Il diario dell'Internet Festival 2012
Internet Festival, il bilancio dell'Università di Pisa
È un bilancio molto positivo quello della prima edizione dell'Internet Festival, che in quattro giorni ha registrato oltre 65 mila utenti connessi in rete e un'ottima affluenza di pubblico per tutti i 150 appuntamenti della manifestazione. In particolare, i convegni, le mostre e i laboratori organizzati direttamente dall'Ateneo, o ospitati nelle sue sedi, sono stati tra i più seguiti e partecipati della manifestazione, a conferma che l'informatica italiana è legata in modo indissolubile all'Università di Pisa, tanto per il passato quanto per le prospettive future.
"Dopo l'esperimento del 2011 - ha commentato la professoressa Nicoletta De Francesco, membro del Comitato d'Onore dell'Internet Festival - quest'anno siamo riusciti a realizzare un evento ricco, innovativo e multidisciplinare, che ha destato molto interesse in città e che ha attirato l'attenzione dei mass media nazionali. Da oggi, la sfida è quella di rendere stabile l'iniziativa, facendone un appuntamento fisso nel calendario pisano e continuando anno dopo anno a far crescere il suo livello qualitativo".
Al successo dell'Internet Festival hanno contribuito in maniera significativa le persone e le strutture dell'Ateneo. "La lista dei ringraziamenti sarebbe molto lunga - conclude la professoressa De Francesco - a iniziare naturalmente dai professori Gian Luigi Ferrari, coordinatore del Comitato scientifico della manifestazione, e Fabio Gadducci, membro del Comitato Esecutivo. Devo poi ringraziare i tanti docenti e tecnici-amministrativi, i dipartimenti e i centri che sono stati coinvolti nelle iniziative, impegnandosi con competenza e passione. Un particolare riconoscimento va infine al personale dell'Area SerRA, che ha permesso la libera navigazione wireless in tutti gli edifici dell'Ateneo che sono stati sede di eventi, oltre che in tutta l'area urbana in prossimità degli edifici universitari".
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Internet Festival, l'evento più seguito in Italia
65mila gli utenti connessi e sold out di pubblico; 22 location, 400 relatori e 150 appuntamenti: chiude la 4 giorni pisana dedicata al Web
Oltre 65 mila persone si sono connesse sui canali ufficiali Youtube, Facebook, Twitter, dirette in streaming e sito della edizione 2012 di Internet Festival, manifestazione internazionale che si è svolta a Pisa da giovedì 4 a domenica 7 ottobre.
Del totale, 30 mila sono stati gli utenti unici del sito www.internetfestival.it di cui 6 mila quelli internazionali; 11.770 i fan della pagina Facebook, che hanno esposto il festival a un bacino potenziale di oltre 4 milioni di persone.
Il Festival è stato tra le prime 5 manifestazioni più twittate in Italia (nei quattro giorni dell'evento), raggiungendo il primo posto tra il trending topic già nella giornata di apertura del festival.
Sono questi i numeri "virtuali" della manifestazione pisana che ha ospitato 400 relatori, impegnati in oltre 150 appuntamenti – di cui 107 incontri, 40 laboratori, 4 mostre - dislocati in 22 location (di cui 12 collegate in diretta streaming su intoscana.it
In occasione dell'inaugurazione del festival, la lectio magistralis di Piergiorgio Odifreddi su Galilei ha fatto registrare 1500 visitatori connessi sui canali in streaming, tra cui quelli del media partner ufficiale www.intoscana.it .
Sono state 200 le applicazioni per smartphone scaricate solo il primo giorno, circa 2000 i check-in registrati su Foursquare e oltre 1000 le foto condivise su Instagram. Durante il periodo del festival 11 mila nuovi utenti si sono registrati alla rete wi fi comunale (Pisa Wifi e Serra).
Pisa è stata invasa da una marea di persone con il sold out della maggior parte degli eventi (3000 tra bambini e famiglie per i laboratori mattutini e 2500 le presenze serali per le 4 "Interviste impossibili"), con una grande affluenza in tutti gli esercizi commerciali del centro.
Tra i dati significativi, l'internazionalizzazione del Festival che, oltre ad aver registrato una forte presenza straniera nelle conferenze sull'alta tecnologia e gli incontri da Galilei a Jobs e alle questioni sulla guerra dei brevetti, ha ospitato relatori provenienti da tutto il mondo, dalla Cina al Brasile, dal Canada alla Francia, dall'Inghilterra agli Stati Uniti.
Grande afflusso allo stand della Regione Toscana dove si sono svolti 1000 colloqui e 500 sono state le tessere sanitarie elettroniche attivate. Sono stati 100 i giornalisti accreditati alla manifestazione (tra tv, blogger, carta stampa, radio e web).
Nella quattro giorni, il Festival ha ricordato Steve Jobs, reso omaggio ad Alain Turing, lo scienziato che inventò l'intelligenza artificiale, si è parlato di musica e di download con Daniele Silvestri e di Internet come fonte di cura 'open source' con Salvatore Iaconesi.
Della modernità di Galileo si è fatto 'portavoce' Piergiorgio Odifreddi, e grazie alle interviste impossibili di Alessandro Benvenuti, Sandro Lombardi, Elia Schilton e Marco Baliani (oltre 2500 le presenze) la manifestazione pisana ha viaggiato nel futuro.
E ancora, l'Internet Festival ha messo a confronto la Rete con la politica, l'economica, la crisi, la pubblica amministrazione e l'informazione, senza tralasciare la quotidianità delle nuove applicazioni per smartphone.
Tutto esaurito per i laboratori didattici, anche quelli mattutini per ragazzi, mentre i più piccoli hanno potuto divertirsi con le game conference - tra cui quella "Gates vs Jobs. La guerra dei bit".
Il festival ha presentato oltre 10 start-up di giovani under 30, dato visibilità al successo delle webseries, discusso sui limiti della democrazia sul web, sul futuro dei libri, sulle rivoluzioni arabe e la privacy ai tempi dello smartphone. Mentre sono stati proprio i 'signori' Wikipedia, Treccani ed Encyclomedia a dibattere sul futuro dell'enciclopedia. (Comunicato di intoscana.it)
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L'intervista al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, realizzata da intoscana.it
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DOMENICA 7 OTTOBRE
Your Film Festival: una riflessione sul futuro del cinema e internet
L'Internet Festival si chiude con il cinema: domenica sera sono stati proiettati al Cineclub Arsenale i dieci finalisti di "Your Film Festival", il festival ideato da Ridley Scott, il regista di Blade Runner, realizzato in collaborazione con YouTube.
Lo slogan del festival recita "created, watched and judged by you", ed è abbastanza fedele: Scott ha invitato a caricare su YouTube dei filmati lunghi al massimo 15 minuti, e hanno partecipato in 15.000. Tra questi, la Scott Free Productions, la casa di produzione di Ridley Scott, ne ha selezionati 50, che sono stati sottoposti al giudizio della comunità su internet. I 10 più votati sono stati invitati a Venezia, dove la giuria del Your Film Festival ha assegnato 500.000 dollari al vincitore, "The Guilt" di David Victori Blaya.
