Tre spettacoli sull'amore, sul caso e sulla necessità
ll gruppo GRACT presenterà domenica 22 novembre alle 19, presso la Residenza universitaria Praticelli, Via Berchet, 40 - San Giuliano Terme, lo spettacolo "La trilogia dell'amore - Tre spettacoli sull'amore, sul caso e sulla necessità".
Sofia K.
Liberamente ispirato alla vita di Sofia Kovalevskaya
Con: Elisabetta Biondi
Coreografie: Elisabetta Biondi
Regia: Silvia Rubes
ore 19:00
Il naso
Liberamente tratto dal Cirano di Bergerac di Edmond Rostand
Con: David Rocchi
Regia: Silvia Rubes
ore 20:00
Una storia d'amore
Liberamente ispirato a Romeo e Giulietta di William Shakesperare
Con: Mario Cortese
Regia: Silvia Rubes
ore 21:00
Ingresso gratuito su prenotazione: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
N.B. Nella prenotazione è necessario indicare nome, cognome, la data scelta e se si vuol partecipare all'intera trilogia (scelta consigliata) oppure a quale/i dei singoli spettacoli.
Un progetto associazione GRACT, con il patrocinio del Consiglio degli Studenti dell'Università di Pisa ed il contributo finanziario dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana.
Informazioni
GRACT
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http://www.facebook.com/gract.teatro
A Palazzo Matteucci un seminario del linguista Raffaele Simone
Martedì 3 novembre, alle ore 16, nell’Aula Magna del dipartimento di Filologia Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, a Palazzo Matteucci (Piazza Torricelli 2), il professor Raffaele Simone, uno dei maggiori studiosi europei di linguistica e filosofia del linguaggio e della cultura, terrà una lezione sul tema “Formati Semantici”. Raffaele Simone è professore ordinario di linguistica presso l’Università di Roma Tre, dove è anche stato, fino al 2008, direttore del dipartimento di Linguistica. Ha progettato e diretto diverse opere lessicografiche originali, in collegamento coi suoi interessi di lessicologia: il Conciso Treccani (2003), poi il Dizionario dei sinonimi e dei contrari Treccani (2004), poi Il Treccani (2004), il Dizionario analogico Utet. Ha tenuto corsi, seminari dottorali, visiting professorship e conferenze in numerose università italiane e straniere. Ha studiato a lungo la filosofia del linguaggio, la storia del pensiero linguistico-filosofico, e altre tematiche di linguistica teorica e descrittiva. Autore di numerose pubblicazioni, tra cui la monografia Fondamenti di Linguistica, si occupa attualmente di teoria della grammatica, tipologia linguistica (specialmente romanza), e lavora a un modello denominato Grammatica di Costrutti e Categorie (Grammar of Constructions and Categories).
La ricerca sul cancro protagonista al Polo Fibonacci
Ogni giorno in Italia ci sono mille nuovi casi di cancro: un problema quotidiano che si ripete in centinaia di migliaia di famiglie che affrontano la malattia. Oggi sappiamo curare buona parte di quei mille tumori, grazie ai risultati della migliore ricerca selezionata per merito.
Quando si parla di ricerca sul cancro pensiamo a laboratori, microscopi, provette. Ma la ricerca è fatta prima di tutto dalle persone e dalle loro storie, che sono state al centro degli Incontri nelle Università promossi dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro per I Giorni della Ricerca. Storie professionali, di vita, di speranza e di passione, raccontate agli studenti universitari dagli stessi protagonisti: ricercatori affermati che hanno parlato del cancro e delle ultime scoperte; giovani ricercatori che hanno spiegato da dove nasce la passione per il loro lavoro; persone che hanno superato la malattia hanno testimoniato i progressi della ricerca; volontari e sostenitori hanno raccontato l’impegno in favore degli altri.
Nato nel 2011, edizione dopo edizione il progetto ‘Incontri nelle Università’ è stato condiviso dai più importanti atenei italiani, raggiungendo migliaia di studenti. Quest’anno, gli Incontri si sono svolti tutti la mattina del 4 novembre, nelle Università di Cagliari, Genova, Pavia e Pisa.
A Pisa sono intervenuti i ricercatori Pier Paolo Di Fiore dell’Università degli Studi di Milano ed Elisa Giovannetti dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa, insieme a Lorenzo Purini, testimonial della ricerca. L’apertura dei lavori è stata affidata al prorettore alla Ricerca dell’Università di Pisa Roberto Barale. La conferenza ha visto la partecipazione straordinaria di Bruno Manfellotto, che ha moderato i lavori.
