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Comunicati stampa

E' emanato il bando per l’erogazione di provvidenze al personale in servizio, a quello cessato e alle loro famiglie secondo quanto disposto dal Regolamento per l’attribuzione di provvidenze al personale dipendente dell’Università di Pisa emanato con D.R. n. 19431 del 5 dicembre 2007.

Scadenza 7 novembre 2022

Leggi i dettagli: https://www.unipi.it/index.php/serviziper/item/24423-avviso-pubblico-per-l-erogazione-di-provvidenze-al-personale-dipendente-dell-universita-di-pisa-anno-2022 

 

È scomparso all’età di quasi 97 anni Gianfranco Capriz, professore emerito dell’Università di Pisa. A lungo docente di Meccanica razionale presso il Dipartimento di Matematica, è considerato uno dei padri dell’informatica pisana e del calcolo elettronico in Italia. Ex allievo della Scuola Normale Superiore negli anni Quaranta, Capriz è stato per due decenni, dal 1963 al 1983 Direttore del Centro Studi Calcolatrice Elettronica (CSCE) con sede a Pisa (poi trasformato nell'Istituto di Elaborazione della Informazione) e poi del CNUCE (Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico). 

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Capriz è nato a Gemona del Friuli il 16 ottobre 1925. Giunto a Pisa nel 1945, dopo la laurea all’Università di Pisa e il dottorato alla Scuola Normale è stato nominato da Mauro Picone ricercatore presso l’Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo di Roma (1951-56). In questo periodo inizia la sua attività di ricerca in Meccanica Razionale e da Roma si trasferisce a Stafford (Regno Unito), per lavorare per la English Electric Company (1956-62) come matematico ricercatore e programmatore.

Venne richiamato in Italia quando il rettore dell’Università di Pisa Sandro Faedo gli chiese di contribuire alla creazione in città della più grande concentrazione mai realizzata in Italia di attività di ricerca e sviluppo nel campo dell’informatica. Frutto di questo impegno sono i centri CSCE e CNUCE, tra i più progrediti centri di calcolo elettronico dell’epoca. In quegli anni impegnativi Capriz, che nel 1966 aveva ricevuto la cattedra di Meccanica Razionale all’Università di Pisa, ebbe un ruolo centrale anche nella creazione di una scuola di Fisica del Continuum, che si avvalse tra gli anni Sessanta e Novanta della contemporanea presenza in città di studiosi del livello di Andreotti, Barsotti, Bombieri, Campanato, Prodi, Stampacchia, Vesentini e De Giorgi.

Capriz ha più volte ricoperto il ruolo di visiting professor all’estero (Johns Hopkins University, Università del Minnesota, Carnegie Mellon University negli Stati Uniti; presso l’Università di Manitoba, in Canada; Università di Canterbury, in Nuova Zelanda). È stato vicepresidente dell’UMI, Unione Matematica Italiana (1976-82), Presidente dell’ISIMM, Società internazionale per le interazioni di meccanica e matematica (1997-99) e Presidente di AIMETA, Associazione Italiana di Meccanica Teorica ed Applicata (1999-01).

Pubblichiamo qui di seguito il docufilm dal titolo "Le origini dell'Informatica e del Networking a Pisa: Gianfranco Capriz racconta" realizzato nel 2019 da Alessandra Valvani con il coordinamento del professor Luciano Lenzini:

 

 

L'ultimo saluto al professor Capriz avrà luogo lunedì 17 ottobre a Bologna alle 15, presso la Chiesa di Sant'Antonio di Savena in via Masserenti 59.

 

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Di seguito una nota sul professor Capriz del Dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa, redatta dal già professor Piero Maestrini:

Il Dipartimento di Informatica partecipa al lutto per la scomparsa di Gianfranco Capriz, Professore Emerito dell’Università di Pisa e Accademico dei Lincei. Dopo la laurea e il perfezionamento in matematica alla Scuola Normale Superiore, fu ricercatore presso l’Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo di Roma e successivamente presso la English Electric Company di Statford (UK). Nel 1962 fu richiamato dall’Università di Pisa, dove poi divenne Professore di Meccanica Razionale, e fu immediatamente incaricato della direzione del Centro Studi Calcolatrici Elettroniche (CSCE), che aveva ormai esaurito la missione di realizzare la CEP ed era stato trasformato in un Centro di Ricerca del CNR.

