestigiose riviste internazionali e su atti di congressi internazionali, è stato responsabile di svariati progetti di ricerca nazionali e internazionali, coordinatore scientifico di molte scuole. Fa parte di numerosi comitati guida di congressi internazionali, alcuni dei quali ha contribuito a fondare, ed è membro del comitato di redazione per conto di alcune riviste nazionali e internazionali. È attualmente membro del consiglio scientifico del Microsoft Research - University of Trento Centre for Computational and Systems Biology. È stato co-fondatore dell'IFIP WG sulle basi teoriche della sicurezza, che al momento presiede.

È stato invitato a trascorrere periodi di ricerca presso importanti università e istituti di ricerca europei, quali l'École Polytechnique e l'École Normale Supérieure di Parigi, il CWI di Amsterdam e l'Università di Rennes.

Accanto alla sua attività di ricerca, va ricordato lo slancio nell'affrontare l'insegnamento e, in particolare, la formazione di studenti e dottorandi, sia in Italia che all'estero. Il suo interesse per la didattica è testimoniato anche dal ruolo svolto nell'organizzazione del dottorato di ricerca in Informatica, del cui collegio fa parte dal 1993. Il professor Degano è dal 2001 membro del consiglio scientifico della Scuola di dottorato di eccellenza "Galileo Galilei" e suo vice-presidente dal 2009. È altresì presidente del dottorato in Informatica dal 2006 e presiede il coordinamento dei dottorati italiani in Informatica dal 2007, a nome del quale organizza annualmente la scuola nazionale di dottorato.

Altre importanti attività istituzionali lo hanno visto attivo in prima linea. Dal 1993 al 1996 è stato direttore del dipartimento di Informatica, mentre dal 1999 al 2003, ha presieduto il GRIN, l'Associazione Nazionale dei Professori di Informatica, di cui è stato anche socio fondatore.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino al professor Pierpaolo Degano.

Giovedì, 23 Aprile 2015 14:01

Francesco Pegoraro

pegoraroNato a Udine nel 1947, il professore Francesco Pegoraro si è laureato in Fisica con lode presso l'Università di Pisa nel 1970 sotto la guida del professor Luigi Radicati, diplomandosi nel contempo presso la Scuola Normale Superiore quale allievo ordinario della Classe di Scienze. Nel 1974 ha poi conseguito il diploma di perfezionamento della Scuola Normale Superiore con una tesi sulla Relatività generale.

Dopo un periodo di due anni trascorso al Massachusetts Institute of Technology di Boston è diventato prima assistente (1977-1983) e poi professore associato di Fisica dei plasmi (1983-1990) presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.

Dal 1987 al 1989 è stato group leader della Theory Division al Jet Joint European Torus, Culham, Abingdon, uno dei principali esperimenti internazionali di fisica del plasma applicata alla fusione termonucleare.

Nel 1989 ha vinto il concorso per professore ordinario di Fisica teorica ed è stato chiamato dal dipartimento di Fisica teorica dell'Università di Torino presso il quale ha insegnato dal 1990 al 1996.

Successivamente è stato chiamato dall'Università di Pisa presso il dipartimento di Fisica dove ha prestato servizio come professore ordinario di Fisica del plasma dal novembre 1996.

Nel 2006 è stato nominato professore onorario al Moscow Physical Technical Institute, a Dolgoprudny, e nel 2008 è stato nominato socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei. Dal 2000 ricopre la carica di presidente del consiglio di dottorato di Fisica applicata e per quattro anni ha diretto la scuola di dottorato in scienze di base "Galileo Galilei", del cui consiglio è tuttora membro.

Il professor Pegoraro ha trascorso frequenti periodi di ricerca negli USA, in Inghilterra e Olanda, in Russia e in Giappone. Prima presso la Scuola Normale Superiore, poi alle università di Torino e Pisa, ha diretto numerose tesi di laurea, di perfezionamento e dottorato in Fisica del plasma formando ricercatori che si sono in seguito affermati a livello nazionale e internazionale.

Ha creato presso l'Università di Pisa un gruppo di ricerca riconosciuto tra i migliori a livello internazionale nello studio analitico e numerico della dinamica dei plasmi, con collaborazioni che hanno coinvolto molti tra i migliori centri di ricerca negli Usa, in Europa e in Giappone. Ha svolto servizio per numerosi anni come coeditore di "European Physics Letters" (EPL) e di "European Physics Journal D" (EPJD).

Ha fatto parte del Comitato di valutazione degli istituti del CNR e del panel di valutazione AERES del CELIA 2009 e per progetti di ricerca presentati per i laboratori LASERLAB EUROPE, per EUROfusion Enabling Research e FWO in Olanda e per progetti SIR del Miur e bandi ERC. Negli ultimi due anni ha svolto una intensa attività di valutazione come membro della commissione di Fisica teorica della materia per l'Abilitazione Scientifica Nazionale di cui rimane membro ad acta per le chiamate dirette.

Il professor Pegoraro è autore di più di 300 articoli pubblicati su riviste internazionali con referee, con più di 6500 citazioni. Di particolare rilievo sono i suoi contributi alla teoria della riconnessione magnetica nei plasmi astrofisici e di laboratorio e della dinamica nonlineare dei plasmi relativistici.

