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I dottorandi dell’Università di Pisa Lorenzo Pippi e Giulia Scimone si sono aggiudicati due dei quattro premi in palio al V Convegno annuale dell’Associazione Italiana Società Scientifiche Agrarie ‘AISSA#under40’. Il congresso si è svolto all’Università degli Studi di Firenze il 26-27 giugno scorsi e vi hanno partecipato oltre 250 giovani scienziati e scienziate.

Lorenzo e Giulia, 27 e 26 anni, fanno parte del gruppo di ricerca della Patologia vegetale del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali. Lorenzo ha ricevuto il “Premio Miglior Short Communication”, con una presentazione dal titolo “Quality and safety of baby leaf lettuce grown in floating system with different nitrogen and salt conditions can be assessed by hyperspectral data”, relativa a un lavoro condotto nell’ambito dello Spoke 9 (Nuove tecnologie e metodologie per la tracciabilità, la qualità, la sicurezza, misurazioni e certificazioni per valorizzare e tutelare la tipicità nelle filiere agroalimentari) del Centro Nazionale Agritech finanziato dal PNRR. Giulia ha vinto il “Premio Social”, istituito con l’obiettivo di valorizzare la divulgazione scientifica attraverso i social media, con un post Instagram contenente il motto “il futuro è nell’agrAria”!

Il Comitato scientifico, composto da esperti dei vari settori disciplinari, ha sottolineato la qualità e l’innovazione dei lavori prodotti, una conferma anche nelle nuove generazioni della tradizione di studi del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’ateneo pisano dove 180 anni fa fu istituita la prima scuola di studi agrari al mondo.

 

 

I dottorandi dell’Università di Pisa Lorenzo Pippi e Giulia Scimone si sono aggiudicati due dei quattro premi in palio al V Convegno annuale dell’Associazione Italiana Società Scientifiche Agrarie ‘AISSA#under40’. Il congresso si è svolto all’Università degli Studi di Firenze il 26-27 giugno scorsi e vi hanno partecipato oltre 250 giovani scienziati e scienziate.

Lorenzo e Giulia, 27 e 26 anni, fanno parte del gruppo di ricerca della Patologia vegetale del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali. Lorenzo ha ricevuto il “Premio Miglior Short Communication”, con una presentazione dal titolo “Quality and safety of baby leaf lettuce grown in floating system with different nitrogen and salt conditions can be assessed by hyperspectral data”, relativa a un lavoro condotto nell’ambito dello Spoke 9 (Nuove tecnologie e metodologie per la tracciabilità, la qualità, la sicurezza, misurazioni e certificazioni per valorizzare e tutelare la tipicità nelle filiere agroalimentari) del Centro Nazionale Agritech finanziato dal PNRR. Giulia ha vinto il “Premio Social”, istituito con l’obiettivo di valorizzare la divulgazione scientifica attraverso i social media, con un post Instagram contenente il motto “il futuro è nell’agrAria”!

 

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I giovani ricercatori e ricercatrici del gruppo della Patologia vegetale dell’Università di Pisa presenti al convegno AISSA#under40. Da sinistra: Lorenzo Pippi (vincitore Premio Miglior Short Communication), Giuseppe Quaratiello, Claudia Pisuttu, Gemma Bianchi, Giulia Scimone (vincitrice Premio Social), Athos Pedrelli e Gian Piero Ricci.

Il Comitato scientifico, composto da esperti dei vari settori disciplinari, ha sottolineato la qualità e l’innovazione dei lavori prodotti, una conferma anche nelle nuove generazioni della tradizione di studi del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’ateneo pisano dove 180 anni fa fu istituita la prima scuola di studi agrari al mondo.

 

 

Martedì, 02 Luglio 2024 10:28

Premio "David Sassoli" - III edizione

Il Consiglio Regionale della Toscana bandisce la III edizione del premio "David Sassoli" per una tesi sul tema "L'Europa, le regioni e i cittadini".

ll termine ultimo per la presentazione della domanda è il 16 settembre 2024.

