Servizio civile al Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace
E' aperto il bando per due progetti di Servizio Civile Universale che potranno essere svolti presso la sede del Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace (CISP) dell'Università di Pisa:
1) Progetto "Voci di pace": 4 posti disponibili.
2) Progetto "Esperienze di pace": 1 posto disponibile.
I due progetti sono gestiti dal Cesc Project.
Possono presentare domanda i/le giovani dai 18 ai 29 anni (non compiuti) fino al 10 febbraio 2023 alle ore 14:00. Il Servizio Civile Universale prevede un impegno di 25 ore settimanali.
La durata di ogni progetto è di 12 mesi e ai volontari e alle volontarie verrà corrisposto un assegno mensile di 444,30 euro.
Lunedì 30 gennaio 2023, alle ore 12, si svolgerà l'incontro informativo dal titolo "Servizio civile universale al CISP: voglio saperne di più". Partecipa all'incontro
Scopri di più sul servizio civile
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sportello telefonico Infobando: +39 3516881486
Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.30
Martedì – Giovedì: 14.00 – 17.00
CUS Pisa: tanti gli atleti premiati per la stagione agonistica 2022
Una giornata di sport e divertimento per l’atletica cussina quella di sabato 14 gennaio all’interno degli impianti sportivi di Via Chiarugi, dove si è proceduto alla premiazione degli atleti della sezione Atletica che si sono distinti nella stagione agonistica 2022, sia a livello regionale che nazionale. Alle premiazioni ha partecipato il Comune di Pisa nella persona del Sindaco di Pisa Michele Conti, l’assessore ai lavori pubblici Raffaele Latrofa, Giuliano Pizzanelli, vicepresidente del Cus Pisa, Marco Macchia delegato ai rapporti con il territorio e le attività sportive per l’Università di Pisa oltre naturalmente al responsabile della sezione atletica Lorenzo Ghiadoni e all’allenatrice storica del Cus Pisa Ida Niccolini.
Lorenzo Ghiadoni responsabile della sezione Atletica del Cus Pisa ha fatto la storia di questo sport. “La nostra attività si basa in maggioranza per la grande volontà di partecipazione di nostri studenti universitari che continuano nello steso tempo a darci delle soddisfazioni sportive. Il nostro obiettivo è quello di migliorare sempre le nostre performance. Siamo contento di quello che abbiamo fatto ringrazio tutto lo staff che si impegna tutti i giorni nel portare avanti tutte le attività e raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”.
“Porto il saluto del presidente Stefano Pagliara, che si trova all’estero per lavoro. La sezione di Atletica è e sarà una sezione importante per il nostro centro sportivo. Una storia che parte dal lontano 54 e che annovera molti altri atleti che hanno fatto la storia di questo sport. Un augurio a tutti ma soprattutto ai nostri giovani che sia foriero di successi futuri”, afferma Giuliano Pizzanelli, vicepresidente del Cus Pisa
“Ci tenevamo ad essere presenti per la storia dell’Atletica e di conseguenza per il lavoro fatto dal Cus nelle sue strutture. In questi anni di governo della città abbiamo cercato questi di fare un lavoro importante con i vari investimenti e le varie attività, una di quelle è sicuramente il campo scuola che aveva bisogno di essere sistemato. Lo abbiamo fatto e adesso siamo disposti anche ad intervenire sulla sala muscolare”, afferma il Sindaco di Pisa Michele Conti.
“Grazie per l’invito al Cus, voglio fare i complimenti per il coraggio e l’abnegazione con cui avete lavorato durante la pandemia facendo un lavoro egregio. Noi ci siamo sentiti in dovere di intervenire sul campo scuola riportandolo a nuovo. Ora credo sia un luogo più sicuro su cui potete svolgere tutte le vostre attività e quella dei vostri tesserati”, afferma Raffaele Latrofa assessore ai lavori pubblici del Comune di Pisa.
“Le premiazioni sportive sono sempre un momento di festa. Porto i saluti del nostro Magnifico Rettore, Prof. Riccardo Zucchi. Ringrazio il Prof. Ghiadoni e la Prof.ssa Niccolini, il presidente del CUS Pisa Stefano Pagliara e il consiglio direttivo tutto, con cui ho già avuto modo di incontrarmi nelle scorse settimane. Nei prossimi mesi procederemo all’attivazione “Dual Career” carriera agonistica accomunata con lo studio penso sia una novità importante che possa dare lustro al lavoro dei nostri studenti universitari. Importante sarà valorizzare le imprese sportive con la comunicazione sia interna che esterna rispetto al nostro Ateneo e a cui teniamo molto”, afferma Marco Macchia, delegato ai rapporti con il territorio per l’Università di Pisa.
