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È chiamata “editing genomico” la tecnica del “taglia e cuci” del DNA che promette di cancellare mutazioni dannose alla base di malattie genetiche ed, eventualmente, riscrivere quelle benefiche. Questa tecnica è al centro di un progetto di ricerca coordinato dall’Università di Pisa che ha appena ricevuto dall’Europa un finanziamento complessivo di 3 milioni di euro, di cui oltre 1 milione destinato all’Ateneo pisano.

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Il team della Prof. Raffa, Dipartimento di Biologia. Da destra: Dott.ssa Patrizia Colucci, Dott.ssa Martina Giannaccini, Dott.ssa Chiara Gabellini, Dott.ssa Alice Usai, Francesca Ragazzo, Ida Montesanti, Prof. Luciana Dente, Gabriele Picchi, Dott.ssa Sara De Vincentiis, Dott. Alessandro Falconieri, Dott.ssa Elena Landi, Vincenzo Scribano. Al centro Prof. Vittoria Raffa.

“L’obiettivo del progetto I-GENE è quello di sviluppare una tecnologia che consenta il riconoscimento di un unico bersaglio genomico nei 3 miliardi di coppie di basi del genoma umano – spiega la professoressa Vittoria Raffa del dipartimento di Biologia, coordinatrice del progetto – infatti, nonostante le enormi potenzialità, l’attuale utilizzo degli enzimi per l’editing genomico solleva problemi legati alla sicurezza e al concreto rischio di tagli al DNA non desiderati e quindi potenzialmente nocivi. Le recenti scoperte nel campo della nanomedicina e della biologia sintetica potrebbero rendere sicure le applicazioni in precedenza impraticabili di editing genomico”.

La tecnologia proposta vorrebbe implementare un concetto di porta logica AND multi-input, in cui l'output (l’editing del gene target) avviene se e solo se più input sono simultaneamente veri, consentendo il raggiungimento del livello di sicurezza necessario per applicazioni biotecnologiche e terapeutiche dell’editing del genoma.

“Come caso studio applicheremo questo concetto nell’eliminazione selettiva di cellule di melanoma in vitro e in vivo” spiega il Prof Mauro Pistello, alla guida del team di Medicina Traslazionale e Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (AOUP) che agirà come Partner di progetto. Il progetto vedrà anche il contributo dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT, Genova), guidato dal dottor Francesco Tantussi.

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Il team del Prof Mauro Pistello, Medicina Traslazionale e Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (AOUP). Da sinistra: Prof Mauro Pistello, Dott.ssa Paola Quaranta, Prof Giulia Freer, Dott. Michele Lai.

Insieme ai partner accademici, nell’impresa sono coinvolte le tre industrie Prochimia Surfaces (Polonia), Lionix (Olanda) e Msquared (Regno Unito) che supporteranno lo sviluppo tecnologico e lo sfruttamento industriale dei risultati. Il progetto, la cui stesura è stata supportata dalle competenze dell’Ufficio Ricerca del nostro Ateneo, si inserisce nel prestigioso schema di finanziamento “Horizon 2020, Excellent Science, Future and Emerging Technologies (FET)” il cui obiettivo specifico è promuovere tecnologie radicalmente nuove per mezzo dell'esplorazione di idee innovative e ad alto rischio fondate su basi scientifiche.

 

 

In the last academic year, around 40 students have participated to the Foundation Course, the training course for international students who have to fill the one-year education gap to enroll in Universities in Italy. During a small ceremony held in the Sala dei Mappamondi of the Rectorate, the University of Pisa presented the final diplomas to the first students who obtained the title. Francesco Marcelloni, Vice Rector of Cooperation and International Relations, was at the ceremony in the name of the rector as well as Professor Chiara Roda, head of the Foundation Course Science (FCS), and Professor Arturo Marzano, scientific director of the Foundation Course Humanities (FCH) - and the staff of the International Cooperation Unit, coordinated by Paola Cappellini to greet the students.

