Internet in Italia: storia passata e prospettive future
“Internet in Italia: storia passata e prospettive future” è titolo del convegno che si svolgerà martedì 10 maggio dalle 14,30 alla Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa in largo Lucio Lazzarino. L’incontro è organizzato in occasione dell’attivazione primo nodo internet in Italia di cui si è appena festeggiato a Pisa il trentennale. Nel corso del pomeriggio sono previsti gli interventi del sindaco di Pisa Marco Filippeschi, di Nicoletta De Francesco, prorettore vicario dell’Ateneo, di Marco Conti del CNR e di Giovanni Corsini, direttore del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione. Concluderanno l’incontro Giuseppe Anastasi direttore del laboratorio nazionale sulle Smart Cities & Communities e Luciano Lenzini, uno dei pionieri di Internet in Italia e già professore dell’Università di Pisa.
Una riflessione sull’università con il Senatore Walter Tocci
Una riflessione sull’università con il Senatore Walter Tocci, membro della 7ª Commissione permanente Istruzione pubblica, beni culturali. L’incontro è lunedì 9 maggio alle 16 alla Gipsoteca di arte antica dell’Università di Pisa (piazza San Paolo all’Orto, 20). A dialogare con il Senatore i professori dell’Ateneo pisano Andrea Bonaccorsi, Roberta Cella, Giuseppe Petralia, Paolo Rossi, Bruno Mazzoni e Alessandro Polsi.
Ricerca sul cancro, dall’università alle scuole
Il 28 aprile si è conclusa la prima fase di un progetto pilota che ha visto come protagonisti l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (AIRC), il Liceo delle scienze applicate “Enrico Fermi” di Lucca e il laboratorio “Cancer Pharmacology Lab, Airc Start-up Unit” dell’Università di Pisa. L’iniziativa è partita a novembre 2015, in occasione del mese della ricerca, quando il Liceo di Lucca ha ospitato i due ricercatori del laboratorio pisano, Niccola Funel ed Elisa Giovannetti, per un seminario divulgativo sulla ricerca sul cancro, nell’ambito delle iniziative “Airc nelle scuole”. L’entusiasmo degli studenti e la collaborazione coi loro professori ha permesso di ideare, per la prima volta in Italia, un progetto di collaborazione con l’Ateneo e l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, sempre sotto l’egida dell’Airc, per stimolare ed avvicinare alla ricerca medico-scientifica gli studenti delle scuole superiori.
Gli studenti più interessati hanno potuto visitare i laboratori dell’Aoup e assistere per un’intera giornata alle attività di ricerca, che hanno documentato con accurate relazioni e video. La discussione su tale esperienza, considerata assolutamente positiva, ha permesso l’ideazione della seconda fase del progetto, che si svolgerà nel periodo estivo, per degli studenti selezionati in base a bravura ed interesse. Questi ultimi potranno partecipare a un più approfondito percorso formativo su ricerca di base e traslazionale, lavorando per alcuni giorni al fianco dei ricercatori, sempre nei laboratori pisani. Dopo tale attività, la terza e ultima fase sarà rivolta a studenti ormai diplomati, prima dell’inizio dell’anno accademico, per favorirne l’introduzione alle facoltà scientifiche dell’Ateneo in cui sono previsti indirizzi di ricerca in campo oncologico.
“I nostri incontri – dichiarano Funel e Giovannetti - non sono stati una lezione ma un dialogo in cui abbiamo condiviso sia le gioie che le problematiche del lavoro dei ricercatori. Abbiamo discusso apertamente con quelli che speriamo essere i futuri ricercatori, sottolineando che oggi la ricerca si basa sull’integrazione di varie competenze, per cui molte materie, come la chimica, l’informatica e la fisica trovano ampie applicazioni nel campo biomedico”.
Gli studenti si sono dimostrati consapevoli di poter avere un ruolo da protagonisti. Come sostiene la professoressa Sandra Gavazzi la scuola è infatti il luogo privilegiato dove costruire la consapevolezza che per battere il cancro serve l’aiuto di tutti, promuovendo lo sviluppo culturale e la ricerca scientifica. A tale proposito sia i ricercatori che gli insegnanti e gli studenti, insieme ai volontari Airc, si sono dati appuntamento per domenica 8 maggio, nelle piazze delle maggiori città italiane, per distribuire le “Azalee della ricerca” che permettono, ogni anno, a circa 5.000 ricercatori di avere fondi essenziali per portare nel più breve tempo possibile risultati utili dal laboratorio al paziente. (Fonte Ufficio Stampa AOUP)
INVITO STAMPA: Riapertura dell'antico ingresso dell'Orto Botanico di Via Roma
Sarà riaperto venerdì 6 maggio, alle ore 11.30, l’antico ingresso dell’Orto Botanico dell'Università di Pisa, in Via Roma 56, e subito dopo saranno presentate le opere realizzate all'interno dell'Orto, con la ristrutturazione di alcuni locali, il consolidamento del muro di cinta e gli interventi nella parte botanica.