Il Gruppo Atletica del Cus Pisa
Ecco le atlete del Cus Pisa premiate categoria per categoria
Categoria Elite. Anna Salvini 1978 (capitano della squadra), Carolina Boddi 2002, Lorenzo Bellinvia 2003, Alessandro Falcetta 2002, Fabio Mazzeo 2002, Alessandro Petri 2005,
Classifica Generale Uomini: Davide Bardelli 2006, Francesco Bardelli 1978, Mattia Martin Basta 2006, Marco Borghini 2000, Jacopo Cappellini 1995, Alessio Carrozzo Magli 1997, Alessio Casella 1987, Manuel Castillo Noyola 2006, Paolo Cococcioni 2006, Matteo Della Piana 1997, Michele Farnetani 1997, Jacopo Ferretti 2003, Luca Frezza 2003, Giacomo Frosini 1996, Carlo Gelli 2001, Francesco Domenicotti 2004, Galileo Leoncini 2000, Lorenzo Noè 2001, Daniele Pagnini 1994, Leonardo Pingi 2005, Iacopo Polidori 2005, Vincenzo Pulchinotta 1991, Gilberto Rossi 1950, Mariel Serge Tameze 1999, Marco Tognoni 1999, Marco Vigna 1994, Vincenzo Pasquariello 2008.
Classifica Generale Donne: Maddalena Boscarolo 2007 (velocità, ostacoli, salti), Lothar Bezzon 2002 (mezzofondo), Alessia Andreotti 1974, Lavinia Barsacchi 2006, Veronica Biagioni 1996, Giulia Elgin 2005, Lydia Ferretti 2006, Lara Ferri 1987, Livia Loiacono 2006, Alessia Maragni 1999, Alessia Meloni 2006, Elisabetta Panerai 1987, Alice Pierini 2006, Camilla Piccioli 2005, Eleonora Piccirilli 2003, Martina Pigoni 2006, Giorgia Quinti 2001, Beatrice Rota 2001, Aurora Ucciardello 2006
Campionati Regionali Meeting vari CNU: Veronica Biagioni (salti e lanci CNU), Francesco Carilli 2005 (velocità e mezzofondo), Leonardo Gennai 2001 (pro multiple, salti e lanci), Filippo Girardi 1999 (Mezzofondo CNU), Nicola Gullo 2009 (velocità, ostacoli, salti), Sara Lioci 2008 (ostacoli e mezzofondo), Martina Perrone 2007 (velocità), Greta Poggi 2007 (lanci), Giorgia Quinti (salti al CNU), Carolina Raimo 2007 (salti alto e lungo), Nicola Paddeu 1998 (mezzofondo), Alessandro Sechi 2007 (velocità, ostacoli e salti), Febe Ferrara (2009)
Cadette e Ragazze. Aricò Anita 2009, Bandieri Tecla 2008 Alto e Velocità, Miriam Barsali 2009 Mezzofondo e Velocità, Sofia Caniglia 2008 Lanci, Katia De Paola 2008 Mezzofondo, Elena De Paola 2008 Velocità e Triplo, Sofia Robilotta 2008
Premi Speciali. Elio Catola, Carlo Bufalini e Daniele Faraggiana
Mangiare o non mangiare? Come il digiuno modifica il cervello
Molte persone ricorrono al digiuno spinte dalla moda o dalla pubblicità. Mentre alcuni effetti positivi del digiuno sulla longevità sono noti, non conosciamo cosa accade precisamente alle cellule del nostro cervello in conseguenza di uno scarso apporto di cibo. Uno studio coordinato da Paola Tognini, ricercatrice del dipartimento di Ricerca traslazionale dell’Università di Pisa (Unità di Fisiologia), ha dimostrato che l’assenza di cibo provoca alterazioni nell’espressione genica della corteccia cerebrale, andando a influire in particolare sull’orologio biologico. I risultati della ricerca, pubblicati in un articolo sulla rivista del gruppo Springer-Nature “Cellular and Molecular Life Sciences”, sono frutto di una collaborazione tra Università di Pisa, University of California Irvine (Stati Uniti), Scuola Normale Superiore, Istituto di Neuroscienze e Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc) e IRCCS Fondazione Stella Maris.