A partire dai video del festival, una riflessione sul futuro del cinema e sulla comunicazione sui nuovi media è stata condotta da Sandra Lischi, Presidente del Corso di Laurea di Discipline Dello Spettacolo e della Comunicazione, Maurizio Ambrosini, docente di Storia e Critica del Cinema e Adriano Fabris, docente di Etica della Comunicazione.
Per Sandra Lischi, che ha aperto il suo intervento con una polemica scherzosa ("No! Di nuovo! le pistole, gli spari, gli inseguimenti..) non c'è grossa differenza tra i cortometraggi finalisti di "Your Film Festival" e quelli in concorso agli altri festival tradizionali.
Linguaggio e temi dei video finalisti, che pure sono di buona qualità, non sono particolarmente innovativi, come non lo è la classificazione per genere (drammatico, commedia, ecc) che richiama la consueta categorizzazione dei film in pellicola.
Tra l'altro, per come è strutturato il Festival, è chiaro che rimane fortissimo il mito della visione in sala, quella più tradizionale. I finalisti vincono la proiezione a Venezia, un festival antico, che in passato è stato molto contestato dai giovani e che da tempo ormai propone film di cassetta e non è più una vetrina per prodotti innovativi a fianco di quelli mainstream.
Anche sul premio in denaro poi la struttura del festival è vecchia: perché si assegnano 500.000 dollari al vincitore e non 50.00 dollari a tutti i dieci finalisti?
Sandra Lischi ha concluso il suo intervento invitando a riflettere su quanto di vecchio ci sia in queste "forme di futuro", e quanto futuro invece rimanga ancora nelle vecchie forme.
Per Maurizio Ambrosini un'iniziativa come il Your film festival ci porta ad interrogarci su cosa sia diventato oggi il cinema con l'avvento delle tecnologie digitali.
Si può parlare di "cinema convergente" o "della convergenza": un film è diventato un prodotto cross-mediale, che viene fruito su diverse piattaforme. Così la sala di proiezione è soltanto un segmento, non più esclusivo, di un più vasto sistema di fruizione.
Your film festival è di fatto un esempio di punto di incontro tra le istanze della grande produzione tradizionale e quelle che provengono "dal basso", dalla comunità di utenti che crea e critica i contenuti, una comunità di "prosumers" (producers and consumers), produttori e fruitori di contenuti.
La sala di proiezione rimane comunque un'ambizione per chi distribuisce su internet, è una sorta di traguardo, ha mantenuto una sua specificità e funziona come elemento propulsore.
Anche secondo Adriano Fabris, che nel suo intervento si è soffermato sul contenuto del video vincitore, dedicato alla spirale di colpa e violenza, le nuove forme si aggiungono a quelle precedenti e non le sostituiscono: la proiezione in sala rimane e rimarrà fondamentale. Inoltre, una struttura come quella del Your film Festival non sfrutta ancora appieno le potenzialità web: manca ancora una vera partecipazione attiva degli utenti.
Due domande a Sandra Lischi
Abbiamo chiesto a Sandra Lischi di specificare in che senso secondo lei ci sia "molto di vecchio in questo nuovo".
"Non c'è in queste produzioni un contenuto adatto alla novità del medium.
Non sono contenuti pensati per essere visti su schermi più piccoli.
Ci sono in giro, è vero, dei tentativi di creare contenuti per gli schermi dei telefonini, con contrasti visivamente molto forti e decisi , ma attualmente canali internet come YouTube vengono usati soprattutto come canali distributivi capillari. L'ambizione rimane sempre quella della proiezione in sala."
Però, mentre nelle sale cinematografiche circolano film di lunghezza più o meno standard, su internet non ci sono vincoli sulla durata dei prodotti. Questo ha un'influenza sul contenuto?
"Su YouTube manca il lungometraggio: i lungometraggi vengono spezzettati.
Di fatto trionfa l'estetica del frammento. I miei studenti spesso non guardano i film interi ma soltanto dei pezzi. Questo cambia completamente il rapporto che il fruitore ha con la catarsi: non c'è più il tempo per una forte immedesimazione dello spettatore nelle vicende dei personaggi. Non è detto che sia un male, però c'è di fatto una maggiore distanza emotiva".
I video finalisti del Your Film Festival sono visibili all'indirizzo http://www.youtube.com/user/yourfilmfestival
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Come è cambiano le relazioni amorose mediandole attraverso la rete? Questa mattina ne hanno discusso Adriano Fabris, Flavia Monceri e Laura Traverso in un incontro al Teatro Lux dal titolo "L'amore ai tempi di internet".
Guarda le foto dell'iniziativa
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SABATO 6 OTTOBRE 2012
Guarda la galleria di foto della mostra in corso al Museo di San Matteo "Dall'aritmometro al calcolatore, personalmente" curata da Giovanni Cignoni e organizzata da Dipartimento di Informatica, Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, Museo degli Strumenti per il Calcolo, Fondazione Galileo Galilei
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Davide Borgioli, responsabile del laboratorio dell'Internet Festival "Quante ne SAI?", ci ha raccontato com'è andata al Polo Fibonacci.
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Nella Sala Azzurra della Scuola Normale Superiore, si è svolta la tavola rotonda "Open and Big Data" con Dianora Poletti e Dino Pedreschi. Guarda le foto della conferenza!
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Lo scrittore Marco Malvaldi si interroga su Galileo e il mondo di internet. Intervista a cura di intoscana.it.
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La video intervista realizzata da intoscana.it a Concita De Gregorio, intervenuta all'Internet Festival per intervistare Sandro Lombardi alias Steve j. Marconi
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C'era una volta la privacy... poi fu lo smartphone - Workshop a cura di Vincenzo Gervasi
Alle ore 15.00, alla Limonaia in Vicolo del Ruschi, il workshop a cura di Vincenzo Gervasi "C'era una volta la privacy... poi fu lo smartphone". La diffusione dei social network e degli smartphone, la possibilità di essere connessi a Internet sempre e dovunque tramite le reti cellulari, e il mutato quadro legislativo creato nell'ultimo decennio hanno modificato in maniera profonda il nostro concetto di privacy. Concetti come l'inviolabilità della persona, del domicilio, della corrispondenza sono da secoli alla base della nostra cultura giuridica e dell'organizzazione sociale nel mondo occidentale. Gli strumenti giuridici che garantiscono certe libertà nel mondo fisico, non sono validi nel mondo digitale. La nostra "persona digitale" è un'identità elettronica; il nostro "domicilio" è dove risiedono i nostri dati, la nostra "corrispondenza" viaggia tramite servizi digitali gestiti da imprese commerciali, quasi sempre sottratte alla giurisdizione locale. In questo tutorial si discuterà di come gli smartphone che tutti portiamo sempre con noi, e a cui affidiamo tanta parte della nostra vita sociale, possano essere usati come dispositivi di sorveglianza elettronica, sia per scopi legittimi (per esempio, da parte delle forze di polizia per rintracciare criminali) che più discutibili (per esempio, da parte di regimi totalitari per reprimere il dissenso dei cittadini).
