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Procedura semplificata concorrenziale di affidamento diretto ai sensi dell’art. 1 comma 912 della legge n. 145/2018 dei lavori “Fornitura e posa in opera di drycoler, n. 2 scambiatori a piastre e filtro ciclonico” Cat. OS28, CIG 7873458714 - CUP I53 B08 000 200 006 

I ragazzi dell’Università di Pisa si sono classificati terzi alla CyberChallenge 2019 che si è svolta il 27 giugno presso la Scuola Telecomunicazioni delle Forze Armate (Stelmilit) di Chiavari. Primi si sono classificati i ragazzi del Politecnico di Milano e secondi quelli dell’Università di Bologna. La competizione è stata introdotta dal sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo; la premiazione è stata effettuata dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta. La CyberChallenge è il primo programma italiano di addestramento alla cybersecurity per giovani di talento delle scuole superiori e delle università. La CyberChallenge 2019 è la terza edizione del programma a cui hanno partecipato 18 università italiane. L’Università di Pisa partecipava quest’anno alla CyberChallenge per la prima volta.
La squadra pisana è costituita da: Lorenzo Catoni (primo anno della laurea triennale in Ingegneria informatica), Marco Gaglianese (primo anno della laurea magistrale in Informatica), Quint Guillame (primo anno della laurea triennale in Ingegneria informatica), Nicola Vella (primo anno della laurea triennale in Ingegneria informatica).
I ragazzi dell’Università di Pisa hanno raggiunto questo risultato dopo una dura selezione e un programma di formazione intensivo. La selezione si è svolta in due fasi: un pre-test online nei giorni 23-25 gennaio e un test di ammissione il 1 febbraio di logica e programmazione. Di 167 iscritti al pre-test, i 20 migliori sono stati selezionati per la fase formazione di cui solo 12 sono riusciti a completarla. La fase di formazione prevedeva 12 settimane, da marzo a maggio, per un totale di 72 ore, di cui 24 di lezione e 48 di esercitazione. La fase di formazione era in aggiunta alle normali attività didattiche.
Anche tre studenti delle scuole superiori sono stati ammessi e hanno completato il programma intensivo di formazione: Giada Betti Sorbelli (I.I.S. Da Vinci - Fascetti, Pisa), Leandro Cardoso Santana (I.I.S. Da Vinci - Fascetti, Pisa), Andrea Malatesta (I.I.S., Ferraris Brunelleschi, Empoli)
Il 6 giugno, al termine della fase di formazione, si sono svolte le qualificazioni, una competizione di tipo capture-the-flag, con l’obiettivo di selezionare i quattro membri della squadra pisana.
Durante la competizione nazionale del 27 giugno di tipo attacco-difesa, la squadra pisana si è distinta in questi punti: è stata la prima squadra ad aver trovato una vulnerabilità sul servizio AirCnC (che era il più complesso tra i 4 proposti); è stata la prima squadra ad aver trovato vulnerabilità su tutti i servizi proposti, dopo 4 ore di gara su 7 (tutte le altre squadre in quel momento avevano trovato vulnerabilità al più per 2 soli servizi); è stata la prima squadra come punteggio di difesa (ovvero è il team che riuscito a difendere meglio i propri servizi, così che le altre squadre non potevano sfruttare le vulnerabilità per rubare flag dai nostri).
La formazione è stata svolta in collaborazione da docenti e studenti del dipartimento di Ingegneria dell’informazione e del dipartimento di Informatica. I trainer sono stati per il dipartimento di Ingegneria informatica: Giuseppe Lettieri (RTI), Antonio Arena (dottorando), Michele La Manna (dottorando), Dario Varano (tecnologo), Giacomo Tanganelli (assegnista), Federico Galatolo (dottorando). Per il dipartimento di Informatica: Anna Bernasconi (PA), Iacopo Soldani (assegnista), Gaspare Ferraro (studente a contratto), Anna Monreale (RTD). Coordinatore dell’iniziativa per l’Università di Pisa è stato il professor Gianluca Dini.
CyberChallenge è su Twitter @CyberChallengIT e su Facebook: @CyberChallengeIT

I ragazzi dell’Università di Pisa si sono classificati terzi alla CyberChallenge 2019 che si è svolta il 27 giugno presso la Scuola Telecomunicazioni delle Forze Armate (Stelmilit) di Chiavari. Primi si sono classificati i ragazzi del Politecnico di Milano e secondi quelli dell’Università di Bologna. La competizione è stata introdotta dal sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo; la premiazione è stata effettuata dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta.La CyberChallenge è il primo programma italiano di addestramento alla cybersecurity per giovani di talento delle scuole superiori e delle università. La CyberChallenge 2019 è la terza edizione del programma a cui hanno partecipato 18 università italiane. L’Università di Pisa partecipava quest’anno alla CyberChallenge per la prima volta. 