Dopo i saluti del rettore Massimo Mario Augello, del sindaco, Marco Filippeschi, e della funzionaria della Soprintendenza, Marta Ciafaloni, seguiranno gli interventi dei professori Alfonso Maurizio Iacono, presidente del Sistema Museale di Ateneo, Lucia Tomasi Tongiorgi, delegata per le Iniziative Culturali, e Lorenzo Peruzzi, coordinatore scientifico dell’Orto Botanico.
Gli studi sulla sicurezza alimentare protagonisti del nuovo video di 'Raccontare la ricerca'
È online il nuovo video di “Raccontare la ricerca”, il progetto comunicativo promosso dall’Ateneo pisano in collaborazione con il corso di laurea in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione, che racconta per immagini i principali progetti scientifici promossi all’Università di Pisa.
Protagonisti di quest’ultimo video sono gli studi sulla sicurezza alimentare nel mercato globale di cui si occupa il dipartimento di Scienze veterinarie, raccontati dalla professoressa Alessandra Guidi e dal ricercatore Andrea Armani. In particolare nel 2009 queste attività sono state internazionalizzate con la creazione di un Centro Sino-Italiano per la Sicurezza Alimentare (CSISA), che ha una sede presso l’Ateneo Pisano e due sede nella Repubblica Popolare cinese, con l'obiettivo di strutturare un’organizzazione che favorisca le reciproche conoscenze sulla produzione e il controllo delle produzioni alimentari al fine di migliorare la sicurezza igienico sanitaria dei prodotti che arriveranno nella comunità europea e nelle nostre tavole. Il video racconta inoltre le attività del Fishlab (Lab of Biotechnology Applied to Food Inspection), il laboratorio che indirizza i suoi studi allo sviluppo di metodi analitici per l’identificazione di specie e la tracciabilità dei prodotti ittici al fine di contrastare le frodi alimentari in questo settore.
“Raccontare la ricerca” è una serie di video che affrontano, in modo semplice, ma scientificamente rigoroso, grandi temi di interesse generale su cui l'Università di Pisa sta sviluppando importanti ricerche, mostrando i volti e le parole di chi quotidianamente si impegna nell'attività di studio e avvicinando i cittadini ad argomenti spesso ostici o molto specialistici. Gli altri video già pubblicati hanno come protagonisti Dino Pedreschi e Fosca Giannotti; Fabrizio Franceschini, Marco Santagata e Mirko Tavoni; Giuseppe Iannaccone; Ugo Boggi; Massimiliano Andretta; Maria Concetta Morrone; Dianora Poletti; Manuela Giovannetti; Marilina Betrò; Gino Fornaciari.
Studenti, docenti e tecnici dell’Università di Pisa a gravità zero
Si è svolta a Bordeaux nelle ultime due settimane di aprile la 64ma campagna di volo parabolico organizzata dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea) sul nuovo Airbus 310. Durante questi voli l’aereo segue una particolare traiettoria (per l’appunto parabolica) che consente di annullare gli effetti della forza di gravità per circa 20 secondi; tale traiettoria viene ripetuta per 31 volte ogni giorno, per tre giorni consecutivi, e consente la sperimentazione in assenza di peso in presenza degli operatori dell’esperimento, come in un comune laboratorio. La campagna ha visto la partecipazione di studenti ed ex-studenti dell’Università di Pisa in quattro differenti esperimenti sugli undici installati nell’aereo, a testimonianza dell’elevato livello di formazione raggiunto dai laureati pisani.