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Il giornalismo al tempo di Assange secondo Derrick De Kerckove e Bruno Manfellotto
"WikiLeaks? E' solo l'inizio di quello che avremo in futuro, rispetto al flusso dei dati e all'impossibilità di mantenere informazioni segrete". Non ha dubbi Derrick De Kerckove, uno dei più grandi esperti mondiali degli scenari prodotti dalla cultura digitale. Intervenendo a uno degli incontri più attesi della seconda giornata dell'Internet Festival in corso a Pisa fino a domenica 7 ottobre – "il caso WikiLeaks, ovvero il giornalismo d'inchiesta dalla carta stampata al web" – De Kerckove ha disegnato un futuro prossimo in cui la Rete consentirà di accedere a un'enorme mole di dati e gli stessi problemi legati alla tutela dei dati personali saranno superati da nuovi terreni di sfida: "Bisognerà rovesciare il problema della privacy. La questione sarà piuttosto imparare a gestire la persona elettronica che sarà la prosecuzione della persona reale".
Sui cambiamenti del giornalismo all'epoca di Wikileaks – anche oltre la novità rappresentata dall'organizzazione di Julian Assange, con la sua attività di diffusione dei documenti coperti da segreto – ha parlato anche Bruno Manfellotto, direttore dell'Espresso. "Dobbiamo difendere soprattutto un principio: la Rete deve garantire quanta più trasparenza possibile – ha ricordato il direttore del settimanale, che sul suo sito pubblica i documenti di WikiLeaks – E quanto al giornalismo di inchiesta, sono convinto che avrà il suo futuro, perché non abbiamo bisogno solo di informazioni, ma di interlocutori autorevoli rispetto alle stesse informazioni. Magari la Rete corre troppo e obbliga a inseguirla, mentre il giornalismo di inchiesta ha bisogno dei suoi tempi. Il futuro ci richiederà allora il coraggio di uscire dall'attualità secca, dal flusso di notizie giorno per giorno".
A cura di Paolo Ciampi (www.intoscana.it)
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Il riassunto delle prime due giornate dell'Internet Festival nel TG Flash di intoscana.it.
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Big Data - Tavola Rotonda
Alle ore 14.30, nella Sala Azzurra della Scuola Normale, si svolgerà la tavola rotonda dal titolo "Big Data", a cui parteciperanno anche i professori dell'Ateneo Dianora Poletti, che coordinerà il dibattito, e Dino Pedreschi.
La sfida scientifica più pressante e affascinante del nostro tempo è comprendere la complessità della società globale e interconnessa in cui abitiamo e in cui avvengono fenomeni di portata senza precedenti: la crescita tumultuosa di Internet e del Web, la facilità delle telecomunicazioni e del commercio globale, la sorprendente velocità ed intensità con cui si diffondono notizie, epidemie, tendenze, crisi finanziarie, movimenti politici. Il nostro tempo ci offre anche l'opportunità di osservare da vicino e misurare il funzionamento della società: i "big data", originati dalle briciole digitali delle attività umane per effetto del nostro uso quotidiano dei sistemi ICT, registrano la nuda verità sui comportamenti individuali e collettivi con una precisione senza precedenti. Varie dimensioni della nostra vita sociale hanno un'immagine riflessa nello specchio digitale:
- i nostri desideri, opinioni e sentimenti lasciano traccia nei social media a cui partecipiamo, nelle domande che facciamo ai motori di ricerca, nei tweet che inviamo e riceviamo,
- le nostre relazioni sociali lasciano traccia nella rete dei nostri contatti telefonici ed email e nei link di amicizia del nostro social network preferito,
- i nostri stili di vita lasciano traccia nei record dei nostri acquisti;
- i nostri movimenti lasciano traccia nelle traiettorie disegnate dai nostri smart-phones e dai sistemi di navigazione delle nostre auto.
Come ogni nuovo microscopio nel passato, questi big data stanno spingendo verso una nuova scienza basata sui dati, che potrebbe aiutarci a svelare la complessità dei fenomeni sociali e prevedere i cambiamenti, le crisi e l'impatto delle scelte politiche.
Questo tavola rotonda presenta molti esempi delle nuove domande che possiamo provare a rispondere facendo leva sui big data, discutendo anche il "new deal" sui temi della privacy, della trasparenza e della fiducia necessario per creare ed accedere alla conoscenza dei big data come un bene pubblico per tutti.
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Su http://rassegnastampa.unipi.it/sup/ la rassegna stampa della seconda giornata dell'Internet Festival
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VENERDÌ 4 OTTOBRE 2012
Free download killed the music star(s) ?
Intervista a Daniele Silvestri e Marco Valente
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"Turing e l'evoluzione del PC. Conversazione in punta di matita"
Era ossessionato da Biancaneve, immaginò i computer come sono oggi anche se non c'era la tecnologia per costruirli, fu tra i matematici che decifrarono il codice Enigma durante la II Guerra mondiale. Il suo nome è Alan Turing e la sua figura di scienziato poliedrico è stata al centro dell'incontro "Turing e l'evoluzione del PC. Conversazione in punta di matita" che si è svolta oggi alle 12,30 all'Orto botanico.
Al tavolo dei relatori Giovanni Cignoni dell'Università di Pisa, Tuono Pettinato e Francesca Riccioni, autori di una vita a fumetti di Turing, e Andrea Plazzi esperto di editoria e fumetti con un passato di matematico e informatico. "Touring – ha detto Giovanni Cignoni – è a tutti gli effetti il padre dell'informatica e dell'era digitale moderna. Per spiegare le potenzialità dei computer nel 1936 scrisse un articolo immaginando una 'macchina' impossibile da costruire per la tecnologia dell'epoca".
Nei giorni dell'Internet Festival, le tavole tratte dalla "La strana vita di Alan Turing'' di Tuono Pettinato e Francesca Riccioni sono in mostra in anteprima mazionale al Museo di San Matteo accanto all'esposizione “Dall’aritmometro al calcolatore, personalmente” curata da Giovanni Cignoni.
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Le interviste di RadioEco
Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa
Luca Conti, Il Sole 24Ore
Elettra Stradella, Università di Pisa
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Studenti e internet: qualche parere
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Digital Agenda Day
Alle ore 9.30 alla Scuola Normale via al DIGITAL AGENDA DAY. La sessione mattutina sarà coordinata dal professor Stefano Giordano, responsabile dei laboratori di reti di telecomunicazioni del dipartimento di Ingegneria dell'informazione. Vi partecipano i professori Paolo Ferragina, prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, e Antonio Bicchi, direttore del Centro Piaggio.
L'evento dell'Agenda Digitale all'interno dell'Internet Festival vuole essere la continuazione degli eventi "Agenda digitale europea a livello locale" organizzati nel 2011 in Italia, in cui sono stati affrontati temi importanti per l'Italia e l'Europa per il raggiungimento entro il 2020 degli obiettivi prefissati. L'evento è stato inoltre concepito con l'ambizioso obiettivo di aprire la strada per una discussione di lungo raggio che vada oltre l'orizzonte temporale del 2020 per cominciare a investigare sui futuri scenari digitali.