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La squadra pisana è costituita da: Lorenzo Catoni (primo anno della laurea triennale in Ingegneria informatica), Marco Gaglianese (primo anno della laurea magistrale in Informatica), Quint Guillame (primo anno della laurea triennale in Ingegneria informatica), Nicola Vella (primo anno della laurea triennale in Ingegneria informatica).

I ragazzi dell’Università di Pisa hanno raggiunto questo risultato dopo una dura selezione e un programma di formazione intensivo. La selezione si è svolta in due fasi: un pre-test online nei giorni 23-25 gennaio e un test di ammissione il 1 febbraio di logica e programmazione. Di 167 iscritti al pre-test, i 20 migliori sono stati selezionati per la fase formazione di cui solo 12 sono riusciti a completarla. La fase di formazione prevedeva 12 settimane, da marzo a maggio, per un totale di 72 ore, di cui 24 di lezione e 48 di esercitazione. La fase di formazione era in aggiunta alle normali attività didattiche. 

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Anche tre studenti delle scuole superiori sono stati ammessi e hanno completato il programma intensivo di formazione: Giada Betti Sorbelli (I.I.S. Da Vinci - Fascetti, Pisa), Leandro Cardoso Santana (I.I.S. Da Vinci - Fascetti, Pisa), Andrea Malatesta (I.I.S., Ferraris Brunelleschi, Empoli)

Il 6 giugno, al termine della fase di formazione, si sono svolte le qualificazioni, una competizione di tipo capture-the-flag, con l’obiettivo di selezionare i quattro membri della squadra pisana.

Durante la competizione nazionale del 27 giugno di tipo attacco-difesa, la squadra pisana si è distinta in questi punti: è stata la prima squadra ad aver trovato una vulnerabilità sul servizio AirCnC (che era il più complesso tra i 4 proposti); è stata la prima squadra ad aver trovato vulnerabilità su tutti i servizi proposti, dopo 4 ore di gara su 7 (tutte le altre squadre in quel momento avevano trovato vulnerabilità al più per 2 soli servizi); è stata la prima squadra come punteggio di difesa (ovvero è il team che riuscito a difendere meglio i propri servizi, così che le altre squadre non potevano sfruttare le vulnerabilità per rubare flag dai nostri).

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La formazione è stata svolta in collaborazione da docenti e studenti del dipartimento di Ingegneria dell’informazione e del dipartimento di Informatica. I trainer sono stati per il dipartimento di Ingegneria informatica: Giuseppe Lettieri (RTI), Antonio Arena (dottorando), Michele La Manna (dottorando), Dario Varano (tecnologo), Giacomo Tanganelli (assegnista), Federico Galatolo (dottorando). Per il dipartimento di Informatica: Anna Bernasconi (PA), Iacopo Soldani (assegnista), Gaspare Ferraro (studente a contratto), Anna Monreale (RTD). Coordinatore dell’iniziativa per l’Università di Pisa è stato il professor Gianluca Dini.

CyberChallenge è su Twitter @CyberChallengIT e su Facebook: @CyberChallengeIT.