«I progressi degli ultimi anni hanno delineato la strategia per la lotta ai tumori – ha sottolineato Pier Paolo Di Fiore – È una strategia basata su due armi: diagnosi precoce e miglioramento della terapia. I farmaci molecolari, dei quali tanto abbiamo parlato negli scorsi anni, sono ormai una realtà consolidata nella pratica clinica. Non sono ancora disponibili però per tutti i tipi di tumori e spesso, anche all’interno dello stesso tipo di tumore, non sono efficaci per tutti i pazienti: è questa l’area dalla quale ci aspettiamo i più grandi progressi nei prossimi anni. Parimenti, ci aspettiamo grandi sviluppi nell’area della medicina personalizzata».
«Lavorare nella ricerca è un'opportunità senza pari per contribuire allo sviluppo della conoscenza, al progresso e alla crescita culturale della collettività - ha ricordato Elisa Giovannetti -Quella dei ricercatori è una professione che permette di confrontarsi con un ambiente fortemente internazionalizzato e formativo, costantemente sottoposto alla valutazione della comunità scientifica. La ricerca è un'attività che, per sua stessa natura, obbliga a un continuo aggiornamento; anche nei momenti più difficili, rimane la consapevolezza di partecipare a un interesse condiviso».
La presenza al tavolo dei relatori di Lorenzo Purini è stata la più concreta testimonianza dell’importanza della ricerca per la cura. Oggi, a 46 anni, Lorenzo racconta la sua storia di giovane uomo curato per un tumore, con coraggio ed entusiasmo. Perché, dice, “oggi sto bene, non potrei davvero desiderare niente di più di quello che ho”.
Ricercatori, volontari, testimonial e donatori: ci sono migliaia di persone che insieme, ogni giorno, sostengono la ricerca. Cornelia Laino Mori, vice presidente del Comitato AIRC Toscana, ha ricordato agli studenti del pubblico proprio questo: l’importanza di impegnarsi in prima persona a fianco dell’Associazione, in particolare con il volontariato perché, soltanto uniti, potremo rendere il cancro sempre più curabile.
Al via il Festival «Angeli e demoni»
Dopo il grande successo del DonGiovanniFestival “Una gigantesca follia”, che ha visto nascere un’iniziativa di grande spessore culturale dalla cooperazione tra le direzioni artistiche del Teatro Verdi e l’Università di Pisa, nel 2016 gli stessi protagonisti, ma con un cerchio più vasto di partnership e di adesioni, presentano il nuovo progetto, "Demoni e angeli - Il mito di Faust".
“Finito l’anno dedicato al Don Giovanni inizia quello incentrato sulla figura di Mefistofele e sul suo patto inquietante con Faust. È il secondo percorso di un progetto triennale nato in collaborazione tra Università di Pisa e Teatro Verdi e ora allargato ad altri importanti protagonisti della vita culturale della nostra città – ha spiegato Maria Antonella Galanti prorettore per i Rapporti con il territorio dell’Ateneo pisano - Il tema scelto per questo secondo anno è quello del rapporto fra bene e male così come si pone nel nostro immaginario. La figura di Mefistofele vi è così radicata che la ritroviamo, spesso anche con questo stesso nome o con una sua derivazione, in tutte le dimensioni espressive compresa quella del fumetto”.
Al Festival 2016 aderiscono, oltre all’Università e al Cineclub Arsenale, anche l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pisa, la Scuola Normale Superiore di Pisa (che dedicherà tutta la sua stagione concertistica al mito di Faust), Palazzo Blu, Pisa Book Festival, l’Orchestra dell’Università di Pisa, il Coro dell’Università di Pisa, il Coro Polifonico di San Nicola, Servizio Diocesano Cultura e Università, l’Orchestra Arché e il Teatro del Giglio di Lucca.
Centro del festival sarà ovviamente il Faust di Goethe presentato come evento al di fuori delle stagioni nella Sala “Titta Ruffo” del Teatro Verdi; ci saranno le lezioni universitarie, la Stagione Concertistica della Normale, la rassegna di film all’Arsenale, concerti dell’Orchestra Arché e dell’Orchestra universitaria, un mini festival anche a Lucca con l’opera Mefistofele portata anche al Teatro del Giglio, con letture sul tema in luoghi caratteristici della città.