Informazioni nel bando in allegato.

Per ulteriori informazioni contattare l'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

L’estratto dei germogli di Salicornia europaea è un rimedio per prevenire la steatosi epatica, conosciuta anche come “fegato grasso”, una condizione frequente e spesso asintomatica che però in alcuni casi può arrivare a compromettere l’organo e la sua funzionalità. A rivelare le virtù depurative di questa pianta mediterranea sempre più amata dagli chef è uno studio dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista Antioxidants e condotto nell’ambito del progetto europeo HaloFarMs. Per la prima volta scienziati e scienziate hanno dimostrato che i germogli più giovani di salicornia hanno livelli significativamente più alti di composti bioattivi, come polifenoli totali, flavonoidi, flavonoli e antociani rispetto a quelli più vecchi.

“Alla luce di questi risultati, la salicornia emerge come un alimento prezioso da inserire nei pasti, soprattutto per coloro che soffrono di malattie cardiovascolari, disturbi epatici e steatosi”, commenta la professoressa Annamaria Ranieri dell’Università di Pisa.

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La salicornia è una pianta alofita, capace cioè di vivere in terreni salini e marginali in condizioni proibitive per la maggior parte della vegetazione. Qui la salicornia esercita una importantissima funzione ecologica: la sua capacità di estrarre i sali dal suolo serve infatti a contrastare l’impoverimento idrico dei terreni. Basti pensare che attualmente circa 18 milioni di ettari nel mondo, che corrispondono al 25% del totale delle terre irrigate nell’area Mediterranea e al 7% della superficie totale del pianeta, sono colpite dal fenomeno della salinità.

Oltre a questo fondamentale ruolo ecosistemico, la salicornia è quindi un alimento che può avere una funzione importante nella dieta – continua Ranieri – come emerge dalla nostra ricerca gli estratti di questa pianta testati su modelli animali evidenziando un recupero completo dalla steatosi epatica”.

Lo studio sulla salicornia si è svolto nell’ambito di HaloFarMs, un progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dal Programma PRIMA, la Partnership per l’innovazione del settore idrico e agro-alimentare nell’area mediterranea promossa dall’Unione Europa con la partecipazione di 19 paesi

Alla base di HaloFarMs c’è l’idea di sviluppare e ottimizzare nuovi sistemi di agricoltura sostenibile basati sull'uso delle piante alofite. Oltre a desalinizzare il suolo, le alofite vengono studiate per impiegarle nell'industria cosmetica, alimentare e veterinaria. L'adozione da parte degli agricoltori dei risultati del progetto ha così l’obiettivo di diminuire la salinizzazione del suolo, aumentare le rese dei terreni senza esaurire le risorse di acqua dolce, e diversificare le fonti di reddito.

 

Comunicazione, Media, Tecnologie, in una parola CoMeTe, ecco il nome della nuova laurea magistrale in partenza all’Università di Pisa.

“L’obiettivo è di proporre un innovativo percorso di studi che offra conoscenze specialistiche sulla comunicazione nelle sue diverse forme e in rapporto alle nuove tecnologie, con particolare riguardo all’intelligenza artificiale e all’ambito dei media visuali”, spiega il professore Antonio Masala, presidente del Corso di Studi.

Studentesse e studenti acquisiranno competenze negli ambiti dei linguaggi audiovisivi, dell’etica delle tecnologie, dei media e della comunicazione. L’obiettivo è di formare laureati e laureate che siano in grado di gestire le trasformazioni legate al mondo digitale.

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Il corso di studi prevede un primo anno in comune e un secondo anno articolato in due percorsi, uno focalizzato sullo studio di cinema e media visuali, con particolare attenzione alla storia delle tecnologie, sia dal punto di vista delle teorie che delle pratiche di produzione multimediale; il secondo dedicato a comunicazione e nuove tecnologie secondo una prospettiva etica, filosofica e storica, con particolare attenzione all’impatto che l’Intelligenza Artificiale ha sull’informazione, la società e la politica. Entrambi i percorsi prevedono inoltre una parte consistente di laboratori professionalizzanti.