Il team di ricercatori ha dimostrato come il beta-idrossibutirrato, un corpo chetonico prodotto dal nostro organismo durante le condizioni di digiuno, abbia la capacità di alterare la cromatina e l’espressione genica nella corteccia cerebrale: “L’assenza di cibo rappresenta uno stimolo stressante per il nostro organismo, il quale si trova a dover rispondere alle richieste energetiche di un gran numero di tessuti – spiega Paola Tognini – Il glucosio non è più sufficiente, e il nostro corpo comincia a produrre corpi chetonici come fonte energetica alternativa. Il beta-idrossibutirrato è il principale corpo chetonico che raggiunge il cervello durante periodi di digiuno. In passato si pensava che il cervello usasse il beta-idrossibutirrato solo come substrato per produrre energia. In collaborazione con i laboratori di metabolomica della dott.ssa Amalia Gastaldelli e di proteomica della dott.ssa Silvia Rocchiccioli di Cnr-Ifc abbiamo utilizzato le tecniche di spettrometria di massa ad alta risoluzione per misurare le concentrazioni di beta-idrossibutirrato nel fegato (dove viene principalmente prodotto), nel plasma (dove viene rilasciato) e nel cervello scoprendo che le cellule cerebrali sfruttano il beta-idrossibutirrato anche come donatore chimico, causando alterazioni nella struttura di proteine, in particolare proteine che si trovano nel nucleo delle cellule e che sono in contatto con il DNA (la cosiddetta cromatina). In conseguenza di ciò, abbiamo scoperto drammatici cambiamenti nell’espressione genica del cervello”.
Nella foto: a sinistra Sara Cornuti (SNS), a destra Paola Tognini (Unipi).
I ricercatori hanno osservato che i principali cambiamenti nell’espressione dei geni riguardano l’orologio circadiano, che rappresenta un sistema per regolare i processi biologici in sincronia con l’alternanza del giorno e della notte lungo le 24 ore. “I nostri esperimenti hanno dimostrato che non solo i livelli dei geni dell’orologio vengono alterati – aggiunge Sara Cornuti, dottoranda della Scuola Normale Superiore e prima autrice dell’articolo – ma anche l’attività locomotoria subisce dei cambiamenti. È stato inoltre verificato che queste variazioni di ritmo circadiano si mantengono anche dopo la reintroduzione del cibo, suggerendo l’esistenza di una traccia di memoria nei circuiti implicati nel controllo di tali ritmi”.
Dimostrando come il digiuno sia un potente regolatore dei livelli di espressione genica nel sistema nervoso centrale, questa nuova ricerca apre nuove frontiere per l’utilizzo della nutrizione o dei supplementi alimentari come strategie alternative o adiuvanti per il trattamento di disturbi del neurosviluppo o neuropsichiatrici.
Centri interuniversitari
Premio "Paola Bora" per gli studi di genere - III edizione
Tutte le informazioni al link: https://www.unipi.it/index.php/servizi-e-orientamento/item/25094-premio-paola-bora-iii-edizione
Livorno: con il progetto COLOURS la pensilina diventa smart
Risparmiare energia e abbattere il costo del fotovoltaico. È quanto promettono i concentratori solari luminescenti (LSC) sviluppati grazie al progetto COLOURS e installati, in via sperimentale, su una innovativa pensilina degli autobus, inaugurata venerdì scorso in via Dell’Ardenza a Livorno, davanti della Caserma Folgore.
Co-finanziato dal POR FESR Toscana 2014-2020, il progetto ha visto la partecipazione attiva del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa assieme a quelle delle aziende Scorpio srl di Livorno (Capofila), Cicci Research srl di Grosseto, I&S srl di Rignano sull'Arno (FI) e dell’Istituto di Chimica dei Composti OrganoMetalli ICCOM-CNR di Sesto Fiorentino (FI).
Grazie a questa nuova tecnologia, pensata in primo luogo per arredi urbani di nuova generazione è possibile coniugare esigenze architettoniche e di tutela ambientale, creando uno spazio green più sicuro e comodo per i cittadini. Il tutto con un notevole abbattimento di quelli che sono i costi abituali del fotovoltaico, legati principalmente all’impiego del silicio. Con i concentratori solari luminescenti (LSC), che altro non sono che particolari pannelli in cui sono dispersi dei fluorofori, il suo utilizzo viene infatti ridotto al minimo garantendo la stessa efficienza.