Il festival viene concepito in modo trasversale alle diverse attività del teatro, coinvolgendo non soltando la Stagione d’Opera ma anche la prosa, la danza, la formazione e la scuola dello spettatore. Sono oltre una trentina gli appuntamenti già calendarizzati, più le iniziative dell'Università che si esplicheranno, a cura di Maria Antonella Galanti, Sandra Lischi, Cristiana Torti, in una serie di attività: la presentazione iniziale in una lezione aperta alla città e un ciclo di incontri nelle scuole (a cura dei docenti di musica dell'Ateneo); una o due giornate - nella primavera 2016 - di interventi e riflessioni di docenti ed esperti di varie discipline attorno al tema di questa edizione. Il tutto distribuito in vari e significativi luoghi della città, come Musei, lo stesso Teatro e naturalmente le aule universitarie, e rivolto alla città intera.
Il Cineclub Arsenale, a sua volta, organizzerà, da gennaio in poi, un ciclo di proiezioni sul tema. Da capolavori del muto musicati live a film e video odierni, la rassegna, che vedrà anche momenti di approfondimento e presentazioni delle serate, è curata dal Cineclub con la collaborazione dei docenti di cinema e video e di altri docenti dell'Ateneo pisano.
La tragedia teatrale con musiche, Don Giovanni e Faust di Christian Dietrich Grabbe, il 18 novembre nella Sala “Titta Ruffo”, marcherà simbolicamente il passaggio di testimone dal Dongiovanni Festival a Demoni e Angeli - Il Mito di Faust.
Accordo di collaborazione tra Ateneo e AC Pisa 1909
È stato definito negli scorsi giorni un accordo di partnership decennale tra l’Ateneo e l'Associazione Calcio Pisa 1909, che prevede la messa a disposizione delle strutture sportive del Centro di San Piero a Grado alla società calcistica per gli allenamenti e le esigenze della prima squadra. I contenuti dell'accordo sono stati presentati in una conferenza alla quale hanno partecipato il rettore Massimo Augello, il presidente del Pisa 1909, Fabrizio Lucchesi, e il mister della squadra neroazzurra, Rino Gattuso.
Oltre all'utilizzo degli impianti di San Piero a Grado, la convenzione sottoscritta tra i due enti prevede una collaborazione su diversi altri progetti: la valorizzazione dei campi di calcio, con il rifacimento del manto erboso e delle strutture di supporto; l'organizzazione ogni anno di un incontro tra il Pisa e una rappresentativa della comunità accademica, con incasso da devolvere a favore degli studenti con disabilità; l'indizione di una borsa di studio annuale per studenti o laureati impegnati in corsi di studio inerenti l'attività sportiva; agevolazioni per studenti e personale per assistere alle partite di campionato del Pisa.
"Questo accordo - ha commentato il professor Augello - dimostra una progettualità importante. L’Università di Pisa è sempre stata al servizio del territorio, ma finora era mancata una sinergia con la squadra di calcio della città. Con il Pisa abbiamo parlato del futuro, delle prospettive comuni e anche della cultura dello sport, e deciso di realizzare borse di studio e manifestazioni condivise. Contiamo inoltre di coinvolgere personaggi quali mister Gattuso in incontri con gli studenti e in iniziative rivolte al sociale".
"Sono orgoglioso di questa partnership con l’Università di Pisa e della presenza qui nella nostra sala stampa del rettore - ha sottolineato il presidente Lucchesi - per noi questo accordo decennale significa mettere sul tavolo innumerevoli possibilità reciproche di lavoro e di crescita".
"Avere una struttura del genere tutta per noi - ha concluso mister Gattuso, che nell'occasione ha donato al rettore la maglia numero "10" del Pisa - è tanta roba e alla fine ci porterà molto sia in termini di organizzazione che di risultati sul campo”.
Maria Cecilia Parra nel CdA del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Con il decreto ministeriale dello scorso 22 ottobre, Maria Cecilia Parra, docente di Archeologia della Magna Grecia dell’Università di Pisa, è stata nominata membro del Consiglio di amministrazione del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Il CdA è composto dal direttore del museo, che lo presiede, e da quattro membri designati dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di cui uno d’intesa con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e uno d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze, scelti tra esperti di chiara fama nel settore del patrimonio culturale. La professoressa resterà in carica per i prossimi cinque anni.
Maria Cecilia Parra dirige da molti anni indagini archeologiche nei siti siciliani di Segesta e di Entella e in quello magnogreco di Kaulonia (Monasterace M.na, Reggio Calabria), dove si stanno mettendo in luce sistematicamente l’agorà e il santuario di Punta Stilo. In quest’ultimo è stata scoperta la Tabula Cauloniensis, un’eccezionale iscrizione greca del V sec.a.C. in alfabeto acheo – la più lunga nota dall’Occidente greco, con le sue 18 linee - contenente una dedica in versi a Zeus: un testo che ci fa conoscere una storia popolata di dèi, di membri dell’aristocrazia cittadina, di complessi monumentali, di opere d’arte, di artisti/artigiani.