Guarda le foto dell'incontro.
Guarda il video realizzato da intoscana.it
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Su http://rassegnastampa.unipi.it/sup/ la rassegna stampa della prima giornata dell'Internet Festival
Su http://www.internetfestival.it/rassegna-video/ la rassegna video della prima giornata dell'Internet Festival
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GIOVEDÌ 4 OTTOBRE 2012
Dalla pirateria a Youtube: il futuro della musica è 2.0
Daniele Silvestri e Marco Valente tra i protagonisti del convegno all'Internet Festival a Pisa
di Ilaria Giannini
Il download pirata di musica non fa più paura. Nonostante l'Italia sia il terzo paese al mondo come numero di persone che scaricano illegalmente, l'industria discografica ha imparato a riposizionarsi, a guadagnare e far guadagnare gli artisti con le esibizioni live o con gli sponsor, a dividere i profitti generati dalla pubblicità sui video di Youtube.
È stato questo il tema al centro del convegno "Free download killed the music stars (?)" che si è tenuto al Cinema Teatro Lux di Pisa nella prima giornata dell'Internet Festival, in cui si sono confrontati musicisti come Daniele Silvestri e Marco Valente, giornalisti e produttori, come Lino Prencipe della Sony.
"Anni fa mi sono schierato a favore del download illegale, pensavo che le case discografiche avessero una politica miope, che non prendeva atto del mondo che stava cambiando – spiega Daniele Silvestri – oggi il mondo è cambiato di nuovo e non ha più senso scaricare illegalmente musica, oggi scaricare legalmente è più facile, più sicuro e conveniente."
Allora quale è il problema? In realtà è proprio su Youtube – e sulla musica in streaming in generale – che si gioca la nuova sfida del mercato musicale: la tendenza è chiara, ai consumatori interessa sempre meno il possesso materiale di quello che ascoltano, che sia un cd o una traccia sul loro iPod. L'importante è ascoltare quello che si vuole, quando si vuole, al minor costo possibile. Come fa il mondo della musica ad affrontare questo cambiamento? "L'industria discografica non ha più senso come produzione e distribuzione – spiega Lino Prencipe – stiamo diventando una società di servizi, che si occupa di curare la distribuzione digitale, gli sponsor degli artisti, la loro immagine."
Anche i nuovi talenti ormai si trovano sulla Rete. E se parlare di MySpace ormai è come evocare i dinosauri, il fenomeno del momento sono le Youtube-star, che grazie alle centinaia di migliaia di visualizzazioni dei loro brani riescono ad attirare l'attenzione dei produttori.
"Sono il frutto di anni e anni di musica orribile passata in televisione e via radio" critica Marco Valente. "In Italia manca un'educazione musicale vera, a partire dalle scuole."
04/10/2012
(Da InToscana.it)
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Odifreddi: Galileo? Il più grande scrittore italiano
video intervista al matematico piemontese
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Internet Festival al via nel segno di Galileo
Video sull'inaugurazione del festival
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Inagurato l'Internet Festival!
Vai alla galleria fotografica dell'inaugurazione
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Segui dalle 17 alle 20 la diretta di Radioeco dalla Logge dei Banchi: http://radioeco.it/
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L'Internet Festival sta per iniziare...
Guarda le foto dei preparativi
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Leggi l'intervista al professor Gian Luigi Ferrari, coordinatore del Comitato Scientifico dell'Internet Festival, che presenta la manifestazione
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A Ottavio Besomi e Francesco Salamini il Premio Galilei
Si rinnova a Pisa il prestigioso appuntamento con il Premio internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club italiani, giunto quest'anno alla sua 51ª edizione. Il riconoscimento sarà assegnato allo storico della Letteratura italiana, Ottavio Besomi, studioso elvetico che si è distinto nella sezione di civiltà italiana, mentre all'agronomo Francesco Salamini, considerato il più importante studioso italiano di genetica molecolare delle piante, andrà il Premio internazionale Galileo Galilei per la Scienza, giunto alla sua VII edizione. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 6 ottobre alle ore 16 nell'Aula Magna del Polo Fibonacci e sarà introdotta dai saluti del rettore Massimo Augello, del sindaco Marco Filippeschi, del presidente della Fondazione Premio Galilei, Antonio Pieretti, e del Governatore del Distretto 2120, Rocco Giuliani. Dopo la lettura della relazione della giuria da parte di Saverio Sani, segretario del Premio, saranno consegnati i premi ai vincitori.
Come è noto il meccanismo per l'assegnazione dei due premi è congegnato in modo speculare. Il premio umanistico è assegnato da una giuria italiana a uno straniero che si sia occupato in modo eminente di argomenti riguardanti la civiltà italiana, il premio scientifico da una giuria straniera a uno studioso italiano che si sia distinto nel campo delle scienze della natura. Il premio consiste in una scultura in argento di Giovanni Ferri, raffigurante Galileo Galilei, e in una targa d'oro commemorativa.
Il professor Ottavio Besomi sarà premiato sia per l'alto livello dei contributi scientifici, sia per l'apporto dato alla diffusione della letteratura e della cultura italiana nella Confederazione Elvetica. I suoi lavori, nei quali il rigore scientifico è costantemente messo al servizio dei lettori, hanno impresso una svolta agli studi sulla letteratura italiana del Seicento e restano punti di riferimento imprescindibili per gli studiosi dell'eroicomico, di Marino e di Galileo.
Il professor Francesco Salamini si è occupato di genetica del mais per quasi 40 anni, in particolare della biosintesi della cera e delle proteine dei semi, portando con alcune delle sue ricerche al miglioramento della qualità nutrizionale della farina di mais kernel. Come direttore del Max Planck Institute di Colonia per la Genetica Vegetale, il professor Salamini ha introdotto tecniche di allevamento marker-assistite di barbabietola da zucchero e, in particolare, di patate, nonché l'identificazione di geni importanti per il metabolismo e la resa dei carboidrati, e l'identificazione e l'isolamento di geni coinvolti nella resistenza alle malattie. Francesco Salamini è considerato il più importante studioso italiano di genetica molecolare delle piante.
La giuria che ha designato Ottavio Besomi è composta dai professori Antonio Pieretti, Aldo Maria Morace, Salvatore Silvano Nigro, Amedeo Quondam, Marco Santagata e Saverio Sani. La giuria che ha designato Francesco Salamini è invece composta dai professori Antonio Pieretti, Elias Fereres Castiel, Ricardo Flores-Pedauye, Christiane Gedhardt, George A. Kowalchuck e Saverio Sani.