Il gruppo era formato da Alessia Simonini, laureata a Pisa in Ingegneria aerospaziale, attualmente dottoranda di ricerca presso il Von Karman Institute di Bruxelles che studia le oscillazioni di livello del liquido (sloshing) nei serbatoi in assenza di peso; Luca Pietrasanta, laureato in Ingegneria energetica e attualmente dottorando presso l’Università di Brighton, coinvolto in un esperimento che riguarda il comportamento di tubi di calore pulsanti (pulsating heat pipes) in assenza di peso; Nicolò Morganti, laureando in Ingegneria nucleare, che svolge parte della sua tesi di laurea presso l’IMFT di Tolosa e in tale ambito studia l’effetto delle forze laterali sul distacco di bolle di gas e vapore. Nella presente campagna è stata provata la geometria di una cella sperimentale che verrà successivamente installata sulla ISS (stazione spaziale internazionale), nell’ambito di un progetto europeo di cui fa parte anche l’Università di Pisa; infine Giacomo Saccone, laureato in Ingegneria nucleare e attualmente dottorando presso il dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni (DESTEC), ha partecipato all’esperimento dell’Università di Pisa, condotto dal professor Paolo Di Marco, che riguarda lo studio dello spargimento (spreading) di gocce di vari liquidi su superfici piane, assistito da campi elettrici, in assenza di gravità. L’apparato sperimentale e i sistemi di controllo e di gestione per quest’ultimo esperimento sono stati integralmente realizzati presso il DESTEC, con il contributo fondamentale dei tecnici Massimo Ciampalini, Davide Della Vista, Roberto Manetti e Franco Peticca.
Studenti, docenti e tecnici dell’Università di Pisa a gravità zero
Si è svolta a Bordeaux nelle ultime due settimane di aprile la 64ma campagna di volo parabolico organizzata dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea) sul nuovo Airbus 310. Durante questi voli l’aereo segue una particolare traiettoria (per l’appunto parabolica) che consente di annullare gli effetti della forza di gravità per circa 20 secondi; tale traiettoria viene ripetuta per 31 volte ogni giorno, per tre giorni consecutivi, e consente la sperimentazione in assenza di peso in presenza degli operatori dell’esperimento, come in un comune laboratorio. La campagna ha visto la partecipazione di studenti ed ex-studenti dell’Università di Pisa in quattro differenti esperimenti sugli undici installati nell’aereo, a testimonianza dell’elevato livello di formazione raggiunto dai laureati pisani.
Il gruppo era formato da Alessia Simonini, laureata a Pisa in Ingegneria aerospaziale, attualmente dottoranda di ricerca presso il Von Karman Institute di Bruxelles che studia le oscillazioni di livello del liquido (sloshing) nei serbatoi in assenza di peso; Luca Pietrasanta, laureato in Ingegneria energetica e attualmente dottorando presso l’Università di Brighton, coinvolto in un esperimento che riguarda il comportamento di tubi di calore pulsanti (pulsating heat pipes) in assenza di peso; Nicolò Morganti, laureando in Ingegneria nucleare, che svolge parte della sua tesi di laurea presso l’IMFT di Tolosa e in tale ambito studia l’effetto delle forze laterali sul distacco di bolle di gas e vapore. Nella presente campagna è stata provata la geometria di una cella sperimentale che verrà successivamente installata sulla ISS (stazione spaziale internazionale), nell’ambito di un progetto europeo di cui fa parte anche l’Università di Pisa.
Infine Giacomo Saccone, laureato in Ingegneria nucleare e attualmente dottorando presso il dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni (DESTEC), ha partecipato all’esperimento dell’Università di Pisa, condotto dal professor Paolo Di Marco, che riguarda lo studio dello spargimento (spreading) di gocce di vari liquidi su superfici piane, assistito da campi elettrici, in assenza di gravità. L’apparato sperimentale e i sistemi di controllo e di gestione per quest’ultimo esperimento sono stati integralmente realizzati presso il DESTEC, con il contributo fondamentale dei tecnici Massimo Ciampalini, Davide Della Vista, Roberto Manetti e Franco Peticca.
Nella foto in alto, da sinistra, Paolo Di Marco, Giacomo Saccone, Nicolò Morganti, Luca Pietrasanta, Alessia Simonini, Roberto Manetti fluttuano in assenza di peso accanto all’apparato sperimentale del DESTEC.
Ne hanno parlato:
Tirreno
Nazione Pisa
Pisa Today
L’architetto austriaco Dietmar Eberle al Polo Carmignani
Sarà l’architetto austriaco Dietmar Eberle il protagonista del quarto incontro di “Genesis”, il ciclo di conferenze di architettura dedicato alla genesi del progetto architettonico, organizzato a Pisa da un comitato scientifico composto da studenti e professori del corso di laurea magistrale in Ingegneria Edile-Architettura dell’Università di Pisa. L’appuntamento è venerdì 6 maggio, alle ore 17.00, al Polo Carmignani, in Piazza dei Cavalieri. L’ospite parlerà della sua filosofia in architettura, spaziando dalla genesi del progetto, a materiali e tecnologia.