Laureata in Lettere all'Università di Pisa nel 1974, perfezionanda e poi ricercatrice presso la Scuola Normale Superiore, dal 2001 Maria Cecilia Parra è stata docente presso la facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Pisa, prima come professore associato, poi come professore ordinario, titolare della cattedra di Archeologia della Magna Grecia.
La sua attività di ricerca si è sviluppata in vari ambiti: ha svolto ricerche archeologiche e topografiche in Magna Grecia e Sicilia, in particolare nell’agorà di Segesta (TP) e nel santuario di Punta Stilo a Kaulonia (RC); ha curato ricerche di archeologia e storia dell'arte greca e romana e ricerche di storia dell'archeologia, in particolare studi sul reimpiego dei materiali antichi in età medievale e sul dibattito relativo alla policromia nei monumenti antichi.
Inoltre si è occupata delle problematiche di catalogazione automatica di Beni Culturali e di ricostruzione 3D di monumenti delle aree d’indagine archeologica a Segesta e Kaulonia e di problematiche inerenti attività espositive e didattiche in musei, parchi archeologici e mostre (Galleria Estense e Museo Civico di Modena, Hipponion, Entella e Reggio Calabria). La professoressa è stata anche curatrice di mostre in varie sedi italiane, tra cui “Magna Graecia. Archeologia di un sapere” nel 2005.
In memoria di Sergio Donadoni
A pochi giorni dalla scomparsa del professore Sergio Donadoni, fondatore dell'Egittologia moderna in Italia, pubblichiamo un ricordo a firma di Edda Bresciani, professore Emerito dell’Università di Pisa e sua allieva. La biografia di questi due studiosi è strettamente incrociata e descrive molta parte della storia dell’Egittologia a Pisa e in Italia. Questa disciplina nacque infatti proprio all’Università di Pisa nel 1826, quando Leopoldo II di Lorena decise di istituire una cattedra di egittologia affidandola al ventiseienne pisano Ippolito Rosellini. Alla sua morte, nel 1843, l'insegnamento fu chiuso e per oltre un secolo tacque sia a Pisa che in Italia. Tornò quindi ad essere attivato nell’Ateneo pisano dall'anno accademico 1950-'51, con un incarico affidato proprio al professor Donadoni, allievo della Scuola Normale e laureato nel 1934 con il grande egittologo Annibale Evaristo Breccia, docente dell’Università di Pisa, di cui fu anche Rettore dal 1939 al 1941. Con il trasferimento del professor Donadoni all’Università di Milano nel 1959, la cattedra passò alla sua allieva Edda Bresciani - la prima laureata italiana in Egittologia – che nel 1968 sarebbe diventata ordinario della disciplina all'Università di Pisa.
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“E della condizione umana è elemento
costitutivo la morte: "Tu muori perché sei
vivo". (Montaigne, Essays)
Ho parlato al telefono con Sergio Donadoni il 13 ottobre scorso per augurargli, come ogni anno in questo giorno, un gioioso anniversario. Mi rispose con la consueta urbanità, la voce forse un po’ fievole è vero, ma intatto l’eloquio elegante ironico ma insieme affettuoso.
Perché il mio maestro ed io ci volevamo bene; anche se aveva l’abitudine di riferirsi a me come “quel diavolo di ragazza”... Adesso nessuno più mi chiamerà così.
È morto nei suoi 101 anni, dopo una vita splendida dedicata alla ricerca, ricca di soddisfazioni private, scientifiche, pubbliche.
Universalmente conosciuto e ammirato, la sua assenza avrà per anni avvenire il suono del dolore.
Non credo che sia il caso qui che elenchi i libri, gli articoli, i contributi i Sergio Donadoni che hanno dato le linee fondamentali dell’egittologia non solo italiana ma mondiale.
Io adesso non riesco a comporre altre frasi oltre all’espressione di un vuoto che non saprà essere colmato; adesso piango la grande persona che ci ha lasciati, piango il maestro, piango lo studioso.
Alla famiglia, alla moglie Annamaria, antica amica, ai suoi figli ai nipoti che tanto amava, l’espressione della partecipazione sincera al loro dolore.
Edda Bresciani
Pisa prima al mondo per produzione scientifica sulle patologie tiroidee
Pisa si conferma centro di ricerca leader sulle patologie tiroidee e ad attestarlo sono i numeri emersi al recente congresso mondiale sulla tiroide svoltosi ad Orlando, in Florida (15th International Thyroid Congress).