La storia della matematica italiana dopo la seconda guerra mondiale, con l'abbandono della tradizione autarchica e l'apertura alla collaborazione con le principali scuole internazionali, deve molto a Guido Stampacchia, il professore napoletano che nel corso della carriera ha insegnato nelle Università di Genova, Pisa, Roma e alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Per sottolineare il rapporto affettivo sempre mantenuto con la città di origine e allo stesso tempo il rilievo scientifico e culturale di Napoli, i figli e la famiglia hanno donato la raccolta di carte scientifiche di Guido Stampacchia all'Università "Federico II", depositandole al Dipartimento di Matematica intitolato a Renato Caccioppoli, maestro e amico del professore.
Le carte, in gran parte inedite, restituiscono quasi per intero il percorso biografico di Guido Stampacchia, che ha frequentato il Liceo Vico di Napoli prima di trasferirsi a Pisa nell'autunno del 1940 per iniziare gli studi universitari nell'Ateneo e alla Scuola Normale. Partendo dagli anni di formazione pisana, con appunti delle lezioni interne della Normale, e passando per i successivi rapporti con Renato Caccioppoli a Napoli, sede in cui ha avviato la carriera universitaria, i documenti si estendono a tutti gli anni Sessanta e Settanta, fino ad arrivare alla morte del professore avvenuta nel 1978. Emerse nella loro completezza solo di recente, le carte documentano per quei decenni l'intensa attività di relazione e collaborazione con matematici in Italia e fuori, sia attraverso la corrispondenza personale e scientifica, sia attraverso la raccolta di opere e articoli di matematici a lui contemporanei. Nella raccolta ci sono anche testi di Leonida Tonelli, di Carlo Severini, di Cesare Arzelà e, naturalmente, di Renato Caccioppoli; mentre tra i contemporanei spiccano le figure di Enrico Magenes e di Ennio De Giorgi e dei moltissimi altri, italiani e stranieri, con i quali la collaborazione è stata stretta, il più delle volte amicale.
Il fondo - composto da appunti di studio, preprint, estratti dei propri lavori dalle riviste scientifiche, schemi per conferenze e corsi tenuti nelle università di tutto il mondo: Stampacchia ha insegnato anche a New York, Minneapolis, Parigi, Chicago e Brighton - è completato da una sezione iconografica con foto e video che documentano l'aspetto conviviale e amicale di tanti rapporti scientifici.
In questo contesto Pisa ha avuto un ruolo essenziale nella vita e nel percorso scientifico di Guido Stampacchia. L'Università è stata la prima e anche l'ultima sede di lavoro, alla Facoltà di Ingegneria dove ha collaborato intensamente con Piero Villaggio, poi alla Scuola Normale, vicino di stanza di Aldo Andreotti e di Ennio De Giorgi. Dopo la prematura scomparsa nell'aprile del 1978, il direttore della Scuola, Edoardo Vesentini, volle sottolineare il progetto coltivato dal professor Stampacchia di "fare scuola" matematica a Pisa. Inoltre, il dipartimento di Matematica dell'Università gli ha intitolato un'aula della sua sede.
"Il Dipartimento di Matematica 'Renato Caccioppoli' della Federico II di Napoli - hanno ricordato i familiari di Guido - ha accettato con molta generosità la proposta della famiglia di ricevere e ordinare ulteriormente il fondo, per poi metterlo a disposizione degli studiosi. Si allarga così la documentazione finora a disposizione, con la quale la professoressa Silvia Mazzone ha pubblicato un pregevole profilo biografico e scientifico e steso una voce per la Treccani. Lo sviluppo e la ripresa della matematica italiana negli anni del secondo dopoguerra e il suo allacciare fecondi rapporti internazionali con altre scuole matematiche, trovano in queste carte ulteriori elementi di documentazione e occasione di ricerca.”