Dietmar Eberle, oggi professore all’ETH di Zurigo, è alla guida dal 1985 dello studio Baumschlager Eberle, all’avanguardia a livello internazionale nel campo dell’ottimizzazione energetica. Tra i più famosi ricordiamo l’Aeroporto di Vienna, UNAIDS a Ginevra, i condomini MOMA a Pechino, 2226 a Lustenau, e l’ETH Science Lab a Zurigo. Lo studio ha portato a termine più di 300 progetti e si è trasformato negli anni in una rete di dieci uffici autonomi sparsi per il mondo, capaci di comprendere adeguatamente il contesto culturale dove si va a costruire. Il loro modo di pensare l’architettura comporta una consapevole e sapiente interazione tra materiali e tecnologia, con una forte attenzione alle conseguenze economico-sociali dei loro progetti.
Il ciclo di conferenze “Genesis” ha avuto fino ad oggi un grande successo con circa 1000 persone che hanno partecipato ai primi 3 incontri con Tony Fretton, Guillermo Vazquez Consuegra e Ricardo Bak Gordon. Le lezioni sono state un’occasione per attirare studenti e professionisti da ogni provincia della Toscana e non solo, e anche questa settimana la Federazione degli Architetti PPC Toscani accrediterà l’incontro con 2 CFP per gli iscritti all’Ordine.
Il programma di conferenze è stato reso possibile grazie ad aziende, enti e istituzioni, primi su tutti Marmi Carrara, Franchi Umberto Marmi, il Rotary Club Pisa e l’Istituto Austriaco di Cultura di Roma. È stato inoltre realizzato in collaborazione con 120g, l’Associazione LP, la Federazione degli Architetti PPC Toscani e Livegreenblog.com, ha il patrocinio di Regione Toscana, Comune di Pisa e DESTeC dell’Università di Pisa ed è supportato da Institut Français di Firenze e Dr Plot Pisa.
Szymborska, la gioia di leggere
È appena uscito in libreria “Szymborska, la gioia di leggere. Lettori, poeti, critici”, il primo libro dedicato in Italia all'opera della poetessa polacca premio Nobel. Il volume, edito dalla Pisa University Press e curato Donatella Bremer e Giovanna Tomassucci, docenti dell’Università di Pisa, sarà presentato mercoledì 4 maggio alle 17 nell’aula magna di Palazzo Matteucci alla presenza delle curatrici e di Mauro Tulli, Alfonso Berardinelli, Stefano Brugnolo, Fausto Ciompie e Giacomo Cerrai.
Pubblichiamo qui il contributo della professoressa Anna Maria Carpi presente nel volume.
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Sono autrice di prosa e di poesia, studiosa e traduttrice della poesia tedesca e, se nei testi della poetessa polacca riconosco con piacere, tramite il russo, alcune parole, dipendo dalle traduzioni di Pietro Marchesani e dalla sua edizione delle Opere, Adelphi, del 2008. Il Convegno pisano ha proposto a relatori e pubblico quattro domande relative al successo di Wisława in Italia, successo lento, limitato malgrado il Nobel del 1996 e poi promosso da un intervento di Roberto Saviano in TV: in TV, luogo quant’altri mai alieno per la signora polacca nata negli anni Venti (1923). Prima domanda, la più interessante: quali sono in Wisława gli “elementi trascinanti”? Sì, trascinanti perché da chi l’ha letta viene immancabile, carica d’affetto, l’esclamazione: ah, la Szymborska!
Domande: già un suo testo giovanile s’intitola Domande poste a me stessa (1954 [D 19-21]). Perché è domandando senza posa che Wisława si rivolge a quanto la circonda. Da improvvise lontananze e improvvise vicinanze, dall’esperito o dall’immaginato Wisława cerca di capire cosa sono le cose e gli altri esseri viventi, e sa bene di afferrare poco o nulla, ma non se la prende e non si deprime. Perciò amiamo il morbido scetticismo o meglio agnosticismo di Wisława, intriso di una benevolenza ed equanimità che sollevano il lettore dal dovere di prendere posizione. Il suo fascino sta in questa aggraziata mobilità, nel rifiuto di ogni dura posizione etica, come pure – altro specifico di Wisława – nel suo militante NO al “sublime”: “il mondo non merita la fine dal mondo” è un suo detto fra i più noti. È solo una battuta di spirito, però piena di saggezza.