Sotto la direzione di Capriz il CSCE divenne un vivace ambiente di ricerca, attivo in molteplici settori dell’informatica e della matematica applicata, e un polo di attrazione per numerosi ricercatori provenienti dall’ Italia e dall’estero. Il CSCE, poi ridenominato Istituto di Elaborazione dell’Informazione (IEI), fu anche l’incubatore da cui nel 1969 prese origine il Corso di Laurea in Scienze dell’Informazione dell’Università di Pisa, primo in Italia e progenitore dell’odierno Dipartimento di Informatica.

Nel 1979 Capriz lasciò la direzione dello IEI per assumere quella del CNUCE, che mantenne per diversi anni per poi approdare alla presidenza della Società TECSIEL del gruppo IRI. In entrambi i ruoli diede un forte impulso alle ricerche e agli sviluppi tecnologici nell’ambito delle reti di calcolatori, con importanti contributi ai primi sviluppi di Internet.

Coloro che hanno avuto la fortuna di stare a contatto con Gianfranco Capriz attraverso il suo lungo percorso di ricercatore e di manager conservano un indelebile ricordo della sua figura e della sua capacità di trasmettere valori come la dedizione alla ricerca e la curiosità in ogni ambito e oltre ogni orizzonte.

Dalla chimica arriva un aiuto fondamentale per difendere il patrimonio culturale degli aborigeni australiani. Un team internazionale, che comprende anche gli scienziati dell’Università di Pisa, ha infatti analizzato i materiali utilizzati dagli artisti aborigeni. L’obiettivo è di permettere ad archeologi e restauratori di conservare al meglio le opere e i manufatti, ma anche instaurare dei paralleli con le tecniche artistiche occidentali. I materiali esaminati sono in gran parte essudati vegetali, come resine o gomme, di cui sino ad oggi si conosceva la composizione chimica in modo piuttosto approssimativo. Lo studio pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences è stato condotto con un nuovo metodo a raggi X ad alta energia che ha rivelato la struttura molecolare di alcuni campioni di essudati conservati presso musei e istituzioni dell’Australi meridionale.

"Il nostro contributo – spiega la professoressa Ilaria Bonaduce dell’Università di Pisa – è stato quello di assistere e validare la nuova tecnica basata sui raggi X, la spettroscopia che studia lo scattering Raman dei raggi X, tramite l’impiego di tecniche di analisi molecolare basate sulla spettrometria di massa”.

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Il dottor Marco Mattonai dell'Università di Pisa

Ilaria Bonaduce fa parte di un gruppo di ricerca dell’Ateneo pisano che da anni si occupa di ricerca nell’ambito della chimica analitica finalizzata alla comprensione e conservazione dei beni culturali e archeologici.

“Lo studio chimico di un manufatto storico artistico – spiega Bonaduce - può raccontarci il grado di avanzamento tecnologico, la dieta, identificare tratte commerciali, pratiche religiose e attività quotidiane di una società antica. Inoltre, la conoscenza della composizione chimica dei reperti archeologici e artistici permette di valutarne lo stato di conservazione, di identificare processi di degrado in atto, di assistere nell’allestimento delle condizioni espositive e di pianificare gli approcci conservativi”.

Oltre all’Ateneo pisano hanno partecipato allo studio l'Ufficio della Scienza del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, il SOLEIL in Francia e tre laboratori del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica, l'Université Paris-Saclay, l'Università di Melbourne, la Flinders University e l'Australian Synchrotron International Synchrotron Access Program.

