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L'Università di Pisa ha aderito al programma Software Heritage, il progetto senza scopo di lucro, sotto l'egida dell'Istituto nazionale francese per la ricerca nell'informatica e nell'automazione (INRIA), che persegue l'obiettivo di costruire l'archivio universale di tutto il codice sorgente del software disponibile, preservando le preziose conoscenze in esso contenute e rendendolo ampiamente accessibile. L'Ateneo pisano ha deciso di sostenere il programma, nell'anno in cui festeggia i 50 anni dalla nascita del corso di laurea in Informatica, il primo in Italia, in quanto consapevole che gran parte delle conoscenze tecniche e scientifiche attuali risiedono nel software e che dunque la conservazione di tale conoscenza assume un'importanza fondamentale per lo sviluppo futuro della ricerca.

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Pur nata in Francia, la sfida ambiziosa e complessa del programma Software Heritage ha tra i suoi fondatori due informatici italiani: Roberto Di Cosmo e Stefano Zacchiroli. Il direttore di Software Heritage, Roberto Di Cosmo, sostenitore convinto del software libero e scienziato informatico di livello internazionale, si è laureato in Informatica all'Università di Pisa, diplomandosi anche alla Scuola Normale Superiore, e sempre nell'Ateneo di Pisa ha ottenuto il dottorato di ricerca. "Siamo felici di dare il benvenuto all'Università di Pisa come sostenitrice di Software Heritage - ha detto il professor Di Cosmo, direttore del programma - Pisa è sede del primo corso di laurea italiano in Informatica ed è quindi un partner particolarmente qualificato per diffondere la necessità di preservare il nostro patrimonio culturale, supportando la scienza aperta e la ricerca condivisa, a vantaggio dell'intera società".

“Ho accolto subito con entusiasmo la sollecitazione dell’amico e collega Di Cosmo – ha detto il rettore Paolo Mancarella - ed è particolarmente significativo che l’adesione dell’Università di Pisa avvenga nel 50esimo dalla istituzione del primo corso di laurea italiano in Scienze dell’Informazione. Pisa e il nostro Ateneo sono stati la culla dell’Informatica italiana, sin dagli anni ’50 del secolo scorso. Sarà interessante, soprattutto per chi era allora in prima linea, riportare alla luce il codice sorgente scritto in quegli anni memorabili, riscoprendo anche le piccole magie alle quali si doveva ricorrere per sfruttare al massimo le potenzialità dei calcolatori di allora”.

fridays for future pisaVenerdì 28 giugno, alle ore 18.00 in Piazza XX Settembre il presidio settimanale dei ragazzi dei “Venerdì del futuro” contro l’emergenza climatica vedrà anche la partecipazione dell’Università di Pisa. Nelle scorse settimane infatti l’Ateneo  ha lanciato un sondaggio sul consumo di acqua in bottiglia di plastica "Riempi la borraccia, svuota il cestino", in occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2019. La campagna di sensibilizzazione, condotta in collaborazione con Legambiente Pisa, Sinistra per… e Greenpeace gruppo locale Pisa, punta a rendere l’Università di Pisa un luogo plastic-free.

L’evento vedrà gli interventi di Elisa Giuliani, del dipartimento di Economia e Management e direttrice del Centro REMARC, Università di Pisa, Simone D’Alessandro, del dipartimento di Economia e Management dell’UNIPI e membro del gruppo energia di RUS (Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile), Elena Giusti, Greenpeace gruppo locale Pisa, Jacopo Bettin, Legambiente Pisa, e Myriam Bartolucci, Fridays for Future. Subito dopo, la premiazione con dieci borracce, estratte a sorte tra le persone che hanno compilato il questionario.

“Renderemo noti i risultati del sondaggio per poter avviare delle riflessioni – conclude Simone D’Alessandro – tra i dati più interessanti, il 70% di coloro che hanno partecipato conferma di fare uso di bottigliette di plastica, ma il 100% ritiene che dovrebbero essere eliminate all’interno dell’Ateneo. Le Università, come centro di creazione e diffusione della conoscenza, devono farsi parte attiva nel diffondere una maggior consapevolezza della gravità e dell’urgenza del problema ambientale e di come piccole innovazioni e cambiamenti nei nostri comportamenti possono contribuire alla riduzione degli impatti”.

