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Mercoledì, 05 Luglio 2023 08:57

DIRASA

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Définition d’un renouvellement de la gouvernance de la recherche en Tunisie

Unipi Team Leader: Viviana Re, Department of Geosciences

By bringing together all the 13 Tunisian public universities, the Tunisian Ministry of Higher Education (MESRS) and two other very important players such as the ANPR and the IEAQA, the DIRASA Project has the objective to contribute to the improvement of the university research governance in Tunisia by promoting dialogue and scientific cooperation between the actors of the Tunisian national research system. In particular, DIRASA aims to strengthen the capacities of strategic monitoring and scientific foresight process through the improvement of the skills of university staff, by enhancing the visibility of university research and by developing interactions between research and the socio-economic environment. Because of these objectives, DIRASA highlight the new technologies in higher education that are needed for the development of the higher education sector and for its links with society through the creation of a Network at a national level where universities, research units and laboratories, research centres work together to apply the research products into the local context. Three are the main target groups of the project’s actions: the leaders (rectors, vice-rectors, heads of institutions and departments, deans and vice-deans in charge of university research) of Tunisian universities; administrative and academic staff as well as those in charge of research management and administration, who are responsible for the operational management of research; and finally, researchers and doctoral students, who will benefit from the training provided by the project. In addition to these target groups, there are also representatives of general society (policy makers, other national and local institutions that are not consortium partners) who will actively participate in the cooperation workshop still planned by the project.

Coordinator:  SFAX UNIVERSITY  (Tunisia) 

Other participants

Università di Pisa
UNIMED – Unione delle Università del Mediterraneo (Italy)
Università degli Studi di Pavia (Italy)
CESIE (Italy)
Université de Tunis (Tunisia)
Université de Tunis El Manar (Tunisia)
Carthage University (Tunisia)
University of Sousse (Tunisia)
Université de Gabes (Tunisia)
Université de la Manouba (Tunisia)
University of Monastir (Tunisia)
Université Virtuelle de Tunis (Tunisia)
University of Kairouan (Tunisia)
Université de Gafsa (Tunisia)
Université of Jendouba (Tunisia)
Université Ez-Zitouna (Tunisia)
Ministry of Higher Education And Scientific Research (Tunisia)
Agence Nationale de la Promotion de la Recherche Scientifique (Tunisia)
Université de Rouen Normandie (France)

Start date: 01-02-2023

End date: 31-01-2026

EU Grant: 979.303 €

Project website: https://www.dirasa.eu/

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AVA3 IG 1080x1080 1 1Garantire un’inclusione didattica reale e concreta, accelerando il processo verso un’editoria universitaria sempre più accessibile. È questo il tema al centro del convegno, organizzato della Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità – CNUDD, che si terrà venerdì 7 luglio presso il Centro Congressi Le Benedettine dell’Università di Pisa: “AVA3 e le nuove sfide per l’inclusione didattica: il ruolo dell’editoria universitaria accessibile”.

“Siamo contenti che la CNUDD abbia scelto il nostro Ateneo per affrontare il tema dell’editoria accessibile coinvolgendo tutti gli operatori del settore ed in particolare le University Press Italiane -  commenta il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi - Il nostro Ateneo ha intrapreso da anni un processo interno per fornire agli studenti ed alle studentesse materiale didattico accessibile ed apprezziamo che il recente modello AVA3 adottato dall’ANVUR preveda in maniera esplicita che gli Atenei adottino le opportune iniziative per rendere accessibili e fruibili agli studenti e alle studentesse con disabilità o con DSA anche le attrezzature, le tecnologie e le metodologie utilizzate per lo svolgimento delle attività didattiche”.

“Da oltre 10 anni la CNUDD si sta impegnando per fornire agli studenti e alle studentesse che ne abbiano bisogno i libri per affrontare gli studi universitari in formato accessibile e ciò per affermare un pari diritto allo studio – dichiara il presidente della CNUDD, Alberto Arenghi - Negli anni il confronto con le case editrici è sicuramente migliorato, ma non basta la buona volontà. Certo esisteva un vulnus normativo che oggi pare poter essere superato dopo il recepimento del Trattato di Marrakesh anche da parte italiana. La questione, tuttavia, non è prettamente giuridica, ancorché importante, perché le università si devono attrezzare e formare per la digitalizzazione dei libri a partire dai prodotti che pubblicano attraverso le University Press. Il convegno farà il punto sulla situazione dell’oggi con uno sguardo allo European Accessibility Act e ad AVA3, da un lato, a questioni pratiche dall’altra”.