Negli ultimi due decenni è stato l'elemento più rappresentativo a livello italiano della ricerca teorica in Fisica del plasma svolgendo un ruolo di guida e di supporto alle principali iniziative nazionali in questo campo.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino al professore Francesco Pegoraro.

francolino nero museo Ginevra internoWas the black francolin (Francolinus francolinus) once occurring in the western Mediterranean a native or an introduced species? This was the hotly debated question recently addressed through a DNA-based study by the team headed by Dr. Filippo Barbanera, researcher at the Unit of Zoology-Anthropology of the University of Pisa, and including laboratory technician Dr. Monica Guerrini and PhD student Giovanni Forcina. Considered a valuable gamebird since the Classic Age, the black francolin has long been raising major interest due to not only the delicate taste, but also the curative and even aphrodisiac properties attributed to its meat. The Greek dramatist Aristophanes, the Roman epigrammatist Martial, the lyric poet Horace, the natural philosopher Pliny the Elder: these are just some of the eminent authors who mentioned the black francolin in classic literature and poetry. Later on, in the Middle Age and the Renaissance, a number of strict hunting bans restricted its harvesting to a privileged few, as nicely testified by the 17th-century fresco "The Hunters' Gathering" exposed at the Palatine Gallery in Florence. In keeping with the Islamic medical tradition, the digestibility of black francolin meat warranted its inclusion among the highly recommended foods to pilgrims traveling to Mecca.

Presently distributed from Cyprus and Turkey across the Middle East and central Asia to the Indian subcontinent, the black francolin went extinct in Spain, Greece and Italy mainly because of habitat fragmentation and overhunting during the 19th century. This research, started in 2007 thanks to a well-established collaboration with the Cypriot Game Fund Service (Ministry of Interior, Cyprus), relied on a range-wide, comprehensive sampling of both modern and historical samples (some dating back to the beginning of the 19th century) hosted in ornithological collections worldwide. Among these, the Natural History Museum "La Specola" of Florence allowed sampling the very last black francolins from Italy shot near Gela in Sicily. Remarkably, the use of museum specimens enabled not only to finally shed light francolino neroon the genetic affinity of the enigmatic populations formerly present in the western Mediterranean, but also to get around the problems of remoteness and socio-political unrest peculiar to most of the current distribution range of this species. The results evidenced the exotic status of the black francolin in the area of interest and allowed tracking the human-mediated dispersal via several trade routes even from distant locales in southern Asia.

This study, recently published (17th March 2015) in the eminent international journal Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, was integrated with a thorough literature search which allowed exploring the role played by the Crusaders and the Catalan-Aragonese in importing such bird from Cyprus to Sicily first, and from the latter to Spain later. Interestingly, molecular data confirmed the introduction of the species from Sicily to Tuscany by Lorenzo the Magnificient who managed to have some francolins as ornamental birds in his model farm of Poggio a Caiano near Florence. Fundamental archaeozoological and anthropological setting was especially provided by coauthors Prof. Melinda Zeder (Smithsonian Institution, USA) and Prof. Aleem Ahmed Khan (Bahauddin Zakariya University, Pakistan). This work testifies the potential of archival research collections in studies addressing topics such as biodiversity assessment, tracking of wildlife translocations and solving archaeozoological problems. Fifteen museums in Europe and the US, and the Natural History Museum of London in particular, have provided their own material. Likewise, it evidences the importance of spatio-temporal DNA studies to better understand the human impact in shaping overall biodiversity across the globe in the context of present-day process of biotic homogenization.

cherubini 2015Si è svolta venerdì 24 aprile, dalle ore 11 nell'Aula Magna del Polo Fibonacci, la cerimonia di conferimento dell'Ordine del Cherubino e di nomina dei Professori Emeriti. L'incontro è stato aperto dalla proiezione del nuovo video di presentazione dell'Ateneo, cui è seguito il saluto del rettore Massimo Augello, in cui, come da tradizione, è stata sviluppata una sintetica riflessione sullo stato dell'Università di Pisa e del sistema universitario italiano.

Guarda la galleria di foto della cerimonia.

Leggi il saluto introduttivo del rettore.

La cerimonia è proseguita con il saluto ai quattro nuovi Professori Emeriti e il conferimento dell'Ordine del Cherubino a dieci illustri docenti dell'Ateneo.
L'Ordine del Cherubino, unica onorificenza concessa dall'Università di Pisa, è assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Ateneo per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo.

Professori emeriti

Quest'anno i professori insigniti dell'Ordine del Cherubino sono, in ordine di anzianità di chiamata, Francesco Pegoraro, del dipartimento di Fisica; Pierpaolo Degano, del dipartimento di Informatica; Mirko Tavoni, del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica; Romano Giglioli, del dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delleCostruzioni; Giacomo Lorenzini, del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali; Giuseppe Petralia, del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere; Giancarlo Galli, del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale; Marco Enrico Luigi Guidi, del dipartimento di Economia e Management; Gino Fornaciari, del dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia; Sandra Vitolo, del dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale.

La nomina a Professore Emerito mira a dare rilievo pubblico a questa figura, caratterizzata innanzitutto per aver svolto in modo esemplare i propri compiti istituzionali, e subito dopo, per la riconosciuta eccellenza del curriculum scientifico, la rilevante responsabilità e il prestigio internazionale dei ruoli ricoperti. I docenti che sono stati nominati Professore Emerito sono Umberto Breccia, Paolo Corsini, Marcello Giorgi e Cesare Letta.

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