The first «Europlata» mobility scholars arrive in Pisa from Argentina
From Argentina to the city of the Tower to study and do research: the first three fellows funded by the Erasmus Mundus mobility programme "Europlata" are now in Pisa. Europlata will allow PhD students, post-doctoral and staff of Argentine universities to spend a study period study o even complete a doctoral degree in European universities belonging to the consortium. The guests were welcomed by the Vice Rector Alessandra Guidi and Delegate for Internationalisation Marco Guidi. Among the first three fellows there is also the Rector of the Universidad Nacional de Santiago del Estero, Natividad Nassif, with whom the University of Pisa has signed a framework agreement to enable collaboration and exchange of students and teachers in different areas of research and education.
The other two fellows attend doctoral programs in the areas of Economics and Political Science. They are Cesar German Santamaría, of the National University of San Martin, Buenos Aires (32 months) and Daniel Amicci, of the University of Villa Maria, Cordoba (18 months). Rector Nassif, in Pisa already since mid September has visited key departments (Engineering, Medicine (Obstetrics and Nursing), Veterinary Science, Agronomy, Pharmacology, Political Sciences), establishing specific agreements for future cooperation, which will build synergies beneficial for both parties.
"Europlata" is addressed not only to the staff of the Argentine universities, but also to doctoral candidates and young post-doctoral researchers in the areas of political science, economics, sociology and law (public administration) will have the opportunity to come to Europe for study periods ranging from 6 to 32 months. In the coming months he first doctoral candidates will be joined by other fellow Argentines thanks to the new call which is now open (www.europlata.eu).
The program is coordinated by the University of Groningen, with which our University has a consolidated working relationship in numerous programmes around the world; the other European partners are Deusto (Bilbao), Göttingen, Strasbourg, Coimbra and Krakow.
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Llegan en Pisa los primeros estudiosos argentinos de la movilidad de los programas "Europlata"De Argentina a la ciudad de la Torre para estudiar y hacer la investigación: se llegaron a Pisa los tres primeros becarios de Programa de movilidad Erasmus Mundus "Europlata", que permitirá a los estudiantes de doctorado, post-doctorado y personal de las universidades de la Repèublica Argentina de pasar un período de estudio en las universidades del consorcio europeo. Los invitados fueron recibidos por la vicerrectora Alessandra Guidi y el delegado a la Internacionalización, Marco Guidi. Entre los primeros tres academicos está también la rectora de la Universidad Nacional de Santiago del Estero, Prof. Natividad Nassif, con la que la Universidad de Pisa ha firmado un convenio marco que permita la colaboración y el intercambio de estudiantes y profesores en las diferentes áreas de investigación y educación.
Los otros dos becarios asisten a los programas de doctorado en las áreas de Economía y Ciencias Políticas. Es Cesar German Santamaría, de la Universidad Nacional de San Martín, Buenos Aires (32 meses) y Daniel Amicci, de la Universidad Nacional de Villa Maria, Córdoba (18 meses). La rectora Nassif, permanecera en Pisa un mes, habiendo ya iniciado la visita a varios departamentos (de ingeniería, medicina - enfermería y obstetricia -, veterinaria, agronomia, farmacia, ciencias políticas y sociologia), con reuniones que han establecido acuerdos específicos para la cooperación futura, sin duda beneficiosa para ambas partes.
El proyecto "Europlata" (www.europlata.eu) está dirigido no sólo al personal de las universidades en Argentina, sino también para estudiantes de postgrado y jóvenes investigadores postdoctorales de las disciplinas de ciencias políticas, economía, sociología y derecho (administración publica). Quienes tendrán la oportunidad de realizar en Europa un período de estudio que varía de 6 a 32 meses. A los dos primeros estudiantes, se unirán otros compañeros argentinos que se presenten en la convocatoria abierta en estos días.
El programa es coordinado por la Universidad de Groningen, con la que nuestra Universidad tiene una relación establecida de trabajo, mientras que los otros socios europeos son Deusto (Bilbao), Göttingen, Estrasburgo, Coimbra y Cracovia.
A Pisa i borsisti argentini di “Europlata”
Dall'Argentina alla città della Torre per studiare e fare ricerca: sono arrivati a Pisa i primi tre borsisti argentini del programma di mobilità Erasmus Mundus "Europlata", che permetterà a studenti PhD, post doc e allo staff delle università argentine di passare un periodo di studio negli atenei europei consorziati. Gli ospiti sono stati accolti in rettorato dal prorettore e dal delegato all'Internazionalizzazione Alessandra Guidi e Marco Guidi e dal coordinatore del programma per l'Ateneo pisano, Katherine Isaacs. Tra i primi tre arrivati c'è anche il rettore dell'Universidad Nacional de Santiago del Estero, Natividad Nassif, con cui l'Ateneo pisano ha firmato un accordo quadro per attivare collaborazioni e scambi di studenti e docenti in diverse aree didattiche e di ricerca.
Gli altri due borsisti frequenteranno programmi di dottorato nei settori dell'Economia e di Scienze politiche. Si tratta di Cesar German Santamaria, dell'Università Nazionale di San Martin, Buenos Aires (32 mesi) e Daniel Amicci dell'Università di Cordoba (18 mesi). Il rettore Nassif, a Pisa già da un mese, ha potuto visitare vari dipartimenti (nelle aree ingegneria, medicina ostetricia e infermieristica, veterinaria, agraria, farmacia e scienze politiche), con incontri che hanno permesso di stabilire accordi specifici per la futura collaborazione, indubbiamente proficui per le due parti.
Il programma "Europlata" (www.europlata.eu) è rivolto non solo allo staff delle università argentine, ma soprattutto a studenti post-laurea e giovani ricercatori post-doc delle discipline delle scienze politiche, economia, sociologia e diritto (pubblica amministrazione) che avranno la possibilità di passare in Europa un periodo di studio che va da 1 a 32 mesi. I primi due dottorandi saranno presto raggiunti da altri colleghi argentini e, grazie al bando aperto proprio in questi giorni, nei prossimi mesi arriveranno altri borsisti.
Il programma è coordinato dall'Università di Groningen, con la quale il nostro Ateneo ha un consolidato rapporto di collaborazione, mentre gli altri partner europei sono Deusto (Bilbao), Gottinga, Strasburgo, Coimbra e Cracovia.
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Llegan en Pisa los primeros estudiosos argentinos de la movilidad de los programas "Europlata"
De Argentina a la ciudad de la Torre para estudiar y hacer la investigación: se llegaron a Pisa los tres primeros becarios de Programa de movilidad Erasmus Mundus "Europlata", que permitirá a los estudiantes de doctorado, post-doctorado y personal de las universidades de la Repèublica Argentina de pasar un período de estudio en las universidades del consorcio europeo. Los invitados fueron recibidos por la vicerrectora Alessandra Guidi y el delegado a la Internacionalización, Marco Guidi. Entre los primeros tres academicos está también la rectora de la Universidad Nacional de Santiago del Estero, Prof. Natividad Nassif, con la que la Universidad de Pisa ha firmado un convenio marco que permita la colaboración y el intercambio de estudiantes y profesores en las diferentes áreas de investigación y educación.