Con i progetti speciali per la didattica, l’Università di Pisa ha inaugurato un nuovo modo di fare lezione, che va oltre la tradizionale “aula”: gli studenti hanno la possibilità di partecipare a viaggi studio, lezioni fuori sede, iniziative all’estero e svolgere tante altre attività pensate per rendere più efficaci e incisivi gli insegnamenti dei corsi di laurea. Dei “progetti speciali” si parlerà nell’ambito dell’evento Focus Didattica in programma mercoledì 3 luglio al Polo Fibonacci a partire dalle ore 9, una giornata di approfondimenti, informazioni e notizie sulle iniziative dell’Ateneo nel campo della didattica, dell’orientamento e dei servizi per gli studenti.
Attivati per la prima volta lo scorso anno accademico, i progetti speciali sono finanziati con fondi che l’Ateneo ha dedicato appositamente a questo scopo. Nell’anno accademico 2018/2019 sono 40 i progetti a cui hanno partecipato gli studenti e per il prossimo semestre ci sono già 37 proposte in fase di valutazione. “I progetti speciali per la didattica hanno riscosso un immediato successo fra studenti e docenti, anche portando alla luce quante attività didattiche innovative, inaspettate ed entusiasmanti sono offerte dai nostri corsi di studio”, commenta il professor Marco Abate, prorettore per la Didattica.
Ma quali sono le attività proposte? Nel corso della giornata “Focus Didattica”, nella sessione delle 11.30, si parlerà in particolare di 4 progetti. Il primo si intitola “Storie di Case” e ha come referente il professor Luca Lanini. Gli studenti dei corsi in Ingegneria edile-Architettura e di Ingegneria edile-ambientale hanno partecipato a un ciclo di dieci conferenze che hanno proposto una lettura critica di alcune case-icona dell’architettura moderna e contemporanea, svolte da esperti italiani e internazionali. Si è parlato della Casa Schröder di Gerrit Rietveld a Utrecht, dei Lichtungsräume di Mies van der Rohe, dell’architettura di Ivan Leonidov e molto altro. Il ciclo si è chiuso con la mostra dei lavori dei laboratori integrati e di quelli di Architettura e Composizione architettonica.
Il secondo progetto, “Geo-traversa Albania-Macedonia: le Dinaridi, la regione dei grandi laghi, tra tettonica e paleoclima", è in programma il prossimo settembre ed è un viaggio di studio proposto dai professori Luca Pandolfi, Giovanni Zanchetta e Monica Bini del dipartimento di Scienze della Terra. L’escursione nella regione balcanica permetterà a 15 studenti di Scienze e tecnologie geologiche e Scienze ambientali di confrontarsi su tematiche che vanno dall’osservazione della geologia di una catena montuosa complessa, alla conoscenza delle problematiche ambientali derivate dall’attività industriale del periodo della guerra fredda, fino allo studio delle variazioni paleoclimatiche ricostruite nella regione dei grandi laghi sul confine macedone-albanese.
Il progetto “Università Musei Pubblico: prodotti di comunicazione per il Museo Nazionale di San Matteo”, referente la professoressa Antonella Gioli, è nato dal corso di "Comunicazione museale" e coinvolge ora un gruppo di studenti di diversi corsi triennali (Scienze dei Beni Culturali, Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione) e magistrali (Storia delle Arti visive, dello Spettacolo e dei nuovi media), seguiti da studenti della Scuola di specializzazione in Beni storico-artistici e da collaboratori di MUSEIA-Laboratorio di cultura museale, tutti del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Grazie alla collaborazione del Polo Museale della Toscana diretto da Stefano Casciu, il gruppo svilupperà e realizzerà prodotti di comunicazione relativi al Museo Nazionale di San Matteo di Pisa e alle sue straordinarie raccolte di opere d'arte del Medioevo e Rinascimento, seguiti anche dalla referente del Museo e cultore della materia "Comunicazione museale" Caterina Bay.
Molto innovativo è anche il progetto “Insegnamento dell’Economia politica mediante esperienze di teatro didattico e public speaking”, proposto dal professor Mario Morroni del Dipartimento di Scienze Politiche, che ha offerto agli studenti un approccio allo studio della macroeconomia basato sul teatro didattico. In aprile è stata organizzata una prima lettura teatrale tratta dal libro “Le conseguenze economiche della pace” di J.M. Keynes con l'intervento di due colleghi dell'Università di Genova. Gli studenti che hanno partecipato ai seminari della dott.ssa Patrizia Pasqui hanno realizzato e presentato sette diversi testi teatrali con un esercizio che ha permesso loro di conoscere ed esporre meglio i temi dell’economia politica e divulgare al pubblico importanti concetti economici, con una lettura pubblica che si è tenuta il 14 maggio.
Non solo progetti speciali, ma anche una offerta formativa ampia e articolata che negli ultimi due anni si è arricchita di 5 nuovi corsi di laurea, attivati per rispondere alle esigenze del tessuto sociale e del mondo del lavoro, tenendo conto delle continue novità portate dall'evoluzione scientifica e tecnologica. Anche di questi nuovi corsi – Scienze della formazione primaria, Management for Business and Economics, Diritto dell’innovazione per l’impresa e le istituzioni, Ingegneria per il design industriale e Management e controllo dei processi logistici – si parlerà alla giornata “Focus Didattica”, che prevede inoltre la presentazione delle attività organizzate dall’Ateneo per l'orientamento in ingresso e in uscita, per l’internazionalizzazione e per il sostegno agli studenti disabili, e una sessione dedicata all’iniziativa “Insegnare a insegnare” rivolta ai docenti neo-assunti per migliorare la qualità dell’insegnamento. Il programma completo è disponibile a questo link: https://www.unipi.it/index.php/unipieventi/event/4628-focus-didattica-esperienze-e-progetti-dell-universita-di-pisa.