Ma non è tutto: a differenza di tanti poeti del ’900 e di questo scorcio di 2000 – Wisława non fa teorie e non propone definizioni proprie o altrui della poesia: nulla di simile nella sua lunga attività di critica-giornalista letteraria a Cracovia e nemmeno, contro ogni aspettativa, nel suo discorso per il conferimento del Nobel nel 1996. Leggete Ad alcuni piace la poesia [1993, FI 501] dove non si va oltre quel “piace” diverso da individuo a individuo che usiamo per il cibo il vestire e i gesti più correnti, per poi trincerarsi energicamente dietro un ripetuto “non lo so” a cui Szymborska si aggrappa come a un “corrimano”.
Onnipresente ironia che rifulge quando Wisława vira al comico e non disdegna neanche i microchoc del limerick. Ma quanti autori seri e anche tragici non danno, loro malgrado, il massimo di artisticità nel comico? Potrei citare passi dell’Uomo senza qualità di Musil e anche il Thomas Mann che Wisława tanto ama (Thomas Mann, 1967 [US 243]), il cui capolavoro è forse l’incompiuto Felix Krull, o ancora il Kleist degli Aneddoti e della Brocca rotta. Del comico Wisława ci dà un gustoso esempio in Serata d’autore (1962) che si apre con un “O musa, essere un pugile o non essere affatto” [S 149]. Al comico appartengono peraltro i bizzarri collages di Wisława, e non è forse imparentato con il comico il suo noto gusto per sommari, note, indici, citazioni, ossia per la filologia nel suo formicolare intorno a un testo? Il comico non opera sempre su un’inattesa sproporzione?
Ora non vorrei aver rinchiuso Wisława in questa dimensione. C’è un’immagine significativa, la famosa xilografia (1856) del giapponese Hiroshige Utagawa, Gente sul ponte: visione dall’alto su un’acqua immensa attraversata in obliquo da un ponte, sul ponte quattro omini con gli ombrelli aperti, lo sconfinato spazio rigato da cima a fondo da un pioggia battente. Di qui viene, credo, il titolo della raccolta del 1986: perché, credo, riassume la condizione umana. Che non è disperata, anzi offre delle nicchie di confort: nella fiabesca Di una spedizione sull’Himalaya non avvenuta (1957, AY 85) Wisława segnala, con il sorriso sulle labbra, i vantaggi, e l’interlocutore è il mitico animale selvaggio, “mezzo Uomo-luna”, da lei invitato a lasciare l’Himalaya per rientrare nella dopotutto accettabile mediocrità umana.
Wisława tutto è fuorché una sovversiva. In Notte [AY 33-37] ragiona, in una specie di ballata, su Isacco, un bambino che, non avendo commesso nemmeno una delle tipiche marachelle infantili, è però condannato dal dio biblico a essere sacrificato dal padre Abramo. Tutto è qui ridotto all’umile quotidiano: Dio visto come un uccello volato dentro casa, Dio in cucina con Abramo, l’odio del bambino inerme, che però dice no al contrordine che lo vuole salvo: “io morirò, / non mi lascerò salvare!” Ma Dio stesso provvederà alla svolta, alla salvezza – ecco la chiusa inaspettata – cominciando “il trasloco/ dal letterale/ al metaforico”. Ossia verso il linguaggio della poesia. Cosa sia la poesia non sappiamo, ma è l’unico movimento possibile e, posto che ci sia, la salvezza. E quando Wisława vuole abbracciare il tutto, vede che tutto, cielo e terra, prossimo e remoto, perfino l’interno del proprio corpo, è un unico cielo e un contenitore ermetico:
Mangio cielo, evacuo cielo.
Sono una trappola in trappola, un abitante abitato,
un abbraccio abbracciato,
una domanda in risposta a una domanda. (Il cielo [FI 493]).
Come ritrovare Wisława se qualcuno dovesse cercarla? Con un solo gesto ci fornisce, succinti come su una carta d’identità, i suoi due “segni particolari”: “in canto e disperazione”. Sappiamo bene di che si tratta, meglio di così non si poteva dire: una rara fulminea sonda nella propria psicologia, due opposti, due momenti contigui di quell’”anima”, da Wisława mai nominata se non in Nulla è in regalo, dove protesta contro un conto in banca aperto a suo nome:
La protesta contro di esso
la chiamiamo anima.