“Venerdì, il nostro consueto presidio si unisce volentieri all’iniziativa dell’Università – commenta Myriam Bartolucci, educatrice ambientale e attivista Fridays for Future – Il tema è di importanza capitale nella lotta per la salvaguardia del nostro pianeta, dove ogni anno vengono utilizzati 1,5 milioni di tonnellate di plastica per produrre bottiglie di acqua. In Italia, il paese con il più alto consumo di acqua in bottiglia in Europa (e terzo al mondo dopo Messico e Thailandia), ogni anno devono essere smaltiti oltre 10 miliardi di bottiglie di plastica. Un italiano infatti consuma annualmente in media 200 bottiglie di acqua. Per produrle vengono usati circa 86 kg di acqua e 10 kg di petrolio, e dispersi in atmosfera ben 11,5 kg di Anidride Carbonica. Tutto questo quando potremmo usare l’acqua del rubinetto, che è controllata e non reca danni a salute e ambiente. Dobbiamo invertire rotta ora, perché la produzione e l’uso della plastica devono subire una diminuzione radicale”.

 

 

Continua l’impegno dell’Ateneo in favore del pieno riconoscimento del diritto allo studio universitario anche in condizione di privazione della libertà. Nel quadro del progetto speciale per la didattica “Carcere e università: percorsi di inclusione didattica per gli studenti universitari detenuti”, coordinato dai professori Andrea Borghini, delegato rettorale per il Polo Universitario Penitenziario, e Gerardo Pastore, delegato del Dipartimento di Scienze Politiche per il Polo Universitario Penitenziario, il 24 giugno scorso presso il carcere di Porto Azzurro si è svolta la ormai consueta giornata di orientamento e di supporto allo studio universitario.

All’incontro hanno preso parte, oltre agli studenti detenuti, la tutor di ateneo del Polo Universitario Penitenziario, gli studenti dei corsi di laurea del Dipartimento di Scienze Politiche che collaborano alle attività di counseling e i volontari dell’associazione "Il Dialogo", che da anni collabora con la Casa di Reclusione P. De Santis di Porto Azzurro. Si tratta di un appuntamento molto importante, anche in termini simbolici, in quanto dà prova della prossimità dell’istituzione universitaria e introduce virtuosi elementi di novità negli ordinari processi di prigionizzazione.

 

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Da sinistra, Andrea Borghini, Renata Leardi (tutor didattica Unipi), Gerardo Pastore, Valerì Rita Cali e Giorgia Baudinelli (studentesse Unipi di Scienze Politiche selezionate per il progetto speciale per la didattica)

"Questo progetto speciale - ribadiscono i coordinatori - intende inoltre valorizzare la dimensione relazionale delle attività di studio e didattiche. Lo studio, le attività didattiche e, nello specifico, l’incontro tra carcere e realtà universitaria, si configurano come efficaci strumenti per attenuare l’elemento drammatico della detenzione e riempirla di contenuti costruttivi in grado di elevare, per così dire, oltre se stessi i detenuti ma anche l’istituzione e coloro i quali, ad ogni livello, la amministrano. Il tasso iniziale di estraneità o addirittura di privilegio si supera perseguendo l’obiettivo ulteriore di aumentare il consenso intorno ai luoghi di pena; e si può ottenere questo risultato nella misura in cui l’attività di studio è in grado di consentire quelle dilatazioni pedagogiche e quella contagiosità etica che costituiscono nel tempo medio le basi per un successo costituzionale da lungo tempo atteso".

 

Un abbraccio alla professoressa Lucia Tongiorgi Tomasi da parte di tutta la comunità accademica e della città. Mercoledì 26 giugno l’aula magna storica del palazzo della Sapienza dell’Università di Pisa ha accolto colleghi e amici della storica dell’arte per festeggiare il suo 80esimo compleanno con una giornata di studi in suo onore dal titolo "Nel giardino delle arti e delle scienze”.
Il convegno è stato aperto dai saluti del Rettore dell’Ateneo pisano Paolo Mancarella a cui sono seguiti gli interventi, fra gli altri, di Salvatore Settis, Alessandro Tosi, Guido Tonelli e Nicoletta De Francesco.
“Per la profondità e l'ampiezza delle sue ricerche per la loro carica innovativa – ha detto il rettore Mancarella - la professoressa Tongiorgi Tomasi è punto di riferimento essenziale in Italia e nel panorama internazionale. Ne sono testimonianza le sue molteplici collaborazioni con atenei e istituzioni culturali di tutto il mondo”.
Prorettore Vicario dell'Ateneo pisano dal 2002 al 2009 e quindi delegata per la cultura, insignita dell'Ordine del Cherubino e Accademica Lincea, Lucia Tongiorgi Tomasi è infatti uno dei riferimenti della comunità scientifica internazionale nell'ambito degli studi sui rapporti tra arte e scienza. Nel corso della sua carriera la professoressa è stata visiting professor al Getty Center for History of Art and Humanities della California e al Departement of History of Art dell’Università di Oxford, coordinando progetti di studio e tenendo lezioni e seminari in molte università europee, statunitensi e brasiliane. La professoressa Tongiorgi Tomasi ha inoltre ideato e curato l’allestimento di molte esposizioni, in Italia e all'estero, cooperando con le più rinomate istituzioni internazionali, dall'Istituto Italiano di Cultura di Washington alla National Gallery of Art sempre di Washington, dal Royal Botanic Gardens di Kew (Londra) al New York Botanical Garden. Invitata a collaborare alle iniziative espositive leonardiane dell’Accademia Nazionale dei Lincei ha quindi recentemente lavorato a una mostra sulle origini della natura morta europea che si terrà nel 2020 alla National Gallery of Art di Washington.