“Il nostro corso s’inserisce con una specifica proposta, chiaramente definita, nell’ambito dell’offerta universitaria sia toscana che nazionale - conclude la professoressa Chiara Tognolotti, Vicepresidente di CoMeTe - In questo modo, inoltre, intendiamo rispondere all’esigenza di una formazione qualificata, aprendo agli studenti ulteriori possibilità sia per una loro immediata collocazione professionale, all’altezza delle esigenze dell’odierno mondo del lavoro, sia per un loro impegno nel mondo della ricerca più innovativa”.

 

Anche quest'anno torna il progetto GIOTTO, l'iniziativa di orientamento al lavoro per laureande e laureati degli Atenei toscani. 

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Cosa offre il progetto

  • Un corso di formazione gratuito di 22 ore sulle competenze trasversali (soft skills)
  • La possibilità di effettuare un tirocinio di 6 mesi presso aziende partner
  • Opportunità di networking con professionisti e aziende del territorio.

Chi può partecipare

Sono trenta i posti disponibili. I criteri per accedere alla selezione sono i seguenti:

  • aver conseguito il titolo (triennale o magistrale) dal 1° gennaio 2024, oppure discutere la tesi entro aprile 2025
  • avere meno di 30 anni alla data di chiusura del bando
  • aver svolto percorsi di studio in ambito tecnico/scientifico, economico/gestionale, comunicazione e marketing, giuridico, linguistico e umanistico.

Calendario delle lezioni

Il corso si terrà dal 18 al 22 novembre e dal 26 al 28 novembre presso il FirstLab, nel Campus delle Scienze Sociali dell'Università di Firenze.
Le lezioni verteranno su:

  • Lavoro di gruppo e team building
  • Gestione progetti e time management
  • Rapporti di lavoro in azienda
  • Gestione del cambiamento
  • Comunicazione e personal branding
  • Public speaking
  • Intelligenza emotiva
  • Problem solving e negoziazione.

Info e iscrizioni

Per partecipare è necessario compilare, entro le ore 24.00 del 15 settembre 2024, il form sul sito di Federmanager Toscana al link: https://toscana.federmanager.it/giotto-giovani-talenti-toscani/. Per maggiori informazioni consultare il bando in allegato. 

Il Progetto GIOTTO è un'iniziativa promossa da Federmanager Toscana e Manageritalia Toscana, in collaborazione con Confindustria Toscana Centro e Costa (Delegazione di Firenze) e Confcommercio Firenze Arezzo.

Sabato 29 giugno, in occasione del Gioco del Ponte, evento che chiude le manifestazioni del Giugno Pisano, al Museo della Grafica sarà distribuita gratuitamente una copia del quotidiano La Nazione insieme al volume Renzo Galardini. Giugno a Pisa, a cura di Alessandro Tosi, edizioni ETS.

Maggiori informazioni al link: https://museodellagrafica.sma.unipi.it/2024/06/sabato-29-giugno-al-museo-della-grafica-in-omaggio-con-la-nazione-la-pubblicazione-renzo-galardini-giugno-a-pisa/ 

Si arricchisce il patrimonio artistico dell’Università di Pisa che in questi giorni ha ricevuto in dono i gessi delle riproduzioni artistiche dei Bronzi di Riace, realizzate dall’artista reatino Bernardino Morsani, noto scultore e bronzista di fama internazionale. Per le sue indiscusse abilità tecniche il Morsani ha ricevuto il privilegio, unico ed eccezionale, di copiare dal vero le celebri statue in bronzo di Riace Marina, conservate presso il Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria.

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Le opere, in gesso, sono state donate all’Università di Pisa dallo scultore Morsani e sono state collocate nell’atrio di Palazzo Vitelli, sede degli uffici amministrativi dell’Ateneo. I due guerrieri, copie di importanti capolavori di arte greca di età classica, a breve saranno presentati al pubblico, dopo un intervento di ripristino conservativo e il conseguente allestimento, con corredo di supporti informativi, utilizzabili anche a fini didattici.