Foundation course 2019

Students who collected the diploma are: Malithi Chathurangi Kankani Lokuge (Sri Lanka-FCS), Angelina Prushinskaya (Russia, FCH), Kseniia Petrova (Russia, FCH), Vibuthi Dilshan Mitipatabendiralalage Silva (Sri Lanka, FCS), Gaven Earle (USA, FCH), Noemi Sugirtha Segar (Italia, FCH), Karima Brimzhanova (Kazakhstan, FCS), Diana Nurtayeva (Kazakhstan, FCS), Adelya Kalmyshova (Kazakhstan, FCS), Alessandro Liam Diora Carter (US/Italy, FCS), Evgenia Denisova (Russia, FCH), Polina Kostina (Russia, FCS), Nazerke Utesheva (Kazakhstan, FCH), Dasha Lebedeva (Russia, FCH), Vlada Konakova (Russia, FCS), Francesco Montevecchi (Italy, Native Italians), Naim Shurush (Israel, FCS).

The following students are going to collect the diplomas afterwards, as they did not attend the ceremony: Michela Tambasco (US/Italy, FCS), Konstantinos Marneros (Cipro, FCS), Dina Yeerbule (Cina, FCS), Aleksandr Carbonaro (Italy/Russia, FC native italians), Fabrizio Ciampani (Italia/Colombia Native italians), Isabella Delgado (Italy, FCH), Duilio Celi (Italy/Perù FCH).

 

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The Foundation Course is a one academic year program aimed to enrich the education of international students (for example from the USA, Russia and some Latin American Countries) who cannot directly access a first level degree course at Italian Universities.

Now in its third edition, the Foundation Course has grown from year to year, reaching almost 40 students in the a. y. 2018-19. The University of Pisa was the first Italian University to have activated this important goal, already existing in the most important European universities for several years. Through attendance at the Foundation Course and passing the related exams, students can continue their academic career by enrolling in a first-level degree course.

The University of Pisa proposes two different curricula, one humanistic (Foundation Course Humanities - FCH) and one scientific (Foundation Course Science - FCS). The contents of the courses of the scientific curriculum have also been designed taking into consideration the preparation required to pass the admission tests both in Medicine and in Scientific degree courses such as, for example, Engineering or Pharmacy. The FC members, in addition to the courses related to the chosen curriculum, also follow an intensive Italian language course at the University Language Center (CLI), aimed at giving them the basics to be able to face a degree course completely held in Italian.

In addition to the two curricula mentioned above, a course is also available for Italian students who have obtained a high school diploma abroad (Foundation Course for Native Italians), which provides for the replacement of Italian language credits with others that may be taken from the scientific and humanistic curriculum.

Il Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Pisa, riunito nei giorni scorsi, ha approvato una mozione di sostegno al documento politico del Toscana Pride 2019. Il sostegno si riferisce in particolare alle parti relative all’ “Educazione alle differenze” e all’ “Autodeterminazione”, nella convinzione che sia tra i compiti dell’università quello di potenziare percorsi educativi che valorizzino le differenze, contro e forme di discriminazione, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
Tutto questo in coerenza con un lavoro che si sviluppa dall’insediamento del nuovo CUG e che, nel gennaio scorso, ha visto compiersi un atto fondamentale. In una logica che caratterizza l’azione dell’attuale governo dell’Università di Pisa – previlegiare il fare rispetto al dire – con senso analogo a quello che, ad esempio, ha guidato l’Ateneo nel realizzare “La cerimonia del ricordo e delle scuse” in occasione dell’anniversario delle leggi razziali, il CUG ha dato vita – sempre coinvolgendo tutte le altre università italiane – al convegno “Le discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere”, da cui è nata una mozione collettiva rivolta alla Conferenza dei rettori. Grazie anche a questa iniziativa si stanno oggi diffondendo negli atenei italiani buone pratiche orientate alla piena tutela del diritto all’autodeterminazione di genere.
Nel corso del tempo il CUG ha poi intrapreso molte altre iniziative tra cui vale la pena ricordare: il rilascio di un doppio libretto universitario per gli studenti in transizione che consente il pieno riconoscimento dell’identità che ognuno sente come propria; le attività formative per studenti e dipendenti realizzate in collaborazione con il Centro interuniversitario Cirque da cui è nato un seminario permanente queer (un termine che indica tutte le diversità) che è già un punto di riferimento; i “Seminari a merenda”, laboratori per figli e figlie di persone della comunità universitaria, sui temi degli stereotipi di genere, non solo sulle differenze, ma anche sulle emozioni e sui conflitti; il libro, in corso di pubblicazione che raccoglie i lavori del convegno “Famiglie che cambiano” organizzato dal CUG proprio col Comitato Toscana Pride, sulle trasformazioni dei legami familiari e affettivi con la partecipazione di numerose associazioni di genitori e famiglie. «Una serie di attività che, nel loro insieme, dimostrano un’attenzione a questi temi davvero particolare che non crediamo abbia uguali in altre istituzioni pubbliche del nostro territorio», commentano dal CUG.
L’impegno proseguirà con altre iniziative, alcune già programmate per l’autunno prossimo, come quella di un corso di formazione su sessismo e omofobia, che sarà rivolto a un centinaio tra i dipendenti universitari.
È poi in cantiere un’iniziativa molto importante e originale, ispirata da un inserto che la rivista Wired ha realizzato con la Mattel (l’azienda che ha creato la Barbie), che sarà inserita nel programma di “Informatica 50”, e vuol ribaltare gli stereotipi di genere proponendo modelli a partire da donne (alcune pisane) con ruoli decisivi per l’evoluzione della ricerca scientifica italiana.