Il Centro Interdipartimentale Nutrafood dell’Università di Pisa partecipa al Food&Wine Festival che si svolge in Piazza Vittorio Emanuele II a Pisa dal 14 al 16 ottobre. Nello stand Nutrafood sarà possibile, giocando e divertendosi, acquisire le giuste informazioni per un acquisto ed un consumo più consapevoli e anche utili nozioni sulla salubrità e sicurezza degli alimenti. Durante tutta la durata della manifestazione, i ricercatori del Centro, coordinati dalla direttrice Lucia Guidi, daranno informazioni ed indicazioni sul cibo ed una dieta equilibrata, nonché sugli accorgimenti e le precauzioni da seguire per garantire la sicurezza (aspetti igienico-sanitari) degli alimenti. Gran parte delle attività sono organizzate sotto forma ludica come, ad esempio con il quiz “Impara e vinci con il Nutriquiz”. I vincitori riceveranno in omaggio un prodotto agroalimentare gentilmente offerto dagli espositori presenti in manifestazione. Ma sono moltissime le attività organizzate dal Centro Nutrafood, ecco l'elenco.

Microbi amici: i microbi non solo nemici ma anche amici quando utilizzati per la produzione di alimenti (Prof.ssa Monica Agnolucci, Dott.ssa Arianna Grassi e Prof.ssa Manuela Giovannetti; 14 ottobre ore 18.00-20.00).

Perché non mangiare gli insetti?: gli insetti possono essere utilizzati come alimento anche dall’uomo? (Dott. Simone Mancini; 15 ottobre ore 15.00-16.00 oppure 16 ottobre ore 15.00-16.00).

Il pesce viaggiatore e Il mare è servito: identificazione delle specie ittiche presenti nei nostri piatti (Dott.ssa Alice Giusti e Dott.ssa Lara Tinacci; 15 ottobre ore 16.00-17.00 oppure 16 ottobre ore 11.00-12.00)

MelaMangio: ti piacciono le mele che mangi?: ma sei proprio sicuro che acquisti la mela che preferisci? (Prof. Damiano Remorini; 15 ottobre ore 11.00-13.00).

Sicurezza in cucina? ....basta seguire dieci semplici regole" Siete sicuri di osservare in cucina tutte gli accorgimenti per la sicurezza alimentare? (Prof.ssa Roberta Nuvoloni;16 ottobre 15.30-16.30 oppure 17 ottobre ore 15.30-16.30)

Emozioni dal cibo: questionari ed esperienze guidate per sensibilizzare i consumatori per le emozioni del cibo (Prof.ssa Francesca Venturi e Prof.ssa Angela Zinnai, Dott.ssa Chiara Sanmartin, Dott.ssa Isabella Taglieri, Dott.ssa Monica Macaluso; 16 ottobre ore 16.00-17.00).

Alimenti, giochiamoci la sicurezza!: varie tipologie di quiz relativi alle buone pratiche igieniche ed alla corretta manipolazione degli alimenti (Prof.ssa Alessandra Guidi, Dott.ssa Martina Sartoni, Dott.ssa Francesca Marconi; 15 ottobre ore 14.00-15.00 oppure 16 ottobre ore 17.00-18.00).

Il Pecorino Toscano: un Amico per il tuo cuore: assaggio di due tipologie di Pecorino Toscano DOP (Pecorino Toscano Classico e Pecorino Toscano “Amico del Cuore” (Prof. Giuseppe Conte e Dott.ssa Laura Casarosa; 15 ottobre ore 17.00-18.00).

Cibo e colori: possiamo associare i colori alla nostra salute? (Prof.ssa Lucia Guidi e Dott.ssa Costanza Ceccanti; 16 ottobre ore 18.00-19.00)

Link: https://pisafoodwinefestival.it/2022/la-salute-a-tavola/

Dalla chimica arriva un aiuto fondamentale per difendere il patrimonio culturale degli aborigeni australiani. Un team internazionale, che comprende anche gli scienziati dell’Università di Pisa, ha infatti analizzato i materiali utilizzati dagli artisti aborigeni. L’obiettivo è di permettere ad archeologi e restauratori di conservare al meglio le opere e i manufatti, ma anche instaurare dei paralleli con le tecniche artistiche occidentali. I materiali esaminati sono in gran parte essudati vegetali, come resine o gomme, di cui sino ad oggi si conosceva la composizione chimica in modo piuttosto approssimativo. Lo studio pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences è stato condotto con un nuovo metodo a raggi X ad alta energia che ha rivelato la struttura molecolare di alcuni campioni di essudati conservati presso musei e istituzioni dell’Australi meridionale.