Los otros dos becarios asisten a los programas de doctorado en las áreas de Economía y Ciencias Políticas. Es Cesar German Santamaría, de la Universidad Nacional de San Martín, Buenos Aires (32 meses) y Daniel Amicci, de la Universidad Nacional de Villa Maria, Córdoba (18 meses). La rectora Nassif, permanecera en Pisa un mes, habiendo ya iniciado la visita a varios departamentos (de ingeniería, medicina - enfermería y obstetricia -, veterinaria, agronomia, farmacia, ciencias políticas y sociologia), con reuniones que han establecido acuerdos específicos para la cooperación futura, sin duda beneficiosa para ambas partes.
El proyecto "Europlata"(www.europlata.eu) está dirigido no sólo al personal de las universidades en Argentina, sino también para estudiantes de postgrado y jóvenes investigadores postdoctorales de las disciplinas de ciencias políticas, economía, sociología y derecho (administración publica). Quienes tendrán la oportunidad de realizar en Europa un período de estudio que varía de 6 a 32 meses. A los dos primeros estudiantes, se unirán otros compañeros argentinos que se presenten en la convocatoria abierta en estos días.
El programa es coordinado por la Universidad de Groningen, con la que nuestra Universidad tiene una relación establecida de trabajo, mientras que los otros socios europeos son Deusto (Bilbao), Göttingen, Estrasburgo, Coimbra y Cracovia.
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Come «vedono» i non vedenti
Qual è la rappresentazione degli oggetti dei non vedenti? Come "vedono" cose concrete come ad esempio una mela o un'automobile? Qual è il significato che associano a concetti astratti come bellezza o bontà? E come immaginano lo svolgersi di un'azione nello spazio?
Per rispondere a queste domande e fare il punto sullo stato della ricerca su questo argomento , venerdì 5 e sabato 6 ottobre si svolgerà a Pisa nell'aula magna di Scienze (Largo Bruno Pontecorvo, Via Buonarroti 4) una conferenza internazionale sulle rappresentazioni semantiche dei non vedenti. Nel corso dell'evento saranno presentati anche i risultati di un progetto di ricerca finanziato dal MIUR e di cui è responsabile scientifico Giovanna Marotta del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa.
"I risultati che abbiamo ottenuto dalla nostra ricerca condotta su un gruppo di ciechi congeniti – spiega la professoressa Marotta - hanno confermato che la rappresentazione mentale degli oggetti e dello spazio negli individui non vedenti dalla nascita è molto simile a quella dei soggetti vedenti, il che rafforza l'ipotesi che a livello cerebrale le rappresentazioni mentali siano 'supramodali', ossia simboliche, nella misura in cui superano e trascendono dalle nostre percezioni sensoriali; paradossalmente, potremmo dire che il nostro cervello non ha bisgno degli occhi per vedere e conoscere il mondo come le persone che ci circondano".
Il progetto di ricerca condotto in collaborazione con l'équipe del Professor Pietro Pietrini della Facoltà di Medicina dell'Università di Pisa, che da anni è impegnato nello studio delle strutture neuro-cognitive delle persone non vedenti, si è avvalso di metodologie fortemente interdisciplinari, comprendenti sia analisi linguistiche e psicolinguistiche che neurocognitive e computazionali. Una diversità di approcci che, a partire dallo studio della rappresentazione semantica nei non vedenti, può gettare luce su alcuni meccanismi di funzionamento generali del cervello umano. "Lo studio semantico del linguaggio nei non vedenti congeniti – conclude Giovanna Marotta - può fornire una chiave di lettura importante per comprendere il rapporto tra strutture concettuali e informazione senso-motoria; più in generale, per chiarire il rapporto tra linguaggio ed esperienza, così da valutare l'eventuale ruolo di principi innati, rispetto ai dati percettivi".
Alla conferenza pisana, oltre a Giovanna Marotta che svolge anche il ruolo di coordinatrice, parteciperanno come relatori Alessandro Lenci, Linda Meini, Margherita Donati, Pietro Petrini e Emiliano Ricciardi dell'Università di Pisa, Marco Baroni dell'Università di Trento e Claudio. Iacobini dell'Università di Salerno. Gli ospiti stranieri sono Ken McRae dell'University of Western Ontario, Aude Oliva del Massachusetts Institute of Technology (MIT), James Pustejovsky della Brandeis University e Matthijs L. Noordzij dell'University of Twente; si tratta di alcuni tra i massimi esperti in campo internazionale per i settori della semantica e della psicologia cognitiva, oltre che della neurofisiologia applicata ai non vedenti.
Il convegno si concluderà con una tavola rotonda dedicata alla vita sociale dei non vedenti allo scopo di mettere in luce le eventuali difficoltà che possono incontrare a livello di mobilità nelle moderne realtà urbane contemporanee.
Ne hanno parlato:
(ANSA) - Pisa, October 3 - New research by Italian scientists suggests that our brains do not need eyes to be able to envision things. People who are blind from birth have a mental understanding of objects and space that is similar to that of people born with vision, according to a study by the University of Pisa's department of philology, literature, and linguistics. "Paradoxically, we could say that our brain does not need eyes to see and know the world," said researcher Giovanna Marotta, whose findings will be discussed at a conference later this week in Pisa. The findings may help clarify "the relationship between language and experience," said Marotta.
Liberoquotidiano.it /1 (AdnKronos)
Ingegneri nucleari con certificazione europea
Giovedì 20 settembre, a Vienna, nell'ambito della Conferenza generale della International Atomic Energy Agency (IAEA), Dario Carloni (foto a sinistra) ed Emanuele Semeraro (foto in basso), ingegneri nucleari laureati all'Università di Pisa, hanno ricevuto la certificazione di European Master of Science in Nuclear Engineering (EMSNE) assegnata loro dal presidente della European Nuclear Education Network (ENEN) Association, di cui l'Ateneo pisano fa parte come membro del Consorzio CIRTEN. La certificazione rilasciata ai due giovani attesta che il loro curriculum di studi è conforme ai "by-laws" che l'Associazione ha definito per accertare la qualità degli studi in ingegneria nucleare in ambito europeo, sia in termini di crediti ECTS sia di contenuto culturale delle materie, per cui lo svolgimento della tesi all'estero rappresenta l'unico vero requisito aggiuntivo da soddisfare.
Dario Carloni, 27 anni di Pontedera, ha svolto il suo lavoro di tesi presso il centro del Commissariat à l'Energie Atomique di Cadarache (F), occupandosi di ITER, l'impianto sperimentale attualmente in costruzione per tentare un passo ulteriore verso la dimostrazione di fattibilità del controllo della reazione di fusione nucleare. Emanuele Semeraro, 27 anni e originario di Massafra (TA), invece, ha svolto la sua tesi presso il centro di ricerca del Commissariat à l'Energie Atomique di Saclay di Parigi, occupandosi di modelli per l'ebollizione finalizzati allo studio dei reattori veloci a fissione refrigerati da sodio liquido. I due giovani ingegneri vanno ad aggiungersi all'elenco ormai cospicuo di EMNSE-laureates provenienti dall'Università di Pisa iniziato nel 2008 con la consegna della certificazione ai tre primi laureati pisani, i primi in Italia a ricevere questo riconoscimento.