Nel corso delle relazioni introduttive del più grande appuntamento per gli specialisti del settore – che ogni 4 anni raduna oltre 5mila partecipanti da ogni parte del globo – il Dott. Davis S. Cooper, del John Hopkins University School of Medicine, ha riportato un’analisi bibliografica sui progressi nella clinica delle malattie tiroidee negli ultimi 10 anni (dal 2004 al 2014), prendendo come parametri bibliometrici la letteratura scientifica di settore prodotta nell’ultima decade, che includesse cambiamenti nella clinica (diagnosi e terapia) e il numero di citazioni di articoli individuali potenzialmente identificabili come i più significativi dal punto di vista della validità scientifica.
Ebbene, in questa classifica l’Università di Pisa risulta al primo posto nel mondo quanto al numero di articoli scientifici di settore prodotti sulle patologie tiroidee, prima ancora dello Sloan Kettering Cancer Center di New York, in un contesto in cui l’Italia risulta il secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, dove si svolge la ricerca più elevata in materia di tiroide.
Sono risultati di tutto rispetto che rendono merito al lavoro d’èquipe svolto al Centro di Endocrinologia ed Endocrinochirurgia dell’Aoup dove si coniuga da sempre assistenza e ricerca, con una casistica elevatissima e un indice di attrazione di pazienti fuori regione altrettanto elevato che ne fa un polo di riferimento non solo nazionale ma internazionale. (Comunicato AOUP)
Le travi in vetro presentate a Expo 2015
Presentate ad EXPO 2015 le travi in vetro, frutto della tecnologia ideata dal professor Maurizio Froli e brevettata dall'Università di Pisa. Il 23 ottobre scorso, TVT, spin-off dell’Ateneo pisano che ha in licenza il brevetto, ha infatti partecipato al Vivaio delle Idee, uno spazio a disposizione delle eccellenze italiane che Padiglione Italia, il Ministro delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali e Fondazione ItaliaCamp dedicano alla capacità di innovazione dei giovani imprenditori italiani.
Dopo il successo riscosso alla fiera mondiale del vetro, tenutasi a Düsseldorf lo scorso ottobre, e dopo essere stata premiata come Start Cup Toscana 2014 tra le prime tre aziende più innovative e la prima nel suo settore, TVT dunque conferma la sua presenza nell'ambito di innovazione tecnologica grazie a questo evento a cui hanno partecipato Vito Vitarelli, Daniele Pardini, Valerio Marchini e Matteo Lucchesi.
Le Travi Vitree Tensegrity costituiscono la risposta ingegneristica alla richiesta di un'ideale smaterializzazione degli edifici proveniente in misura crescente dalla architettura contemporanea. Si tratta di un prodotto da costruzione in vetro strutturale precompresso e acciaio, attualmente unico a livello internazionale nel settore high tech, che apre le porte alla possibilità di costruire strutture in vetro di grande luce ed elevate capacità portanti anche in zone sismiche garantendo gli stessi standard di sicurezza che oggi possiedono altri materiali da costruzione tradizionali.
Le travi in vetro presentate a Expo 2015
Presentate ad EXPO 2015 le travi in vetro, frutto della tecnologia ideata dal professor Maurizio Froli e brevettata dall'Università di Pisa. Il 23 ottobre scorso , TVT, spin-off dell’Ateneo pisano che ha in licenza il brevetto, ha infatti partecipato al Vivaio delle Idee, uno spazio a disposizione delle eccellenze italiane che Padiglione Italia, il Ministro delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali e Fondazione ItaliaCamp dedicano alla capacità di innovazione dei giovani imprenditori italiani. Dopo il successo riscosso alla fiera mondiale del vetro, tenutasi a Düsseldorf lo scorso ottobre, e dopo essere stata premiata come Start Cup Toscana 2014 tra le prime tre aziende più innovative e la prima nel suo settore, Tvt dunque conferma la sua presenza nell'ambito di innovazione tecnologica grazie a questo evento a cui hanno partecipato Vito Vitarelli, Daniele Pardini, Valerio Marchini e Matteo Lucchesi.
Le Travi Vitree Tensegrity costituiscono la risposta ingegneristica alla richiesta di un'ideale smaterializzazione degli edifici proveniente in misura crescente dalla architettura contemporanea. Si tratta di un prodotto da costruzione in vetro strutturale precompresso e acciaio, attualmente unico a livello internazionale nel settore high tech, che apre le porte alla possibilità di costruire strutture in vetro di grande luce ed elevate capacità portanti anche in zone sismiche garantendo gli stessi standard di sicurezza che oggi possiedono altri materiali da costruzione tradizionali.