"Il nostro contributo – spiega la professoressa Ilaria Bonaduce dell’Università di Pisa – è stato quello di assistere e validare la nuova tecnica basata sui raggi X, la spettroscopia che studia lo scattering Raman dei raggi X, tramite l’impiego di tecniche di analisi molecolare basate sulla spettrometria di massa”.

Ilaria Bonaduce fa parte di un gruppo di ricerca dell’Ateneo pisano che da anni si occupa di ricerca nell’ambito della chimica analitica finalizzata alla comprensione e conservazione dei beni culturali e archeologici (https://scich.dcci.unipi.it/).

“Lo studio chimico di un manufatto storico artistico – spiega Bonaduce - può raccontarci il grado di avanzamento tecnologico, la dieta, identificare tratte commerciali, pratiche religiose e attività quotidiane di una società antica. Inoltre, la conoscenza della composizione chimica dei reperti archeologici e artistici permette di valutarne lo stato di conservazione, di identificare processi di degrado in atto, di assistere nell’allestimento delle condizioni espositive e di pianificare gli approcci conservativi”.

Oltre all’Ateneo pisano hanno partecipato allo studio l'Ufficio della Scienza del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, il SOLEIL in Francia e tre laboratori del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica, l'Université Paris-Saclay, l'Università di Melbourne, la Flinders University e l'Australian Synchrotron International Synchrotron Access Program.

Lunedì, 10 Ottobre 2022 11:40

Primo incontro “Ne parliamo in Sapienza"

Primo incontro “Ne parliamo in Sapienza”

Confronti su temi di attualità all’Università di Pisa

 

Pisa, 11 ottobre – ore 18

 

Pace e guerra

Costruire un’alternativa possibile

 

L’Ucraina e la guerra alle porte di casa, risposte e soluzioni da mettere in atto. La prima edizione di “Ne parliamo in Sapienza - Confronti su temi di attualità all’Università di Pisa” entra subito nel cuore della cronaca.

Martedì 11 ottobre alle 18 appuntamento con la prima della quattro “conversazioni” che avranno come sfondo il luogo simbolo dell’Università di Pisa: l’Aula Magna Nuova.

Un ciclo di incontri curato dal Cidic-Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura.

Guarda il video di presentazione https://www.youtube.com/watch?v=sQTHyyC2pPU.

“Pace e guerra. Costruire un’alternativa possibile”, questo il titolo della conversazione di apertura della rassegna (ingresso libero fino ad esaurimento posti, visibile anche in streaming). Intervengono: i giornalisti Toni Capuozzo e Domenico Quirico, i professori Pierluigi Consorti ed Enza Pellecchia (Scienze per la Pace-Università di Pisa). Modera l’incontro: Marco Gasperetti

In occasione dell’incontro saranno anche lanciate le prime due puntate del podcast “Costruire la Pace – L’esperienza dell’Università di Pisa”. Scritto da Pierluigi Consorti ed Enza Pellecchia, è stato prodotto da Pisa University Press.

“La guerra non è un conflitto” è il titolo della prima puntata che, partendo dall’invasione russa dell’Ucraina, affronta un errore comune: quello, appunto, di considerare la guerra un conflitto. “Ma i conflitti – afferma il professor Consorti - sono un elemento fisiologico della vita sociale”. La seconda puntata, invece, si concentra sulla possibilità di “Difendersi senza aggredire”. La domanda è: come si può reagire ad una ingiusta aggressione armata senza fare la guerra? La guerra è l’unica modalità di difendersi?