“Il principio di base di questa tecnologia è identico a quello del pannello fotovoltaico classico, ma cambia la modalità di distribuzione della luce – spiega Andrea Pucci, docente di Chimica industriale presso Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa – Sono infatti i pannelli di plexiglass del tettuccio, colorati con il colorante sviluppato nell’ambito di questo progetto, ad assorbire la luce solare, anche quella solo diffusa, tipica dei giorni nuvolosi”.
“Una volta incamerata, l’energia luminosa viene poi inviata, selettivamente, ai bordi della copertura. Per trasformarla in corrente elettrica è così sufficiente installare i pannelli fotovoltaici unicamente nell’intelaiatura, riducendo al minimo l’utilizzo di silicio, ma con lo stesso rendimento – aggiunge Pucci - Se in queste prime pensiline inaugurate a Livorno l’impianto è semplicemente collegato al sistema di illuminazione che si accende la sera, infatti, è già possibile implementare la struttura con prese per la ricarica di dispositivi elettronici o associarvi anche l’alimentazione dei pannelli con le informazioni”.
Premio Paola Bora per studi di genere: la scadenza è il 20 gennaio
Scade il 20 gennaio il bando per partecipare alla terza edizione del Premio Paola Bora per tesi magistrali e di dottorato in studi di genere. Il premio è promosso dalla Casa della Donna di Pisa, con il sostegno delle sorelle e delle figlie di Paola Bora e dei Comitati Unici di Garanzia per le Pari Opportunità (Cug) della Scuola Normale Superiore, dell'Università di Pisa, della Scuola Superiore Sant’Anna e con il patrocinio della Società Italiana delle Storiche e della Società Italiana delle Letterate, della Provincia di Pisa e della Regione Toscana.
Anche quest'anno sono previsti due premi: 6.000 euro per la migliore tesi di dottorato e 3.000 per quella di laurea, entrambe dedicate agli studi di genere in storia, filosofia, antropologia e letteratura dall'età antica all'età contemporanea.
Il Premio vuole ricordare la figura di Paola Bora, già docente dell’Università di Pisa e della Scuola Normale Superiore, nonché presidente della Casa della donna.
La scadenza del bando è il 20 gennaio 2023. A questo link il bando e le modalità di partecipazione.
Nota del Centro di Ricerca “Enrico Piaggio” sulla scomparsa del dottor Piero Orsini
Lo scorso 9 gennaio il dottor Piero Orsini, a seguito di una brutale e insensata aggressione, mentre passeggiava per le strade di Pisa, è stato strappato alla vita e all’affetto dei suoi cari e di chi lo ha sempre stimato e gli ha voluto bene.
La scomparsa di Piero ha sconvolto profondamente tutti coloro che, al Centro di Ricerca in Bioingegneria e Robotica “Enrico Piaggio” dell’Università di Pisa, hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di condividere con lui un percorso sia umano che professionale.
Piero, infatti, ha sempre affiancato alla sua professione medica di neurologo riabilitatore un’intensa attività di ricerca presso il Centro Piaggio, collaborando su molteplici temi di ricerca e fornendo sempre il suo contributo unico e straordinario sia dal punto di vista scientifico che umano.
Di lui si ricordano l’immensa conoscenza della letteratura scientifica, la genialità delle sue intuizioni, la sua vivace curiosità, la passione e l’abnegazione, spinto sempre da una genuina volontà di trovare soluzioni concrete per aiutare gli altri e migliorare la qualità della vita delle persone. Il suo impegno per questi obiettivi non è mai venuto meno: Piero ha rappresentato un punto di riferimento per generazioni di ingegneri del Centro Piaggio che hanno lavorato e lavorano sui temi delle neuroscienze e della riabilitazione.
Di lui mancheranno profondamente la bontà, l’umanità, la sincerità, l’umiltà, la generosità e la gentilezza con cui sapeva rapportarsi alle persone.
Tutto il Centro Piaggio si unisce al cordoglio della famiglia.
La Grotta della Bàsura in Liguria rivela l’andamento delle piogge nel Mediterranneo negli ultimi millenni
Le stalattiti e stalagmiti della Grotta della Bàsura in Liguria hanno rivelato l’andamento delle precipitazioni negli ultimi millenni nel Mediterraneo. Un gruppo internazionale guidato dalla National Taiwan University al quale ha partecipato anche l’Università di Pisa con Elisabetta Starnini archeologa del Dipartimento di Civiltà e forme del Sapere e Gianni Zanchetta geologo del Dipartimento di Scienze della Terra ha studiato questo sorprendente archivio naturale a Toirano in provincia di Savona. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications, è partita dall’analisi della composizione isotopica di due concrezioni carbonatiche. Successivamente, i risultati sono stati confrontati con altri simili provenienti da altre grotte italiane e spagnole.