E questa è l’unica voce
che manca all’inventario. [FI 553]
Szymborska non parla mai di sé: nessun io lirico in libertà. “Qui giace”, dice in Epitaffio (1962) “come una virgola antiquata / l’autrice di qualche poesia” [S 151]. Crea solo dei punti di vista. Nel Silenzio delle piante (2002) le piante chiedono:
che significa guardare con gli occhi,
perché mi batte il cuore
e perché il mio corpo non ha radici. [A 579].
Ma ancora una volta: – Che ne so io, Wisława? – Ti manca “il senso del partecipare” le spiega una pietra con la quale conversa [S. 179].
Qui si riproporrebbe l’interrogativo: il poeta è un fuori del mondo o invece il suo più implicato testimone? Vecchia storia. Wisława non arde mai per nulla – questo è il limite della sua poesia – ma ci compensa con un tepore costante: Wisława è una fata buona, mai giudicante, e a quanto pare di nulla abbiamo oggi più bisogno che di questo. Di qui il suo successo? E perché no? Uomini, alberi, animali, cose hanno in Wisława lo stesso statuto, in un sottinteso che fare se non restare insieme. Ancora due esempi, due testi, pluricitati, diventati quasi popolari Il gatto in un appartamento vuoto [FI 523-525] e Monologo di un cane coinvolto nella storia [DP 655-657]. Qui, con pietà e ironia, Wisława suscita quel ben noto e irresistibile misto di riso e di tenerezza che ci ispirano i due esseri più fratelli dell’uomo.
Inconfondibile Wisława.
Anna Maria Carpi
All'Orto Botanico un incontro sulla cultura sportiva attraverso l'arte e la scienza
Sarà un pomeriggio all'insegna dello sport, della cultura e del benessere quello di sabato 7 maggio, all'Orto Botanico, con l'incontro dal titolo "Mens sana in corpore sano: la cultura sportiva attraverso l'arte e la scienza". Organizzata dal Sistema Museale di Ateneo, insieme al Centro Universitario Sportivo, l'iniziativa fa parte della rassegna "Pisa città europea dello sport".
Dopo i saluti delle autorità e l'introduzione a cura del professor Alfonso Maurizio Iacono, presidente dello SMA, ci saranno le presentazioni dei responsabili scientifici dei musei che hanno aderito al progetto: la Gipsoteca di arte antica, il Museo di anatomia umana e lo stesso Orto Botanico. Seguirà l’intervento di un esperto del mondo sportivo e della riabilitazione, che illustrerà i benefici dello sport all’aria aperta. A queste mini conferenze, aperte al pubblico, sono invitati a partecipare soprattutto insegnanti, istruttori, famiglie e studenti. Parallelamente, negli spazi dell’Orto Botanico, gli operatori dello SMA e gli istruttori sportivi del CUS organizzeranno attività per bambini, con laboratori del gusto, cacce al tesoro, giochi e merende.
Il percorso "Mens sana in corpore sano", organizzato dallo SMA e dal CUS, è stato inaugurato lo scorso anno accademico ed è proseguito anche nel 2015-2016, con l'obiettivo di coniugare attività motoria ed educazione museale, ambientale e scientifica. Dedicato alle scuole primarie e secondarie di II grado, ha avuto finora l'adesione di 75 classi nei due anni di attività.
L'iniziativa del 7 maggio fa parte di un ciclo di tre convegni, che mirano ad affrontare le tematiche dell’avviamento e orientamento allo sport dei giovani con diverse prospettive e strategie, analizzando anche il ruolo che nuovi attori - compresi i musei e in particolare quelli Universitari - possono avere come facilitatori di relazione in sinergia con l’associazionismo sportivo. Il secondo appuntamento si terrà il 21 maggio, al Museo di storia naturale di Calci, su "Cibi sani e sport. L'attività fisica e sportiva e l'ambiente naturale". Il terzo, del 28 maggio, si svolgerà nella sede CUS di Via Chiarugi e discuterà dei "Nuovi percorsi di orientamento e avviamento alla pratica sportiva".
A fine giugno, inoltre, al Museo della Grafica sarà inaugurata la mostra "I segni, le storie, i gesti. Un secolo di sport a Pisa", dedicata alle discipline, ai protagonisti e ai luoghi dello sport pisano.