"Nonostante il cambiamento subìto dal corso di studi in Ingegneria nucleare nel 2012 - che ha visto la disattivazione della laurea triennale in Ingegneria nucleare, sostituita da un "percorso nucleare" nella laurea triennale in Ingegneria meccanica - gli studi in Ingegneria nucleare continuano a offrire agli studenti che decidono di intraprendere la loro carriera in questo settore ottime opportunità di studio e lavoro, in un ambiente dalla connotazione marcatamente internazionale", ha commentato il professor Walter Ambrosini, presidente del corso di laurea.
Visita la pagina Facebook "Studiare Ingegneria nucleare a Pisa".
Taglio ufficiale del nastro per la Pisa University Press
Battesimo ufficiale per la Pisa University Press, la casa editrice dell'Ateneo pisano che, impegnata da alcuni mesi in un percorso di profondo rinnovamento, ha presentato la sede ristrutturata e il nuovo logo. Il taglio del nastro si è svolto lunedì 1° ottobre 2012, alla presenza del rettore Massimo Augello e del nuovo management della casa editrice: il presidente, Ada Carlesi, l'amministratore delegato, Riccardo Grasso, il direttore editoriale, Saulle Panizza, e i membri del Consiglio di amministrazione e del Comitato scientifico.
La sede, situata nel cortile interno degli uffici amministrativi dell'Università, sul Lungarno Pacinotti 44, è stata completamente ristrutturata, con l'obiettivo di renderla funzionale attraverso la creazione di più ambienti e la conseguente separazione tra area amministrativa e area commerciale. Le ampie librerie alle pareti permettono un contatto diretto e facilitato con i volumi, trasmettendo anche la volontà della casa editrice di affermare la centralità del libro nelle sue diverse forme, da quella cartacea più tradizionale al formato elettronico disponibile per l'acquisto e la lettura sia direttamente su internet che su piattaforma iOS 5 per iPad, iPhone e iPOd.
Il nuovo logo della Pisa University Press, semplice ed elegante, fa parte di un restyling grafico dell'intera produzione editoriale, che nelle copertine e nell'impaginato si caratterizzerà, oltre che per l'alta qualità, per l'impronta fresca e dinamica. Il logo è stato scelto attraverso un concorso aperto agli studenti e al personale dell'Ateneo, che ha messo in palio un premio in denaro. Vi hanno partecipato in 232, in gran parte studenti, anche se non sono mancate le candidature di alcuni docenti e tecnici-amministrativi. La Commissione, composta dalla presidente Nicoletta De Francesco, da Antonella Angelini, Manuela Marini, Claudia Napolitano e Bruno Sereni, ha selezionato come vincitore il logo proposto da Davide Mariani, studente del corso di laurea in Ingegneria edile-architettura. A lui sono stati consegnati i 1.500 euro del premio, mentre ad altri 18 candidati di cui è stata particolarmente apprezzata la proposta è stato consegnato un cadeau con pubblicazioni e gadget dell'Università di Pisa.
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Tirreno.itNazione.it
PisaInformaFlash.it
StampToscana.it
Internet Festival, un laboratorio sul futuro della rete
Dal 4 al 7 ottobre a Pisa va in scena il futuro. Dalla città simbolo dell'informatica italiana - all'Università di Pisa nacque nel 1969 il primo corso di laurea in informatica d'Italia e proprio dal Cnr pisano partì nel 1986, la prima connessione a Internet - prende il via l'Internet Festival 2012, un appuntamento per scoprire ed esplorare gli scenari, le tendenze e gli sviluppi futuri della Rete. Quattro giorni, 104 eventi, 200 relatori, 12 location diffuse per la città, concerti, installazioni, mostre, incontri, contest e workshop.
Una parte dell'Internet Festival è stata concepita al dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa, e non solo perché è lì la "culla" dell'informatica italiana. In Largo Bruno Pontecorvo lavora infatti il professor Gian-Luigi Ferrari, il coordinatore del Comitato scientifico che ha organizzato il Festival, oltre che delegato dell'Ateneo per la manifestazione. A due giorni dall'inizio del Festival, ci siamo fatti raccontare come è nata l'iniziativa e quale è il ruolo dell'Ateneo.
Professor Ferrari, perché proprio a Pisa un Festival dedicato a internet?
Le ragioni risiedono innanzitutto nella storia dell'Ateneo e della città, che sono stati il centro dell'informatica italiana: qui è stato progettato e realizzato il primo calcolatore elettronico negli anni '50, sono stati istituiti il primo corso di laurea in Scienze dell'informazione nel 1969 e il primo dottorato in Informatica nel 1983. Sempre a Pisa è stata sperimentata la prima connessione internet in Italia e la terza in Europa nel 1986. Una grande tradizione, dunque, ma anche un presente fatto di eccellenza accademica, come testimonia la recente classifica di Shanghai, che, per quanto riguarda il settore dell'informatica, pone l'Università di Pisa al vertice in Italia e fra le 150 migliori nel mondo, e come dimostrano gli accordi con prestigiose università quali il Massachusetts Institute of Technology (MIT).
Il Festival nasce poi da una riflessione sul ruolo e sulle prospettive di internet. In poco più di dieci anni, questo strumento ha cambiato radicalmente la vita di miliardi di persone, con un'estensione e una profondità che poche altre invenzioni hanno avuto in passato. Occorre quindi uno sforzo per cercare di comprendere il presente e soprattutto il futuro della rete, attraverso un approccio multidisciplinare che metta a confronto i diversi saperi, le diverse competenze e le diverse professionalità in gioco. Da qui è nata l'idea dell'Internet Festival ed è stato del tutto naturale che tale idea prendesse forma e si concretizzasse proprio a Pisa.
Per quattro giorni, dal 4 al 7 ottobre, Pisa sarà dunque la capitale dell'informatica italiana, con oltre cento eventi, 200 relatori, 12 location diffuse per la città, concerti, installazioni, mostre, laboratori, incontri, contest e workshop. Quale è il principale obiettivo dell'Internet Festival?
Siamo convinti che Pisa possa diventare nel tempo un laboratorio culturale dove si elabori un pensiero autonomo e in qualche modo originale sulla rete. Questo vuol dire ovviamente saper "parlare" al grande pubblico, ai tanti cittadini che si confrontano quotidianamente con la rete e che speriamo parteciperanno alle iniziative del Festival.
Quali sono le parole chiave del Festival?
Al centro della riflessione vi saranno i concetti di democrazia e partecipazione attiva, con le loro nuove declinazioni portate dalla rete, sintomo di un programma costruito sull'attenzione per i grandi temi sociali del nostro tempo, per il ruolo della cultura e dei nuovi media. Ci sarà poi ampio spazio per parlare di ricerca, di tecnologia e di innovazione, in modo semplice e divulgativo.
Che ruolo ha avuto l'Università di Pisa?