 

Martedì, 02 Luglio 2019 10:24

Fonterossa Open Orchestra

Sabato 3 agosto, alle ore 21,45, avrò luogo presso Argini e Margini il concerto gratuito del Fonterossa Open Orchestra, diretto da Silvia Bolognesi.
L'orchestra, nata da un laboratorio, include, oltre a un certo numero di amatori, anche musicisti professionisti. Tra questi: Emanuele Parrini alla viola, Pee Wee Durante al trombone (e non alle tastiere di cui è solitamente interprete), la cantante Michela Lombardi, il bassista elettrico Griffin Rodriguez, la flautista Carlotta Vettori, oltre a diversi giovani, come l'altosassofonista Tobia Bodensan.
L'attività, finanziata con il contributo dell'Università di Pisa, ha il numero identificativo 1884.

Contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Sabato 27 luglio, alle ore 21,45, presso Argini e Margini, Lungarno Galilei, Pisa, avrà luogo un concerto-omaggio a Bacharach. Laura Avanzolini, vincitrice del concorso “Lady Day”, sarà accompagnata da Giacomo Uncini (Tromba), Paolo Del Papa (Trombone), Antonangelo Giudice (Sax tenore, Clarinetto), Walter Pignotti (Chitarra), Tiziano Negrello (Contrabbasso), Michele Sperandio (Batteria). L'attività, svolta con il contributo dell'Università di Pisa, ha il numero identificativo 1884.

Contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

logo cug 600x400Il Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Pisa, riunito nei giorni scorsi, ha approvato una mozione di sostegno al documento politico del Toscana Pride 2019. Il sostegno si riferisce in particolare alle parti relative all’ “Educazione alle differenze” e all’ “Autodeterminazione”, nella convinzione che sia tra i compiti dell’università quello di potenziare percorsi educativi che valorizzino le differenze, contro e forme di discriminazione, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

Tutto questo in coerenza con un lavoro che si sviluppa dall’insediamento del nuovo CUG e che, nel gennaio scorso, ha visto compiersi un atto fondamentale. In una logica che caratterizza l’azione dell’attuale governo dell’Università di Pisa – previlegiare il fare rispetto al dire – con senso analogo a quello che, ad esempio, ha guidato l’Ateneo nel realizzare “La cerimonia del ricordo e delle scuse” in occasione dell’anniversario delle leggi razziali, il CUG ha dato vita – sempre coinvolgendo tutte le altre università italiane – al convegno “Le discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere”, da cui è nata una mozione collettiva rivolta alla Conferenza dei rettori. Grazie anche a questa iniziativa si stanno oggi diffondendo negli atenei italiani buone pratiche orientate alla piena tutela del diritto all’autodeterminazione di genere.