Un abbraccio alla professoressa Lucia Tongiorgi Tomasi da parte di tutta la comunità accademica e della città. Mercoledì 26 giugno l’aula magna storica del palazzo della Sapienza dell’Università di Pisa ha accolto colleghi e amici della storica dell’arte per festeggiare il suo 80esimo compleanno con una giornata di studi in suo onore dal titolo "Nel giardino delle arti e delle scienze”.

Il convegno è stato aperto dai saluti del Rettore dell’Ateneo pisano Paolo Mancarella a cui sono seguiti gli interventi, fra gli altri, di Salvatore Settis, Alessandro Tosi, Guido Tonelli e Nicoletta De Francesco.

 

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Il convegno nell'aula magna storica della Sapienza

 

“Per la profondità e l'ampiezza delle sue ricerche per la loro carica innovativa – ha detto il Rettore Mancarella - la professoressa Tongiorgi Tomasi è punto di riferimento essenziale in Italia e nel panorama internazionale. Ne sono testimonianza le sue molteplici collaborazioni con atenei e istituzioni culturali di tutto il mondo”.

Prorettore Vicario dell'Ateneo pisano dal 2002 al 2009 e quindi delegata per la cultura, insignita dell'Ordine del Cherubino e Accademica Lincea, Lucia Tongiorgi Tomasi è infatti uno dei riferimenti della comunità scientifica internazionale nell'ambito degli studi sui rapporti tra arte e scienza.

 

La professoressa Lucia Tongiorgi Tomasi

Nel corso della sua carriera la professoressa è stata visiting professor al Getty Center for History of Art and Humanities della California e al Departement of History of Art dell’Università di Oxford, coordinando progetti di studio e tenendo lezioni e seminari in molte università europee, statunitensi e brasiliane. La professoressa Tongiorgi Tomasi ha inoltre ideato e curato l’allestimento di molte esposizioni, in Italia e all'estero, cooperando con le più rinomate istituzioni internazionali, dall'Istituto Italiano di Cultura di Washington alla National Gallery of Art sempre di Washington, dal Royal Botanic Gardens di Kew (Londra) al New York Botanical Garden. Invitata a collaborare alle iniziative espositive leonardiane dell’Accademia Nazionale dei Lincei ha quindi recentemente lavorato a una mostra sulle origini della natura morta europea che si terrà nel 2020 alla National Gallery of Art di Washington.

Venerdì 28 giugno, alle ore 9:30, il dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa ospita un seminario di Hisashi Yoshida, Global R&D della NTT DATA Corporation, la multinazionale giapponese leader mondiale nell’ambito della consulenza e dei servizi IT. Nell’Aula Magna “Gerace”, Yoshida presenterà l’edizione 2019 del report Technology Foresight "Looking ahead: technology trends driving business innovation", con il quale NTT DATA esplora il futuro delle tecnologie dell’informazione che avranno un impatto sulla società nell’arco del prossimo decennio.
Il seminario sarà introdotto dai saluti del professor Marco Raugi, prorettore al Trasferimento tecnologico, e di Gian Luigi Ferrari, direttore del dipartimento di Informatica. Seguirà l’intervento di Giorgio Scarpelli, CTO e Head of Innovation di NTTData Italia, e a seguire lo speech di Hisashi Yoshida.
La multinazionale giapponese NTT DATA conta su una presenza globale in oltre 50 paesi, 118.000 professionisti e una rete internazionale di centri di ricerca e sviluppo a Tokyo, Palo Alto e Cosenza. NTT DATA è presente in Italia con oltre 3000 dipendenti e 8 sedi: Milano, Roma, Torino, Genova, Treviso, Pisa, Napoli e Cosenza.

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