Seguendo la strada tracciata dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca - ANVUR attraverso le linee guida di AVA3 (il nuovo modello di accreditamento per gli Atenei), le università sono già da tempo impegnate per garantire, in forma diffusa, l'accesso delle persone con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) alla conoscenza e all’alta formazione, e dunque anche l’accesso ai prodotti editoriali di natura digitale.

Un impegno fondamentale, tenuto conto che il numero degli studenti e delle studentesse con disabilità/DSA che accedono ai corsi di studio universitari è in costante aumento. Secondo l’ultimo rapporto ANVUR (2022), infatti, partire dall’a.a. 1999-2000 gli studenti con disabilità iscritti ai corsi di laurea e post-laurea sono quadruplicati, passando da 4.443 a 17.073 nell’a.a. 2019-20 (ultimo disponibile). Mentre gli studenti con DSA sono passati dagli iniziali 983 dell’a.a. 2011-12 (anno della prima rilevazione) ai 14.441 dell’a.a. 2019-20. Il tutto per un dato complessivo di 36.816 studenti con disabilità o con DSA che nell’a.a. 2019-20 risultavano iscritti ai corsi di laurea e post-laurea. Pari al 2% del totale della popolazione studentesca universitaria.

A fare da sfondo al convegno pisano e al percorso avviato dagli Atenei è l'Accessibility act, la legge europea sull'accessibilità, che punta a fornire gli strumenti normativi per una società più inclusiva, garantendo alle persone con disabilità un migliore accesso alla conoscenza, ai prodotti e ai servizi e, di conseguenza, al mondo del lavoro.

Il convegno sarà trasmesso anche in diretta streaming sul canale YouTube dell’Ateneo:

http://call.unipi.it/IncontroEditoriaAccessibile

Martedì, 04 Luglio 2023 12:44

Rumba de Bodas in concerto

Sabato 21 luglio alle 22, ad Arno Vivo (Lungarno bruno buozzi 1), si tiene il concerto dei "Rumba de Bodas", organizzato dall’Associazione studentesca “Isola del Jazz”.

I Rumba de Bodas sono un gruppo fondato  nel 2008 da otto ragazzi bolognesi. La loro musica fonde ska, funk, ritmi latini e afro.

Hanno partecipato a festival come  Boomtown Fair, Fusion Festival, Edinburgh Jazz Festival, Cous Cous Festival, Irlanda in Festa, Montreux Jazz Festival, Seoul Music Week 2019, SulaFest 2020

La formazione:

  • Rachel Doe – vocals
  • Mattia Francheschini – keys/synth
  • Alessandro Orefice – drums
  • Giacomo Vianello Vos – bass
  • Fabio Scalmana - trumpet
  • Kim Gianesini - Saxophone
  • Alain - Guitar

Il concerto è realizzato con il contributo dell'Università di Pisa per le attività studentesche autogestite.

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Martedì, 04 Luglio 2023 12:31

Rumba de Bodas in concerto

Sabato 21 luglio alle 22, ad Arno Vivo (Lungarno bruno buozzi 1), si tiene il concerto dei "Rumba de Bodas", organizzato dall’Associazione studentesca “Isola del Jazz”.

I Rumba de Bodas sono un gruppo fondato  nel 2008 da otto ragazzi bolognesi. La loro musica fonde ska, funk, ritmi latini e afro.

Hanno partecipato a festival come  Boomtown Fair, Fusion Festival, Edinburgh Jazz Festival, Cous Cous Festival, Irlanda in Festa, Montreux Jazz Festival, Seoul Music Week 2019, SulaFest 2020

La formazione:

  • Rachel Doe – vocals
  • Mattia Francheschini – keys/synth
  • Alessandro Orefice – drums
  • Giacomo Vianello Vos – bass
  • Fabio Scalmana - trumpet
  • Kim Gianesini - Saxophone
  • Alain - Guitar

Il concerto è realizzato con il contributo dell'Università di Pisa per le attività studentesche autogestite.