Nel corso del tempo il CUG ha poi intrapreso molte altre iniziative tra cui vale la pena ricordare il rilascio di un doppio libretto universitario per gli studenti in transizione che consente il pieno riconoscimento dell’identità che ognuno sente come propria; le attività formative per studenti e dipendenti realizzate in collaborazione con il Centro interuniversitario Cirque da cui è nato un seminario permanente queer (un termine che indica tutte le diversità) che è già un punto di riferimento; i “Seminari a merenda”, laboratori per figli e figlie di persone della comunità universitaria, sui temi degli stereotipi di genere, non solo sulle differenze, ma anche sulle emozioni e sui conflitti; il libro, in corso di pubblicazione che raccoglie i lavori del convegno “Famiglie che cambiano organizzato dal CUG proprio col Comitato Toscana Pride, sulle trasformazioni dei legami familiari e affettivi con la partecipazione di numerose associazioni di genitori e famiglie.

«Una serie di attività che, nel loro insieme, dimostrano un’attenzione a questi temi davvero particolare che non crediamo abbia uguali in altre istituzioni pubbliche del nostro territorio», commentano dal CUG.

L’impegno proseguirà con altre iniziative, alcune già programmate per l’autunno prossimo, come quella di un corso di formazione su sessismo e omofobia, che sarà rivolto a un centinaio tra i dipendenti universitari.

È poi in cantiere un’iniziativa molto importante e originale, ispirata da un inserto che la rivista Wired ha realizzato con la Mattel (l’azienda che ha creato la Barbie), che sarà inserita nel programma di “Informatica 50”, e vuol ribaltare gli stereotipi di genere proponendo modelli a partire da donne (alcune pisane) con ruoli decisivi per l’evoluzione della ricerca scientifica italiana.

Mercoledì 3 luglio, a partire dalle ore 9, nell'Aula Magna Fratelli Pontecorvo del Polo Fibonacci, si terrà l'evento "Focus Didattica. Esperienze e progetti dell'Università di Pisa", una giornata di approfondimenti, informazioni e notizie sulle iniziative dell'Ateneo nel campo della didattica.

Si parlerà fra l’altro dei 5 nuovi corsi di laurea attivati negli ultimi due anni accademici, di progetti speciali, (vedi comunicato di ieri, lunedì 1 luglio) di "Insegnare a insegnare" e delle attività di internazionalizzazione, orientamento e supporto agli studenti. Nell'occasione saranno presentati i risultati del questionario sulla didattica compilato dai docenti nello scorso autunno.
Alle ore 11.15 gli organizzatori della giornata saranno a disposizione dei colleghi giornalisti per illustrare le novità più importanti nel campo della didattica.

 

 

Accredia-Garante-privacy.jpgIl Laboratorio di Igiene del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa è il primo laboratorio universitario in Toscana a conseguire l’accreditamento ISO/IEC 17025.

Grazie a questo risultato da luglio il laboratorio è la prima struttura universitaria iscritta nell’elenco dei centri di analisi nell'ambito delle procedure di autocontrollo delle industrie alimentari istituito dalla Regione Toscana nel 2006.

L’accreditamento, raggiunto a giugno 2018 e successivamente esteso a maggio 2019, è stato conseguito da un team coordinato dai professori Angelo Baggiani e Gaetano Privitera e composto dai dottori Michele Totaro e Lorenzo Frendo e dalla dottoressa Serena Giorgi. Il gruppo di lavoro ha realizzato l’intero processo di progettazione e implementazione di un Laboratory Management System conforme allo Standard internazionale ISO/IEC 17025.

L’accreditamento è stato conseguito dal dopo un’approfondita verifica di valutazione condotta dagli ispettori Accredia, l’unica autorità referente a livello nazionale designata dal governo italiano e che opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico. Il risultato finale è stato così il riconoscimento internazionale delle attività analitiche svolte presso il Laboratorio di Igiene dell'Ateneo grazie agli accordi di mutuo riconoscimento della European Cooperation for Accreditation (EA-MLA) e della International Laboratory Accreditation Cooperation (ILAC-MRA) di cui Accredia è firmatario.