Tra i vincitori delle borse Fulbright 2024-2025 – promosse dall’omonima Fondazione per finanziare progetti di studio, ricerca e insegnamento nelle migliori università statunitensi – ci sono anche Luigi De Angelis, specializzando in Igiene e Medicina Preventiva al secondo anno della Scuola di Medicina, e Mario Milazzo, ricercatore in Scienza e Tecnologia dei Materiali al Dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa.

La Fulbright Scholarship è considerata una delle borse di studio più prestigiose al mondo. Luigi De Angelis inizierà il suo periodo alla Harvard T.H. Chan School of Public Health a Boston da settembre 2024 a giugno 2025, frequentando il Master of Public Health (45-credit) in Quantitative Methods e svilupperà attività congiunte di ricerca fra Harvard e la Scuola di Igiene dell'Università di Pisa diretta dalla professoressa Caterina Rizzo.

Luigi De Angelis
Luigi De Angelis.

Mario Milazzo ha ottenuto una borsa di ricerca Fulbright di cinque mesi (da gennaio a giugno 2025) presso la Seton Hall University con il progetto REPAIR (In Silico and ExpeRimental SynErgistic Design of Piezoelectric NAnocomposite Scaffolds for VascularIzed Bone Regeneration), che ha l’obiettivo di sviluppare materiali compositi nanostrutturati per strutture complesse e impiantabili per stimolare la rigenerazione dei tessuti di un osso vascolarizzato.
REPAIR mira a mettere a punto impalcature piezoelettriche stampate in 3D, che emulino i biosegnali elettrici naturali presenti nei tessuti ossei e vascolari per promuovere la rigenerazione dei tessuti. Il progetto prosegue un filone di ricerca sviluppato da un team di ricerca dell'area chimica e materiali del DICI, e composto, oltre che da Mario Milazzo, da Serena Danti, Maurizia Seggiani, Patrizia Cinelli, e Giuseppe Gallone.

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Mario Milazzo e Paola Sartorio, Direttrice Esecutiva Fullbright.

Il Programma Fulbright è il più importante programma di scambi culturali internazionali degli Stati Uniti. Il Programma opera in più di 155 paesi nel mondo e sono circa 380.000 i partecipanti che nel corso di oltre 70 anni hanno beneficiato di una borsa Fulbright per programmi di studio, ricerca o insegnamento negli Stati Uniti e nei paesi aderenti al programma. Ogni anno nel mondo sono assegnate circa 7.500 borse di studio. In Italia il Programma Fulbright ha inizio nel 1948 con il primo accordo tra il Governo degli Stati Uniti e il Governo italiano e con l’istituzione della Commissione per gli Scambi Culturali fra l’Italia e gli Stati Uniti (The US – Italy Fulbright Commission).

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Le biografie dei vincitori

Luigi De Angelis si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Roma Tor Vergata nel 2022. Attualmente, sta completando la sua formazione specialistica presso l'Università di Pisa, nella scuola di Igiene e Medicina Preventiva. Nell'ambito del percorso di specializzazione, ha effettuato un periodo di formazione esterna a Roma, presso il Dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS). È co-fondatore e presidente della Società Italiana Intelligenza Artificiale in Medicina (SIIAM). Ha ricevuto dei riconoscimenti internazionali per il suo contributo alla ricerca, come il premio per il miglior abstract al convegno AIMED 2023 di San Diego. Le sue aree di interesse includono l'epidemiologia delle malattie infettive, la sorveglianza delle infezioni correlate all'assistenza e le applicazioni dell'intelligenza artificiale in sanità pubblica.