Ne parliamo in Sapienza proseguirà mercoledì 12 ottobre, sempre alle ore 18, con l’incontro “Individui, Società e Salute Pubblica”. Intervengono: Fabrizio Pregliasco, Marco Gesi, Franca Melfi, Eugenio Ripepe. Modera: Roberta Villa

Tutte le info: https://neparliamoinsapienza.cidic.unipi.it/

 

 

IL PROGRAMMA COMPLETO

 

11 ottobre ore 18.00

Pace e guerra Costruire un’alternativa possibile

Intervengono: Toni Capuozzo, Pierluigi Consorti, Enza Pellecchia, Domenico Quirico

Modera l’incontro: Marco Gasperetti

 

12 ottobre ore 18.00

Individui, Società e Salute Pubblica

Intervengono: Marco Gesi, Franca Melfi, Fabrizio Pregliasco, Eugenio Ripepe

Modera l’incontro: Roberta Villa

 

13 ottobre ore 18.00

Si è bloccato l’ascensore! Mobilità sociale e Istruzione

Intervengono: Ivano Dionigi, Giovanni Floris, Andrea Gavosto, Paolo Rossi, Beppe Severgnini, Marcella Gargano

Modera l’incontro: Gianna Fregonara

 

14 ottobre ore 18.00

Ora o mai più PNRR: rivoluzione verde e transizione ecologica

Intervengono: Alan Friedman, Enrico Giovannini, Marco Raugi

Modera l’incontro: Gianna Fregonara

Pisa - Martedì 11 ottobre alle 16, nell'aula magna del dipartimento di Scienze politiche (Via Filippo Serafini, 3), si tiene l'incontro "Le comunità energetiche: presente e futuro della transizione ecologica". Il dibattito, organizzato nell'ambito del Festival dello Sviluppo sostenibile, è sulle potenziali opportunità che le comunità energetiche possono offrire per il processo di transizione ecologica. Intervengono Luca Marmo, presidente della Provincia di Pistoia, Sindaco del Comune di San Marcello Piteglio e coordinatore ANCIToscana per le Politiche della Montagna, e per l’Università di Pisa Sonia Paone, docente di Sociologia urbana, Giovanna Pizzanelli, docente di Diritto dell'ambiente e dell'energia, Marco Raugi, delegato per la Sostenibilita. Modera Daniela Patrucco giornalista di Qualenergia.it e cofondatrice di Energy4Com coop start-up innovativa.

Un convegno e una mostra, inaugurati entrambi giovedì 13 ottobre, celebrano a Pisa la figura di Enrico Fermi, che all’inizio di luglio del 1922, esattamente cento anni fa, discuteva la tesi di laurea in Fisica all’Università di Pisa e subito dopo la tesi di abilitazione alla Scuola Normale Superiore.

Per celebrare questi anniversari, l’Università di Pisa, attraverso il Dipartimento di Fisica, la Sezione di Pisa dell‘INFN e la Scuola Normale Superiore propongono una rilettura critica del contenuto delle due tesi e soprattutto di alcuni dei problemi di frontiera, cari a Fermi, che in quegli anni animavano la fisica a livello internazionale ma che ancora tardavano ad essere percepiti in profondità dalla cultura accademica italiana.

Il convegno, dal titolo “Il giovane Fermi a 100 anni dalla laurea” (https://agenda.infn.it/event/28645/), sarà inaugurato il 13 mattina nell’Aula Magna Storica dell’Università di Pisa, in Sapienza, e proseguirà il mattino del 14 nell’Aula Galileo Galilei dell’INFN e del Dipartimento di Fisica, nell’Area Pontecorvo. Nelle due giornate saranno presentati interventi scelti per fornire una descrizione dell’originalità e vastità degli interessi del giovane Fermi negli anni della sua presenza a Pisa e in quelli immediatamente successivi, prima di prendere servizio come professore a Roma nel 1927.

Dopo i quattro anni di studi pisani, dal 1918 al 1922, Fermi tornò a Roma, sua città di origine, e si presentò a Orso Mario Corbino, allora Direttore dell’istituto di Fisica di via Panisperna, che capì subito il valore di quel giovane. Corbino si interessò a lui inviandolo a perfezionarsi a Gottinga e a Leida, due prestigiosi centri europei dove era fortissimo l’interesse per gli sviluppi della teoria quantistica e della relatività che già erano negli interessi di Fermi dagli anni universitari. Presa la libera docenza a 24 anni, Fermi insegnò a Firenze per due anni e nel 1926 formulò la “Statistica di Fermi” che gli consegnò una fama internazionale.