 

Sono circa 40 gli studenti che nell’ultimo anno accademico hanno partecipato al Foundation Course, il percorso formativo rivolto agli studenti internazionali che devono colmare il vuoto di scolarità di un anno per iscriversi alle università in Italia. Nel corso di una piccola cerimonia che si è tenuta nella Sala dei Mappamondi del rettorato, l’Università di Pisa ha consegnato i diplomi finali ai primi studenti che hanno conseguito il titolo. A salutare i ragazzi era presente, a nome del rettore, Francesco Marcelloni, prorettore alla Cooperazione e relazioni internazionali, insieme ai responsabili scientifici dei due curricula del FC – la professoressa Chiara Roda, responsabile del Foundation Course Science (FCS), e il professor Arturo Marzano, responsabile scientifico del Foundation Course Humanities (FCH) – e lo staff dell’Unità cooperazione internazionale, coordinato da Paola Cappellini.

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Gli studenti che hanno ritirato il diploma sono: Malithi Chathurangi Kankani Lokuge (Sri Lanka-FCS), Angelina Prushinskaya (Russia, FCH), Kseniia Petrova (Russia, FCH), Vibuthi Dilshan Mitipatabendiralalage Silva (Sri Lanka, FCS), Gaven Earle (USA, FCH), Noemi Sugirtha Segar (Italia, FCH), Karima Brimzhanova (Kazakhstan, FCS), Diana Nurtayeva (Kazakhstan, FCS), Adelya Kalmyshova (Kazakhstan, FCS), Alessandro Liam Diora Carter (US/Italy, FCS), Evgenia Denisova (Russia, FCH), Polina Kostina (Russia, FCS), Nazerke Utesheva (Kazakhstan, FCH), Dasha Lebedeva (Russia, FCH), Vlada Konakova (Russia, FCS), Francesco Montevecchi (Italy, Native Italians), Naim Shurush (Israel, FCS).

I seguenti studenti ritireranno il diploma successivamente, in quanto assenti alla cerimonia: Michela Tambasco (US/Italy, FCS), Konstantinos Marneros (Cipro, FCS), Dina Yeerbule (Cina, FCS), Aleksandr Carbonaro (Italy/Russia, FC native italians), Fabrizio Ciampani (Italia/Colombia Native italians), Isabella Delgado (Italy, FCH), Duilio Celi (Italy/Perù FCH).

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Il Foundation Course è un programma della durata di un anno accademico che serve a colmare la scolarità di studenti internazionali (provenienti ad esempio da USA, Russia e alcuni Stati dell’America Latina) che non possono accedere direttamente a un corso di laurea di primo livello presso le università italiane.

Giunto alla sua terza edizione, il Foundation Course è cresciuto di anno in anno, arrivando a contare quasi 40 studenti nell’a.a. 2018-19. L’Università di Pisa è stato il primo ateneo italiano ad aver attivato questo importante percorso, già presente nelle più importanti università europee da diversi anni. Attraverso la frequenza del Foundation Course e con il superamento dei relativi esami, gli studenti possono proseguire la loro carriera accademica iscrivendosi a un corso di laurea di primo livello.

L’Ateneo pisano propone due diversi curricula, uno umanistico (Foundation Course Humanities - FCH) e uno scientifico (Foundation Course Science - FCS). I contenuti degli insegnamenti del curriculum scientifico sono stati pensati anche tenendo in considerazione la preparazione necessaria per il superamento dei test di accesso sia a Medicina sia ai corsi di laurea di carattere scientifico come, ad esempio, Ingegneria o Farmacia. Gli iscritti al FC, accanto agli insegnamenti relativi al curricula scelto, seguono inoltre un corso intensivo di lingua italiana presso il Centro Linguistico di Ateneo (CLI), finalizzato a conferire loro le basi per poter affrontare un corso di laurea tenuto completamente in lingua italiana.

In aggiunta ai due curricula sopra menzionati, è disponibile anche un percorso per studenti italiani che hanno ottenuto il diploma di scuola superiore all’estero (Foundation Course for Native Italians), il quale prevede la sostituzione dei crediti di lingua italiana con altri che possono essere presi dal curriculum scientifico e da quello umanistico.

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