È nato ufficialmente il 1 luglio a Milano l’Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti (I-RIM) che riunisce tutti gli attori e scienziati italiani del settore, dalla ricerca più visionaria all’industria più aperta alle tecnologie avanzate. Il suo presidente neoeletto è il professore Antonio Bicchi dell’Università di Pisa e dell’IIT. I-RIM è un’associazione nazionale no-profit che vuole promuovere lo sviluppo e l’uso delle Tecnologie dell’Interazione per il benessere dei cittadini e della società.
“Il motto del nostro neonato istituto è Diamo corpo all’Intelligenza Artificiale – dice Antonio Bicchi – Le Tecnologie dell’Interazione (IAT) si concentrano infatti su quegli aspetti della Intelligenza Artificiale che hanno a che fare con il mondo fisico e su come modificarne il comportamento. Sono quindi complementari alle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT), che si occupano principalmente di raccogliere, trasmettere e analizzare dati.”
Alcuni campi in cui le Tecnologie dell’Interazione sono indispensabili sono ad esempio l’ausilio fisico alle persone anziane o disabili, la riduzione dei pericoli e della fatica nel lavoro, il miglioramento dei processi di produzione di beni materiali e la loro sostenibilità, la sicurezza, l’efficienza e la riduzione dell’impatto ambientale del trasporto delle persone e dei beni, il progresso delle tecniche diagnostiche e chirurgiche.
I-RIM verrà presentato al pubblico in un grande appuntamento di tre giorni che si svolgerà nei padiglioni 9 e 10 della Fiera di Roma, dal 18 al 20 ottobre 2019. Il calendario è ricchissimo di incontri per gli associati, ma aperti anche a tutti gli interessati. La tre giorni è organizzata in coincidenza e in collaborazione con Maker Faire – The European Edition 2019, la kermesse tecnologica che attira decine di migliaia di fan delle tecnologie. La Tre Giorni e Maker Faire si svolgeranno in parallelo nella Fiera di Roma.

 

È nato ufficialmente il 1 luglio a Milano l’Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti (I-RIM) che riunisce tutti gli attori e scienziati italiani del settore, dalla ricerca più visionaria all’industria più aperta alle tecnologie avanzate. Il suo presidente neoeletto è il professore Antonio Bicchi dell’Università di Pisa e dell’IIT. I-RIM è un’associazione nazionale no-profit che vuole promuovere lo sviluppo e l’uso delle Tecnologie dell’Interazione per il benessere dei cittadini e della società.

“Il motto del nostro neonato istituto è Diamo corpo all’Intelligenza Artificiale – dice Antonio Bicchi – Le Tecnologie dell’Interazione (IAT) si concentrano infatti su quegli aspetti della Intelligenza Artificiale che hanno a che fare con il mondo fisico e su come modificarne il comportamento. Sono quindi complementari alle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT), che si occupano principalmente di raccogliere, trasmettere e analizzare dati.”

 

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Il professore Antonio Bicchi

 

Alcuni campi in cui le Tecnologie dell’Interazione sono indispensabili sono ad esempio l’ausilio fisico alle persone anziane o disabili, la riduzione dei pericoli e della fatica nel lavoro, il miglioramento dei processi di produzione di beni materiali e la loro sostenibilità, la sicurezza, l’efficienza e la riduzione dell’impatto ambientale del trasporto delle persone e dei beni, il progresso delle tecniche diagnostiche e chirurgiche.

I-RIM verrà presentato al pubblico in un grande appuntamento di tre giorni che si svolgerà nei padiglioni 9 e 10 della Fiera di Roma, dal 18 al 20 ottobre 2019. Il calendario è ricchissimo di incontri per gli associati, ma aperti anche a tutti gli interessati. La tre giorni è organizzata in coincidenza e in collaborazione con Maker Faire – The European Edition 2019, la kermesse tecnologica che attira decine di migliaia di fan delle tecnologie. La Tre Giorni e Maker Faire si svolgeranno in parallelo nella Fiera di Roma.

 

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