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Pisa – Il 4 luglio alle 18 si inaugura al Museo della Grafica (Lungarno Galileo Galilei, ) la mostra Fashion, Sport, Tourism. L’esposizione, aperta sino al 29 ottobre 2023, presenta opere grafiche, manifesti, abiti e video dal primo ‘900 a oggi. Splendide storie di moda, di sport e turismo interpretati da grandi stilisti: da Elsa Schiaparelli a Emilio Pucci, Bally, Caruso, Purest, Lacoste, Miu Miu, da Pisa a Saint Tropez, alla Svizzera. Le opere compongono un originale percorso fra strategie e i modelli di comunicazione che intersecano i linguaggi del teatro e del cinema, della grafica e della pubblicità.

La mostra, realizzata dal Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) e dall’Università della Svizzera Italiana, si inserisce all’interno del programma del convegno internazionale “Factum2023. La comunicazione della moda: tra tradizione e futuri sviluppi digitali”. L’evento, sulle pratiche di comunicazione nell’ambito dell'industria della moda e su come incidono sulla società, si svolge dal 3 al 5 luglio, al "Centro Congressi Le Benedettine” dell’Università di Pisa. Fra i partecipanti studiosi e docenti provenienti da numerose università italiane e internazionali fra cui Lorenzo Cantoni dell'USI, Nadzeya Sabatini della Gdańsk della University of Technology e dell'USI, Teresa Sabada dell'ISEM Fashion Business School, Università di Navarra, e Veronica Neri e Alessandro Tosi, direttore del Museo della Grafica, per l’Ateneo pisano.

 

Un linguaggio comune e una metodologia di collaborazione per vincere insieme la sfida delle nuove tecnologie. Università e impresa stringono una nuova alleanza grazie a Planet 4, il progetto europeo coordinato dall’Università di Pisa che dalla fine del 2020 è attivo per colmare il divario tra la ricerca scientifica su Intelligenza Artificiale (AI) e Machine Learning (ML) e la sua applicazione industriale come tecnologia abilitante per il paradigma dell’Industria 4.0.

Un progetto ambizioso, i cui risultati si rivolgono, potenzialmente, a una platea di circa 20 milioni di piccole e medie imprese – tante sono le PMI dell’Unione Europea in ritardo nell’adozione delle moderne tecnologie digitali 4.0.  

“Il modello dell’Industria 4.0 impone alle PMI europee di affrontare con maggior decisione il progresso tecnologico, se vogliono mantenere la propria competitività sul mercato globale – spiega Daniele Mazzei, professore associato del Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e team leader del progetto – Con Planet4 abbiamo lavorato, in primo luogo, per migliorare la comunicazione tra il mondo accademico e le piccole e medie imprese europee sul fronte delle nuove tecnologie, creando un vero e proprio Esperanto dell'Industria 4.0. Questo ci ha permesso di sviluppare una nuova forma di collaborazione tra Università e impresa che rappresenta un’evoluzione del tradizionale trasferimento tecnologico. Il nuovo modello, infatti, permette di individuare in modo puntuale le necessità aziendali di adattamento al nuovo paradigma 4.0 e le migliori tecnologie per soddisfare tali bisogni. Questo secondo un percorso operativo che si articola in tre passaggi fondamentali: identificazione della sfida, fase di ricerca e proposta della soluzione”.

Grazie a Planet4, i cui risultati saranno presentati a Pisa il 2 ottobre, in occasione della conferenza finale del progetto, sono stati messi a punto due strumenti strategici per il futuro dell’Industria 4.0 europea e che rispondono ad esigenze di diversa complessità.

Il primo è il Planet4 Taxonomy Explorer, una sorta di “motore di ricerca” per l’industria 4.0 e i suoi bisogni, che permette alle imprese di individuare, tra fonti accademiche e aziendali, possibili soluzioni alle proprie necessità, navigando tra quelle già adottate da altre realtà per risolvere problematiche simili alle loro, per poi svilupparle in autonomia. Ad oggi questa “tassonomia” comprende già 32 sfide/bisogni aziendali e 147 tecnologie abilitanti. 

Si ispira al Challenge-Based Learning di Apple, invece, il Challenge & Solution Template, il secondo strumento messo a punto dal progetto, che consente una maggior personalizzazione delle soluzioni. Il template, infatti, guida l’impresa attraverso un percorso a tappe prestabilite che vanno dalla definizione della sfida e del contesto aziendale, fino ad arrivare all’individuazione delle soluzioni tecnologiche necessarie a raggiungere gli obiettivi di partenza nei tempi previsti, passando anche da una valutazione della fattibilità, sia tecnica che economico-manageriale, della soluzione da adottare.