Mario Milazzo ha ottenuto laurea triennale e specialistica in Ingegneria Meccanica al Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa, e poi il dottorato in Biorobotica presso la Scuola Superiore Sant’Anna. Durante il dottorato ha lavorato a New York, presso la Columbia University. Nel 2017, grazie ai bandi MIT-UNIPI ha iniziato a collaborare con il Massachusetts Institute of Technology e ha vinto il Marie Curie Globale Fellowship, che aveva come partner MIT, Sant’Anna e Università di Pisa. Al termine del progetto è entrato al Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale con chiamata diretta, per lavorare nel settore della scienza dei materiali. Si occupa di modellazione multiscala e tecniche di fabbricazione avanzata per materiali e biomateriali, specialmente per il biomedicale, ma anche per altri ambiti, come quello industriale.

Lunedì 10 giugno, a cento anni esatti dal rapimento e dall’assassinio di Giacomo Matteotti, il ricordo dell’Università di Pisa, della Domus Mazziniana e del Comitato Pisano per la storia del Risorgimento e dell’età delle rivoluzioni, a partire dalle 17.00 presso la Domus Mazziniana (via Massimo d’Azeglio 14 - Pisa).
La rievocazione della figura di Giacomo Matteotti si inserisce in un percorso coordinato dal CIDIC – il centro per l’Innovazione e la diffusione della Cultura, dell’Università di Pisa – e dalla Domus Mazziniana che ha visto nel corso degli ultimi due anni coinvolti cittadini, studiosi e scuole, dalla pubblicazione da parte della Pisa University Press dei 5 volumi Matteotti si racconta, alle presentazioni al Pisa Book Festival e al Festival Più libri più liberi di Roma, dalla mostra Matteotti un ritratto per immagini, curata dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della morte di Giacomo Matteotti e dalla Fondazione di studi storici Filippo Turati, ospitata al Museo della Grafica, alla Serata Matteotti con Valentina Lodovini e Aldo Cazzullo al Teatro Nuovo e alla drammatizzazione dell’ultimo discorso di Giacomo Matteotti e della corrispondenza con la moglie Velia Titta da parte delle studentesse e degli studenti dell’IPSIA “Matteotti” di Pisa.
Lunedì 10 a rievocare Giacomo Matteotti sarà il prof. Enzo Fimiani, docente di storia contemporanea all’Università di Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara, che presenterà in anteprima nazionale il proprio volume Un’idea di Matteotti un secolo dopo (Bologna, Marianetti 1820, 2024). Fimiani fa parte del direttivo nazionale della Società italiana per lo studio della storia contemporanea (Sissco) e del Consiglio di indirizzo dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea ed è uno dei maggiori esperti italiani della storia della democrazia plebiscitaria e dei totalitarismi del XX secolo.
Il volume ripercorre la vicenda di Matteotti e della sua uccisione in modo non rituale. Di uno dei delitti più simbolici dell’intero Novecento non si vuole, infatti offrire un racconto dettagliato, ma utilizzarlo come punto di partenza per reinterpretare la figura di Giacomo Matteotti, proponendo al lettore alcune sfide intellettuali e civili: decostruire il mito per ricondurlo alla storia e alle sue molteplici variabili; «normalizzare» la sua uccisione togliendole la patina di evento eccezionale, non per fare opera di deminutio bensì per inserirla in contesti più ampi e complessi; riflettere, infine, sullo strano destino politico di Matteotti, icona del Novecento, ma, per certi versi, cattiva coscienza delle contraddizioni e dei cortocircuiti di tutte le famiglie politiche del secolo, nella «sua» sinistra come nelle destre, perché a nessuna omologabile, da nessuna manipolabile e, per tutte, «una macchia, una colpa».
A discutere con Enzo Fimiani saranno Emanuela Minuto, docente di storia contemporanea al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, studiosa dei movimenti democratici tra ‘800 e ‘900 e Sheyla Moroni, dell’Università di Firenze, dove insegna Public History e Storia sociale e culturale e che si occupa dei populismi fra XIX e XX secolo e della storia del socialismo italiano.
L’incontro, dopo i saluti istituzionali, sarà introdotto ecoordinato da Giovanni Mennillo dell’Università di Pisa.
Per informazioni e contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel: 05024174

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