Una immagine delle spettacolari concrezioni carbonatiche nella Grotta della Bàsura a Toirano (SV)
“Le concrezioni delle grotte, stalattiti e stalagmiti, registrano le condizioni climatiche dei millenni durante i quali si sono lentamente formate e, grazie a specifici metodi di datazione, offrono quindi la possibilità di ricostruire con buona precisione l’andamento del clima nel passato, informazioni che sono fondamentali per comprendere le variazioni climatiche in atto e la loro evoluzione futura”, spiega Elisabetta Starnini.
In particolare, i ricercatori hanno ricostruito il rapporto fra precipitazioni e venti occidentali in funzione della posizione dell’alta pressione delle Azzorre e della bassa pressione Islandese a livello europeo e mediterraneo nel corso degli ultimi 6500 anni. I venti occidentali hanno infatti un ruolo fondamentale nel trasportare calore ed umidità e nel regolare quindi le temperature e le precipitazioni. Secondo la ricostruzione tra 5400 e 3500 anni i venti occidentali complessivamente occupavano una posizione maggiormente spostata verso Nord, mentre tra 2200 e 1200 anni fa la posizione era più meridionale, il che indica ad una maggiore piovosità in quello stesso periodo nell’area del Mediterraneo occidentale.
"Lo spostamento dei venti occidentali è legato ai cambiamenti della circolazione atlantica e della temperatura degli oceani, – conclude Gianni Zanchetta – guardando la situazione attuale, su questo fronte nei prossimi decenni ci aspettiamo delle variazioni a seguito del riscaldamento globale. Capire cosa è successo nel passato è quindi molto importante per riuscire a prevedere nel prossimo futuro quali potrebbero essere i cambiamenti della direzione dei venti occidentali e delle precipitazioni".
La Grotta di Bàsura in Liguria rivela l’andamento delle piogge nel Mediterranneo negli ultimi millenni
Le stalattiti e stalagmiti della Grotta della Bàsura in Liguria hanno rivelato l’andamento delle precipitazioni negli ultimi millenni nel Mediterraneo. Un gruppo internazionale guidato dalla National Taiwan University al quale ha partecipato anche l’Università di Pisa con Elisabetta Starnini archeologa del Dipartimento di Civiltà e forme del Sapere e Gianni Zanchetta geologo del Dipartimento di Scienze della Terra ha studiato questo sorprendente archivio naturale a Toirano in provincia di Savona. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications, è partita dall’analisi della composizione isotopica di due concrezioni carbonatiche. Successivamente, i risultati sono stati confrontati con altri simili provenienti da altre grotte italiane e spagnole.
“Le concrezioni delle grotte, stalattiti e stalagmiti, registrano le condizioni climatiche dei millenni durante i quali si sono lentamente formate e, grazie a specifici metodi di datazione, offrono quindi la possibilità di ricostruire con buona precisione l’andamento del clima nel passato, informazioni che sono fondamentali per comprendere le variazioni climatiche in atto e la loro evoluzione futura”, spiega Elisabetta Starnini.
In particolare, i ricercatori hanno ricostruito il rapporto fra precipitazioni e venti occidentali in funzione della posizione dell’alta pressione delle Azzorre e della bassa pressione Islandese a livello europeo e mediterraneo nel corso degli ultimi 6500 anni. I venti occidentali hanno infatti un ruolo fondamentale nel trasportare calore ed umidità e nel regolare quindi le temperature e le precipitazioni. Secondo la ricostruzione tra 5400 e 3500 anni i venti occidentali complessivamente occupavano una posizione maggiormente spostata verso Nord, mentre tra 2200 e 1200 anni fa la posizione era più meridionale, il che indica ad una maggiore piovosità in quello stesso periodo nell’area del Mediterraneo occidentale.
"Lo spostamento dei venti occidentali è legato ai cambiamenti della circolazione atlantica e della temperatura degli oceani, – conclude Gianni Zanchetta – guardando la situazione attuale, su questo fronte nei prossimi decenni ci aspettiamo delle variazioni a seguito del riscaldamento globale. Capire cosa è successo nel passato è quindi molto importante per riuscire a prevedere nel prossimo futuro quali potrebbero essere i cambiamenti della direzione dei venti occidentali e delle precipitazioni".
Il testo full-open access dell’articolo può essere scaricato dal seguente link.