Completa il modello Planet4 l’attività di formazione che le Università sono chiamate a svolgere affinché la trasformazione digitale delle PMI europee possa avvenire in modo compiuto. Formazione rivolta tanto ai propri studenti, ossia ai lavoratori del futuro, che dovranno necessariamente saper utilizzare le tecnologie 4.0, che al mondo delle imprese, affinché possano prendere le proprie decisioni con la necessaria consapevolezza.

Oltre all’Università di Pisa (Coordinatrice), fanno parte di Planet4 anche: Panepistemioypole Ioanninon (Grecia); Elecnor Sa (Spagna); Viesoji Istaiga Kauno Mokslo Ir Technologiju Parkas (Lituania); Zerynth SpA (Italia e spinoff di UniPi); Bobst Bielefeld Gmbh (Germania); Ohs Engineering Gmbh (Germania); Exquisite Srl (Romania); Universitat Ramon Llull Fundacio (Spagna); Politechnika Rzeszowska Im Ignacego Lukasiewicza Prz (Polonia); Valuedo Srl (Italia). Lanciato il 1° novembre 2020, il progetto si concluderà il 31 ottobre 2023.

In the week from 22 to 28 June, 34 Chinese students arrived in Pisa for an internship period to be carried out in various facilities at our university. The students are enrolled in the two double master’s degrees, one in Marine Biology and one in Food Biosecurity and Quality, that the University of Pisa has activated with Zhejiang Ocean University.

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The partnership with the university in China dates back to 2015 and in 2017 led to the establishment of the “Zhejiang Ocean University – University of Pisa Marine Graduate School”, the only Sino-Italian school officially recognised by the Chinese government. This year the face-to-face internship took place for the first time in Pisa, made impossible until now because of the pandemic.

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Representatives of the university’s International Office welcomed 34 Chinese students and their teachers at Palazzo Vitelli and after a presentation and a visit to Palazzo alla Giornata and La Sapienza, the programme went underway with speeches by the lecturers of the two departments, coordinated by the directors of the two programmes, Professor Ferruccio Maltagliati and Professor Andrea Serra. The internship was carried out in the facilities of the two departments and concluded with a visit to the “Enrico Avanzi” Agro-Environmental Research Centre.

Nella settimana dal 22 al 28 giugno 34 studenti cinesi sono arrivati a Pisa per il periodo di internship da svolgere in diverse strutture del nostro ateneo. Gli studenti sono iscritti ai due doppi titoli di laurea magistrale, uno in Biologia Marina e uno in Biosicurezza e qualità degli alimenti che l’Università di Pisa ha attivato con la Zhejiang Ocean University.

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La partnership con l’università cinese risale al 2015 e ha portato nel 2017 alla costituzione della “Zhejiang Ocean University - University of Pisa Marine Graduate School”, unica scuola sino-italiana riconosciuta ufficialmente dal governo cinese. Quest’anno per la prima volta si è svolto l’internship in presenza a Pisa, resa finora impossibile a causa della pandemia.

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Rappresentanti dell’Ufficio Internazionale dell’ateneo hanno accolto i 34 studenti cinesi e i loro insegnanti a Palazzo Vitelli e dopo una presentazione e la visita del Palazzo alla Giornata e della Sapienza, il programma è entrato nel vivo con interventi da parte dei docenti dei due dipartimenti, coordinati dai direttori dei due programmi, il professor Ferruccio Maltagliati e il professorAndrea Serra. L’internship è stato svolto presso le strutture dei due dipartimenti e si è concluso con la visita del Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi".

Mercoledì 5 luglio, alle ore 11, all’ingresso del cantiere di via Giunta Pisano sarà posata la prima pietra del nuovo polo didattico di Ingegneria, che è posto all’interno dell’area di via Diotisalvi, ma è raggiungibile anche da via Giunta Pisano.

Interverranno il rettore Riccardo Zucchi, il prorettore all’Edilizia, Francesco Leccese, il presidente della Scuola Interdipartimentale di Ingegneria, Gabriele Pannocchia, e i direttori dei tre Dipartimenti di Ingegneria, Andrea Caiti (DII), Rocco Rizzo (DESTEC) e Maria Vittoria Salvetti (DICI).