L'Ateneo ha raccolto la sfida dell'Internet Festival con un importante contributo sia dal punto di vista progettuale che organizzativo, grazie anche all'impegno diretto del prorettore vicario, Nicoletta De Francesco, dello stesso rettore e di decine di colleghi. Sono più di venti le iniziative promosse dall'Ateneo e molte altre hanno avuto il supporto di persone e strutture dell'Ateneo. Di particolare rilievo è il lavoro svolto dal personale della "Direzione informatica, telecomunicazioni e fonia- ICT" dell'Ateneo: negli oltre 210 punti di accesso all'infrastruttura dell'Università è a disposizione uno speciale segnale wireless (SSID "Internet Festival") che permette la libera navigazione nel World Wide Web. Tutti gli edifici dell'Università di Pisa che sono sede di eventi del Festival, e tutta l'area urbana in prossimità degli edifici universitari, garantiranno ai partecipanti al Festival la possibilità di cercare informazioni e condividere le proprie emozioni in rete, nello spirito di accesso libero ai saperi, tema caratterizzante del Festival.
Anche in sinergia con gli altri enti pisani?
Sì, siamo riusciti a sviluppare una collaborazione stretta con le altre università e i centri di ricerca pisani, dalla Scuola Sant'Anna alla Scuola Normale e al CNR, oltre che con le istituzioni del territorio, in primis Comune, Camera di commercio, Provincia e Regione. Questo clima unitario non era scontato e, anzi, va considerato come uno dei più importanti risultati ottenuti nella costruzione del Festival.
Che messaggio può trasmettere l'Internet Festival alla città di Pisa?
Vogliamo mostrare che, come è già avvenuto in passato, il sistema pisano dell'università e della ricerca, se adeguatamente supportato, può rappresentare un volano per il concreto rilancio economico e lo sviluppo del nostro territorio. Le potenzialità ci sono tutte: l'Università di Pisa, per esempio, è capofila di un progetto europeo finanziato dal ministero per lo Sviluppo economico che si occupa di "Internet of Things".
Un'ultima domanda: il tema della prima edizione dell'Internet Festival è "Forme di futuro". Cosa si sta facendo da questo punto di vista nel nostro Ateneo?
In Ateneo stiamo sperimentando nuove modalità e nuovi contenuti per la didattica, anche per rendere più completo e aggiornato il percorso formativo dei nostri studenti. Il progetto del "PhD plus", per diffondere lo spirito imprenditoriale tra i dottorandi e i giovani studiosi, ne è un esempio significativo.
L'innovazione tecnologica vuol dire anche investire nel potenziamento delle infrastrutture: all'Università di Pisa abbiamo creato la prima rete in fibra ottica, che collega tutti gli edifici universitari e si estende a molti altri enti, e stiamo ora potenziando la nostra rete Wi-Fi, con più di 200 access point che sono distribuiti in gran parte della città. Il nostro ateneo è sostanzialmente una piccola "smart-city" per la comunità degli studenti e dei docenti.
All'Università di Pisa, insomma, le forme di futuro" nascono da ciò che stiamo progettando e realizzando oggi per attraversare le sfide del cambiamento, continuando a garantire un elevato rigore pedagogico in un'ottica di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
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Guarda le foto della conferenza stampa che si è svolta al Comune di Pisa venerdì 28 settembre.
Maggiori dettagli e aggiornamenti sul sito www.internetfestival.it.
Leggi il programma degli eventi promossi dall'Università di Pisa.
Leggi il programma delle mostre e dei laboratori organizzati dall'Università di Pisa.
Individuata prova della predisposizione prenatale delle malattie dell’età adulta
In ambito medico, l'ipotesi di Barker sostiene che le malattie croniche contratte in età adulta siano conseguenza di una "programmazione fetale". Con uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica PLoS One, un team di ricercatori diretto dal professor Tommaso Simoncini dell'Università di Pisa (nella foto), ha individuato per la prima volta una prova di questa teoria, proponendo un possibile meccanismo di causa del fenomeno e aprendo la strada a possibili strategie di intervento in fase perinatale.
Lo studio, condotto da studiosi dell'Ateneo pisano, del CNR, della Scuola Superiore Sant'Anna, in collaborazione con un centro di ricerca tedesco, ha combinato metodiche avanzate di laboratorio con tecniche di diagnostica prenatali e post-natali di avanguardia, prendendo in esame gravidanze dove il bambino è affetto da una restrizione della crescita. "È ben conosciuto il fatto che bambini nati con una restrizione della crescita intrauterina presentino un eccesso di malattie cardiovascolari in età adulta", spiega il professor Simoncini. "Si tratta di una condizione di cui sappiamo poco, in cui il bambino inizia a crescere di meno durante la vita intrauterina, spesso senza una causa individuabile".
Il lavoro descrive come le cellule dei vasi placentari e del cordone, insieme a quelle del feto, partecipano alla difesa della crescita fetale durante condizioni avverse, nel tentativo funzionale di mantenere un flusso di sangue e nutrienti adeguato verso il feto. Lo studio mostra anche che i bambini dove questo meccanismo di compenso è attivo, dopo la nascita mostrano fenomeni di adattamento vascolari che potrebbero predisporre allo sviluppo di malattie cardiovascolari in età adulta.
Ne hanno parlato:
InToscana.it
Il Secolo XIX
PisaNotizie.it
OgniSette.it
PisaInformaFlash.it
PisaToday.it
Controcampus.it
Marc Augé ospite all'Università di Pisa
Giovedì 27 settembre Marc Augé, etnologo e antropologo sociale tra i più noti al mondo, è stato ospite dell'Università di Pisa per una conferenza dal titolo "Solitudine e compagnia nell'era dei non-luoghi". L'iniziativa, promossa e coordinata da Raffaello Ciucci, docente di Sociologia all'università di Pisa, è stata promossa nell'ambito delle attività del dottorato di ricerca in Storia e sociologia della modernità presieduto dal professor Luigi Muzzetto.
Marc Augé, direttore della "École des hautes études en sciences sociales" (EHESS) a Parigi, è conosciuto e tradotto in tutto il mondo per i suoi lavori sulla realtà del mondo contemporaneo e sulla vita nelle grandi metropoli. Ha rivolto un'attenzione particolare alla diffusione paradossale della solitudine in società che sperimentano il crescente uso dei mezzi di comunicazione. I "non-luoghi" sono gli spazi anonimi, senza storia e senza identità frequentati da folle di uomini e donne freneticamente in transito che non stabiliscono relazioni, come avviene negli aeroporti, centri commerciali, nei grill autostradali. Sono luoghi di passaggio, vissuti da individui che si incrociano senza mai incontrarsi; sono l'espressione del paradosso vissuto dal cittadino contemporaneo, che vive una solitudine sempre più intensa in spazi frequentati da migliaia di persone. Il tema della solitudine che nasce dall'osservazione della vita quotidiana nelle metropoli, può facilmente essere esteso alla realtà delle nostre città.
Guarda la galleria fotografica sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa.
Leggi l'intervento di Marc Augé all'incontro pisano.