Tra il 1921 e il 1926 Fermi pubblicò più di 30 lavori su aspetti fondamentali di relatività, di probabilità, sui fondamenti della meccanica statistica e di meccanica analitica, soprattutto nel collegamento con la nascente meccanica quantistica.

Ad alcuni temi di questo periodo saranno dedicati gli interventi del convegno.

La mostra su “Fermi 100” (https://agenda.infn.it/event/28645/page/6708-mostra-fermi100) sarà inaugurata il 13 pomeriggio nel Palazzo della Canonica della Scuola Normale Superiore e rimarrà aperta a tutta la cittadinanza per quattro settimane. Racconta di un giovane geniale e assetato di conoscenza sin dai tempi del liceo, e destinato a segnare il futuro della fisica e non solo: basti pensare a come la storia stessa sia stata sconvolta dalle scoperte di Fermi del 1934 e dalle loro conseguenze. Fu infatti lui, nel dicembre del 1942 a Chicago, ad accendere il primo reattore nucleare.

Il materiale esposto nelle due sale, sia strumenti dell'epoca che documenti appartenenti alle collezioni del Museo degli Strumenti di Fisica, del Sistema Bibliotecario dell’Ateneo di Pisa, della Domus Galilaeana, della Scuola Normale e del Museo di Fisica della Sapienza di Roma, descrive l’attività di studio e di ricerca in un arco di circa venti anni, di un gruppo di giovani, capeggiati da un altrettanto giovane Fermi, destinati a raccogliere successi in molti campi della scienza.

Nella prima sala una serie di pannelli descrivono la vita e il lavoro di Fermi, con una ricca documentazione fotografica, e attraverso dei monitor si può scorrere una ricca collezione di documenti, compresa la tesi di laurea di Fermi. Nella seconda sala si trovano gli strumenti originali presenti nell'Istituto di Fisica ai tempi di Fermi, tutti descritti in dettaglio su altri pannelli che ne spiegano il funzionamento. Qui si trova esposto anche materiale originale della vita di Fermi: lettere, certificati, documenti, i libri sui quali studiava.

Alla fine del percorso, a testimonianza del successo del lavoro del giovane (aveva solo 33 anni...) sono esposti gli strumenti originali con i quali, a Roma, effettuò nel 1934 gli esperimenti che lo condussero al Nobel quattro anni dopo, nel 1938.

Mino Sportelli, borsista di ricerca del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali ha vinto il premio 2022 dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria per l’area tematica di meccanica agraria. Il premio consiste in un contributo alle spese per un soggiorno di ricerca all'estero ed è stato assegnato sulla base del curriculum, delle pubblicazioni e della proposta di ricerca presentata. 

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Il dottor Sportelli, nato a Putignano (Bari) nel 1991, ha da pochi mesi conseguito il dottorato presso l’Università di Pisa con una tesi dal titolo “Innovative machines for weed control in conservation agriculture” ed è impegnato in diversi progetti sulla gestione sostenibile del verde urbano e dei tappeti erbosi presso il Dipartimento di Scienze Agrarie. Durante il dottorato ha testato l'effetto di macchine autonome e di strategie per il controllo delle specie infestanti e la gestione delle cosiddette cover crop, colture non produttive coltivate per migliorare la fertilità dei suoli e mitigare gli impatti ambientali agricoli. La ricerca ha inoltre portato alla raccolta e all’analisi di immagini per lo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale che possano individuare e controllare le specie infestanti nell’ambito dell’agricoltura conservativa e dei tappeti erbosi.

Laureatosi in triennale all’Università di Bari in Scienze Agrarie e in magistrale all’Università di Pisa in Progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio, Mino Sportelli ha svolto diverse esperienze formative all’estero, sia alla New Mexico State University che all’Università di Siviglia. I suoi piani per il futuro puntano a contribuire al benessere cittadino attraverso l’attività e la produzione scientifica nel campo della gestione sostenibile del verde urbano.

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