Con loro saranno presenti il professor Luca Lanini, coordinatore del gruppo di professori dell’Ateneo che ha predisposto la progettazione dell’opera, Fabio Bianchi della Direzione Edilizia, che è il responsabile del procedimento e coordinatore dell’intervento, Michela Bertini della stessa Direzione, che si occupa della direzione dei lavori in un team composto da tecnici interni e professionisti esterni all’Ateneo.

Con l’approvazione del nuovo progetto da parte della Commissione Europea, l’Alleanza Universitaria Europea Circle U. passa alla sua seconda fase e si prepara ad affrontare nuove sfide e obiettivi. Finanziato con 12,8 milioni di euro, “Circle U. 2030” avrà una durata di quattro anni e continuerà a sviluppare e promuovere iniziative di eccellenza sul piano della formazione, della ricerca e dell’innovazione per costruire società più sostenibili, democratiche e attente alla salute dell’uomo. In totale sono nove le università europee che fanno parte dell’Alleanza: oltre l’Università di Pisa, Aarhus University (Danimarca), Humboldt-Universität zu Berlin (Germania), King’s College London (UK), Université Paris Cité (Francia), Università di Belgrado (Serbia), Università di Louvain (Belgio), Università di Oslo (Norvegia) e Universität Wien (Austria).

Nel nuovo progetto ci sono molte novità. La prima è l’Open Campus, che diventerà punto di accesso unico per tutte le opportunità formative di Circle U. Sarà inoltre istituito un quarto Knowledge Hub che si occuperà di un nuovo tema, oltre a quelli esistenti su climate, democracy e global health. Quattro piattaforme collaborative permetteranno alle università di Circle U., alle loro comunità e ai partner associati di promuovere l’innovazione nella formazione, promuovere il multilinguismo, sostenere i ricercatori a inizio carriera e valorizzare le iniziative imprenditoriali di studenti. L’Academic Chair programme, sarà ampliato con un programma di Fellows, potendo così favorire i contatti tra accademici, ricercatori, studenti e partner associati e globali.

 

 

Con la nuova fase di Circle U. l’Università di Pisa coordinerà il gruppo di lavoro sul “Social Engagement” e, al suo interno, sarà responsabile di due task force specifiche: la prima è “Mapping the regional needs for an open discovery process”; l’altra è “Developing, scaling up and offering innovative educational activities that equip students to contribute to societal impact”. L’Ateneo pisano sarà inoltre responsabile di altre due task force all’interno del gruppo di lavoro “Creating interdisciplinary and innovative teaching and learning opportunities”: una si occuperà delle “Short-term blended activities”, con il compito di organizzare i corsi brevi in comune con gli altri partners; l’altra è “Boosting the societal impact of research and innovation in the Knowledge Hubs and expanding the ERIA pilot activities for citizens and society involvement in research and innovation”, con il compito di organizzare di lectures e seminari per il coinvolgimento di cittadini e della società.

“La risposta positiva della Commissione Europea alla nuova proposta di Circle U. ci riempie di orgoglio – commenta il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi – Abbiamo partecipato attivamente alla fase di progettazione tramite la realizzazione di numerose attività in tutte e tre le aree tematiche degli Knowledge Hubs".

"Per il nuovo progetto “Circle U. 2030” - continua il rettore - ci siamo proposti come coordinatori di un settore cruciale, quello del “Social Engagement”, su cui in generale stiamo puntando molto come Ateneo. Stiamo infatti mettendo in atto molte iniziative volte ad attivare processi di interazione diretta dell’università con la società civile e il tessuto imprenditoriale, con l’obiettivo di promuovere la crescita economica e sociale del territorio. Ne è esempio lo Start Attractor presentato pochi giorni fa al convegno Converging Skills. Nel nuovo progetto saremo inoltre in prima linea nel formulare proposte operative per la definizione del quarto Knowledge Hub e nell’ideare e sperimentare nuove forme di insegnamento, tra cui le cosiddette micro-credenziali. Mi auguro che in questa nuova fase le componenti della comunità accademica di tutte le aree disciplinari del nostro Ateneo possano dare il loro contributo e partecipare in prima persona allo sviluppo e alla crescita di Circle U”.

Bjørn Stensaker, vicerettore dell’Università di Oslo e coordinatore del progetto "CU2030", esprime il suo entusiasmo: "L’approvazione di questo nuovo progetto è innanzitutto un riconoscimento del lavoro svolto dalle nostre nove università dal 2020. Nella fase pilota, abbiamo costruito una solida base per una cooperazione unitaria, basata sulla fiducia reciproca, sulla dedizione condivisa e sul dialogo continuo. Stiamo effettivamente plasmando il futuro delle nostre università. Nei prossimi quattro anni, rafforzeremo il nostro ecosistema condiviso, moltiplicheremo le opportunità e renderemo Circle U. una realtà per i nostri studenti, il nostro personale e i nostri partner".

Vincent Blondel, rettore dell’UCLouvain e presidente di Circle U., prosegue: "I partner di Circle U. sono impegnati a lungo termine e ci siamo impegnati a continuare questi processi di trasformazione anche dopo la fine dei periodi di finanziamento. Man mano che impariamo dalle nostre esperienze e cresciamo, avremo un impatto maggiore e diventeremo veramente l'università del domani".

Continuando a sperimentare nuove forme di cooperazione nella didattica e nella ricerca, Circle U. aumenterà le opportunità formative per i circa 500mila studenti delle 9 università: Summer e Winter Schools, seminari e public lectures, open courses, attività di apprendimento basate su challenge, moduli di competenze linguistiche e interculturali, corsi e programmi congiunti. Entro il 2030, Circle U. diventerà un’autentica Università Europea integrata: inclusiva, interdisciplinare e orientata alla ricerca, in cui studenti e personale in tutta Europa lavorano insieme all’interno di un ecosistema condiviso con strumenti, procedure e infrastrutture comuni.

ABOUT CIRCLE U.

Aarhus Universitet (Danimarca), Humboldt-Universität zu Berlin (Germania), King's College London (Regno Unito), UCLouvain (Belgio), Università di Pisa (Italia), Universität Wien (Austria), Université Paris Cité (Francia), Universitetet i Oslo (Norvegia) e Univerzitet u Beogradu (Serbia) hanno deciso di unire competenze e interessi comuni per costruire un'università europea chiamata Circle U. Entro il 2030, Circle U. sarà un'alleanza inclusiva, orientata alla ricerca e interdisciplinare, che offrirà un'eccezionale istruzione, ricerca e innovazione interdisciplinare attraverso un ecosistema innovativo e adattabile, al fine di promuovere società più sostenibili, democratiche e salutari.

I numeri di Circle U. dal suo lancio nel 2020

  • 49 Academic Chairs nominati per guidare le iniziative didattiche e di ricerca di Circle U.
  • 3 Knowledge Hub come spazi interdisciplinari per accademici, ricercatori, studenti e partner per lo sviluppo congiunto di attività di didattica, insegnamento e ricerca sui temi prioritari di Circle U. - climate, democracy e global health.
  • 6 Circle U. Challenge per fornire a studenti e personale le competenze per sviluppare soluzioni sostenibili a sfide reali.
  • 1 Think&Do Tank per promuovere la riflessione e l'azione verso un'istruzione sostenibile e innovativa.
  • 1 Female Founder Network per sostenere l'imprenditorialità e l'innovazione guidate da studentesse.
  • 152 studenti e dottorandi hanno partecipato a 5 scuole estive organizzate nel 2022.
  • Circa 250 studenti e dottorandi parteciperanno a 5 scuole estive organizzate nel 2023.
  • 18 programmi e corsi congiunti per offrire opportunità di apprendimento uniche agli studenti.
  • 1.397 studenti, ricercatori e pubblico hanno partecipato a una dozzina di seminari tematici e conferenze pubbliche organizzate nel 2021 e nel 2022.
  • 5 strumenti di finanziamento e progetti di mobilità per promuovere la ricerca e l'innovazione interdisciplinare e sostenere i ricercatori in fase iniziale.
  • 24 progetti finanziati dal Circle U. seed-funding scheme nel 2021 e nel 2022 per stimolare iniziative dal basso.
  • 10 policy papers che si concentrano su diversi argomenti, tra cui l'istruzione sostenibile, la diversità, la sostenibilità e la qualità.

Informazioni

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